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pier-carlo-universe · 11 days ago
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Le bugie sepolte nel mio giardino di Kim Jin Yeong. Un thriller psicologico che esplora il lato oscuro della mente umana. Recensione di Alessandria today
Biografia dell'autore. Kim Jin Yeong è uno degli autori più acclamati della letteratura coreana contemporanea.
Biografia dell’autore.Kim Jin Yeong è uno degli autori più acclamati della letteratura coreana contemporanea. Con uno stile affilato e una narrazione avvincente, si è distinto per la sua capacità di scavare nei meandri della psiche umana, affrontando temi complessi con un linguaggio accessibile e coinvolgente. “Le bugie sepolte nel mio giardino” rappresenta una delle sue opere più…
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situazionespinoza · 1 year ago
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Da quando ho letto "Memorie di una maschera" di Mishima, leggo quasi esclusivamente autrici e autori asiatici. La mia libreria è colonizzata da nomi Giapponesi, Coreani, Cinesi e Taiwanesi.
Forse il mio blocco del lettore durato per quasi quattro anni non è stato causato solo dal lavoro nel pub succhiavita, ma anche dal mio rifiuto ostinato di accettare che probabilmente i classici dell'800 mitteleuropeo mi avevano annientato la voglia di leggere.
Sto imparando che il bello non è solo ciò che viene riconosciuto come capolavoro assoluto dopo 200 anni.
Sto imparando a riscoprire la bellezza di comprare un libro a scatola chiusa senza il terrore di apparire poco intellettuale alle casse della libreria.
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seoul-italybts · 1 year ago
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[✎ ITA] Weverse Magazine : Recensione - JK : Jung Kook 'Guadagna l'Oro' al Primo Colpo | 14.11.23⠸
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🌟 Weverse Magazine 🗞
JungKook "Guadagna l'Oro" al Primo Colpo
__ Una recensione del suo nuovo album, GOLDEN __
__ di SEO SEONG-DEOK | 14. 11. 2023
Twitter  |  Orig. KOR 
Con il rilascio di “Seven" (feat. Latto), quest'estate, Jung Kook ha dato il via alle promozioni del suo album di debutto solista, GOLDEN, in quello che potremmo descrivere come il suo arco (creativo) d'oro. Col senno di poi, appare chiaro che “Seven” era già un indizio delle idee e valori che stanno dietro la creazione di GOLDEN. La versione esplicita non fa solo uso di un linguaggio forte, ma vede anche riferimenti sessuali legati all'amore che può nascere tra due persone. Nel contesto pop, è ormai storia vecchia, ma per qualche motivo il K-pop sembra aver sempre evitato questo territorio, finché questa canzone non è esplosa nella scena musicale coreana. Ed il fatto che Jung Kook sia sempre stato – e forse dovremmo dire, sempre sarà – il più giovane del gruppo non è l'unico motivo per cui questa traccia è giunta così inaspettata. Molti media coreani sembrano far finta che il verso “I’ll be f**king you right” non esista. E il fatto che la canzone sia completamente in inglese probabilmente aiuta. È lo stesso Jung Kook ad aver affrontato questo enorme tabù con un semplice, “Quanti anni ho?”
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“Sono contento si percepisca un senso di maturità”, ha detto Jung Kook nella sua recente intervista con GQ. “Ma non è stata una cosa intenzionale. Più un risultato naturale, direi.” E questo significa sostanzialmente che non si è mai preoccupato intenzionalmente di scrivere altri brani espliciti o scervellato più di tanto riguardo le tematiche da trattare. Le tracce di GOLDEN seguono il percorso emotivo coinvolto in una relazione sentimentale: le prime scintille d'amore in “Closer to You” (feat. Major Lazer) e “Yes or No”, la sicurezza sconfinata di “3D” (feat. Jack Harlow) e “Standing Next to You”, la disperazione più nera in “Hate You” ed il dolore derivato dalla rottura in “Too Sad to Dance” e “Shot Glass of Tears”.
Jung Kook non ha scritto né prodotto alcuna canzone in quest'album, optando piuttosto per rivolgersi ad autori e produttori fidati. Mentre il primo è un caso piuttosto raro, se guardiamo quali sono i trend del momento nell'ambito della produzione musicale in studio, quest'ultimo – il rivolgersi ad autori e produttori esterni – è la norma.
“Standing Next to You” è una traccia eccezionale prodotta da Andrew Watt - autore anche di “Seven” - e Cirkut. Shawn Mendes è tra i co-autori di “Hate You”. Ed Sheeran ha partecipato alla stesura di “Yes or No”, per cui ha suonato anche alcune parti alla chitarra. Jung Kook trae ispirazione dai suoi gusti musicali per selezionare delle belle tracce e poter successivamente dare prova delle sue incredibili abilità canore su questi brani pop. Ma mentre la traccia UK garage“Seven” e “3D”, che è in stile anni 2000, ci hanno mostrato cos'è la musica rètro per questi artisti più giovani, “Standing Next to You” oltrepassa sfrecciando Usher, fino ad arrivare - ben più indietro - a Michael Jackson, prendendo in prestito il suo sound funk/disco. L'album non si limita a giocare sulla linea pop, ma si rifà anche alla musica dance. “Closer to You”, prodotta in collaborazione con Major Lazer, presenta elementi di reggaeton, e “Please Don’t Change” featuring DJ Snake, è una sorta di ode a come il DJ ha saputo portare persino Justin Bieber alla ribalta.
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Un album spesso è accompagnato da diverse aspettative: ambizione artistica, composizione organica, auto-rappresentazione. Tuttavia, un album è, innanzi tutto, un portfolio dei lavori dell'artista in relazione ad un dato momento e luogo. Il valore di un album si basa sull'impatto e le impressioni che sa lasciarsi dietro. Nel caso di GOLDEN, abbiamo la rinascita a vera e propria pop star di un membro di una boy band di impareggiabile successo. Dato che la storia tende a ripetersi, possiamo dire di aver già assistito a molti casi in cui il membro più giovane di un gruppo ottiene un enorme successo anche come solista. Robbie Williams, Justin Timberlake e Harry Styles sono tutti esempi di questo fenomeno, dopotutto. E forse non è una casualità. Forse dipende proprio dal fatto che coloro che iniziano la propria carriera musicale nell'adolescenza, hanno il privilegio di lavorare in un gruppo fin dalla più tenera età e diventare star del pop di grandissimo impatto e popolarità, anche grazie alle tante risorse messe a loro disposizione da quest'opportunità.
Però nessuno si sarebbe aspettato di vedere questa 'teoria del più giovane' trasposta anche nel K-pop. Probabilmente è anche merito del successo globale dei BTS se Jung Kook ha potuto collaborare con menti creative internazionali di altissima levatura, cantare esclusivamente in inglese di fronte al mondo intero e, infine, diventare una pop star in grado di dare il meglio di sé in generi musicali di suo gradimento, senza il rischio di incorrere in blocchi creativi.
