#bias conferma
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Qual è la storia dietro le sindromi da morte improvvisa?
Quando studi la storia della medicina, osserverai spesso che la natura della malattia cambia completamente a seconda dell’epoca e questi lati dimenticati della medicina … Source: 17 ago 2022; by A Midwestern Doctor on The Forgotten Side of Medicine (more…)
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#Anthony Fauci#Approcci Terapeutici#Arresto Cardiaco#Arseniato Piombo#Atleti#Autismo#Autorità Sanitarie#Bias Conferma#Brevetti#Cambiamenti#Cambiamenti Clinici#Cardiomegalia Ipertrofica#Censura#Classificazione#Danno Cerebrale#DDT#Diagnosi#Diagnosi Medica#Distrofia Genere#Disturbo#Effetti Collaterali#Farmaci#Fibromialgia#Herpes Zoster#HIV#Ictus Pediatrici#Infezioni Gravi#Justin Bieber#Malattia 11 Settembre#Malattia Aggressiva
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Brain Rot
La semplificazione è un’azione positiva, quando riesce a fornire una soluzione. Contrariamente al concetto di #brainrot l’estensione del rasoio di Occam si può applicare a tutto… con le dovute attribuzioni dei fattori. Per esempio, se dobbiamo fare la spesa e passare a prendere i bambini a scuola, sarà la lama del frate francescano a suggerirci di andare prima dai pargoli e poi al supermercato……
#a qualità#amor fati#bassa qualità#bias conferma#bias di conferma#brain rot#brainrot#dictionary#dizionario#etica#etica morale#felicità#focus#focus junior#follower#henry david thoreau#henry thoreau#hipster#informazioni#maschere#maschere pirandello#media#media d&039;informazione#morale#news#notizie#occam#oxford#oxford english dictionary#parola dell&039;anno
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Saggio sulle profezie
Vedo alcuni che sono molto dediti a studiare e commentare i loro almanacchi, e ce li forniscono come autorità quando qualcosa non va; e, per questo motivo, è difficilmente possibile che queste presunte autorità a volte inciampino in una verità tra un numero infinito di bugie. ... Non penso che mai loro siano meglio per un simile colpo accidentale. ... Nessuno registra le loro sciocchezze e false previsioni, poiché sono infinite e comuni; ma se colpiscono una verità, ciò porta un potente resoconto, come raro, incredibile e prodigioso.
Michel de Montaigne 1533-1592
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La Fallacia della "Negazione dell'Antecedente"
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Un nuovo post è stato pubblicato su https://short.staipa.it/g6jhg La Fallacia della "Negazione dell'Antecedente" Tra i diversi errori logici che possono compromettere la validità di un ragionamento, la fallacia della "Negazione dell'Antecedente" è uno dei più subdoli. Pur sembrando inizialmente plausibile, questa fallacia si basa su una relazione causale errata che ignora possibili alternative. Che cos’è la Fallacia della Negazione dell'Antecedente? La fallacia della negazione dell'antecedente si verifica quando si assume erroneamente che, dato che una certa condizione (A) è falsa, allora il risultato (B) non possa verificarsi. In altre parole: Se A → B, allora non A → non B. Questo ragionamento è fallace, poiché ignora che il risultato (B) potrebbe essere causato anche da fattori diversi da A. Un esempio semplice Se studiare porta a superare l'esame, allora chi non studia non può superarlo. Questo ragionamento è fallace, perché una persona potrebbe superare l'esame grazie ad altri fattori, come conoscenze pregresse o fortuna. Esempi nella vita quotidiana 1. Nella scienza Se un animale è un cane, allora è un mammifero. Questo animale non è un cane, quindi non è un mammifero. In realtà, ci sono molti altri animali che sono mammiferi, anche se non sono cani. 2. Nei social media Se una persona è famosa, allora ha molti follower. Questa persona non è famosa, quindi non può avere molti follower. Questo ragionamento ignora il fatto che ci sono persone con molti follower per motivi diversi dalla fama, come esperti di nicchia o influencer di settori specifici. 3. In politica Se un politico è competente, allora il Paese migliora. Questo politico non è competente, quindi il Paese non può migliorare. La crescita di un Paese può dipendere da molti altri fattori, come circostanze economiche favorevoli o politiche passate. Perché cadiamo in questa trappola? La fallacia della negazione dell'antecedente si basa sulla nostra naturale tendenza a semplificare le relazioni causa-effetto. Ci piace pensare in termini binari: se una condizione non è vera, allora il risultato non può verificarsi. Questa semplificazione è utile nella vita quotidiana, ma spesso ci porta fuori strada in situazioni complesse. Come riconoscerla e evitarla 1. Fai domande critiche Esistono altre cause che potrebbero portare allo stesso risultato? L'assenza di una causa significa davvero l'assenza dell'effetto? 2. Cerca controesempi Trova situazioni in cui il risultato si verifica anche senza la condizione iniziale. 3. Non semplificare troppo Evita di ridurre relazioni complesse a semplici equazioni causa-effetto. La realtà è spesso più sfumata di quanto sembra. Conclusione La fallacia della "Negazione dell'Antecedente" è un errore logico che può facilmente portare a conclusioni sbagliate. Imparare a riconoscerla ci aiuta a costruire ragionamenti più solidi e a resistere a manipolazioni retoriche e logiche ingannevoli. Ricorda: l’assenza di pioggia non significa che la strada non sia bagnata. Il pensiero critico è il nostro miglior alleato per navigare nella complessità della realtà.
