#annie zárate
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bogotamusicvideofestival · 21 days ago
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// Bogotá Music Video Festival // Selección Oficial 2024 //
Panorama Nacional
Ali AKA Mind - La Ansiedad Y Yo (David Moreno)
Alpes De Blanco A Negativo - Memorabilia (Erik Alexander Orozco Gañán)
Ami Rodríguez, Luna Hernández - Travesía (Óscar Otero)
Animal Blanco - Carcaj De Flechas Blancas (Cintia Obando)
Anny - Flores Amarillas (Brayan Rubiano)
Asylenn - En el Umbral (Juan Meza)
Beatzarro Fernández - Pan De Dios (Joan Sebastian Gallo Hincapie)
Buendía & Guarachan Brothers - Si Nos Queremos Tanto (Álvaro D. Ruiz)
Cacao Munch - Tiempo (Carlos Toro Egas)
Carrera Séptima - Septimazo (Santiago Muñoz)
COBO - Ruleta (Daniela Duque)
Cosmology X Ft. Pepa Lopera - Gnomo Psicotrópico (Johanna Parra)
Dani Medias Rotas - Josefina (Ángel Jesús Hurtado)
David Oli - El Tiempo Nos Pesa (Sebastián Prada)
Deglorian - El Placer De Lo Oculto (Andrés C. Rivera)
Espíritus Afines - Antes Del Eclipse (Juliana Andrea Acevedo Ruiz)
Fatima Push - Amigo And Tempest (Mateo Chaves & Camilo Báez)
Fausto Rodríguez - Margarita (David Lozada)
Flor De Jamaica - Quisiera (Randazzo)
Flor De Lava - El Velo Se Cayó (Rodrigo Borda)
Garajes - Transgresión (Gabriel Toro)
Irepelusa - Los Domingos La Paso Solita (Nano Carulla)
Irepelusa x Esteman - Te Amé Temprano (Nano Carulla)
John Arango - Rojo Carmesí (John Arango)
Juan Diego Triviño & Anamaría Laroc - Cohete (El Juanpa)
Karonte - Fuego Por Bemba (Thomas Mejía)
Kevin Jurado X LEEB X Hidd Sage - Superposición Cuántica (David Moncayo)
Lacerta - Una Vuelta (Álvaro José Cogollos)
LaChiki Y Su Mala Reputación - Del Timbo Al Tambo (Vladimir Goraldo & Jorge Zárate)
Las Villa - Fanática Sensual (Diego Ante)
Laura Kalop, Andrea Echeverri - Ay, Mujer (Sergio Mantilla & Manuel Velásquez)
Laura Pérez - Dementes (Mariana Sánchez)
Lilo Lara - Rola Caliente (Amarilla Ávila)
Locotina - Salgo a Buscarte (Edward Gómez Granada)
Los Hermanos De Nadie - El Murmullo De Un Muerto (Los Hermanos De Nadie & CunturFfilms)
Malva - Raso en la Jungla (Stiven Pinzón)
Maria McCausland - Todo Pasa (Hugo Rubiano)
Mario Y Sus Modales - No Sé Soltar (Sebastián Prada)
Mauricio Meyes - TLTEM (Pablo Escallón Barrios)
Mc Ari & El Arkeólogo ft. Noé Castilla - Jazmín (Jeisson Gómez)
Nicolás Díaz Lucas - A Las 6 (Kim Arévalo)
Nucleonics - Drop The Bomb (Laura Mosquera)
Palto, El Elegido - Ser Semilla (Julián Andrés Gómez Reyes)
Proyecto Humo - Te voy a matar + El caso 003478 (Iska Emilio Lozano)
Residente & Wos - Problema Cabrón (Alejandro Pedroza)
Señor Ledesma - Tú (Alexis Ledesma)
También Conocidos Como - Plataformas (Carlos Prías)
Tu Rockcito y Paula Rios Ft. Christian Camilo Peña - Pato Vallenato (William Rivera y Andrea Peralta)
Una Espeletia - Firmecito (Justin Olivares)
Unidad Ideológica - Bloqueo Mental (Ana González)
UNIO - Capucha Y Poesía (Julián Baraya)
Victoria Sur - Ojalá Nos Crucemos Otra Vez (Leo Carreño)
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anniezaratemx · 2 years ago
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Vestido estelar para el desfile de catrinas de la `Noche de Ánimas´ en Pátzcuaro, Michoacán.
