#atrofia muscolare
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Perchè c'è perdita muscolare nelle infiammazioni e malattie cerebrali? Indagini e possibilità
Infezioni e malattie neurodegenerative causano infiammazioni nel cervello. Ma per ragioni sconosciute, i pazienti con infiammazione al cervello spesso sviluppano problemi muscolari che sembrano essere indipendenti dal sistema nervoso centrale. Anche condizioni come la SLA, in cui la neurodegenerazione deli neuroni spinali può essere una ovvia causa di indebolimento muscolare riflesso, non possono…
#atrofia muscolare#flavonoidi#flogosi cronica#interleuchina-6#massa muscolare#neuroinfiammazione#polifenoli#sarcopenìa#stress ossidativo
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Interfaccia con il cervello la gamba bionica
Funziona la prima gamba bionica comandata solo dal cervello. Provata su 7 pazienti amputati, movimenti più veloci e naturali. Tornare a muoversi con naturalezza per camminare, ma anche ballare e fare trekking, dopo l'amputazione di una gamba: ora diventa realtà grazie alla prima protesi comandata esclusivamente col pensiero, senza l'ausilio di sensori e controller robotici che muovano l'arto mediante algoritmi di andatura predefiniti.
La prima gamba bionica comandata solo col pensiero. (fonte: MIT, per gentile concessione di Hugh Herr e Hyungeun Song) Questa nuova tecnologia, sperimentata negli Stati Uniti su sette persone amputate, permette di compiere movimenti più agili e rapidi mantenendone il pieno controllo nelle più svariate situazioni, come dimostra lo studio pubblicato sulla rivista Nature Medicine dai ricercatori del Massachusetts Institute of Technology in collaborazione con il Brigham and Women's Hospital. Finora "nessuno è stato in grado di mostrare questo livello di controllo cerebrale che produce un'andatura naturale, dove è il sistema nervoso umano a controllare il movimento, non un algoritmo di controllo robotico", afferma il coordinatore dello studio Hugh Herr, che più di 40 anni fa ha perso entrambe le gambe a causa di un grave congelamento durante un'arrampicata in montagna. La novità sviluppata dal suo team di ricerca consiste nell'impiego di un'interfaccia che collega la protesi col sistema nervoso dei pazienti sottoposti a un particolare intervento di amputazione che ripristina la comunicazione tra muscoli agonisti e antagonisti del moncone, permettendo di preservare la percezione della posizione dell'arto nello spazio. Finora nel mondo sono una sessantina le persone sottoposte a questo tipo di intervento, che può essere eseguito anche per l'amputazione del braccio. Grazie a questa tecnica i pazienti avvertono meno dolore e sviluppano una minore atrofia muscolare dopo l'amputazione. Combinata con l'impianto della nuova interfaccia neuroprotesica sviluppata al Mit, permette al paziente di vivere la protesi non più come un mero strumento da utilizzare, ma come una parte integrante del proprio corpo. I ricercatori lo hanno dimostrato testando la gamba bionica su sette pazienti operati con la nuova tecnica chirurgica, messi poi a confronto con sette pazienti che avevano invece subito una tradizionale amputazione sotto il ginocchio. I test prevedevano l'utilizzo della protesi per camminare in piano e su un pendio, per scendere una rampa, per salire e scendere le scale e per camminare su una superficie piana evitando gli ostacoli. In tutte queste situazioni, la nuova gamba bionica ha consentito di eseguire movimenti più veloci del 41% rispetto alle protesi tradizionali, camminando con una velocità paragonabile a quella delle persone senza amputazioni. Anche gli ostacoli lungo il percorso sono stati aggirati più facilmente. Tutti i movimenti sono risultati più naturali: i pazienti, per esempio, hanno puntato le dita dei piedi della protesi verso l'alto mentre salivano le scale o scavalcavano un ostacolo, e hanno coordinato meglio i movimenti dell'arto protesico con quelli dell'arto intatto. Sono stati anche in grado di alzarsi da terra con la stessa forza delle persone non amputate. "Questo lavoro rappresenta un ulteriore passo in avanti nel dimostrare ciò che è possibile fare per il ripristino della funzionalità nei pazienti che soffrono di gravi lesioni agli arti", commenta Matthew Carty, chirurgo del Brigham and Women's Hospital e professore associato alla Harvard Medical School. Gamba bionica comandata solo dal cervello https://scienzamagia.eu/wp-content/uploads/2024/07/gamba-bionica-comandata-dal-cervello.mp4 Read the full article
