#aurora barba
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prxdk · 9 months ago
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letters2fiction · 9 months ago
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Welcome to Letters2fiction!
The concept here is to send in a question or a letter request, and you’ll get a response from your fictional character of choice, from the list below. Please stick to the list I’ve made, but of course, you can ask if there’s some other characters I write for, I don’t always remember all the shows, movies or books I’ve consumed over the years and I’m sure I’m missing a lot 😅
Status: New Characters added - Thursday March 21st, 2024
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TV SERIES
A Discovery of Witches:
Matthew Clairmont
Baldwin Montclair
Gallowglass de Clermont
Marcus Whitmore
Philippe de Clermont
Jack Blackfriars
Sarah Bishop
Emily Mather
Diana Bishop
Ysabeau de Clermont
Miriam Shepard
Phoebe Taylor
Gerbert D’Aurillac
Peter Knox
Father Andrew Hubbard
Benjamin Fuchs
Satu Järvinen
Meridiana
Law and Order:
Rafael Barba
Sonny Carisi
Joe Velasco
Mike Duarte
Terry Bruno
Peter Stone
Hasim Khaldun
Nick Amaro NEW!
Mike Dodds
Grace Muncy
Kat Tamin
Toni Churlish
Amanda Rollins
Olivia Benson
Rita Calhoun
Casey Novak
Melinda Warner
George Huang
Sam Maroun
Nolan Price
Jamie Whelan
Bobby Reyes
Jet Slootmaekers
Ayanna Bell
Jack McCoy
Elliot Stabler
One Chicago:
Jay Halstead (Could also be Will if you want)
Antonio Dawson
Adam Ruzek
Greg "Mouse" Gerwitz
Dante Torres
Vanessa Rojas
Kevin Atwater
Sean Roman
Matt Casey
Kelly Severide
Joe Cruz
Sylvie Brett
Blake Gallo
Christopher Hermann
"Mouch"
Otis
Violet Mikami
Evan Hawkins
Mayans MC:
Angel Reyes
Miguel
Bishop
Coco
Nestor
911 verse:
Athena Grant
Bobby Nash
Henrietta "Hen" Wilson
Evan "Buck" Buckley
Eddie Diaz
Howie "Chimney" Han
Ravi Panikkar
T.K. Strand
Owen Strand
Carlos Reyes
Marjan Marwani
Paul Strickland
Tommy Vega
Judson "Judd" Ryder
Grace Ryder
Nancy Gillian
Mateo Chavez
The Rookie:
Lucy Chen
Tim Bradford
Celina Juarez
Aaron Thorsen
Nyla Harper
Angela Lopez
Wesley Evers
BBC Sherlock:
Greg Lestrade
Mycroft Holmes
Sherlock Holmes
Moriarty
Molly
Bridgerton:
Anthony Bridgerton
Benedict Bridgerton
Simon Basset
Daphne Bridgerton
Eloise Bridgerton
Kate Sharma
Edwina Sharma
Marina Thompson/Crane
Outlander:
Jamie Fraser
Claire Beauchamp Randall Fraser
Frank Randall
Black Jack Randall
Brianna Fraser
Roger MacKenzie
Fergus Fraser
Marsali Fraser
Jenny Fraser Murray
Ian Murray Sr.
Ian Fraser Murray
Murtagh Mackenzie
Call The Midwife:
Shelagh Turner / Sister Bernadette
Dr. Patrick Turner
Nurse Trixie Franklin
Nurse Phyllis Crane
Lucille Anderson
Nurse Barbara Gilbert
Chummy
Sister Hilda
Miss Higgins
PC Peter Noakes
Reverend Tom Hereward NEW!
Narcos:
Horacio Carrillo
Peaky Blinders:
Tommy Shelby
Downton Abbey:
Robert Crawley, Earl of Grantham
Cora Crawley, Countess of Grantham
Lady Mary Crawley
Lady Edith Crawley
Lady Sybil Crawley
Violet Crawley, Dowager Countess of Grantham
Isobel Crawley
Matthew Crawley
Lady Rose MacClare
Lady Rosamund Painswick
Henry Talbot
Tom Branson
Mr. Charles Carson
Mrs. Hughes / Elsie May Carson
John Bates
Anna Bates
Daisy Mason
Thomas Barrow
Joseph Molesley
Land Girl:
Connie Carter
Reverend Henry Jameson (Gwilym Lee's version)
Midsomer Murder:
DCI Tom Barnaby
Joyce Barnaby
Dr. George Bullard
DCI John Barnaby
Sarah Barnaby
DS Ben Jones
DS Jamie Winter
Sgt. Gavin Troy
Fleur Perkins
WPC Gail Stephens
Kate Wilding
DS Charlie Nelson
Sergeant Dan Scott
NEW! Once Upon A Time
Regina / The Evil Queen
Mary Margaret Blanchard / Snow White
David Nolan / Prince Charming
Emma Swan
Killian Jones / Captain Hook
Mr. Gold / Rumplestiltskin
Neal Cassidy / Baelfire
Peter Pan
Sheriff Graham Humbert / The Huntsman
Jefferson / The Mad Hatter
Belle
Robin of Locksley / Robin Hood
Will Scarlet
Zelena / Wicked Witch
Alice (Once in Wonderland)
Cyrus (Once in Wonderland)
Jafar (Once in Wonderland)
Gideon
Tiger Lily
Naveen
Tiana
Granny
Ariel
Prince Eric
Aladdin
Jasmine
Dr. Jekyll and Mr. Hyde
Hercules
Megara
Tinker Bell
Merida
Red Riding Hood
Mulan
Aurora / Sleeping Beauty
Prince Phillip
Cinderella
Prince Thomas
NEW! The Vampire Diaries / The Originals
Stefan Salvatore
Damon Salvatore
Caroline Forbes
Elena Gilbert
Bonnie Bennett
Enzo St. John
Niklaus Mikaelson
Elijah Mikaelson
Kol Mikaelson
Rebekah Mikaelson
Freya Mikaelson
Finn Mikaelson
Mikael
Esther
Marcel Gerard
Davina Claire
MOVIES
The Pirates of the Caribbean:
Captain Jack Sparrow
Barbossa
Will Turner
Elizabeth Swann
James Norrington
Kingsman:
Merlin
Harry Hart
Eggsy Unwin
James Spencer / Lancelot
Alastair / Percival
Roxy Morton / Lancelot
Maximillian Morton / The Shepherd
Orlando Oxford
Jack Daniels / Whiskey
Gin
BOOKS
Dreamland Billionaire series - Lauren Asher:
Declan
Callahan
Rowan
Iris
Alana
Zahra
Dirty Air series - Lauren Asher:
Noah
Liam
Jax
Santiago
Maya
Sophie
Elena
Chloe
Ladies in Stem - Ali Hazelwood books:
Olive
Adam
Bee
Levi
Elsie
Jack
Mara
Liam
Sadie
Erik
Hannah
Ian
Fourth Wing - Rebecca Yarros:
Xaden Riorson
Dain Aetos
Jack Barlowe
Rhiannan Matthias
Violet Sorrengail
Mira Sorrengail
Lillith Sorrengail
Bodhi Durran
Liam Mairi
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lovesickshanties · 1 year ago
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OFMD Ficlet - XVI
Birds of a feather Izzy
Per lunghi anni, ogni mattino nella vita di Israel Hands si era svolto così. Al primo sospetto di aurora apriva gli occhi, uscendo da un sonno buio e denso come piombo; e come prima cosa, controllava se il proprio amore per Edward Teach fosse ancora lì.
Ci conviveva come con una vecchia ferita. Da tempo non sperava più che potesse smettere di dolere; semplicemente, aveva imparato a sopportarne la muta, costante presenza.
Dopo che con stanca rassegnazione aveva dovuto constatare che, sì, gli importava ancora di quella fottuta bestiaccia, si alzava sospirando e andava nella cabina del capitano.
A volte, entrando, Izzy doveva guadare una distesa di bottiglie vuote; a volte trovava Edward sveglio, imbronciato davanti a una finestra, a guardare il mare con l’aria di non aver chiuso occhio.
A volte, ed erano le mattine più dure, Israel entrava e lo trovava addormentato, riverso sulla branda o con il capo sullo scrittoio, in una nube di capelli sciolti che si confondevano nella barba come quelli di un San Giovanni Battista. Era facile dimenticarsi di quanto Edward fosse indisponente, quando dormiva con l’innocenza di un bambino, i lineamenti resi più dolci dal sonno e il respiro così quieto da fare appena rumore.
Izzy riscuoteva entrambi da quell’incantesimo con un secco battito di mani, e Edward si svegliava di soprassalto come un gatto spaventato. Una volta aveva fatto un balzo tale da sbattere contro l’ennesimo, inutile trofeo appeso proprio sopra il suo letto, un palco di corna ritorte che si erano poi staccate crollandogli addosso. Izzy aveva riso così tanto che era finito per terra.
…Anche quando non dormiva, però, nella sua tana piena di gingilli che non servivano ad altro che a riempirsi di polvere, Edward non si decideva a cominciare il giorno a meno che non fosse Izzy a chiamarlo.
Una volta dato il via al tran tran quotidiano, però, le ore scorrevano facili come un meccanismo ben oliato; un saccheggio di seguito all’altro, un’isola dopo l’altra, finché all’apice della loro fama non dovevano neppure più sguainare la spada per far capitolare intere flotte.
Se questo da un lato aveva reso la crescita della leggenda di Blackbeard una marea inarrestabile, dall’altro aveva precipitato Edward in una noia così profonda da trasformarlo sempre più di frequente in un gremlin dispettoso e crudele.
Qualche volta, la stupida violenza che accartocciava uno dentro l’altro i loro giorni aveva fatto illudere Israel che l’amore per Edward fosse stato corroso da amarezza e disillusione.
E invece ogni mattina guardava fra le ceneri, e lo ritrovava lì.
///
Quando era andato a salutarla per l’ultima volta, sua madre dormiva.
Era sera, ed erano soli in casa, e Israel non avrebbe più avuto un’occasione come quella per scappare. Doveva fare presto, prima che sorgesse la luna, tagliare correndo fra il granturco ancora alto.
