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Fatima: un viaggio tra storia, fede e mistero
Nel cuore del Portogallo, Fatima si posiziona come un luogo intriso di storia, fede e mistero. La sua notorietà globale attira migliaia di pellegrini e turisti ogni anno, sottolineando non solo la sua importanza religiosa ma anche culturale e storica. Ma cos'è che rende Fatima una destinazione così straordinaria?
La città deve il suo nome alla principessa musulmana Fatima, catturata dai cristiani durante la Reconquista e successivamente sposata con un conte portoghese. Questa miscela di influenze musulmane e cristiane si riverbera ancora oggi tra le sue strade e monumenti, offrendo un affascinante mosaico culturale. Tuttavia, è stata la serie di apparizioni mariane del 1917 a catapultare Fatima al centro dell'attenzione mondiale. Le apparizioni di Fatima La fama di Fatima si deve principalmente alle apparizioni mariane avvenute tra maggio e ottobre del 1917. Secondo i resoconti, la Madonna apparve a tre giovani pastorelli - Lucia dos Santos, Francesco e Giacinta Marto - trasmettendo una serie di messaggi profetici. Questi messaggi, conosciuti come i "Segreti di Fatima", hanno una rilevanza religiosa immensa e hanno influenzato molteplici eventi storici nel corso del XX secolo.
Il Sesto di Ottobre del 1917, conosciuto come il "Miracolo del Sole", rimane uno degli eventi più iconici. Una moltitudine di persone, tra cui scettici e credenti, ha assistito a un evento celeste straordinario, confermando la realtà delle apparizioni agli occhi di molti. Oltre alle apparizioni, è la capacità di Fatima di ispirare fede e devozione che la rende un luogo di pellegrinaggio importantissimo. Il Santuario di Fatima
Oggi, il Santuario di Nostra Signora di Fatima è tra i luoghi di culto più visitati al mondo. Si estende su una vasta area comprendente la Basilica di Nostra Signora del Rosario, la Cappella delle Apparizioni, e la moderna Basilica della Santissima Trinità. La Cappella delle Apparizioni, costruita subito dopo le apparizioni, segna il punto esatto dove la Madonna apparve ai pastorelli.
L'architettura neoclassica della Basilica di Nostra Signora del Rosario è imponente ma accogliente. Le statue e i mosaici all'interno raccontano storie di fede e miracoli, mentre la tomba dei piccoli pastorelli attira migliaia di fedeli ogni anno. Di recente, la Basilica della Santissima Trinità, dalle linee moderne e minimaliste, offre uno spazio più ampio per accogliere i pellegrini, mantenendo un'atmosfera di sacralità.
Tradizioni e manifestazioni Durante l’anno, Fatima ospita un calendario ricco di eventi religiosi, manifestazioni e processioni. Tra le più importanti, la Peregrinazione dei Ceri, che si tiene il tredici di ogni mese da maggio a ottobre, ripercorre i passi dei pastorelli. Le strade si colmano di luci e preghiere, creando un’atmosfera di riflessione e devozione.
La notte del tredici maggio, anniversario della prima apparizione, la processione delle candele trasforma il santuario in un mare di luci. È un momento di silenzio profondamente commovente, in cui i pellegrini, stringendo ceri accesi, camminano in preghiera, rinnovando il loro legame con il divino. Quest'atmosfera solenne e al contempo magica rende ogni visita a Fatima un’esperienza memorabile. L'estensione della cultura locale Nonostante la sua fama religiosa, Fatima offre anche una ricca eredità culturale. La cucina locale, con i suoi piatti tipici come il baccalà e i dolci a base di mandorle, è un vero piacere per il palato. Inoltre, i mercati locali, pieni di artigianato e prodotti tipici, offrono uno spaccato della vita quotidiana e delle tradizioni locali.
Un’escursione nella campagna circostante, con i suoi vigneti e oliveti, permette di scoprire un lato più tranquillo e pittoresco del Portogallo. I visitatori possono partecipare a degustazioni di vino e assaporare l’autentica ospitalità portoghese. Questo aspetto complementare rende Fatima non solo un luogo di pellegrinaggio religioso ma anche una destinazione turistica completa. Da non perdere poi il pellegrinaggio alla Via Sacra di Fatima (leggi l'articolo qui qui) Read the full article
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Artigiano in fiera 2023 a Fieramilano
Con otto padiglioni, 2550 espositori dei quali oltre 600 partecipano per la prima volta, 86 Paesi del mondo è davvero da non perdere la 27esima edizione di Artigiano in fiera in programma da sabato 2 a domenica 10 dicembre a Fieramilano Rho, che sarà aperta tutti i giorni dalle 10 alle 22.30. Anche quest'anno la manifestazione è un giro del mondo tra prodotti artigianali e prodotti enogastronomici, dove l'Italia sarà presente al gran completo, come l’Europa dove sono grandi protagonista la Francia con i suoi artigiani e i prodotti di qualità, ma ci sono anche Spagna, l’Austria, il Portogallo. Il paese d’onore è la Tunisia, la cui area nel padiglione 5 ospiterà l’inaugurazione di Artigiano in Fiera 2023, prevista per sabato 2 dicembre alle ore 12. Proprio con il governo di Tunisi Artigiano in Fiera svilupperà un progetto di collaborazione finalizzato al sostegno dell’economia locale e all’investimento sulle persone e dall’Africa si conferma la grande presenza del Marocco con le cooperative del Mogador, legate a due progetti sociali in merito all’emancipazione femminile e all’aiuto alle donne con bambini in condizioni di difficoltà. Dall'Asia arriverà l'Arabia Saudita, sotto la curatela del Ministero della Cultura di Riad, che ha selezionato più di quaranta aziende artigiane e con la Culinary Art Commission promuove per la prima volta in Europa la cultura gastronomica saudita con un ristorante��di tipicità, mentre dal Vietnam, in collaborazione con il Ministero dell’Agricoltura, ci sarà un gruppo di giovani artigiani selezionati nell'ambito del progetto One country one priority product, programma quinquennale della Fao per la promozione di prodotti agricoli con qualità e caratteristiche uniche. Torneranno con i loro prodotti la Corea del Sud, l'Indonesia e le aziende artigiane della Cina e dalle Americhe, tra le novità, ci sarà Panama con un gruppo di artigiani specializzati negli accessori moda, nel tessile, nella pittura e nella produzione del caffè. Tra i nuovi Paesi ci saranno il Rwanda e Uzbekistan, per la prima volta presenti con una rappresentazione del meglio dell’artigianato locale. L'edizione 2023 di Artigiano in Fiera punterà alla promozione del biologico, vegano e senza glutine, infatti tra Italia, Europa e Resto del Mondo saranno presenti 226 aziende con prodotti biologici, vegani e gluten free, per lo più certificati a vario titolo, tutti a livello nazionale e territoriale. Con ben 30 ristoranti e 18 luoghi del gusto anche quest'anno Artigianato in fiera offre ai visitatori un'ampia scelta, capace di accontentare tutti i palati, dove si rinnovano le proposte della Pizzeria napoletana, ma anche la cucina di Messico e Argentina, mentre debutterà la ristorazione della Valle d’Aosta e per la prima volta in Europa sarà presente un ristorante delle specialità dell’Arabia Saudita. Si rinnoveranno i saloni tematici come Vivere la casa, per le imprese artigiane specializzate nell’arredamento, nella valorizzazione degli spazi su misura e nelle soluzioni per l’abitare contemporaneo w l’Atelier Moda & Design, dedicato al mondo del fashion e al design di alto livello, con creazioni sartoriali, gioiellerie artigianali e start up innovative. E infine tornerà il Salone della Creatività, il grande spazio dedicato agli hobbisti e alle arti creative e manuali tra decoupage e patchwork, con laboratori per imparare le varie tecniche. Presso la reception dei padiglioni 6/10 sarà allestita un'area bambini a cura di Leolandia con tanti servizi dedicati ai piccoli visitatori della fiera e alle loro famiglie, infatti Leolandia in Fiera sarà animata da tanti show e servizi, dove i più piccoli possono divertirsi in assoluta sicurezza dalle 12 alle 18. Inoltre sono previste anche due aree gioco, una per i bimbi dal 4-7 anni, con spettacoli e laboratori, e una per piccoli dal 0-36 mesi, con presenza di un genitore. Read the full article
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2023 Natale In Europa? 3 Destinazioni Che Vi Riscalderanno
Con l’avvicinarsi delle festività natalizie, molte persone iniziano a pianificare le loro vacanze di Natale in Europa. Sebbene l’Europa sia nota per i suoi inverni rigidi, ci sono alcune destinazioni che offrono un’esperienza natalizia calda e accogliente. In questo articolo esploreremo tre destinazioni europee che vi riscalderanno e vi regaleranno un Natale memorabile nel 2023.