#Bias di Conferma#Comprensione#Fake News#Fallacie Logiche#Linguistica#Negazione dellAntecedente#Social Network
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Cosa ne pensa dell'attivismo? Tutta gente ossessionata dai propri ideali (percepisca l'ironia) o le loro azioni influiscono e producono un cambiamento sociale o politico effettivo?
Ciao Anon,
Una domanda davvero interessante e penso che l'attivismo funzioni quando raggiunge una certa massa critica ma se nessuno si attiva questa massa critica di certo non la si raggiungerà mai.
Far conoscere un nuovo punto di vista sulla realtà (che magari prima era considerato un trabù o un comportamento innaturale quando invece è stato riscontrato che non lo è) è importante perché la società e la cultura possano evolvere a passo con la conoscenza e rispettare anche chi ha meno diritti o viene considerato "sbagliato" senza che ci siano dimostrazioni convincenti sui danni che producpnp i suoi "sbagli". Di solito vengono usate varie fallacie logiche per mantenere credibile un bias e se le studiate imparerete a riconoscerle. Anche le vostre e le mie, perché in una certa misura, le usiamo tutti.
Faccio un esempio: il cane non deve dormire sul letto perché deve stare al "suo posto" altrimenti diventa dominante e poi vi mangerà nel piatto. (fallacia logica, indovinate quale?)
Fare attivismo per spiegare che questa è una stronzata bella e buona non è sbagliato, sbagliato è diventare integralisti dell'attivismo e purtroppo gli integralisti ci sono in ogni ideologia.
Il problema sorge quando le ideologie si scontrano e quelli dell'ideologia opposta ci possono sembrare dei pazzi invasati degni delle lotte contro i mulini a vento di Don Chisciotte.
Alcuni lo sono, è il loro modo di sfogare la rabbia contro un'ingiustizia mentre altri non sentono questo bisogno e riescono a mediare meglio la loro posizione con quella degli altri senza diventare eccessivi nei modi.
Ad esempio, sono o furono attivistiI i missionari religiosi, gli abolizionisti della schiavitù negli Stati Uniti, gli appartenenti del movimento di indipendenza dell'India e questi riuscirono a portare un cambiamento nella società.
Quando incontro un attivista di nuovo tipo cerco prima di tutto di capire le sue istanze e quello che promuove, non per bias di conferma ma proprio cercando di seguire i passaggi logici (se ci sono) e postulati su cui si fondano, poi se non mi interessa o lo considero inadeguato, spiego le mie posizioni (come con i testimoni di Geova).
Questo mi permette di agevolare la diffusione di nuove "credenze" come la terra sferica o il fatto che gli animali abbiano una mente in grado di provare emozioni ed esperienze in modo equiparabile al nostro o di fermare quelle che non mi sembrano basate su dati reali come ad esempio quella che la "razza bianca" sia superiore alle altre
Al riguardo consiglio di leggere "Armi, acciaio e malattie"
Quindi gli attivisti a volte ce la fanno, a volte con i metodi sbagliati (anche i terroristi possono avere le stesse motrivazioni degli attivisti), a volte vengono repressi e uccisi (più spesso che no) e di certo danno molto fastidio perché fanno affermazioni in contrasto con il nostro modo di vedere il mondo.
Ad esempio furono i colleghi vegani del corso di educazione cinofila che mi spinsero a comprendere la loro posizione ma mi ci vollero due anni buoni prima di riuscire ad accettarla come legittima.
