#aprirsi al futuro
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klimt7 · 11 months ago
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raccontidialiantis · 2 months ago
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Giovanissima e senza alcun pudore
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Tre estati fa ero a casa del mio fidanzato Giulio per un intero weekend. Ho sempre notato come Valerio, il mio futuro suocero, mi guardasse con diffidenza, sospetto. In poche parole, egli manifestava chiaramente una non-accettazione della mia persona. Eppure erano ormai diversi mesi che io e suo figlio stavamo insieme. Mentre con Rosa, la mia futura suocera, c'era già una certa confidenza, con suo marito esisteva sempre questa barriera invisibile.
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Qualcosa che gli impediva di sorridermi o di aprirsi un po’, con me. Quel primo sabato pomeriggio di luglio, subito dopo pranzo Giulio dovette andare in città, alla stazione a prendere Maria, sua sorella, che tornava a casa dall'università per un po’ di giorni. Faceva caldo e Rosa si offrì di accompagnarlo; gli avrebbe tenuto compagnia e al tempo stesso avrebbero chiacchierato. In sostanza, se lo sarebbe coccolato un po’, il figliolo adorato. Tanto, il treno sarebbe arrivato solo dopo forse un'oretta dalla loro uscita da casa.
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Valerio quindi era in soggiorno, sdraiato sul divano in calzoncini e camicia a leggere il giornale e sonnecchiare. Io stavo finendo di asciugare i piatti e poi sarei andata a riposare anch'io una mezz'ora. Però cambiai idea in corso d’opera. Finito di rassettare la cucina, passando vicino alla zona tv, come progettato nella mia mente perfida, andai direttamente a sedermi su uno sgabello lì vicino a lui, per cercare di cavare due-parole-due a quel vero musone, comunque un bellissimo uomo. Molto sexy, malgrado l'età. Confesso che mi attraeva non poco.
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“allora, musone di un suocero: che leggi di bello, con tanto interesse?”
“il quotidiano…”
“be’ questo lo vedo! Volevo dire… ma io proprio non ti piaccio, vero?”
“sei la ragazza di Giulio, quindi non devi piacere a me.”
“ma io… cos’ho che non ti va?”
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“se proprio ci tieni… secondo me tu non vai bene; sei troppo giovane e ingenua: hai ventuno anni appena e Giulio trentatré. Per lui ci sarebbe voluta a fianco una vera donna, una femmina già matura e navigata. Non una bamboccia capace solo di fare i capricci, che non sa come si sta al mondo e come va trattato un uomo adulto, uno che ha già le sue esigenze. Invece lui probabilmente ti dovrà fare da balia in tutto…”
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Mi sentii dapprima in imbarazzo. Poi profondamente ferita. Ma come: sapesse quanto gliela faccio sudare e con che gusto mi scopa, il suo ragazzo. Da lui ottengo ciò che voglio: proprio perché tutto sono meno che un'ingenuotta di paese. ‘Sto villano! E comunque, mentre un uomo con la faccia può restare inespressivo, impassibile, il suo inguine non può mai mentire. Avevo già notato che quando m'ero seduta vicino a lui il suo davanti s'era improvvisamente rigonfiato. Indossavo una minigonna mozzafiato, una maglietta leggera strettissima semitrasparente senza reggiseno, che avevo strategicamente tolto in cucina. Infine avevo i capezzoli dritti, ben visibili ed ero profumatissima.
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Non avrebbe potuto resistermi un angelo. Quindi, mentre Valerio aveva interrotto la nostra laconica conversazione e ripreso a leggere, non so con quanta vera concentrazione, dispettosissima mi sporsi un po’ in avanti: gli infilai a sorpresa un dito nell'elastico dei calzoncini da mare che portava e con un rapido scatto glieli tirai un bel po’ giù, a mezzo bacino. Abbassò il giornale, sgranò gli occhi e intanto io potetti vedere i suoi peli pubici e la base del suo membro già in parte gonfio. Facendolo, lo guardavo fisso negli occhi sorridendo e col dito in bocca, da monella irresistibile. Sarebbe stato impossibile non sentirsi lusingato da una ragazza che ti stuzzica così.
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Infatti, un po’ in imbarazzo disse: “ma che fai? Smettila subito!” Però lo disse con un mezzo sorriso e non mosse un muscolo, né si ritirò su il calzoncino. Allora, tirandomi un po’ indietro sullo sgabello, sollevai la minigonna che portavo a pelle senza slip e gli feci vedere la mia passerina, molto curata e con una strisciolina di peli sopra: gettò il giornale per terra e balbettò qualcosa a riguardo del contegno, della morale. Ma era evidente che non ragionava più. Approfittai del suo spiazzamento e con un gesto veloce ma deciso mi risolsi a tirar giù tutto il suo pantaloncino.
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Lui invece di opporsi sollevò le natiche per facilitarmi e così uscì fuori prepotente tutto il suo cazzo già bello duro! Non avevo dubbi: vinco sempre io. Sempre guardandolo negli occhi, poggiai le labbra avide sul suo glande. Iniziai a pomparlo con la bocca, mentre mi diceva che no, non dovevo assolutamente farlo; che non era corretto. Ma intanto mi teneva la testa bloccata con entrambe le mani e godendo come un maiale affondava l'uccello tutto dentro la mia gola. Gemeva di vero piacere. Aveva un membro di tutto rispetto. Non lungo come quello di Giulio, ma decisamente più largo e malgrado l’età durissimo! Sarà che era eccitatissimo da ciò che stava facendo con una giovanissima e bella ragazza.
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Devo dire che aveva anche un buonissimo sapore. Sentivo che stava per godere. Allora mi staccai e decisi di salirgli sopra a cavalcioni. Volevo che mi sborrasse dentro, altro che ragazzetta inesperta. Stavo per infilarmi il suo cazzo dentro le labbra gonfie della mia fica già dilatata e pronta, ma lui mi sollevò di peso e mi disse che no: questo a Giulio non poteva proprio farlo. La mia fica infatti era riservata a suo figlio, per godere del sacro vincolo matrimoniale. Valerio si sarebbe quindi “accontentato” (!) di sfondarmi il buco del culo! Accontentato? Accontentatooo? A Giulio ancora non l'avevo mai dato, il mio culo: infatti glielo stavo facendo sudare.
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Prima di Giulio frequentavo, di nascosto da tutti, un ricco industriale della zona. Era pazzo della mia fica stretta e mi ricopriva letteralmente di soldi anche se non glieli chiedevo. Per fargli un pompino, senza chiedergli nulla ottenni l’inimmaginabile. Dopo che me l’aveva chiesto per mesi, per permettergli infine di rompere il mio culetto per la prima volta - gli avevo detto che lì ero vergine - ho segretamente ottenuto da lui un ammontare di denaro spaventoso. Che assieme agli altri soldi che m’aveva dato durante l’anno in cui l’ho frequentato prima di conoscere Giulio, ho accuratamente investito. Tramite un’opportuna agenzia specializzata in gestioni patrimoniali. Si, io: quella sprovveduta.
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Lui, l'industriale, dopo quella sua prima volta nel mio culo era improvvisamente impazzito d'amore: se fino ad allora potevo in qualche modo gestirlo, subito dopo iniziò a tempestarmi di messaggi, mi copriva di regali, di denaro. Era diventato addirittura geloso. Per scrollarmelo di dosso alla fine ho dovuto minacciare di rivelare tutto alla moglie e ai figli. Poi ero ancora minorenne. Smise all'istante. E Valerio invece adesso mi diceva che si sarebbe “accontentato” del mio culo sodo e perfetto! Quindi mi misi a cavalcioni su di lui, puntai il suo glande contro il mio ano e guardandolo spavalda scesi lentamente inglobandolo tutto.
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Senza fare un fiato: lo guardai fisso negli occhi per tutto il tempo. Era pazzo di piacere, sudava e mi toccava le tettine nude sotto la maglietta. Giocava coi miei capezzoli. Lo baciai in bocca giocando a lungo di lingua. Mi pregò di muovermi, perché tra poco sarebbero rientrati a casa Giulio e mia suocera Rosa. Ma io per tutta risposta dopo un po’ mi sfilai e gli feci una sega rapida. Lo feci venire nella mia bocca, tanto per non sporcare e anche per assaggiare un altro nuovo gusto d'uomo. Appena finito, me ne andai a riposare. Da quel momento diventò il mio maggior sponsor.
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Con Giulio tutto bene: ci siamo sposati lo scorso autunno e quando litigo con lui, telefono a mio suocero per un consiglio. Anche se in quei frangenti, per la rabbia desidero solo fare mio marito cornuto. Lui mi dice sempre che è meglio parlare di persona. Quindi ci vediamo e mi porta fuori città, in campagna. Dove dopo massimo tre minuti di chiacchiere, mi faccio regolarmente sfondare a lungo il culo e riempire la bocca. Ce l'ho in pugno. Da lui ormai ottengo qualsiasi cosa. Anche perché è crollato del tutto: a volte non ce la fa proprio a mantenere il suo stesso proposito e vuole anche la mia fregna. Me la bacia a lungo, mi fa venire nella sua bocca e infine non resiste: mi scopa come un ossesso.
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Mi sta dentro fino a farmi male. Gli devo dire di smettere. Mia suocera di riflesso ha anche lei un inatteso vantaggio, dall'improvviso risveglio dei sensi di suo marito. La fotte ogni sera, lei mi confessa stupita e felice! Mi faccio inculare e fottere da lui anche per farlo star buono, mantenerlo costantemente pieno di passione bruciante per la sua giovane nuora e per tenere in allenamento il mio sfintere anale. Perché ultimamente ho preso la patente e ho intenzione di farmi regalare presto un'auto. Un’utilitaria, niente di troppo costoso, ovviamente. Quindi, se Giulio vorrà finalmente il mio culo dovrà decidersi a comprarmela. Glielo darò per la mia… “prima volta”, fingendo un gran dolore mentre me lo infila ma resistendo stoica, con uno spirito di sacrificio coniugale veramente encomiabile.
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Mi amerà ancor più di quanto non faccia già. Infatti, lo faccio scopare e lo pompo spesso. Voglio che goda molto, che si senta sempre più legato a me e non sospetti mai delle mie scappatelle. Non solo di quelle con mio suocero, ovviamente. Perché ogni tanto, un paio di volte l'anno, mi tolgo qualche sfizio di straforo. Sempre con uomini molto maturi: loro mi piacciono tantissimo, perché in fondo sono come dei bambini. Dopo goduto del mio corpo infatti, loro felicissimi mi viziano, mi ricoprono di regali. Contenti di essere considerati ancora maschi validi. E restano regolarmente, letteralmente innamorati di me. Faccio fare loro qualsiasi cosa mi passi per la testa.
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E godo moltissimo del mio potere di giovane venere. Per tre o quattro appuntamenti segreti loro tornano ventenni. In quanto la mia passera e il mio buco dl culo hanno un potere enorme, sugli uomini di una certa età. Io però me li scelgo solo facoltosi e intelligenti. Perché loro sanno stare al mondo e quando alla fine dello sfizio io dico di non volerli rivedere più, magari soffrono in silenzio, ma si congedano tutti da me con l'ultimo bacio, un bel baciamano e infine un gioiello, un libro o un mazzo di fiori. Gli amanti maturi mi adorano. E a me piace moltissimo farli impazzire di desiderio e sentirli sborrare felici e contenti, nel mio corpo giovane ed elastico o nella mia gola.
