#io e le mie emozioni
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Al tocco dell’amore.. tutti diventano poeti...❤
©Platone
@femmenoir-red
-emozioni04/01/23
#io e le mie emozioni#photography#love#life#me#poesia#frasi#pensieri#lovers#gentle touch#red passion
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Oggi mi è arrivato un kudo su una vecchia storia sull'altro profilo. Per nostalgia ho riletto la storia e... era così carina, così scritta bene, così non-me-in-burn-out che mi è venuta voglia di fare pulizia sul mio nuovo profilo ao3, uscire di casa sotto questa pioggia e guardare le lumache passare da una parte dei sentieri all'altra, seduta accanto al mio gatto.
#ogni tanto penso che questa maledetta depressione ha distrutto la mia creatività e che non proverò mai più emozioni come prima#la mia scrittura di sicuro risente del mio dover razionalizzare per ordinare le cose nel mio cervello#e lo stare 24/7 con qualcuno non aiuta la mia introspezione. vorrei solo una piccola pausa. stare da sola un giorno senza responsabilità#quella vecchia storia era un po' cringe forse e di sicuro risente molto dei film e libri che leggevo ai tempi ma e così dolce#ha una voce così mia che mi ha fatto sentire nostalgia della vecchia me#ho pensato: “non scriverò mai più con quella dolcezza. non ho più quella voce”#e la cosa che mi rattrista è che adesso sento di non avere voce. nessun tipo di voce#le mie storie iniziano e finiscono e io non riesco ad ascoltarmi. non riesco a vedermi.#un po' rant. mi disp.#però oggi ho sistemato la mia camera e mi sono lavata i capelli e il mio gatto si �� strusciato contro il palmo della mia mano#qualcosa prima o poi deve cambiare e un pezzo di me deve tornare a me#personal
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“Non tutti i libri son coinvolgenti.
Certi per nulla, alcuni in parte e altri, invece,
lo sono IN MODO PARTICOLARE…
ma adesso lascia
ch’ IO ti conduca OLTRE…
verso un sentir di sensazioni e di emozioni nuove.
Nella lettura immaginerai
persone, SITUAZIONI e luoghi…
avvertirai sapori e odori.
Percepirai queste Mie frasi divenir mani
e ACCAREZZARTI tutta la pelle…
le Mie parole mutarsi in DITA e…
PENETRAR NELLA TUA MENTE.”
Il Silente Loquace ©
— @ilsilenteloquaceblog
#lui#uomo#lei#donna#lettura#leggere#libri#coinvolgere#passioni#ciò che a me piace#ciò che a te piace#pensieri miei#july 2024#@ilsilenteloquaceblog#isl
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come quando ero bambina e nessuno rispondeva a quello che dicevo ma diceva quello che voleva dire a basta.
come quando ero bambina, che tutte le mie emozioni erano sempre esagerate.
come quando ero bambina, che non avevo la forza di spiegarmi perché le loro urla erano più forti ed io avevo paura.
come quando ero bambina.
zoe, 16/08/24
#frammentidicuore#frasi di vita#frasi#riflessioni#frasi profonde#parole#amore#pensieri#vita#cit#frasi tristi#frasi tumblr#frasi belle#dolore#rabbia#ansia#frasi tristezza#tristezza#frasi e citazioni#aforismi#delusione#ferite#bambina#infanzia#traumi#silenzio#emozioni#sentimenti#solitudine#cattiveria
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quando vedo i miei amici che postano foto con le ragazze, fanno sorprese strane, fiori e tutto il resto e penso a me che non sono mai stato bravo in queste cose, ma in generale non sono mai stato molto bravo a esternare le emozioni perché è così che sono cresciuto, da bambino sminuivano ogni mio sentimento, non significa che ho avuto una infanzia di merda sia chiaro, semplicemente mi è stato inculcato il pensiero di dover trattenere piuttosto che lasciar andare, oggi sono una persona emotivamente instabile, scostante, non so dire ti voglio bene, non so amare nel modo giusto, non sono in grado di fare tante cose che nelle mie fantasie io farei anche ma il mio corpo proprio non riesce a metterle in pratica e quindi mi dico che c’è un motivo se gli altri restano con la stessa persona per decenni e io più di tanto non riesco a far durare una storia, magari prima volevo incolpare le circostanze avverse ma dopo tutti questi anni di fallimenti la realtà è che l’unica circostanza comune a tutte le situazioni sono io e quindi anche il problema è tutto mio
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Sarà dovuto all'età forse. Oppure alla stanchezza, non saprei. Ma sono arrivata ad un punto della mia vita in cui io lascio.