Tra loro c'erano quelli che si scagliavano lancia in resta e quelli che spiegavano con calma e pazienza. Di certo i secondi sono più efficaci ma non si può avviare un cambiamento senza "pescare a caso nel secchio dell'umanità" e quindi ci sarenno sempre diverse sfumature di attivismo, alcune di sicuro inefficaci e controproducenti ma in un sistema entropico la perfezione non esiste, c'è sempre dispersione.
E ti assicuro cambiare il proprio punto di vista sul mondo è la cosa di gran lunga più difficile e onerosa in termini di energie mentali che si possa fare. Ma spesso fa una differenza enorme.
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LA PUNTUALIZZAZIONE CHE AL MERCATO MIO PADRE COMPRÒ
A proposito di polarizzazione dicotomica, ho dovuto sfoltire parecchio i nuovi follower che avevano preso a seguirmi dopo essermi sbilanciato sulla strage di civili che Israele sta perpetrando nella striscia di Gaza. Evidentemente per molti vale anche il contrario di quanto da me precedentemente affermato ('Se non stai con Israele allora sei un terrorista di Hamas che stupra e brucia ebree')...
Se parli male degli ebrei allora sei un camerata quindi vieni qua a braccio teso ad aiutarmi a lucidare i forni.
La cosa dissonante a livello cognitivo è che questi omuncoli (mi spiace solo che non mi leggano perché li ho bloccati) ballano sulle gambe come marmocchi che si stanno pisciando addosso nell'indecisione di fare una scelta precisa sul proprio nemico... mi si nota di più se odio gli arabi teste-di-straccio e gioisco dei loro morti oppure se me la prendo con gli ebrei che controllano il mondo grazie ai poteri forti di Bilderberg?
Ti si noterebbe di più se smettessi di farti allacciare gli scarponi da tua mamma.
Comunque, la metto qua e invoco gentile diffusione affinché meno persone possibile in futuro mi costringano a controllare il loro tumblr in cerca di minchiate dopo che cominciano a seguirmi.
Il popolo israeliano ha una cultura religiosa millenaria non secolarizzata e che quindi conserva dogmi molto forti e impermeabili a influenze esterne. Va bene così ed è ingiusto e razzista attribuire a questa ortodossia le persecuzioni che hanno subito nei secoli. È indubbio che una resistenza ai cambiamenti culturali esterni porti malumore in chi ha a che fare con te e il fatto di ritenerti l'Unico Popolo Degno e tutti gli altri merde di sicuro ha rovinato più di un banchetto tra ambasciatori ma noi s'è sempre fatto allo stesso modo, solo che dopo un po' le persone si stufano e loro invece persistono senza cedere.
E va bene così.
Quello che non va bene è che si vendichino uccidendo 9000 bambini in tre mesi e mutilandone dieci al giorno.
Perché comunque noi ci s'ha il mare migliore, la costituzione più bella, la vera e unica pizza, il tricolore più colorato, una donna presidente del consiglio e abbiamo vinto quattro mondiali di calcio. E il papa è simpatico e ama i gay.
P.S. Per cortesia, se credi che le donne stiano esagerando con questa storia del patriarcato e che adesso non si possa più nemmeno essere uomini senza essere accusati di violenza sessuale, fammi il piacere di non rebloggare i miei post per un tuo personale bias di conferma da sfigato ma, dopo aver impugnato ben stretto il tuo cazzetto piccolo, vattene affanculo così veloce da lasciare la sgommata sull'asfalto. Grazie.
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Diceva Ennio Flaiano che, se il “medium è il messaggio” (copyright di Marshall McLuhan), è il postino che dobbiamo leggere, non le sue lettere. Fuor di battuta, basta possedere il medium, ossia avere buone risorse comunicative, per disporre del messaggio -e dunque manipolare e ingannare a proprio comodo. Dopo la Brexit e la vittoria di Donald Trump nel 2016, l’Oxford Dictionary scelse “post-truth”, post-verità, come parola internazionale dell’anno. Ma almeno da un quindicennio c’è un vero boom degli studi “sull’èra dell’impostura”.
Ora, che l’esplosione del Web sia coeva all’ascesa di movimenti e partiti populisti in tutto l’occidente non può essere una pura coincidenza. Secondo il politologo inglese Paul Taggart il pupulismo ha avuto molti padroni, perché è stato uno strumento dei progressisti, dei reazionari, degli autocrati, della sinistra e della destra. In ogni caso, resta una “ideologia debole”, nelle cui manifestazioni storiche sono tuttavia ricorrenti alcuni elementi distintivi: primo tra tutti l’appello diretto al popolo, senza mediazioni istituzionali, contro le élite dominanti.
