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Fun Fact
Kazakhstan’s Minister of Communications and Informatics has blocked the Tumblr site because it contained 60 sites of terrorism, extremism, and pornography in 2015.
Nell'arco di poco più di una settimana, una maledetta settimana, sono andati via due amici, due dei miei più intensi interlocutori di questa rete pseudosociale.
Mi sento sempre più solo.
Forse è il momento che vada via anch'io.
Da questa rete almeno.
In verità, già so che poi alla fine parlo, parlo, dico di andarmene, dichiaro di essere pronto a lasciare questo spazio, ma poi resto. Ormai sono irretito e non riesco a fare a meno di lasciare in giro briciole di memoria che disegnano percorsi che riconducono a me e a ciò che considero valore.
Sussurrare tra la gente che non ascolta, ascolta poco o ascolta distratta è sempre meglio che aurocondannarsi al silenzio. Imma e Antonio ce lo hanno insegnato fino al loro ultimo giorno.
Noi siamo fatti anche da tutti i nostri innumerevoli morti, da tutte le perdite che hanno scavato nella nostra anima dei vuoti, da tutte le persone significative che abbiamo incontrato e poi perduto: maestri, amori che sono finiti, amici che abbiamo perso. Tutto quello che è stato e che non è più, che ha marchiato la nostra vita e si è perduto nel tempo, resta in qualche modo ancora qui perché lo portiamo dentro noi stessi.
Avessi sentito un solo presidente di regione, un sindaco, un consigliere municipale, un politico qualsiasi che, davanti alla tragedia dell'Emilia Romagna, si sia dichiarato contrario alla spesa per le armi e consigliare di spendere quei soldi per curare il territorio italiano. Macche'! Siamo sempre tra l'incudine dell'ipocrisia e il martello del servilismo atlantista. Una merda che invade giornali e televisioni e nessuno tira lo scarico. Un dibattito sempre uguale, repliche di repliche, morti su morti, acqua su acqua, fuoco su fuoco, immagini viste e riviste migliaia di volte, e poi funerali, e ancora dichiarazioni, e lacrime, e gli italiani sapranno rialzarsi, ed ecco i numeri per la solidarietà, mandate soldi, basta un sms, o anche da numero fisso...
Fatemi capire, voi decidete di spendere miliardi per le armi e io devo mandare i soldi ad ogni tragedia?
Magari mi devo sentire in colpa perche non partecipo alla colletta della RAI, di Mediaset, di LA7, con Mentana e Bruno Vespa che mi guardano come un traditore pidocchioso?
Ma fino a che punto riuscite a spingere le vostre facce di bronzo davanti alle telecamere senza vergognarvi?
Gli italiani hanno sempre dimostrato un grande cuore, ma di tutti i soldi che abbiamo mandato per ogni tragedia non abbiamo mai avuto la soddisfazione di sapere che cazzo ne avete fatto!
Se conto solo dal 2000 mi vengono i brividi! Almeno 20 grandi tragedie tra terremoti, alluvioni e dissesti geologici.
E tutto questo con una politica che non si taglia gli stipendi, che crea carrozzoni ogni giorno per piazzare amici di amici, sodali, figli e parenti per cose che non approdano mai a niente e se ne fotte di come va questo Paese?
Io vi prenderei a calci in culo senza soluzione di continuità!
Ci chiedete soldi mentre le banche, le assicurazioni, le aziende energetiche e quelle farmaceutiche, si leccano i baffi per tanti miliardi guadagnati? Chiedeteli a questi speculatori i soldi e non rompete i coglioni!
Credo che uno può insegnare solo l’amore per qualcosa. Io non ho insegnato letteratura inglese, ma l’amore verso quella letteratura. O, per meglio dire, visto che la letteratura è virtualmente infinita, l’amore per certi libri, certe pagine, forse certi versi.
Ho tenuto quella cattedra per vent’anni. Quaranta o cinquanta allievi, ogni volta, e quattro mesi di tempo.
La cosa meno importante erano, quindi, i nomi e le date, ma riuscii a trasmettere loro l’amore per qualche autore e alcuni libri. Cioè, ciò che fa un insegnante è cercare degli amici per i suoi studenti. Il fatto che siano contemporanei, o morti da qualche secolo, che appartengano all’una o l’altra regione del mondo, non può contare di meno. L’importante è che siano in grado di trasmettere bellezza, e si può soltanto trasmettere la bellezza che almeno una volta abbiamo sentito dentro noi stessi.
Frase: "La fantasia abbandonata dalla ragione genera mostri impossibili: unita a lei è madre delle arti e origine delle meraviglie"
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⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀✧ ⠀⠀ ⠀⠀ ⠀⠀
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⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ׂׂ✧.ೃ⠀⠀⠀⠀𝐍𝐎𝐌𝐄 𝐂𝐎𝐆𝐍𝐎𝐌𝐄
⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀──────── ⠀⠀:classical_building:️ ⠀⠀. ˊ-
⠀⠀# FC: Taylor Launter ⌵ ⠀⠀⠀⠀⠀˚·. ⠀⠀
⌗ ex ғᴄ : Mahmood⠀⌵
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⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀:classical_building:. 𝐝𝐞𝐦𝐢𝐠𝐨𝐝 /ˈdɛmɪɡɒd/
⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀𝘯𝘰𝘶𝘯. a being with partial or lesser
⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀divine status, such as a minor deity,
⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀the offspring of a god and a mortal,
⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀or a mortal raised to divine rank.
⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⌵
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⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀:amphora:⠀⠀───⠀⠀✧.ೃ ⌗ 𝐁𝐀𝐒𝐈𝐂 𝐈𝐍𝐅𝐎𝐒
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⠀⠀⠀✧.*⠀𝐧𝐨𝐦𝐞 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐥𝐞𝐭𝐨 : Archos Midas
⠀⠀⠀✧.*⠀𝐝𝐚𝐭𝐚 𝐝𝐢 𝐧𝐚𝐬𝐜𝐢𝐭𝐚 : 17 marzo 2004
⠀⠀⠀✧.*⠀𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐬𝐜𝐨𝐥𝐚𝐬𝐭𝐢𝐜𝐨 : Nessuno
⠀⠀⠀✧.*⠀𝐬𝐜𝐡𝐢𝐞𝐫𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 : (bene )
⠀⠀⠀✧.*⠀𝐜𝐨𝐧𝐟𝐫𝐚𝐭𝐞𝐫𝐧𝐢𝐭𝐚 : Omero
⠀⠀⠀✧.⠀𝐛𝐨𝐧𝐮𝐬 : / nessuno
⠀⠀⠀✧.⠀𝐚𝐭𝐭𝐢𝐯𝐢𝐭𝐚̀ 𝐞𝐱𝐭𝐫𝐚𝐬𝐜𝐨𝐥𝐚𝐬𝐭𝐢𝐜𝐡𝐞 : (arena di duello e disegnare l'arte)
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⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀:owl:⠀⠀───⠀⠀✧.ೃ ⌗ 𝐃𝐈𝐕𝐈𝐍𝐄 𝐃𝐀𝐓𝐀
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⠀⠀⠀✧.⠀𝐠𝐞𝐧𝐢 : questo personaggio è un discendente del re Mida .
⠀⠀⠀✧.⠀𝐚𝐛𝐢𝐥𝐢𝐭𝐚̀ 𝐬𝐩𝐞𝐜𝐢𝐚𝐥𝐢 : ( tipi di poteri: tocco d'oro e guarigione, teletrasporto )
⠀⠀⠀✧.⠀𝐨𝐠𝐠𝐞𝐭𝐭𝐨 𝐦𝐚𝐠𝐢𝐜𝐨 : nessuno
⠀ :scroll:⠀⠀───⠀⠀✧.ೃ⌗ 𝐆𝐔𝐈𝐃𝐄𝐋𝐈𝐍𝐄
Biografia: Archos Midas nasce il 17 marzo 2024 a Frigia in Turchia da una coppia turca musulmana con i nomi Ercel (discedente di re Mida con i quali gli antenati si sono mischiati con i turchi nel corso delle generazioni) e Timur (discedente di Priamo attraverso Ettore mischiato con i turchi).
Archos ebbe un'infanzia e una vita normale e felice senza avere problemi crescendo come i coetanei.
Da adulto, Archos ebbe in eredità il tesoro del suo antenato re Mida, il tocco d'oro (diverso da quello dell'antenato) e successe un evento in cui Zeus (antenato del re Mida) si innamorò di una donna araba bellissima immigrata ad Atene in cui Era,moglie di Zeus si arrabbia moltissimo in cui inviò un serpente avvelenando tutte le acque uccidendo l'intera famiglia di questa donna bellissima che Zeus vorrebbe ricambiare e Zeus chiama Archos a soccorrere questa bellissima donna decidendo allora di prendere delle formiche e le trasforma in esseri umani in cui sostituiscono i parenti morti di questa donna e Archos come eroe mortale e discendente di Zeus e del re Mida uccise il serpente con una spada d'oro e Zeus concepisce due figli dalla donna araba bellissima: Aisha Calliope e Amir Adonis con origini arabe e semidivine.
In seguito, Archos si trasferisce a Micene in Grecia dove visita l'antica città del suo antenato Agamennone attraverso la figlia Eolia,moglie del re Mida e madre di Ancuro che è nipote del re Menelao ovvero fratello minore di Agamennone e re di Sparta.
In seguito, Archos si trasferisce a Sparta città in Grecia per visitare la città dove abitava il fratello del suo antenato Agamennone ovvero re Menelao che era re di Sparta e marito di Elena,rapita da Paride della città di Troia.
Poteri: Tocco d'oro per uccidere i nemici a differenza del suo antenato re Mida che ha avuto un brutto potere che tramontò ogni cosa in oro al punto di morire di fame e finire in disgrazia
Ho vissuto 17 anni a Pola ed è stata una vita da favola: è quella la mia terra e mi manca tanto. Siamo andati via nel 1946 perché c’erano già state le prime foibe, in Istria si sapeva, a Pola meno. Venivano di notte, chiamavano la persona e dicevano “Vieni, ti devo parlare”, e quella spariva. Poi ci accorgemmo che, dopo tempo, a Pola, sui tabelloni di un cinema erano esposti cadaveri; così la gente andava alle foibe per cercare lembi di indumenti dei familiari scomparsi. Fummo sfollati a Orsera (in croato Vrsar) nel 1944-’45, quando avevo 14 anni, perché gli alleati bombardavano e c’erano i tedeschi. Ricordo un presidio di giovani soldati, 18 o 19 anni, che furono convinti dalla popolazione pro-Tito a lasciare il presidio e andare in bosco coi titini. Questi presero le armi dei nostri soldati e si vestirono con le loro divise: i giovani che andarono in bosco non tornarono più. Le mamme andavano a chiedere a don Francesco Dapiran, poi parroco di Fertilia, dove fossero i loro figli, e lui andò a cercarli paese per paese, chiedendo alla popolazione dove fossero stati portati: erano tutti morti gettati nelle foibe. Tornammo a Pola e riprendemmo la vita di tutti i giorni. Vivevamo in mezzo a gente slava, ma non lo sapevamo, eravamo tutti una comunità. Furono alimentati rancori e odi, ma in realtà non c’era questo fra noi, eravamo gente buona. Mio padre, originario di Buggerru, e mia madre ripresero a lavorare, io proseguii gli studi. Poi anche da noi iniziarono le uccisioni e facemmo domanda per espatriare. La nostra partenza fu fissata il 10 febbraio 1947, ma l’uccisione del generale De Winton la rinviò. Essendo una ragazza di 17 anni, vivevo quell’esperienza non come un disagio, ma come un’avventura. Partimmo col successivo imbarco, il pomeriggio di sabato 15 febbraio. La domenica, a bordo, il parroco celebrò la messa, quindi, nel pomeriggio, arrivammo ad Ancona. Mi aspettavo una festa d’accoglienza, con le bandiere, invece ci vennero incontro delle barche con a bordo uomini che, col pugno chiuso, ci insultavano gridando: “Tornate a casa vostra, fascisti!”. Se non ci fossero stati i carabinieri quelli ci avrebbero buttati in mare: li ringrazierò per sempre per quello che hanno fatto per noi. In treno raggiungemmo Civitavecchia da dove c’imbarcammo per la Sardegna. Il giorno dopo sbarcammo ad Olbia, quindi ci trasferimmo a Sassari e da lì prendemmo il treno per Cagliari. Il paesaggio che si presentò ai miei occhi era desolante, mi sembrava di attraversare la steppa; ricordo delle cavallette enormi ma anche un bel sole, che ci accolse con tutto il suo calore. Il primo impatto con Cagliari fu positivo: il municipio e il bel giardino antistante mi diedero subito l’impressione di una bella città, nonostante i danni subiti dalla guerra appena terminata. Ci condussero nel campo profughi, situato tra le vie Logudoro e San Lucifero, e lì l’accoglienza fu buona. La città mi piaceva e mi piace, ma mi sono inserita con difficoltà, la mia mentalità era diversa da quella che ho trovato e non riuscivo a capire le persone che si esprimevano solo in sardo. Sono arrivata a 80 anni e ringrazio Dio e ringrazio la Sardegna perché mi trovo bene, la vita è tranquilla, una pensione l’ho avuta, ho pochi amici ma buoni e tengo collegata tutta la ‘mia’ gente, sparsa in tutto il mondo.