Ma sua madre stava morendo.
Così Israel, col suo piccolo fagotto già sulle spalle, era entrato nella sua stanza. Il lume ardeva così fioco che appena si distinguevano il riflesso dello specchio sulla credenza, il luccichio del bicchiere vicino al letto, e gli occhi febbrili di sua madre, quando li aveva aperti lentamente su di lui.
Nel suo volto smagrito parevano enormi. Erano dello stesso colore dei suoi.
Non appena l’aveva visto, aveva capito subito; e gli aveva sorriso.
“Vieni qui, pulcino,” aveva sussurrato, con il luccichio nello sguardo di quando da bambino lo afferrava per fargli il solletico. Israel si era avvicinato al suo capezzale con la gola serrata.
Sua madre aveva preso le sue mani fredde fra le proprie, brucianti di febbre, e con solennità lo aveva benedetto. Poi si era sfilata dal dito l’anello nuziale e glie lo aveva premuto sul palmo. “Ti vorrò per sempre bene come oggi,” aveva bisbigliato; non aveva le forze di sollevarsi dai cuscini, così tremando Israel si era chinato per permetterle di baciargli la fronte. “Non dimenticarlo, bambino mio.”
Quella notte, mentre correva nei campi bagnati dalla luna piena, Israel aveva imparato l’esistenza di un amore che segna come fuoco, e che nessuna distanza, nè il tempo, nè la morte possono toccare.
///
And so no longer live I in fear Them are too greedy to pay my asylum bills This is my life and freedom's my profession This is my mission throughout all flight duration
There is a core and it's hardcore All is hardcore when made with love The love is a voice of a savage soul This savage love is undestructable
Gogol Bordello - Undestructable
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paolaozb · 6 months ago
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Ana Paola Orozco Barba
María Regina Camarena Martín
Aurora del Carmen Barba García
Fátima Goreti Ramírez Barba
La utopía es un concepto que describe una sociedad ideal o perfecta en la que imperan la justicia, la igualdad y la felicidad plena de todos sus habitantes. El término fue acuñado por el escritor y filósofo inglés Thomas More en su libro "Utopia", publicado en 1516, en el que describe una isla ficticia con una organización social, política y económica ejemplar.
La palabra "utopía" proviene del griego y significa "no-lugar" o "lugar que no existe", reflejando la naturaleza imaginaria e inalcanzable de estas sociedades perfectas. Las utopías se utilizan a menudo en la literatura, la filosofía y la teoría política para explorar y criticar las imperfecciones de las sociedades reales, así como para inspirar mejoras sociales y políticas.
La solidaridad es un valor y un principio ético que implica la cooperación, la ayuda mutua y el apoyo entre personas o grupos, especialmente en situaciones de necesidad o dificultad. Se basa en la empatía y la conciencia de las necesidades ajenas, promoviendo acciones desinteresadas y altruistas para mejorar el bienestar común.
La solidaridad es fundamental en la construcción de comunidades cohesivas y justas, y se manifiesta en diversos ámbitos, desde la asistencia en emergencias hasta el trabajo en proyectos de desarrollo comunitario y la defensa de los derechos humanos. En esencia, la solidaridad fortalece los lazos sociales y fomenta un sentido de responsabilidad compartida.
Emsad-46
Los Dolores
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rozsesandart · 2 years ago
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• ART MASTERLIST - @rozsesandart •
DO NOT REPOST MY WORK.
{All artworks belong to me, do not steal or repost without permission. Reblogs, comments and likes are appreciated}
My linktree
IG - Twitter - Tumblr - Pinterest : @rozsesandart
COMMISSION DETAILS AVAILABLE
°°°°°
COMMISSIONS
“Rhaena of Pentos with her dragon egg, Morning”
"King of the Narrow Sea" - Daemon Targaryen
“ Naerea Targaryen” - OC
“ Aurora and Valeria” - OCs
“Laena Velaryon and Rhaenyra Targaryen “
MIXED
“Six characters fan art challenge” - Daenys the dreamer, Daenerys Targaryen, Visenya Targaryen, Bran Stark, Missandei of Naath, Lyanna Stark
"Six characters fan art challenge part 2" - Genna Lannister, Ashara Dayne, Aerea Targaryen, Shiera Seastar, Daeron II Targaryen, Bloodraven
“Six characters challenge part three”- Saera Targaryen, Arianne Martell, Margaery Tyrell, Rohanne of Tyrosh, Daemon Blackfyre, Naerys Targaryen
“Kagome Higurashi”- Inuyasha (anime)
“Nana Osaki ”- Nana (anime)
HOUSE STARK
“Catelyn and Robb”- the newly lady stark with her firstborn
“Lyanna Stark” - Robert’s Rebellion era
“Cregan Stark” - sketch
“Sansa Stark”- with her house colors and a winter rose
“Robb Stark” - The King in the North
“ Rhaegar crowning Lyanna Queen of love and beauty”
HOUSE LANNISTER
“Jaime and Brienne”
“Cersei Lannister” - Robert’s Rebellion era
“Jaime gives Oathkeeper to Brienne”
HOUSE TYRELL
“I Want to be The Queen”- inspired by show! Margaery
“ Highgarden’s rose” - Margaery Tyrell
“Lady Olenna and her granddaughter Margaery”
“ Robb Stark and Margaery Tyrell” - AU made for #housetyrellweek
“ Garlan Tyrell and his wife Leonette Fossoway”
HOUSE MARTELL
“ Prince Oberyn Martell” - a younger version
HOUSE TARGARYEN
"A quiet evening in Pentos"- Laena, Daemon, Rhaena & Baela Targaryen
“Lady Shiera Seastar” - bastard daughter of Aegon IV and Serenei of Lys, paramour of Brynden Rivers and Aegor Rivers
“Jocelyn Baratheon & Aemon Targaryen” - Parents to Rhaenys, the queen who never was
“King Jaehaerys and Queen Alysanne” - mourning their little daughter and firstborn princess Daenerys Targaryen
“Book! Rhaenyra Targaryen”
“Book! Daemon Targaryen”
“Baela and Rhaena Targaryen” - (show version)
“Baela and Rhaena Targaryen”- ( Book version)
“Laena and Laenor Velaryon” - (book and show versions)
“Rhaenyra Targaryen and Harwin Strong” - the queen and her lover
“Rhaenys Targaryen” - The Queen who never was (book version)
"My sweet sister Helaena" - Helaena Targaryen and her half sister Queen Rhaenyra Targaryen
"Velaryon queen and Targaryen king" - Daenaera Velaryon and Aegon III Targaryen
“Rhaegar Targaryen crowns Lyanna Stark” - Tourney at Harrenhal
“The maidenvault’s princesses” - Rhaena, Daena and Elaena Targaryen
“ The three heads of the dragon” -Rhaenys, Aegon I and Visenya Targaryen
“ Queen Alysanne and her daughters” - Saera, Viserra, Maegelle, Gael, Daella and Alyssa
“ Rhaena Targaryen and Elissa Farman” - The Queen in the west and her lover
“ Viserra Targaryen “ - daughter of king Jaehaerys and the good queen Alysanne Targaryen
“The dance of dragons”- team black vs team green
“Lady Rhaena of Pentos” - Rhaena and Morning
“Queen Naerys Targaryen”
“Daemyra” - book version
MAEGOR’S WIVES SERIES
“Ceryse Hightower” - Maegor the cruel’s first wife
“Alys Harroway”- Maegor the cruel’s second wife
“Tyanna of the Tower”- Maegor the cruel’s third wife
“Elinor Costayne” - Maegor the cruel’s fourth wife
“Jeyne Westerling”- Maegor the cruel’s fifth wife
“Rhaena Targaryen” - Maegor the cruel’s sixth wife
“Six Wives” - Maegor the Cruel Targaryen’s wives
AEGON IV’S MISTRESSES
“ Lady Falena Stokeworth” - first mistress to Aegon IV Targaryen
“ Megette” - second mistress to Aegon IV Targaryen
“ Lady Cassella Vaith” - third mistress to Aegon IV Targaryen
“ Bellegre Otherys, the black pearl of Braavos” - fourth mistress to Aegon IV Targaryen
“ Lady Barba Bracken” - fifth mistress to king Aegon IV Targaryen and mother to Aegor Rivers (Bittersteel)
“Lady Melissa Blackwood” - sixth mistress to Aegon IV and mother to Brynden Rivers ( Bloodraven)
“ Lady Bethany Bracken” - sister to Barba and seventh mistress to Aegon IV
“Lady Jayne Lothston” - eight mistress of Aegon IV and rumored bastard by Falena Stokeworth
“Lady Serenei of Lys” - ninth mistress of Aegon IV and mother to Shiera Seastar
“Aegon IV Targaryen nine mistresses” - complete portrait
AEGON V TARGARYEN FAMILY PORTRAIT
“ Prince Daeron” - youngest child of Aegon and Betha
“Rhaelle and Ormund” - future grandparents of Robert, Renly and Stannis Baratheon
“Prince Jaehaerys and Princess Shaera” - heirs to the throne
“Prince Aerys and Princess Rhaella” - future king and Queen, parents to Rhaegar, Viserys and Daenerys
“Jenny of Oldstones and Prince Duncan” - protagonist of the infamous lullaby
“ Betha Blackwood and Aegon V” - the king and Queen
ASOIAF FASHION SERIES
“The Dothraki”
“House Martell”
“The Night’s Watch”
“House Bolton”
°°°°°°°
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harrrystyles-writing · 2 years ago
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amg em yes sir podia colocar o harry de barba né ou bigode😈 e Aurora fazer que nem a mc pipokinha
AMIGAAAAAAAA!!!!