Per rispondere alla domanda se i social network amplifichino semplicemente o favoriscano il populismo, bisogna tenere presente che le bugie su Internet sono avvantaggiate da tre fattori: la possibilità dell’anonimato; la possibilità di raggiungere rapidamente un vastissimo numero di persone: il fenomeno delle “cascate” informative (la bufala virale). Siamo quindi ben lontani da quella “cyberdemocracy”, contraria a ogni oligarchia intellettuale e politica, immaginata da Nicholas Negroponte e da altri profeti del Web come Gianroberto Casaleggio.
Non voglio dire che Internet ci renda ineluttabilmente stupidi o più bugiardi, come sosteneva Umberto Eco. Riflettiamo però su un punto. Come osserva la filosofa Franca D’Agostini in un aureo volumetto, mentre agli albori della cultura digitale si pensava che la nuova “trasparenza” e le nuove opportunità di partecipazione avrebbero dato un colpo decisivo alle concentrazioni di potere e ai vertici di gestione delle conoscenze, oggi tutti sanno che la massa delle informazioni è governata da quattro o cinque gruppi, i quali possono decidere la sistematica violazione della verità fattuale, rendendo difficile lo smascheramento del falso (“Menzogna”, Bollati Boringhieri, 2012).
In questo senso, non c’è da stupirsi se il “chiunque” trionfatore della Rete si trasforma in un professionista della provocazione. Complottismo e odio per l’establishment: non sono forse i grandi protagonisti della sindrome populista? Quest’ultima si basa su due radicate convinzioni: che il popolo sia depositario della verità e che sia, insieme, vittima dei raggiri della casta dei politicanti. Sul fuoco del populismo soffia poi la Rete, con le crociate contro le potenze mondialiste che tessono incessantemente le loro trame per meglio sottomettere i perdenti della globalizzazione. Mancano le prove, ma che importa? La loro assenza è la migliore conferma che il Male agisce di nascosto.
Così il Web, simbolo della modernità, diventa paradossalmente strumento di resistenza alla modernità, alle innovazioni tecnologiche, alle scoperte scientifiche, ai progressi della medicina. In altre parole, l’essenza del “grillismo” (che sopravvive a Beppe Grillo). C’è soprattutto un modo per contrastare questi bias cognitivi, come li chiamerebbero i neuroscienziati: più cultura, più istruzione, più formazione continua per i giovani e i meno giovani, per chi studia e chi lavora.
In un paese che vanta uno dei più alti tassi di analfabetismo funzionale in Europa (dati Ocse), non dovrebbe essere questa una delle principali missioni delle forze riformiste?
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Se c'è una cosa che detesto e mi fa rimanere veramente male è quando le persone sfogano su di me il loro nervosismo. È una goduria per tutti i miei traumi e per tutti i miei bias di conferma, e allo stesso tempo davvero brutto per la me di adesso
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FREUD ERA UN CIALTRONE
Le teorie di Freud sono state ampiamente criticate come non scientifiche, e il trattamento dei disturbi mentali si è sempre più rivolto ai farmaci psicotropi e a terapie efficaci come la terapia cognitivo-comportamentale (CBT). L'impatto di Freud sul pensiero del XX secolo è innegabile, ma ha sbagliato quasi tutto. Crews ha avuto accesso a materiali non disponibili ai biografi precedenti. La vasta corrispondenza iniziale tra Freud e la sua fidanzata, Martha Bernays, è stata rilasciata solo di recente e rivela molto sui difetti di carattere di Freud, le sue attitudini sessiste e il suo uso regolare di cocaina. Freud era formato come scienziato, ma si è allontanato, seguendo intuizioni selvagge, scendendo volontariamente nella pseudoscienza, coprendo i suoi errori e stabilendo un culto della personalità che è sopravvissuto a lungo dopo di lui. Il suo lavoro scientifico iniziale era disordinato e mancava di approfondimento. Ha "criticato abilmente le conclusioni premature raggiunte da altri ma non ha mai testato in modo cruciale nessuna delle sue ipotesi". Era pigro, riluttante a raccogliere prove sufficienti per assicurarsi che una scoperta non fosse un'anomalia; generalizzava da casi singoli, usando persino se stesso come caso unico. In un primo articolo, "On Coca", ha dimostrato scarsa erudizione, omettendo riferimenti cruciali, citando riferimenti da un'altra bibliografia senza leggerli e commettendo errori grossolani (sbagliando nomi, date, titoli e luoghi di pubblicazione). Trattava ricchi mondani viziati. Il suo atteggiamento verso di loro era cinico; fornivano una fonte costante di reddito non guarendo, e in un