Barcellona, Spagna: Una festa di Natale al Sole
Quando si pensa di trascorrere il Natale in Europa, una destinazione soleggiata come Barcellona potrebbe non essere la prima a venire in mente. Tuttavia, questa vivace città spagnola offre un’esperienza natalizia unica e deliziosa.
I mercatini di Natale di Barcellona, conosciuti come “Fira de Santa Llúcia” e “Fira de Nadal a la Sagrada Família”, sono una tappa obbligata. Potrete passeggiare tra questi mercatini, assaporando le tradizionali prelibatezze spagnole come i churros e la cioccolata calda e curiosando tra le bancarelle di artigianato e regali unici. Il mite clima mediterraneo vi eviterà di infagottarvi in pesanti cappotti invernali e potrete praticare attività all’aperto come il pattinaggio sul ghiaccio nel centro della città.
Uno dei punti salienti del Natale a Barcellona è l’atmosfera festosa del Quartiere Gotico. Le strade strette e tortuose sono splendidamente decorate con luci scintillanti e presepi. Non perdete l’occasione di assistere alla famosa tradizione catalana della “Caga Tió”, un tronco che “caga” i regali per i bambini la vigilia di Natale.
Inoltre, Barcellona ospita numerosi concerti, parate e altri eventi culturali durante le festività. Potrete assistere a un concerto di Natale al Palau de la Música Catalana o godervi uno spettacolo di flamenco tradizionale. Nel complesso, Barcellona offre una miscela unica di tradizioni natalizie, un clima mite e un’atmosfera vibrante che vi scalderà il cuore durante il Natale del 2023.
Lisbona, Portogallo: Una Fuga Natalizia sulla Costa
Lisbona, la capitale del Portogallo, è una destinazione fantastica per chi cerca un’esperienza natalizia costiera. Con la sua splendida costa atlantica e le temperature invernali miti, Lisbona è una scelta eccellente per una vacanza rilassante e calda.
Le decorazioni natalizie della città sono uno spettacolo da vedere, con grandi alberi di Natale illuminati che adornano le piazze principali. La gente del posto prende sul serio le tradizioni natalizie e si possono ammirare bellissimi presepi nelle chiese e negli spazi pubblici. Non dimenticate di assaggiare il tradizionale dolce natalizio portoghese noto come “Bolo Rei” o King Cake.
Uno dei momenti salienti del Natale a Lisbona è la cena della vigilia. Molti ristoranti offrono menu speciali con specialità portoghesi come il baccalà e l’agnello arrosto. Potete anche partecipare all’usanza locale di assistere alla “Missa do Galo”, una messa di mezzanotte che celebra la nascita di Gesù.
Se volete fuggire dalla città per un giorno, fate una breve gita nella vicina città di Sintra. Conosciuta per i suoi palazzi fiabeschi e le sue foreste incantevoli, Sintra è un luogo magico da esplorare durante le vacanze.
Il clima mite di Lisbona permette di fare un giro panoramico in tram attraverso i quartieri storici o di godersi una piacevole passeggiata sul pittoresco lungomare. Che stiate sorseggiando il vino di Porto o passeggiando sulla spiaggia, Lisbona offre un’esperienza natalizia calda e accogliente nel 2023.
Atene, Grecia: Una Storica Celebrazione Natalizia
Per i viaggiatori appassionati di storia e cultura, Atene è la destinazione ideale per il Natale del 2023. Mentre la Grecia è famosa per le sue estati soleggiate, Atene assume un fascino unico durante i mesi invernali.
Iniziate il vostro viaggio natalizio visitando famosi siti storici come l’Acropoli e l’Antica Agorà. Questi antichi monumenti sono splendidamente illuminati durante le festività natalizie, creando un’atmosfera magica per i visitatori. Potete anche esplorare il Museo Archeologico Nazionale, che ospita una notevole collezione di manufatti antichi.
I mercatini di Natale di Atene, come quello di Piazza Syntagma, offrono una vasta gamma di regali, decorazioni e deliziose specialità greche. Potrete assaggiare dolci tradizionali come la “melomakarona” e il “kourabiedes” mentre fate shopping di souvenir unici.
Le tradizioni natalizie greco-ortodosse sono profondamente radicate nella cultura e si può assistere alla messa di mezzanotte in una delle chiese storiche della città. Il canto di Natale, noto come “Kalanda”, è una tradizione molto sentita in tutta la città.
Nonostante il clima più fresco, a dicembre Atene rimane relativamente mite rispetto a molte destinazioni europee. Questo vi permette di esplorare la città comodamente e di ammirare la sua ricca storia e la sua vibrante cultura.
Trascorrere il Natale ad Atene offre una miscela unica di storia, cultura e un’atmosfera festosa che riscalderà la vostra anima nel 2023.
Mentre l’Europa è spesso associata a Natali freddi e nevosi, queste tre destinazioni – Barcellona, Lisbona e Atene – offrono un’esperienza natalizia calda e memorabile. Che preferiate una festa soleggiata in Spagna, una fuga sulla costa in Portogallo o una celebrazione storica in Grecia, potrete trovare un’avventura natalizia unica che vi riscalderà e creerà ricordi duraturi nel 2023.