“Noi siamo fatti anche da tutti i nostri innumerevoli morti, da tutte le perdite che hanno scavato nella nostra anima dei vuoti, da tutte le persone significative che abbiamo incontrato e poi perduto: maestri, amori che sono finiti, amici che abbiamo perso. Tutto quello che è stato e che non è più, che ha marchiato la nostra vita e si è perduto nel tempo, resta in qualche modo ancora qui perché lo portiamo dentro noi stessi”.
Al punto che “chiunque di noi è circondato da assenze presenti”.
sto cercando in tutti i benedetti modi di organizzare qualcosa per aprile, un weekend da qualche parte (niente di impossibile) però santo il signore se i miei amici so morti dentro certe volte
"Di che cosa è fatta la vita umana? Noi siamo fatti delle parole che abbiamo incontrato, che ci hanno marchiato, ustionato, ferito, nominato. Portiamo nell’inconscio la traccia indelebile delle parole degli altri. Parole che, con Lacan, possono essere proiettili che crivellano la superficie della nostra esistenza – pensiamo a un insulto espresso da un genitore o da un insegnante - ma anche parole d’amore e di gioia.
Noi siamo fatti anche da tutti i nostri innumerevoli morti, da tutte le perdite che hanno scavato nella nostra anima dei vuoti, da tutte le persone significative che abbiamo incontrato e poi perduto: maestri, amori che sono finiti, amici che abbiamo perso. Tutto quello che è stato e che non è più, che ha marchiato la nostra vita e si è perduto nel tempo, resta in qualche modo ancora qui perché lo portiamo dentro noi stessi. Chiunque di noi è circondato da assenze presenti (...) A differenza di quanto accade per le altre forme di vita, vegetale e animale, nella forma umana della vita, la morte è sempre prematura, viene sempre troppo presto, in anticipo e innaturale, portando con sé una dimensione di atrocità e ingiustizia (...)
L’oggetto perduto, pur essendo assente, è ovunque, ingombra con la sua presenza la vita di un soggetto divenuto simile a qualcuno che frequenta una stazione ferroviaria in cui non passano più treni".
Lectio magistralis dello psicanalista e saggista Massimo Recalcati al cinema Astra di Parma in occasione del Festival "Il rumore del lutto".
"THE BALLAD OF JANE DOE" 2015 SONG CYCLE VERSION
THIS IS NOT AN EXACT TRANSLATION, THIS IS AN ADAPTATION (AND ONE THAT STILL NEEDS TONS OF FIXING AT THAT)
I got obsessed with the old versions. "Play To Win" might be done one day and Noel's Lament with the added verse will surely be done one day. I've changed a few thing I have wanted to change for a while on the official "TBOJD"'s adaptation for a while but don't feel like it's in time to do so anymore.
ASK ME FOR PERMISSION BEFORE USING THIS, DO CREDIT ME IF YOU EVER USE THIS (I doubt you will it’s impractical and still needs so much fixing it’s unbelievable) AND TELL ME/LINK WHATEVER YOU USED IT FOR USING REBLOGS (because for some reason Tumblr doesn’t like comments with links and while I do think I understand why I don’t always like it)
(the apostrophes [or however ’ is called] are used to shorten the number of syllables often in poetry so I’m obviously abusing that power.)
JANE:
ALCUNI DIRAN CHE NE SIAM FUORI
MUOVENDO MARGHERITE, DOPO CHE MUORI
MA IN FIN DEI CONTI, SIAM SOLO MORTI
ALDILà, PARADISIACO
DOV'è LA MIA ANIMA? IDILLIACO
AVERE TESTE ATTACCATE AI LORO CORPI
NON PER ME
NON PER ME
NON PER ME
NON PER ME
NON HA SENSO TEMER LA MORTE
MENTRE ARRIVA LA NOSTRA SORTE
POICHé I VERMI NECESSITAN DEI NOSTRI CUORI
C'è SOLO UNA PAURA RICORRENTE
QUI L'ANIMA MIA, è PRESENTE?
O STA MARCENDO IN TRAPPOLA TRA I MIEI PORI?
ANIMA MIA
ANIMA MIA
ANIMA MIA
ANIMA MIA
OOH-OOH-OOH-OOH
OOH-OOH-OOH-OOH
AH-AHH!
SENZ'ANIMA, CORP'INNOMINATO
NIENTE STORIA, CHE PECCATO
CRUDEL'ESISTENZA FU SOLO UNA FARSA
OH SAN PIETRO, FAMM'ENTRARE
CHI IO SON STATA DOVRAI SAPERE
NON MI DIRAI INFINE CHI SON IO?
