#apprensivo
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#pensieri per la testa#persa tra i miei pensieri#test#test personalità#personalità#diffidente#bosco di Freud#apprensivo#timoroso#invisibile#incertezza#futuro#insicurezza#decidere#non so decidere#paura per il futuro#me
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stanno tipo questi blog di ragazze che 10 anni fa erano dolcissime (che magari seguivo sin dai tempi dei primi momenti di Tumblr) dove l’innocenza era di casa mo bell ‘e buon video espliciti di loro che lo pigliano in bocca, in gif che si aprono nei link e dove loro sono aperte negli stessi, OnlyFans e video a pagamento per 20-30 euro e “si raga mmmmh voglio succhiarlo anche domani, due cazzi insieme perché IO POSSO sono una diva ammiratemi”
OOOOOOO ma la volete finire che io mi sento tipo non so uno zio apprensivo che vi ha cresciute 🥲🥲🥲🥲🥲
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Thomas Pitfield (1903-1999) - Concerto Lirico in C minor for Violin and Orchestra
I. Allegro apprensivo - Molto allegro grazioso - Allegro giocoso 0:00 II. Requiem: Larghetto con dignit (In memoriam Albert Hardie) - Allegro apprensivo 6:17 III. "Release": Allegro con brio - Allegretto poco teneramente - Più agitato ma l'istesso tempo - Larghetto tragico (tempo di Requiem) 10:45
Lorraine McAslan, violin
Royal Scottish National Orchestra - Martin Yates, conductor
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Have the others ghouls been told yet? Are they excited?
Not yet. They'll be told as soon as Omega agrees to discharge me. The troppo apprensivo will not let me go until he is sure I'm not going to be unwell again.
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Una ragazza iniziò a detestare sua madre.
"Mamma, perché ti impicci della mia vita?".
"Mamma, lasciami stare".
"Mamma, non sono affari tuoi".
"Mamma, vattene".
"Mamma, ti odio".
Un giorno la madre sentì sua figlia piangere nella sua camera. Bussò con il cuore in gola.
"Che vuoi?" rispose la giovane asciugandosi le lacrime.
"Parlare, solo parlare".
"Entra".
La figlia si rifugiò sotto le lenzuola. Non voleva guardare sua madre negli occhi, non voleva incontrare il suo sguardo apprensivo.
"Si può sapere perché sei ancora qui? Ti ho detto mille volte che ti odio e tu sei ancora qui".
"Esci da lì sotto e guardarmi, ti prego. Ho una cosa per te".
La ragazza deglutì e con il sapore delle lacrime ancora in bocca uscì dal suo piccolo rifugio.
"Tieni" .
"Cos'è?".
"Una scatola".
"Devo aprirla?".
"Sì" .
"Mi prendi in giro? Qui dentro non c'è niente".
La madre sospirò e accarezzò dolcemente sua figlia.
"Non è vero che qui non c'è niente, qui c'è l'amore".
"Ma cosa dici?".
"Questa è la scatola dell'amore, me la regalò tua nonna tanto tempo fa. Si dice che qui dentro sia custodito l'amore di tutte le madri del mondo, compreso il mio".
"Tu non puoi amarmi dopo tutto quello che ti ho detto".
"Io ti amo più di ogni altra cosa, Anna. Puoi anche detestarmi ed escludermi dalla tua vita ma io potrò solo amarti. Io ti amo dal momento in cui ti ho sentita crescere dentro di me e ti ho amata ogni istante".
"Sto male, mamma. Sto male dentro, mi sento così fragile che temo di potermi spezzare da un momento all'altro".
"Lo so".
"Tu sai sempre tutto, non è vero?".
"Io non so un bel niente ma conosco l'anima di mia figlia meglio di chiunque altro".
"Questa scatola mi aiuterà a stare meglio?".
"Questa scatola ti aiuterà a capire che l'amore di una madre è per sempre e che fin quando io ci sarò tu potrai afferrare la mia mano e stringerla forte ogni volta che ne sentirai il bisogno. Perché io non ti lascio Anna, non ti ho mai lasciata. E anche quando prenderai la tua strada, quando ti farai la tua vita fuori da questa porta, ricorda che io sarò sempre dietro l'angolo, con la mia buona dose di amore io ci sarò".
(Sabrina Ferri)
#frasi forza#tumblr#amarsi#resilienza#amore tumblr#amoreeee#frasi tumblr#coraggio#amore puro#amoremio❤️#amore folle#credi in te#tu sei#amore eterno#tu sei tutto#risveglio#arrendersimai#tu sai#madre figlia#madre figlio#mamma#madre#la mamma#solo lei#tu per me#soltanto tu#inseparabili#amore infinito#genitori#genitori e figli
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28 Gennaio 2023
ANORESSIA
L'anoressia è come un velo dietro al quale mi sono nascosta per anni, lontana, ma anche così vicina, alle mie paure e insicurezze. Era come una sicurezza, perché quando il mondo iniziava a vacillare, io sapevo dove rifugiarmi. Lei con la sua voce, ogni giorno mi suggeriva che cosa fosse giusto fare per non percepire più quelle sensazioni logoranti e opprimenti. A volte mi parlava in modo dolce e apprensivo, altre mi rimproverava per gli errori che commettevo, ma in fondo voleva solo proteggermi, no?
Quando ho scoperto la sua trappola ho iniziato a correre come se non ci fosse un domani e infatti, se non lo facessi, probabilmente arriverei ad un giorno in cui il domani non ci sarà più; mentre io quel domani lo voglio.