Modelo: Emilia Vizcarra
Diseño: Sandra Ramos (Fesstiva)
Fotografía: Annie Zárate
Asistente de iluminación: Sam Moretto
Locación: Estribo Chico Mirador en Pátzcuaro, Michoacán
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pangeanews · 7 years ago
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Reportage da Buenos Aires, ovvero: quando Mick Jagger si inchinò davanti a Borges (che ascoltava i Pink Floyd)
A Buenos Aires sembrano tutti in fuga, tutti stranieri. Questo, forse, è affascinante. Una città impossibile costruita con genio europeo sulle sponde livide del rio de la Plata. Come addomesticare una anaconda. Come insegnare a un giaguaro a mangiare con forchetta, coltello e fazzoletto al collo. Tutti, a Buenos Aires, sono eredi di migranti. Sono di questa terra, ma hanno il cuore sepolto in un’altra, solo sognata, immaginaria. Per questo, c’è una specie di devozione ai lari della malinconia e quando cade, la sera, disintegra viali eleganti, palazzi, uomini. Il giaguaro si sveglia e divora ogni cosa. Anacleto viene dal Portogallo, abita a Zárate, 90 chilometri da Buenos Aires, sulle sponde del Paraná. Non gli piace Zárate. In assoluto, non gli piace questo mondo né questo tempo. “La gente ha perso il senso dell’identità, tutto corre, tutto si distrugge”, dice. Poi mi indica una tizia. “Tipica argentina”. Anni 45, labbra gonfie come Zeppelin, pelle tirata, tette in esposizione. Anacleto la piglia in giro, “questa è una donna?”. Anacleto, la domenica, pranza al Cafe Tabac con la figlia, ‘Sole’, eccellente scrittrice di reportage. Quella domenica c’ero anch’io. Il Cafe Tabac è il bar più elegante della Recoleta, la zona di Buenos Aires eternata da Jorge Luis Borges in una delle sue prime poesie, La Recoleta. Il grande cieco amava il cimitero della Recoleta, “la comunione del marmo e del fiore”, dove “esaltiamo il sogno e l’indifferenza”. “Me lo ricordo, l’ho vissuto il tempo in cui andavi Cafe La Biela o al Tortoni e lo vedevi, Borges, appollaiato al suo bastone, e potevi fargli qualche domanda, e lui ti guardava, guardando nei gangli del tuo destino, forse, guardingo, e forse rispondeva”, mi dice, e con una mano cancella gli ultimi trent’anni, come se fossero una falange di piccioni. Anacleto ha una eleganza innata. Ha letto molti libri. Un po’ se ne vanta. “Ormai non ho nessuno con cui parlare, sa, gli amici sono quasi tutti morti”. La sua passione è Federico Fellini: cita brani di film, ricorda quando ha visto Amarcord, ha una passione viscerale per Otto e mezzo, è un florilegio di aneddoti. Mi racconta le malizie con cui Fellini rifiutò, per il suo Casanova, di affidare il ruolo del protagonista a Robert Redford, contravvenendo ai desideri del produttore. Che strano. All’altro capo del mondo un ‘fellinologo’. Che si offende quando non lo seguo, quando non gli do spago nel delirio filologico felliniano. Poi attacca con i libri. Adora William Faulkner. “Il suo libro più bello è Le palme selvagge: lo sa che lo ha tradotto anche Borges?”. Ovviamente non lo so. Poi mi parla di Cesare Pavese, di Pasolini (“mi piace Ragazzi di vita”), di Albert Camus e di André Malraux. Mi obbliga a comprare un libro di Isidoro Blaisten, “uno dei grandi scrittori argentini contemporanei. E poi, mi creda, se vuole conoscere l’Argentina lasci perdere Martin Fierro o Don Segundo Sombra”. E… cosa dovrei leggere? “Ovvio. Il Facundo di Domingo Faustino Sarmiento, quella è la quintessenza dell’argentinità… se esiste”. Mi informo. Sarmiento, che è stato anche Presidente dell’Argentina dal 1868 al 1874, ha pubblicato nel 1845 la storia di Facundo Quiroga, caudillo argentino vissuto nei primi dell’Ottocento, durante i turbini che seguirono la dichiarazione d’indipendenza, noto per il coraggio e l’avventatezza. Anacleto, figura eroica, a suo modo, fuori tempo, avrà 75 anni, fa il parrucchiere a Zárate, il peluquero. La sua barberia è una specie di antro filosofico, dove si discute di libri, di cinema, della vita e della morte. Ha fatto radio per decenni e ha portato il rock nei domini argentini. “Si informi, a Borges piaceva il rock… ed era adorato da Mick Jagger”. Poi Anacleto se ne va, con la sua aura leggendaria. Mi informo. Lì per lì penso che sia una battuta. Che cavolo c’entra lo scrittore de L’Aleph con il cantante di Satisfaction? In effetti, c’entra.