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Médio Tejo 30/30, 30 pillole per scoprire il centro del portogallo
Médio Tejo 30/30, 30 pillole per scoprire il centro del #portogallo #mediotejo
La pandemia mi ha fatto, ancor di più, odiare la vita cittadina. Avendo la fortuna essere in telelavoro ho deciso che per l’intero mese di giugno saremmo andati a vivere e lavorare in campagna, nei pressi di Abrantes nel centro del Portogallo. Ho scelto una sottoregione quasi sconosciuta anche dagli stessi portoghesi e sarà questo il nostro quartier generale per andare alla scoperta di questa…
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Città di Faro e Laboratorio di Piastrelle, artigianato locale di Faro Faro, Portogallo
Olympus PEN-F 15mm LEICA DG Lumix f/1.7
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Mattia Ventroni (Fratelli d’Italia): artigianato sardo da tutelare Ogni anno vediamo un sacco di prodotti dell'artigianato sardo realizzati con materie prime provenienti da stati esteri come Portogallo e Marocco.
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MACERATA – E’ giunta questa mattina in città la delegazione dei rappresentanti Unesco delle Città Creative delle Media Arts. Ad accoglierli, ai Musei civici di Palazzo Buonaccorsi, il sindaco Romano Carancini e l’assessore alla Cultura e vicesindaca Stefania Monteverde.
La mattinata di lavori della delegazione, riunita nella splendida Sala dell’Eneide per avviare un confronto sullo sviluppo culturale e sulle città creative, è iniziata con un intervento del sindaco che ha illustrato la politica culturale della città partendo dal suo figlio più illustre, Padre Matteo Ricci.
“C’e un filo conduttore lungo centinaia di anni tra la genialità di Padre Matteo Ricci, la sua umanità e il racconto attuale di una piccola città come Macerata” ha affermato il sindaco Romano Carancini dopo un’introduzione in lingua inglese. “Per raccontare di noi, sento che devo iniziare proprio dal figlio più illustre di questa terra, padre ispiratore della nostra identità”.
L’intervento del sindaco è partito dalle fondamenta della storia umana e culturale della nostra città per raccontare la nuova consapevolezza acquisita nel tempo, frutto di tre concetti chiave proposti e attuati negli ultimi dieci anni, la fiducia, la partecipazione e la coralità.
“Padre Matteo Ricci, è annoverato dalla rivista americana Life come una delle cento personalità che hanno saputo influenzare di più il secondo millennio, un talento dell’umanità che ha trasmesso, grazie alle conoscenze e alle sue produzioni tecnologiche, scientifiche e letterarie, il valore dell’amicizia e l’importanza della scoperta come strumento di buone relazioni tra tutti gli uomini” ha affermato il sindaco.
“Per un periodo però la città ha dimenticato il talento e la produzione creativa e culturale di cui è capace. Per questo negli ultimi 10 anni abbiamo provato a riappropriarci del ruolo di “Atene delle Marche”, di terra ideale per l’elaborazione di cultura e produzione creativa e di proiettarci forti delle nostre fondamenta, verso il futuro. Lo abbiamo fatto attraverso la fiducia, scaturita dal riconoscimento di “Città con la miglior qualità di vita”, con il primo posto della classifica dell’ Ecosistema urbano e con l’inserimento nella short list delle 10 città finaliste a Capitale della Cultura 2020, con la partecipazione che è il tratto che ci ha distinto per metodo di lavoro. Gli Stati generali della Cultura, il progetto Macerata In-Nova e Macerata estroversa sono infatti le evoluzioni di un percorso partecipato dalla città intera.
La coralità dell’azione ha poi messo in luce il ruolo fondamentale di grandi protagonisti della città che, lavorando sinergicamente si sono sentiti parte di un tutto. Tra essi, in particolare, l’Università di Macerata, tra le più antiche in Italia, la prima impresa culturale creativa che si pone ai più alti livelli nazionali e internazionali. L’Accademia di Belle Arti, istituzione fondamentale per le politiche di sviluppo della città, spazio ideale di formazione di giovani creativi.
E ancora il Macerata Opera Festival, importante incubatore creativo per tutte le performing arts, prima scena internazionale della città e l’Istituto Confucio, ponte ideale di cammino culturale e creativo, patrimonio da preservare nel segno di Padre Matteo Ricci”.
“Abbiamo un sogno” ha concluso Carancini “quello di poter entrare a far parte della famiglia delle Città Creative Unesco, per questo oggi potrete apprezzare il talento espressivo di alcuni dei grandi protagonista cittadini. Abbiamo perso questa sfida nel 2014 forse perché non ancora pronti, ma oggi Macerata, nella sua nuova consapevolezza, vuole manifestare tutto il suo talento e prestare la sua storia e la sua esperienza a beneficio della meravigliosa ricchezza di cui l’Unesco è voce.”
Un breve saluto anche da parte del Prefetto Iolanda Rolli. “Vedete da soli quanta bellezza è presente a Macerata. Io vi auguro di approfondire tutto ciò che la città può offrire perché pur ancorata a radici profonde, Macerata è proiettata verso il futuro”.
L’assessore e vice sindaca Stefania Monteverde ha infine illustrato le tappe della giornata. “Avrete oggi la possibilità di incontrare stakeholder più importanti perché abbiamo costruito questa giornata pensando ad una crescita reciproca. Scoprirete tanti aspetti di Macerata, tanti talenti, ma anche il suo cibo e le sue fabbriche culturali”
Subito dopo ha preso il via la riunione del cluster con i delegati provenienti da Linz (Austria), Toronto (Canada), Changsha (Cina), Enghien Les Bains e Lione (Francia), Sapporo (Giappone), York (Inghilterra), Tel Aviv-Giaffa (Israele), Guadalajara (Messico), Braga (Portogallo), Dakar (Senegal), Kosice (Slovacchia), Gwanju (Sud Corea) e Austin (USA).
Dopo una breve pausa per il pranzo al via il tour della città con due stakeholder sul tema delle Media Arts, l’Università degli studi e l’Accademia di Belle arti. L’Ateneo ha organizzato incontri con due delle realtà UniMc più significative nel campo della creatività e del rapporto con altre culture e civiltà.
Il primo appuntamento si è svolto al Creabub con PlayMarche, la prima spin-off nata in seno all’ Università e attiva nel campo della valorizzazione territoriale e culturale attraverso le nuove tecnologie Michele Spagnuolo, amministratore delegato di PlayMarche, ha illustrato le più recenti realizzazioni come l’app PlayMarche 2.0 (in collaborazione con la Rainbow) per scoprire la provincia di Macerata attraverso il gioco, l’installazione multimediale a Casa Leopardi, la ricostruzione in modelli tridimensionali delle aree archeologiche.