Lascio fare.
Lascio dire.
Non discuto più per tentare di farmi comprendere o di far comprendere i miei sentimenti e le mie emozioni, le mie paure o le mie sensazioni. Lascio ad ognuno la propria convinzione, di essere nel giusto, di essere capace di prendermi in giro senza che io mi accorga di nulla, di poter fare come gli pare, di prendere usare e poi gettare in un angolo fino a quando non serve nuovamente, Io lascio fare, Io lascio dire.
Ma soprattutto ho imparato a lasciar andare. Non usare parola non significa non vedere e non sentire.
Il silenzio è spesso segno di riflessione, di valutazione, e di decisione.
dal web
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"- Mamma devo raccontarti una cosa che ti farà morire dal piangere.
- Dimmi (adoro quando per dare il senso delle sue emozioni, parla così).
- Oggi a scuola mi hanno messo al banco con un bambino down, cioè non è che è proprio down è che sta su una carrozzina, guarda sempre in su, muove la testa e gli esce la saliva dalla bocca.
- E cos’ è che ti ha fatto “morire dal piangere”?
- Per i primi due giorni è stato sempre zitto, mamma non ha mai parlato con nessuno, te lo giuro. Oggi che stava al banco con me, mi ha preso la mano e ha riso.
- Tu che gli avevi detto?
- Niente, gli ho fatto vedere il mio temperino, quello tutto chiuso che abbiamo comprato ieri, gli ho dato una matita e insieme abbiamo temperato. Lui teneva la matita e io giravo il temperino. Mi veniva da piangere da quanto ero felice che rideva. Spero che anche domani sto al banco con lui. Gli faccio temperare tutte le mie matite."
(Marilena Pallareti)
#frasi forza#coraggio#amarsi#frasi tumblr#resilienza#tumblr#bambini#scuola#diverso#diversità#unicità#cuore#sensibilità#solo cose belle#brividi#emozione#toccante#da piangere#storie#storie belle
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a volte temo di non essere guarita davvero dai miei pensieri intrusivi. a volte penso di non farcela, di mollare tutto e sparire.
non riesco a chiedere aiuto, non riesco ad esprimere le mie emozioni. non capisco il perché io mi senta così tanto sola e sostituibile. c'è sempre una voce che mi ripete che valgo zero.
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Fuochi d'artificio...stelle cadenti e sogni in riva al mare. Se l'estate è un sentimento...ferragosto ne è il cuore...❤
Be Happy!!!
@femmenoir-red -emozioni
15*08*2024
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Una forza e una generosità straordinarie sono il dono di ogni madre, e sono la base di quell’amore incondizionato che solo una madre sa offrire e che tutti dovremmo avere la possibilità di assaporare. Un vecchio proverbio napoletano recita: «Chi tene ‘a mamma, nun chiagne» (chi ha la mamma, non piange), ed è vero. Le madri sono scudo pronto a difenderci da ogni dolore, a volte persino esagerando.
La verità è che l’amore può tutto, che un sorriso, uno sguardo sincero, una carezza sono sorsi di eternità, che nel dolore la fiducia nel domani può soltanto diventare più grande.
Una terribile battaglia da combattere “un lungo addio”.. “un addio rubato..un addio mancato.. un addio finto”.
Perché tra di noi, mamma, non può esserci addio.
La mia persona più amata si dissolve lentamente in piccoli pezzi, ed è impossibile andare a ripescare quale sia stata l’ultima conversazione. Struggente ed emozionante, «il segreto della vita».
Tutto ruota intorno ai ricordi e alla memoria, al loro disperdersi e riemergere continuo e imprevedibile, trasportando tutti in una sorta di infinito presente. Una storia di cui non conosco né l’inizio né la fine, ma di cui ho vissuto e vivo intensamente ogni giorno con dolore, paura, rabbia, fatica, solitudine, curiosità, ostinazione. Facile perdersi in questo guazzabuglio di emozioni. Non so dire con precisione quando quel processo abbia avuto inizio. Sono stata incapace di cogliere i primi segnali quotidiani. E mi sono trovata direttamente a decidere quanti scatoloni avrebbero occupato i ricordi della mia infanzia e della mia adolescenza, riempiendoli ad una velocità molto superiore a quella delle mie emozioni, che mi soffocavano la gola. “Questo è il momento più difficile”, mi racconto ma intanto sto tatuando il mio cuore. In maniera indelebile.