CHI SON IO
CHI SON IO
CHI SON IO
CHI SON IO
CHI SON IO
CHI SON IO
CHI SON IO
CHI SON IO
OOH-OOH-OOH-OOH
OOH-OOH-OOH-OOH
AH-AHH!
E DAL TERRENO
SOTTO DI ME
SENTO L'ANGOSCIA DI CHI PIù NON C'è
CORO:
'N COR CHE COMPLETO MAI è
JANE:
COME UNA VECCHIA
DIMENTICATA MELODIA
UNA CANZONE CHE NESSUNO SA
DIMENTICATO COME FA
SOLO JOHN E ME
SEMPR'E PER SEMPRE UNA
JANE DOE
NESSUNO A PIANGERE O A FRIGNAR
NIENTE ASCENSIONE NEL CIELO DA FAR
CORO:
NESSUN'A CANTAR, NESSUN'A SOSPIRAR
JANE:
TUTTI NATI PER FATICARE
E INTRAPPOLATI'N BARE
ORA NESSUNO VIVO SA
ED ECCO COME VA
SOLO JOHN E ME
SEMPR'E PER SEMPRE UNA JANE DOE
E MI CHIEDO PERCHé, DIO?
SE QUEST'è COME MUOIO, DIO?
PERCHé RIMANER SENZA FAMIGLIA E AMICI?
NESSUNA CELEBRAZIONE
SOLO 'STA CONSOLAZIONE
CRONO MANGIA TUTT'I SUOI FIGLI ALLA FINE
'NA MELODIA L'ARIA ATTRAVERSA
QUANDO CALA'L SILENZIO, NESSUNO S'INTERESSA?
CORO:
CHI S'INTERESSA?
JANE:
'N'ALTRA TRISTE, DIMENTICATA MELODIA
'N'ALTRA CANZONE CHE NESSUNO SA
ED ECCO COME VA
SOLO JOHN E ME
SEMPR'E PER SEMPRE UNA
JANE DOE
CORO:
(E MI CHIEDO) E SI CHIEDE PERCHé, DIO?
JANE:
PERCHé, PERCHé, PERCHé, PERCHé
CORO:
NON è MODO DI MORIR, DIO
JANE:
NESSUN'A CANTAR, NESSUN'A SOSPIRAR
ORA CHE TUTT'è DETTO E FATTO
NON C'è NESSUNO A DIRMI CHI SON IO?
NIENTE CANZONI DI CELEBRAZIONE
AH-AH-AH-AHH
CORO:
SOLO STA TRISTE SPECULAZIONE
JANE:
AH-AHH
COME JOHN SARò
ETERNAMENTE
UN NOME DIMENTICATO
DA QUALCUN'ABBANDONATO
SOLO JANE
JANE DOE
CORO:
'NA MELODIA L'ARIA ATTRAVERSA
QUANDO CALA'L SILENZIO, NESSUNO S'INTERESSA?
CORO + JANE:
JANE DOE
So, direct translation! (used in this [and in this sometimes!] to specify the meanings and explain certain word choices)
JANE:
SOME MIGHT SAY WE’RE OUT
MOVING DAISIES, AFTER YOU'RE DEAD
BUT AT THE END OF THE DAY (quite literally at the end of the count but figuratively and just as a set phrase it works), WE’RE JUST DEAD
AFTERLIFE (it did give me that as a translation for kingdom come in Italian [wordreference I love you]), PARADISIACAL(/heavenly)
WHERE’S MY SOUL? IDYLLIC
TO HAVE HEADS ATTACHED TO THEIR BODIES (I needed to do that for a badly done rhyme)
NOT FOR ME
NOT FOR ME
NOT FOR ME
NOT FOR ME
MAKES NO SENSE TO FEAR DEATH
WHILE OUR FATE(/destiny) IS ARRIVING
SINCE(/seeing as how [wordreference my beloved]) WORMS NEED OUR HEARTS
THERE’S JUST ONE REOCCURRING FEAR
HERE MY SOUL, IS IT PRESENT?
OR IS IT ROTTING TRAPPED WITHIN MY PORES?
MY SOUL
MY SOUL
MY SOUL
MY SOUL
OOH-OOH-OOH-OOH
OOH-OOH-OOH-OOH
AH-AHH!
WITHOUT SOUL, UNNAMED BODY
NO STORY, WHAT A SHAME
CRUEL EXISTENCE WAS ONLY A SHAM
OH SAINT PETER, LET ME IN
YOU MUST KNOW WHO I’VE BEEN (I've really put Who I've been you must know but it's the same thing for the meaning even though in English saying that would get me thrown off of a building probably)
WON’T YOU TELL ME AT LAST WHO I AM?
WHO I AM
WHO I AM
WHO I AM
WHO I AM
WHO I AM
WHO I AM
WHO I AM
WHO I AM
OOH-OOH-OOH-OOH
OOH-OOH-OOH-OOH
AH-AHH!
AND FROM THE GROUND
UNDER ME
I HEAR THE ANGUISH OF WHO ISN'T (here) ANYMORE
CHOIR:
A CHOIR (that) NEVER COMPLETE (is)
JANE:
LIKE AN OLD
FORGOTTEN TUNE
A SONG THAT NO ONE KNOWS
FORGOT HOW IT GOES
JUST JOHN AND ME
FOREVER ETERNALLY A
JANE DOE
NO-ONE AROUND TO CRY OR WHINE
NO ASCENT TO DO IN THE SKY (more literally in the sky to do)
CHOIR:
NO-ONE TO SING, NO ONE TO SIGH
JANE:
ALL BORN TO STRUGGLE(/work hard/have a hard time)
AND STUCK IN COFFINS(/caskets)
NOW NO ONE LIVING KNOWS
AND THAT’S HOW IT GOES
JUST JOHN AND ME
FOREVER ETERNALLY A JANE DOE
AND I’M ASKING WHY, LORD?
IF THIS IS HOW I DIE, LORD?
WHY REMAIN WITH NO FAMILY AND NO FRIENDS?