PlayMarche ha consolidato la propria collaborazione anche con altre imprese creative come Luca Agnani Studio, che ha curato l’allestimento multimediale proposto per questa sera a Palazzo Buonaccorsi, la Rainbow e Net Cubo, per creare una rete di imprese sempre più competitiva nel settore.
Il secondo appuntamento del pomeriggio è stato con l’Istituto Confucio di UniMc, autorevole nodo di connessione con la Cina per tutto il territorio, grazie alla fitta rete di insegnamenti attivati nelle scuole superiori, non solo regionali, al coinvolgimento in progetti internazionali, ad iniziative spettacolari come l’annuale Capodanno Cinese per promuovere la conoscenza di una Paese sempre più centrale nello scenario mondiale.
Ultima tappa la visita all’Accademia di Belle Arti, anch’essa stakeholder sul tema delle Media Arts. Nell’Auditorium Svoboda la delegazione è stata accolta dalla docente di inglese Eleonora Sarti, da Francesca Cecarini, docente di Light design e da Matteo Catani docente di Applicazioni digitali per l’arte. L’ Energia creativa dell’Accademia maceratese è stata illustrata attraverso video e installazioni multimediali che hanno presentato tutte le tipologie di corsi.
Illustrato anche il nuovo progetto di Light design riguardante lo Sferisterio che come quello già realizzato al Monumento della Vittoria, nasce dalla collaborazione tra Accademia e Comune di Macerata. “Fare un investimento sulla luce è una grande sfida” ha detto l’assessore Stefania Monteverde “Ci siamo ispirati alle altre città, come Toronto, che hanno già adottato la Light Strategy perché dal confronto si ha l’opportunità di crescere”.
L’intensa giornata di lavoro delle delegazioni Unesco, che oggi hanno fatto tappa oltre che a Macerata anche in altre sette città si concluderà in serata con un evento spettacolare ispirato al mondo delle arti, della musica e dell’innovazione che si svolgerà in contemporanea nei teatri e nelle piazze di Urbino, città patrimonio dell’UNESCO, Ancona (Cinema), Ascoli Piceno (Design), Fermo (Artigianato), Macerata (Media Arts), Pesaro (Musica), Recanati (Letteratura), Senigallia (Gastronomia). Gli eventi saranno tutti collegati in diretta video con il palcoscenico del Teatro Gentile di Fabriano dove a tessere le fila sarà il talento di Neri Marcoré.
Appuntamento finale quindi alle 20,15 al cortile di Palazzo Buonaccorsi per lo spettacolo del Comune di Macerata e del Macerata Opera Festival “Imagine Opera. Dalla tradizione al futuro”. Un suggestivo percorso musicale con l’opere liriche, con la partecipazione della pianista Cesarina Compagnoni e il soprano Francesca Benitez, sulle arie delle opere in cartellone quest’anno al MOF, “Carmen” e “Rigoletto”.
Nella seconda parte la Salvadei Brass porterà in scena l’overture e il trionfo dell’Aida mentre sui muri del settecentesco palazzo scorreranno le suggestive immagini del video mapping appositamente creato per l’occasione da Luca Agnani, visual designer di fama internazionale, vincitore del terzo premio al concorso di viedo mapping in 3D “Circle of Light” tenuto a Mosca nel 2013 e di una serie di riconoscimenti internazionali.
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Claus Porto: storia del sapone portoghese
Da 130 anni, i saponi made in Portogallo firmati Claus Porto abbinano lavorazioni artigianali, fragranze raffinate e design ricercati
Era il 1887. In Portogallo, i saponi e i profumi erano segno distintivo delle classi agiate: erano un lusso, un po’ come un gioiello o un abito nuovo. Quell’anno, i tedeschi Ferdinand Claus e Georges Ph. Schweder erano lì, e decisero di creare i primi saponi made in Portogallo: i due fondarono così la FPC – Fàbrica de Produtos Chimicos Claus & Schweder, Sucrs, la prima fabbrica nazionale di profumi e cosmesi. Nel 1925, la FPC fu rilevata da due fratelli portoghesi, Achilles e Alfonso De Brito, e da quel momento Claus Porto diventò un affare di famiglia: da ormai quattro generazioni, i Brito producono i saponi Claus Porto curando ogni attimo del processo produttivo, dalla manifattura al packaging.
Oggi, in occasione dell’esordio italiano di Claus Porto, vogliamo raccontarvi la storia di questo marchio i cui profumi accattivanti, design ricercato e artigianato autentico riescono a “conservare il passato, stimolare il presente e sfidare il futuro”
Una lavorazione artigianale
Di Claus Porto ci ha colpito innanzitutto l’artigianalità della lavorazione. All’inizio, gli ingredienti vengono miscelati in abbinamenti dettati da oltre un secolo di esperienza, tenendo però sempre d’occhio l’innovazione delle formule. Poi, le miscele vengono rese più morbide, profumate e resistenti dal processo di fresatura chiamato “triple milled”. Infine, i saponi vengono compattati, tagliati, modellati uno a uno e avvolti a mano nelle etichette, che rappresentano anch’esse uno dei marchi di fabbrica di Claus Porto. Infatti, nel 1953, i fratelli Brito collaborarono con una litografia per creare i disegni regali, ricchi, opulenti, ispirati alla Belle Époque: gli stessi disegni che, anche oggi, vediamo raffigurati sui preziosi incarti dei saponi Claus Porto.
La Collezione Deco: oggi come allora
Iniziamo il nostro viaggio tra i profumi Claus Porto dalla Collezione Deco, la gamma ispirata al design originario del marchio. Inizialmente lanciata come una collezione di saponi, oggi la Collezione Deco comprende anche lozioni, candele e diffusori, accomunati dalle fragranze che evocano la flora portoghese e dai packaging illustrati con grafiche originali provenienti dagli archivi di Claus Porto.
Le saponette Deco
Confezione Deco 9x50g
Le saponette, nucleo originario della Collezione Deco di Claus Porto
Le saponette sono proposte in eleganti confezioni da 3, 9 o 15 saponi, per permetterci di provare ogni profumazione. La Confezione Deco 3x150g include tre saponi vegetali arricchiti con Burro di Karité, ognuno con la sua fragranza e la sua personalità unica. Potrete scegliere tra l’abbinamento Deco, Favorito e Cerina, quello Elite, Alface e Voga o ancora quello Banho, Ilyria e Madrigal. La Confezione Deco 9x50g contiene invece 9 piccoli saponi colorati: Voga, Elite, Chypre, Alface, Banho, Deco, Favorito, Madrigal e Cerina.
Infine, Confezione Deco 15x10g contiene le piccole saponette in forma ovale, disposte nella scatola rettangolare come raffinati macarons, proposte nelle profumazioni Deco, Madrigal, Cerina, Voga, Alface, Banho, Favorito ed Elite.