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In fondo, io mi considero a tutti gli effetti una benefattrice della terza età. Regalo ai miei stalloni anziani una segreta seconda giovinezza, adorando e succhiando i loro cazzi con grande foga, come fossero gli dei della mascolinità matura. Mi amano, almeno tanto quanto mi adora mio suocero! Tornando a bomba, Valerio ovviamente dovrà contribuire alla spesa della macchina in modo sostanzioso. Con la benedizione di mia suocera Rosa. In fondo, per lei sono solo la giovane nuora accolta in famiglia come una figlia. Un tesoro di ragazza; che va protetta, instradata e un po’ anche vezzeggiata, no?
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RDA
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sunelrose · 23 days ago
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La mia ultima relazione, tossica con un narcisista covert non diagnosticato
Tra tutti i narcisisti, quello covert in particolare sembra docile, timido, insicuro e riservato. Con te poi è il partner perfetto (infatti all'inizio si verifica il lovebombing: attenzioni, presenza, regalini, ecc), ti farà credere di essere la partner che ha sempre cercato, che tu sarai colei che lo guarirà da tutti i traumi delle sue ex (parlando male di loro). Comincerà ad aprirsi con te mostrandosi "vulnerabile" raccontandoti cose anche molto personali ma in realtà saranno solo delle storielle dove in ognuna è sempre la vittima. Lui è vittima della famiglia, dei compagni di scuola, dei colleghi/superiori di lavoro, degli amici e soprattutto delle ex che guarda caso lo hanno tradito tutte. Si comporterà in modo perfetto, dimostrando di tenere alla relazione e di parlare con lui di qualunque cosa, sarà un'ideale confidente, ti supporterà nelle tue scelte, ti farà i complimenti, prenderà le tue difese in pubblico, sarà premuroso e comprensivo al punto che penserai di aver trovato l'amore della tua cita. Farà di tutto affinché tu ti possa fidare di lui, così da conoscere cose sulla tua vita ( non ti illudere, lo fa solo per sapere dove colpirti più in avanti) e noterai anche molte cose in comune che nemmeno pensavi (mirroring). Ti farà un sacco di discorsi sul futuro, su quello che vorrà fare, sul suo desiderio di crearsi una famiglia, organizzerete perfino dei viaggi, vorrà andare già a convivere e tutte cose del genere che ovviamente risulteranno fake. Dopo pochissimi mesi però non vedrai i fatti a tutti quei piani sopra elencati e inizierai ad avvertire un senso di delusione, cominceranno anche le piccole critiche (su OGNI cosa) e man a man ti darà meno attenzioni, a cambiare atteggiamenti, a notare meno impegno rispetto a qualche settimana o mese prima. Ti chiederai: "Cos'è successo? Cos'ho sbagliato?" . Giustamente vorrai delle spiegazioni e quindi arriverete a dei "confronti" ma sarà inutile perché questo narcisista farà in modo che la colpa del suo comportamento sarà sempre ed unicamente la TUA e che non lo lasci respirare, troverà delle scuse banali come ad esempio la stanchezza al lavoro, problemi in famiglia e altre scuse del genere. Girerà costantemente la frittata per distogliere l'attenzione da lui su di te. Portandoti allo sfinimento e quindi reagirai in modo aggressivo ( dopo un tentato chiarimento che ti porterà allo sfinimento) perché alla fine è questo ciò cerca, così da incolparti maggiormente. Ci saranno anche dei segnali negativi, anche sottili, ma non darai molta importanza per quel pensiero : " magari sto esagerando", " magari me lo immagino", " stavolta ho sbagliato io." ecc. E gli chiederai anche scusa per come ti sei comportata, questo perché ti inducono il senso di colpa (cosa che un narcisista non prova)
E invece, quei segnali negativi che hai ignorato saranno solo il preludio di ciò che avverrà. Quando inizierai a prendere anche tu le distanze per via dei suoi comportamenti, il narcisista covert lo avvertirà subito e quindi comincerà a comportarsi come agli inizi per tenerti stretta. Facendo nascere così un ciclo abusivo. E tu gli crederai nella speranza che cambierà. E invece no, più il tempo passerà più peggiorerà ancora fino ad arrivare allo scarto. Nella fase dello scarto ti farà gashlightning, ti giudicherà, ti umilierà, ti metterà di fronte a molteplici triangolazioni, ti priverà di: amore, attenzioni, cure, comunicazione, di tutto quello che ti dava all'inizio. E se sei anche in un momento più difficile della vita non ti aspettare alcun sostegno morale da parte sua, anzi! Metterà il dito nella piaga. Ti farà sentire come un essere inutile, che hai bisogno di lui per campare nella vita. Ti farà dubitare perfino della tua sanità mentale. Ti farà sentire in difetto perché pensi solo a te stessa e non ti accorgi nemmeno di come sta lui (vittimizzazione).
Ovviamente, fuori dalle mura domestiche lui sarà una brava persona ( questo perché riesce a mantenere quella maschera solo nelle relazioni a breve termine ), comincerà anche una campagna diffamatoria nei tuoi confronti per fare sì che la gente pensi " Povero ragazzo". All'interno delle mura domestiche, però, te saprai chi è veramente e come si comporta. Si comporterà nella maniera opposta da come l'hai conosciuto.
Eppure, dopo averti trattata malissimo e portata allo sfinimento sarai tu a mettere fine alla relazione perché lui questa responsabilità non se la assume. (Nel mio caso non voleva farlo per paura che io mi 💀. Egocentrismo.)
Una volta lasciati continuerà a seguirti sui social e spiarti, così da controllarti. Magari ti contatterà anche usando un tono passivo aggressivo per manipolarti ancora. L'unica modalità per sbarazzarsi di questi esseri è bloccarli definitivamente su tutti i social, telefono, ecc. Dimenticati definitivamente di loro.
( Spesso questi narcisisti hanno problemi di rabbia, sono cresciuti in famiglie disfunzionali, sono tirchi, gelosi, possessivi, bugiardi patologici, traditori, ti rinfacciano le cose, non chiedono mai scusa, ecc )
Potrei scrivere un libro al riguardo. L'estate scorsa sono uscita da una relazione tossica e solo io e chi mi è stato accanto sa quanto ho sofferto ( mi sembra strano usare la sua stessa frase che usava nei racconti delle sue precedenti relazioni ma DOPO ho capito che in realtà era lui il problema e non immagino cosa hanno vissuto le sue ex con cui ci sono state anche anni a differenza mia), perché questo genere di persone agiscono una volta che ti hanno in pugno, che hanno stretto con te un legame emotivo forte. La "vittima" quindi sperimenta un vero e proprio trauma a livello emotivo dove solo dopo mesi o peggio anni si riprenderà completamente.
Io ho chiesto aiuto agli psicologi, famiglia, amici e ho cominciato a documentarmi, tale da diventare quasi un'ossessione. Podcast, libri, di tutto per essere informata il più possibile perché sono subdoli gli covert. Hanno delle capacità interpretative impressionanti, anche perché appunto sono bravissimi a mentire.
Magari alla fine della relazione con un esemplare così ti chiederai anche quanto sia stato effettivamente vero dai suoi racconti?
Se dovessi andare a indagare e parlare con tutte le persone della sua vita scopriresti che ti ha sempre riempita di stronzate. Magari con la famiglia va d'accordo, che i suoi colleghi di lavoro sono delle brave persone, ecc.
Ti chiederai anche chi era veramente, la persona che hai conosciuto all'inizio o il mostro che hai visto alla fine?
Io dopo 7 mesi ancora me lo chiedo.
Ah, avevo dimenticato di menzionare le scimmie volanti. I suoi migliori amici saranno sempre dalla sua parte e la carnefice sarai TU. Ovviamente, la scimmia volante per eccellenza è sempre sua MADRE (anche lei narcisista a sua volta, che odia il marito e ha proiettato tutto sul figlio prediletto).
I narcisisti in generale sono invidiosi delle altre persone e spesso provano un senso di inferiorità. Difatti si avvicinano a coloro che sono in carriera, che stanno bene finanziariamente, che hanno una famiglia sana, che brillano di luce propria, che sono solari, che hanno amici, che hanno un carattere forte e sanno quello che vogliono, ecc. Questo perché sono sempre tristi e non hanno voglia di fare niente, sono come dei contenitori vuoti che hanno bisogno di qualcuno per riempirsi. Hanno costante bisogno di amore, complimenti, essere supportati, a volte ti spelano anche di soldi, sono tirchi e spendono solo se strettamente neccessario ma per loro non per te.
Quando hanno esaurito la vittima ( sono come dei "vampiri" ) si mettono in moto per trovare un'altra vittima e alimentarsi ancora.
Sono dei parassiti.
P.s ovviamente vale anche al femminile, ma per una narrazione basata su un'esperienza personale ho usato il maschile
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3nding · 3 months ago
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Il buddismo e lo shintoismo insegnano a lasciare andare ma io sono ateo e bestemmio
[Questo post doveva aprirsi con una foto della lavanderia a gettoni h24 ma ahimè..]
Bisogna viaggiare leggeri, less is more, questi magnano seduti per terra e per terra dormono etc. etc. etc.
Causa malanni abbiamo dovuto optare per meno bagagli e meno peso da trasportare il che si è tradotto in meno vestiario e nella necessità di dover lavare e asciugare di tutto per non finire a girare in pigiama.
Riempiamo un trolley e vengo mandato in missione omino bianco.
Laundromat deserto. Leggo le istruzioni. Carico la biancheria. Conto le monete. Insufficienti.
Poco male, cambierò la banconota - penso.
Ho 10mila yen. La macchinetta cambia quelle da 1000.
Lascio la roba nella lavatrice ed esco col trolley. Chiedo a un venditore di biciclette se ha da cambiare.
Mi fa capire che no. Non gli credo.
Entro in un bar. Deserto. C'è scritto halloween night.
Mi siedo e chiedo una birra. L'oste vuole chiacchierare con me.
Convenevoli, poi appena ricevo il resto pago e scappo via tracannando senza gustarla una birra ghiacciata.
Ritorno al laundromat e due donne giapponesi guardano perplesse la mia biancheria di famiglia chiusa in una lavatrice ma senza credito.
Faccio capire che sono andato a cambiare moneta (un gaigin sudato, in camicia da spiaggia che arriva trafelato con un trolley quando in giro è halloween night..)
Carico anche l'altro oblò e faccio partire i programmi.
Ho 80 minuti.
Che fare? Leggo in santa pace il libro di @yomersapiens e sono contento. Sono solo coi miei pensieri e la prosa di yomer mentre il ronzio delle lavasciuga riempie la stanza.
Entrano una donna e una anziana e si mettono in totale silenzio ad aspettare anche loro la fine di un ciclo di lavaggio. Sembrano due personaggi usciti dal libro che sto leggendo.
Con calma finito tutto recupero e piego i capi.
Torno in appartamento, futuro erede mi tira per i pantaloni e il telefono cade a terra.
Andato.
Ho scritto questi post sul tablet. Mancano giorni alla fine della vacanza e sono senza telefono. Per fortuna ho le prenotazioni stampate ma resta il disagio per ciò che era nel tel e non c'è più, la spesa imprevista domani per un muletto e la trafila per recuperare/re impostare app e messaggistica.
Perché non importa se si è cristiani, buddisti o vegani.
Dio cane è e cane rimane.