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Concordo plenamente hahahahaha pensarei nisso, Talvez ele passar uns dias com ela ou fazer uma viagem e ele não fazer a barba 😏😏
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elbiotipo · 2 years ago
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todo lo que tienen que saber de la política argentina en el mundo biopunk es lo siguiente:
(aclaro que nada de esto refleja mis deseos propios para el futuro, sino lo que considero "realista" en el contexto de la historia, es más, deseo que muchas de estas cosas nunca pasen)
Argentina se llama la "Confederación Argentina" porque constitucionalmente es una confederación de comunidades autónomas, pero en la práctica opera más o menos igual que ahora así que lol
la reforma de arriba la hizo una tipa llamada la Dra. Alegre en los 2080, 3 veces presidenta y considerada la mayor figura política del siglo XXI
antes de eso hubo un Buenos Aires Carmesí donde casi se arma una revolución comunista, fueron aquellos tiempos donde parecía que posta se iba a armar la revolución mundial, pero no fue así. (Mayo de 1968 vibes)
los 70-80 fueron tiempos re locos con todos los biopunks y revolucionarios dando vuelta, la UBA fue tomada como 40 veces (ahora se llama UNBA, porque viva la federación)
antes de eso hubo todo un tira y afloje político entre liberales y estatistas (o sea, más o menos lo que pasa ahora) y el milagro económico sudamericano cuando Argentina y Sudamérica aprovecharon los vientos de la biotecnología
Argentina tiene las 23 provincias de ahora, 2 ciudades autónomas nuevas (Rosario y la nueva capital, Aurora), y dos territorios nacionales (Mar Argentino y Río de La Plata y los Territorios Espaciales Argentinos, que básicamente son unas bases espaciales por ahí)
No sé que pasa con CABA territorialmente ahora que no es más capital pero seguro la sigue gobernando el PRO y es un cubo de cemento gigante
Ah, ganamos [REDACTED] mundiales
Pero, en la actualidad (2143):
Argentina fue gobernada por gobiernos democráticos pero con leyes de emergencia durante el Ecocidio, básicamente una coalición política de emergencia que se hizo permanente y más o menos gobierna hasta ahora
La calle está llena de fuerzas de seguridad (un 25% más o menos son perros cyborgs) y los chequeos antipatógneos son constantes, la gente acepta esto porque la alternativa es sabida...
El presidente actual es un vago con barba y cara triste, que parece que está lamentando algo todo el tiempo y es entendible
El gobierno actual es democrático pero muy conservador, y bastante cínico y corrupto. Nada nuevo, pero mucho más... gris.
Las ideas más extremas no son bien vistas por la sociedad después de todo lo que pasó. Se habla mucho de los slogans de la Dra. Alegre y los triunfos del pasado, pero Hasta Ahí Nomás
En general, es una sociedad mucho más conservadora, callada y apagada.
Recuerden que esto fue después de una década de terror donde la bioesfera casi se extingue de no ser por un esfuerzo a escala global como nunca se vio en la historia Las vidas de muchas personas son diferentes...
Todas las inteligencias artificiales y los animales conscientes tienen derechos bajo la constitución. Esto está regulado por el Ministerio de Inteligencias Emergentes. No quieren saber el bardo burocrático que es eso todos los días y todos los dilemas éticos que se dan.
Argentina está estrechamente aliada con Brasil y el resto de la UNASUR, por más de que quiera mantener su independencia dentro de otras cosas como su programa espacial.
Mundialmente, Argentina NO es una superpotencia. Sería el equivalente actual de Canadá o Australia. La superpotencia es Brasil.
Dentro de todo, Argentina es un país bastante seguro, democrático y próspero. Hay lugares que están mucho peor.
Todo esto puede cambiar cuando se me ocurra, y es intencionalmente vago porque son 120 años de historia y no puedo contar todo.
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edouardlermite · 6 months ago
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✧. c'est une mémoire, exactement la même chose .✧ . 02 . 06 . 24 .
Numa cafeteria que fica à sombra da última torre da université, um homem de olhos castanhos e barba desgrenhada, achatado entre os odores das flores e dos pães, humildemente busca trégua como quem busca um sonho. O dia, arraigado a múltiplas leis secretas dos astros, vai deslocando e fundindo as sombras no antigo recinto; do lado de fora estão as ruas de pedra assentadas sobre segredos, uma praça atulhada de oliveiras e juníperos e algum rastro da zoada universitária no barro negro onde começam as estradas da instituição. O homem fotografa e sonha, invisível…
A toada das horas o desperta do devaneio. Nas terras de des moines o som dos sinos já é um dos costumes do fim da tarde, mas o homem viu, quando jovem, o rosto de agnew, o horror e o medo, o torpe pesadelo da memória que lhe domina todos os dias desde então ao escutar as muitas badaladas do sino às seis da tarde. Após o crepúsculo, a cada vibração metálica, mais uma vez será atormentado pelas imagens do que aconteceu naquele passado imutável, restando-lhe ao fim da toada o desejo de não mais estar ali ante aquele fio de sombra fria que emana do châteaux, que se ergue perante as pedras do chão, tornando-se cada vez maior, maior até que o medo daquele passado assombrado que persegue o homem todos os dias ao cair da estrela e que só retorna aos adros mais obscuros de alguma parte inacessível de sua cabeça ao despertar da aurora; o mundo seria um pouco mais garrido quando o burburinho das manhãs espantasse, mais uma vez, as criaturas que vivem à sombra daquela torre de pedra, não fosse a carta em seu bolso que agora trazia a escuridão absoluta para todas as horas do dia de édouard, não mais precisaria temer o som dos sinos,  aquelas palavras garantiriam o eclipse perpétuo da luz e o reinado permanente do bestiário das sombras durante as horas do dia, agora quem está perdido nas frestas do escuro é o homem silencioso e desgrenhado que vagueia pelas ruas antigas de moines com uma câmera antiga nas mãos.
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golden-hairgirl · 7 months ago
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Ieri ho visto l'aurora boreale.
Casa mia - lontana dalla città e dalle sue luci, dai rumori e dalla fretta - è immersa nel verde di un parco meraviglioso, fitto, selvaggio, pieno di animali e da cui osservare le migliori albe.
Stavo sistemando la cucina, distratta dalla musica e dalla conversazione appena avuta, non ho alzato gli occhi per scorgere il cielo dalla finestra. D'altronde erano le 22:30, era buio.
Lui era uscito fuori a fumare e portare i calici nel portico.
Poi la musica si è interrotta.
"E, vieni subito" mi ha detto.
"Hai tolto il mio pezzo preferito" gli ho risposto sbuffando, un po' assonnata.
"Vieni" ha continuato.
"Ma che vuoi?" ho domandato innervosita dall'insistenza.
Sono uscita sul portico pronta a rispondergli a tono. Poi mi sono bloccata. Davanti a me, il cielo blu notte si era tinto di sfumature rosa, violacee, azzurre. Le stelle splendevano su questa tela pittoresca. Ed io ho pensato ad Aurora, a quanto mi mancasse, a quanto fosse unica e vera la nostra amicizia. Forse era un suo modo per dirmi che c'era, che c'è, che non si è dimenticata di me, ovunque sia. Pensavo a lei, pensavo a quanto fosse bella la natura, a quanto il cielo fosse mozzafiato e ho sentito le guance rigate da lacrime di commozione. Aurora era con me.
Poi i miei occhi si sono spostati su di lui. Stava in silenzio a guardare in adorazione il cielo. Tra le dita lunghe, il drummo veniva consumato dal vento e le spirali di fumo salivano su. I pantaloni neri gli fasciavano perfettamente le gambe e la vita stretta, la camicia di tela indiana era sbottonata e lasciava intravedere il petto e l'accenno di addominali. La notte lo illuminava e sotto quella luce argentea, sotto quel cielo colorato, sotto l'aurora, non riuscivo a smettere di guardarlo. Aveva un profilo particolare: zigomi alti ma lineamenti dolci, pelle liscia, senza barba. Mi piaceva il naso importante e amavo gli occhi scuri che si spostavano ogni tanto su di me. Eravamo entrambi persi a guardarci e guardare il cielo.
Non avevo mai visto l'aurora. Vederla con lui, sul portico di casa mia, con due calici di vino, mi sembrava la cosa più intima al mondo. Il cielo non si guarda con chiunque.
"Perché piangi, malak?" mi ha chiesto.
Forse aveva ragione lui. Forse Dio esiste e il paradiso pure. Forse mi ha perdonata per i miei peccati. Forse Aurora me lo sta urlando con tutta la bellezza della natura. Forse, merito la pace anche io.
Mi ha trascinata tra le sue braccia. Io davanti a guardare l'aurora, lui dietro con le braccia attorno alla mia vita ad assicurarsi che stessi bene. Siamo rimasti ad osservare quelle sfumature per un tempo infinito, senza parlare. Ogni tanto mi posava qualche bacio sulla spalla e mi sistemava il cardigan per assicurarsi che non sentissi freddo.
"G?" ho rotto quel silenzio religioso.
"Mh?" mi ha risposto girandomi delicatamente il volto per costringermi a guardarlo.
"Sei bello" gli ho confessato.
Ha riso ed ha aperto il vino, porgendomi un calice.
"Tu sei un angelo"
Abbiamo fatto cin cin e bevuto. Non staccava i suoi occhi dai miei.
Era davvero bello, ma io non ero di certo un angelo come gli piace tanto chiamarmi.
Ho sorriso sorniona e ho posato il calice sul tavolino. Mi sono avvicinata spingendolo giù e costringendolo a sedersi sul divano in vinimi. Ero su di lui.
Ben presto i nostri vestiti erano sparsi ovunque.
L'aurora mi sia testimone. Ho perso la testa.
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diariodeclamp · 2 years ago
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¡Tierra a la vista!
Día 29 (día 8 en barco)
A mediodía
Ya no estamos en nuestro barco. Nos han secuestrado unos piratas y no tenemos ni idea de a dónde nos llevan.
Al poco tiempo de levantarnos, mientras practicaba a disparar, vimos un barco a lo lejos. Sus velas eran rojas y triangulares, así que Cris empezó a decir que era la Perla Roja ya contarnos la leyenda. No sé cómo, pero al final Levine y Casil acabaron rapeando sobre ello. Y en ello estaban cuando fui a avisar a Natalia, y menos mal, porque el barco venía hacia nosotras portando una bandera negra con dos huesos cruzados en llamas. En ese momento, nos pusimos a planear cómo librarnos de ellos, ya que aún les sacábamos cierta ventaja. En lo que Cris lanzaba una ilusión sobre la bandera, que ahora es de un ratón con sombrero, parche y espada, los demás nos pusimos a buscar ropa para hacernos pasar por piratas. Y sé que la piratería está mal, pero a Nat le queda genial vestirse así, ron en mano.