Interpellato a riguardo, Jung Kook ha così definito il successo: “Non credo il successo debba essere qualcosa che siano altri a determinare. Semplicemente, quando si è soddisfattə di sé, felici, quando si affrontano difficoltà, ci si arrabbia – credo il “successo” sia sempre intrinsecamente legato a tutti quei momenti”. GOLDEN non è solo una storia di successo, dunque, ma anche uno sguardo sulla soddisfazione, la felicità, le difficoltà e la frustrazione che l'hanno accompagnato, nonché quelle a venire. E visto il costante ripetersi della storia, è una scommessa difficile a perdersi.
⠸ ita : © Seoul_ItalyBTS ⠸
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weirdesplinder · 7 months ago
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Libri per l'estate: vi segnalo alcune nuove uscite e alcune uscite non più tanto nuove riguardanti dei romanzi secondo me molto interessanti che potrete leggere sotto l'ombrellone
La casa delle orfane bianche, di Fiammetta Palpati
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Trama: Per aiutarsi reciprocamente tre donne di mezz’età decidono di ritirarsi in una casa di paese con le rispettive anziane madri, bisognose di assistenza. La convivenza, sulla carta, è un incastro perfetto: cosa c’è di meglio della rusticità dei bei tempi andati per dividere spese, pensieri, incombenze, e magari risanare quel legame intimo tra madre e figlia, di accudimento e amore, che al momento è invertito? Ma il nido si mostra assai presto per quello che è: un covo di immaturità, risentimento, egocentrismo e disperazione che sfocia in un tragicomico delirio collettivo: la casa si rivolta contro le inquiline e il loro desiderio, soffocandole tra immondizie, un cane infido e l’odore nauseabondo di una papera guasta. La situazione precipita quando arriva nella casa, teoricamente come badante, una suora fasulla e inferma, che si piazza in poltrona e pretende d’essere servita e riverita. Lo scompiglio che ne segue getta le protagoniste nello sconforto totale finché, come in ogni dramma che si rispetti, esse saranno costrette a smascherarsi, e a dichiararsi orfane bianche.
La mia opinione: libro vincitore di uno dei Premi Campiello, si distingue per l'argomento che tratta cioè le problematiche legate ai all'accudire un famigliare anziano. Tra badante o casa di riposo in questo caso tre donne decidono di unire invece le forze andando a vivere tutte e tre insieme con le rispettive madri in modo da potersi aiutare a vicenda. Questo argomento così attuale, ma spesso scabroso o di cui non si vuole parlare, qui viene trattato con molta ironia e realismo, seppure a volte sfociando nell'assurdo. Il libro sembra quasi una commedia teatrale a tratti grottesca a tratti divertente a tratti tragica, come il teatro dovrebbe essere in fondo no? Libro veramente diverso dal solito che merita una lettura a mio avviso.
Una piccola lavanderia a Yeonnam di Kim Jiyun
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Trama: Yeonnam-dong è un quartiere di Seul in perpetua trasformazione e sempre alla rincorsa dell'ultima moda. Eppure, tra locali modernissimi e temporary shop, c'è una piccola lavanderia automatica che, per alcuni abitanti della zona, rappresenta un porto sicuro in un mare di cambiamenti. Perché qui trovano luci calde, scaffali pieni di libri e profumo di caffè che si mischia a quello del bucato appena lavato. E poi, un giorno, anche un taccuino verde dimenticato chissà da chi, un taccuino che in breve tempo diventa una sorta di diario del quartiere. Da un anziano signore che non sa come ricucire il rapporto col figlio a una madre minacciata di sfratto, da una sceneggiatrice in cerca di fortuna a una ragazza incastrata nel rapporto sbagliato, tutti vedono in quel diario un'occasione per confidare gioie e dolori, delusioni e speranze. Ma non solo. A poco a poco, il taccuino diventa un mezzo con cui dare consigli, offrire conforto e aiuto, aprire il cuore a quegli sconosciuti le cui vite si sfiorano da anni ma che solo ora finalmente iniziano a intrecciarsi. Così, quando da quelle pagine emerge una vicenda più complessa e oscura delle altre, tutti daranno il loro contributo per rimettere insieme i pezzi della storia e riportare l'armonia in quel magnifico mosaico di esistenze imperfette...
La mia opinione: Poteva mancare un libro sal sapore asiatico nella mia lista? Assolutamente no, anche se non sempre amo gli autori coreani quando raccontano semplicemente delle scene di vita, li trovo un po' troppo blandi a volte, ma qui c'è anche un mistero da ricolvere a dare un poco di verve alla trama.
My Lady Jane, di Jodi Meadows, Cynthia Hand e Brodi Ashton
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Trama: Edward è il re d'Inghilterra. Ed è anche sul punto di morire, condizione non del tutto adeguata a un sedicenne che preferirebbe assaporare il suo primo bacio e non pianificare la linea di successione alla corona. Jane, o meglio Lady Jane Grey, è la cugina di Edward, ma alla vita di corte e al solo pensiero di un possibile marito preferisce immergersi tra le pagine dei suoi amati libri. Purtroppo per lei, Edward ha pensato proprio a Jane per il matrimonio che garantirà alla corona di restare in famiglia. Guildford è lo sposo prescelto, ed è un E∂ian. La sorte ha benedetto gli E∂ian (o maledetto, a seconda del punto di vista) donando loro il potere di passare da una forma umana a una animale, e Guildford trascorre le ore dall'alba al tramonto come nobile destriero. Mentre l'attrazione e la tensione saranno sempre più difficili da governare per entrambi, anche il cuore del regno sarà messo a dura prova. Con Jane sul trono, gli imprevisti e le cospirazioni sono dietro l'angolo. Peccato che nessuno abbia davvero capito che Jane è molto più della classica damigella in pericolo...
La mia opinione: questo è uno di quei casi in cui la serie tv che sta ndando ora in onda su Prime Video potrebbe essere meglio del libro, perchè il libro è veramente semplice e facile, quasi uno young adult sinceramente, mentre con l'argomento e i personaggi storici che tratta avrebbe potuto essere una romanzone fantasy storico di tutto rispetto. Il libro è un occasione mancata secondo me o meglio un libro che si è scelto di scrivere per un pubblico giovane invece di cercare di creare un romanzo per tutti....visto che la serie tv invece cerca un pubblico più ampio spero vivamente abbiano arricchito la trama e magari l'abbiano resa un tantino più complessa e interessante.