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Piccolo palestinese di 9 mesi affetto da Sma accolto al Giovanni XXIII di Bari
Arriverà in serata al Giovanni XXIII di Bari. Con lo scoppio della guerra non è stato possibile assicurare al piccolo le migliori cure. La Regione ha accolto la richiesta di supporto dell’Associazione Famiglie Sma. La Puglia accoglie un bambino palestinese di 9 mesi con Sma di tipo 1, la più grave forma di atrofia muscolare spinale. L’arrivo è atteso in serata al Giovanni XXIII di Bari. Il bimbo…
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Al Meyer salvati con la terapia genetica otto bambini con atrofia muscolare spinale
Sono già otto i bambini affetti da atrofia muscolare spinale di tipo 1 trattati con successo al Meyer di Firenze con la terapia genica. Secondo il sito Avvenire i bambini hanno tutti mostrato un netto miglioramento clinico e della loro qualità di vita: in particolare, quattro dei piccoli precocemente trattati hanno presentato uno sviluppo motorio paragonabile a quello dei bambini sani. Si tratta…
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Al Meyer già 8 bimbi con la Sma salvati grazie a terapia genica
Sono già otto i bambini affetti da atrofia muscolare spinale di tipo 1 (Sma1) trattati con successo all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze con la terapia genica: tutti, si spiega dall’Irccs Aou Meyer, hanno “mostrato un netto miglioramento clinico e della loro qualità di vita, in particolare quattro dei piccoli precocemente trattati hanno presentato uno sviluppo motorio paragonabile a quello…
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Lorenzo Mattioli, affetto da atrofia muscolare spinale, si laurea in “Scienze della Politica e dell’amministrazione”
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“Le Iene presentano: Inside”, domenica 26 marzo in prima serata su Italia1
“Le Iene presentano: Inside”, domenica 26 marzo in prima serata su Italia1. Domenica 26 marzo, in prime-time su Italia1, la terza puntata de “Le Iene presentano: Inside” è affidata a Nina Palmieri che, con l’autore Nicola Barraco, dedica l’intera serata all’Amore, il sentimento più nobile in assoluto, raccontato secondo ogni sfaccettatura e declinazione possibile. Nina incontra i protagonisti di alcune storie meravigliose, raccontate nel corso degli anni a Le Iene, per conoscerne gli sviluppi, per vedere come sono cambiati i protagonisti, com’è diventato il loro presente. Come una sorta di voci guida, di ambasciatori, ad accompagnare Nina in questo viaggio e commentare le varie storie ci sono: la conduttrice de Le Iene Belen Rodriguez, il cantante Alex Britti, l’attrice Eva Robin’s, il rapper e cantautore Rosa Chemical, gli scrittori Erri De Luca e Chiara Moscardelli. Le storie: nella prima la protagonista è Greta, oggi quasi maggiorenne ma appena tredicenne quando, la prima volta, ha raccontato la sua esperienza alle telecamere. Nata in un corpo maschile, il suo è stato un cammino alla ricerca di un’identità, una manifestazione d’amore verso sé stessa, intima, fragile e delicata. La seconda è la storia di una famiglia eccezionale che è nata, si è evoluta e rafforzata grazie al sentimento sconfinato per Luca, autistico dalla nascita, diventato un campione di atletica grazie al supporto costante dei suoi genitori e delle sue sorelle. Con papà Gaetano e con sua figlia Claudia si racconta l’amore più forte, un inno alla vita. L’uomo ha dedicato tutto sé stesso alla ragazzina affetta da una patologia neurodegenerativa, aspettandola fuori da scuola per farle sentire la sua presenza e portandola in braccio in giro per il mondo per farglielo scoprire, fino