Cris quería usar los cañones, pero al final ha ido Grazivert. Bueno Cris no, ahora se llama El Mono. Yo soy Jim y Natalia, Amelia Malasangre. Así que El Mono decidió lanzar una ilusión de rocas para complicarles el avance, pero ya sabíamos que iban darnos alcance tarde o temprano. Menos mal que al final Cris no ha disparado los cañones…
Cuando estaban más cerca, pudimos ver a la gente en la borda. Al primero que vimos fue a un hombre calvo quitando una coleta, con un parche en el ojo. En ese momento supimos que el barco se llamaba El Aurora y que son, efectivamente, piratas. Justo lo que mejor nos venía ahora.
Fueron otras dos personas las que abordaron pacíficamente el barco con una pasarela: unna genasi de piel gris negruzca, con grietas por las que sale un brillo rojo, ojos naranja brillantes, pelo de lava fluyendo hacia sus hombros. Viste una camisa gris, bombachos y porta una lanza de bronce para nada amigable. (Ya sé yo en quién se va a fijar Cris…). Le seguía un hombre alto, con dos pequeños cuernos blancos, pelo corto y barba, piel morena, nariz angulosa y con cara de no haber tenido una buena noche de sueño en mucho tiempo. Tiene bastantes cicatrices que se dejaban entrever bajo la camisa roja con flores. Después supimos que se llamaban Ourania de Taranz y Han El Guapo.
De primeras parecía que íbamos a poder negociar algo con ellos, porque parecieron creerse que se nos había volado la bandera (la ilusión ya se había pasado). Pero cuando rechazaron el caldo de pulpo de Cris (¿¿a quién se le ocurre??), supe que no lo conseguiríamos. Ah, después ya sí nos dijeron que les diésemos todo lo que teníamos.
Eso sí, aunque nos hayan secuestrado (pequeñísimo detalle), nos dieron unos consejos: no salir al mar sin tener ni idea (eso no le va a sentar bien a Nat) y llamarte pirata, que la piratería es un negocio y que tiene que está regulado. Según Ourania, es un equilibrio delicado que se puede ir al traste, como la política (me ha dicho que tengo pinta de noble, mal voy) pero que te hunden en el mar si sale mal. Mucha información en poco tiempo.
No nos quedaba otra, así que accedemos a ir con ella a Mitilene, una isla perdida en mitad del océano que para nada nos acerca a Dolis. Tendremos que reubicarnos desde allí cuando nos libremos de Ourania. En un intento de no darles todo lo que tenemos, le subimos la poción de curación mala, una linterna rota, algunas monedas de cobre y oro, las novelas cuestionables de Cris, jabón, alguna naranja y una daga. Pero no la convencemos, así que al final se ha quedado con mi armadura y nuestras armas… Hasta ha quemado la rosa que Levine le ha dado.
Y a bordo de su barco, nos topamos con el resto de la tripulación: el hombre de la coleta que vimos al principio, llamado Ogura, y un hombre con pelo negro despeinado, media melena, barba y tez oscura. Tiene aún más cara de cansado que Han El Guapo. Por llevar, lleva hasta una bata puesta. Se le conoce como Mush. Y de camino a los “aposentos” (unas cuantas hamacas y ya), nos cruzamos con Abigail, de pelo corto azul clarito, que bajaba de la cofia.
Y aquí estamos, en nuestro nuevo hogar por el momento. Cris quiere que echemos un vistazo, así que iré con ella, por si acaso tenemos algún encontronazo.
Por la noche
Hemos estado investigando en el barco, a ver qué podemos sacar en claro de esta tripulación.
Bajo nuestros aposentos están el resto de habitaciones del barco y un espacio abierto que hace el papel de almacén, donde también están los cañones. Los laterales del pasillo tienen un par de puertas cada uno, así que fuimos de cabeza y abrimos una de ellas. Era un un camarote con una sola ventana, una cama simple, un baúl y una mesa repleta de de libros, papeles e instrumentos de marinero. Los libros son de navegación, de astronomía y está todo cubierto de papeles con borradores de investigaciones a medio escribir.
Entre tantos trastos también había un mapa de trabajo con líneas que nos ha servido para saber mejor dónde estamos. Navegamos por el mar más al oeste del mapa. La costa oeste, por tanto, es la de Aureon. Algo recuerdo haber estudiado en clase de Comercio (zZzZ). En el pasado fue una colonia comercial de Dolis, pero lleva siglos siendo independiente y se ha forjado un puesto como importante socio científico y tecnológico de la ciudad. Abunda la investigación y hay numerosas universidades, toda una cuna del saber. Mi teoría es que es la habitación de Ougura.
La segunda puerta que abrimos nos mostró un cuarto con la misma disposición. La mesa estaba más limpia, eso sí, con una pila de papeles ordenados al lado. También había una caja de pinturas y un caballete en el que se encontraba un cuadro de un atardecer precioso. En el baúl de este cuarto había dos juegos de túnicas grises ordenadas, mudas, camisetas y una bolsita con monedas de oro que mejor dejar ahí. Suposición: va a ser de Abigail.
La primera a la izquierda estaba cerrada, así que aproveché para mirar la siguiente en lo que Cris intentaba abrirla. Para sorpresa de todas, era muy parecida a las anteriores. En la mesa solo había cuatro botellas de ron y un cenicero. Su dueño debe de ser minimalista. Bajo la cama había una cajita redonda con polvillo rojo que Cris me comentó luego que le recuerda a la chispa, una droga sedante y alucinógena.
Cuando salí, Cris ya había pasado a la siguiente y como ya no nos quedaba mucho tiempo antes de que reparasen en nuestra ausencia, me contó lo que había dentro. La mesa tenía un espejito y un joyero con ganchos para colgar collares. También había un libro de romance como los que le gustan a Cris (Amor de colmillo) y algunas novelas de aventuras. Bajo la cama encontró una cajita y al forzarla, vio que dentro había una baraja de cartas, un retrato y un librito. El retrato era un dibujo de Abigail de pequeña junto a un chico más alto. Puede que me equivocara al asignarla la habitación del artista. El cuaderno era un diario, menciona a un Alan que hace un par de años, casi se rompe la pierna. ¿Será el chico del retrato?
Ya fuera del barco, en la cubierta, hemos podido comer algo y saber más sobre lo que va a ser de nosotras: parece que nos quieren vender como esclavas en Mitilene con una tal Calomila como intermediaria, como nos ha dicho Ougura. Así a ojo, nos ha calculado que Cris vale 50 o 100 monedas de oro, lo cual me parece poquísimo para tratarse de ella.
También supimos más sobre él, y es que de pequeño estaba siempre con un pie en un barco, además de encartare pintar: ya tenemos a nuestro artista. También nos ha hablado de que conoció a un pirata que pagaba salarios, lo cual me sorprende. No que paguen, sino que no lo hagan de normal. Me gustaría conocerlo.
En el timón estaba Mush, que nos dijo que estaba cansado por quedarse hasta tarde planificando rutas.: ya tenemos al dueño del cuarto desordenado. Por lo visto antes de ser pirata era investigador. Navegaba desde la universidad de Flavia Renata hacia Aureon, donde debía presentar unos resultados, hasta que Ourania atracó su barco. Como la capitana necesitaba un nuevo oficial de derrota, aquí se quedó. Por lo visto conocía a Ulrich, nuestro amigo al rector. Jugaban juntos a un extraño juego del sur llamado “rol” y nos ha confirmado nuestras sospechas: ¡a Ulrich le gustaba Ana, la bibliotecaria! Espero que algún día se lo confiesen, sería muy bonito. También me ha dicho que si he ido a alguna universidad, que tengo aspecto distinguido. Me sorprende, a lo mejor es porque no llevo mi armadura.
Ah, por cierto. Cris ha tenido la buena idea de preguntarle sobre el ocaso, si ha visto algo extraño. ¡Y resulta que sí! En su opinión, debe ser algo mágico, porque dice que los cuerpos celestes no son tan caóticos en sus trayectorias. Sospecha que pueda deberse a un ritual relacionado con la luna. De hecho, hoy también tarda un poco más de lo normal.
Hablar con la tripulación nos ha servido de mucho, así que menos mal que he ido tomando notas a lo largo de la tarde o ya me habría olvidado de todo. Nos han contado que Ourania es una de las ocho capitanas que forma la Asamblea de Mitilene. También nos han dado más consejos para no acabar como esclavas: demostrar que valemos, hacernos con el barco o caerle bien a la elfa Safo de Mitilene, porque por lo visto, los piratas son muy supersticiosos y confían mucho en ella. En lo que apuntaba cosas, Cris se ha subido por el mástil a ver a Abigail, pero yo no me subo, que luego me caigo.
Ya cerca de la hora de la cena, fuimos a ver a las capitanas. A ver si podíamos sacar algo más en claro sobre nuestra situación y valorar si hacernos con el barco o esperar. El camarote de Ourania resultó ser un cuarto ricamente decorado, adornado con cristaleras y una mesa de caoba enorme frente a la que estaba sentada, haciendo papeles. Intentamos negociar con ella pero no ha habido forma de hacerla cambiar de opinión. Al final solo nos ha dicho que esperemos al juicio de la asamblea o que demostremos que valemos más que para esclavas. O que si estamos locas, que luchemos contra ella.
Lo de que es mala idea enfrentarse ahora mismo a ella Cris no lo ha debido captar, porque con magia le ha puesto un cuchillo en el cuello a la capitana. Eso o está intentando ligar con ella de una forma un poco rara. El caso es que me ha venido bien para echar un ojo y ver que nuestras armas y mi armadura están en la mitad del camarote opuesta a la de la cama. Apuntado queda.
Llevamos un largo rato debatiendo qué deberíamos hacer, pero no llegamos a ninguna conclusión. En nuestro barco (el de Nat) no queda nadie, tan solo Han al timón. Espero que lo recuperemos.