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princessofmistake · 7 months ago
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Autunno. Da qualche parte nel Michigan, una colonia di farfalle monarca formata da circa quindicimila esemplari inizia la sua migrazione annuale verso sud. Nel giro di due mesi, da settembre a novembre, queste farfalle si sposteranno, un battito d’ali per volta, dal sud del Canada e degli Stati Uniti verso alcune aree del Messico centrale, dove passeranno l’inverno. Si posano tra di noi, sui davanzali e le inferriate, sulle corde del bucato steso ad asciugare ancora sbavate dal peso degli abiti appena stesi, sul cofano di una Chevy blu ormai stinta, con le ali che si ripiegano lentamente, come per deporsi, prima di schioccarle una volta sola e aprirsi al volo. [...] Una migrazione può essere innescata dal taglio di un raggio di sole che indica un cambio di stagione o di temperatura, di stadio nella vita vegetale o di assenza di scorte di cibo. Le femmine delle farfalle monarca depongono le uova durante il tragitto. Ogni storia ha più di una diramazione, ogni diramazione è la storia di una divisione. Il viaggio richiede settemila settecento chilometri, più della lunghezza di questo intero paese. Le farfalle che volano a sud non torneranno a nord. Ogni partenza, dunque, è definitiva. Solo i figli tornano, solo il futuro ritorna al passato. Che cos’è un paese se non una frase senza confini, una vita?
Le farfalle monarca sopravvissute alla migrazione hanno trasmesso questo messaggio alla prole. Il ricordo dei membri scomparsi della famiglia dopo il primo inverno è intessuto nei loro geni.
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susieporta · 3 months ago
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𝗜𝗟 𝗣𝗢𝗧𝗘𝗡𝗭𝗜𝗔𝗟𝗘 𝗗𝗘𝗟𝗟'𝗔𝗠𝗢𝗥𝗘 𝗘 𝗟𝗘 𝗗𝗜𝗣𝗘𝗡𝗗𝗘𝗡𝗭𝗘 𝗔𝗙𝗙𝗘𝗧𝗧𝗜𝗩𝗘
Diverse relazioni d’amore iniziano meravigliosamente, con un coinvolgimento totale e spiazzante.
Le persone che fanno questo tipo di esperienza spesso parlano di aver incontrato una persona speciale e unica, dove comprensione, complicità, intesa sessuale, visione della vita e progetti sul futuro sono compresenti e creano la sensazione di una relazione perfetta.
Più passano i giorni e più questa percezione diventa forte e intensa.
Poi, però, accade qualcosa che rompe l’incantesimo e di solito è quando la relazione comincia a diventare profonda: uno dei due improvvisamente diventa sfuggente, schivo, si riempie di dubbi e non ha più nessuna certezza sul rapporto.
É un po’ come se, quando si comincia a “fare sul serio”, l’incantesimo si spezzasse e non si riuscisse in alcun modo a scoprire il perché di questo cambio di rotta, improvviso e inaspettato.
Spesso accade che l’altro si ritrovi catapultato in una specie di incubo, dove ogni giorno va cercando tutto ciò che c’era prima, ma riceve continue disconferme. Eppure la certezza di aver vissuto qualcosa ad alto impatto c’è, c’è stato in passato un momento in cui è esistita una “coppia meravigliosa e perfetta”.
Queste situazioni sono molto più frequenti di quanto si creda e sono estremamente dolorose, perché è molto complicato accettare l’idea di aver preso un abbaglio, di aver vissuto qualcosa di irreale, é difficile credere di essersi inventati tutto.
Infatti, il più delle volte, l’esperienza è stata reale, tutto ciò che è stato sperimentato all’inizio era veramente intenso e magico, ma poi tutto questo improvvisamente é sparito, per difficoltà inconsce di uno dei due, legate soprattutto al tema della profonda paura di stabilità e intimità.
Il problema è che queste relazioni possono durare anche anni, dove uno dei due cerca costantemente di “rientrare” nell’Eden che ha conosciuto tramite l’altro. Le persone rimangono incastrate in queste relazioni di sofferenza, perché sanno che lì c'è un potenziale e restano così legate, per mesi, anni proprio lì, a quel potenziale, che però non torna più.
Se vogliamo smettere di soffrire dobbiamo interrompere questa illusione: anche se una relazione ha un potenziale, non è detto che possa manifestarlo.
È necessario darsi un tempo di attesa, ma senza buttare via la nostra vita aspettando che l’altro cambi.
Perché una coppia possa funzionare, devono essere in due le persone che desiderano trasformare l’innamoramento in amore.
Ciò non significa assolutamente che entrambe debbano compiere un lavoro di ricerca interiore, ma che tutti e due devono avere il coraggio di affrontare le proprie paure, per poter aprirsi all’Amore.
Giorgia Sitta ❤️
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unquadernino · 3 months ago
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Spesso rimango disteso qui fino a tarda sera e sento il tempo ripiegarsi dentro di me, disse Austerlitz […] [Austerlitz]
La negazione del tempo, si legge nello scritto sull’Orbis Tertius, è l’assioma principale delle scuole filosofiche di Tlon. Stando a questo assioma il futuro possiede realtà solo nella forma delle nostre presenti paure e speranze, il passato solo come ricordo. Secondo un’altra opinione, il mondo e tutto quanto in esso vive, è stato creato appena pochi istanti fa insieme alla sua completa quanto illusoria storia precedente. Una terza scuola di pensiero descrive la terra vuoi come un vicoletto cieco nell’immensa città di Dio, vuoi come una camera buia ricolma di quadri incomprensibili, vuoi come un alone di foschia attorno a un sole migliore. I seguaci di una quarta scuola filosofica sostengono invece che il tempo è già finito e che la nostra vita non è che un riflesso postumo di un processo irreversibile. In effetti non sappiamo quante delle sue possibili mutazioni il mondo si sia già lasciato alle spalle e quanto tempo, ammesso che ne esista uno, ancora gli resti. Certo è che la notte dura molto più a lungo del giorno, se si confronta la vita del singolo, la vita nel suo insieme o il tempo stesso con il rispettivo sistema di ordine superiore. The night of time, scrive Thomas Browne nel suo trattato The Garden of Cyrus del 1658, far surpasseth the day and who knows when was the Aequinox? [Gli anelli di Saturno]
A mio giudizio, disse Austerlitz, noi non comprendiamo le leggi che regolano il ritorno del passato, e tuttavia ho sempre più l’impressione che il tempo non esista affatto, ma esistano soltanto spazi differenti, incastrati gli uni negli altri, in base a una superiore stereometria, fra i quali i vivi e i morti possono entrare e uscire a seconda della loro disposizione d’animo, e quanto più ci penso, tanto più mi sembra che noi, noi che siamo ancora in vita, assumiamo agli occhi dei morti l’aspetto di esseri irreali e visibili solo in particolari condizioni atmosferiche e di luce. [Austerlitz]
Ogni volta che, per via di un piccolo spostamento che si verifica nella vita psichica, riemerge un frammento di questo tipo, si crede di poter ricordare. Ma in verità naturalmente non si ricorda: troppi gli edifici crollati, troppe le macerie accumulate, insuperabili i sedimenti e le morene. [Gli anelli di Saturno]
[…] e tutte le volte che arrivavamo alla pagina – diceva Vera, disse Austerlitz – in cui si parlava della neve che scendeva in mezzo ai rami degli alberi e presto avrebbe ricoperto l’intero sottobosco, io alzavo lo sguardo su di lei e domandavo: Ma quando tutto sarà bianco, come faranno gli scoiattoli a sapere dove hanno nascosto le loro provviste? Ale kdyz vsechno zakryje snih, jak veverky najdou to misto, kde si schovaly zasoby? Proprio così, disse Vera, suonava quella domanda che io ripetevo di continuo e che ogni volta, da capo, mi metteva in ansia. Sì, come fanno a saperlo gli scoiattoli, e che cosa veramente sappiamo noi, e qual è il meccanismo che muove i nostri ricordi e che cosa in definitiva riusciamo a scoprire? [Austerlitz]
Vero è però che anche io non sono in grado di difendermi dai miei ricordi, che mi assolgono tanto spesso e in maniera tanto imprevista, se non mediante la scrittura. Se rimanessero chiusi nella mia memoria, diventerebbero sempre più grevi col passare del tempo, tanto che alla fine sarei costretto a soccombere sotto il loro peso sempre crescente. Per mesi e per anni i ricordi dormono dentro di noi, e continuano a crescere finché vengono evocati da una qualsiasi futilità e in maniera strana ci accecano per la vita. Quante volte, per questa ragione, ho considerato i miei ricordi e la trascrizione dei miei ricordi una faccenda svilente e in fondo deplorevole! Eppure, cosa saremmo senza ricordi? Non saremmo in grado di mettere ordine tra i pensieri più elementari, il cuore più sensibile perderebbe la capacità di aprirsi a un altro, la nostra esistenza sarebbe solo un’infinita sequela di attimi senza senso, e non ci sarebbe più alcuna traccia del passato. Che gran miseria è la nostra vita! Così piena di idee sbagliate, così vana che in fondo altro non è che l’ombra delle chimere prodotte dalla nostra memoria. [Gli anelli di Saturno]
Su ogni forma nuova pende già l’ombra della distruzione. La storia di ogni individuo, quella di ogni essere comune e quella dell’universo intero, non si sviluppa secondo un arco che si libra in alto sempre più ampio e sempre più bello, ma segue una traiettoria che, dopo aver raggiunto lo zenit, riaffonda nelle tenebre. La tesi della scomparsa di ogni cosa nel buio è per Browne indissolubilmente legata alla fede che nel giorno della resurrezione, come a teatro, compiute le ultime rivoluzioni, tutti gli attori ritorneranno sul palcoscenico to complete and make up the catastrophe of this great piece. [Gli anelli di Saturno]
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dilebe06 · 5 months ago
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The Atypical Family e In Family We Trust
Il grande vantaggio di vivere in una famiglia numerosa è quello di imparare prima la lezione essenziale dell’ingiustizia della vita. (Nancy Mitford)
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Oggi si parla di famiglia. E non la famiglia della Mulino Bianco, quella tutta felice che si ama... canta e balla al suono dell'aMMMooore. quella non esiste
Bensì si parla di famiglie distrutte, disfunzionali e con relazioni tossiche. come piace a me Per inciso... quelle che ti danno la certezza che i membri della famiglia siano parenti tra loro poiché tutti stronzi uguali.
THE ATYPICAL FAMILY
Parto dalla Korea con The Atypical Family. Questa serie mi aveva stuzzicato con la premessa di una famiglia con superpoteri che però hanno perso. E ciò incide nelle relazioni tra i membri della casa mandando anche in declino i rapporti familiari tra loro.
Adoro le storie familiari che mettono al centro la complessità della famiglia ed adoro anche i super poteri. Cioè, questo drama è un invito a nozze per me.
Come racconta Mydramalist:
Bok Gwi Ju e la sua famiglia sono nati con diversi poteri soprannaturali. Bok Gwi Ju è in grado di viaggiare indietro nel tempo, ma solo per i momenti felici della sua vita. Non può cambiare il passato, quindi può solo soffermarsi su quei momenti felici. Bok Gwi Ju cade però preda della depressione, e questo lo porta a perdere il suo potere soprannaturale. Anche la sua famiglia perde i propri poteri a causa di problemi moderni come insonnia, bulimia e dipendenza da smartphone. Un giorno, Do Da Hae si ritrova coinvolta con Bok Gwi Ju e la sua famiglia. Inizia a vivere con loro portando così molti cambiamenti nella vita di questa famiglia.
Siccome è agosto e fa caldo e non ho la testa per fare un commento complicato, andrò a scrivere ciò che mi è piaciuto e cosa invece non mi ha convinto tantissimo.
Prima di tutto ho amato come la serie abbia reso la disfunzionalità di questa famiglia. L'isolazionismo, l'ossessione, le ingiustizie... durante la visione si nota come ogni membro faccia fatica anche solo a parlare ed aprirsi con i suoi parenti, rendendoli tutti molto chiusi e sofferenti. Esempio lampante è I Na la figlia del lead che preferisce passare il suo tempo con chiunque, tranne che la sua famiglia. Si attacca al telefono per non guardare una realtà che non la considera e non la vuole.