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Fabrizio Corona e Sara Barbieri danno il lieto annuncio: la futura mamma è dispiaciuta perché voleva una femminuccia ma i nuovi genitori sono entrambi orgogliosi e sono pronti ad abbracciare Jonny Maria Corona Dopo l'annuncio della dolce attesa di Sara Barbieri, Fabrizio Corona si era detto certo: il bambino in arrivo a Natale sarebbe stata una femminuccia, di cui papà Fabrizio già si mostrava geloso e decisamente apprensivo. Ma a meno di sei mes... Continua a leggere.. https://www.eva3000.com/fabrizio-corona-avra-un-maschio-arrivera-jonny-maria/?feed_id=8106&_unique_id=667c251d417df&utm_source=Tumblr&utm_medium=%40Redazione30&utm_campaign=FS%20Poster
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Reggio Calabria, non può permettersi i farmaci per la madre: li comprano i carabinieri con un gesto solidale
Reggio Calabria, non può permettersi i farmaci per la madre: li comprano i carabinieri con un gesto solidale. È la sera di Capodanno, quando giunge alla Centrale Operativa della Compagnia Carabinieri di Reggio Calabria la chiamata di un uomo che, dichiarando di versare in serie difficoltà economiche, ha riferito di non avere le possibilità di acquistare dei farmaci regolarmente prescritti per la propria madre malata. Dal tono apprensivo con cui l’uomo ha comunicato il proprio disagio, l’operatore della centrale non ha perso un istante e ha inviato una pattuglia dell’Arma a casa dell’uomo per constatare la situazione. I militari dell’Arma, giunti dopo poco a casa dell’uomo e spinti da un profondo spirito di solidarietà e vicinanza, si sono recati presso la farmacia più vicina e hanno acquistato i farmaci prescritti alla donna e, in un vicino esercizio commerciale, anche alcuni generi alimentari per assicurare ad entrambi un pasto caldo per la serata.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Da "I Lunatici" - Rai Radio2
Rocco Papaleo: "Volevo fare il professore ma ero uno studente fallito. Sono un padre troppo apprensivo, mio figlio è il termometro del mio umore. Vivo con la paura che possa succedergli qualcosa. Gli esordi? Cantavo a una festa, mi vide Veronesi che mi consigliò a Pieraccioni...".
Rocco Papaleo è intervenuto ai microfoni di Rai Radio2 nel corso del format "I Lunatici", condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, in diretta dal lunedì al venerdì notte dalle 23 alle 3.
Papaleo ha parlato della sua carriera: "I miei inizi? Un mix tra il caso e la mia passione per la musica. Ho iniziato a suonare la chitarra da ragazzino, mi sono trovato a studiare recitazione e da lì in poi è nata anche una passione di cui non avevo conoscenza in gioventù. Attorno ai 30 anni ero a una festa, su un terrazzo, e cantavo una mia canzone.
Mi vide Veronesi, gli rimasi impresso e suggerì a Pieraccioni il mio nome quando Leonardo fece 'I Laureati'. Fu un film molto fortunato, un grande successo, ha dato una bella spinta alla mia carriera".
Ancora Papaleo: "A scuola ero brillante ma ero anche molto distratto, avevo voglia di scherzare, di suscitare sorrisi. All'università ho iniziato facendo ingegneria, poi ho cambiato facoltà e ho scelto matematica. Puntavo a diventare insegnante, a fare il professore. Ero uno studente fallito, lì è venuta la voglia di studiare recitazione, e ho scoperto questa passione.
Come l'hanno presa in famiglia? I miei genitori non ci sono più, ma sono stati meravigliosi, non mi hanno ostacolato, mi dissero semplicemente che mi avrebbero sostenuto. Mi considero un cantattore. I miei esempi? Giorgio Gaber, Gigi Proietti. La mia vita privata? Io mi farei fotografare volentieri con una bella donna, evidentemente sono un personaggio che non ha quel tipo di appeal e quindi non faccio fatica a proteggere la mia vita privata. In realtà forse non è così interessante da essere spiattellata in prima pagina.
Sono un padre troppo apprensivo, la relazione con mio figlio è la mia relazione principale ed è il termometro del mio umore. Se sta bene lui per me è tutto ok. Vivo con la paura che possa succedergli qualcosa, forse non sono stato capace di dirgli i no che gli andavano detti. Nei suoi confronti ho un carattere ansioso".
Sul politicamente corretto: "La mia narrazione non urta particolarmente, è impregnata di ironia, tenerezza, dolce. Non c'è molta polemica in quello che propongo io. Non ho avuto mai un problema col politicamente corretto".
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Grazie a Dio ho il mio P
Rassicurante
Dolcemente apprensivo
Ti adoro
Sono fortunata
Se riguardo indietro vedo solo buio
Voglio passare tutta la mia vita con te
Fare colazione con te ogni mattina
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Non so cos’è che non va. Ma so che c’è qualcosa in me che non va
Giorni sereni e felici alternati a giorni completamente opposti.
Ho ritrovato la persona alla quale ho voluto un bene inimmaginabile, e dovrei esserne felice.
Lo sono eh, abbiamo passato dei bei momenti insieme in questo periodo, ma mi rendo conto di dipendere da lei.
Le mie giornate dipendono da quello che dice, da quello che fa, da quello che pensa. È una cosa mia, non è colpa sua, non sa di questa cosa.
È una cosa solamente mia, e non so per quale motivo è così.
Magari perché ho paura di perderla… sono abituato a perdere le persone, a vederle andare via. Ad avere le loro mani nelle mie, e poi trovarmi le mani vuote, senza nulla. Pur avendo dato tutto quello che potevo dare.
Ho paura di perdere il mio posto sicuro.
È già capitato una volta, e pensare che possa succedere una seconda seppur per ora non ce ne sia motivo, mi fa stare male.
Mi mette una angoscia addosso che è troppo forte per la mia testolina.
La vorrei con me sempre, condividere tutto e lasciar che lei condivida con me le sue cose.
Le cose belle, le insicurezze, le paure, le lacrime e i salti di gioia.
Vorrei vederla crescere con me, e aiutarla quando ce ne sarà bisogno.
Ma penso di non essere abbastanza maturo per meritarmi una persona. Sono troppo apprensivo, mi preoccupo per ogni minima cosa, anche un mal di pancia a me fa stare male.
Sono preoccupato per me stesso, perché non so dove sto andando e con chi.
Perché non so dove andrò, se solo o in compagnia , se andrà come ho sempre sperato, oppure no.
Ma so dove sono stato, e mi ha fatto stare male. Sia da solo che in compagnia, ho paura di stare male anche ora.
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Thomas Pitfield (1903-1999) - Concerto Lirico in C minor for Violin and Orchestra
I. Allegro apprensivo - Molto allegro grazioso - Allegro giocoso 0:00 II. Requiem: Larghetto con dignit (In memoriam Albert Hardie) - Allegro apprensivo 6:17 III. "Release": Allegro con brio - Allegretto poco teneramente - Più agitato ma l'istesso tempo - Larghetto tragico (tempo di Requiem) 10:45
Lorraine McAslan, violin
Royal Scottish National Orchestra Martin Yates, conductor
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Si è svegliato
Tigrotto si è svegliato e come sempre è sceso dal suo lettino per venire nel nostro.