(He cogido prestados unos pocos materiales de la habitación de Ougura que mañana mismo devolveré, pero necesitaba pintar algo para distraerme)
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Día 30 (día 9 en barco)
A mediodía
Estamos a punto de llegar a Mitilene, que estaba más cerca de lo que me esperaba.Pero esta mañana ha pasado algo raro con Cris. Mientras yo me hinchaba a tortitas, Cris estaba como mareada y le he pasado alguna para ver si eso la animaba. Bueno, pues en lo que estábamos esperando para atracar, vi que tenía dos pinchazos en el cuello. Obviamente, lo primero en lo que he pensado es en La Condesa. Pero es imposible que haya llegado hasta aquí, ¿¿no?? Estamos rodeadas de mar y he hecho sol estos días. Lo único que se me ocurre es que haya sido durante algún rato más nublado, porque alguna vez vi a La Condesa salir así al exterior. Aún así no sé cómo ha podido pasar y estoy preocupada. No le he dicho nada. He ido a preguntar a Mush y a Abigail a ver si saben algo del tema, pero nada.
Más tarde, tras atracar
Mitilene tiene una costa con muchísima vegetación y un gran puerto de madera que se sustenta sobre restos de columnas y edificios hundidos fabricados con piedras muy blancas.
Al final hemos conseguido escaquearnos del barco un rato con la excusa de ir a ver al resto de nuestra tripulación al Chipirón Errante. Levine parece estar muy animada con todo esto de acabar como esclava, pero Nat nos dice que se uniría a un motín sin dudarlo. Admiro mucho su valentía. (Apunte: tampoco vio nada sospechoso anoche). Han nos ha dejado acercarnos a la isla, pero quiere que saludemos a un tal Gorgo en la taberna de paso. Si pasamos por la taberna, claro… Cosa que no hemos hecho.
En cambio, nos hemos ido hacia una zona más montañosa de la isla, donde nos han dicho que podríamos encontrar a Safo. Al final después de andar un largo rato, hemos llegado a un teatro construido en la misma piedra blanca que las ruinas del puerto. Junto a él había un edificio igual de claro, con una lira a su entrada. Según fuimos entrando, llegamos a un jardín mágico, por el que circulaba un arroyo con agua transparente. Y ahí, en un pequeño banco, se hallaba Safo. Su aura y su belleza eran toda la presentación necesaria. Llevaba un antifaz con forma de mariposa de encaje cubriendo parte de su rostro, mientras que joyas blancas y plateadas caían por su pelo y cuello.
Nada más llegar, nos dijo que veía dentro de nosotras. Que confía en nuestra palabra pero que pediría un don a cambio de su ayuda. Tan solo usando hilos blancos, nos mostró un palacio, un relámpago y una ola enorme por encima de todo ello. Nos contó que más allá del bosque, al noreste, hay criaturas que rompen la armonía del lugar desde hace tiempos inmemoriales. Ella tiene poder, pero no puede liberar a la isla de ellos porque su alma no es el de una guerrera. Que vayamos hacia allí y busquemos un pozo, que allí está la entrada a unos pasajes subterráneos, la guarida de una bestia de otro tiempo.
La verdad es que todas las indicaciones son un poco místicas, pero al menos sabemos hacia dónde tenemos que ir y es una oportunidad de recuperar nuestra libertad. Como ayuda le ha dado en préstamo a Cris un carcaj con flechas de punta de bronce. Nos ha dicho que la bestia podría tener estirpe divina y podría ser resistente a armas que no estén imbuidas con poder arcano o divinas. Por lo que he podido aprender sobre mi nueva espada, seguramente me sirva.
Antes de marcharnos, ha sacado una madeja de hilo dorado y nos ha dicho que un hilo conecta nuestros destinos. ¿Qué significa ésto? No tengo ni idea.
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metalindex-hu · 1 year ago
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Annisokay: modern metalcore hármas élén, új dalokkal tér vissza a német csapat
Annisokay: modern metalcore hármas élén, új dalokkal tér vissza a német csapat - https://metalindex.hu/2023/09/18/annisokay-modern-metalcore-harmas-elen-uj-dalokkal-ter-vissza-a-nemet-csapat/ -
A napokban megjelenő új EP-jét mutatja be élőben október 20-án az Annisokay. A német post-hardcore zenekar a Barba Negra Blue Stage-en játszik majd, két másik metalcore csapat, a norvég Fixation és a skót To Kill Achilles mellett.
A német modern metal színtér egyik neves képviselője az Annisokay: erőteljes, dinamikus és mégis érzésekkel teli dalaikat ma már rengetegen ismerik és kedvelik. A 2007-ben alakult csapatra egyaránt jellemző a lehengerlő hangzású ritmusszekció, a súlyos és sodró gitárfutamok, valamint az agresszív betétekkel nyugtalanított dallamos énekek, kórusok. A dalokban egyaránt megjelennek progresszív metal, pop és EDM hatások is, de a (post-)hardcore jelleg ellentmondást nem tűrően dominál.
Lemezein az Annisokay társadalmi problémákat, emberi érzelmeket és a párkapcsolatok nehézségeit dolgozza fel, komor hangulatú megközelítéssel. A tiszta vokálokért az alakulás óta Christoph Wieczorek a felelős, védjegyszerű hangzást és érzelemgazdag előadásmódot biztosítva. Ötödik nagylemezük, a 2021-es Aurora volt az aktuális hörgős-kiabálós énekes, Rudi Schwarzer első közös munkája a csapattal. Az erőteljes és átütő orgánummal bíró Rudi csatlakozása új fejezetet nyitott a zenekar életében: a lemez a német lemezeladási lista 18. helyén nyitott megjelenésekor, 2022-ben pedig nagy sikerű európai turnén mutatták be, Budapesten is.
Idén csatlakozott Peter Leukhardt új basszusgitárosként, és végre új zenével is jelentkezik a zenekar: tavasszal a Human című dalhoz készítettek egy klipet, majd nyáron a Calamity-hez is. Mindkettő szerepel az Abyss Pt I című, 6 tracket tartalmazó EP-n, ami szeptember 22-én jelenik meg az Arising Empire kiadónál. A második dal klipjét itt nézhetjük meg:
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„A Calamity egy különleges, metalcore verziója Leony (egy német popénekes) Remedy című dalának; arról a küzdelemről szól, amikor olyasmitól akarunk szabadulni, ami nem enged el. A dalszöveg bemutatja azt az intenzív, belső rágódást, amit az ijesztő helyzetből való kitörés érdekében csinálunk végig. Igazán élveztük azt a munkát, amivel az eredetileg lendületes nótából egy komor, súlyos metalcore tételt formáltunk.” – áll a zenekar közleményében.
Az Abyss turnén ott lesz a skót post-hardcore szcéna egyik ismert képviselője, a To Kill Achilles is, akik szintén az Arising Empire-nél adták ki harmadik nagylemezüket augusztusban. „A Recovery albumon a traumákról, tragédiákról és veszteségekről esik szó. Sok szó esett már a negatívumokról, és senki sem élhet örökké ilyen hangulatban, így most fókuszt váltunk, és a gyógyulásra, felépülésre, és az életünk feletti kontroll visszaszerzésére koncentrálunk a lemezen. Köszönjük mindazoknak, akik kitartottak mellettünk az elmúlt években, segítsük egymást az elkövetkező nehéz időkben is, és ünnepeljük együtt a jó dolgokat.” A Cave klipje itt látható:
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Október 20-án elsőnek egy norvég csapat, a 2020 óta működő Fixation mutatkozik be a Barba Negra Blue Stage-en. A csapat még csak idén adta ki More Subtle Than Death című első nagylemezét, de a korábbi kislemezeknek köszönhetően már szolid ismertségnek örvendenek, és nemrég a kontinenst is körbejárták Devin Townsend és az Imminence oldalán. A Flat Earth videóját itt nézhetjük meg:
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A Concerto Music bemutatja: Abyss Tour 2023 2023. október 20., péntek 19 óra Budapest, Barba Negra Blue Stage Annisokay, Fixation, To Kill Achilles koncertek Belépő: elővételben és a koncert napján 6900 Ft. Jegyek kaphatók a https://jegy.rock1.hu oldalon.
Kapcsolódó weboldalak: https://concerto.hu/ https://www.annisokay.com/ https://www.fixationband.com/ https://tokillachilles.shop/
https://www.facebook.com/concertoconcerts/ https://www.facebook.com/events/554987506656178
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Oda a Walt Whitman
Por el East River y el Bronx los muchachos cantaban enseñando sus cinturas, con la rueda, el aceite, el cuero y el martillo. Noventa mil mineros sacaban la plata de las rocas y los niños dibujaban escaleras y perspectivas.
Pero ninguno se dormía, ninguno quería ser el río, ninguno amaba las hojas grandes, ninguno la lengua azul de la playa.
Por el East River y el Queensborough los muchachos luchaban con la industria, y los judíos vendían al fauno del río la rosa de la circuncisión y el cielo desembocaba por los puentes y los tejados manadas de bisontes empujadas por el viento.
Pero ninguno se detenía, ninguno quería ser nube, ninguno buscaba los helechos ni la rueda amarilla del tamboril.
Cuando la luna salga las poleas rodarán para tumbar el cielo; un límite de agujas cercará la memoria y los ataúdes se llevarán a los que no trabajan.
Nueva York de cieno, Nueva York de alambres y de muerte. ¿Qué ángel llevas oculto en la mejilla? ¿Qué voz perfecta dirá las verdades del trigo? ¿Quién el sueño terrible de sus anémonas manchadas?
Ni un solo momento, viejo hermoso Walt Whitman, he dejado de ver tu barba llena de mariposas, ni tus hombros de pana gastados por la luna, ni tus muslos de Apolo virginal, ni tu voz como una columna de ceniza; anciano hermoso como la niebla que gemías igual que un pájaro con el sexo atravesado por una aguja, enemigo del sátiro, enemigo de la vid y amante de los cuerpos bajo la burda tela. Ni un solo momento, hermosura viril que en montes de carbón, anuncios y ferrocarriles, soñabas ser un río y dormir como un río con aquel camarada que pondría en tu pecho un pequeño dolor de ignorante leopardo.