In casa infatti la madre di Gwi Ju detta legge, manipola la persone ed è così ossessionata dal riacquistare i poteri che non riesce nemmeno a vedere il presente davanti a sé. Incapace di supportare i figli e la nipote è solo preoccupata del futuro che non riesce più a vedere ed ignora come i suoi comportamenti feriscano le persone attorno a lei.
A far da paio alla madre c'è il lead, ossessionato pure lui - ma d'altronde sono parenti - con l'andare nel passato ed incapace quindi di vedere e vivere il presente. La figlia tredicenne in particolare.
C'è poi la sorella di Gwi Ju che si getta nel cibo per sopperire al dolore ed ai rimpianti passati... una famiglia allo sbando praticamente.
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Un altra cosa che ho amato è stato il confronto tra la famiglia Bok - ricca e con super poteri - e la famiglia di Do Da Hae, povera e truffaldina ma capace di supportarsi a vicenda e darsi una mano un con l'altro. Questo confronto ha messo ancor più in risalto il tracollo della famiglia Bok mostrando le differenze tra i due nuclei familiari: c'è più idea di famiglia in quella di Da Hae i cui membri non sono nemmeno legato da vincoli di parentela che in quella di Bok dove il concetto di "famiglia" è spesso legato unicamente ai superpoteri.
Un altra cosa che mi è piaciuta è come tutti questi mali che affliggono i Bok sono mali derivati dalla "famiglia" stessa e che vengano poi risolti non con un colpo di bacchetta ma lavorando sui rapporti tra i membri: parlando, confrontandosi e aiutandosi uno con l'altro...piano piano la famiglia Bok si rimette in carreggiata ed i poteri tornano.
Tra i personaggi spiccano quelli femminili: la sorella di Gwi Ju, Dong Hee e Grace sono state tra le mie due preferite. Un po' gatto e topo: litigano, si strappano i capelli, si insultano a vicenda ma alla fine si aiutano e nasce tra loro anche una bella amicizia. Dong Hee è inoltre un personaggio molto interessante: tosta, combattiva ma allo stesso tempo fragile e sensibile. Mi è anche piaciuta la madre di Grace per il suo essere l'unico personaggio che proferiva cose sensate e sagge di tutta la serie. Truffaldina quanto vuoi...ma come inquadrava e leggeva la realtà lei, nessuno mai!
Carina anche la lead. Soprattutto mi hanno fatto ridere le sue reazioni ai superpoteri della famiglia Bok. Era un personaggio divertente da vedere anche se per me, pecca dal punto di vista di background: perché ste lead devono sempre essere delle disgraziate, orfane, senza un soldo, piene di debiti, bullizzate, fatte a pezzi dalla vita ma pure e buone nell'animo???!!! Da Hae fa cose cattive solo perché costretta dalla madre. Non poteva essere una truffatrice che fa le truffe perché gli va?! No. L' ennesima Cenerella dei drama.
Ma se c'è un personaggio che ho amato e per cui mi sono sentita davvero empatica - e mi ha fatto piangere - quella è I Na. La ragazzina più invisibile della Korea, porella. Impercettibile anche dalla sua stessa famiglia.
La madre muore in un incidente stradale quando lei è piccola e suo padre passa i successivi anni ad ignorarla, troppo impegnato a cercare di tornare nel passato per salvare gente. Così come la ignora la sua famiglia tanto che per sua Nonna lei non è nemmeno sua Nipote, visto che non ha poteri magici. E' una ragazzina chiusa, timida, senza amici che passa ore al telefonino sempre da sola. La sua situazione è resa in modo magistrale nel drama e tu spettatore percepisci perfettamente i suoi sentimenti.
Ed ho pianto quando parla con il padre - finalmente - rivelandogli le sue emozioni, paure e dispiaceri, cominciando così a riallacciare i rapporti con il genitore. Grazie a ciò e al supporto delle altre persone, nel finale della serie si fa degli amici, partecipa ad una competizione, trova un fidanzato carinissimo ed è molto più sicura ed onesta rispetto al passato. Lunga vita a I- Na! Personaggio TOP di questa serie.
Ed adesso passiamo a ciò che non mi ha convinto del tutto: il lead e la storia d'amore.
Gwi Ju, esattamente come la madre, è un ossessionato. Dal passato in particolar modo e dal salvare qualcuno grazie al suo potere. Non posso dargli torto: a differenza dei membri della sua famiglia Gwi Ju vuole usare i suoi poteri per aiutare gli altri: è un bel gesto.
Tuttavia il non riuscirci ed il perdere le persone attorno a lui, fanno sì che ne diventi ossessionato e cada poi in depressione:
prima che la serie iniziasse era fissato dal tornare nel passato per salvare il suo collega pompiere dalla morte, trascurando la sua famiglia con tutti questi viaggi avanti e indietro.
Poi, quando conosce la lead, è ossessionato da lei e dalla sua morte. Ad un certo punto dice alla ragazza:-" una volta mi aggrappavo al passato...adesso mi aggrapperò a te." Ma perché ti devi aggrappare a qualcosa o qualcuno??? Non puoi vivere in modo indipendente? Hai una figlia che ha disperatamente bisogno di te, una famiglia che ti aspetta e ti vuole bene e che rischia di finire pure in bancarotta e l'unica cosa che quest'uomo riesce a fare è... pensare alla lead. Sempre. Ovunque. Non torna nel passato per rivivere i momenti con la sua famiglia, con sua figlia, sua sorella o un amico o che so...la moglie morta. No.
Il problema che ho avuto con Gwi Ju è che sembra vivere SOLO per la lead. Non ha piani, obiettivi, passioni... niente. Scopo delle sue giornate è tornare indietro nel tempo per passare più tempo possibile con Da Hae. E basta. Manco la figlia o la ex moglie.
Onestamente, è un personaggio troppo monotematico e terribilmente noioso per me. Posso capire il suo desiderio di salvare la vita della lead ma quando questo diventa il SUO UNICO SCOPO NELLA VITA, mi viene solo da alzare la braccia al cielo e sbadigliare.
La cosa ancor più frustrante per me, è il cosiddetto arco di sviluppo di Gwi Ju: nel finale riesce finalmente a comprendere sua figlia, parla con sua sorella, fa pace con la famiglia, si risolleva dal suo umore depresso... per poi andare consapevolmente a farsi ammazzare per salvare la lead. E tutte le belle parole dette a I Na, ipotizzando un vero futuro padre e figlia, vanno a farsi fott...ere.
Alla fine Gwi Ju non supera MAI la sua ossessione - a differenza dalla madre - ma anzi, la serie fa sì che questa si avveri, dandogli pure ragione:
" hai fatto bene ad essere ossessionato fino a mo' dal passato trascurando tutti quelli attorno a te, perché vedi, puoi salvare davvero le persone."
E questo quindi si ripercuote poi con la storia d'amore che sì è stata carina e ci sono stati anche dei bei momenti. Ma per me era pure troppo: troppo smielati, troppo iper concentrati, troppo monotematici... 80% della serie gira intorno a questa storia d'amore che intreccia passato, presente e futuro rendendola per me troppo centrale.
Soprattutto quando hai altri personaggi interessanti con storie intriganti che potresti sviluppare. Ed invece no: scene ripetitive fino alla nausea dei due lead che si guardano come due gorgosprizzi.
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Il finale poi è un concentrato di buonismo e salti della Fede. La logica dei poteri di Gwi Ju non viene spiegata come non si spiega come mai Da Hae è l'unica che può vedere e toccare il lead quando viaggia nel passato... la forza dell'ammmmooooreeee??? O_o Per carità, se ti tappi il naso e non cerchi una logica, la cosa può anche funzionare.
Detto questo, The Atypical Family è in sintesi una storia d'amore condita da gente con superpoteri e problematiche personali e famigliari: l'ho visto con piacere ma non mi ha fatto mai innamorare.
Carino da vedere, con i personaggi secondari per me migliori di quelli principali, un bel lavoro sul piano psicologico e di costruzione della storia d'amore. Tuttavia "il troppo stroppia" , con questa storia d'amore che ahimè, mi sono trovata a skippare in alcune parti.
VOTO: 7.7
IN FAMILY WE TRUST
"Mors Tua Vita Mea"
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Voi non siete pronti.
Voi non siete pronti ad affrontare una simile famiglia.
Nessuno lo è.
Arrivata in fondo alla serie, l'unico pensiero rimasto nella mia mente era:-" non vorrei una famiglia così manco se me la regalassero."
Se Atypical family presentava un nucleo familiare dove l'incomunicabilità, le ossessioni, i rimpianti la facevano da padrone, con In Family We Trust si sale di livello mostrando una famiglia con un egoismo ed un livello di opportunismo tali da poterli definire quasi tutti dei mostri. per certi versi mi hanno ricordato quelle fatine di bontà di Ps: I Hate You. Il livello di psicopatia era simile.
Ma andiamo con ordine:
La serie segue le vicende della famiglia Jiraanans, ricca, facoltosa, piena di figli e nipoti e che sembrano volersi tutti un gran bene. Quel "sembrano" è tra virgolette, ovviamente. Ma presentiamola questa allegra famigliola:
La famiglia è composta dai Nonni e dai loro 4 figli, ognuno con prole al seguito:
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Il primogenito è Prasert, sposato con Cris e padre di Pete, studente universitario e prossimo alla laurea, il primo nipote maschio della famiglia e che a quanto pare in Thailandia sta cosa è importantissima, visto che Pete finisce anche nelle eredità. Prasert inoltre gestisce l'hotel di famiglia ed è un po' il futuro Capo.
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2) Subito dopo c'è Mate con sua figlia Meimei. Mate un tempo, era bravissimo nel suo lavoro all'hotel ma adesso è un uomo distrutto, depresso e fondalmentalmente inutile che grava sulle spalle della figlia adolescente. In fondo è un brav'uomo, riflessivo e comprensivo mentre la figlia...beh...non dico nulla per non spoilerare. Ma diciamo che l'avrei presa a badilate nei denti per tutta la serie. Parentesi poi sul mistero della moglie di Mate: è morta o è scappata?
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3) Successivamente c'è la figlia Patsorn, direttrice dell'hotel di famiglia, grande lavoratrice e sposata con un pezzo grosso della polizia. I due hanno 4 figli maschi ma due sono da tenere di conto: Yi e Toey. Yi è il figlio maggiore, lavora come parrucchiere, è molto amico del cugino Pete ed è il vero ed unico eroe di questa serie. Toey invece è il figlio minore, va in classe con la cugina Meimei e diciamo che rende chiaro il detto "non c'è cosa più divina che scop...rsi la cugina."
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4) Infine c'è il figlio minore Konkan sposato con una donna di cui non ricordo il nome ed è il parente un po' più avido della famiglia. Ha due figli, di cui il più importante per questa storia è Vegas, legatissimo allo zio Mate e odiato intensamente dalla cugina Meimei, non si sa bene per quale motivo. questo odio rimarrà un mistero della fede. Vegas inoltre è uno dei pochi, insieme ai suoi cugini Pete e Yi, ad avere un minimo di coscienza. Sai no, quel lieve confine tra bene e male che non ti fa essere del tutto una merda.
5) Infine per non farci mancare nulla ci sarebbe anche un altro figlio che però è morto assieme alla moglie in un incidente stradale anni fa e il cui pargolo, Kuaitiao, è l'unico sopravvissuto e che vive assieme ai Nonni. Bravo ragazzo, studente di arte all'Università e badante a tempo pieno degli anziani della famiglia.
Bene, questa allegra famigliola vive tutta una accanto all'altra in una strada che è praticamente di loro proprietà e che sancisce ancora di più la fallace unità della famiglia. Perché sì, ci si vuole tutti bene finché le cose funzionano. Poi però...