caso tornò di corsa a vedere un paziente per paura che potesse guarire in sua assenza. Aveva poca simpatia per i suoi pazienti; disprezzava attivamente la maggior parte delle persone, specialmente quelle delle classi sociali inferiori. Era un misogino che credeva che le donne fossero biologicamente inferiori. Trattava sua moglie in modo abominevole. Poche delle sue idee erano originali. Plagiava. Prendeva idee dai rivali ma poi le retrodatava e le trattava come proprie. I suoi debiti verso gli altri erano inizialmente riconosciuti, ma "eventualmente soppressi a favore dell'appeal specioso all'esperienza clinica." Era "attivamente evasivo, malizioso e disonesto" nel coprire i suoi errori. Crews riporta molti casi in cui riscriveva la storia, cambiando la narrazione per mettersi in una luce migliore. Inventava cose al momento, cambiando costantemente le sue teorie e metodi senza fare alcun reale progresso verso un trattamento efficace. Se un paziente non era d'accordo con la sua interpretazione ("No, non sono innamorato di mio cognato."), ciò rafforzava solo la sua convinzione di avere ragione. Violava la riservatezza dei pazienti. Se un ex paziente migliorava dopo aver lasciato il suo trattamento, se ne prendeva il merito. Era cieco ai pericoli del bias di conferma.
I redattori delle lettere di Freud e altri documenti erano membri del suo culto e erano disonesti. Il confronto con i documenti originali mostra che cambiavano parole e omettevano passaggi che pensavano lo avrebbero fatto sembrare male. Hanno "nascosto sotto il tappeto le prove più incriminanti." Per esempio, "Delle 284 lettere che Freud scrisse a Fliess, solo 168 erano rappresentate, e tutte tranne 29 subirono alterazioni diplomatiche e spesso silenziose." Uno dei casi fondamentali della psicoanalisi, il prototipo di una cura catartica, fu il caso "Anna O" riportato in un libro di Breuer e Freud. Dissero che era guarita dopo il trattamento di Breuer, ma non era vero. Infatti, peggiorò e fu ricoverata in ospedale. Dopo aver lasciato il trattamento psicoanalitico, migliorò da sola e alla fine condusse una vita di successo come attivista contro il commercio sessuale. (Questo fu interpretato in termini psicoanalitici come un mezzo per desiderare inconsciamente di impedire a sua madre di avere rapporti sessuali con suo padre!) Probabilmente non aveva nemmeno una malattia psichiatrica, ma piuttosto una fisica, neurologica, e molti dei suoi sintomi più inquietanti furono causati dalla dipendenza da morfina che Breuer le aveva inflitto. L'interpretazione del caso da parte di Freud contraddiceva i fatti: o stava mentendo o esprimeva un suo delirio. Trovò il suo vero mestiere come narratore, usando aneddoti dalla sua storia clinica per illustrare come la sua mente fosse "guarita" dalla confusione sull'origine dei sintomi misteriosi. Descriveva avventure dell'intelletto. Il suo orientamento era più letterario che scientifico. Crews dice: "Freud era una sorta di specialista nel cogliere preziose ammissioni da persone che non potevano essere raggiunte per verifiche." La sua "pratica standard era quella di diffamare i suoi ex associati non appena ponevano un ostacolo ai suoi obiettivi."
testo tradotto da chatgpt (se volete la versione originale in inglese è questo il sito)
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Oltre la Percezione: Quando Dire il Vero Non Basta
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Viviamo in un’epoca di paradossi: ogni giorno sembra che siamo circondati da più informazioni di quante possiamo elaborare, eppure, spesso, ciò che ci viene presentato come 'realtà' potrebbe essere solo un frammento, una versione, una prospettiva. Ma cos’è davvero questa 'realtà'? Potrebbe essere un fatto oggettivo e immutabile, o magari una costruzione sociale, plasmata da chi ha voce, da chi sa come presentarla, da chi conosce i segreti della comunicazione?
In un mondo dove pare che un’azione banale – come quella di Cristiano Ronaldo che sposta una bottiglietta di Coca-Cola durante un’intervista, causando una perdita di 4 miliardi di dollari in capitalizzazione di mercato per l’azienda – o dove una notizia sui 35 euro al giorno destinati alle associazioni per l’accoglienza dei migranti è stata percepita da alcuni come se quelle persone ricevessero direttamente quella somma, o ancora in cui il dibattito tra vax e novax ha infiammato i Social e diviso la comunità durante la pandemia, ci ritroviamo a chiederci: la realtà che vediamo potrebbe essere autentica o forse solo una riflessione distorta di un possibile gioco di specchi che offrono i media?