Deco: non solo saponi
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Collezione Deco di Claus Porto è anche Sapone Liquido: proposto nelle fragranze Favorito, Banho e Cerina, il sapone è composto al 99% da ingredienti naturali, che puliscono e idratano la pelle. Le stesse profumazioni sono applicate anche alla lussuosa Crema Corpo nutriente e rigenerante, arricchita con Olio di Jojoba, Cacao, Burro di Karité e Vitamina E, e alla setosa Crema mani idratante e protettiva con Olio di Semi di Jojoba, Olio di Argan, Olio di Semi di Macadamia, Burro di Karité e Acqua di Foglie di Aloe.
Freschezza per la casa
Claus Porto ci permette di rendere anche la nostra casa fresca e profumata come le nostre mani: per questo, ha inserito nella Collezione Deco anche Candele e Diffusori per Ambienti, sempre con le profumazioni Favorito, Banho e Cerina. Le candele sono contenute in deliziosi vasi di porcellana Biscuit dal motivo a rombi, caratteristico dell’architettura portoghese, che crea meravigliosi giochi di luce grazie alla fiamma della candela. Anche le navicelle dei diffusori sono di porcellana Biscuit, mentre i bastoncini in rattan naturale assorbono la miscela di oli e riempiono la stanza con una raffinata fragranza.
Collezione Classico: saponi cremosi
La Collezione Classico di Claus Porto è composta da saponi idratanti a base di Olio di Pistacchio o di Mango, ingredienti che assicurano una cremosità unica. Avvolti a mano e rifiniti con un sigillo di ceralacca dall’aspetto regale, i saponi presentano illustrazioni ispirati alla Belle Époque, e sono proposti in due eleganti confezioni. La Confezione Classico 8x50g include otto saponi (Mirror, Leão Verde, Spring, Chic, Agua de Colonia, Chicken, Double, Carnaval), ognuno con una storia da raccontare attraverso i colori del packaging e gli aromi degli ingredienti. Confezione Classico 3x150g contiene invece tre saponi: 8741, Chic e Lavandre, Smart, Fox Trot e Ondina oppure Barbear, Chicken e Tango.
Federica Miri
SOCIAL FB Il marchio Claus Porto è distribuito in Italia da Finmark in una rete selezionata di profumerie - www.finmark.it E’ acquistabile online nella e-boutique goldOclock - www.goldoclock.com
Claus Porto. Opere d’arte profumate Claus Porto: storia del sapone portoghese Da 130 anni, i saponi made in Portogallo firmati Claus Porto abbinano lavorazioni artigianali, fragranze raffinate e design ricercati…
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Modi pratici e abbordabili per aderire alla Fashion Revolution tutto l’anno
{Read the English version here}
La settimana della Fashion Revolution sembra ormai lontana, e come per tutte le ricorrenze si rischia che, una volta passate, ci si dimentichi del loro senso. Vorrei che per me non fosse così, cerco di farmi guidare dai suoi valori tutto l’anno. Per questo motivo sto scrivendo questo post, in cui ti racconto cosa la Fashion Revolution significhi per me e come, anche con un budget piccolino, si possa aderire a questa filosofia etica della moda.
Ma prima di fare un piccolo elenco di modi pratici e abbordabili per partecipare nel nostro piccolo, vorrei presentarti in breve questa Fashion Revolution, se ancora non la conosci, con alcuni estratti dal loro sito. Se sai già di cosa si tratta, salta pure il testo che segue e vai direttamente ai miei suggerimenti :)
Dalla pagina italiana del sito della Fashion Revolution:
La moda è una forza importante, di cui tenere conto nella nostra società. Può suscitare emozioni, provocare, guidare, affascinare.
Il 24 Aprile 2013, 1133 persone sono morte e molte altre sono state ferite quando il complesso produttivo di Rana Plaza, a Dhaka, in Bangldesh, è crollato.
Fashion Revolution dice: basta!
Crediamo in un’industria della moda che rispetti le persone, l’ambiente, la creatività e il profitto in eguale misura. Insieme, useremo il potere dell’industria della moda per catalizzare il cambiamento e ridare dignità alla catena di produzione.
“Fashion Revolution vuole essere il primo passo per la presa di coscienza di ciò che significa acquistare un capo d’abbigliamento, verso un futuro più etico e sostenibile per l’industria della moda, nel rispetto delle persone e dell’ambiente – commenta Marina Spadafora, coordinatrice del Fashion Revolution Day in Italia. –Scegliere cosa acquistiamo può creare il mondo che vogliamo: ognuno di noi ha il potere di cambiare le cose per il meglio e ogni momento è buono per iniziare a farlo”.
immagine presa dal blog di Fashion Revolution
Carry Somers, co-fondatrice di Fashion Revolution: “Non sappiamo più chi sono le persone che fanno i nostri vestiti, quindi è facile far finta di non vedere e come risultato milioni di persone stanno soffrendo, perfino morendo.”
Orsola de Castro, co-fondatrice: ” Fashion Revolution verte sul costruire un futuro nel quale incidenti del genere non succedano mai più. Noi crediamo che conoscere chi fa i nostri vestiti sia il primo passo per trasformare l’industria della moda. Sapere chi fa i nostri vestiti richiede trasparenza, e questo implica apertura, onestà, comunicazione e responsabilità. Riconnettere i legami rotti e celebrare la relazione tra clienti e le persone che producono i nostri vestiti, scarpe, accessori e gioielli – tutto quello che chiamiamo fashion.”
Testo preso dalla pagina italiana del sito della Fashion Revolution.
E ora, alcuni suggerimenti su come aderire alla Fashion Revolution in un modo pratico e per tutte le tasche, tutto l’anno. Alcuni di questi potranno sembrarti banali e scontati, ma credimi, per molte persone purtroppo non lo sono.
MODI PRATICI E ABBORDABILI PER ADERIRE ALLA FASHION REVOLUTION TUTTO L’ANNO
Per prima cosa: se uno o più capi d’abbigliamento del tuo armadio non ti piacciono più, NON BUTTARLI VIA!
Se sono ancora in buone condizioni puoi rimetterli in circolo in diversi modi:
-Lo scambio: regalali alle tue amiche/i tuoi amici in cambio di qualcos’altro dello stesso valore. I cosiddetti “swap parties” negli ultimi anni hanno preso piede: puoi organizzarne uno o cercare eventi simili nelle vicinanze;
-Donali a una o più organizzazioni ONLUS che raccolgono vestiti per le persone meno fortunate, o che li rivendono per donare il ricavato a chi ha bisogno;
-Vendili come vestiti di seconda mano: per farlo, puoi servirti per esempio di un’app chiamata Depop, famosa proprio per questo scopo.