NO CELEBRATION
JUST THIS (shortened form of "This" once again) CONSOLATION
CHRONO EATS ALL HIS CHILDREN IN THE END
A MELODY FLOATS THROUGH THE AIR
WHEN SILENCE LOWERS (itself) (I have wanted to change this for a long time and finally can), IS NO ONE INTERESTED?
CHOIR:
WHO'S INTERESTED?
JANE:
ANOTHER SAD, FORGOTTEN MELODY
ANOTHER SONG THAT NO-ONE KNOWS
AND THAT’S HOW IT GOES
JUST JOHN AND ME
FOREVER ETERNALLY A
JANE DOE
CHOIR:
(AND I’M ASKING [myself]) AND SHE’S ASKING (herself) WHY, LORD?
JANE:
WHY, WHY, WHY, WHY
CHOIR:
THIS IS NO WAY TO DIE, LORD
JANE:
NO ONE TO SING, NO ONE TO SIGH
NOW THAT ALL IS SAID AND DONE
ISN’T THERE ANYONE TO TELL ME WHO I AM?
NO SONGS OF CELEBRATION
AH-AH-AH-AHH
CHOIR:
JUST THIS SAD SPECULATION
JANE:
AH-AHH
LIKE JOHN I’LL BE
ETERNALLY
A FORGOTTEN NAME
ABANDONED BY SOMEONE
JUST JANE
JANE DOE
CHOIR:
A MELODY FLOATS THROUGH THE AIR
WHEN SILENCE LOWERS (itself), IS NO ONE INTERESTED?
CHOIR + JANE:
JANE DOE
OG LYRICS (I don't know them either honestly but they are good. They are the result of @jup1ter-moon's transcription and my hearing and changing them where I thought they were different + the ones written under the YouTube video by @LYD7ADE3TZ):
JANE:
SOME MIGHT SAY WE’RE RELEASED
PUSHING DAISIES, DECEASED
BUT AT THE END OF THE DAY, WE’RE JUST DEAD
KINGDOM COME, PARADISE
WHERE’S MY SOUL? MUST BE NICE
TO HAVE A BODY ATTACHED TO THEIR HEAD
NOT FOR ME
NOT FOR ME
NOT FOR ME
NOT FOR ME
MAKES NO SENSE TO FEAR DEATH
BREATHING OUT THAT LAST BREATH
FOR WE ALL KNOW THE WORMS MUST FED
THERE’S JUST ONE LINGERING FEAR
OH MY SOUL, IS IT HERE?
OR IS IT ROTTING SOMEWHERE WITH MY HEAD?
OH MY SOUL
OH MY SOUL
OH MY SOUL
OH MY SOUL
OOH-OOH-OOH-OOH
OOH-OOH-OOH-OOH
AH-AHH!
OH, NO SOUL, AND NO NAME
AND NO STORY, WHAT A SHAME
CRUEL EXISTENCE WAS ONLY A SHAM
OH SAINT PETER, LET ME IN
YOU MUST KNOW WHO I’VE BEEN
WON’T YOU TELL ME AT LAST WHO I AM?
WHO I AM
WHO I AM
WHO I AM
WHO I AM
WHO I AM
WHO I AM
WHO I AM
WHO I AM
OOH-OOH-OOH-OOH
OOH-OOH-OOH-OOH
AH-AHH!
AND FROM THE GROUND
BENEATH MY FEET
I HEAR THE ANGUISH OF THE STREET
CHOIR:
A CHOIR NEVER COMPLETE
JANE:
AND LIKE AN OLD
FORGOTTEN TUNE
A SONG THAT NO-ONE KNOWS
FORGOT HOW IT GOES
JUST JOHN AND ME
FOREVER ETERNALLY
JANE DOE
NO-ONE AROUND TO MOURN OR CRY
NO GREAT ASCENT UP TO THE SKY
CHOIR:
NO-ONE TO SING, NO ONE TO SIGH
JANE:
ALL SPRUNG FROM WOMBS
AND STUCK IN TOMBS
NOW NO-ONE LIVING KNOWS
AND THAT’S HOW IT GOES
JUST JOHN AND ME
FOREVER ETERNALLY JANE DOE
AND I’M ASKING WHY, LORD?
IF THIS IS HOW I DIE, LORD?
WHY BE LEFT WITH NO FAMILY AND NO FRIENDS?
GOT NO CELEBRATION
JUST THIS CONSOLATION
TIME EATS ALL HIS CHILDREN IN THE END
A MELODY FLOATS THROUGH THE AIR
WHEN SILENCE FALLS, DOES NO-ONE CARE?
CHOIR:
DOES ANYONE CARE?
JANE:
ANOTHER SAD, FORGOTTEN TUNE
ANOTHER SONG THAT NO-ONE KNOWS
AND THAT’S HOW IT GOES
JUST JOHN AND ME
FOREVER ETERNALLY
JANE DOE
CHOIR:
(AND I’M) AND SHE’S ASKING WHY, LORD?
JANE:
OH WHY, OH WHY, OH WHY, OH WHY
CHOIR:
THIS IS NO WAY TO DIE, LORD
JANE:
NO-ONE TO SING, NO-ONE TO SIGH
NOW THAT ALL IS SAID AND DONE
ISN’T THERE ANYONE TO TELL ME WHO I AM?
NO SINGING SONGS OF CELEBRATION
AH-AH-AH-AHH
CHOIR:
JUST THIS SORRY SPECULATION
JANE:
AH-AHH
LIKE JOHN I’LL BE
ETERNALLY
A FORGOTTEN NAME
SOME LOST REFRAIN
JUST JANE
JANE DOE
CHOIR:
A MELODY FLOATS THROUGH THE AIR
WHEN SILENCE FALLS, DOES NO-ONE CARE?
CHOIR + JANE:
JANE DOE
Come diceva Andreotti..."tutti i miei amici che facevano sport sono morti"
Da inizio anno ho cominciato ad andare in palestra 3 volte a settimana, mangio meno, ho perso 5 kg.
Fino a poco tempo fa ero tutto #health #wellness #loveyourself e altre cazzate.