Stamattina avevo l'impressione avesse la febbre, sentiva freddo ma la fronte mi sembrava calda, non avrei voluto mandarlo a scuola poi però mi sono detto che non dovevo fare il genitore apprensivo e poi il termometro diceva che di febbre non ne aveva.
Oggi pomeriggio dopo il minibasket era stanco e alle 18:30 già dormiva.
Si è svegliato poco fa, mi ha detto solo: «Papino, vieni con me?»
È tutto quello che chiede: stare vicino a lui, calore umano.
Ha solo bisogno di sapere che non è solo.
Penso al viaggio che abbiamo prenotato con la "Transiberiana d'Italia" a Natale, immagino come si divertirà a salire sulle carrozze d'epoca del trenino.
A lui basta poco per essere felice.
#pensieri miei#pensieri in solitudine#vita con tigrotto#la mia vita con tigrotto#essere genitori#essere padre#non è stato semplice scrivere questo post#mi si è avvinghiato#però che bello il suo calore
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La suoneria del telefono cellulare lo sorprese mentre nuotava nell'acqua alta delle sue fantasticherie. "Pronto?" Disse a bassa voce e con tono estremamente formale.
"Ciao, sono Andrea, ti disturbo?"
"No, se a te non disturba che anch'io sono Andrea."
"E' che...Avevo così tanta voglia di sentirti che ho chiamato prima ancora di pensare che avrei potuto sembrarti...che so, invadente, forse." Disse la donna arrossendo.
"Beh, un po' invadente lo sei, ma ormai è fatta. Non puoi tornare indietro. Dalla tua c'è che non ci sono testimoni, quindi è la mia parola contro la tua."
"Non dici sul serio, vero?" Il tono le era diventato apprensivo.
"Non dico sul serio. Non dico mai nulla sul serio."
"Ecco, ora stai esagerando!"
"Hai indovinato! Esagerare è un'altra cosa che faccio sempre."
"Senti, Andrea: quanto tempo è che non esci con una donna? Sperando che la domanda non risulti troppo indiscreta." Non c'era verso: la sua bocca giocava sempre d'anticipo sul suo pensiero.
Bella e sveglia, pensò, ma disse:" Abbiamo stabilito che sei indiscreta e invadente, quali altre qualità desideri mostrarmi? Per quanto riguarda la domanda invece, credo sia una domanda retorica, visto che sai già la risposta: stamattina con te."
"Non far finta di non capire, intendevo da quanto non hai una relazione seria. O, comunque, da quanto non hai una relazione, lasciamo perdere l'aggettivo seria; che è meglio."
"Direi che è da un bel po' di tempo. Con o senza aggettivo." Non ci aveva mai pensato in questi ultimi tre anni. Erano tre anni. Tanto?. Non avrebbe saputo rispondere. Forse si, era tanto. Tanto per un uomo normale. Ma lui non era un uomo normale, era un guerriero. Non poteva permettersi il punto di vista di un uomo normale.
"Perché? Voglio dire: sei un bell'uomo, colto, intelligente, spiritoso...Insomma: perché?"
"Ho capito, temi che ci sia sotto la fregatura."
"Chiedevo e basta. Nessun pensiero predigerito."
"Diciamo per tutta una serie di motivi che eviterò di elencarti. Troppi. Tra questi c'è l'amore per la solitudine, che considero una conquista, non una tremenda sciagura. C'è la difficoltà a relazionarmi con le persone. Con le persone in genere e, in special modo, con l'altro genere. E c'è, per ultimo, ma, forse, con primaria importanza, il lavoro. Un lavoro che mi impedisce di fermarmi a lungo nello stesso posto. Direi un lavoro che non prevede radici." Non era del tutto vero. Anzi, non era vero affatto. Relazionarsi con gli altri, con tutti gli altri, era, per lui, estremamente facile. Gli era utile e lo aveva imparato alla perfezione. Sapeva immediatamente cosa dire e quello che gli altri volevano sentirsi dire. Ma quella donna era estremamente pericolosa. Lui era il cacciatore, il lupo solitario, non poteva cadere in trappola. Non quando si sentiva così vicino alla meta.
Era stato con delle donne in questi ultimi anni, ma dire che non c'era stato, non era una bugia. Aveva preso da loro, senza chiedere, soltanto ciò che volevano dare. Aveva ricambiato con quel che poteva. Non molto, in verità. Ma allora era sembrato abbastanza. Stavolta non era possibile. Lei era diversa. Lo sapeva, lo aveva visto. Le lampade rosse che segnalavano il pericolo erano accese e lampeggiavano impazzite, non poteva ignorarle.
<<C'è di male che, una volta che ti conoscono, tu sei una cosa data per scontata e, da quel momento in avanti, non sarai più capace di rompere i legami dei loro pensieri. Io personalmente amo la libertà ultima di essere sconosciuto. Nessuno mi conosce con certezza costante, nel modo in cui, per esempio, la gente conosce te.>> Il libro stava scalpitando.
"Ascolta, Andrea, ma ascoltami bene, per favore, le tue parole sembrano un fuoco di sbarramento..."
"Lo sembrano perché lo sono."
"Ecco, appunto, apprezzo la tua franchezza. E voglio dirti ciò che mi sento con altrettanta franchezza. Non sono a caccia di un marito. E nemmeno di un compagno fedele, altrimenti avrei preso un cane. Di certo più fedele e sincero della maggior parte degli uomini. Senza considerare che mangia una sola volta al giorno e non cerca sempre, almeno non con la stessa ostinazione, di infilarsi a tutti i costi nel mio letto."
"Direi che, messa così, il miglior amico dell'uomo si è rivelato come il suo peggior nemico."
"Che vuoi farci? Si sa, la realtà batte la fantasia tre a zero."
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MAG158 - #0182509-A - Panopticon
[Episodio precedente]
[INT. ISTITUTO MAGNUS: I TUNNEL]
[CLICK. DI SOTTOFONDO SI SENTONO IL SUONO DELL’INTERFERENZA DI PETER INSIEME A DEI LENTI, PESANTI PASSI. MARTIN EMETTE UN SUONO AGITATO.]
PETER
(amabilmente) Va tutto bene, Martin?