Succede infatti che il Nonno muore e all'apertura del testamento, non solo viene incluso Pete come primo nipote maschio - te l' ho detto che sta cosa è importantissima - ma viene esclusa dalle quote dell'hotel, la figlia Patsorn. Colei che più di tutti aveva dato anima e sangue nel lavoro di famiglia. Ferita e delusa da tale esclusione, la donna si sente rispondere dalla madre che è perfettamente normale che sia stata esclusa: d'altronde è sposata con un uomo che non fa parte della famiglia, quindi nemmeno lei ne fa parte.
Sorvolerò sul fatto che per vent'anni questa donna ha lavorato per la famiglia e non gliel'avete mai detto che in realtà ne era esclusa. #stronzi
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Ovviamente nessuno della family muove un dito per Patsorn, limitandosi a constatare quanto tutto ciò sia ingiusto nei suoi confronti. Fortunatamente marito e figli sono dalla sua parte e gli danno la forza necessaria per contrastare queste decisioni di esclusione che con la morte del Nonno fanno capo al figlio maggiore Prasert.
Inizia così una vera battaglia tra fratello e sorella che finisce però malissimo: Patsorn si dirige a casa del fratello per discutere della questione per trovarlo morto a terra con un foro di proiettile sul fianco.
Casa vuota, impronte cancellate, video di sorveglianza sparito...
Chi gli ha sparato? e perché?
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In family We Trust presenta una storia densa di colpi di scena, segreti e rivelazioni, tenendo lo spettatore incollato allo schermo, desideroso di scoprire sempre di più dei misteri e segreti di questa famiglia. Arrivata alla fine del drama mi sono resa conto che mai e poi mai avrei potuto supporre come sarebbe andata la storia. Gran parte delle domande trovano risposta ed alla fine hai un quadro completo difficilmente si potrebbe indovinare.
Geniale poi, la resa del mistero: i personaggi scoprono le cose assieme allo spettatore che è così costretto a fare supposizioni e teorie assieme ai personaggi. Inoltre alcune volte, la serie ti prende in giro mostrandoti un personaggio che racconta un evento che in realtà non è mai successo, aumentando così le carte in tavola e incrementando il dubbio nelle investigazioni: la serie gioca con lo spettatore facendolo sospettare ogni volta di un personaggio diverso, trovando motivazioni e spiegazioni del perché quel determinato membro della famiglia potrebbe essere l'assassino di Prasert.
Andando avanti con la storia verranno fuori segreti, omissioni, bugie, doppiogiochi e chi più ne ha più ne metta.
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Per quanto riguarda i segreti, - E DA QUI SPOILER COME SE PIOVESSE - il mio preferito è quello del morto, Prasert. Viene fuori che lui e Cris sono in realtà divorziati da 20 anni e che lui in realtà ha un' altra famiglia. (che vede solo il mercoledì)
La seconda famiglia è quella da lui veramente amata, con un figlio dell'età di Pete e di cui Pete non scopre l'esistenza finché il padre non muore e lui si ritrova con un fratellastro ed una matrigna spuntati fuori dal nulla. Non smetterò mai di ridere al fatto di Pete che scopre che i suoi sono divorziati per bocca della polizia. Cioè, sto tizio tra poco si laurea e nessuno gli ha mai detto che i suoi si sono separati anni or sono.
Il fatto che Prasert non abbia mai detto nulla al figlio del divorzio la dice lunga su molte cose. Si potrebbe poi riflettere per ore poi, sull'agenzia di avere due famiglie ma di non essere completamente di nessuna di loro: con una eri divorziato e facevi finta di stare ancora assieme. E l'altra la vedevi solo il mercoledì. Cioè, lo fai apposta per soffrire e far soffrire gli altri?
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Questa famiglia è una famiglia molto strana: capace di grandi prove di protezione e sacrificio per i parenti che reputano più vicini a loro ma allo stesso tempo dimostrano un incredibile mancanza di empatia e di senso civile, risultando quasi dei mostri di menefreghismo. Per ottenere ciò che vogliono, per proteggere le persone che amano, sono disposte a fare qualsiasi cosa anche robe illecite o moralmente sconcertanti. Anche a persone che fanno parte della loro stessa famiglia.
Alla fine si scopre chi ha ucciso Prasert e questo omicidio rappresenta perfettamente quello che sto dicendo:
In pratica la cosa risale a vent'anni prima, quando Prasert e Cris si sposano ma la coppia non riesce ad avere il sospirato nipote maschio. La Nonna brama questo benedetto nipote e come nel medioevo, ogni donna di famiglia viene trattata degnamente e come la Principessa di Casa, solo se rimane incinta.
In questo periodo ad aspettare un bambino è Patsorn, la figlia della Nonna che partorisce Yi e per questo riceve tutte le attenzioni della Casa. Venerata, viziata e coccolata, Patsorn si crogiola nelle attenzioni dei genitori, mentre Cris, la moglie del fratello, langue nell'indifferenza della casa.
Ma ecco che anche Mate e sua moglie Pim annunciano di aspettare un figlio! E mentre il 99% delle famiglie normali farebbe feste di gioia e benvenuto, Patsorn e Cris, preoccupate dalla perdita di potere all'interno della famiglia se questa nascita avvenisse, pensano bene di avvelenare la moglie di Mate e procurarle un aborto spontaneo. Ah, la famiglia...
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Oddio, Cris in realtà la avvelena. Ma come dice alla fine Patsorn al fratello Mate, lei sapeva ciò che Cris stava facendo ma non l'ha mai fermata perché questo aborto conveniva anche a lei.. per continuare ad essere coccolata dalla famiglia.
E qui vorrei prendermi un minuto di silenzio per somatizzare il fatto che Patsorn abbia consapevolmente taciuto sull'avvelenamento della moglie di suo fratello solo per interesse personale.
Così Pim perde il bambino e presa dalla depressione si suicida impiccandosi poco dopo e lasciando Mate nella disperazione e depressione più totale che perdura ancora fino ai giorni d' oggi.
Patsorn tuttavia rivela ai genitori quello che Cris ha fatto e loro costringono la donna a divorziare dal marito per tornarsene a casa ma... Cris è incinta! E quindi niente divorzio e rimane tutto come è. famo finta che non sia mai successo niente.
D'altronde il sacrosanto nipote maschio, erede dell'Impero, Signore dei Sith e Padrone dell'Universo è finalmente giunto tra noi!
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*L'incoronazione
Nessuno dice mai a Mate la verità. Tutto viene seppellito in una bara di omertà e silenzio perché oh, mica vorrai distruggere la famiglia a causa di quella cosa chiamata giustizia?! Mai sia.
Si fanno cene di famiglia con Cris e Mate e Patsorn allo stesso tavolo che vanno tutti avanti con le loro vite COME SE NON FOSSE SUCCESSO NIENTE. Zero sensi di colpa, zero rimpianti, rimorsi...niente. Uno si aspetta che in vent'anni da quando successo questo fatto, un minimo di rimorso, dispiacere o qualche sentimento di colpa venga provato dalle due donne. Ma per tutto il drama - tranne del finale, leccacul...o del caz...o - sul volto delle due donne non c'è il minimo sentore di questo fatto increscioso successo anni prima.
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Passano anni e si giunge ai giorni nostri: Mate, tramite i disegni fatti dal Nonno, scopre la verità che la sua famiglia gli ha convenientemente tenuto nascosta per anni e comprensibilmente sconvolto, va a casa di Cris e Prasert per parlare con la donna che però non c'è.
Mate non la prende benissimo tutto questo: ha passato anni pensando che la moglie amata si fosse uccisa e il loro bambino fosse morto a causa del destino...ma invece il destino si chiama FAMIGLIA. E quella famiglia, mi spiace Mate, ma non ti vuole bene.
A casa non c'è Cris ma il fratello, che di fronte alle accuse di Mate, alla sua disperazione, angoscia e rabbia, risponde in un modo che mi ha fatto davvero pensare che ha fatto bene Mate a sparargli e ad eliminarlo dalla faccia della Terra.
Prasert di fronte al fratello che accusa quella che ormai da vent'anni è la sua ex moglie - ma che ancora vivono assieme dio solo sa perché - di avergli avvelenato la sua di moglie e di non avergli detto nulla per vent'anni, risponde con una calma e nonchalance invidiabili:-" Mate. Sono passati anni ormai. Devi andare avanti. Le cose ormai non possono cambiare. E' tutto nel passato."
Fine. E lo dice con una serenità invidiabile. Come se non fosse una così grande tragedia.
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Io sono sconvolta. E non so nemmeno cosa mi sconvolge di più. Patsorn che si rende complice di un aborto per non perdere il favore della famiglia? il fatto che nessuno per tutto il drama abbia mai dato segno di pensare ancora a questa storia o aver un briciolo di dispiacere per come si è comportato? Il fratello di Mate che sembra non capire la sofferenza del fratello? i nonni che hanno coperto Cris e Patsorn a discapito di Mate e della moglie?
Credo che il problema più grande qui sia la totale mancanza di empatia che i personaggi - soprattutto gli adulti - sembrano avere. Nessuno sembra mai rendersi conto dei dolori e dispiaceri che creano agli altri, preoccupandosi solo dei cazzi propri.
Ne è un esempio lampante Meimei che a metà drama incastra il cugino Toey per l'omicidio dello zio Prasert con una freddezza tale da spaventare anche il suo stesso padre. Lo manda appositamente in carcere ben sapendo che in realtà è innocente. E quando Mate le domanda se non si sente un minimo in colpa di aver o mandato all'ergastolo il cuginetto minorenne o averlo fatto condannare a morte, lei gli risponde che no, non si sente assolutamente in colpa perché "mors tua vita mea." Lapidaria.
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La cosa davvero aberrante per me è la totale mancanza di un conflitto personale tra cosa e giusto e cosa è sbagliato. Capisco che per i personaggi sia "giusto" che Meimei ad esempio, incastri il cugino per salvare il padre. Ma è sbagliato che lo faccia senza un briciolo di rimorso, conflitto, dubbio.
Non c'è nulla di "famiglia" in questa famiglia. Egoisti, menzogneri, opportunisti, falsi, assassini... l'affetto che dicono di provare per i membri della famiglia è illusorio poiché al minimo segnale di pericolo, li venderanno tutti per salvarsi. E salvare chi gli �� davvero caro... i membri più stretti. Poi fanno le cene tutti assieme felicini e ti viene voglia di accopparli tutti con un machete.
Perché se è vero che non c'è amore tra le varie famiglie, ciò non si può dire all'interno delle singole famiglie. Yi infatti fa di tutto per salvare sua madre e suo fratello dalle accuse dell'omicidio dello zio. Meimei è disposta a qualsiasi cosa per impedire che suo padre venga arrestato. Dentro i nuclei familiari i rapporti sono onesti e sinceri e molto spesso sono la roccia a cui i personaggi si aggrappano per non cadere nella disperazione. Vedi Patsorn con i suoi figli.
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I personaggi di questa serie sono grigi e interessati. Non sono persone che fanno la cosa giusta e questo l'ho decisamente apprezzato. Ma quelli che esagerano - Meimei e Cris per dirne due - a me sembrano a livelli psicopatici.
Tre per me sono i personaggi che ne escono un po' meglio: Pete, Yi ed in misura minore Vegas.
Pete, è colui a cui più di tutti la vita gli è stata devastata dagli eventi: gli muore il padre assassinato da un membro della famiglia, scopre che i suoi sono divorziati da anni, trova che il padre aveva una seconda famiglia e che ha un fratellastro e una matrigna di cui quest'ultima soffre di cancro... ed infine realizza come sua madre Cris negli anni abbia fatto soffrire la sua famiglia. Oltre ad aver manomesso il testamento del padre, fatto pedinare ecc ecc. Insomma, una donna amabile e tenera.