Jorge Luis Borges con la sua musa (e moglie) María Kodoma
L’aneddoto lo ha raccontato, un decennio fa, María Kodoma, la musa di Borges, la vedova – se l’è sposato due mesi prima della morte – presidente della ‘Fundación International Jorge Luis Borges’. Intanto, la Kodoma recensisce la discografia di Borges. “Non gli piaceva Beethoven. Ma ascoltava Brahms, Bach, la musica antica, medioevale, e il folclore, la milonga e il tango”. Fin qui, ci siamo. Il resto ci stupisce. “Gli piacevano alcuni pezzi dei Beatles, dei Rolling Stones, dei Pink Floyd. I Pink Floyd gli piacevano molto. L’inno del suo compleanno non era Happy Birthday ma The Wall”. Incredibile. Il cieco che coniuga la gnosi alla saga islandese, l’apocrifo antico e la leggenda coranica che ascolta i Pink Floyd per la festa di compleanno. Siamo ancora lontani da Mick Jagger, comunque. “Eravamo al Palace Hotel di Madrid”, attacca la Kodoma. “Aspettavamo che venissero a prenderci per la cena quando vedo Mick Jagger. La rockstar si inginocchia e afferra la mano di Borges, ‘Maestro, io la ammiro’, dice. Borges, un po’ stupito, fa, ‘E lei chi è?’. E lui, ‘Sono Mick Jagger’. ‘Ah, quello dei Rolling Stones’, risponde Borges. Mick Jagger quasi sviene dall’emozione, ‘E come fa a conoscermi?’”. Già. Come fa? Merito della Kodama. Che gli fa vedere un film. Il film si chiama Performance, in Italia è tradotto come Sadismo, è girato nel 1968 ma mandato al cinema nel 1970, in un tripudio di critiche. Il film è un manifesto pulp della Swinging London, tra violenza gratuita a go-go, droghe, allucinazioni, deliri sessuali. Nel film, girato da Donald Cammell, Mick Jagger interpreta una rockstar torturata dalla vita. Nel film le labbra da carnefice di Jagger pronunciano frasi elusive, “And the Tetrarchs of Sodom, and Orbis Tertius”, che rimandano al più rappresentativo dei racconti di Borges, Tlön, Uqbar, Orbis Tertius, raccolto in Finzioni. In un fotogramma del film, inoltre, si vede, rapidissima, una immagine di Borges dentro uno specchio, poi infranto. Già. Ma come fa Borges a essere finito in un film con Mick Jagger protagonista? Chiedo a Nicolás Helft, micidiale esperto di Borges. Il giro è questo. “Nel 1950 lo scrittore francese Roger Callois, che vive a Buenos Aires sotto la protezione di Victoria Ocampo, traduce Finzioni in Francia, per Gallimard. Segue una notevole recensione di Jean-Paul Sartre”. Segue, nel 1961, vittoria, insieme a Samuel Beckett, di un importante premio internazionale degli editori. Quell’anno, cominciano le traduzioni negli States e Borges, “nella decade degli hippie diventa lettura obbligata per i concetti che sa creare, la manipolazione del tempo e dell’identità, la civiltà umana che sparisce al cospetto della memoria artificiale, la biblioteca dove tutto è scritto e nulla si può creare, tutti temi che esaltano chi vuole sperimentare le droghe, gli eccessi dell’intelletto”. Ecco, questa è la storia di come Borges divenne l’autore preferito di Mick Jagger. (d.b.)
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anniezaratemx · 2 years ago
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Vestido estelar del desfile de catrinas, hecho por la diseñadora Sandra Ramos en el atelier de Fesstiva y portado orgullosamente por la hermosa modelo mazatleca Emilia Vizcarra durante la celebración de Día de Muertos en la `Noche de Ánimas` en Pátzcuaro, Michoacán.
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anniezaratemx · 2 years ago
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anniezaratemx · 3 years ago
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if it costs you your peace, it's too expensive 🍃
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anniezaratemx · 2 years ago
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anniezaratemx · 3 years ago
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anniezaratemx · 3 years ago
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anniezaratemx · 3 years ago
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anniezaratemx · 3 years ago
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anniezaratemx · 3 years ago
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Ya te amo antes de conocerte, y te amaré toda la vida.
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