Nelle ultime 2 settimane, nell'ordine:
- La medica mi ha prescritto integratori vari perché ho vari valori del sangue fuori norma
- Ho cominciato ad avere fitte lancinanti alla mascella probabilmente causate da un dente del giudizio
- Mi sono beccato la gastroenterite
- Ho prenotato due sedute in palestra col personal trainer, che ha deciso che il mio allenamento era troppo leggero, ora ho una coscia bloccata e cammino a stento
"Noi siamo fatti anche da tutti i nostri innumerevoli morti, da tutte le perdite che hanno scavato nella nostra anima dei vuoti, da tutte le persone significative che abbiamo incontrato e poi perduto: maestri, amori che sono finiti, amici che abbiamo perso. Tutto quello che è stato e che non è più, che ha marchiato la nostra vita e si è perduto nel tempo, resta in qualche modo ancora qui perché lo portiamo dentro noi stessi". Al punto che "chiunque di noi è circondato da assenze presenti". La lectio magistralis su 'Il lavoro del lutto' tenuta da Massimo Recalcati, psicoanalista tra i più noti in Italia, appare come esplorazione, tanto necessaria quanto inattuale, delle terre incognite aperte dal trauma della perdita.
Ma, avverte Recalcati, non esiste lavoro del lutto rapido: "Ci vuole tempo, memoria e dolore per trasformare un lutto in una rinascita". Una memoria involontaria, di cui non siamo mai padroni, dal momento che "sono i ricordi che si impongono, che mi prendono, al punto che a volte facciamo esperienza di non poter dimenticare un volto, arrivando a vederlo ovunque, sostituito ai volti degli altri".
Ancora ateo ma molto provato dagli eventi. Non mi ero ancora convertito, e stavo attraversando il periodo più duro della mia vita. Ma nonostante tutto avevo dei punti fermi su cui appoggiarmi e molti amici che mi sostenevano, conoscendo le cause delle mie sofferenze. Subivo ingiustizie da parte di chi invece, avrebbe dovuto aiutarmi. Le cause? Avevo acquistato un luogo che non avrei dovuto prendere io, già, faceva gola ai qualcuno dei potenti che amministravano il Comune e ad altri che in teoria avrebbero dovuto stare neutri.
Era ridotto cosi quando l'ho acquistato io ma era al centro del paese e in più confinava con quella che si può ben vedere, un'antica chiesa del 1700 circa, ancora diroccata e sconsacrata. Divieti su divieti, ma nonostante aver dovuto rinunciare a molte delle strutture che avevo nei programmi come per esempio una piscina, alla fine questo è stato il prodotto che sono riuscito ad ultimare. Avevo due squadre in serie "A" sia maschile che femminile e i campi di calcetto erano necessari.
Non mi fecero muovere più di cosi e non potetti più avere nessun altro permesso, nel frattempo avevano ristrutturato e riconsacrata la chiesa. E cosi, come funzionava anticamente, mi ritrovai contro Sindaco e Comune, Chiesa, clero e Belle Arti con il naturale coinvolgimento dell'arma dei carabinieri. Sindaco comunista (Peppone) prete (Don Camillo)...si voglio finire questo post con il sorriso sulle labbra pensando che è solo passato e che, seppure in tantissimi anni di soprusi, che in Italia conosciamo bene, forse proprio per tali sofferenze, io quì ci ho incontrato, conosciuto e ricevuto il Signore nel mio cuore e nella mia vita.
Nello stesso periodo dunque, iniziò la mia storia come pellegrino e mi ritrovai come d'incanto ad essere un uomo davvero felice. Avevo con me il Fratello e l'Amico come Guida, e tutte le Vie del mondo da percorrere in libertà. La vera Libertà!
-Non dovevo rinnegare niente e nessuno, io ero cresciuto come uno spirito libero e sempre dalla parte dei deboli. Amavo gli indiani fin da piccolo e odiavo le promesse non mantenute cosi come facevano i bianchi con lingua biforcuta. D'altra parte gli indiani erano un popolo spirituale, che amava e rispettava la natura gli animali e gli altri esseri umani se agivano correttamente con loro e venivano in pace e rispettavano la parola data. Traditi più volte, reagivano con forza e coraggio come le madri quando difendono i loro figli. Per non dilungarmi oltre e concludere, quel Grande Spirito era non altro che lo Spirito Santo, avevo solo cambiato il nome ma era sempre il mio Dio.
=====
Ma il giorno dopo l'11 Settembre però, dopo aver appreso la notizia dai Tg, anch'io come tutti feci cordoglio. Un abominio, uno vero scempio circa tremila morti, ma gli esecutori, avevano toccato la pupilla di Dio e attirato la sua ira, mentre Bush dichiarava che tutto quello non sarebbe di certo rimasto impunito. Ecco cosi come sempre i capi dichiarano le guerre dai loro comodi salotti, e gli altri vanno a morire. Perchè non andate in testa voi come si faceva una volta? Ma non succederà mai. Ecco perchè il giorno dopo, ripensando alla storia di quei popoli innocenti e sottomessi, cosi come gli indiani e in accordo, con ciò che si può leggere nelle scritture: "Ciò che l'uomo semina, quello pure raccoglierà", ho scritto questa breve poesia già pubblicata, per non dimenticare:
"Guardando e riguardando queste foto degli indiani, mi viene in mente adesso la guerra ai talebani.
La lotta al terrorismo che il mondo sta facendo si dice è cosa giusta, ma la gente sta morendo.
L'America che spara, e che colpisce forte, non se ne rende conto che semina la morte.
Or tutti che l'aiutano perchè colpita al cuore ma intanto nessun ricorda che il talebano muore.
Tu un bel giorno hai deciso e hai decimato gli indiani, con le pistole, i fucili e loro con le mani.
Che senso d'impotenza devono aver provato, hanno difeso casa e non ti avevano provocato.
Ci vivevano da sempre, era la loro terra, ma tu per bramosia gli hai dichiarato guerra.
