#arreso
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Ho solo smesso di insistere.
#insistere#basta#arreso#rinunciato#abbandonato#desistito#mollato#lasciato#rassegnato#interrotto#finito#bloccato
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Come primo mese da padre, al di là delle battute che ogni tanto pubblico qui, è stato abbastanza duro.
Non che io le rimproveri nulla, ci mancherebbe. Come biasimare una persona che, dalla sera alla mattina, si ritrova un povero stronzo nella propria vita, senza aver avuto la possibilità di poter dire la sua, ed essere anche costretta suo malgrado a doverla accettare, quando nulla era dovuto a nessuno, solo perché le è andata di sfiga (certo, c'è di peggio, ma sempre di sfiga si tratta, è andata molto meglio al gatto di Ilaria, per capirci). Razionalmente l'ho sempre accettato, ma una cosa è dirla, una cosa è viverla, e io l'ho vissuta male, molto male, il suo tenermi a distanza, il suo volermi evitare a tutti i costi, quasi come a dire "so che devi essere il mio papà perché l'ha detto un burocrate qualsiasi, ma almeno non mi rompere il cazzo", e diciamo che così ho fatto, pieno di rabbia e delusione ci siam divisi, vivevamo come due studenti universitari che condividono una casa, ognuno per conto suo, e così è stato per giorni, non ci ho dormito per diverse notti, e non riuscivo a trovare una soluzione, nonostante ci provassi in tutti i modi, una via per comunicare, un modo per trovarsi, quelle robe di cui tutti sembrano capire tanto qui sopra e poi a nessuno funziona. Esausto e avvilito, mi sono arreso e ho fatto finta come se non esistesse più, se non nei miei stretti doveri, perché rompere le scatole mai, a nessuno.
Poi, non so bene cosa sia successo, un giorno si è svegliata e mi ha detto ti voglio bene, così, di botto, lasciandomi come un cretino. E non perché le servisse qualcosa o avesse un po' di melassa da smaltire, era sincera, si sentiva dal suo abbraccio. E da allora sembra come se stessimo insieme da sempre, la mia scrivania è piena di disegni che mi dedica, mi tira via dai meeting, ci tiene a dire davanti a tutti che passare il tempo con me è tutta un'altra cosa, e che vi devo dire, io ho ritrovato il sorriso, il sonno e la gioia di vivere. Non saprò mai perché, e non lo voglio manco sapere.
Personalmente sono contrario a mostrare foto che non sono mie, quindi qui non ci sarà mai, e pur se volessi legalmente parlando non potrei. Questi racconti sono le mie foto con lei, perché chissà, se non schiattiamo tutti forse riuscirà a leggerle queste parole un domani, e ci faremo insieme una bella risata e un bel pianto su.
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..amore dato.. amore preso.. amore mai reso
amore grande come il tempo che non si è arreso
amore che mi parla coi tuoi occhi qui di fronte
e sei tu....
...il regalo mio più grande. ❤
©T.F.
@femmenoir-red
-emozioni red
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Le persone più incantevoli al mondo hanno sempre un vissuto complesso. Sono spesso le più difficili ma anche quelle che sanno dare di più. Chi ha fardelli di dolori interiori ma non si è arreso riserva a chi ama i sorrisi migliori, quelli ancora vivi.
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Un giorno spero che la vita riservi le migliori sorprese a chi non ha mai avuto l'occasione o l'opportunità di riceverle, a chi ha dovuto combattere per avere, a chi non si è mai arreso, a chi ha rischiato, a chi ha fatto molti sacrifici per portarsi avanti, a chi ha talento ma non le possibilità di lottare
#aforismi#frasi belle#citazioni#frasi tumblr#quotes#frasi italiane#frasi vere#frasi sagge#frasi rap#frasi celebri
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Eu sonhei que corria em busca dos meus sonhos descalça...Mas mesmo que fosse difícil e dolorido o caminho eu não desisti...Conquistas vem sempre acompadas de um longo caminho de pedras, não desistir é a única opção de se chegar aonde quero...Deus comigo sempre em tudo que faço, isso é primordial!!!...