Il famiglio, di Leigh Bardugo
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Trama: In una Madrid diventata da poco capitale del Regno e pervasa dalla furia controriformistica dell'Inquisizione, la giovane Luzia Cotado, conversa orfana di entrambi i genitori, cerca di sopravvivere come meglio può, nascondendo a tutti le sue origini e, soprattutto, la sua capacità di compiere milagritos, piccole magie. Un giorno, però, la signora della casa presso la quale presta servizio si accorge del suo dono e di lì in poi la obbliga a farne sfoggio davanti ai suoi ospiti, nel patetico e disperato tentativo di migliorare la posizione sociale della sua famiglia ormai decaduta. Ma quello che inizia come un semplice divertimento per nobili fiacchi e annoiati prende ben presto una piega pericolosa perché Luzia attira l'attenzione di Antonio Pérez, ex segretario ora in disgrazia di Filippo II. Per riconquistare il favore del re, ancora provato dalla sconfitta della sua armada, Pérez decide di indire un torneo per trovare un campione che diventi l'arma decisiva nella guerra estenuante contro la regina eretica d'Inghilterra. Determinata a cogliere l'unica possibilità che la vita sembra volerle offrire per migliorare la sua condizione, Luzia si immerge in un mondo popolato da veggenti e alchimisti, bambine sante e imbroglioni, dove i confini tra magia, scienza e inganno sono tanto labili quanto incerti. Con il crescere della sua notorietà, però, aumenta di pari passo il rischio che i suoi segreti vengano scoperti. Per non finire nella morsa dell'Inquisizione, la giovane conversa dovrà quindi agire d'astuzia, accettando persino l'aiuto di un uomo misterioso temuto da tutti, Guillén Santángel, a sua volta custode di verità che potrebbero rivelarsi letali per entrambi.
La mia opinione: Qui sì che siamo davanti ad un degno romanzo fantasy storico, altro che Lady Jane di cui ho parlato sopra. Leigh Bardugo non si smentisce, sa scrivere....se solo investisse su personaggi più adulti l'amerei molto di più.
Assistente cercasi, di Hannah Nicole Maehrer
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Trama: Assistente cercasi: noto criminale di alto rango cerca un assistente leale per compiti d'ufficio non specificati e supporto per spargere caos, terrore e altre cose oscure. Richiesta discrezione. Ottima retribuzione. Con una famiglia da mantenere, avere un buon impiego è per Evie Sage una priorità. E così, quando un incidente con il più famigerato cattivo di Rennedawn si traduce in un'offerta di lavoro, lei accetta. Nessun incarico è perfetto, ovviamente, e lo è ancora meno quando hai una cotta per il tuo capo, un tipo terribile, lunatico ma innegabilmente sexy. Proprio quando si sta abituando ad assistere a scene raccapriccianti, come teste mozzate che pendono dal soffitto e bulbi oculari schiacciati sotto le scarpe, Evie sospetta che una minaccia stia aleggiando sul regno di Rennedawn. Qualcuno che vuole eliminare il Cattivo e il suo nefasto impero. E così Evie non solo deve cercare di resistere al fascino del suo capo, ma deve anche scoprire chi sta sabotando il suo lavoro... per assicurarsi di fargliela pagare
La mia opinione: romanzo semplice semplice, carino, divertente ma in modo molto ma molto prevedibile. Un romanzo leggero giusto per passare il tempo con qualche sorriso nei caldi pomeriggi d'estate, ma a volte ci vogliono pure i libri leggeri e prevedibili che danno ciò che promettono e nulla più.
Il giardino d'oro e ruggine, di Francesca Cani
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Trama: Ogni inverno la piccola e nobile Ginevra Orsini torna a Rocca Calascio e incontra il bambino di cui è innamorata. Lui è Lupo dei Lupi, un bastardo, senza famiglia, senza stirpe, buono solo per le armi. Prima di diventare grandi e separarsi, Ginevra lo induce a bere un filtro d’amore e a pronunciare un giuramento: io ti ritroverò, tu mi ritroverai. Ma a volte i desideri sono pericolosi, soprattutto quando si avverano.Passano gli anni e Ginevra è divenuta una dama, merce preziosa, mentre Lupo è solo un soldato senza cuore, con la terribile maledizione di somigliare come una goccia d’acqua a Cesare Borgia. Due mondi in conflitto, spiriti ribelli sotto il cielo lilla del Gran Sasso, dove Lupo diventerà un signore e Ginevra il suo bottino di guerra.
La mia opinione: romanzo storico romantico di stampo classico, se amate il genere questa è una nuova uscita calda calda da non perdere ambientata in Italia all'epoca delle Signorie.
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pleaseanotherbook · 8 months ago
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L'origine della specie di Kim Bo-Young
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È così che funziona la scienza. Il nostro compito è quello di aggiungere un mattone dopo l'altro alle fondamenta di una teoria per renderla sempre più stabile e solida, a prescindere da quanto insignificante o interessante possa sembrare. Sai quanti articoli altamente scontati vengono pubblicati su "la parte è più piccola dell'intero"? La tua determinazione ti fa onore, Kay, ma non sei realista.
"L'origine della specie" di Kim Bo-Young è stato tradotto in Italia per Add Editore ed è entrato nelle mie cose da leggere perché seguo sempre con attenzione gli autori coreani che arrivano nel nostro paese e soprattutto case editrici come Add che riservano un'attenzione particolare per i testi che arrivano da uno dei miei paesi preferiti. Questa raccolta offre uno spaccato interessante sulle riflessioni verso cosa significa umanità e conferma che la fantascienza coreana è piena di piccole gemme.
Un principe ereditario subisce una drammatica trasformazione biologica che cambierà il suo destino; esseri umani ridotti a una condizione subalterna diventano gli animali domestici di enormi draghi; robot con sembianze antropomorfe, unici sopravvissuti in un mondo ormai ghiacciato, si chiedono se sia mai esistita una vita organica sulla Terra. Queste sono alcune delle storie raccolte in L’origine delle specie, popolate da esseri umani e non umani che cercano di sopravvivere alle minacce poste dall’evoluzione, siano esse biologiche, tecnologiche o sociali. Raccontano di fisica quantistica e viaggi nel tempo, di un futuro dominato da giochi in realtà virtuale, e di metamorfosi dei corpi. A cavallo tra fantascienza, fantasia e mito, gli scritti della pluripremiata autrice Kim Bo-young hanno un grande seguito in Corea del Sud, dove è ampiamente riconosciuta come pioniera e fonte d’ispirazione. In questo libro sono raccolte le sue storie più acclamate, che offrono delle riflessioni rigorose e toccanti sull’esistenza postumana.