Figlia unica di un genitore non autosufficiente, come la definisce la USL.
Il muro che ho dovuto attraversare per trovare il mio binario è fatto di rifiuto, disoriento.
Dovevo combattere con i fantasmi del mio passato, guardare negli occhi una persone che non mi riconosceva piu e specchiarmi nelle sue paure. Una micidiale danza di emozioni contrastanti: l’eterno presente senza ieri e senza domani il passato remoto improvvisamente prende vita catapultandoti in una dimensione surreale e spiazzante. Mi trito il cuore cercando di cogliere un’espressione diversa sul volto, un lampo negli occhi, un gesto, ma lei ė in un'altra dimensione e questo fa male. Come tenere tutto dentro.
Ecco come vedo, assisto e vivo questo lento perdersi. Un lento svanire. Spegnersi poco a poco, spettatore di questa surreale esibizione della vita. Dove il regista è il tempo e la trama è composta dalla memoria, dai ricordi, che a tratti riemergono da quel luogo fuori dallo spazio e dal tempo. Sono sempre lì. Sono sempre loro. Solo nascosti in qualche angolino. Basta aspettare il momento giusto... ed eccoli.
Un viaggio nei legami affettivi più forti, nelle nostre paure e nei nostri bisogni di amare, alla ricerca della felicità anche nelle situazioni apparentemente più avverse.
A 52 anni proprio non me lo aspettavo. Di figli ne avevo già uno, ormai grande, proiettato verso un futuro luminoso insieme alla famiglia che si era creato.
Ed io, invece, ecco che mi ritrovo, inaspettatamente, a dover fare i conti con la dolorosa esperienza di diventare “madre di mia madre", nel suo lento declino fisico e mentale.
Eppure il suo sguardo, di tanto in tanto, torna per un fugace momento (tanto fugace che, a volte mi chiedo se sia veramente successo) a fissarsi su di me, limpido e cosciente. Come se davvero fosse tornata a vederMi...tornata ad essere mia madre. Quella che si preoccupava per me. E si prendeva cura di me, sempre con un sorriso sulle labbra. Non so bene come spiegarmi. C’è da non trovare le parole quando hai a che fare con una persona che se ne sta andando lontano, sempre più, suo malgrado. C’è da augurarselo di non trovarle, mettere in fila i pensieri richiederebbe di voler vedere quello che si ha davanti e io non voglio.
“Mamma, sono io, sono Francesca”. Te lo ricordo, te lo ripeto, non perderlo il mio nome. Non lasciarmi andare. Nei tuoi pensieri troncati, assillanti, confusi non sei persa, perché non si può affogare in una pozzanghera, e non sei rinchiusa finché fai di tutto per stare a galla. Attaccati a me, aggrappati all'amo, salda più che puoi, con le mani e con lo sguardo, che ti tiro verso di me, non smettere di respirare.
Quanto fa male trasformarsi. “Sono io, mamma, sono Francesca”. “Lo so,” mi rispondi. Sei arrabbiata. In te c’è ancora forza...non molli, non cedi, ti ribelli. Mi prenderesti a schiaffi. Ti vedo, seduta sul divano. Ti stringi, ti rimpicciolisci, scompari, eppure io ti trovo sempre. So dove cercarti. So dove trovarmi. Anche se potremmo essere il gioco dei contrari io e te. Tu, che sei tanto diversa da me eppure ti assomiglio. Ho paura..e nello stesso tempo ho Il bisogno di non far vedere agli altri che sto male.