Soñé que corría descalzo en pos de mis sueños... Pero a pesar de que el camino fue duro y doloroso, no me rendí... Los logros siempre van acompañados de un largo camino de piedras, no rendirse es la única opción para llegar a donde quiero llegar... Dios conmigo siempre en todo lo que hago, esto es primordial!! ...
Ho sognato che correvo a piedi nudi per inseguire i miei sogni... Ma anche se il percorso è stato duro e doloroso, non mi sono arreso... Le conquiste sono sempre accompagnate da un lungo percorso di pietre, non arrendersi è l'unica opzione per arrivare dove voglio andare... Dio con me sempre in tutto quello che faccio, questo è fondamentale!! ...
I dreamed that I was running in pursuit of my dreams barefoot... But even though the path was hard and painful, I didn't give up... Achievements are always accompanied by a long path of stones, not giving up is the only option to get where I want to go... God with me always in everything I do, this is paramount!! ...
J’ai rêvé que je courais à la poursuite de mes rêves pieds nus... Mais même si le chemin a été dur et douloureux, je n’ai pas abandonné... Les réalisations sont toujours accompagnées d’un long chemin de pierres, ne pas abandonner est la seule option pour arriver là où je veux aller... Dieu avec moi toujours dans tout ce que je fais, c’est primordial !! ...
Ich träumte, dass ich barfuß lief, um meine Träume zu verfolgen... Aber obwohl der Weg hart und schmerzhaft war, habe ich nicht aufgegeben... Erfolge werden immer von einem langen Weg aus Steinen begleitet, nicht aufzugeben ist die einzige Möglichkeit, dorthin zu gelangen, wo ich hin will... Gott ist immer mit mir in allem, was ich tue, das ist von größter Bedeutung!! ...
Hayallerimin peşinden yalınayak koştuğumu hayal ettim... Ama yol zor ve acı verici olsa da pes etmedim... Başarılara her zaman uzun bir taş yolu eşlik eder, pes etmemek gitmek istediğim yere ulaşmak için tek seçenek... Yaptığım her şeyde Tanrı her zaman yanımda, bu çok önemli!! ...
Fonte :1Vidapoeticando 🌺 🍃
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Le persone più incantevoli al mondo,
hanno sempre un vissuto complesso.
Sono spesso le più difficili,
ma anche quelle che sanno
dare di più.
Chi ha fardelli di dolore interiori,
ma non si è arreso,
riserva a chi ama i sorrisi migliori,
quelli ancora vivi.
- Giorgio Faletti
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Chissà se ci sono mai stati ragazzi che conosco che hanno avuto una lieve crush per me ma non me lo hanno mai detto. Magari è durata un pochino giusto il tempo di qualche like alle mie storie per un breve periodo, magari non vedendo nessuno gesto da parte mia si è arreso. Oppure ha subito trovato qualcun altro e quindi mi ha subito dimenticata.
Beh fatti loro. Preferisco chi ha il coraggio di esporsi, non posso tirare a indovinare per loro 🙄
E con i miei flash mentali per stasera è tutto. Forse.
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Ebbene sì! Signore e signori,se non siete andati al cinema a vedere "Jeanne du Barry",non sapete cosa vi siete persi!
Dalla colonna sonora, all'accuratezza della ricostruzione storica...per arrivare a lei.
Premetto che ero una fan di Maria Antonietta, prima di aver visto la grazia di questa creatura incantevole.
Nessuna sorpresa che Luigi XV si sia innamorato perdutamente. Anche il mio cuore si è arreso alla sua dolcezza.
Una donna rara. 🖤
#lafavorita
#comtesseduBarry
#byronnightisback
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Le persone più incantevoli al mondo,
hanno sempre un vissuto complesso.
Sono spesso le più difficili, ma anche
quelle che sanno dare di più.
Chi ha fardelli di dolore interiori,
ma non si è arreso, riserva a chi
ama i sorrisi migliori, quelli ancora vivi.
(Giorgio Faletti)
#frasi vere#pensierihot#amore#artists on tumblr#poets on tumblr#photographers on tumblr#original photography#art#sexy#love
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"Sapevo che potevi farmi del male, l’ho sempre saputo dal primo giorno, dal nostro primo sguardo.
Così mi volevo allontanare, chiudere a chiave tutte le porte, blindare le finestre e creare distanze chilometriche con il cuore mettendoci di mezzo anche l’oceano .