E, ancora più importante, quanto conta dire 'ciò che sembra vero' se poi non viene compreso o, peggio ancora, frainteso? Se l’efficacia della comunicazione sembra superare la sostanza di ciò che viene comunicato, allora ciò che consideriamo vero potrebbe rischiare di diventare solo parole prive di peso. A conferma di questa complessità, uno studio recente ha rilevato che la maggior parte dei giovani fatica a distinguere informazioni scientifiche accurate da fake news, aumentando il rischio di malintesi e polarizzazione.
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Il peso della percezione
Come può un gesto apparentemente semplice, come spostare una bottiglietta di Coca-Cola durante una conferenza stampa, avere un impatto così significativo sui mercati? Cristiano Ronaldo, una delle figure più influenti al mondo al livello sportivo, ha compiuto quel movimento senza dichiarazioni esplicite contro il marchio. Eppure, nel giro di poche ore, il valore azionario della multinazionale è calato di miliardi di dollari.
Che cosa ci dice questo episodio sull’essere umano e sui meccanismi che guidano le nostre decisioni? È possibile che il pubblico, vedendo quel gesto, abbia costruito un’intera narrativa senza bisogno di parole? E, se è così, quanto di ciò che crediamo di scegliere razionalmente è in realtà influenzato da segnali sottili e simboli inconsci?
Questa situazione ci invita a riflettere: siamo davvero noi a controllare le nostre reazioni, o la nostra natura psichica tende a rispondere automaticamente a ciò che considera un modello, una guida, un’autorità? Le emozioni evocate da un gesto – in questo caso, il rifiuto percepito di Ronaldo – sono più forti dei dati economici concreti? Le aziende sanno che la percezione gioca un ruolo fondamentale. Ma fino a che punto siamo consapevoli di quanto queste dinamiche ci influenzano? Quando vediamo una figura pubblica compiere un gesto simile, possiamo davvero dire di essere del tutto immuni al messaggio implicito che porta con sé? O stiamo semplicemente reagendo, senza accorgercene, a qualcosa di più profondo, radicato nel nostro inconscio collettivo?
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La polarizzazione di un dibattito pubblico
In che modo siamo giunti a un punto in cui le nostre conversazioni pubbliche sono state così profondamente influenzate da filtri percettivi e disinformazione? Se guardiamo al passato, possiamo vedere come il dibattito tra vax e novax abbia evidenziato quanto fosse difficile raggiungere un consenso. Ogni informazione sembrava venire costantemente distorta, manipolata, filtrata attraverso pregiudizi e bias di conferma. Ma era davvero inevitabile che le opinioni divergenti si trasformassero in divisioni così profonde? I media avrebbero potuto offrire uno spazio neutrale, o era già chiaro che avrebbero alimentato camere d’eco in cui le opinioni si sarebbero solo rinforzate anziché incontrarsi?
E pensiamo alla questione dei migranti e dei famosi 35 euro al giorno. Questa somma era destinata a coprire i costi delle associazioni che offrivano accoglienza, ma perché da alcuni è stata percepita come un beneficio economico diretto per le persone accolte? È stata una mancanza di chiarezza nell’informazione, o forse il pubblico aveva già pregiudizi radicati che hanno portato a fraintendimenti? Come abbiamo potuto non accorgerci di quanto una narrazione errata si stesse diffondendo?
Guardando indietro, sorge un’altra domanda: quanto peso hanno avuto le nostre stesse inclinazioni mentali nel permettere che queste divisioni si consolidassero? Il passato può insegnarci qualcosa su come affrontare le polarizzazioni future? Cosa sarebbe cambiato se fossimo stati più consapevoli dei meccanismi psicologici che ci portavano a seguire le informazioni che rafforzavano le nostre opinioni? Può un’analisi riflessiva su ciò che è accaduto in passato aiutarci oggi a recuperare un terreno comune per le discussioni?
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L’incapacità di distinguere il vero dal falso
Come mai sia i giovani che gli adulti sembrano avere difficoltà nel distinguere tra notizie vere e false? Uno studio condotto dall'Università Vita-Salute San Raffaele ha rivelato che circa un giovane su tre non è in grado di riconoscere informazioni scientifiche accurate.