Ho tanti sensi di colpa: sono una mamma, come te. Quanta malinconia c’è, quanto mi ricordo di te..ricordi che si diluiscono. All’inizio mi concentro sul come fare per catturarti e quando ti ho catturata penso a come trattenerti; quando sto per perderti cerco di invogliarti a restare con un nuovo stratagemma; quando ti ho persa iniziano i propositi per fare meglio la volta dopo. Ricomincio, riprovo, non mollo mai. I tentativi si susseguono senza sosta. Non c’è fine, non c’è pausa. Ci pensi anche quando non lo fai. Ci deve essere da qualche parte una linea di confine che, se oltrepassata, è un cambio perenne di stato. E ci pensi mentre fai la spesa o sei in fila dal dottore, mentre parli al telefono con un’amica e perfino mentre ti fai la doccia. Quando sei sotto il getto dell’acqua tiepida piangi per il fallimento: non importa quanto poco ti consoli l’esserci per accudirla. L’acqua si miscela alle lacrime nel gorgo dello scarico e dovrebbe andare giù, lasciarti, non tornare, giusto? No, non va giù. La lacrima stagna, imputridisce. Si deposita. È l’acqua delle pozzanghere. Non conosce colore, non conosce fine. Non riflette tutto il cielo, non è nemmeno una finestra. Non bisogna scoraggiarsi.. ma mi mancano le forze o forse il coraggio. A volte ricordo i tempi piu felici che sono anche i più taglienti.“Eccomi! Ciao, come stai oggi? Hai visto che è arrivata l'estate???....
Guardami,
"sono Francesca, mamma
Mamma❤”.
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Non mi interessa della tua auto, io ho la mia e posso andare ovunque. Non mi interessano i regali costosi, posso comprarmeli da sola. Non mi interessa la tua compagnia per solitudine, perché io con la mia sto benissimo. Mi interessano i tuoi discorsi, se riesci a darmi più di quello che ho già vissuto. Mi interessa chi riempie le mie giornate, mi regala sorrisi ed emozioni. Chi si rivela un aggiunta, perché tutto il resto lo posso ottenere da sola.
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Il tempo passa, a volte corre.
Mi accorgo di questo quando mi fermo e mi volto, guardando la strada percorsa e le cose fatte. Incredibile, a volte non ci credo.
Vedo i volti, sento le voci, annuso gli odori, i profumi e ammiro paesaggi, tutti ricordi che sono attraversati dal mio percorso di vita.
C'è un volto tra tutti, me lo ricordo più di chiunque altro, che mi segnò la vita in maniera profonda quando lo vidi.
Il volto di un esserino appena nato, anzi in parte ancora del tutto uscito da sua madre.
Questo volto, lungo il sentiero della mia vita, è cambiato tante volte.
Ha avuto varie espressioni, dimensioni e colori ma le ricordo tutte. Sono passi del mio cammino importanti, quelli percorsi da padre.
Oggi quel volto che appartiene a te Daniele è quello di un ragazzo buono, condizione che da un certo punto di vista mi preoccupa visto il mondo che ti sto lasciando, ma di cui io sono fiero.
Avrai tanta strada da percorrere tu per un sentiero che, ne sono sicuro, ti porterà ad ammirare paesaggi e orizzonti che io neanche posso immaginare.
Esistono durante la nostra vita dei punti di svolta, dei momenti ben precisi dove le cose cambiano o, addirittura, si capovolgono.
Sento ancora la tua stretta negli abbracci, come la presa della tua manina con la mia, dove cercavi protezione.
Il non volere che io ti abbandonassi. Mai.
Ma nei giorni scorsi c'è stato uno di quei punti di svolta che ti dicevo, un tuo abbraccio in cui per la prima volta mi sono sentito protetto io.
Le tue lunghe braccia che hanno abbracciato un padre che oggi si sente fragile.
Con la differenza che non posso permettermi di chiederti di non lasciarmi mai, perché arriverà il giorno in cui tu prenderai la tua strada e la mia si fermerà. In quel punto, ammirandoti.
Nella vita non esistono i punti di non ritorno, no, credo invece che esistano punti dove si debbano prendere delle decisioni.
Continuare o fermarsi, prendere un'altra direzione o proseguire con lo stesso orientamento.
Arriverà la tua consapevolezza, quando ti volterai per guardare le immagini del tuo percorso, prima di riprendere il cammino, dove probabilmente vedrai ancora il mio volto. Le mie mani stringere le tue, le mia braccia stringerti a me.
Credimi, non avere di questi ricordi del proprio padre è una mancanza pesante, io mi ricordo dei miei abbracci a un uomo che oramai stava per lasciare questa vita.
Cammina, cammina più che puoi Daniele. Percorri più strada possibile e assapora, ascolta, annusa, ammira, tocca e ricorda ogni momento che ti ha creato emozioni e, mi auguro tante, gioie.
Oggi sono 21 anni che cammini, che sei inciampato ma ti sei alzato con caparbietà, che hai preso strade a fondo chiuso ma hai saputo trovare altri passaggi per proseguire. Questo non è da tutti.
Sono fiero di te, ma sono di più orgoglioso di essere tuo padre. Perché tu mi stai dando tantissimo.