Ma Pete regge botta. E l'ho adorato. Nel finale della serie si realizza come un ragazzo responsabile e gentile, doveroso e pragmatico e soprattutto consapevole del passato e desideroso di andare avanti non avendo più segreti di famiglia. Fa pace con la zia, con il cugino Yi , allontana la madre tossica e stringe rapporti con la seconda famiglia del padre.
Yi invece è l'eroe della serie. Quello che non ti aspetti ma che è costretto a venire fuori per salvare suo fratello dall'ergastolo o dalla pena di morte. Yi si ritrova con mezza famiglia - madre e fratello poi - sospettati della morte dello zio e farà di tutto per cercare la verità e scagionarli da queste accuse. Proattivo, responsabile, un po' ai limiti della legalità, protettivo ma abbastanza cinico per fare la cosa giusta a discapito dell'amore familiare.
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Ed infine Vegas ed è con lui che si racchiude perfettamente il senso di questa serie:
Ci viene presentato come un bravo ragazzo che odia le bugie, fan della giustizia e adora lo zio Mate per essere così comprensivo, buono e paziente.
Ma è proprio Vegas che si ritroverà tra le mani la prova che indica l'adorato Zio come assassino. Cosa fare? La cosa giusta andando alla polizia magari? D'altronde Vegas sbandierava fino a due episodi prima come la giustizia fosse importantissima! Ma se lo arrestassero gli daranno l'ergastolo/pena di morte allo Zio e Vegas gli vuole troppo bene per fargli questo. Ma così all'ergastolo/pena di morte ci manderanno il nipote minorenne Toey che è sicuramente innocente... Mandare in galera il vero colpevole, l'adorato Zio Mate o far condannare l'innocente -machiteseincula -Toey?
Se Vegas fosse davvero l'eroe di questa serie sarebbe andato dalla polizia. Ma non ci va! E lascia che il povero Toey venga accusato. E a fronte di tutte le sbandierate sulla giustizia ecc ecc Vegas è la prova che l'amore famigliare vince su tutto. Anche sulla verità.
Capisci perché non vorrei mai far parte di questa famiglia?
Almeno però Vegas un conflitto interiore sul cosa fare l'ha avuto. A differenza di quella psicopatica della cugina Meimei.
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Detto questo, ho comunque apprezzato sia la parte narrativa, il suo ritmo, svolgimento e capacità di tenere alta l'attenzione, sia i personaggi così dannatamente diversi rispetto ai soliti drama asiatici.
Ultime tre cose. poi chiudo perché sta a veni' un poema omerico
La prima riguarda il finale: molto bello e significativo con un sacco di momenti di pace e scuse reciproche. Cosa di cui avevamo e i personaggi soprattutto, avevano disperatamente bisogno. E' un buon finale che risolve tutte le questioni e rende giustizia a tutti i personaggi.
Certo, si poteva spendere due minuti in più per far si che tutti questi dialoghi chiarificatori fossero frutto di un attenta autoanalisi e non il risultato della serie che sta per finire...ma dai, ci passerò sopra.
La seconda cosa riguarda l'intenso e "incredibile" lavoro della polizia nel catturare il colpevole della morte di Prasert. No ma complimenti! Uno dei lavori più inutili mai visti in un drama. Ad oggi, mi domando ancora perché nei titoli iniziali compaia il nome del poliziotto incaricato del caso, quando non ha scoperto praticamente quasi niente ed anzi ha sospettato un innocente e poi arrestato un altro innocente. Ma gli interrogatori? visionare le telecamere? perquisire i posti? Perché devono essere i membri della famiglia a portare le prove del crimine alla polizia? Oh ma che state a fa'??!!
Infine, per chiudere in bellezza, vorrei evidenziare la terribile prova attoriale di più di metà cast: cani presi dalla strada avrebbero recitato meglio. Un cartonato avrebbe recitato meglio. Le scene intense, di stupore, rabbia o sconvolgimento, sono state portate in onda con una plasticità facciale da far concorrenza a Barbie. Ciò non aiuta nel percepire le sensazioni e le emozioni dei personaggi e difficilmente mi sono trovata ad empatizzare con i loro sentimenti.
Detto tutto ciò: Drama da vedere se si cerca una serie con una famiglia disagiata e stronza, con un mistero da risolvere e tanti colpi di scena e segreti. Su questo, In Family We Trust tiene davvero incollati allo schermo. La recitazione è quel che è ahimè ma ritengo comunque che sia una serie interessante da vedere.
Voto: 7.8
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Chiudo con una gif che rispecchia perfettamente i miei pensieri ogni volta che Meimei era in scena.
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3 notes · View notes
gcorvetti · 1 year ago
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51/15
Il tempo passa e oltrepasso la soglia dei cinquanta oggi, qualcuno in passato mi ha detto che ho la sindrome di Peter Pan, solo perché in ambito lavorativo cerco di scherzare sempre per fare buon viso a cattivo gioco, ma l'animo giocoso è insito in me, sarà per via della scuola elementare che ho frequentato che mi ha dato una base forte Montessoriana e quindi in tutto trovo un lato ludico, sarà questo che mi ha tenuto vivo e a differenza di altri vispo e fresco mentalmente, mentre per il fisico ci ha pensato mammà a darmene uno atletico e asciutto, certo anche io c'ho messo del mio evitando di rovinarlo anche se per moltissimi anni ho fatto una vita autodistruttiva ma quello è legato ad un passato infame, non che il presente sia diverso ma è più rilassato, il futuro? Lo devo ancora scrivere. Ma l'altro giorno la mia compagna cercava un libro che ha fatto moltissimi anni fa con una sua amica, una cosa sui simboli delle famiglie antiche estoni, roba tribale, da cui ha ricavato anche dei quadri, quindi ci siamo messi a controllare svariati cd e dvd masterizzati d'epoca, tra gli anni 90 e i primi 2000, roba che faticava ad aprirsi, trovato il libro fortunatamente dopo qualche ora di ricerca, c'erano anche dei floppy ma non sapevamo come aprirli. In alcuni cd ci sono foto e video dei ragazzi quando erano all'asilo e varie feste di compleanno di quando erano piccoli, che strano vedere i propri figli adesso più alti di noi e con una vita loro appena iniziata che va oltre la soglia di casa così piccoli e casinisti, eh il tempo passa. In uno di questi cd c'erano le mie prove musicali di quel periodo quando ancora loro non erano in questo mondo e noi avevamo preso il primo pc, lo ricordo ancora con lo schermo catodico e un sistema operativo che faceva le bizze ogni giorno e la mia ricerca di programmi per fare musica. In una cartella le prove fatte con alcuni programmi più o meno intorno al 2000/2002, il suono è orribile anche se non del tutto schifoso, avevo trovato sto programma, di cui non ricordo il nome, che permetteva di scrivere sul pentagramma ma non di esportare in nessun formato, ma non c'era limite di tempo, alcuni erano di prova quindi dopo 15gg non si aprivano più, ma questo no, allora mi misi a scrivere qualcosa, registrandola col famoso registratore di suoni di winzoz e poi cercando di equalizzarla in qualche modo, niente di speciale, ma ricordo che passai bei pomeriggi dietro a quel programmino.
Si lo so cosa stai pensando che è il mio compleanno e sto qua a scrivere invece di ... di cosa? Non ho mai pensato che il giorno della nascita, della mia nascita sia poi così speciale, è un giorno come tanti, adesso siamo 8 miliardi nel mondo e tutti con un ego esagerato che ogni cosa o evento che fanno è da celebrare come un evento storico, nel 1972 eravamo decisamente meno e saranno nate altre persone nel mondo perché io dovrei essere speciale solo perché sono io? Magari qualcuno di loro ha scoperto qualche nuova cura o ha fatto qualche scoperta particolare che ha aiutato l'umanità, forse no, sarà che non ho l'ego esagerato e mi accontento di essere speciale per le persone che mi circondano, in questo momento solo lei. Quindi oggi farò le stesse cose che faccio di solito, anzi c'è da pulire la casa, farò la sauna e magari un pò più di sesso, vi lascio con una di quelle composizioni prova fatte più di 20 anni fa.
Che curioso, all'epoca usavo uno pseudonimo anglosassone che va bè è un pò la traduzione di Guglielmo Corvetti, la J ci stava per suono, tra i brani ho scelto quello con un suono migliore anche se non proprio il più bello, quanti ricordi dietro.
7 notes · View notes
sergiodb · 10 months ago
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Andare Oltre
Niccolò Fabi
Poi ricominciare da capo Ad uscire la sera A comprarsi i vestiti Ai rituali dei corteggiamenti Agli inviti a cena nei ristoranti Alla paura di restare a casa A volere piacere A mascherare il dolore
E poi aprirsi di notte in un letto Entrare in un corpo diverso Un sonno leggero Con un estraneo al tuo fianco E quel pensiero dopo il risveglio Che ti accompagna mentre scendi le scale Sarà una stella cadente O una storia per sempre
Tu mi perdonerai mai? Sì che mi perdonerai Tu mi perdonerai mai? Sì che mi perdonerai
E poi raccontarsi di nuovo Le vacanze d'infanzia Gli amori passati, i film preferiti E i traumi subiti Ma la vita è ormai lunga Come le sue complicazioni Le strutture mentali I doveri e le cicatrici
Permettere a un altro Di occupare il nostro spazio E di guardarlo da dentro Dentro i confronti e le sostituzioni Un altro che vive con i nostri fantasmi E che ci spinge verso il futuro Sfida il nostro equilibrio E ci toglie il respiro
Tu mi perdonerai mai? Sì che mi perdonerai E io mi perdonerò mai? Sì che mi perdonerò
E intanto sono già Al di là del ponte La mia condanna, lo sai È andare oltre Andare oltre Andare oltre Andare oltre Andare oltre
Poi ricominciare da capo Ad uscire la sera A comprarsi i vestiti Ai rituali dei corteggiamenti Agli inviti a cena nei ristoranti Alla paura di restare a casa A volere piacere A mascherare il dolore
E poi aprirsi di notte in un letto Entrare in un corpo diverso Un sonno leggero Con un estraneo al tuo fianco E quel pensiero dopo il risveglio Che ti accompagna mentre scendi le scale Sarà una stella cadente O una storia per sempre
Tu mi perdonerai mai? Sì che mi perdonerai Tu mi perdonerai mai? Sì che mi perdonerai
E poi raccontarsi di nuovo Le vacanze d'infanzia Gli amori passati, i film preferiti E i traumi subiti Ma la vita è ormai lunga Come le sue complicazioni Le strutture mentali I doveri e le cicatrici
Permettere a un altro Di occupare il nostro spazio E di guardarlo da dentro Dentro i confronti e le sostituzioni Un altro che vive con i nostri fantasmi E che ci spinge verso il futuro Sfida il nostro equilibrio E ci toglie il respiro
Tu mi perdonerai mai? Sì che mi perdonerai E io mi perdonerò mai? Sì che mi perdonerò
E intanto sono già Al di là del ponte La mia condanna, lo sai È andare oltre Andare oltre Andare oltre Andare oltre Andare oltre
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arreton · 2 years ago
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Cambiare, mettersi in questione, insomma, può essere fonte di sofferenza e di difficoltà, ma dovrebbe significare acquistare chiarezza, non perderla; ricomporre i pezzi della vita, non frantumarli; meditare, ritrovarsi, esprimersi, trovare un’identità, ritrovare i piaceri del corpo, realizzarsi, non dissolversi; cercare, scartare e scegliere, non lasciarsi indiscriminatamente attraversare da mille polimorfismi; capire il proprio passato e aprirsi al futuro, non certo tornare all’infanzia. È questo, se si vuole, lo scopo migliore di un processo di guarigione, e quindi di una terapia; ma è prima di tutto un orientamento politico.