all’ultimo dei suoi giorni. Qualche mese fa, infatti, Claudia è scomparsa e oggi Gaetano racconta la sua vita senza di lei. Mettendo in relazione il sentimento dell’amore con quello dell’amicizia, due legami i cui confini sono spesso molto labili, si racconta la storia di Marta e Francesco. Lei milanese, psicologa affetta da SMA (atrofia muscolare spinale), lui napoletano, istruttore di apnea e amante dell’avventura. Per Le Iene hanno documentato il loro viaggio attraverso il cammino di Santiago e oggi la loro amicizia è più solida che mai. Per parlare dell’amore che non conosce diversità, un esperimento sociale mostra le reazioni di alcuni bambini che assistono alla proposta di matrimonio di un uomo al suo compagno. Si passa poi all’amore che resiste alla morte attraverso gli ultimi commoventi momenti di vita di Walter che, malato in fase terminale, ha espresso il desiderio di poter sposare Emanuel, l’uomo che amava. Poi, la storia di Isabella, innamorata di un ragazzo che, come lei, ha la sindrome di Down e quella della coppia formata da Marta e Mauro, entrambi disabili, che pochi anni fa sono convolati a nozze. Si analizzano gli amori che durano per sempre con le testimonianze di alcuni centenari ma anche quelli dannosi che sfociano in violenza, fino a quelli legati a malattie, con la storia di Adelina e Vittorio, insieme nonostante l’Alzheimer. Infine, le toccanti parole d’amore lette dal diario di Andrea Soldi, malato di schizofrenia e morto durante un trattamento sanitario obbligatorio.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Alessandro Marella - “Come Jacobs”
Il nuovo singolo del cantautore ispirato al campione olimpico Marcell Jacobs
Venerdì 10 marzo esce ufficialmente su YouTube e su tutti i principali digital stores il nuovo singolo del cantautore Alessandro Marella dal titolo “Come Jacobs”, brano ispirato all’atleta velocista Marcell Jacobs, campione olimpico dei 100 metri. Il brano scritto dall’artista insieme a Stefano Paviani, si caratterizza per lo stile pop che si accende fin dalle prime note con un ritmo incalzante, descrivendo un sentimento così forte da far correre il cuore tanto quanto la velocità del noto campione olimpico...
“…ti sento così forte che decollerei ...nel tempo di uno sparo mi hai cambiato il mondo, mi hai rimesso in moto il cuore che mi corre dentro...come Jacobs”
L’ispirazione all’atleta fuoriclasse scaturisce in Alessandro fin dalla prima stesura del testo, come afferma lui stesso in questa frase: “Lui una macchina perfetta e veloce come un fulmine, mentre io nuvola con poco vento” (facendo riferimento alla sua patologia). Ed è sicuramente un paragone azzeccato ed originale per parlare di sentimenti forti, quelli che cambiano la vita. Marella, classe 1985, nasce a Terlizzi ma si trasferisce con la famiglia ad Alessandria, dove studia pianoforte presso il Conservatorio ‘Vivaldi’ già all’età di 10 anni, manifestando fin da piccolo grande interesse per la musica. Purtroppo, è costretto ad interrompere il suo percorso a causa delle barriere architettoniche che gli impediscono l’accesso alla struttura. L’artista infatti è obbligato a utilizzare una sedia a rotelle a causa della SMA (atrofia muscolare spinale). Inizia così a frequentare corsi privati, che deve abbandonare per la difficoltà dei movimenti delle mani, ma è proprio da questo ulteriore impedimento che l’artista scopre le sue doti canore. Con coraggio decide di fondare un gruppo insieme al suo fidato amico Fabio Toninello, gli “Abanero”, in cui ricopre il ruolo di cantante; nel 2014 pubblicano il loro primo Ep omonimo mentre l’anno dopo Alessandro decide di intraprendere la strada che più lo rispecchia, iniziando a comporre e scrivere musica pop accompagnato sempre dal suo amico chitarrista. Il percorso artistico lo porta ad oggi alla decisione di intraprendere il cammino da solista e dedicare il suo primo lavoro a chi come lui ha deciso di non farsi abbattere dalle difficoltà che la vita gli mette davanti ogni giorno, con un approccio “artistico” positivo ed originale come si può riscontrare in “Come Jacobs”.