Se non sono più in buone condizioni, puoi:
-Servirti del “riciclo e recupero creativo”: cerca su Google o YouTube dei tutorial e progetti su come riciclare o migliorare vestiti che non metti più o che vuoi rendere più “personali”, puoi trovare idee fantastiche! Posso suggerirti di seguire persone come Gaia Segattini e il suo progetto Vendetta Uncinetta (che tra le altre cose ha anche pubblicato il libro “Rinnova il tuo guardaroba: tante idee semplici, facili ed economiche”; inoltre Gaia parla spesso di moda sostenibile, fair trade, artigianato, lavoro al femminile...), Elsie Larson di A Beautiful Mess (tanti progetti bellissimi di cucito, bigiotteria, stampa su tessuto, “paper crafts” e décor) ed Elisa di Sunvibes (che a Mallorca crea la sua linea stupenda di abiti stile boho e gypsy, e organizza spesso workshop di recupero creativo e moda sostenibile) per idee e ispirazioni.
-Se sono proprio messi male, e non c’è modo di recuperarli, puoi sempre tagliarli in pezzi e usarli come pezze per le pulizie: le nostre mamme e nonne l’hanno sempre fatto, e in questo modo non dobbiamo spendere soldi per comprare pezze industriali, che sono sempre fin troppo costose! Sappiamo tutti che la cosiddetta “fast fashion”, essendo spesso molto economica, ci tenta sempre, in particolare se abbiamo bisogno urgente di qualcosa e il nostro portafogli è “leggero”. Lo so molto bene, soprattutto da quando mi sono trasferita a Londra e le spese sono decisamente troppe! In questo caso, cosa possiamo fare? Quando la scelta della fast fashion appare inevitabile, io faccio così:
-Cerco di scegliere qualcosa di cui ho davvero bisogno e so che userò molto;
-Tra tutti i brand di fast fashion, cerco di scegliere quelli di cui mi fido di più, ovvero i “meno peggio”, quelli che mostrano di fare qualche sforzo per avere un minore impatto sull’ambiente e per buone condizioni per i loro lavoratori;
-Dopo aver acquistato un capo fast fashion, davvero lo indosso molto, cercando di non sprecare il lavoro delle persone che lo hanno realizzato e le risorse usate per produrlo.
Ma se puoi, cerca di fare quanto segue:
-Compra vintage, seconda mano e dai negozi (o outlet) che vendono fondi di magazzino e vecchie collezioni, dove puoi trovare molte occasioni a un prezzo piccolo. Devi solo portare pazienza e cercare diverse volte, l’occasione è dietro l’angolo! Puoi trovare negozi vintage nelle città più grandi, oppure puoi cercare su internet. Per esempio, su Etsy.com trovi, oltre alla più famosa sezione di handmade, anche una sempre più grande sezione dedicata al vintage.
-Compra da brand indipendenti e dagli artigiani/makers/designers indipendenti! Ovviamente questa scelta è di solito un po’ più costosa rispetto ai capi di seconda mano o ad alcuni pezzi vintage (ma non è sempre vero: puoi trovare anche qualcosa di abbordabile e allo stesso tempo di buona qualità, ma fai attenzione! Non fidarti di chi -anche tra i makers e i brand indipendenti- propone prodotti troppo a buon mercato!), ma puoi fare come me: se davvero amo un capo, cerco di mettere da parte a poco a poco la cifra necessaria. Oppure creo una “wishlist” -lista dei desideri- che poi passo con nonchalance per le occasioni speciali (compleanno, ricorrenze, Natale) alle persone che mi vogliono bene ;)
Comprare dagli artigiani e dai brand indipendenti può fare la differenza: aiuterai una persona che si è creata il suo lavoro a partire dalle proprie creatività e abilità, e che mangia, paga le bollette e le spese, va in vacanza grazie alle vendite delle sue creazioni; inoltre compri da una persona che puoi vedere, con cui puoi parlare e con cui ti puoi confrontare, da cui potrai farti raccontare come nascono le sue creazioni.
E’ una scelta etica: aiuti l’ambiente e le persone coinvolte nella realizzazione vengono pagate (di solito) il giusto per il loro lavoro.
Cominciamo con il selezionare uno o due punti in questa lista e a lavorarci su, pian pianino ci verrà più facile applicare anche gli altri. Ricordiamoci che gli oceani sono fatti di tante piccole gocce. Ogni goccia fa la differenza. Una di quelle gocce possiamo essere noi :)
Qui sotto puoi vedere delle foto di me che indosso alcuni dei miei pezzi handmade preferiti :) ne ho altri nell’armadio, che prima o poi fotograferò ;)
Qui indosso un vestito + basco Carolina Emme; Londra 2018
Qui indosso un vestito Fils de Rêves; Algarve, Portogallo, 2015
Qui indosso maxigonna Fils de Rêves; Mallorca, 2018. La gonna è un acquisto del 2014
Qui indosso una maxi gonna realizzata da mia mamma. Milano, 2016. L’ha creata per me nel 2013. Mia mamma ha sempre cucito vestiti per me e le mie sorelle da quando eravamo piccolissime; ho imparato ad amare il fatto a mano soprattutto grazie a lei :)
Il mio sito internet: www.petitefraisejewelry.com Il mio shop Etsy: www.petitefraise.etsy.com Il mio Instagram: instagram.com/petitefraisejewelry/
#fashion revolution#handmade clothing#independent brands#italian designer#italian fashion#italian design#moda sostenible#moda sostenibile#moda etica#designer italiani#madeinitaly#made in italy#made in uk
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SABATO 11 MARZO
DOMENICA 12 MARZO
@ PARCO ESPOSIZIONI NOVEGRO (MI)
INGRESSO 7 EURO A GIORNATA,
Gli stage e i corsi sono compresi nel biglietto.
https://www.facebook.com/festivaldelmediterraneo/
FESTIVAL DEL MEDITERRANEO
Sapori, musiche e colori del Mediterraneo,
Un Festival dedicato alle culture multietniche del sud del mondo.
Contaminazioni musicali ed eno-gastronomiche
TRA I GRUPPI PRESENTI
ORCHESTRA DI VIA PADOVA (SABATO 11) E
LA TELA DI ARACHNE (DOMENICA 12)
KOHLER BALKAN PROJECT (DOMENICA 12)
4 palchi,
Street food su Ruote con eccellenze del mediterraneo
Artigianato
Cooking Show, Corsi di Pasticceria con lo chef Vincenzo Cipolla
Stage di Pizzica Pizzica e di Tamburelli a cura di Serena D'Amato e i Tamburellisti di Torrepaduli
il mondo delle frolle vi delizierà con biscotti e i profumi del mediterraneo: bergamotto ,liquirizia e peperoncino.
Olio, Vino, Agenzie Viaggi, Villaggi Turistici,
Un Viaggio per vedere sentire e i profumi dell'Italia, Spagna, Portogallo, Francia, Malta Albania, Grecia, Turchia, Cipro e tutte le terre bagnate dal Mar Mediterraneo.