Ci ho provato, ma eri già dentro me: l’oceano non è bastato, lo avevi già attraversato dando battiti alla mia anima, il cuore si è arreso e non ha saputo né voluto creare le dovute distanze.
Così ho aperto la porta e ho lasciato che la tua onda mi travolgesse perché ho capito che eri l’onda giusta, l’attimo perfetto che valeva la pena di vivere e che non viverti sarebbe stato "dolore".
-Silvana Stremiz-
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io ho un carattere molto irascibile e polemico, mi è capitato di discutere anche sul lavoro, è sempre stato così, sono sempre stato uno un po’ litigioso e, nonostante questo mio lato probabilmente non sparirà mai, sono consapevole che le persone me ne hanno fatte tante in questi anni, così come ne ho fatte tante io ad altre persone, però ora mi ritrovo in questa condizione in cui anche quando litigo mi sento molto tranquillo, anche quando qualcuno mi delude o quando qualcosa mi rattrista, mi sento sempre molto “comodo” sulla difficoltà, quasi come se mi fossi un po’ arreso al fatto che probabilmente non troverò mai un mio equilibrio con qualcuno, nel mio ecosistema c’è spazio solo per me
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Considerando che chiunque si sta mobilitando per impedire l'autonomia differenziata, mi domando perché in primis l'hanno portata in Parlamento. Si rimandava da anni, e chi sperava qui in Lombardia che il referendum sull'autonomia venisse considerato dal governo si era oramai arreso all'evidenza. Son davvero passati molti anni, era il 2017, quando di Covid, pnrr, guerre, crisi immobiliari, crisi economiche, crisi finanziarie non c'era stato ancora nulla.
Ma con tutto quello che c'è da rifare in Italia ora? Non sono a favore per le autonomie a prescindere, però giuro che non ne capisco l'urgenza di far rispettare adesso il referendum, hanno una crisi economica spaventosa da fronteggiare e pensano ad altro? Quando è cruciale per l'Italia pensare a tutt'altro. Non siamo più neanche tra i 10 paesi con Pil più elevato e ci sono già giornali che più apertamente o meno si chiedono perché l'Italia dovrebbe essere tra i Paesi del G7. L'UE ha aperto una procedura di infrazione nei nostri confronti per l'eccessivo debito di bilancio (per cui sono d'accordo).
La situazione è grave e pensano all'autonomia?
Ora?
Perché è stato uno scambio di favori, FDI voleva il premierato, la Lega voleva l'autonomia, era il momento e governo giusto per avere entrambe le riforme
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Scritto da una pensatrice e parlamentare tedesca.
E HO DOVUTO ACCETTARE...
Che non so nulla
Del Tempo…
Che è un mistero
Per me
E che non comprendo
L'Eternità.
Ho dovuto accettare,
Che il mio corpo
Non sarebbe stato immortale,
Che sarebbe invecchiato
E un giorno si sarebbe consumato.
Che siamo fatti di,
Ricordi e oblii;
Desideri, Memorie,
Residui, rumori,
Sussurri, silenzi,
Giorni e notti,
Piccole storie
E sottili dettagli.
Ho dovuto accettare che,
Tutto è passeggero
Transitorio.
E ho dovuto accettare,
Che sono venuto al mondo
Per fare qualcosa per esso,
Per cercare di dare
Il meglio di me
Per lasciare
Tracce positive
Dei miei passi
Prima di partire.
Ho dovuto accettare,
Che i miei genitori
Non sarebbero durati per sempre
E che i miei figli,
Poco a poco,
Avrebbero scelto la loro strada e
L'avrebbero seguita
Senza di me.
E ho dovuto accettare,
Che non mi appartenevano,
Come supponevo, e che
La libertà di andare e venire
È anche
Un loro diritto.
Ho dovuto accettare,
Che tutti i miei beni
Mi sono stati
Affidati in prestito,
Che non mi appartenevano
E che erano fugaci
Quanto fugace era
La mia stessa esistenza
Sulla Terra.
E ho dovuto accettare che,
I beni sarebbero rimasti
Per l'uso di
Altre persone
Quando io,
Non sarò più qui.