Ma questa problematica riguarda solo i più giovani? Ricerche indicano che anche gli adulti possono essere suscettibili alla disinformazione. Ad esempio, un altro studio ha evidenziato che individui con elevata credulità tendono a distinguere meno efficacemente le notizie vere tra quelle false, risultando più inclini a credere alle fake news.
Quali sono le cause di questa confusione diffusa? L'overload informativo del mondo digitale ha sovraccaricato la capacità di discernimento delle persone? Oppure la mancanza di un'educazione al pensiero critico ha reso più difficile l'identificazione delle fonti attendibili? Inoltre, come influisce il modo in cui la scienza viene comunicata? È possibile che una comunicazione troppo tecnica o distante abbia alimentato confusione e sfiducia?
Di fronte a queste sfide, quali strategie educative potrebbero essere implementate per rafforzare le competenze nel valutare l'affidabilità delle informazioni? E quale ruolo dovrebbero assumere le istituzioni e le piattaforme digitali per promuovere un ambiente informativo più trasparente e affidabile? Riusciremo a sviluppare una cultura del pensiero critico che permetta a tutti, indipendentemente dall'età, di navigare con consapevolezza nell'oceano dell'informazione attuale?
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Forse è davvero così? viviamo in un mondo dove, anche quando si afferma qualcosa di reale e fondato, si può essere ignorati o fraintesi. Non basta avere ragione; conta come si comunica, chi ascolta, in che contesto le parole vengono pronunciate. L’idea stessa di “verità” sembra scivolare tra le dita quando la comprensione delle persone è filtrata da pregiudizi, disinformazione e narrazioni dominanti.
Che futuro ci aspetta, allora? Può un mondo informativo così complesso trovare un terreno comune in cui ciò che è vero venga non solo detto, ma anche creduto? Oppure continueremo a trovarci in una realtà in cui il contenuto più autentico rischia di perdersi tra i rumori della percezione? La sfida, forse, è riconoscere che la comunicazione non è mai neutra, che anche le verità più evidenti devono essere trasmesse con cura, empatia e consapevolezza.
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conferma di un bias....👍
Do you notice a usual pattern?
Nel 1997, un quattordicenne di nome Nathan Zohner presentò in classe uno studio per vietare l'uso del monossido di idrogeno, elencando queste prove di pericolosità:
-Provoca gravi ustioni quando è sotto forma di gas.
-Corrode e arrugginisce il metallo.
-Uccide un numero incalcolabile di persone ogni anno.
-Si riscontra comunemente nei tumori, nelle piogge acide, ecc.
-Se ingerito, provoca eccessiva minzione e gonfiore.
Chiese ai suoi compagni quanti volessero effettivamente vietarlo.
43 su 50 risposero assolutamente di sì.
Il nome comune del monossido di idrogeno è: ACQUA (H2O)
La bufala era un concorso scientifico per scoprire fino a che punto siamo creduloni.
Non solo Zohner vinse la gara ma in suo onore fu coniato il termine "Zohnerismo" definito come "l'uso di un fatto per indirizzare un pubblico, scientificamente ignorante, verso false conclusioni"
Ogni riferimento a fatti attuali è puramente causale.
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Tweeted
Quando esponi un tweet avverso ai tuoi follower Sei solo vittima del Bias della conferma Poi sono gli altri quelli NON intelligenti e colti Per poi scoprire che ti cagano in testa Chissà se Nelly Schiavo capirà
— Mario Calandra (@MariusKalander) May 8, 2023
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Addio alla strada
#addio alle armi#alcool test#alterazione psico-fisica#anarchico#anarchismo#automobile#automobili#battaglia alla droga#bias di conferma#cannabis#cannabis in italia#cannabis indica#cannabis legale#cannabis sativa#cannabis terapeutica#canne#cbd#cittadini#cittadino#codice della strada#commercio illegale#consumismo#droga#droga illegale#droga legale#droghe#droghe illegali#droghe legali#educazione#educazione pubblica
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eheheh...vi piace eh?