STREET FOOD PRESENTI CON PRODOTTI TIPICI DEL MEDITERRANEO
APERIA
L'APIE'
APE BEDDA'
MASTROFOOD
THE MEAT BALL FAMILY
LAS BRAVAS
LA BOTTEGA DI VIAREGGIO
STRIT STRIT
LUMACA A SPASSO
LA PUCCIA SALENTINA
OSTERIA TOSCANA
GNOCCO FRITTO
PROGRAMMA MUSICALE
SABATO 11 MARZO
h 11:00 Apertura Fiera
h12 ORCHESTRA DI VIA PADOVA PER RINFRESCO e Inaugurazione Evento
h 13 DEGUSTIAZIONI STREET FOOD DEL MEDITERRANEO
h14 CORSO DI PASTICCERIA CON VINCENZO CIPOLLA
H15 STAGE DI PIZZICHE CON LA MAESTRA SERENA D'AMATO
H16 STAGE DI TAMBURELLI CON I TAMBURELLISTI DI TORREDULI
LIVE CONCERTI (FOLK PIZZICHE E BALKAN)
h17 PINK FOLK DI POMPEI
h18 PARANZA DEL GECO
h19 DOMO EMIGRANTES
h20 ORCHESTRA DI VIA PADOVA
h21 CANTO ANTICO
h22 TAMBURELLITI DI TORRE PADULI + SERENA D'AMATO
DOMENICA 12 MARZO
h 11:00 Apertura Fiera
h11 CORSO DI PASTICCERIA CON VINCENZO CIPOLLA
h12 STAGE DI PIZZICHE CON LA MAESTRA SERENA D'AMATO
h13 PRANZO DEGUSTIAZIONI STREET FOOD DEL MEDITERRANEO
h14 STAGE DI PIZZICHE CON LA MAESTRA SERENA D'AMATO
h15 STAGE DI TAMBURELLI CON I TAMBURELLISTI DI TORREDULI
H16 CORSO DI PASTICCERIA CON VINCENZO CIPOLLA
LIVE CONCERTI (FOLK PIZZICHE E BALKAN)
h17 MALAPIZZICA
h18 LA TELA DI ARACHNE
h19 KOHLER BALKAN PROJECT
h20 LE TRE SORELLE
h21 TREMULATERRA + SERENA D'AMATO
Trasporti pubblici
IN AUTOBUS: Attenzione: Per tutte le linee occorre dotarsi di biglietto "URBANO + 1/2 ZONA" (costo: € 2,00 al 01/10/2014).
Autobus 73/(barrato) da P.zza S.Babila (capolinea) per Aeroporto Linate con destinazione S. Felicino. Dopo l'Aeroporto 5^ fermata: Novegro.
Linea 930: da Aeroporto Linate (raggiungibile con la linea 73 da piazza S. Babila) direzione Peschiera Borromeo-San Felicino (dopo l'Aeroporto 5^ fermata: Novegro).
Autobus 38: da Piazzale Susa direzione Novegro (la linea da Piazzale Susa ha percorso regolare fino al Centro Saini, prosegue in via Corelli, percorre la Strada Rivoltana nel Comune di Segrate e la via Novegro (fermata) raggiungendo via Grazia Deledda dove fa capolinea). Il servizio è attivo dal lunedì al sabato, dal suo inizio fino alle ore 20.00.
Linea ATM 923 di trasporto pubblico locale: permette di collegare da l’Aeroporto di Linate la stazione ferroviaria linee S5 / S6 (passante ferroviario) e l’ospedale San Raffaele passando per il Parco Esposizioni Novegro. Il servizio, attivo dalle ore 6,00 alle ore 22,00, prevede corse con una frequenza di 15 minuti negli orari di punta e di 30 minuti nella fascia di “morbida”
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4 palchi,
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Stage di Pizzica Pizzica e di Tamburelli a cura di Serena D'Amato e i Tamburellisti di Torrepaduli
il mondo delle frolle vi delizierà con biscotti e i profumi del mediterraneo: bergamotto ,liquirizia e peperoncino.
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Linea 930: da Aeroporto Linate (raggiungibile con la linea 73 da piazza S. Babila) direzione Peschiera Borromeo-San Felicino (dopo l'Aeroporto 5^ fermata: Novegro).
Autobus 38: da Piazzale Susa direzione Novegro (la linea da Piazzale Susa ha percorso regolare fino al Centro Saini, prosegue in via Corelli, percorre la Strada Rivoltana nel Comune di Segrate e la via Novegro (fermata) raggiungendo via Grazia Deledda dove fa capolinea). Il servizio è attivo dal lunedì al sabato, dal suo inizio fino alle ore 20.00.
Linea ATM 923 di trasporto pubblico locale: permette di collegare da l’Aeroporto di Linate la stazione ferroviaria linee S5 / S6 (passante ferroviario) e l’ospedale San Raffaele passando per il Parco Esposizioni Novegro. Il servizio, attivo dalle ore 6,00 alle ore 22,00, prevede corse con una frequenza di 15 minuti negli orari di punta e di 30 minuti nella fascia di “morbida”
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Autobus 73/(barrato) da P.zza S.Babila (capolinea) per Aeroporto Linate con destinazione S. Felicino. Dopo l'Aeroporto 5^ fermata: Novegro.
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Linea 930: da Aeroporto Linate (raggiungibile con la linea 73 da piazza S. Babila) direzione Peschiera Borromeo-San Felicino (dopo l'Aeroporto 5^ fermata: Novegro).
Autobus 38: da Piazzale Susa direzione Novegro (la linea da Piazzale Susa ha percorso regolare fino al Centro Saini, prosegue in via Corelli, percorre la Strada Rivoltana nel Comune di Segrate e la via Novegro (fermata) raggiungendo via Grazia Deledda dove fa capolinea). Il servizio è attivo dal lunedì al sabato, dal suo inizio fino alle ore 20.00.
Linea ATM 923 di trasporto pubblico locale: permette di collegare da l’Aeroporto di Linate la stazione ferroviaria linee S5 / S6 (passante ferroviario) e l’ospedale San Raffaele passando per il Parco Esposizioni Novegro. Il servizio, attivo dalle ore 6,00 alle ore 22,00, prevede corse con una frequenza di 15 minuti negli orari di punta e di 30 minuti nella fascia di “morbida”
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PORTOGALLO: BROTAS, il bianco borghetto della Madonna che salva una vacca
#PORTOGALLO: BROTAS, il bianco borghetto della Madonna che salva una vacca #visitportugal
Provate ad immaginare un borghetto tutto bianco di 22 anime, una chiesa con un altare mariano esterno riccamente decorato di azulejos ed una leggenda di una mucca che si rompe una zampa ed appare la Madonna per salvarla. Vi ho incuriosito?
Ideale per un fine settimana rilassante fuori Lisbona, in piena pianura alentejana ricca di querce da sughero, Brotasè ideale per rilassarsi e perché no,…
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Porto Santo è una piccola e sconosciuta isola portoghese nella regione di Madeira. Si trova nell’Oceano Atlantico, a 50 km a nord-est dall’isola di Madeira, è lunga dieci chilometri e larga sei. La sua costa meridionale è caratterizzata da un’unica spiaggia lunga 9 km di sabbia fine, la costa settentrionale invece ha scogliere a picco sul mare.