MARTIN
È okay. Non mi piace particolarmente stare qui sotto.
PETER
Ah, sì, certo. Difficile fidarsi delle porte, immagino.
MARTIN
(risatina ironica) Già, be’, tutti sembrano farlo ultimamente, quindi...
PETER
I suoi corridoi sono sempre gli stessi, immagino. Sono sicuro… com’è che si chiamava.. Tim! Tim -
MARTIN
(interrompendolo) Preferirei davvero non parlarne, Peter.
PETER
Va bene. Di qua.
[PASSANO ALCUNI SECONDI DI SILENZIO E RUMORE DI PASSI.]
MARTIN
Sei sicuro che quella mappa sia giusta? Sono abbastanza certo che i tunnel si muovano.
PETER
Oh, non preoccuparti di quello. L’inchiostro è praticamente ancora bagnato. Per non parlare del fatto che, se si muovono veramente, be’... ho qualcosa per rimetterli al loro posto.
[FRUSCIO]
MARTIN
Quello è un Leitner.
PETER
Lo è!
MARTIN
E il, uhm.. sangue che ha di sopra?
PETER
(allegro) Anche quello è un Leitner!
MARTIN
(apprensivo) ...Oookay.
PETER
Vuoi vedere come funziona?
MARTIN
No, no, preferirei veramente che tu non-
PETER
No, insisto! Guarda.
[PASSANO POCHI SECONDI IN SILENZIO MENTRE NON SUCCEDE NIENTE.]
MARTIN
(sarcastico) Veramente incredibile.
PETER
Sto leggendo. Shh.
[ALTRO SILENZIO, POI RUMORE DI PASSI IN LONTANANZA.]
MARTIN
Peter. Peter, c’è un… Peter, credo ci sia qualcosa lì.
PETER
Mm-mmh. Se fossi in te rimarrei in silenzio.
[UN RUMOROSO, GRAFFIANTE SUONO AUMENTA DI VOLUME, INSIEME A DEI VERSI AGITATI, INUMANI, PRIMA CHE NON-SASHA ENTRI CON UN GRIDO DISTORTO. LANCIA QUALCHE SUSSULTO IRREGOLARE.]
NON-SASHA
Quindi hai finalmente deciso di lasciarmi andare, Jon? (chiamando) Joooooon?
Chi c’è lì?
[SI SENTE IL RESPIRO TERRORIZZATO DI MARTIN]
Chi mi ha liberata?
Non essere timido… Voglio solo ringraziarti.
... va bene, facciamo a modo tuo. Ora se vorrai scusarmi… ho degli affari in sospeso.
[LASCIA SCAPPARE UNA RISATA SCHIAMAZZANTE MENTRE LA SUA VOCE SVANISCE.]
[MARTIN EMETTE UN RESPIRO TREMOLANTE.]
MARTIN
Quella – quella – quella era. Uhm –
PETER
Esatto!
MARTIN
E sta andando a –
PETER
Assicurarsi che tutti siano troppo occupati per seguirci. Se la caveranno… probabilmente.
Sei ancora in tempo per andare ad aiutarli. Se insisti.
[DIVERSI SECONDI DI SILENZIO, MARTIN EMETTE UN SOSPIRO RASSEGNATO.]
PETER
(soddisfatto) Molto bene. Andiamo.
[CLICK]
[CLICK]
ARCHIVISTA
Andato come?
DAISY
Se n’è semplicemente andato da quello che sappiamo.
BASIRA
Sono sparite pure un paio di guardie in servizio.
ARCHIVISTA
(agitato) Sparite. Come?!
BASIRA
Semplicemente andate. La nostra ipotesi migliore è che conosceva qualche loro segreto.
DAISY
Ce l’ha fatto sapere un nostro vecchio amico in carcere.
ARCHIVISTA
Cosa, e nessuno ci aveva pensato?
BASIRA
Quello stronzo sarebbe potuto fuggire quando voleva, ma è rimasto lì seduto a ridere di noi.
ARCHIVISTA
No, no, questa – questa non può essere una coincidenza.
BASIRA
Coincidenza con cosa?
ARCHIVISTA
Martin, o qualcuno, mi ha lasciato una cassetta. Lui e Peter Lukas stanno cercando qualcosa giù nei tunnel.
BASIRA
Sai cosa?
ARCHIVISTA
No. L’ha chiamato uno strumento.
DAISY
Quando?
ARCHIVIST
Be’, non lo – voglio dire… a-adesso? Immagino? Potrebbero –non può essere una coincidenza che Elias abbia scelto di svignarsela proprio adesso.
BASIRA
Pensi che stia venendo qui?
ARCHIVIST
Tu no?
DAISY
Andiamo.
ARCHIVISTA
(sospiro) Fammi prendere la chiave.
[CLICK]
[CLICK]
[ALTRI PASSI SU METALLO.]
MARTIN
Cos’è questo posto?
PETER
Il panopticon della prigione di Millbank. Non esattamente come Smirke l’aveva progettato inizialmente, certo; Jonah Magnus ha fatto qualche… cambiamento.
MARTIN
Ed è stato qui sotto per tutto questo tempo?
PETER
Secondo te perché è stato scelto come location per l’Istituto quando la prigione è stata chiusa? È un importante luogo di potere per la Contemplazione. Dalla torre al centro di questa stanza puoi vedere tutto.
MARTIN
Ma non c’è niente nelle celle.
PETER
Non mi riferisco alle celle, Martin! Intendo proprio tutto. Avanti. Attento a dove metti i piedi, è stato costruito in un’era precedente alle ringhiere di sicurezza.
MARTIN
Non capisco. Perché siamo qui?
PETER
È piuttosto semplice, sul serio. Voglio usare i poteri di questo posto per sapere di più sull’Estinzione – cosa sta facendo, dove si sta manifestando. Così possiamo fermarla.
MARTIN
E hai bisogno di me per farlo?
PETER
Esatto! Senza una connessione all’Occhio, ogni tentativo di usarlo finirebbe nel caos, probabilmente. Ma per fortuna tu hai questa connessione.
MARTIN
Quindi è per questo. Sia Solitario che Osservatore.
PETER
Devi ammettere che sei il candidato perfetto.
MARTIN
Immagino di sì.
PETER
C’è solo un’altra complicazione, però? Devi liberarti dell’attuale occupante.
MARTIN
Attuale….