#bias di conferma#psicopatologia#social media#facci caso#comunisti#futuro green#società#società malata
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La Fallacia dell'Affermazione del conseguente
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Un nuovo post è stato pubblicato su https://short.staipa.it/8bld8 La Fallacia dell'Affermazione del conseguente Nell’ambito del ragionamento logico, ci sono errori che sembrano innocui ma che possono portarci a conclusioni completamente sbagliate. Una di queste è la Fallacia dell'Affermazione del conseguente, un errore logico tanto comune quanto pericoloso nei dibattiti, nei social media e persino nella vita quotidiana. Che cos’è la Fallacia dell'Affermazione del conseguente? La fallacia della conseguenza affermata si verifica quando si assume erroneamente che, dato che se una certa condizione porta a un risultato, allora la presenza di quel risultato implica automaticamente la condizione originale. In altre parole: Se A → B, allora B → A. Questo tipo di ragionamento è fallace, poiché ignora la possibilità che B possa essere causato anche da altri fattori, diversi da A. Un esempio semplice Se piove, allora la strada è bagnata. La strada è bagnata, quindi ha piovuto. Questo ragionamento è fallace, perché la strada potrebbe essere bagnata per molti altri motivi: un’irrigazione automatica, una perdita d’acqua, o persino una pulizia stradale. Esempi nella vita quotidiana 1. Nella scienza Se una persona ha il raffreddore, allora ha il naso che cola. Questa persona ha il naso che cola, quindi ha il raffreddore. In realtà, il naso che cola potrebbe essere causato da un’allergia, un’irritazione o altri fattori indipendenti dal raffreddore. 2. Nei social media Se un post ha molti like, allora deve essere valido e interessante. Questo post ha molti like, quindi è valido e interessante. Questo ragionamento ignora il fatto che i like potrebbero essere stati acquistati, o che il post potrebbe essere popolare per ragioni diverse dalla sua validità. 3. In politica Se un buon governo riduce la disoccupazione, allora la disoccupazione è bassa per merito del governo attuale. Questo è un esempio classico di conseguenza affermata. La bassa disoccupazione potrebbe essere dovuta a fattori economici globali o a politiche di governi precedenti. Perché cadiamo in questa trappola? La fallacia della conseguenza affermata è così insidiosa perché sfrutta una scorciatoia mentale chiamata "bias di conferma": tendiamo a cercare prove che confermino ciò che già crediamo, ignorando altre spiegazioni. Inoltre, la nostra mente ama semplificare la complessità della realtà, portandoci a fare collegamenti rapidi tra causa ed effetto. Come riconoscerla e evitarla 1. Fai domande critiche Quali altre cause potrebbero spiegare il risultato? Ci sono prove dirette che confermino la relazione causa-effetto? 2. Analizza il contesto Valuta se ci sono altri fattori che potrebbero influenzare il risultato. Nel caso della strada bagnata, verifica se ci sono state piogge recenti o altre possibili spiegazioni. 3. Non semplificare troppo Ricorda che la realtà è complessa. La presenza di un effetto non implica automaticamente una sola causa. Conclusione La fallacia della conseguenza affermata è un errore logico che può facilmente infiltrarsi nei nostri ragionamenti, portandoci a conclusioni errate. Imparare a riconoscerla non solo migliora la qualità delle nostre argomentazioni, ma ci rende anche più resistenti alle manipolazioni e alle fake news. Ricorda: una strada bagnata non significa necessariamente che ha piovuto. Esistono sempre spiegazioni alternative, e il pensiero critico è il nostro miglior alleato per scoprirle.
#Affermazione del conseguente#Bias di Conferma#Comprensione#Fake News#Fallacie Logiche#Linguistica#Social Network
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Numeri a caso.
Ci provo anche io.
Il cazzo di b0ringasfuck da 18 a 30 cm, vediamo se funziona.
Se non raccontate balle nun je la fate.
Chiaramente il meme si riferisce all'infahahahahazione letta in Maggio dalla sfera di cristallo di Borghi e dai fondi di caffe di Bagnai.
E il cambio è riferito a
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eh ma signora mia.... i media mainstream... noi ci riforniamo dai cassonetti.
Che uno pensa... pontifica su TUTTO. Li leggerà 2 cazzo di "giornali mainstream", giusto così... per farsi un'idea, ma anche avere un po' le dimensioni a spanne delle cose.
No, una roba conferma i suoi bias e ZAAAC la palla più grossa dell'universo la fa sua in un batter di ciglia.
E ne va fiero.
E questo è uno... che gli dici che gli asini volano... e OKKEY gli asini volano. Poi ci sono quelli della donna, madre cristiana, i no-vax, i negazionisti del cambiamento climatico, i fleximan di Forza Nuova.
Risolviamo sta cosa dell'enorme emergenza sostituzione etnica per colpa della teoria gender e poi ogni italiano potrà avere un pezzo di Tripolitania, con il beneplacito della Russia, un'automobile che vola e una minorenne che gli fa i suflon... e per le donne un abito di D&G e 10 gravidanze senza smagliature. (Che io manco so che cazzo vuole sta gente, men che meno le donne che seguono questi cialtroni).
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