Ho dovuto accettare,
Che spazzare il mio marciapiede
Ogni giorno
Non mi garantiva
Che fosse
Proprietà mia
E che spazzarlo
Con tanta costanza
Era solo un'illusione
Futile di possederlo.
Ho dovuto accettare,
Che ciò che chiamavo
“La mia casa” era solo
Un tetto temporaneo
Che un giorno, più o meno,
Sarebbe stato il rifugio terrestre
Di un'altra famiglia.
E ho dovuto accettare che,
Il mio attaccamento alle cose,
Avrebbe solo reso più doloroso
Il mio addio
E la mia partenza.
Ho dovuto accettare,
Che gli animali
Che amo e
Gli alberi che ho piantato,
I miei fiori e i miei uccelli
Erano mortali.
Essi,
Non mi appartenevano
È stato difficile, ma
Ho dovuto accettarlo.
Ho dovuto accettare,
Le mie fragilità,
Le mie limitazioni e
La mia condizione
Di essere mortale,
Di essere effimero.
Ho dovuto accettare,
Che la vita
Sarebbe continuata senza di me
E che,
Dopo un po' di tempo,
Mi avrebbero dimenticato.
Umilmente confesso,
Che ho dovuto combattere
Molte battaglie
Per accettarlo.
E ho dovuto accettare che,
Non so nulla del Tempo,
Che è
Un mistero per me.
Che non comprendo,
L'Eternità e che
Non sappiamo nulla
Su di essa.
Tante,
Parole scritte,
Tanto bisogno di
Spiegare,
Capire e
Comprendere questo
Mondo e la vita
Che viviamo in esso!
Ma,
Mi sono arreso e
Ho accettato ciò che dovevo
Accettare,
E così ho smesso di soffrire.
Ho scartato,
Il mio orgoglio e
La mia arroganza,
E ho ammesso che
La Natura
Tratta tutti
Allo stesso modo,
Senza favoritismi.
Ho dovuto,
Disarmarmi
E aprire le braccia
Per riconoscere
La vita com'è.
Riconoscere che,
Tutto è transitorio
E che funziona
Mentre siamo
Qui sulla Terra.
Questo mi ha fatto
Riflettere
E accettare,
E così raggiungere
La pace tanto desiderata!
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Da quando mi sono arreso al tempo sento in me una pace
calda e meravigliosa.
Da quando scherzo apertamente coi giorni e con le ore
sono finiti i miei lamenti.
Robert Walser
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Questione di scelte
Avevo deciso che con URMA ero a posto così, almeno come corridore, così appena mi è arrivato l'invito avevo rifiutato. Poi, l'altro giorno sono salito in Marzola per balisare un pezzo del percorso, in compagnia della Leti, di Ale Dellai e del Pass, e mi è venuta un po' di voglia. Diciamo che l'idea è stata del Pass. In realtà in quel momento non mi ricordavo esattamente perché avessi deciso che non l'avrei più corsa, in ogni caso si trattava soltanto di una delle mie ragioni di principio, che spesso lasciano il tempo che trovano. Così il giorno prima della gara ho cambiato idea, spinto anche un po' dai ragazzi, Vezza e Mirel, e anche se non avevo niente con cui correrla, né cibo né una cintura in cui metterlo.
���Che te frega, mona!"