Ti abbraccio ora. Ti abbraccerò per sempre.
Auguri di buon compleanno Daniele
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M'avevano avvisata
Non avrei dovuto cascarci. E dire che m'avevano avvertita: "stai attenta, quello è Alfio e ha l'hobby di sfasciare le famiglie!" Io rispondevo e ridevo: “si, forse sarà pure carino. Ma che mi frega di lui! Non lo penso proprio. Amo Berto, la persona migliore del mondo e me lo sposo tra due mesi.”
Invece, porca miseria ladra, eccomi qua: completamente cotta, asservita a te. Ai tuoi piedi, ad adorare il tuo cazzo benedetto. Quanto lo adoro! Lo voglio... Eccomi domata accanto a te, a sentirmi profondamente tua nell'intimo ma anche in fortissima colpa nei confronti dell'uomo della mia vita futura a due.
Infatti con Berto, che è un tipo solido e molto sicuro di sé, parliamo di casa, lavoro, mutuo, figli, progetti e amore. Oh, quanto amore puro esiste tra me e lui! Mi parla di quanto io sia importante; di come io sia la cosa più bella della sua vita e quindi mi copre di baci, regali e tenerezze. Sono la cocca dei miei suoceri e l'amica intima di sua sorella.
Ma in questo quadretto idilliaco… porca miseria sei capitato tu. Per sconvolgermi la vita. Che tu sia maledetto: non provavo emozioni così forti da anni. T'ho conosciuto al compleanno di un comune amico; la festa era nel nostro solito locale favorito, dove ero andata con un paio di colleghe, quelle che subito m'hanno messa in guardia a proposito di te. Non ti si poteva non notare.
Arrogante e spavaldo, mi sei stato immediatamente sulle palle. Appena poche chiacchiere tra noi e, spudorato ma irresistibile, m'hai presa da parte e m'hai chiesto di rivederci. Io ti ho detto che sto per sposarmi e tu m'hai risposto che… non sei geloso. Che battuta idiota! Non ti sopportavo. T'avrei ucciso seduta stante.
Ma comunque, non so perché, io ancora più scema di te ho accettato di fare due passi insieme nel parchetto dietro al locale. Be’, alla fine sembravi anche un innocuo idiota, uno che mi sarei potuta anche divertire a prendere per il culo. Perciò mi sono rilassata.
Ho pensato che alla fine quelle su di te erano solo le chiacchiere invidiose di qualche volpe spelacchiata che non arriva più all'uva ed ero anche lusingata dalla tua gentilezza e della cortesia a me riservate! Però: che galantuomo. Poi, quando eravamo abbastanza lontani dagli altri, d'un tratto m'hai afferrata, messa contro un albero e baciata a sorpresa, palpandomi direttamente il culo e il seno.
Stronzo impudente! Ma... chi cazzo pensavi di essere, per trattarmi così? Avrei dovuto essere incazzata e reagire; tirarti un cavolo di ceffone e chiuderla lì. Invece non so cosa m'abbia conquistata di te: ho solo sentito le mie labbra aprirsi completamente e la mia lingua rispondere. E il mio corpo farsi molle, stringersi a te adattando il bacino al tuo rigonfiamento. T'ho anche messo la mano sulla nuca, per attirarti e stringerti a me.
Ma è durata forse solo un minuto, questa emozione proibita. Che vera puttana! Sono subito scappata via. Rimescolamento di valori, vergogna, e anche un sentimento lusinghiero di gioia per essere tuo oggetto di desiderio. Volevi me! Tra tante bellissime ragazze libere… Però ho cercato di atterrare in emergenza; quindi dalla sera stessa giù con messaggi di: “basta! Non cercarmi più, per favore...”, “non è successo nulla.” E infine: “senti: è meglio che dimentichiamo entrambi.”
Ma quando dopo alcuni giorni hai smesso di messaggiarmi... ti ho cercato io. Non resistevo più. Oggi tra noi ormai parole pochissime: mi fai entrare in casa tua, mi ordini di spogliarmi e io eseguo. Con gli altri parlo di ciò che succede intorno a noi, nel mondo, delle nozze prossime venture, di quanto io ami Berto e del nostro futuro in coppia. Con te invece non esiste altro che una insaziabile voglia di sesso tra me e te.