Li hai sconfitti, sei diventato padrone, loro erano i daini, tu eri il leone e quando eri sicuro che loro erano finiti, hai detto a tutto il mondo: "Ecco a voi gli Stati Uniti".
Ora ti ricordi che quel che è fatto è reso, che senso d'impotenza provi adesso popolo leso.
Eri certo ed eri sicuro che non sarebbe mai successo, del boomerang che è tornato te ne accorgi solo adesso.
Ma tu ti puoi difendere, puoi persino attaccare, la vittoria è quasi certa, ma poi dovrai pensare,
a come vivere in futuro e a far la strada dritta o pagherai di nuovo perchè ogni cosa è scritta".
Rimini ottava, nella triste classifica del numero di homeless deceduti nel 2023.
“La solita, invisibile, strage: 415 morti nel 2023 riporta il report curato dalla fio.PSD sui senza dimora che lo scorso anno hanno perso la vita a causa della condizione di grave emarginazione.
Aumenta il numero e si muore durante tutto l’anno, non soltanto d’inverno. Muoiono soprattutto uomini di nazionalità straniera.”
Servono risposte abitative nuove e strutturali adeguate a rispondere alla precarietà abitativa che colpisce sempre più persone.
Di precarietà abitativa si muore d’inverno come d’estate, e Rimini ancora una volta entra in una triste classifica.
Invece questa amministrazione, per volontà di un Sindaco indispettito che gestisce la cosa pubblica come un fatto personale, (non sopporta le critiche), deve fare fuori Casa Madiba Network... e quale miglior modo se non impiantare lì un progetto, quello del centro servizi a bassa soglia, che grazie all’aiuto della Lega, non sarà uno spazio di nuovi diritti per le persone senza casa, ma l’ennesimo palazzo del grigiore istituzionale, dove chi è senza casa deve sentirsi COLPEVOLE, non di certo incoraggiato a lottare per un diritto che dovrebbe essere universale come quello alla casa?
Intanto la gente muore nelle strade, mentre loro, sindaco e assessore ( e proni funzionari tecnici ) sono ancora lì a finire di scrivere il comunicato per il Piano freddo che non c’è, o peggio a strumentalizzare vicende umane e personali, come quella del signor Franco, alias Charlotte.
Intanto ci sono operator* della Marginalità adulta che lavorano con la partita iva, altr* che vengono minacciat* o screditat* se non si allineano, oppure volontar* su cui si scarica il peso opprimente di un lavoro sociale non riconosciuto e di un welfare sempre più frammentato.
Mentre la gente muore nelle strade, negli hotel abbandonati. E loro si occupano solo di scrivere comunicati stampa.
Non ci stupisce la loro ipocrisia e la loro strumentalizzazione, hanno persone pagate per scrivere e gestire la comunicazione del signor Sindaco, ci stupisce invece chi sostiene questo carrozzone, chi entra nei Cda di enti come ACER senza avere la capacità di muovere un millimetro, chi legittima un’azione istituzionale come quella del centro servizi, senza mai avere ascoltato le persone che da dieci anni a questa parte negli spazi di Casa madiba, tutti i giorni creano progetti, risposte, alleanze, relazioni contro la precarietà abitativa e per il benessere e la sicurezza di tutta la collettività con le persone in condizione homelessness.
E per favore non parlateci dei percorsi partecipati svuotati di ogni significato che la parola partecipazione porta con se. Come ridurre un oceano... agli interessi degli Enti amici, ops.... ad una vasca da bagno.
Per questo oggi più che mai, dobbiamo gridare e lottare ancora più forte:
Non che abbia mai votato radicale, ma un tizio come lui, Pannella, ci vorrebbe anche adesso, anzi soprattutto adesso, visto che molti fanno finte battaglie per i diritti umani per farsi un pò di pubblicità. Lui era uno tosto, tanto di cappello infatti, un intellettuale che riscì negli anni a vincere anche delle battaglie importanti per tutti noi dello stivale. Si è vero erano altri tempi e i suoi metodi adesso non sarebbero più efficaci, forse. Adesso vedo spesso il nome di Cappato, sempre radicali, che lotta per l'approvazione di una legge sul fine vita, che però mi pare che ci sia già e risale ad un secolo fa circa, però spesso viene oscurato da notizie meno importanti e più da rivista patinata, come oramai il grege è abituato. La vita è mia e la gestisco io, sarebbe uno slogan efficace, anche se bisogna sempre vedere caso per caso, ricordo Monicelli, qualche mese prima la sua morte rilasciò un'intervista dove diceva che era rimasto solo, tutti i suoi amici era morti e i parenti avevano altro da fare che stare dietro ad un vecchio di oltre 90 anni, così quando gli diagnosticarono un cancro alla prostata si lanciò dal balconcino del terzo piano della clinica dove era ricoverato. Tanto di cappello anche a lui, che nonostante tutto ha capito che era meglio farla finita; ma è proprio questo che in qualche modo (secondo me) affligge l'uomo moderno, non tanto la morte che come sappiamo è inevitabile, ma il fatto di voler vivere più a lungo possibile, a che pro? Quando si raggiunge una certa età, alcuni anche molto prima, non si cammina più bene, i movimenti sono impacciati e spesso dolorosi, non si vede più bene, non si sente più bene, non si può fare sesso, non si può mangiare più tante cose ecc ecc. Anche mio nonno arrivato oltre i 90 mi disse un giorno che era stufo.
Va bè questo è un discorso che va molto sul personale, ma io personalmente sono già stufo a quasi 52 anni, e se penso che potrei arrivare a 90 (visto che 3 nonni su 4 sono morti dopo i 100) mi viene il freddo, non che voglia morire domani, al massimo domenica, ma diciamo che altri 20 anni tirati, forse anche meno, ci stanno, poi è tutto eccesso, questo stando alle medie odierne.