– Giovanni Jervis Il mito dell'antipsichiatria
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damon-ridenow · 6 months ago
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Tutta la verità, nient'altro che la verità
Io faccio cose belle e sincere, ma per i motivi sbagliati. Quasi tutto quello che faccio mira a colmare una insaziabile voglia di affetto e amore che Giulia in questo momento, per i nostri pregressi problemi, non mi stava dando, e io mi sono rifugiato fra le tue braccia, per paura di rimanere da solo. Sono stato egoista, ma i sentimenti, il capirti e l'ascoltarti,l'esserti vicino, sono sempre stati veri. Giulia ha visto in te, a partire dal viaggio ad Amsterdam, una persona fragile con delle difficoltà, quasi una persona un po' incapace di decidere per il suo bene, e ha visto in me il comportamento seriale di affezionarsi ad una persona molto giovane che potessi "salvare" e da cui ricevere amore. Si è chiesta se anche lei non fosse l'ennesima "vittima" di questa mia fame d'amore, e al mio compleanno,vedendoti a fianco di Melania (altra ragazza molto giovane e fragile con cui ho avuto una relazione con lunghi strascichi) ha avuto anche paura che in futuro ce ne potessero essere altre. Io ho voluto proteggerti dal giudizio di Giulia, conoscendo la tua ansia del giudizio delle persone, e, sbagliando, ho chiesto a Giulia di non dirti nulla, perché lei non sarebbe riuscita a dirti delle sue difficoltà con la nostra relazione senza mettere in mezzo le tue difficoltà, e nel contempo le chiedevo anche se questo le stava bene, se le stava bene che noi continuassimo a vederci, e anche a vederci tutti insieme, ricevendo sempre rassicurazioni da lei, fino a venerdì, in cui le ho chiesto per l'ultima volta di non dirti nulla perché ti avrei parlato io in macchina, ma comunque non avrei voluto dirti il reale giudizio di lei. Pensavo stupidamente che la spiegazione dei ruoli di potere (adulto maturo rispetto a persona giovane e fragile) fosse abbastanza, ma ancora una volta ho sbagliato, perché tu avresti ad esempio potuto scegliere se venire alla festa o no. Le rassicurazioni di Giulia erano un po' per l'ideale poliamoroso, un po' perché realmente mi ama e ti vuole bene, un po' per venire incontro alla mia richiesta di proteggerti dal suo giudizio. E ancora, sbagliato. Lei è stata gelosa, non l'ha riconosciuto, e ha mentito a se stessa e a me rassicurandomi, ma io avrei dovuto rendermi conto dei suoi bisogni senza farmi accecare dall'ansia di perdere il tuo amore. Però, sai anche tu come funziona l'ansia. Riassumendo, ti abbiamo nascosto il disagio di Giulia di comune accordo, ma più per mia richiesta, per proteggerti dal giudizio di Giulia, ma in realtà perché avevo paura di allontanarti.
Per rispondere alla domanda come sto, visto che sono un bambino alla ricerca di attenzioni, ti dirò questo. Ogni parola che mi hai detto quando uscivamo insieme (che ti apri poco, che non ti fidi delle persone, che ti senti sola, ecc ecc) risuonano continuamente nella mia testa, e quello che mi hai detto domenica sera in lacrime mi URLA nella testa. Da giorni non riesco a pensare ad altro che a te che con un filo di voce rotta dal pianto mi dici che ti senti sempre più sola, e che aprirsi è stato l'ennesimo errore. Sto malissimo, perché per me è stato davvero un onore grandissimo ricevere le tue confidenze e il tuo affetto, avrei voluto farti vedere un mondo migliore, ma facendo schifo io per primo, ho fallito miseramente lasciandoti peggio di prima. Non smetterò mai di sentirmi in colpa per questo, mai.
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ladyaaannabeth · 7 months ago
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             ╱      𝐥𝐚𝐭𝐞 𝐧𝐢𝐠𝐡𝐭.
             new york,   july 11th
 
La prima metà di luglio ancora non era passata e Nina già non ne poteva più di quell’estate. Il letale mix che si veniva a creare fra il caldo umido della città e le temperature glaciali dell’ufficio sembrava volerla spingere a lavorare da casa ancor più di quanto già non lo desiderasse normalmente. Entrò ancora sudata in ascensore. Lasciò cadere a terra la borsa per poter afferrare la maglia dalla base ed allargare la stoffa quanto pù possibile, in un tentativo più che disperato di sentir scorrere un po’ d’aria sulla sua pelle così da asciugare il sudore prima di raggiungere l’ufficio. Inutile specificare quanto fallimentare fosse stato quel piano. L’abitacolo si riempì di aria gelida non appena le porte cominciarono ad aprirsi.
Varcando la soglia d’ingresso si guardò attorno non riuscendo a fare a meno di chiedersi se in tutti gli uffici degli Stati Uniti ci fosse gente a lavoro in giacche a maniche lunghe anche in piena estate. Un brivido di freddo le percorse la schiena spingendola a riflettere su come, probabilmente, sarebbe finita a letto con la febbre entro la fine del mese. Si schiarì la gola e si avvicinò al banco della reception.
𝐧𝐢𝐧𝐚   « Immagino che Christina sia in ufficio, oggi. »
« Da cosa l’hai dedotto? »
𝐧𝐢𝐧𝐚   « Avrei detto la temperatura polare, ma effettivamente anche il fatto che sembra tu stia lavorando davvero! »
« Ha-ha! Che simpatica. »
𝐧𝐢𝐧𝐚   « Se rimango ibernata promettimi di scongelarmi quando la scienza avrà capito come rendermi un cyborg. »
Un po’ affranta andò a chiudersi nel suo ufficio. Per sua grande fortuna, la gente sembrava aver cominciato a capire che sposarsi d’estate a New York non era la più geniale delle idee e, da qualche tempo, Nina aveva deciso di strutturare i lavoro in modo tale da poter gestire la parte “creativa” nei mesi di lavoro meno intenso. Non le dispiaceva il lavoro estivo, le giornate erano meno lunghe, aveva a che fare con molte meno persone, ma dall’altro lato, di negativo c’era quella che pareva essere un’infinità quantità di meeting a cui partecipare. Un esempio era proprio quello fissato a poche ore dal suo arrivo. Christina, la sua superiore, aveva bloccato uno slot di tre ore senza aggiungere particolari dettagli su quello di cui avrebbero discusso. Negli ultimi giorni sembrava piuttosto nervosa, ma come un uomo basico qualsiasi, Nina aveva dato la colpa alla menopausa e alle continue vampate che avevano costretto l’ufficio a sottostare alle temperature polari.
Arrivato il momento, prese posto su uno dei lati del tavolo in meeting room insieme ad un pugno di altre colleghe da vari dipartimenti. Qualcuno decise di staccare il pluriodiato deodorante per ambiente dalla presa di corrente accanto alla porta d’ingresso scatenando un leggero brusio dovuto a quella che molto probabilmente doveva essere gratitudine. In pochi minuti, tuttavia, tornò ad esserci silenzio. Christina si posizionò davanti al monitor spento e prese parola.
« Buongiorno a tutte, vi ringrazio per essere qui oggi. Prima di creare allarmismi, no, non è nulla di tragico, tranquille, rimarrò qui con voi ancora a lungo! Ecco, oggi ho il piacere di condividere con voi una notizia molto importante per il futuro della nostra piccola azienda. Dopo mesi di trattative e pianificazioni,sono felice di annunciare che la nostra piccola compagna è stata acquisita da una delle più grandi realtà del settore.
Questa acquisizione segna l’inizio di una nuova stimolante fase per tutte noi. Dal prossimo anno faremo parte di un’entità più grande, avremo l’opportunità di lavorare in una struttura con maggiori risorse, tecnologie più avanzate ed una rete più ampia di competenze! So che questo cambiamento può suscitare domande ed insicurezze, ma voglio assicurarvi che il nostro obiettivo principale rimane quello di valorizzare il nostro talento e la nostra esperienza. La nuova realtà ci permetterà di crescere professionalmente, di accedere a nuove opportunità e contribuire ancora di più al successo della nostra organizzazione. Ne prossimi mesi vi forniremo tutte le informazioni necessarie e vi terremo aggiornati su ogni sviluppo.
È importante che continuiamo a lavorare con la stessa dedizione e impegno che ci ha sempre contraddistinto! Sono sicura che insieme riusciremo a trasformare questa trasformazione in una straordinaria opportunità di crescita. Avete delle domande? »
« Quindi cambieremo ufficio? »
« Sì, Julie, voi sales avrete un piano tutto per voi, pensa un po’! Così come HR e amministrazione. »
𝐧𝐢𝐧𝐚   « Non saremo più soltanto donne. »
« No, ma sai come si dice, le donne sono le vere nemiche delle donne e altre cose del genere. »
𝐧𝐢𝐧𝐚   « Eh? »
« Chris, un suggerimento da HR: non dire mai più una frase del genere. »
« Sentite, lo so che per molte di voi il più grande vantaggio di questo posto è che il team è formato da sole donne, ma non c’è nulla da temere, il CEO resterò sempre io, solo che io dovrò far capo ad un’altra persona! »
« Ci aumentate anche lo stipendio? »
« Ad alcune di voi sì e oh, Nina, sarai felice di sapere che tu lavorerai nel mio stesso piano, praticamente accanto a me. E potrai avere un assistente! Potrai essere come Miranda ne Il Diavolo veste Prada! »
Smise di replicare, lasciando spazio a tutte le altre domande riguardanti il salario e altri vari cambiamenti. Restò seduta a fissare il vasetto di fiori davanti a sé, d’un tratto aveva smesso di sentire il freddo dell’aria condizionata, l’odore nauseabondo di quel ca///zzo di profumo al caramello sembrava essersi volatilizzato mentre stringeva la tazza di tè che aveva preparato per ovviare al problema del freddo. Il suono ovattato delle voci che la circondavano andò via via scemando fino a quando nella stanza non rimasero soltanto lei e la stessa Christina. Quest’ultima si sedette accanto a Nina, consapevole che, molto probabilmente, dopo la battuta su Il Diavolo veste Prada, aveva smesso di seguire. Poggiò quindi una mano sulla spalla della più giovane per destarla da quella sorta di trance in cui era piombata.
« Nina? »
𝐧𝐢𝐧𝐚   « Sì? »
« Va tutto bene? »
𝐧𝐢𝐧𝐚   « Eh? Sì, sì. Tutto okay. »
« Lo so perché sei turbata e lo capisco, ma era una grande opportunità. Troppo grande per lasciarsela scappare. Vedrai che andrà bene. Avremo un team HR gigantesco ed una squadra di avvocati incredibili, nessuno oserà comportarsi male. »
𝐧𝐢𝐧𝐚   « Sei un po’ delulu, Chris, se pensi che una squadra di impiegati delle risorse umane e degli avvocati possano impedire a qualcuno di “comportarsi male”. »
« Mi hai appena definita “delulu”? »
𝐧𝐢𝐧𝐚   « …
Sì… »
« Se lo fai di nuovo, sui tuoi bigliettini da visita faccio scrivere Nina Deerman. »
𝐧𝐢𝐧𝐚   « Non oseresti. »
« Mettimi alla prova. »
𝐧𝐢𝐧𝐚   « D’accordo, non lo farò più! »
« Lo so che non ti piacciono i cambiamenti. Ricordo quando abbiamo rifatto il bancone della receptionist e ti sei lamentata per mesi di quanto non ti piacesse la ridistribuzione dei posti, ma andrà bene, credimi.