Non vedo l'ora di soddisfarti, di succhiartelo e avere addosso il tuo corpo che mi si struscia, mi penetra padrone e signore. Non desidero altro che tu prenda possesso di me. Anche ora: sono qui dopo l'amore ad adorarti, a farmi penetrare l'anima dal tuo odore pungente e ad aspettare. Sono sempre pronta, se a volte avessi ancora voglia del mio corpo. Io sono qui e di te non mi sazio mai.
Ormai, sia quando sono sola che facendo l'amore con il mio futuro sposo, non penso altro che alla tua prorompente virilità dentro di me. Non vedo l'ora di allargare le gambe o il culo per farti entrare. Mi tengo in forma, massaggio e rassodo i miei seni solo perché siano pronti a reggere gli assalti della tua bocca affamata. E tu allora mangiami le tette, mordimele. Poi leccami a lungo la fica e fammi godere. Scopami fino a che vuoi; riempimi. Sborra dove vuoi.
Non so se e quanto potrà continuare, tra noi, ma è certo al mio cuore che a te io non voglio rinunciare. Mai. Sarò in apparenza una sposina irreprensibile e devota. Resterò accanto a Berto; diventerò docile e fedele. E poi mi sorprenderò anche una mammina timida e amorevole. Amo il mio futuro con lui: egli rappresenta la stabilità della famiglia.
Però tu sei il mio segretissimo peccato. E a una tua semplice chiamata correrò sempre a succhiartelo, a leccarti le palle e farti godere. Spudorata, traditrice. Puttana, puttana, puttana: si io questo sono. Una donna senza vergogna né morale. Quando vorrai, verrò da te. Non posso proprio rinunciare al gusto meraviglioso del tuo seme caldo nella mia gola e a sentirmi spaccare il corpo dal tuo enorme e stupendo membro. Ti amo.
RDA
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Un giorno l'onda chiese al mare:
"Mi vuoi bene?"
Ed il mare le rispose:
"Il mio bene è così forte che ogni volta che ti allontani verso la terra io ti tiro indietro per riprenderti tra le mie braccia. Senza te la mia vita sarebbe insignificante. Sarei un mare piatto, senza emozione. Tu sei l’essenza del mio esistere".
L'onda fu felice tra le braccia del mare facendo finta, ogni volta, di volare via per dare quel senso di precarietà alle cose, per renderle preziose. Ed ogni volta il mare la riprendeva, con le sue braccia grandi, per riportarla a sé.
Raccontano che una notte la luna illuminava il mondo, e l’onda bianca lentamente, in un ballo infinito, scivolava tra un prendersi e un lasciarsi col mare che stendeva le braccia per poi ritirarle, facendo finta a volte di non poterlo fare, perché l’onda potesse assaporare anch’essa quella precarietà che rende le cose preziose.
L’onda ed il mare sono ancora lì, nel gioco infinito delle emozioni. E fanno finta che sarà l’ultima volta che l’onda partirà verso la terra, per non tornare più ma poi, alla fine, è più forte su tutto il bisogno di riprendersi. Nel sogno di un bene senza fine.
- Tony Kospan
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Ho accantonato le letture in corso - narrativa - per iniziare un libro sulla crescita personale. Si intitola "La montagna sei tu". Ero un po' scettica su questi argomenti che oggigiorno spopolano, mi dicevo che non c'era bisogno di leggere un libro su cose che, con presa di coscienza, si sanno. Invece leggerle mi rincuora, perché vederle scritte da altri significa che le emozioni che provo non sono solo mie, non mi isolano. Man a mano che elenca gli esempi di autosabotaggio li spunto e devo dire che ne sono molti.. Iniziando dal mio rimandare le repliche ai messaggi, le risposte alle chiamate, isolarmi e non coltivare amicizie; benché io sappia che sia nocivo per me, è una comfort zone a cui sono abituata, su cui mi sono adagiata dopo pessime esperienze. La forza delle abitudini è sorprendente e non c'è cosa più difficile di disabituarci a qualcosa che preserviamo per la nostra comfort zone.
Appena finisco pubblicherò estratti, ho questo blog come promemoria di citazioni che mi piacciono e solo di rado posto i miei pensieri. Più che per farli leggere e trovare qualcuno con cui condividerli, per me del presente e futuro. Ma, se qualcuno è finito a leggere queste parole, di buon auspicio perché spero di avere la forza di credere in me per migliorarmi, sappi che ho il pdf e adoro condividere i libri che mi piacciono senza scopo di lucro.
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