Ripetendomi queste parole, il giorno dopo ho preso la borraccia, ci ho svuotato dentro un po' delle malte del Pass, mi sono messo una t-shirt e sono partito. Negli anni ho capito che correre URMA al gancio non ha molto senso, così avevo dato per scontato di correrla chiacchierando insieme a qualcuno. Sono partito come se stessi andando a correre un classico Biography Loop col TRC, lasciando gli altri andare avanti a spingere. Ho fatto i primi chilometri sparando stronzate col Metti, Jaco Bozzoli, Winner e qualcun altro che in questo momento non ricordo. Poi ho ripreso Luchino e il Pass e ho scambiato qualche parola con loro. Dopo ho preso l'Enrico Scanavin e un tipo di Milano. Poi Roby, poi il Loren. Ho fatto il primo loop correndo facile e chiacchierando con gli altri, poi, senza fare attivamente nulla, mi sono trovato da solo. Talvolta bastano due curve. A quel punto non avevo voglia di fermarmi ad aspettare e avevo dato per scontato che prima o poi qualcuno mi avrebbe ripreso, così ho fatto la salita al mio passo, senza spingere, se non l'ultimo tratto dal Doss dei Corvi a Cima Mirel, dove o corri o ti areni. Poco prima del ristoro di Cima Mirel ho incrociato Jacopino, Rigo e Rino che tornavano indietro, circa cinque minuti davanti a me. Li ho presi un po' per il culo perché mi aspettavo che fossero molto più avanti. Arrivato al ristoro mi sono infilato uno Snickers nel taschino della borraccia, ho mangiato un paio di fette di anguria e mi sono girato per tornare indietro. In discesa ho beccato tutti gli altri che salivano e ho pensato che è una delle cose più belle di URMA. Più ci ripenso e più mi viene da sorridere. Ero davvero contento. Era una bella giornata. Qualcuno deve avermi urlato che avevo Rino, Rigo e Jacopo poco avanti, ma non ho pensato neanche per un momento di provare a prenderli. Mi stavo divertendo e non era quello il giorno o il luogo per fare gara, ammesso che ci fossi riuscito. Al rifugio ho superato Rino, che nel frattempo era stato male, e sono arrivato alla fine dell'out&back senza troppe paranoie.
Il Biography inizia in discesa e la mazzata arriva solo dopo il forte Brusafèr. Pur non avendo corso troppo forte i primi 45 chilometri, sull'ultima salita mi sono piantato e salendo al rifugio ho iniziato a perdere la vista. Ogni volta che usciva il sole mi spaccavo gli occhi e mi girava la testa. Ho iniziato a sentire il fiato di Enrico dietro di me e mi sono arreso all'idea che di lì a poco mi avrebbe superato (non sarebbe successo: pur essendo poco dietro di me, in quel momento stava affrontando i miei stessi demoni).
Quest'anno i ragazzi avevano deciso di tracciare il percorso del Loop della prima edizione, che in realtà nessuno corre mai preferendo invece una variante un po' più logica e leggermente più corta. Salendo al rifugio, in quel luogo oscuro in cui mi trovavo, ho avuto una grande tentazione di tagliare strada, dichiarando i miei peccati all'arrivo e facendomi squalificare: ero talmente lesso che non mi sarebbe importato più di tanto. Poi, arrivato al bivio, mi sono sentito stupido e ho tirato dritto sul percorso giusto.
Al rifugio Maranza ho attraversato il prato e ho iniziato la discesa. In quel momento ho iniziato a pensare a tutti i momenti passati su quella strada: la prima volta a URMA cinque anni fa; la volta in cui, proprio lì, incontrai Noah per la prima volta; il giorno in cui mio nonno morì; quando registrai il miglior tempo del Biography Loop; e poi con Dakota Jones e Martina; e con Paco naturalmente, innumerevoli volte; e soprattutto quella sera, con Nic, Fabio, il Luchino e tutti gli altri. E le volte col sole, con la pioggia e con la neve.
"Fanculo, questo è il Biography Loop, non sarà qua che mi farò superare". Volevo tornare a correre bene, volevo onorare quella corsa improvvisata il giorno prima, e la gara che ha cambiato il mio rapporto con questo sport, e in qualche modo anche la mia vita. Prima ho incontrato Maria, poi Elena e Piergiorgio, li ho salutati e mi è scesa una lacrima, forse più di una. Non era il vento negli occhi. Sono arrivato alla sbarra del loop e nel frattempo ero rinato, la crisi era passata ed era giusto averla vissuta. In fondo, era a quello che serve quel loop, per rivivere la tua vita e rivederla più e più volte, scavando nel profondo. Era andato tutto bene e avevo sofferto solo lì, esattamente dovrei avrei dovuto. Non sarebbe dovuta andare diversamente da così. Sono arrivato al prato e ho girato verso il boschetto magico. Sotto il corridoio di piante che porta al boschetto ho imboccato il ponticello e poi ho visto la bandiera alla fine di quel tunnel verde. Poi si è alzato un boato e ho smesso di correre. Mi sono commosso. È andata come doveva andare, e sono stato dove dovevo essere. Per questo proverò sempre forte gratitudine.
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