[MARTIN VEDE QUALCOSA E SI FERMA.]
(teso) Chi è quello?
PETER
Jonah Magnus! O il suo corpo almeno. Seduto lì, ad osservare. A collegare il tutto, diventare sempre più vecchio. Se vuoi prendere il suo posto, be’...
MARTIN
Devo ucciderlo.
PETER
Sì. Non preoccuparti, però, ho portato un coltello.
[SUONO DI PIETRA CHE ROTOLA, SCIVOLA.]
MARTIN
(respiro scosso) Dove sono i suoi occhi?
ELIAS
Esattamente dove sono sempre stati, Martin.
[MARTIN SI LASCIA SCAPPARE UN SUSSULTO TREMOLANTE.]
A vegliare sul mio Istituto.
[CLICK]
[CLICK]
BASIRA
E sei sicuro?
ARCHIVISTA
Sì, sono sicuro che prima non c’era!
BASIRA
È solo che ci sono un sacco di cassette in giro.
ARCHIVISTA
E non ne tengo nessuna insieme alla chiave per i tunnel. È stata lasciata qui per me.
DAISY
E c’è scritto “ascoltami”. Abbastanza sospetto.
BASIRA
Quindi l’ha lasciata lì Elias.
ARCHIVISTA
O Martin, o Peter, o Annabelle!
BASIRA
Va bene. Come dici tu. Potrebbe essere una distrazione.
ARCHIVISTA
C’è solo un modo per scoprirlo.
BASIRA
Non abbiamo tempo da perdere.
DAISY
Non lo sappiamo. Non abbiamo idea delle tempistiche entro cui dobbiamo agire. Io dico di ascoltarla.
ARCHIVIST
Grazie.
[CLICK]
[CLICK]
[RUMORE DI LIQUIDO CHE SCHIZZA. UNA PORTA SI APRE.]
ELIAS (JONAH)
Gertrude.
GERTRUDE
(sottovoce) Maledizione.
ELIAS (JONAH)
Pensavi davvero che non me ne sarei accorto?
GERTRUDE
Speravo fossi ancora impegnato con la situazione dell’Oscurità. È il momento della la loro “Grande Eclissi”, no?
ELIAS (JONAH)
Ma penso che entrambi abbiamo raggiunto la stessa conclusione a riguardo. È per questo che sei qui.
GERTRUDE
Già. Un peccato, veramente. Un tempo ero in grado di dare fuoco ad un palazzo in metà del tempo. L’età ha la meglio su tutti prima o poi. (con disprezzo) Be’, quasi tutti, Elias.
ELIAS (JONAH)
Sei stata tu ad… insistere nel rimanere umana.
GERTRUDE
E senza dubbio questo rende la mia morte molto meno complicata.
ELIAS (JONAH)
Cosa speravi di ottenere esattamente qui? Perché non attaccare direttamente me invece di bruciare tutto prima?
GERTRUDE
Speravo che l’incendio ti avrebbe distratto mentre facevo esattamente questo.
ELIAS (JONAH)
Capisco.
Da quanto tempo lo sai?
GERTRUDE
Del tuo corpo? Non molto dopo che ti sei impossessato del tuo nuovo ospite e abbiamo fatto due… chiacchiere. Non è stato un salto enorme da lì al panopticon. La parte difficile è stata capire effettivamente come raggiungerlo. Mi ci è voluto quasi un decennio.
ELIAS (JONAH)
Quindi dai fuoco all'Istituto, lo usi come copertura per raggiungere il mio corpo e poi moriamo insieme. Poetico. Non sembra proprio il tuo stile.
GERTRUDE
Non avevo pianificato di morire, veramente.
ELIAS (JONAH)
E come pensavi di riuscirci mentre sei ancora legata all… ah. Oh, capisco. Veramente furba. (ghigno divertito) Pensavo Eric fosse l’unico ad aver scoperto quel piccolo segreto.
GERTRUDE
La conoscenza ha i suoi modi per sopravvivere. Tu fra tutti dovresti saperlo.
ELIAS (JONAH)
Già. Era un buon piano, sul serio. Se non fossi stata così sicura che non avrei tenuto d’occhio qua sotto, probabilmente avrebbe funzionato. (sarcastico) Il grande pensionamento di Gertrude.
GERTRUDE
Potrebbe ancora funzionare.
[RUMORE DI FIAMMIFERO E METALLO]
C’è solo bisogno di una piccola scintilla, e –
[RUMORE DI PISTOLA.]
Capisco. Quindi ti stai finalmente sporcando le mani? Devo davvero averti colto di sorpresa.
ELIAS (JONAH)
Immagino che ci siamo entrambi adagiati sugli allori. Cinquant’anni sono un lungo periodo. Fine di un’era.
GERTRUDE
Non sono in vena di ricordare i bei vecchi tempi, Elias. Forse non te ne sei accorto ma sono piuttosto occupata quindi sparami o –
[COLPO DI PISTOLA. GERTRUDE SUSSULTA E CROLLA.]
GERTRUDE
(ansimando) Be’... eccoci qua. Pensavo facesse più male.
ELIAS
(sospira) Peccato.
[CLICK]
[CLICK]
BASIRA
Bene, cosa ci dice tutto ciò?
Jon? Jon?
ARCHIVISTA
S-sì, scusa, giusto. Solo, uh… uh, il panopticon. È il, uhm-
BASIRA
La struttura della prigione di Millbank, basata su una torre di guardia che tutto vede. Lo so. Ho letto.
ARCHIVISTA
Bene.
BASIRA
Pensi che sia lo strumento?
ARCHIVISTA
Sì. E scommetto che il corpo di Elias –
BASIRA
Dev’essere Jonah Magnus, no?
ARCHIVISTA
Direi di sì.
BASIRA
(sospiro) Ed è passato di corpo in corpo come quel Reynor, qualunque cosa fosse.
ARCHIVISTA
Quindi Peter sta cercando di aiutarlo o fermarlo?
BASIRA
Lukas sta pianificando di impossessarsi del panopticon. Non penso che l’idea gli vada a genio.
ARCHIVISTA
Ma è stato Elias a dargli il comando. Non ha alcun- cosa… Daisy stai-?
BASIRA
Shh!
[PASSI PESANTI E IRREGOLARI. SI SENTONO URLA DI DONNA IN LONTANANZA.]
ARCHIVISTA
Oh, no.