Oh, e non chiamare più il tuo capo “delulu”. »
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micro961 · 7 months ago
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NâMe - “Valigia”
Tumblr media
Un brano pop ritmato dal tono malinconico, racconto di un viaggio ricco di emozioni, immagini e sensazioni indelebili
«Ogni giorno ci ritroviamo a percorrere da soli con le nostre forze sfide, emozioni, ostacoli che cercano di allontanarci dal profondo significato che inconsapevolmente cerchiamo. Da qui nasce la voglia di uscire da quello che potrebbe essere solo un sogno, alla ricerca di qualcosa che già abbiamo ma che non vediamo.» NâMe
"Valigia" è il nuovo singolo di NâMe, in cui l’oggetto che da il titolo al brano diventa un simbolo fondamentale della nostra esistenza, un contenitore in cui viene riposto il nostro viaggio, sia reale che irreale. Il testo del singolo esprime diversi concetti chiaramente opposti, come libertà/prigionia, amore e desiderio di fuga nella speranza di un futuro migliore. Il tempo allontana e unisce, in un "battito eterno che non si può dimenticare". NâMe, con le sue capacità espressive naturalistiche, frutto di esperienze e ricerche, oltre all'innata consapevolezza del flusso energetico che ci circonda, ci fa vivere nel brano un'idea di consapevolezza. La voglia di vivere, di scoprire e di crescere sono fattori essenziali per aprirsi a noi stessi in una versione umana realistica.
Il singolo è accompagnato dal videoclip ufficiale, diretto da Andrea Simiele. Come si può evincere dal titolo, elemento centrale del videoclip è una vecchia valigia, che accompagna l’artista lungo tutta la durata del brano. Dalla fotografia alla location, tutto rimanda a un clima molto street e di provincia, citando di fatto la grande scuola dell’indie pop italiano.
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NâMe (Amedeo Natale) nasce a Catanzaro il 17/05/1990, è un cantautore, polistrumentista di origine calabrese, dalla scrittura musicale intimista. Ha frequentato il conservatorio di Vibo Valenzia ed ha suonato per diversi anni il violoncello nell’orchestra sinfonica di Crotone esibendosi così in molti teatri italiani. Dopo la Calabria, ha vissuto diversi anni in Toscana per stabilirsi poi definitivamente in Puglia. La sua passione per la musica non è inferiore a quella per la scrittura dei testi, i quali mettono a nudo tutto il suo universo emotivo. Lo stesso ama raccontare e parlare della vita vera, della quotidianità e dell’amore con un linguaggio semplice ed accessibile a tutti. Il suo è un indie-pop che risente degli studi e soprattutto della sua passione per il cantautorato italiano con influenze Brit dalle venature elettroniche. Nel suo nome d’arte compaiono significati quali anima, spirito , in un contrasto tra angeli e demoni percepito come parte fondamentale della nostra anima senza la quale niente avrebbe senso. Nei suoi testi riscopriamo valori e temi molto discussi soprattutto in questo momento storico.Affondando nella sua storia si capisce subito quanto per lui sono importanti le relazioni con tutto ciò che ci circonda. Il 27 Luglio 2022 è stato pubblicato il primo singolo intitolato “Ma che ci posso fare”; in data 26 Aprile 2023 è stato pubblicato il secondo singolo intitolato “Imperatore” ed infine, il 10 Agosto 2023 è stato pubblicato il terzo singolo “Immaginavo te”. “Valigia” è il nuovo singolo in uscita il 14 giugno 2024.
Etichetta: EBIM Records
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chiamamiely · 9 months ago
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E voi, ve li ricordate i vostri primi baci ? :)
"Una sera andarono alle giostre, un po’ perché era un posto nuovo, un po’ perché l’idea di tornare bambini essendolo appena stati li solleticava tutti. C’era confusione, quasi ressa, e il gruppo si sfaldò in fretta. Lui avrebbe voluto andare al tirassegno con gli altri maschi ma quella piccola mano nella sua era come un guinzaglio, e anche se veniva stretta senza stringere lo tirava indietro suo malgrado; si voltò verso di lei quasi esasperato ma non aveva niente da rimproverarle, e lei, leggendogli nella testa, lasciò scivolare la mano fuori dalla sua. Rimasero lì a guardarsi, fianco a fianco, solo le teste voltate l’una verso l’altra, lei un po’ di sotto in su perché lui era più alto, in una strana posa innaturale, urtati dalla folla gonfia di risate, nell’aroma acuto del caramello che sembrava addensare l’aria, tanto che a lei si mozzò il respiro, paura, paura: e se va via e mi lascia qui da sola? Che non era, ovvio, l’idea di essere abbandonata, il paese era a cinquecento metri lungo la strada tutta diritta, ma il timore che alla fine quel chiasso stroboscopico, senza il buio o la luce abbacinante della spiaggia, tutto potesse cambiare in un attimo, e lui tornare un ragazzo qualunque, come tutti gli altri, senza più niente che lo facesse unico. E invece la stupì, perché le posò le mani sulle spalle, la fece voltare verso di sé e le depose sulle labbra un bacio lieve come un sospiro: sono qui, ci sono, ci siamo. Per una volta le parole erano proprio fuori discussione, tale era il fragore di sottofondo, il pulsare della musica facile e brutta, lo stridio delle navicelle spaziali, i tonfi e gli schiocchi di oggetti colpiti a morte. Più semplice, così. E lei si sentì invadere da qualcosa di leggero, leggerissimo, come se le si gonfiasse nel petto un palloncino: quante volte l’avrebbe riconosciuta dopo, nel suo futuro, la confusione che si fa così spesso tra sentimento e sollievo. Ma allora era soltanto l’aria dentro il palloncino che lei soffiò tutta fuori ricambiando il bacio, e rimasero lì a farsi spintonare da una marea invidiosa che non poteva far altro che aprirsi in due e aggirarli. Lui dimenticò all’istante il fucile ad aria compressa e lo stupido coniglio rosa che avrebbe anche potuto vincere per lei e regalarle, e lei non avrebbe saputo che farsene, l’avrebbe fissato con un misto di compiacimento e orrore, e una volta a casa, in città, l’avrebbe regalato alla bimba dei vicini. Avevano evitato almeno per una sera la palude della banalità, e lo sentivano; così fecero un lungo giro per il luna park, il braccio di lui attorno alle spalle di lei per reggerla e difenderla e tenerla vicina, a guardare le luci negli occhi degli altri, il divertimento degli altri. Loro non si potevano accontentare di divertirsi; toccava essere felici."
Beatrice Masini, Amore, in Parole fuori
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londranotizie24 · 11 months ago
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Youth mental health, il 28 febbraio round-table promosso da Il Circolo
Di Pietro Nigro La Round Table on Navigating Youth Mental Health, promossa da Il Circolo con Italian Medical Society e Dottore London si terrà il 28 febbraio all'Istituto Italiano di Cultura. Youth mental health, il 28 febbraio round-table promosso da Il Circolo All’indomani del periodo di pandemia Covid, la salute mentale dei ragazzi adolescenti, costretti a chiudersi in casa per mesi, a tenersi in contatto con la scuola e con gli amici solo attraverso la tecnologia (cellulari e pc) è diventata più fragile. L’insicurezza che ne consegue diventa di difficile gestione sia per i giovani stessi che difficilmente tendono ad aprirsi anche con quelle persone adulte che sarebbero in grado di aiutarli, sia per gli stessi genitori che, proprio in conseguenza di ciò, faticano a capire come gestire la situazione difficile che i loro figli stanno affrontando. Ed è proprio dall’esigenza di fare chiarezza su un tema così delicato, e per essere d’aiuto, nasce la Round Table on Navigating Youth Mental Health, promossa da Il Circolo Italian Cultural Association in collaborazione con Italian Medical Society of Great Britain e Dottore London. Mercoledì 28 Febbraio a partire dalle 18.30 presso l’Istituto Italiano di Cultura di Londra (in Belgrave Square), ci sarà una serata dedicata a questo argomento così attuale e delicato, rivolta essenzialmente alle famiglie in cui c’è almeno un ragazzo adolescente che ha bisogno di essere preso per mano e accompagnato in maniera amorevole e intelligente fuori dal tunnel in cui sente di trovarsi, senza riuscire ad intravedere una via d’uscita. Ne abbiamo parlato con Simona Spreafico, Presidente de Il Circolo, piccola charity molto attiva nella comunità italiana, perché ha come scopo quello di divulgare la cultura italiana in UK. “Stiamo cercando di raccogliere fondi, ma dopo la Brexit, dopo il Covid, è un lavoro molto difficile… Cerchiamo di raccogliere fondi destinati a borse di studio per aiutare i giovani, i ricercatori o per promuovere la cultura italiana in UK… Il tema della mental health è molto delicato, ci abbiamo dedicato l’edizione 2023 di un concorso letterario rivolto a ragazzi dai 18 anni in su, che organizziamo ogni anno, da tre anni”. Il concorso si chiama Match Point: nato nel 2022 col suo titolo originale, nel 2023 è diventato Match Point-Di cosa hai paura, mentre l’edizione 2024 (aperta lo scorso 20 Febbraio) sarà Match Point-Futuro o no? Una possibilità, per chi partecipa, di aprirsi al mondo ed esprimere ciò che ha dentro, con il desiderio, il bisogno e la possibilità di chiedere aiuto. E per fare le cose sul serio, sia Italian Medical Society of Great Britain che Dottore London hanno messo in campo alcuni tra i loro nomi migliori, che hanno subito sposato volontariamente l’iniziativa e porteranno il loro significativo contributo alla roundtable: Chiara Colonnelli e Francesca Tagliente (Consultant Child and Adolescent Psychiatrists) e Virginia Veruma (Specialist Clinical Psychologist). A moderare la serata Lorenzo Gragnani, Presidente di Italian Medical Society of Great Britain, e Stefano Di Rico, Youth Mental Health Campaigner e YoungMinds Activist. “L’evento – ci spiega Di Rico – è rivolto ai genitori di bambini piccoli e adolescenti. L’attuale sistema di supporto per la salute mentale nel Regno Unito non è adatto allo scopo, con i giovani che aspettano settimane, se non mesi, per ricevere supporto. Questo evento avrà lo scopo di esaminare cosa possono fare i genitori per sostenere i propri figli, individuare i segnali e accedere al supporto”. “In più – aggiunge Simona - abbiamo stanziato due borse di studio di 2000,00 pounds l’una, che sono state assegnate il 7 dicembre nell’ambito della premiazione de Il Circolo Youth Mental Health Award tenutasi in Ambasciata in concomitanza con la premiazione di Italy Made Me. Le studentesse premiate si chiamano Luisa Fassi ed  Eleonora Aiello e saranno presenti anche loro il 28 Febbraio. Sponsorizziamo anche lo spettacolo teatrale Hide and Seek, saremo lì il 19 Marzo con Stefano Di Rico e Luisa Fassi (che come ricercatrice si occupa di social media) con una Q&A session”. Insomma, tanta carne al fuoco per non perdere di vista l’obiettivo finale: non smettere mai di parlare di un problema così delicato che attanaglia i più giovani, per trovare il modo di aiutarli, per non farli sentire soli. Riuscire ad aprire una breccia nell’animo degli adolescenti è un compito davvero arduo, i giovani tendono a parlare molto tra loro, nella loro sfera sociale (dove però si parte tutti alla pari) e pochissimo con la generazione più adulta, che forse qualche strumento in più per aiutarli è in grado di trovarlo. La serata sta registrando molte adesioni, quasi sold-out, ma chi vuole partecipare può ancora andare sulla pagina web https://www.ilcircolo.org.uk/events/round-table-on-navigating-youth-mental-health/ e compilare il form. La partecipazione è gratuita. Ne vale davvero la pena.   ... Continua a leggere su
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