Isabel Zolli Promotion Agency
Sede Operativa: via Simone De Saint Bon 47 - Roma
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Cronache di un atrofica a cui giran troppo le...ruote
Collaborare per una Onlus vuol dire anche essere chiamata alle 17:30 di un sabato pomeriggio, subito dopo aver concluso di lavorare ad un pezzo, per consigliare ad un uomo senza diagnosi (presunta SMA) un centro regionale a cui rivolgersi.
Ringraziando il cielo, non ho avuto diretto contatto col signore in questione, perché altrimenti non ho la più pallida idea di dove avrei dovuto pescare il coraggio per dirgli che qui in Puglia è meglio non farsi neppure sfiorare e che probabilmente conosco di SMA solo la catena di supermercati.
È assurdo che nel 2019 ancora si brancoli nel buio più totale, quando basterebbe una semplice analisi genetica da prelievo ematico, per dare finalmente un nome alle sofferenze altrui. Basterebbe così poco per metter freno all’ignoranza in taluni campi, se solo davvero lo si volesse.
#me#vita#pensieri#vivere#parole#diversamente ironica#vita di una ragazza disabile#disabilità#atrofia muscolare spinale#scrivere#scrittura#ironia della sorte
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RICOMINCIA A SUONARE GRAZIE AI GUANTI BIONICI
João Carlos Martins, considerato uno dei migliori interpreti di Johann Sebastian Bach, ha ricominciato a suonare, nonostante la paralisi alle mani che lo bloccava da tempo.
Il celebre pianista brasiliano, rinomato fin da bambino come prodigio della musica classica, non riusciva a mettere le dita sul pianoforte da due decenni a causa di un incidente che gli danneggiò il nervo del braccio all’età di 25 anni, una ferita alla testa causata durante una rapina e una malattia degenerativa che lo hanno costretto a subire 24 intervento chirurgici. Le sua mani immobilizzate hanno ripreso a muoversi a 81 anni grazie a dei guanti bionici inventati dal designer ingegnere brasiliano Ubiratã Bizarro Costa.
I guanti sono costruiti in neoprene con fogli in fibra di carbonio che tirano automaticamente le dita di Martins verso l’alto in modo che possa sollevarle dopo aver premuto i tasti, cosa che gli era impossibile a causa della sua atrofia muscolare. “Ho vissuto con disagio e dolore dall’età di 18 anni fino ad oggi. Questo è un miracolo”, ha dichiarato Martins.
Dopo molti interventi chirurgici per cercare di ripristinare il movimento dei suoi arti, il musicista scelse di sviluppare una tecnica speciale utilizzando una sola mano: “Quando ho perso la mano destra, ho fatto un’intera carriera con la sinistra. Tuttavia, l’ultima volta che ho messo tutte e dieci le dita su una tastiera è stato nel 1998”, ricorda. “Ora mi sembra di essere tornato come quado avevo 8 anni, sto reimparando a suonare con lo stesso entusiasmo”.