L'annosa questione del "da dove veniamo" permea tutta la storia dell'umanità, probabilmente la domanda filosofica più irriducibile di tutte, ci hanno provato in moltissimi a rispondere, esiste un Dio, degli dei, una forza nascosta, qualcuno, qualcosa, che ha lanciato in aria la scintilla vitale, ha plasmato dell'argilla, ha prodotto un qualcosa che ha creato l'uomo. C'è stato il Big Bang e poi l'evoluzione della specie che pian piano si è fatta strada da una cellula passando per una scimmia fino ad arrivare all'uomo. La vita che diamo così per scontata resta una delle cose più affascinanti che possiamo incontrare e non sorprenderà scoprire che anche nel volume di Kim Bo-Young svolge un ruolo fondamentale. Non importa in che forma, garantire la sopravvivenza della specie è la cosa più importante. Tutte le forme di vita indistintamente lottano per sopravvivere. Ed è questo forse il punto fondamentale perché se sopravvivi vuoi anche sapere perché. La scienza in questo ha un ruolo fondamentale nel mondo di Kim Bo-Young. Ma a fare da filo conduttore a tutti i racconti è un disperato bisogno di amore, uno spietato senso di appartenenza, la consapevolezza di non essere davvero da soli. Uno dei protagonisti Kay, un robot senziente che vive in un futuro remotissimo, in un freddo estremo, in una bolla chiusa, inconsapevolmente fa una scoperta che potrebbe cambiare tutto il corso della storia, cosa c'era prima? Da dove vengono? Qual è il loro scopo? Una intuizione pericolosissima che mette in pericolo tutto, il sacrificio disperato nei confronti della scoperta e della meraviglia, il disperato bisogno di avere risposte, di avere un obiettivo. I racconti dell'autore coreano racchiudono questo senso impellente di scoperta, mentre ci si aggira in una città governata da draghi, mentre si scopre la riproduzione della vita, mentre tutte le certezze precipitano, la ricerca è al centro, le domande, il bisogno incancellabile di risposte. Kay attraversa tutti gli stati di un soggetto esposto ad una verità troppo grande e insostenibile. Siamo niente e siamo tutto nel nostro mondo. Siamo al centro della scena e allo stesso tempo ne siamo spettatori impotenti. "L'origine della specie" è uno di quei libri che non hanno risposte facili, che si attorcigliano intorno a verità scomode e racconti spietati. Senti freddo e scopri la vita, sperimenti e scopri come in un gioco su un server sperduto si nasconda l'unica vera forma di sopravvivenza. L'impossibilità di fare shut down diventa il pretesto per una ricerca insensata in un mondo in cui le mode hanno sentimenti e in cui i giocatori si aggrappano a qualunque cosa pur di scomparire, pur di essere ricordati. Cosa ci aspetta nel futuro e cosa resta del passato sono i due archi che uniscono il nostro presente verso l'impossibile, e concepiscono che l'umanità è costituita da un insieme infinito di sfumature, che forse è pure vero che sopravvive il più forte come in un'arena, o in un vicolo cieco di una città al collasso, ma sono sempre le nostre scelte che fanno la differenza. È più facile essere crudeli e spietati, ma amare riempie la nostra vita come un calderone imperscrutabile. Lo stile di Kim Bo-Young dettagli e scolpisce la scena, in un modo che incanta e non c'è niente di più inquietante di un drago che ti sorveglia.
Il particolare da non dimenticare? Una vasca piena d'acqua.
Kim Bo-Young si nutre della fantascienza classica, gli androidi che sopravvivono seguendo le regole di Asimov e ne rivoluziona ogni confine per donare al lettore una raccolta di racconti arguta e spietata, che scava nei segreti più profondi dell'animo umano e lascia nel lettore domande spinose su cui riflettere a lungo.
Buona lettura guys.
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dosoguan · 3 years ago
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■   Letteratura diViaggio 🇰🇷 : Scritture ✒️ e Memorie da  Autrici e  Autori Coreani ✍️ per il Mondo 🔗  * pubblicato in formato 📔tascabile. ↔ *** 📖 ✎   Travel Diaries  and Travel Records , Memoirs  📝    from the Public or Private Perspectives of  Korean Authors around the World 🌎  📜 ➤ from the Ancient Korea Era to Modern Times  ---🔍  
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bangtanitalianchannel · 8 years ago
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[ARTICOLO] 10 nuovi artisti assolutamente da conoscere: Luglio 2017
“Ancora una volta parliamo dei 10 artisti più in voga al momento che stanno scalando classifiche, inondando Internet o dominando gli stereo dei nostri uffici. Questo mese: il fenomeno del K-pop BTS, gli alternative rocker Missio, il ballerino di successo conosciuto in tutto il mondo Jonas Blue e altri.
BTS
Il loro sound: K-pop con tendenze trap, trop-house e perfino neo-soul; il mostro a sette teste che devi affrontare alla fine di un videogioco musicale rap Per i fan di: Justin Bieber, G-Dragon, Big Bang
Perché dovresti prestarci attenzione: i BTS, diminutivo di “Bangtan Sonyeondan” o, in inglese, “Bulletproof Boy Scouts” [N/B: la rivista non è probabilmente al corrente del recente cambio di nome], hanno debuttato nel 2013 e sono diventati in fretta gli artisti più popolari della Corea. In America hanno venduto sold-out arene ad Anaheim e New Jersey e quando il loro aereo è atterrato in Cile sono stati accolti con un entusiasmo sfrenato simile a quello che avevano ricevuto i Beatles. Nei dischi i sette membri del gruppo si scambiano veloci strofe di 4 versi che spesso vanno a stuzzicare argomenti precedentemente bollati come tabù, come la politica o la depressione. Secondo Rap Monster, il leader del gruppo, il loro processo di scrittura delle canzoni è in parte Rihanna in parte Wu-Tang: dopo aver selezionato i beat ra quelli dei miglior produttori coreani più alcuni fatti da loro stessi, i sette membri completano la canzone attraverso una competizione amichevole, testa a testa per vedere chi riesce a farsi venire in mente i versi migliori. Per adesso, i risultati sono stati positivi. Wings, il loro secondo full album, è stato uno dei pop album del 2016 più ambiziosi a livello concettuale e sonoro, diventando il più venduto album dell’anno in Corea. Ha persino fatto schizzare alle stelle le vendite del romanzo ‘Demian’ del 1919 di Herman Hesse quando il gruppo ha rivelato che è stato una grande influenza per l’album e i video ad esso accompagnati.
Dicono: “Leggo libri, quanti più posso, da quando avevo cinque, sette, dieci anni e prima di fare musica volevo diventare uno scrittore” dice Rap Monster. Nomina Hesse, Haruki Murakami e Albert Camus come tre dei suoi scrittori preferiti. “Anche gli scrittori ricreano quelle espressioni umane, quei sentimenti specifici. Le persone normali, di solito, quando cercano di esprimere le loro emozioni dicono ad esempio ‘sono triste’ o ‘sono arrabbiato’. Ma gli autori trasformano quelle stesse emozioni in qualcosa di totalmente diverso, le fanno suonare come se fossero qualcosa di totalmente diverso. Ci sono così tanti diamanti tra i libri e i film e noi cerchiamo sempre di trarre ispirazione da loro. Ora non abbiamo molto tempo per uscire a fare esperienza come le altre persone. Dobbiamo sempre andare all’estero ed esibirci e fare musica nei nostri studio quindi i libri e i film sono i migliori sostituti [in mancanza della possibilità di uscire a fare esperienza fuori].”