La prima cosa da sapere di questa isola è che qui la tranquillità regna sovrana, non è ancora sviluppata turisticamente. Se pensate di andare qui e trovare divertimenti notturni e intrattenimenti vari non è l’isola che fa per voi, è talmente fuori dalle tratte turistiche per arrivarci non esistono voli diretti dall’Italia, o meglio, esistono se prendete una pacchetto già organizzato, ma anche in questo caso solo in estate e comunque solo una volta a settimana, altrimenti, per viaggi fai-da-te, bisogna fare scalo a Lisbona con un volo della compagnia TAP Portugal e mettere in conto circa sei ore tra tempo di tragitto e scalo.
Ci sono però molti buoni motivi per visitare Porto Santo: gode di temperature miti tutto l’anno, cosa che la rende ideale anche per vacanze al mare fuori stagione; è spazzata costantemente dal vento ed ha precipitazioni poco abbondanti. Tuttavia, ci troviamo nel mezzo dell’oceano: questo significa che spesso i venti provocano onde alte e il sole è coperto dalle nuvole. Gli amanti della tintarella sono quindi avvisati: non è detto che il sole esca, nemmeno ad agosto. Fate comunque attenzione, poiché il sole filtra ugualmente attraverso le nuvole e rischiate di scottarvi lo stesso.
Cosa si può fare una volta arrivati (a parte sperare nella presenza del sole)? Innanzitutto, si può partire alla scoperta dell’isola cominciando dalla città principale, Vila Baleira, situata nel sud-est dell’isola. La città è raggiungibile solo affittando un mezzo (macchina, quad o scooter) o con gli autobus locali che però passano a orari prestabiliti ma sporadici (a volte non passano per ore intere) ed effettivamente un po’ scomodi, sebbene, da alcuni punti dell’isola, la città sia raggiungibile anche via spiaggia, facendo una bella passeggiata; in questo caso si dovrà dedicare alla visita della città almeno una giornata intera.
Una particolarità di Vila Baleira è che qui abitò per un periodo l’esploratore Cristoforo Colombo, la cui casa è ancora visitabile ed è diventata un museo che presenta molti oggetti, aneddoti e curiosità legate alla vita di Colombo sull’isola e non solo. Altra attrazione imperdibile è la chiesa di Nossa Senhora da Piedade, che sorge accanto al museo, con la sua facciata di bellissimi pannelli di mattonelle blu.
Naturalmente in città si trova ogni tipo di ristorante e negozi che offrono artigianato locale, soprattutto sul lungomare. Vila Baleira è anche il punto di partenza ideale per una gita in barca per scoprire la costa. L’isola si trova, infatti, sulle rotte di passaggio di molti cetacei, pertanto è consigliatissimo fare questo tipo di escursione. Durante la navigazione può capitare che la barca venga avvicinata da gruppi di delfini.
Si consiglia poi di affittare la macchina per una giornata e di visitare anche l’interno, davvero unico soprattutto dal punto di vista geologico. A nord è presente una zona chiamata “sorgente della sabbia”, (Fonte da Areira): è proprio da qui che ha origine la sabbia che compone la lunga spiaggia. Si tratta in un bacino fossile ormai asciutto nel bel mezzo dell’isola, dove ci sono ancora coralli fossili che, sgretolandosi per effetto degli agenti atmosferici, formano appunto la sabbia. Questa viene poi sollevata dal vento e portata in acqua, e spinta dalle onde fino a sud, dove va a formare l’enorme spiaggia della costa meridionale. I paesaggi di questa parte interna sono davvero lunari, la zona è aridissima e non c’è vegetazione, se non piccoli cespugli secchi.
La geologia dell’isola è estremamente affascinate per la diversità delle formazioni che offre: altro luogo da non perdere è il Pico da Ana Ferreira, da cui si gode del panorama sulla città e sulle isole davanti a Porto Santo. Il “Pico” è però particolarmente famoso per delle formazioni basaltiche dette “a canna d’organo” dalla forma pentagonale che esistono solo in altri due luoghi nel mondo, quindi vale proprio la pena visitarlo. Da qui, si può andare alla ricerca di una piccola insenatura, Zimbralinho, dove le acque sono turchesi ed è davvero piacevole fare un bagno, nonostante ci siano quasi solo scogli. Si può quindi trascorrere l’ora di pranzo, magari con un pranzo al sacco di “bolo de caco”, un pane di patate con burro all’aglio, tipico dell’isola.
Dopo il bagno e il relax del pranzo, la visita può continuare verso Pico do Facho, la montagna più alta e, pertanto, il migliore punto panoramico dell’isola. Bisogna dirigersi verso Serra de Fora e Serra de Dentro e il paesaggio sarà quello delle scogliere atlantiche che rompono le possenti onde in un’atmosfera davvero suggestiva. A questo punto sarà però già tempo di tornare verso l’hotel.
L’isola è molto spoglia perché battuta da forti venti ed è certamente una meta molto particolare e un po’ diversa dalle solite che consiglio di visitare prima che il turismo di massa riesca a rovinarla irrimediabilmente. C’è da dire che, per fortuna, il governo portoghese è molto attento ai propri tesori naturali: per esempio, le poche strutture ricettive presenti non possono installare nessun tipo di attrezzatura fissa sulla lunga spiaggia e questo fa sì che i pochi turisti che ci sono possano davvero godere al massimo di questa enorme spiaggia libera, senza che in acqua o sulla costa ci siano barche e moto d’acqua in quantità.
Spostandosi di poche centinaia di metri dagli alberghi (che sono comunque sempre edifici in un certo senso “contenuti”, in quanto sull’isola è, inoltre, vietato costruire strutture più alte di due piani), sarete quindi davvero solo voi e la natura. Porto Santo è un luogo da scoprire e spero vivamente che questa isola rimanga così, tranquilla, forse un po’ appartata, ma ancora vera e autentica nella propria particolare natura che la rende un ambiente unico.
Porto Santo (Portogallo): consigli ed informazioni utili sull’isola dorata Porto Santo è una piccola e sconosciuta isola portoghese nella regione di Madeira. Si trova nell’Oceano Atlantico, a 50 km a nord-est dall’isola di Madeira, è lunga dieci chilometri e larga sei.
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Fine settimana a Lisbona, eventi 28-30 giugno 2019
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Ben ritrovati al nostro appuntamento del giovedì con i miei consigli sugli eventi imperdibili del fine settimana a Lisbona. Un programma ricco per questi prossimi tre giorni che ci faranno salutare alla grande il mese di giugno.
Prima di cominciare l’elenco, vi ricordo che questo fine settimana è un fine settimana speciale per noi italiani residenti. Si svolgerà il primo evento 100% made in…
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