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Fonte: Spotify; El Correo
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Trigonellina: l'alcaloide che agisce come tale ma anche come precursore di coenzimi enzimatici anti-aging
La sarcopenia è il declino correlato all’età del muscolo scheletrico dovuto al deperimento delle miofibre, con conseguente ridotta contrazione delle fibre muscolari, diminuzione della mobilità e disabilità. Le manifestazioni cliniche della sarcopenia comprendono la riduzione della massa muscolare e, di conseguenza, la diminuzione della velocità e della forza dell’andatura. Gli studi hanno…
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Effetti Devastanti dell’Abuso di Alcol sul Cervello
Abuso di Alcol e Danneggiamento Cerebrale: Gli Effetti Devastanti sulla Mente Umana. Nella società odierna, l’abuso di alcol è diventato un problema serio e diffuso che colpisce persone di tutte le età e fasce sociali. Sebbene bere alcolici possa essere un modo per rilassarsi o socializzare, l’uso eccessivo e incontrollato può portare a gravi conseguenze sulla salute, soprattutto per il cervello. Il nostro cervello è il centro nevralgico del corpo umano, responsabile del controllo e del coordinamento delle funzioni vitali. Pertanto, qualsiasi danno cerebrale causato dall’abuso di alcol può avere ripercussioni devastanti sulla nostra salute mentale e fisica. Cos’è l’abuso di alcol? L’abuso di alcol si verifica quando una persona assume quantità di alcol superiori a quelle considerate sicure e raccomandate. L’alcol è una sostanza psicoattiva depressiva che agisce sul sistema nervoso centrale, rallentando le funzioni cerebrali e motorie. Chi abusa di alcol, di solito, lo fa per raggiungere uno stato di euforia, disinibizione o evasione dalla realtà. Tuttavia, l’effetto a breve termine dell’alcol può nascondere gravi danni a lungo termine. Effetti del consumo di alcol sul cervello L’alcol agisce direttamente sul cervello, modificando la chimica e l’equilibrio degli neurotrasmettitori, i quali sono responsabili della comunicazione tra le cellule nervose. Questo altera i normali processi cognitivi e può causare un’ampia gamma di effetti, a seconda della quantità e della frequenza di consumo. Gli effetti a breve termine includono euforia, disinibizione, riduzione dell’attenzione e dell’autocontrollo. Questi effetti possono sembrare allettanti, ma possono facilmente sfociare in una dipendenza da alcol. Danni cerebrali Il cervello è un organo estremamente complesso, e l’abuso di alcol può portare a danni cerebrali permanenti e irreversibili. Alcuni dei danni cerebrali più comuni causati dall’abuso di alcol includono: -
Atrofia cerebrale: L’abuso cronico di alcol può portare alla perdita di massa cerebrale, con conseguente atrofia o riduzione delle dimensioni del cervello. Questo può influenzare le funzioni cognitive e il controllo motorio, portando a problemi di memoria, concentrazione e coordinazione. - Demenza alcolica: L’abuso di alcol può danneggiare le aree del cervello coinvolte nella memoria e nell’apprendimento, portando a una condizione nota come demenza alcolica. Questa condizione è caratterizzata da perdita di memoria a breve termine, difficoltà di concentrazione e problemi di linguaggio. - Neuropatie periferiche: L’abuso di alcol può danneggiare i nervi periferici del corpo, noti come neuropatie periferiche. Questo può causare formicolio, debolezza muscolare e perdita di sensibilità nelle estremità. - Encefalopatia di Wernicke-Korsakoff: Questa è una complicazione grave dell’abuso di alcol che coinvolge carenze nutrizionali, in particolare di tiamina (vitamina B1). Può causare confusione mentale, difficoltà nella coordinazione dei movimenti e perdita della memoria a breve termine. La sindrome di Wernicke colpisce le aree del cervello coinvolte nel controllo dei movimenti oculari e nella coordinazione motoria, mentre la sindrome di Korsakoff è caratterizzata da una grave perdita di memoria a breve termine e difficoltà nel formare nuovi ricordi. - Sindrome di Marchiafava-Bignami: Questa è una rara ma grave complicazione dell’abuso cronico di alcol che colpisce il corpo calloso, una struttura