 Ascolta da te: “Come Back Home”, l’ultimo singolo, ha un beat che riempie il vuoto tra Black Sheep e DJ Mustard, più un testo bilingue che fa sembrare “hangry” come una disperazione esistenziale.  
 Nick Murray”
 (N/B: l’articolo è stato tradotto solo nelle sue parti riguardanti i BTS.)
Traduzione a cura di Bangtan Italian Channel Subs (©lynch) | ©rollingstone
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pangeanews · 5 years ago
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I libri più belli del nuovo millennio: “2666” (Roberto Bolaño), “Austerlitz” (W.G. Sebald), “Limonov” (Emmanuelle Carrère). E gli italiani? Ovvero: sull’ansia di classificare l’inclassificabile
La letteratura è inclassificabile – troppo complessa per una valutazione ‘atletica’. Troppo olimpica per le Olimpiadi. Insomma: se metti otto uomini – o otto cani o otto cavalli – davanti ai blocchi di partenza, indubitabilmente il primo è il primo, il più veloce, in quel contesto, in quelle condizioni. I grandi libri, piuttosto, non primeggiano – spostano l’asse delle valutazioni, rompono con le regole del gioco. Per questo, per dire, oggi direi che La morte di Virgilio è il mio romanzo prediletto, domani direi Moby Dick, fra tre giorni Guerra e pace e a volte ho pensato che fosse Meridiano di sangue il romanzo totale.
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La letteratura è inclassificabile ma ogni anno gli inserti culturali del resto del mondo ci propongono la loro classifica. Già. Siamo sotto Natale – l’acquisto librario levita – e la polemica (nessuno si accontenta delle opinioni di uno) alimenta il mercato. Quest’anno, poi, le classifiche dei migliori libri si aggiornano su un dato cronologicamente certo: i primi 20 anni dal nuovo millennio. Ergo: quali sono i libri più importanti del ventennio?
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Si sa, sono gli anglofoni e gli anglicizzati ad avere l’ansia prestazionale della classifica (cioè: la fooia di anglicizzare il resto del mondo). Che paradosso, i ‘fuori classe’ della letteratura – esempio: Rimbaud, Dickinson, Hölderlin – non vendevano, si disinteressavano del podio, concentrati su ben altro. La classifica più interessante, però, l’ha prodotta “El País”: in Spagna, almeno, elevano lo sguardo oltre gli angusti confini nazionali (di solito, gli spocchiosi repertori culturali anglofoni fanno una partita a ping pong tra Londra e New York).
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Ecco i “libri più importanti del XXI secolo” secondo il fatidico giornale spagnolo:
2666, Roberto Bolaño: “dopo Borges, è l’autore che ha influenzato maggiormente il nuovo modo di fare letteratura”.
Austerlitz, W.G. Sebald: “una formidabile rappresentazione del destino dell’uomo moderno, portato all’estremo, all’estremo sradicamento”.
La festa del Caprone, Mario Vargas Llosa: “un affresco impressionante sulla corruzione devastante della dittatura”.
Espiazione, Ian McEwan: “il talento minuzioso dello scrittore britannico erige un’opera tanto complessa quanto imprevedibile”.
Limonov, Emmanuel Carrère: “nasce un nuovo genere che mescola l’autobiografia con la spericolata narrazione di un personaggio anomalo, ipnotico”.
Il tuo volto domani, Javier Marías: “la trilogia concentrata su egoismo, verità, colpa”.
Tempo d’estate, J.M. Coetzee: “romanzo personale, intimo, che dimostra una audacia letteraria inedita”.
L’anno del pensiero magico, Joan Didion: “come ha detto l’autrice, ‘è il mio libro più doloroso, uno sprofondare’”.
Sulla strada, Cormac McCarthy: “un padre, il figlio, la catastrofe nucleare, la lotta per sopravvivere”.
Tempo di seconda mano, Svjatlana Aleksievič: “dopo il conseguimento del Nobel per la letteratura, molti lettori scoprirono la forza di un’opera che sta a metà tra inchiesta e storia, giornalismo e narrazione”.
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Gli spagnoli hanno due meriti e un demerito. Non parlano solo di sé. Sono quietamente tradizionalisti. Nelle zone più basse della classifica appaiono scrittori canonizzati come Kazuo Ishiguro, Philip Roth, Haruki Murakami, Richard Ford, Jonathan Franzen, Martin Amis, Margaret Atwood, Michel Houellebecq. Insomma, la fiera dell’ovvio e del buon senso. Il demerito va di conseguenza: il ‘nuovo’ fatica ad affiorare; comunque, non ci sono scrittori, chessò, vietnamiti, coreani, delle Samoa. Vincono sempre gli autori dei paesi forti. L’Italia, in questo caso, è al quarto mondo culturale: romanzi italiani non ci sono.
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Gli italiani, eventualmente, li metto io. Un poco a caso. Nell’ambito della poesia, vanno letti, assolutamente, Francesca Serragnoli, Federico Italiano, Alessandro Ceni, Andrea Ponso: le rare opere che hanno pubblicato in questo ventennio sono decisive. Il romanzo lo capisco meno, ma capisco che sono importanti Le cose semplici (Luca Doninelli), Ultimo parallelo (Filippo Tuena), i libri di Andrea Tarabbia, quelli di Gian Ruggero Manzoni, Louise (Eliana Bouchard). Per me, fu un evento la pubblicazione, come I confini dell’ombra, nel 2006, dei romanzi di Alessandro Spina, grande scrittore e grande amico di Cristina Campo. Il resto, ditelo voi. (d.b.)
L'articolo I libri più belli del nuovo millennio: “2666” (Roberto Bolaño), “Austerlitz” (W.G. Sebald), “Limonov” (Emmanuelle Carrère). E gli italiani? Ovvero: sull’ansia di classificare l’inclassificabile proviene da Pangea.
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salvatoresan · 8 years ago
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HJ SEAN MOON SECONDO RE DELLA CHEON IL GUK
Il Secondo Re avrebbe potuto prendere la strada facile. Avrebbe potuto fare quello che tanti altri figli del Vero Padre pare stiano facendo oggi. ... Fare questo probabilmente gli avrebbe permesso di mantenere una posizione dove sarebbe stato rispettato e adorato dai membri della Famiglia Unificazionista di tutto il mondo. View this email in your browser
LA REALTÀ CHE LA FEDE DELLA CHIESA DELL’UNIFICAZIONE È STATA DIROTTATA DA SATANA DOPO LA SEUNG HWA DEL VERO PADRE È DIVENTATA MOLTO CHIARA  Like LA REALTÀ CHE LA FEDE DELLA CHIESA DELL’UNIFICAZIONE È STATA DIROTTATA DA SATANA  È DIVENTATA MOLTO CHIARA   😊 on Facebook
La cerimonia di oggi, che segna l’inaugurazione del Palazzo Cheon Il Goong, è il risultato sia di una grande tragedia che dell’infinita benedizione di Dio.