Ni un sólo momento, Adán de sangre, macho, hombre solo en el mar, viejo hermoso Walt Whitman, porque por las azoteas, agrupados en los bares, saliendo en racimos de las alcantarillas, temblando entre las piernas de los chauffeurs o girando en las plataformas del ajenjo, los maricas, Walt Whitman, te soñaban.
¡También ese! ¡También! Y se despeñan sobre tu barba luminosa y casta, rubios del norte, negros de la arena, muchedumbres de gritos y ademanes, como gatos y como las serpientes, los maricas, Walt Whitman, los maricas turbios de lágrimas, carne para fusta, bota o mordisco de los domadores.
¡También ése! ¡También! Dedos teñidos apuntan a la orilla de tu sueño cuando el amigo come tu manzana con un leve sabor de gasolina y el sol canta por los ombligos de los muchachos que juegan bajo los puentes.
Pero tú no buscabas los ojos arañados, ni el pantano oscurísimo donde sumergen a los niños, ni la saliva helada, ni las curvas heridas como panza de sapo que llevan los maricas en coches y terrazas mientras la luna los azota por las esquinas del terror.
Tú buscabas un desnudo que fuera como un río, toro y sueño que junte la rueda con el alga, padre de tu agonía, camelia de tu muerte, y gimiera en las llamas de tu ecuador oculto.
Porque es justo que el hombre no busque su deleite en la selva de sangre de la mañana próxima. El cielo tiene playas donde evitar la vida y hay cuerpos que no deben repetirse en la aurora.
Agonía, agonía, sueño, fermento y sueño. Éste es el mundo, amigo, agonía, agonía. Los muertos se descomponen bajo el reloj de las ciudades, la guerra pasa llorando con un millón de ratas grises, los ricos dan a sus queridas pequeños moribundos iluminados, y la vida no es noble, ni buena, ni sagrada.
Puede el hombre, si quiere, conducir su deseo por vena de coral o celeste desnudo. Mañana los amores serán rocas y el Tiempo una brisa que viene dormida por las ramas.
Por eso no levanto mi voz, viejo Walt Whítman, contra el niño que escribe nombre de niña en su almohada, ni contra el muchacho que se viste de novia en la oscuridad del ropero, ni contra los solitarios de los casinos que beben con asco el agua de la prostitución, ni contra los hombres de mirada verde que aman al hombre y queman sus labios en silencio. Pero sí contra vosotros, maricas de las ciudades, de carne tumefacta y pensamiento inmundo, madres de lodo, arpías, enemigos sin sueño del Amor que reparte coronas de alegría.
Contra vosotros siempre, que dais a los muchachos gotas de sucia muerte con amargo veneno. Contra vosotros siempre, Faeries de Norteamérica, Pájaros de la Habana, Jotos de Méjico, Sarasas de Cádiz, Ápios de Sevilla, Cancos de Madrid, Floras de Alicante, Adelaidas de Portugal.
¡Maricas de todo el mundo, asesinos de palomas! Esclavos de la mujer, perras de sus tocadores, abiertos en las plazas con fiebre de abanico o emboscadas en yertos paisajes de cicuta.
¡No haya cuartel! La muerte mana de vuestros ojos y agrupa flores grises en la orilla del cieno. ¡No haya cuartel! ¡Alerta! Que los confundidos, los puros, los clásicos, los señalados, los suplicantes os cierren las puertas de la bacanal.
Y tú, bello Walt Whitman, duerme a orillas del Hudson con la barba hacia el polo y las manos abiertas. Arcilla blanda o nieve, tu lengua está llamando camaradas que velen tu gacela sin cuerpo. Duerme, no queda nada. Una danza de muros agita las praderas y América se anega de máquinas y llanto. Quiero que el aire fuerte de la noche más honda quite flores y letras del arco donde duermes y un niño negro anuncie a los blancos del oro la llegada del reino de la espiga.
— Federico García Lorca
(You can read the English translation here)
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cbondurant · 2 years ago
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i know you’re acting like you don’t care @celric
cmechathin:
Estava em Nova Hamburgo para um congresso. Celeste não entendia muito bem sobre, e muito menos se interessava no assunto energia, mas ali iriam se reunir os mais importantes nomes da indústria energética. Era importante para ambos os lados; para os Mechathin, se mostrava uma chance de angariar apoio político e para os empresários, uma oportunidade de firmar contratos com um futuro governo. Por isso, os Bondurant também estariam ali.
Haviam chegado mais cedo para fazer o check-in e se familiarizar com o espaço e o evento. Já estava com seu devido crachá no peito e recebia olhares curiosos por onde passasse. Seus assessores, Eugene e Sarah, andavam atrás dela para todo lugar, junto com os dois seguranças que se mantinham mais distantes. Chegada a hora do início oficial do congresso, Eleanor Mechathin se aproximou. Do jeito que sua mãe era, com certeza gostaria de estar ao lado dela quando entrasse no salão principal.
Ela o viu quando se virou em direção ao corredor que daria no seu destino. Celeste desviou o olhar rapidamente, voltando-se para sua mãe. Eleanor dava um sorrisinho falso, também avistando-os. Pensou que talvez devessem se demorar um pouco e evitar ter que cumprimentar seus rivais, mas sua mãe já tomava a frente.
Ambas as famílias chegaram ao início do corredor juntas e Celeste se posicionou um passou atrás de sua mãe, tentando manter seu olhar no encontro das duas. A Mechathin mais velha abriu um sorriso, pôde ver de onde estava, e tomou as mãos da outra matriarca nas suas. ー Digo o mesmo, Aurora ー a voz de sua mãe era mais calma e séria que a de Aurora Bondurant, mas tão falsa quanto. Sabia que era perfeitamente capaz de manter-se profissional e atuar seu papel como sua mãe fazia, mas não sabia se o seu adversário conseguiria fazer o mesmo.
Logo a voz de Cedric chegou até ela e Celeste pousou seu olhar sobre ele, impassível. Usava as roupas formais que era cada vez mais comum vê-lo vestindo; blazer e calça preta com uma gravata da mesma cor. Seu cachos tinham sidos recentemente aparados e arrumados. Estava elegante.
Antes de estender o braço, ela segurou a respiração abriu um sorriso ensaiado, não tão entusiasta mas devidamente simpática. Apertou sua mão rapidamente, ignorando toda e qualquer sensação advinda deste contato, dizendo: ー Prazer em vê-lo.
Então, desviou imediatamente o olhar para sua mãe, dirigindo-se a ela. ー Vamos? ー perguntou retoricamente, pois já começara a andar em direção ao salão. Eleanor a acompanhou, mantendo-se à frente, com Eugene e Sarah logo atrás delas. Os Bondurant também seguiram pelo mesmo caminho.
Andaram pelo corredor em completo silêncio. Celeste tentou ao máximo ignorar a presença de seu adversário ao lado, mantendo seu olhar no caminho. Chegando na porta dupla, Aurora entrou primeiro, seguida por Eleanor, que olhou para trás, apressando a filha. Ela a seguiu.
Ao tentar passar pela porta, no entanto, ainda que fosse grande o suficiente para os dois, Celeste e Cedric se esbarraram. Ambos pararam e seus olhares se encontraram momentaneamente. Ela respirou fundo e entrou na sala primeiro.
A abertura do evento correu de forma rápida, com as duas famílias rivais em lados opostos do grande salão. Celeste não tirou seu olhos do orador em momento algum, mas sentia-se observada. Logo após, as Mechathins conversaram, simpáticas, com alguns dos convidados, passando por círculos e círculos de conversas. Evitou ao máximo que seus olhos passeassem pelo salão.
Em dado momento, um homem bem apresentado se aproximou. Tinha os cabelos castanhos e uma barba que lhe dava uma aparência respeitável. Saberia que se tratava de um homem de negócios ainda se não estivessem num congresso.
ー Senhora Mechathin ー disse, segurando a mão de Eleanor e beijando-a. Depois fez o mesmo com Celeste, porém dessa vez seus lábios se demoraram mais. ー Senhorita.  ー Celeste sorriu para ele. ー Gostaria de convidá-las para um jantar hoje à noite, se permitirem.
Antes que pudesse responder, sua mãe aceitou o convite. Ele beijou a mão da mais nova novamente em despedida, olhando-a diretamente nos olhos. ー Lance Doyle.  ー ouviu Eleanor dizer em seu ouvido.  ー Filho de Lawrence Doyle, da NorthSouth Co. ー Celeste conseguia ouvir o entusiasmo em sua voz. Olhou para a matriarca dos Mechathin, que estava radiante como não a via há muito tempo.
Celeste agiu da forma que ele esperava, exibindo um sorriso educado e evitando olhá-lo por mais do que um segundo. Apesar de tentar parecer casual em suas expressões, a Mechathin se absteve tanto de reconhecer sua presença durante o restante do caminho até a porta que Cedric notou um nervosismo incomum em seu semblante. Ela nunca havia se esforçado tanto para ignorá-lo. Fazia sentido, é claro, considerando o que fizeram na última vez em que estiveram à sós, algo que ninguém naquele prédio podia desconfiar. Provavelmente Celeste tinha medo dele denunciá-los com alguma ação, como deixava nítido que se preocupava a todo momento.
Assim que se aproximaram da entrada da sala de conferências, deixou que as mais velhas entrassem primeiro e deu um passo em direção à porta, esbarrando levemente em Celeste. Parou por um instante, olhando para ela e recebendo seu olhar de volta. Estava prestes a murmurar um pedido de desculpas, mas a mulher entrou rapidamente à sua frente, o forçando a engolir as palavras e fazer o mesmo. O lugar no braço onde haviam se encostado formigou, mas ele desconsiderou a sensação.
Durante a cerimônia de abertura, Cedric tomou cuidado para não levantar suspeitas de ninguém, principalmente da própria mãe. Não estavam falando mais do que aquilo que era estritamente necessário após a última briga, mas ainda seguiam a formalidade de se sentarem um ao lado do outro. Devido a isso, apenas observou as Mechathin quando tinha certeza de que a atenção de Aurora estava no palco. Celeste se manteve impassível durante toda a abertura e não houve nenhum outro momento em que seus olhares se encontraram. Mais uma vez, Cedric respirou fundo pesadamente. Sua falsa indiferença era uma bênção, mas também o incomodava.