BASIRA
Voi due restate qui. Vado a controllare.
[CLICK]
[CLICK]
PETER
Che ci fai qui, Elias?
ELIAS (JONAH)
Oh, non devi preoccuparti.
PETER
Due contro uno?
ELIAS (JONAH)
Non potrei fermarvi nemmeno se volessi. Volevo solo essere qui per il finale. Un uomo non è libero di assistere alla propria morte?
MARTIN
Cosa, co- cosa? Cosa? Come fai ad essere qui?
ELIAS (JONAH)
Be’-
PETER
Non farti distrarre.
ELIAS (JONAH)
(con disprezzo) Peter.
PETER
(con altrettanto disprezzo) Elias.
MARTIN
Entrambi silenzio – fate silenzio. Datemi solo un secondo per pensare.
PETER
Certo. Puoi prenderti tutto il tempo del mondo.
ELIAS (JONAH)
Avanti, Martin. Mi sarei aspettato che avresti afferrato al volo la possibilità di uccidermi.
MARTIN
Non è questo… perché non dovresti aiutare contro l’Estinzione?
ELIAS (JONAH)
Perché sono un uomo pieno di impegni. Non è mai stata una delle mie priorità.
MARTIN
Non ti credo.
ELIAS (JONAH)
Non ha veramente importanza, temo. È l’unica risposta che sono disposto a darti.
MARTIN
Se io...
Se ti uccido, gli altri sopravviveranno?
PETER
Elias?
ELIAS (JONAH)
Avanti, Peter. È una domanda ragionevole. E avresti dovuto occupartene tu, veramente.
In breve, non lo so, Martin. Ti garantisco che non sarà piacevole per loro, ma sinceramente non so se il loro legame con l'Istituto è così forte come potrei aver insinuato. Tu, quantomeno, non dovresti avere ripercussioni grazie alla tua nuova alleanza. Jon… potrebbe essere abbastanza potente da sopportarlo. Melanie è fuori dai giochi, quindi rimangono Basira e Daisy. E il resto dell’Istituto, ovviamente, ma non dirmi che ti importa di loro.
MARTIN
(indignato) Co- certo che mi importa!
ELIAS (JONAH)
Ne sei sicuro? Ti importa veramente di loro? O preoccuparsi è semplicemente una vecchia abitudine?
Santo cielo. Peter ha fatto un ottimo lavoro, vero? No, l’unica scelta che credo importi è se vuoi uccidermi o meno.
MARTIN
Lo voglio. (ride) Lo voglio veramente.
PETER
E allora fallo, Martin. Siamo uguali, io e te. Non abbiamo bisogno di nessun altro. Guardare da lontano, è quello che hai sempre fatto. Non ti sei divertito in questi ultimi mesi, a muoverti attraverso gli Archivi senza essere visto, senza essere giudicato? Ti piacerà lì. Lo prometto.
MARTIN
Sì. Sì, penso che mi piacerà.
PETER
Allora fallo. Uccidilo e aiutami a salvare il mondo.
[LUNGA PAUSA.]
MARTIN
No.
[CLICK]
[CLICK]
DAISY
Quindi?
BASIRA
Sembrano essere due persone. Un vecchio e-
DAISY
Una donna con una cicatrice.
ARCHIVIST
Oh, Dio, proprio adesso? Perché adesso?!
BASIRA
Probabilmente non è una coincidenza. Da quello che ho visto si stavano divertendo con il resto dell’Istituto, ma presto saranno tutti morti o fuggiti.
DAISY
E poi loro verranno qui.
ARCHIVISTA
(sottovoce) Già.
BASIRA
Posizionati accanto alla porta. Prova ad attaccarli quando entrano.
DAISY
Okay.
ARCHIVISTA
Posso, uh… posso avere una pistola?
BASIRA
Ne hai mai usata una?
ARCHIVISTA
(indignato) Non me l’hai mai insegnato!
BASIRA
Non me l’hai mai chiesto. Tra l’altro, abbiamo abbastanza problemi senza che –
[RUMOROSO SCHIANTO.]
NON-SASHA
Ciao, Jon.
BASIRA
Oh, merda.
ARCHIVISTA
Ditemi che è un cazzo di scherzo –
[SCHIANTO RUMOROSO, COLPI DI PISTOLA]
BASIRA
Vai!
[RUMORE METALLICO MENTRE JON CORRE.]
TREVOR
Joooooonny! (sghignazza)
JULIA
Vogliamo fare una dichiarazione!
NON-SASHA
Oh, ciao! Che succede qui? Nuovi amici?
[COLPI DI PISTOLA. NON-SASHA RIDE.]
NON-SASHA
Non siete nuovi amici? Anche meglio.
DAISY
Che diavolo è quella roba?
JULIA
Ah! Lo vedi, vecchio?
TREVOR
Sono tutti mostri qui.
ARCHIVISTA
Ti ricordi cos’è successo a Sasha?
BASIRA
Quella è la cosa che l’ha uccisa.
ARCHIVISTA
Era intrappolata nei tunnel. E – Martin. Dev’essere successo qualcosa li sotto.
BASIRA
Se è li sotto con Peter, o Elias… maledizione, dobbiamo trovare un modo per raggiungerli.
TREVOR
(di sottofondo) Venite fuori, venite fuori, ovunque voi siate!
(annusa) Riesci a sentire il loro odore?
JULIA
Ugh. Difficile a dirsi con la puzza di quella cosa!
BASIRA
Ci seguiranno… maledizione. Jon, vai, noi li terremo occupati.
ARCHIVISTA
Cosa? No! Io –
BASIRA
Non discutere. Vai.
NON-SASHA
Joooon?
ARCHIVISTA
Va bene. Cercate di non morire.
BASIRA
Vai.
[QUALCHE MOMENTO DI SILENZIO E RUMORE METALLICO.]
BASIRA
Potrebbe essere arrivata la nostra ora.
DAISY
Basira…
BASIRA
Non pensavo sarebbe finita così. (hehe) Sai cosa, in realtà forse lo pensavo.
[JULIA RIDE FOLLEMENTE DI SOTTOFONDO]
DAISY
Basira, promettimi una cosa.
BASIRA
Cosa – no. Daisy, no.
DAISY
Basira, quando tutto sarà finito, devi trovarmi. E uccidermi. Promettimelo.
BASIRA
No. No, Daisy, troveremo un modo.