La grande tragedia è stata che Satana è arrivato quasi a distruggere completamente le grandi realizzazioni del Vero Padre Sun Myung Moon nei mesi e negli anni successivi alla sua Seung Hwa cosmica il 17° giorno del 7° mese dell’anno Cheon-gi. È solo grazie all'infinita Benedizione di Dio che Satana non ha potuto reclamare la vittoria completa, che il processo di riprendersi da quella tragedia ha potuto avere inizio, e che siamo potuti avanzare al punto in cui le tre regalità [i tre re] sono potute entrare ufficialmente nel Palazzo Cheon il Goong.
La realtà che la fede della Chiesa dell’Unificazione è stata dirottata da Satana dopo la Seung Hwa del Vero Padre è diventata molto chiara durante le ultime due settimane. Il 22 dicembre il primo discepolo del Vero Padre nella Corea del Sud, Mrs. Hyun Shil Kang, ha comunicato un messaggio alla Famiglia Unificazionista in cui ha chiarito di non essere disposta ad accettare l’affermazione della Madre Han che il Padre è nato con il peccato originale, e che lei è la Figlia Unigenita nata senza peccato originale.
Il 25 dicembre la Madre Han ha riunito circa una dozzina di leader anziani della Family Federation per consigliarsi su come affrontare le conseguenze del messaggio di Mrs. Kang. Durante questo incontro, la Madre Han ha ribadito la sua affermazione riguardo il fatto che il Vero Padre è nato con il peccato e che lei è nata senza peccato.
Le affermazioni fatte dalla Madre il giorno di Natale sono state riportate sui blog coreani e giapponesi, dove sono state viste ampiamente come una conferma delle dichiarazioni di Mrs. Kang. Nel tentativo di arginare le crescenti ripercussioni del messaggio di Mrs. Kang, il 29 dicembre la Family Federation coreana, ha pubblicato un memo. Questo memo dichiarava che la Madre Han non ha mai sostenuto che il Padre è nato con il peccato originale e che Mrs. Kang stava semplicemente ripetendo affermazioni fatte in precedenza dalla Sanctuary Church.
Sfortunatamente per gli autori di questo memo, il giorno dopo, il 30 dicembre, la Madre Han si è spinta un passo più in là nelle sue affermazioni riguardanti la nascita del Padre con il peccato. Parlando ad un pubblico composto da duecento mogli di famiglie che hanno ricevuto la Benedizione tra il 1960 e il 1968, la Madre Han ha affermato: “Il Padre, che è nato con il peccato originale, si è potuto togliere quel peccato originale grazie all’aver incontrato me, la figlia unigenita nata in questo mondo senza il peccato originale. Il Padre non doveva sposare nessun’altra donna prima di incontrare me”.
Questo totale rovesciamento della dottrina della Chiesa dell’Unificazione giungerà come uno shock per tante Famiglie Benedette Centrali di tutto il mondo. Tuttavia, sono notizie vecchie per il Secondo Re e suo fratello maggiore Kook Jin Nim, e persino per tanti di noi che hanno ascoltato il Secondo Re durante gli ultimi anni. Soltanto ora la Madre Han sta dicendo questa eresia in forum a cui possono accedere fratelli e sorelle di tutto il mondo. Nell'autunno 2012, tuttavia, il Secondo Re e Kook Jin Nim stavano già sentendo direttamente dalla Madre Han queste affermazioni blasfeme.
Le dichiarazioni della Madre Han costringeranno i membri di tutto il mondo a fare una dolorosa scelta fra la donna che hanno amato e seguito per decine d’anni come la Vera Madre e il loro impegno a costruire il mondo ideale di Dio. Il Secondo Re e Kook Jin Nim si sono trovati di fronte a questa scelta alla fine 2012 e l’inizio del 2013.
Quella era la loro madre che amavano teneramente. A quel tempo io facevo il traduttore e interprete a tempo pieno per Kook Jin Nim. Ricordo in particolare una conversazione fra Kook Jin Nim e un leader coreano anziano verso la fine del 2012. Kook Jin Nim chiese al leader: “Se io vedo che mia madre si sta lanciando a capofitto verso un precipizio, come un figlio di pietà filiale che cosa dovrei fare? Io la avverto in tutti i modi possibili che sta per cadere nel precipizio e che finirà per distruggersi, ma lei dice che mi sbaglio, che non c’è nessun precipizio”. Ero anche a conoscenza di un certo scambio di corrispondenza dolorosa fra il Secondo Re e la Madre Han.
Nonostante le suppliche disperate dei suoi due devoti figli, la Madre Han ha deciso di commettere la caduta spirituale nel gennaio 2013. Il Cosiddetto Giorno di Fondazione nel febbraio 2013 ha rappresentato la sua caduta fisica.
Attraverso il falso Giorno di Fondazione nel febbraio 2013, Satana ha potuto riprendersi quasi tutte le Famiglie Benedette Centrali che il Vero Padre aveva creato durante il suo ministero pubblico. Questa è stata la più grande tragedia della storia umana, più grande della crocifissione di Gesù e persino più grande della caduta di Eva.
Il Secondo Re si è trovato di fronte ad una scelta devastante. L’amore per sua madre era immutabile, ma lui era anche consapevole dell’amore per suo padre e del suo dovere quale rappresentante ed erede del Vero Padre, che era stato incoronato personalmente dal Vero Padre in tre occasioni come il Secondo Re della Cheon Il Guk.
Il Secondo Re avrebbe potuto prendere la strada facile. Avrebbe potuto fare quello che tanti altri figli del Vero Padre pare stiano facendo oggi. Avrebbe potuto fingere di accondiscendere alle affermazioni eretiche e alle azioni blasfeme della Madre Han. Fare questo probabilmente gli avrebbe permesso di mantenere una posizione dove sarebbe stato rispettato e adorato dai membri della Famiglia Unificazionista di tutto il mondo. Questa posizione gli avrebbe anche permesso di avere il controllo di notevoli risorse finanziarie. Tuttavia, questo avrebbe significato anche rinunciare alle sue responsabilità e ai suoi doveri come la persona che si trova nella linea centrale dell’autorità di Dio.
Il falso Giorno di Fondazione nel febbraio 2013 è stata una grande vittoria per Satana. Lui ha reclamato le Sante Benedizioni di tutte le famiglie benedette centrali che hanno partecipato al falso Giorno di Fondazione del febbraio 2013. Satana ha anche reclamato tutti i membri della Seconda Generazione che hanno partecipato a quell’evento. Il Vero Padre aveva portato il seme di Dio sulla terra e propagato quel seme attraverso la Santa Benedizione. Ora, però, quel seme era in pericolo di diventare estinto. Se il Secondo Re non avesse scelto di assumere la sua missione come rappresentante ed erede del Vero Padre, forse non ci sarebbe stato nessun modo per poter reclamare queste Benedizioni per Dio.