che connette i due emisferi cerebrali. Può causare disturbi motori, cambiamenti della personalità e perdita della memoria. Conclusione L’abuso di alcol può danneggiare seriamente il cervello, portando a una serie di problemi neurologici e cognitivi. È essenziale comprendere i rischi associati al consumo eccessivo di alcol e agire tempestivamente per prevenire danni cerebrali a lungo termine. L’educazione sulla prevenzione dell’abuso di alcol e l’accesso a programmi di trattamento e supporto sono fondamentali per ridurre il rischio di danni cerebrali e migliorare la qualità della vita delle persone coinvolte. Con una maggiore consapevolezza e un atteggiamento responsabile verso il consumo di alcol, possiamo proteggere la salute del nostro cervello e preservare il suo potenziale inestimabile. Fonti: National Institute on Alcohol Abuse and Alcoholism - I Benefici degli Alcolici: Un’Analisi Approfondita sull’Impatto sulla Salute Read the full article
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Usa, «niente respiratori per i disabili» di Elena Molinari, New York 25 marzo 2020 In Tennessee le persone affette da atrofia muscolare spinale verranno «escluse» dalla terapia intensiva. In Minnesota saranno la cirrosi epatica, le malattie polmonari e gli scompensi cardiaci a togliere ai pazienti affetti da Covid-19 il diritto a un respiratore. Il Michigan darà la precedenza ai lavoratori dei servizi essenziali. E nello Stato di Washington, il primo a essere colpito dal coronavirus, così come in quelli di New York, Alabama, Tennessee, Utah, Minnesota, Colorado e Oregon, i medici sono chiamati a valutare il livello di abilità fisica e intellettiva generale prima di intervenire, o meno, per salvare una vita. Mentre sugli Stati Uniti si sta abbattendo la prima ondata di casi di coronavirus e gli ospedali si preparano a essere invasi da pazienti con difficoltà respiratorie, i vari Stati cercano di fornire ai medici dei criteri guida per prendere le decisioni più difficili: scegliere chi attaccare a un respiratore e chi no. Nei piani preparati o rivisti in questi giorni dagli esperti locali emergono approcci diversi. Ma anche una preoccupante tendenza. Fra i circa 36 Stati che hanno reso noti i loro criteri, una decina elenca anche considerazioni di tipo intellettivo, e altri parlano di condizioni precise che possono portare alla discriminazione nei confronti dei disabili. L’Alabama è il caso più eclatante. Nel suo documento intitolato Scarce Resource Management sostiene che i «disabili psichici sono candidati improbabili per il supporto alla respirazione». Ma anche frasi contenute nelle linee guida di Washington, come «capacità cognitiva», o di Maryland e Pennsylvania, come «disturbo neurologico grave», hanno suscitato l’allarme delle associazioni di difesa dei disabili. (...) Al di là dei singoli documenti, negli Stati Uniti che cercano di prepararsi all’insufficienza di letti di terapia intensiva, si è già affermato un altro principio inquietante per i più vulnerabili. Si tratta della “regola d’oro” presente in quasi tutti i documenti di gestione delle risorse: si chiede a un paziente se, in caso di scarsità di strumenti salvavita, vuole avervi accesso o lasciare il posto a chi potrebbe avere più probabilità di sopravvivenza. O «maggiore valore per la società». Una regola che «impone una pressione inaudita », conclude Ne’eman. Avvenire
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Al Meyer salvati con la terapia genetica otto bambini con atrofia muscolare spinale
Sono già otto i bambini affetti da atrofia muscolare spinale di tipo 1 trattati con successo al Meyer di Firenze con la terapia genica. Secondo il sito Avvenire i bambini hanno tutti mostrato un netto miglioramento clinico e della loro qualità di vita: in particolare, quattro dei piccoli precocemente trattati hanno presentato uno sviluppo motorio paragonabile a quello dei bambini sani. Si tratta…
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Bimba con la Sma intervista Francesca Pasinelli di Fondazione Telethon
Mavi, 9 anni e affetta da atrofia muscolare spinale, sogna di fare la giornalistasource
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