NON-SASHA
Non puoi nasconderti per sempre, Jon...
DAISY
Questi ultimi mesi… ho sempre avuto i giorni contati, non credi? Non posso scappare per sempre.
BASIRA
(disperatamente) Daisy...
DAISY
Promettimelo.
BASIRA
Te lo prometto.
DAISY
Grazie. Ora scappa.
BASIRA
Daisy –
DAISY
(voce ringhiante, distorta dalla Caccia) Scappa...
[VELOCI PASSI, DAISY RINGHIA. JULIA RIDE E CARICA UNA PISTOLA.]
JULIA
Eccoti.
TREVOR
Tutta sola.
DAISY
(ringhiando) Merda!
[COLPO DI PISTOLA.]
[CLICK]
[CLICK]
PETER
Martin. Cosa stai facendo?
MARTIN
Sto… dicendo di no. Mi rifiuto. Fine dei giochi.
[IL COLTELLO CADE RUMOROSAMENTE PER TERRA.]
PETER
Martin, non è il momento di fare i capricci. Ci sono cose più importanti in gioco qui –
MARTIN
(risata) Sai, credo sia questo il vero problema. La posta in gioco era troppo alta. Tutti quei piccoli dettagli che non tornavano...li ha resi più evidenti. Esagerati.
PETER
L’Estinzione sta arrivando.
MARTIN
Oh, ci credo! Ma non è questo il punto, no? Non stavi cercando di salvare il mondo, era tutto solo un gioco di potere contro di lui. Potrei anche non sapere cosa sta succedendo esattamente, ma non penso di volere nessuna parte in tutto questo. Per quanto voglia ucciderlo… me ne chiamo fuori.
PETER
Ma hai detto –
MARTIN
Onestamente, ho detto quello che pensavo volessi sentire più che altro.
PETER
Capisco. (rivolgendosi a Elias) Sei stato tu, vero?
ELIAS (JONAH)
Non direi.
MARTIN
Non è stato lui! Non è stato nessuno. Solo io. Sono sempre stato solo io. Io...
Quando mi sono rivolto a te all'inizio, pensavo di aver perso tutto. Jon era morto, mia madre era morta e il lavoro per cui avevo dato tutto mi aveva intrappolato e obbligato a fare del male e io… non mi importava veramente di quello che sarebbe successo a me. Mi dicevo che stavo cercando di proteggere gli altri, ma… neanche andavamo d’accordo, onestamente. Forse pensavo semplicemente che unirmi a te sarebbe stato un buon modo per farmi uccidere.
E poi… Jon è tornato, e… e all’improvviso avevo una ragione per mantenere la tua attenzione su di me. Farti sentire al comando così non te la saresti presa con lui. E se questo significava andare sempre più alla deriva, che importa? Avevo già pianto la sua morte. E se adesso significava salvarlo, ne valeva la pena.
Quando hai cominciato a parlare dell’Estinzione, però… mi avevi veramente convinto a quel punto, per un po’. Ma poi – (risata sardonica) poi, hai provato a rendermi l’eroe. Hai provato a vendermi l’idea che fossi l’unico che poteva fermarla. E quello non mi è mai andato giù. Voglio dire, voglio dire, guarda – guardami, non sono esattamente un – un prescelto. Ma a quel punto ero dentro fino al collo. Quindi sono stato al gioco. Ho aspettato di vedere qual era il tuo obiettivo finale, ed eccoci qua.
Divertente. Sembra che avessi ragione dall’inizio. Probabilmente rimane comunque un buon modo per farmi uccidere?
ELIAS (JONAH)
(compiaciuto) Ti avevo avvertito, Peter.
PETER
Ma servi veramente la Solitudine.
MARTIN
Oh, ci sono quasi, ma se questo è il test finale o qualcosa del genere? Allora mi dispiace. La risposta è comunque no.
PETER
(petulante) No. No! Non è giusto – hai idea di cosa hai fatto? Lo sapevi, deve aver realizzato –
MARTIN
Jonah non c’entra niente.
PETER
No, non è – non puoi –
ELIAS (JONAH)
Hai perso, Peter, ammettilo. Ti ha manovrato come un… (allegramente) come un… burattino da due soldi.
PETER
No! Taci.
ELIAS (JONAH)
Peter. È ora.
PETER
Va bene.
MARTIN
Grande. Allora adesso uno di voi due può forse dirmi cosa...
[L’INTERFERENZA AUMENTA IMPROVVISAMENTE DI VOLUME, SOVRASTANDO LA VOCE DI MARTIN. POI SI DISSOLVE, MARTIN È ANDATO.]
ELIAS (JONAH)
Non sarà così male, Peter. Vedrai. Ora, lui sarà qui a momenti, quindi puoi andartene o –
PETER
Oh, no. No. Non gli renderò le cose facili. Non hai ancora vinto.
ELIAS (JONAH)
Come vuoi. Basta che ti assicuri di lasciare la porta aperta.
[L’INTERFERENZA DI PETER AUMENTA DI VOLUME UN’ULTIMA VOLTA, POI SCOMPARE. ELIAS, DA SOLO, EMETTE UNA LUNGA E TRIONFANTE RISATA.]
[CLICK]
[CLICK]
[RESPIRO AFFANNOSO DI JON PER QUALCHE SECONDO.]
ELIAS (JONAH)
Ah, Jon. Stavo iniziando a preoccuparmi. Hai trovato la strada facilmente?
ARCHIVISTA
(senza fiato) Sì. Sì, l’ho fatto.
...come?
ELIAS (JONAH)
Ti basti sapere che sono stato io a chiamarti.
ARCHIVISTA
Cos’è questo posto?
ELIAS (JONAH)
Mmh. Una domanda difficile. E non c’è tempo –
ARCHIVISTA
Il panopticon.
ELIAS (JONAH)
(compiaciuto) ...caspita, sei cresciuto. Sì. Un capolavoro, non credi?
ARCHIVISTA
Già. Lo è. E quello lì sei tu? Il tuo… corpo?
ELIAS (JONAH)
Non più. Non veramente, però se dovessi fargli del male, non finirebbe bene per me. O per i tuoi amici, se è per questo.
ARCHIVISTA
Forse ne vale la pena.
ELIAS (JONAH)
Forse. E sono sicuro che, in altre circostanze, saresti più che felice di correre il rischio per provare a vendicarti.