Per grazia di Dio, il Secondo Re ha potuto fare la scelta giusta. Questa scelta voleva dire che doveva lasciarsi tutto alle spalle e iniziare dal punto zero. Questo sarebbe stato un compito impossibile se non fosse stato per l’appoggio completo che ha ricevuto da suo fratello maggiore Kook Jin Nim, che il Vero Padre aveva consacrato come il Vero Caino.
Il Vero Padre, in varie occasioni, ha consacrato i suoi figli maggiori come Caino, ma Kook Jin Nim è stato il primo nella Vera Famiglia ad assumersi la missione di Caino, con tutto il suo cuore, la sua mente e la sua anima. Il Secondo Re è in posizione Abele rispetto a tutta l’umanità. Fra i 7 miliardi e più di Caini, Kook Jin Nim è il Caino capo. Ha dimostrato a tutti noi come servire suo fratello minore, il Secondo Re.
Quando il Secondo Re e la sua famiglia sono partiti da soli, Kook Jin Nim ha organizzato la creazione di una corporazione no profit per sostenere il ministero del Secondo Re. Ha anche usato le risorse di un’altra corporazione no profit di cui era presidente per acquistare una chiesa e una canonica. Inoltre ha provveduto alla produzione delle corone e degli abiti regali per il Re e la Regina. Ha dedicato tutte le sue risorse in modo che il Re avesse tutto quello di cui aveva bisogno per realizzare la sua missione interiore.
Il Secondo Re si è trasferito in Pennsylvania nella primavera del 2013 e ha incominciato immediatamente a stabilire il suo collegamento spirituale con il Vero Padre. Ha fatto questo andando nei boschi dove ha costruito una capanna sgangherata che usava per la preghiera e l’adorazione. Negli inverni ha sfidato le sue limitazioni fisiche in temperature al di sotto dello zero.
In seguito a questo, nel gennaio 2015 ha potuto rompere il suo silenzio e iniziare a sfidare la Madre Han e quelli attorno a lei per i loro crimini contro Dio. Il Secondo Re si trova nel punto in cui lo standard verticale di Dio raggiunge il mondo orizzontale. Kook Jin Nim, come Caino, sta lavorando per espandere quel punto sul piano orizzontale. E’ l’unità di questi due fratelli come Abele e Caino che ci dà la speranza sicura che la Cheon Il Guk sarà stabilita. [applauso]
Ma il resto di noi Caini non deve restare a guardare e lasciare fare tutto il lavoro a Kook Jin Nim. Il Santuario del Lago, che il Re ha usato come sua canonica fino ad ora, e la Chiesa del Santuario sono proprietà della corporazione no-profit di cui Kook Jin Nim è il Presidente. Fino ad ora la Chiesa ha potuto usare queste proprietà senza pagare l’affitto. Come Caini dovremmo fornire anche noi qualche risorsa per sostenere il Re. Per fortuna i membri di tutto il mondo stanno già facendo delle offerte consistenti. Le cifre preliminari sui risultati finanziari del 2016 del World Peace and Unification Sanctuary mostrano che le entrate superavano 1.2 milioni di dollari.
Grazie alle vostre donazioni, la Chiesa è in grado di comperare le proprietà che Kook Jin Nim ha preparato per il Re fino ad ora. Mentre facciamo questo, Kook Jin Nim potrà espandere il suo sostegno al lavoro pastorale del Re ad un livello ancora più alto.
Il vangelo di Giovanni cita le parole di Giovanni Battista: “Egli deve crescere, io invece diminuire.” Almeno Giovanni può essere lodato per avere avuto un certo grado di auto consapevolezza alla fine della sua vita. Da tutti i report si capisce che la Madre Han manca ancora di questa auto consapevolezza e che continuerà a presentare se stessa come il Messia senza peccato che ha portato la salvezza a suo marito caduto e a tutta l’umanità.
Spezza il cuore vedere qualcuno che abbiamo rispettato per così tanto tempo come la nostra Vera Madre scegliere di seguire la strada che porta ad una distruzione sicura. La bella notizia è che la parte della missione di Eva che non è stata completata può essere ancora realizzata dalla moglie del secondo Re quando suo figlio diventerà il Terzo Re della Cheon Il Guk.
Nel frattempo, noi Famiglie Benedette Centrali abbiamo la responsabilità di sostenere il Secondo Re mentre porta avanti la provvidenza del Vero Padre per portare la salvezza a tutta l’umanità. Il Vero Padre non è morto, si è semplicemente spogliato del suo corpo fisico così come noi potremmo toglierci un vecchio cappotto invernale con l’arrivo della primavera. Egli è vivo e ci parlerà oggi. Egli è vivo e sta conducendo la sua provvidenza attraverso il Secondo Re. E’ vivo e vivrà eternamente attraverso ciascuna delle future generazioni di Re della Cheon Il Guk.
DISCORSO DI TIMOTHY ELDER, 1 GENNAIO 2017, DIRETTORE DELLE MISSIONI INTERNAZIONALI, IN OCCASIONE DELLA CERIMONIA DI INGRESSO NEL PALAZZO CHEON IL GOONG,
GRAZIE PER AVER LETTO QUESTA NEWSLETTER; VOSTRO COMMENTO E' GRADITO RAMDANE CHEON SEONG GYEONG
CHE TIPO DI LUOGO È IL MONDO SPIRITUALE?
Dovete interessarvi al mondo spirituale. Oggi nel mondo ci sono tante religioni e il loro corso è cercare il mondo dove possiamo vivere eternamente in un rapporto con il mondo spirituale, il mondo della vita eterna, il mondo dove possiamo vivere insieme a Dio.
Quel mondo è la meta della religione. Ma oggi che cos'è successo alla religione?
È in declino e noi siamo entrati in un’era in cui le persone stanno arrivando alla conclusione che la religione è solo per i deboli e che tutti gli altri non ne hanno bisogno, o che è stata creata dalle persone come un concetto morale.
Libro 5, capitolo 3, sezione 2, pagina 649 IL SECONDO RE DELLA CHEON IL GUK
“Vedete, noi ci siamo comportati in modo molto diverso dalla leadership. Ci siamo comportati in modo molto diverso dalla norma, perché quando il Padre mi ha dato la corona, ha chiarito che in futuro io avrei preso la sua posizione, non come Messia, ma come leader della chiesa. Però, dopo la sua morte, abbiamo dovuto vedere quello che ci è toccato vedere, abbiamo dovuto assistere a quello a cui ci è toccato assistere con i nostri stessi occhi. E hanno cercato di corromperci perché fossimo d’accordo. Tutti i leader più importanti hanno firmato una petizione e me l’hanno mandata privatamente dicendo:
“Sii d’accordo. Sarà il tuo regno, comunque! Tu sei il successore. La corona è tua. Tu hai l’intero Regno. Solo, acconsenti a questo e poi, quando tua madre andrà nel mondo spirituale, allora cambia quello che hai bisogno di cambiare”.