Detto questo oggi fa un caldo boia, il termometro fuori nel patio segna oltre 30°, anche se il patio è come una serra con due parti aperte quindi fa poco testo, ma comunque fa caldo per un posto come questo, riscaldamento globale? Ma anche locale. Ho stretto un patto con mio figlio che ha finito il servizio militare e per questa estate si rilassa, beato lui, taglierà l'erba sotto compenso, almeno mi sono levato dai coglioni una cosa, mi aiuterà a fare le pulizie e cercherà di dare una mano in casa quando può e se vuole, direi che un pò di soddisfazione c'è in tutto questo.
Il lavoro? Lo lascerei subito, ma temporeggio cercando altro anche se la vedo difficile, per ora mi tengo questo. Ieri uscito dallo stabile ho incontrato una coppia che non faceva parte ufficialmente del vecchio gruppetto degli amici, ma che di tanto in tanto ci bazzicava, soprattutto lui, per via dei giochi da tavolo e di momenti culinari o uscite random. Abbiamo parlato un pò e ci siamo raccontati cosa è successo in questo, forse, 3 anni che non ci siamo sentiti, mi hanno detto che dopo che vanno nell'isola a raccogliere campioni (fanno i ricercatori di biologia) si faranno sentire per un caffè o una cena o quello che ci viene prima, vedremo, secondo me non si fanno sentire, ma non si sa mai.
L’Espresso se lo chiese in questo articolo del 2010 a firma Mauro Munafò. Briatore ha sempre negato tale ricostruzione, mentre gli autori del libro “Il signor Billionaire" hanno sempre confermato. Ognuno legga bene l’articolo, non poco inquietante, e faccia (civilmente) le sue valutazioni.
“Le vittorie in Formula 1, il matrimonio con la Gregoraci e i flirt con le top model, lo yatch da sogno e il Billionaire, la discoteca dei ricchi in Sardegna. Quando si parla di Flavio Briatore, sono queste le parole d'ordine della cronaca nazionale, gossippara e non. Eppure nel passato del manager di Cuneo ci sono zone d'ombra che stonano con la vita super-pubblica che conduce adesso.
Sono gli anni '70 e '80, passati tra Cuneo e Milano, in cui un giovane assicuratore inizia a costruire quello che poi sarà Mr Billionaire. E nella sua cerchia non mancano i personaggi discutibili, il gioco d'azzardo, le truffe, la latitanza all'estero e le morti sospette. Una scalata al successo partita dal basso e dalla provincia che non si legge però nella biografia ufficiale di Briatore, che a quegli anni dedica qualche riga generica e poco convincente.
A scavare nella vita del manager ci hanno pensato Andrea Sceresini, Maria Elena Scandaliato e Nicola Palma, tre giovani giornalisti autori di "Il signor Billionaire; ascesa, segreti, misteri e coincidenze", appena pubblicato da Aliberti Editore. I tre sono partiti da una serie di articoli di Gianni Barbacetto del '99 per approfondire i misteri del passato di Briatore. Un lavoro fatto alla vecchia maniera, cercando tutti i vecchi soci, i vecchi amici, le fidanzate e i conoscenti del rampante Flavio. E trovandosi spesso davanti un muro di omertà e di consigli a lasciar perdere questa storia, di non chiedere oltre perché ci sono verità "che fanno morti e feriti".
La storia di Briatore sembra il sogno americano, coniugato però alla realtà italiana. Figlio di maestri elementari, si diploma geometra, fa l'assicuratore e apre un ristorante (il Tribula) che chiuderà dopo poco per debiti. Ma la svolta arriva nei primi anni '70, quando lavora con Attilio Dutto, un costruttore locale che rileva la Paramatti Vernici. Nel frattempo Briatore si occupa per alcuni casinò (gestiti dalla malavita) di portare clienti ai tavoli, intascandosi una parte delle loro perdite. Al giro lo introduce Ilario Legnaro che con il boss catanese Gaetano Corallo (vicino al clan Santapaola) si occupa proprio di questo. Tra i clienti portati ai casinò da Briatore c'è proprio Dutto che perderà parecchie decine di milioni nelle sale di Nizza e della Costa Azzurra.
Nel 1979 Attilio Dutto salta in aria con la sua auto: un delitto che non ha mai trovato un responsabile. Dalle testimonianze raccolte nel libro si configura però la mano della mafia. Pare inoltre che lo stesso Dutto volesse "rovinare" Briatore per le truffe che gli aveva giocato. Di sicuro con Dutto scompare anche un capitale stimato in almeno 30 miliardi di lire, che non si sa dove vanno a finire.
Con la fine degli anni '70 e la morte di Dutto, Briatore si trasferisce nella nascente 'Milano da bere', dove conosce la sua prima moglie (fino a oggi tenuta quasi nascosta) e frequenta la gente che conta del capoluogo meneghino, non ultimo Bettino Craxi. Organizza feste e si mette in affari con il conte Achille Caproni, della cui moglie è nel frattempo amante. Con l'amico Emilio Fede, secondo gli autori del libro, organizzerebbe truffe ai tavoli verdi, finché la polizia non lo scopre e lui deve fuggire a St.Thomas, nelle isole Vergini, con moglie al seguito.
Latitante e costretto a rimanere fuori dall'Italia fino all'amnistia del 1990, Briatore si consola nella sua vita da sogno alle isole Vergini e apre e gestisce una rete di negozi per Benetton, un locale notturno e una gelateria. Da lì ci saranno la Formula 1, i mondiali con Schumacher e...mister Billionaire. Il "self made man" di Verzuolo in provincia di Cuneo ormai ce l'ha fatta: è diventato qualcuno, è famoso nel mondo, ricco e invidiato.
"E' il personaggio simbolo di un'intera classe dirigente", spiega Andrea Sceresini, uno degli autori. "La sua immagine pubblica non risente affatto del suo passato. Molte di queste storie sono state scritte anche dai giornali negli anni '70 e '80 e basta una ricerca in archivio per tirarle fuori. I media però si limitano a riportare quello che dice lui e la sua versione della storia".
Una versione che da copione prevede poche righe di biografia ufficiale e qualche risposta evasiva a chi gli chiede conto del passato. Una storia tutta italiana”.
(da "L'Espresso" dell''8 novembre 2010: https://bit.ly/2EE1y0t)