Ma...
ELIAS (JONAH)
Ma per Martin, non c’è tempo da perdere.
ARCHIVISTA
Dov’è?
ELIAS (JONAH)
Peter Lukas lo ha gettato nella Solitudine, e ogni momento che passa si allontana sempre di più da te.
ARCHIVISTA
Come lo riporto indietro?
ELIAS (JONAH)
Da qui fuori? Impossibile.
ARCHIVISTA
Vuoi che lo segua?
ELIAS (JONAH)
No, Jon. Sei tu a volerlo seguire. Io voglio semplicemente che tu sappia che se lo farai, è improbabile che tornerai indietro. Andare volontariamente nella Solitudine è praticamente una condanna a morte.
[SENZA ESITAZIONE.]
ARCHIVIST
Come faccio?
ELIAS (JONAH)
Non è passato molto tempo. E sono sicuro che ci siano ancora le tracce del loro passaggio. Devi soltanto aprire la mente. Assorbi tutto. Conosci il loro percorso, e semplicemente… seguilo.
[L’INTERFERENZA AUMENTA DI NUOVO DI VOLUME.]
Molto bene.
Hai paura, Jon?
ARCHIVIST
(a bassa voce) Sì.
ELIAS (JONAH)
Perfetto.
[CON QUESTO, VIENE SOPRAFFATTO DALL’INTERFERENZA.]
[CLICK]
[Traduzione di: Sim]
[Episodio Successivo]
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i primi a saperlo
W: Gli occhi poi scivolano subito sulla figura seduta di Maegan che, almeno, gli fa abbozzare subito un sorriso spontaneo. Ma questo sorriso viene presto rimpiazzato da un`espressione fintamente arrabbiata, mentre va a puntare puro un dito contro la povera Corvonero. « Io sono ancora arrabbiato con te »
M: «Sono io che dovrei essere arrabbiata»
T: «Come mai tutto st`odio, oggi?»
W: « Perché lei è una corvolagna e ti ha chiesto a te per l`incantesimo! » risponde al bro sollevando le sopracciglia quasi a voler rimarcare il torto subito.
T: «Si vede che voleva provare un po` di saggezza grifondoro» sorride allargando le braccia, palesemente ironico dato che Godric non brillava sicuro in sapienza «Che poi» schiocca la lingua contro il palato appiccicaticcio «Non mi avete ancora detto di che bolide di incantesimo state parlando» fa notare a entrambi
M: «in realtà non so esattamente che incantesimo voglio imparare» ah «ma mi devo vendicare di una serpe maledetta che mi ha dato fuoco» oh no «cioè... non voglio battermi proprio con lei direttamente, perchè lei è una codarda e disarma alle spalle senza nessuna ragione» true story, e le labbra le si serrano un pochino a quel ricordo molto poco piacevole «Però... beh, almeno la prossima volta saprei come rispondere se dovesse darmi fastidio» e ora gli occhietti blu passano da uno all`altro, prima di dire ancora «Vorrei imparare un incantesimo che le faccia qualcosa a livello fisico... cioè lei è fissatissima con la pelle, le cremine, i capelli e quelle cose lì, e vorrei imparare qualcosa come la fattura dei foruncoli – ma non quella, quella la so fare già. Però capito? Il genere è quello» e ora tocca a loro pescare l`incanto adatto alla piccoletta.
T: Dunque la osserva, in attesa di capirne di più, ma man mano che la ascolta la sua espressione perde il sorriso che lo caratterizza in favore di rughe d`apprensione in mezzo alla fronte «Oh» alterna l`attenzione tra Maegan e Wesley, quasi non fosse certo di aver udito bene «... aspe`, ma quindi sei stata aggredita? Da chiii?» tremendamente serio nel dirlo, tanto da ricercare lo sguardo della Corvonero con una certa urgenza «A chi devo schiantare il c*lo?» e lui si direbbe già pronto a menare le bacchette, a giudicare da come solleva i gomiti dal divano per assumere una posa eretta, insolitamente determinata.
W: man mano che ascolta la storia, le sopracciglia cominciano a corruggarsi nel mostrare un certo nervosismo. Si scambia un`occhiata con il bro prima di mettersi un po` più dritto con la schiena. « Scusa ma in che senso ti ha dato fuoco? » domanda perché spera di aver capito male. « Ma è matta? » probabilmente sì. « Chi è sta str- » amorevole ragazza. Ed anche se lui non è un Grifondoro, a Maegan ci tiene e sta cosa mica gli va giù.
M: il nome richiesto viene fatto con tanto di tono schifatino «Heaven Hazaar». Ironia della sorte, la Serpeverde in questione piuttosto che un angelo (come suggerito dal nome stesso) è l`incarnazione di Satana dato che le ha dato proprio fuoco e quindi va a spiegare meglio a Wes «nel senso che mi ha dato fuoco al maglione e se non ci fossero state le docce sarei morta» melodrammatica as always
T: Lo sguardo che stavolta si rabbuia quando è Maegan a fare la melodrammatica «Beh, fortuna che non lo sei, ecco» niente presagi di morte, questa volta il suo ottimismo è a dir poco categorico «E mo` a `sta tizia gliela facciamo pagare»
W: « Sì ma te stai bene? » perché prima di pensare ad un piano si preoccupa.
M: La preoccupazione dei due comunque la fa sorridere flebilmente, un po` grata da tutto quell`affetto e le iridi chiare sono fisse in quelle di Wesley quando va semplicemente ad annuire quando le chiede se sta bene.
(...)
T: «MacGilly, io se vuoi t`insegno tutti gli incantesimi che ti va, eh» cerca lo sguardo di Wesley, certo di parlare anche per lui «Però, se `sta tizia ti dà di nuovo grami, ce lo fai sapere?» tenta di farsi promettere, incrociando le braccia al petto.
W: . Poi però torna un attimino serio quando il bro fa ancora il bravo cavaliere, annuendo pienamente d`accordo con le sue parole. « Ormai è sulla nostra lista nera » afferma convintissimo, dedicando comunque all`altra uno sguardo un po` più serio e apprensivo.
M: I cambi di toni fanno assumere anche alla corvetta un faccino serio, e davanti a tutta quel senso di protezione dei due nei suoi confronti va ad annuire vigorosamente. Alla prossima volta che rischia di morire, saranno i primi a saperlo.
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