DAL PRIMO LIBRO STAMPATO IN ITALIANO DEI SERMONI DI HJ SEAN MOON, SECONDO RE DELLA CHEON IL GUK
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pier-carlo-universe · 3 months ago
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pleaseanotherbook · 6 years ago
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I disastri di una blogger imperfetta: I’m thirty, I’m not old
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L’etichetta “Disastri di una blogger imperfetta” nasce per caso, per riflessioni personali di carattere generale, che ho voglia di condividere con i miei followers per far capire loro che cosa significa essere una blogger, le scelte che prendo e l’etica che seguo ogni giorno per il mio lavoro sul mio piccolo angolo di web. Ci tengo a sottolineare che sono solo MIE OPINIONI, che possono essere più o meno condivisibili, ma che spiegano perché sul blog seguo una certa linea. A volte potranno anche essere riflessioni più generali, ma pur sempre legate al mondo dei lit-blog.
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I am awfully greedy; I want everything from life. I want to be a woman and to be a man, to have many friends and to have loneliness, to work much and write good books, to travel and enjoy myself, to be selfish and to be unselfish… You see, it is difficult to get all which I want. And then when I do not succeed I get mad with anger.
Simone de Beauvoir
Gli ultimi mesi sono stati infiniti ed estremamente pesanti dal punto di vista fisico e psicologico, è stata una lunga corsa alla sopravvivenza, un mettere un piede dietro l’altro per arrivare a fine giornata senza perdere pezzi della mia sanità mentale. Gli ultimi mesi sono stati una straziante lotta a chi arriva prima alla meta, un tira e molla per portare a casa i risultati richiesti, un’estenuante battaglia al compromesso per non farci cacciare dal progetto. Fare il consulente è una guerra costante al raziocinio, un continuo evocare scorte di pazienza, che speri sempre si moltiplichino, invece di scomparire e prosciugarsi per sempre. È una corsa agli ostacoli, un raffinarsi dell’arte del far credere all’altro che ha avuto le idee migliori, quando in realtà sono le tue. Un consulente è un equilibrista sul mood del suo referente interno, una partita a Risiko, dove la scacchiera sono le scelte progettuali.
Ma ce la sto facendo, è quello che mi ripeto tutte le sere quando torno a casa, non ho ancora mandato a quel paese nessuno, il mio manager mi stima, il mio cliente mi dà retta, la commessa è salva. Riesco ancora a coltivare degli hobby, questo blog ancora regge, ancora leggo, ancora viaggio. Posso ritenermi fortunata. Certo “Come stai?” resta ancora la domanda che più mi mette in crisi, ma ci vogliono compromessi e al momento il lavoro è quello che mi riesce più facile. Notizie schifose si susseguono per lasciarmi sempre con un piede nell’ansia e un altro nell’angoscia (La vita è un pendolo che oscilla tra il dolore e la noia affermava Schopenhauer) e a volte mi sembra di non aver combinato niente di buono eppure è solo grazie a me e ai miei sacrifici che sono qui.
E in tutto questo, lo scorso maggio, ho compiuto trent’anni.
Mi sembrava un numero così lontano nel tempo quando ero una ragazzina, ero sicura ad un certo punto della mia vita che avrei avuto vent’anni per sempre, e invece questi ultimi anni sono letteralmente volati, il tempo mi si è consumato tra le mani con la velocità della luce e mi sono trovata a dover salutare la post-adolescenza prima di quanto credessi. Ed eccoli qua i trent’anni, la stanchezza che ti morde la cervicale, i riflessi non più alti, l’angoscia di un futuro precario che spero di poter solidificare quanto prima. Trent’anni con il peso di scelte non sempre brillanti, di ubriacature, di confessioni finite a tarallucci e vino, amicizie naufragate, un po’ di rimorsi ma nessun rimpianto.Però devo dire che se da un lato compiere questa cifra piena mi angosciava dall’altro mi ha fatto capire che erano tutte paure comprese nella mia testa. Forse da una certa prospettiva significa perdere la spensieratezza dei vent'anni dall'altra acquisire la consapevolezza che puoi fare tutto quello che vuoi. Mi sono resa conto che sono sempre io con le mie paure e le mie idiosincrasie, che non basta cambiare decina per perdere i connotati della propria esistenza.
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Io mentre festeggio il mio trentesimo compleanno.
Dopo il mio compleanno ho continuato a nuotare nei doppi sensi, a maledire le disgrazie dei drama coreani, ad urlare come una scema ai concerti. Se da un lato cerco di spacciarmi per una professionista nel mio lavoro, con un certo savoir faire e una certa spavalderia nel navigare la vita adulta, dall’altra resto ancora una con gli occhi degli adolescenti. Sono adulta e ma non vecchia. Anche se la pelle perde tono, gli acciacchi che neanche quelli di un’ottantenne e la il tempo libero consumato dalla vita lavorativa.
Tutto questo si catapulta anche sul blog. Mi sono resa conto che non riesco più a stare al ritmo delle mode del momento che investono le blogger più attive, non riesco più a centrare sempre le ultime uscite, che anche gli young adult o il fantasy non fa più per me. Mi sono decisamente dirottata verso la narrativa, anche un po’ strana, la saggistica e fisse vecchie e nuove che continuano ad interessarmi e a provocarmi. Ma ho deciso che il mio cambiamento sarà completamente riscontrabile nel blog che non farà fatica a seguirmi nei cambiamenti di rotta. È anche per questo che mi sto concentrando principalmente nel pubblicare recensioni e a non precipitarmi in iniziative che sono sicura di non riuscire a portare avanti. Sono sempre pronta a collaborazioni, sempre pronta a scoprire nuovi autori e nuovi blog, continuo a spulciare il web per qualcosa che colpisca la mia attenzione. Continuo certo ad informarmi e a studiare, per quanto possibile, perché come in qualunque attività è importante rimanere aggiornati e al passo con i tempi, però ai miei ritmi, con i miei tempi, senza sentirmi con una bomba ad orologeria in mano se non riesco a pubblicare per diverso tempo. Sto scegliendo ancora una volta di non abbandonare questo piccolo angolo di web, anche se sono stanca, a volte demotivata e non sempre pronta a pubblicare qualcosa. Preferisco seguire l’impulso del momento, piuttosto che programmare qualcosa in anticipo, per riempire i momenti in cui proprio non ce la faccio. Ma sono arrivata alla consapevolezza che questi sono i miei tempi, vado per la mia strada, con calma e prima o poi arriverò. E quando sarà il momento tirerò i remi in barca.
Perché avrò anche trent’anni ma ancora un sacco di cose da fare, vedere, capire, scoprire, vivere.
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