Estava na hora de esquecer aquilo, com certeza. Até mesmo insistir em manter contato com ela seria uma prova de sua insanidade.
Ao fim da abertura, acompanhou a mãe conversando com inúmeros conhecidos dos Bondurant, a maioria contatos úteis para o futuro da família. Cedric se comportou maravilhosamente bem, rindo de todas as piadas e de vez em quando respondendo com as suas e também causando outras risadas. Apresentou pontualmente propostas políticas de interesse do setor energético, recebendo feedbacks positivos e convites para aprofundarem as discussões em outro momento, mas algo o perturbou do outro lado da sala. Pediu desculpas e se retirou supostamente para o toalete quando Celeste - mais uma vez ela - chamou sua atenção. Ela ainda o ignorava, mas Lance Doyle beijava sua mão de forma tão irritante que Cedric precisou se retirar para observar a cena com mais rigor.
Foi obrigado a caminhar em direção à saída lentamente, se quisesse manter a ação neutra para quem estivesse em volta. Dessa vez, viu de mais perto quando Lawrence fez questão de colocar os lábios por mais tempo que o necessário na mão da morena pela segunda vez, antes de se retirar. Cedric revirou os olhos. Nunca tinha suportado a família Doyle, mais especificamente ainda Lance, que agia como se tivesse o mundo a seus pés e merecesse ser tratado como realeza pela quantidade de dinheiro que gastava onde ia. Em festas e eventos, costumava receber quase tanta atenção quanto as duas grandes famílias, mas usava essa influência de uma forma mesquinha.
Agora, além de tudo, ele flertava com Celeste. Uma chama de possessividade inútil queimou em seu peito, mas Cedric a apagou com um suspiro e finalmente deixou a sala. É apenas um flerte, de qualquer forma, ele se tranquilizou.
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madpanda75 · 4 years ago
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5 Minute Drabble
Thanks to @thatesqcrush for tagging me! And to @sass-and-suspenders for being my 5 minutes drabble writing buddy! 💕
Rules: Write for 5 minutes only  No re-reading No editing Tag ten writers (Not gonna tag writers so whoever is interested in the challenge, please join in! The more, the merrier!
Rafael Barba x Reader from my Hostage Series (I may make this into a fic)
You walked out of the laundry room and into the living room, balancing a hamper of clean clothes on your hip. “What is this?” you exclaimed when you saw Mila and the twins watching a particularly gruesome Dateline episode on the television. 
You set the laundry down and turned off the tv only to receive a groan of protest from Mila. “But Mommy, it was just getting good!”
“Sorry, mi amor. No crime shows until you’re in high school at least. Now how about we go into the kitchen and get a snack.” The children cheered and ran into the kitchen when there was a knock on the door. 
You opened the door to see Sonny standing on your stoop with several jars of his mom’s homemade marinara. “Hiya! Ma wanted me to bring this over.”
“Uncle Sonny!” the children screamed and ran to him.
You closed the door and smiled, watching Sonny balance a twin in each arm while Mila climbed on his leg. “Thanks Sonny and thank your mom too. You hungry? We were just about to have a snack.”
“Starvin,” he said and followed you into the kitchen with the children. You reached into the fridge and grabbed sticks of string cheese and sliced fruit. Mila ripped open the plastic and was about  to bite straight into the cheese when Sonny stopped her. “Only animals and deranged psychopaths bite into their string cheese. Here let Uncle Sonny show ya’ how it’s done.”
Mila, Rory, and Ben observed Sonny as he demonstrated the proper way to eat string cheese, pulling off one piece at a time. 
While the kids were practicing on their cheese, Rafael came in. “Great! Snack time.” He grabbed a string cheese, tore open the packet, and bit right into the stick. The snack disappeared in 3 bites. 
The children stared at their father in shock and horror. Sonny sighed and shook his head disapprovingly while you bursted into a fit of giggles. Poor Rafael furrowed his brow in confusion. “What? Did I do something wrong?”
“Daddy’s a psychopath!” Mila exclaimed.
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bobfloydsbabe · 2 years ago
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LAW & ORDER: SVU OCs
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Name: Estelle 'Essie' Gray Love Interest: Sonny Carisi Occupation: Detective Affiliations: NYPD, Manhattan SVU, Rafael Barba Face Claim: Aurora Perrineau Status: Plot bunny
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diarioparanormal · 4 years ago
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Los Demonios más Conocidos y más Peligrosos
La tradición católica define a los demonios como “ángeles caídos que pecaron”, seres espirituales que se rebelaron contra Dios (2 Pedro 2:4). 
El primer ángel que se convirtió en demonio fue Satanás, quien antes de convertirse en el príncipe del inframundo fue un hermoso árcangel llamado Luzbel o “portador de luz”, el cual, debido a su orgullo y junto a un tercio de las legiones angélicas que habían decidido seguirlo, fue precipitado para siempre a los infiernos.
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En Apocalipsis (12, 7-10) se cuenta que “en ese momento empezó una batalla en el Cielo: Miguel y sus Ángeles combatieron contra el monstruo. El monstruo se defendía apoyado por sus ángeles, pero no pudieron resistir, y ya no hubo lugar para ellos en el Cielo. Echaron, pues, al enorme monstruo, a la serpiente antigua, al diablo o Satanás, como lo llaman, al seductor del mundo entero, lo echaron a la tierra y a sus ángeles con él”.
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El poeta inglés John Milton, en su obra “El Paraíso Perdido”, que describe la lucha entre el enigmático Satanás y los arcángeles de la Divina Providencia por el alma del hombre, nos relata que el diablo, cuando era un arcángel tan bello que era llamado el Hijo de la Aurora o Lucero del alba, “creyó igualarse al Altísimo, si el Altísimo se le oponía, y con ambicioso intento levantó en el cielo impía guerra contra el trono y el reino de Dios y orgulloso batalló con loco intento. Pero el Soberano Poder lo precipitó de cabeza, ardiendo desde la bóveda etérea, en espantosa combustión y ruina, hasta el abismo de una perdición sin fin, para que yaciera allí entre cadenas adamantinas y fuego eterno el que se había atrevido a medir su poder con el Omnipotente. Vencido quedó, rodando con su horrible turba en el abismo encendido, nueve veces el espacio que mide el día y la noche a los mortales; confundido pero inmortal, porque su destino lo reservaba para cólera mayor, pues ahora, tanto el recuerdo de la felicidad perdida como el de la pena eterna lo devoran. Pasea alrededor con sus ojos extraviados que atestiguan inmenso desaliento y aflicción, unidos a un orgullo indomable y a un odio endurecido”.
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Milton agrega que “de un solo golpe, y tan lejos como la mirada del ángel penetra, descubre la tristísima región desierta y desolada: un calabozo horrible, por todas partes como una inmensa fragua encendida; pero aquellas llamas no proyectaban luz, sino más bien una oscuridad visible que servía únicamente para descubrir escenas de dolor, regiones de tormento; sombras tenebrosas donde la paz y el descanso nunca habitan, donde la esperanza nunca viene…Tal es el lugar que la justicia eterna había preparado para los rebeldes”.
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El poeta añade que el archienemigo, por eso llamado en el cielo Satanás, “pronto descubre allí a los compañeros de su caída, sepultados entre las corrientes y los torbellinos de una tempestad de fuego, y revolcándose a su lado el que fue su segundo en el poder y en el crimen, conocido mucho tiempo después en Palestina como Belcebú”.
Belcebú, cuyo nombre significa etimológicamente “señor de la gran morada” o “señor del abismo”, es entonces el segundo jerarca infernal en importancia tras Satanás. Y en sus formas alegóricas toma a veces una apariencia colosal; de rostro hinchado, coronado con una cinta de fuego, cornudo, negro y amenazante, peludo y con alas de murciélago.
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Belcebú, también conocido como Baal, es sindicado por los demonólogos como uno de los siete príncipes del infierno y el que representa el pecado capital de la gula. 
Su nombre deriva de ba’ al zebuh, un término despectivo que los hebreos utilizaban para burlarse de los templos donde era adorado este personaje infernal, que estaban repleto de moscas, debido a la carne pútrida que dejaban sus fieles. 
Por ello también era conocido como “señor de las moscas”. El exorcista del siglo XVII Michaelis Sebastien afirma que Belcebú es uno de los tres ángeles caídos más importantes junto con Satanás y Leviatán, mientras que algunas obras ocultistas afirman que forma junto Lucifer y Astaroth la “falsa trinidad”. 
Y, según los antiguos inquisidores, este duque infernal era el señor y el maestro de los sabbaths de las brujas.
Junto a Satanás y Belcebú, la tradición católica identifica a otros cinco demonios que integran el réprobo grupo de los siete príncipes del infierno: Mammón, Belfegor, Leviathán, Asmodeo y Amon.
Mammón, cuyo nombre significaría “hijo del demonio”, es el demonio de la avaricia, codicia y materialismo. 
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Santo Tomás de Aquino describió metafóricamente el pecado de la avaricia como “Mammón, que era ascendido desde el infierno por un lobo, viniendo a inflamar el corazón humano con su avaricia”. 
Asimismo, se alude a él en “El Paraíso perdido” de John Milton, en donde se lo ve como un ángel que, gozando de los privilegios de estar en el cielo, lo único que contempla de sus bellezas es el oro con que están hechas las calles de la ciudad divina. 
En la versión de Milton, Mammón fue el encargado de sembrar en el hombre la codicia de excavar la tierra para extraer de ella sus tesoros.
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El erudito jesuita Peter Binsfeld asegura que mammón, como uno de los “siete príncipes del infierno”, es un demonio ante el cual se arrodillan todos aquellos esclavos del dinero que habitan en el mundo consumista de la actualidad. 
En Mateo 6:19-21.24 la Biblia advierte lo siguiente: “No os hagáis tesoros en la tierra, donde la polilla y el orín corrompen y donde ladrones minan y hurtan. Porque donde esté vuestro tesoro, allí estará también vuestro corazón. Ninguno puede servir a dos señores; porque o aborrecerá al uno y amará al otro, o estimará al uno y menospreciará al otro. No podéis servir a Dios y a Mammón”.
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Belfegor, en tanto, es el demonio de la pereza y todas las manifestaciones que la acompañan: la desidia, el conformismo y la comodidad que conduce a la inercia de la mediocridad. 
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Conocido también como “el señor de la apertura”, Belfegor suele incitar a caminos fáciles y poco éticos. 
También ha sido sindicado como un demonio que ayuda a la gente a hacer descubrimientos, seduciéndola a través de inventos ingeniosos que supuestamente les proporcionarán riquezas. 
Según demonólogos del siglo XVI, su poder es más fuerte en abril y en el signo aries. 
Belfegor es representado como un demonio musculoso con nariz grande, de varios metros de estatura, con una barba larga, cuernos, con cara de viejo , unos pies de lobo y unas garras sucias y largas.
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Leviatán, por su parte, cuyo nombre en hebreo significa “envuelto, enrollado o tortuoso”, es uno de los demonios más citados en la Biblia. 
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Es un demonio acuático asociado a la envidia muy difícil de exorcizar, aunque para muchos interpretes es una forma simbólica del mismo satanás. 
Él es el “dragón que está en el mar” del que habló el profeta Isaías, la serpiente antigua, el terrible “amo demonio de los océanos” referido en el Diccionario Infernal de Collin de Plancy. 
En los libros malditos de origen acadio, sumerio y cananeo, leviatán aparece como un monstruo marino descomunal, en el que los exégetas han creído ver al diablo como destructor incesante de la creación divina. 
El profeta Isaías, en Isaías, 27-1, recurre al leviatán para anunciar el horrible castigo que impondrá la Providencia a los enemigos de Israel: “Aquel día castigará Yahvé, con su espada pesada, grande y poderosa, al leviatán, serpiente huidiza; al leviatán, serpiente tortuosa, y matará al dragón que está en el mar…”.
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Asmodeo, por su parte, es llamado “el demonio de la lujuria”, el demonio de los pecados carnales, el ser que se encarga de llevar a los hombres a las turbias aguas de la lascivia, el espíritu impuro que disfruta incitando la infidelidad y destruyendo noviazgos y matrimonios. 
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Asmodeo aparece mencionado en el Testamento de Salomón: “Soy llamado asmodeo entre los mortales, y mi negocio es conspirar contra los recién casados de modo que no se conozcan. Yo los quebraré con varias calamidades. Me arrebata la belleza de las vírgenes y anhelo sus corazones…Yo transporto a los hombres a los lapsos de la locura y el deseo cuando ellos tienen sus propias esposas, así ellos las abandonan y se escapan de día y de noche con otras que pertenecen a otros hombres, con el resultado de que incurren en el pecado y caen en actos criminales”.
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Dentro de las fábulas de la biblia hebrea, Asmodeo es el demonio de la ebriedad y lujuria, el que disfruta de estrangular a las novias en su noche de bodas dentro de la recámara nupcial, evitando así que consumen su amor. 
El demonólogo holandés Johann Wier lo describió como “el banquero de la mesa de bacará en el infierno” y también el que controla todas las casas de apuestas en la tierra. 
De acuerdo con el texto “La llave menor de Salomón” este demonio, que fue vencido por el árcangel Rafael, detesta el agua y las aves porque le recuerdan a Dios. 
En el libro mágico “Lemegeton”, Asmodeo es descrito como una entidad con torso humano y 3 cabezas: una de carnero, un toro y un ogro, figuras todas asociadas comúnmente con lo licencioso, que cabalga un dragón portando una lanza. 
En el Diccionario Infernal escrito por Collin de Plancy, Asmodeo también tiene piernas de gallo, un ave conocida por su vigor sexual; además posee una cola de serpiente y cabalga un león con cuello y alas de dragón, criaturas que están asociadas con el deseo y venganza.
Amon, el demonio de la ira, es el último príncipe del infierno, un marqués infernal que a veces se le representa como un hombre con cabeza de búho, y otras como un hombre con cabeza de lobo y cola de serpiente. 
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También conocido como el ángel de la muerte, su nombre significa “aquél que induce a la ira y asesinato”. 
Johann Wier, en su obra “Pseudomonarchia daemonum” (1583) dice que Amon o Aamon “es un gran y poderoso marqués que entiende todas las cosas pasadas y por venir, procura favores y reconcilia a ambos, amigos y enemigos, y gobierna cuarenta legiones de demonios”.
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Anton Szandor LaVey (1930-1997), conocido como el Papa Negro, autoproclamado sacerdote de la Iglesia de Satán, y autor de la Biblia Satánica, explicó una vez que “los teólogos han catalogado algunos de los nombres de diablos en sus listas de demonios, pero la lista siguiente contiene los nombres más efectivamente utilizados en rituales satánicos”. 
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Según LaVey, además de Asmodeo y Belcebú, estos demonios eran Astaroth, Azazel, Balaam, Behemot, Cimeries y Damballa:
-Astaroth: célebremente conocido como el “gran duque del Infierno”, su casta comparte estatus con la primera jerarquía demoníaca, que involucra a los poderosos Belcebú y Lucifer. 
Es un demonio de primera jerarquía que seduce por medio de la pereza, la vanidad y las filosofías racionalistas. 
En el Diccionario infernal, Astaroth es dibujado como un hombre desnudo con manos y pies de dragón y un par de alas con plumas, llevando una corona, sosteniendo una serpiente con una mano y cabalgando sobre un lobo o un perro con alas de dragón. 
Su gran enemigo es San Bartolomé, el santo que puede proteger contra él porque venció sus tentaciones.
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-Azazel: es el líder de aquellos ángeles caídos que fornicaron con mujeres mortales y dieron a luz una raza de gigantes, conocida como Nephilim. 
Enseñó a los hombres cómo fabricar armas de guerra y a las mujeres el ocultismo y el uso de cosméticos. 
Su nombre alude, en el Judaísmo rabínico, al nombre del macho cabrío que era enviado al desierto en el Día de la Expiación cargando los pecados de los israelitas para así purificar el Tabernáculo.
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-Balaam: En demonología, abalam (también balaam o balan) es un poderoso duque o príncipe infernal que manda sobre cuarenta legiones de demonios. Da perfectas respuestas sobre el pasado, presente y futuro, y también puede hacer al hombre invisible e ingenioso. 
Es representado con tres cabezas: una cabeza es la cabeza de un toro, la segunda de un hombre y la tercera de un carnero. 
Tiene ojos ardientes y la cola de una serpiente. Porta un halcón en su puño y cabalga un fuerte oso. En otras ocasiones se presenta como un hombre desnudo cabalgando un oso.
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-Behemot: también conocido como bégimo, este demonio de origen hebreo y características metamórficas, es sumamente poderoso y capaz de adoptar la forma de una bestia, como un elefante monstruoso, aunque muchos lo relacionan con un hipopótamo, un rinoceronte o un búfalo. 
Mencionado en Job 40:15-24, metafóricamente, su nombre se ha llegado a usar para designar cualquier entidad poderosa y extremadamente grande.
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-Cimeries: también conocido con el nombre de cimejes, este demonio es un marqués del infierno, descrito como un guerrero enorme, montado en un caballo negro y escoltado por 20 legiones demoníacas. 
Es además el gobernante de todos los espíritus africanos. Y puede enseñar Gramática, Lógica y Retórica, teniendo también el poder de revelar cosas ocultas.
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-Damballa: esta deidad demoníaca y primitiva, deriva de los orígenes del vudú africano. Se mueve lenta y sigilosamente, pero es capaz de realizar movimientos repentinos y extremadamente veloces. 
Se especula con que la palabra “zombie” deriva de la palabra “nzambi”, que significa dios en referencia a Damballa. Iconográficamente, se le representa como una monstruosa serpiente que reside en el primer lugar en el altar haitiano.
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El poeta John Milton, además de los demonios ya mencionados, menciona a otros peligrosos espíritus infernales, como Moloch, dios de origen canaanita que fue adorado por los fenicios, cartagineses y sirios y que era considerado el símbolo del fuego purificante. 
Identificado por los griegos y romanos como Cronos y Saturno, respectivamente, generalmente Moloch era representado como una figura humana con cabeza de carnero o becerro, sentado en un trono y con una corona u otro distintivo de realeza, como un báculo. 
Los sacrificios preferidos por Moloch eran los niños, especialmente los bebés, por ser los seres más impregnados de materia.
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Milton dice de él que era un “monstruoso rey salpicado con la sangre de sacrificios humanos y las lágrimas de las madres, bien que el ruido atronador de sus tambores y timbales no deje oír los gritos de sus hijos que pasan por medio del fuego hacia el horrendo ídolo”.
John Milton también menciona a Belial, cuyo nombre significa “rebelde o desobediente”, y que recibe los apelativos de “señor de la arrogancia”, “señor de orgullo” y “el hijo del infierno”. 
Vierio, en su revista de la monarquía de Satán, asegura que Belial, “uno de los reyes del infierno, fue creado inmediatamente después de Lucifer, y que arrastró a la mayor parte de los ángeles a la revolución, y fue también uno de los primeros que fueron arrojados del paraíso”.
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Respecto de belial, que también ha sido llamado el demonio de la sodomía, pues era venerado en la bíblica ciudad de Sodoma (destruida por una lluvia de fuego y azufre debido a la conducta pecaminosa de sus habitantes) el poeta inglés escribe que “espíritu más impuro nunca cayó del cielo, ni más impúdico para amar el vicio por el vicio mismo. No se elevó en su honor templo alguno ni humeaba ningún altar; pero ¿Quién se halla con más frecuencia en los templos y los altares, cuando el sacerdote reniega de Dios, como renegaron los hijos de Elí, que mancharon la casa divina con sus violencias y prostituciones? Reina también en los palacios, en las cortes y en las corrompidas ciudades donde el escandaloso estruendo de ultrajes y de improperios se eleva sobre las más altas torres y cuando la noche tiende su manto por las calles, ve vagabundear por ellas a los hijos de belial, repletos de insolencia y vino”.
Fuante: guioteca. 
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