#aceto bianco
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Detersivi naturali per lavatrice, ammorbidenti ecologici e saponi da bucato: coccola la tua pelle e il pianeta con delicatezza
Prendersi cura del bucato con prodotti ecologici e delicati non è mai stato così semplice! In un mondo sempre più attento alla sostenibilità e al benessere, la scelta di detersivi naturali per lavatrice, ammorbidenti ecologici e saponi da bucato ipoallergenici rappresenta un passo importante verso uno stile di vita più sano e rispettoso dell’ambiente. Perché scegliere detersivi…
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Radieschen Pickles
#Radieschenschwemme #Pickles #Garten #Frühling
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Ieri sono andata di nuovo dalla mia amica giapponese.
Sono arrivata da lei nel pomeriggio di sabato e siamo andate insieme al 銭湯 (sentō), ossia i bagni pubblici giapponesi. Questa volta mi ha fatto meno effetto ma è sempre in qualche modo liberatorio essere letteralmente nuda assieme a tanta altra gente nella tua condizione. Ci si guarda però non c'è troppo giudizio, perché ci sono così tanti corpi diversi che il giudizio sembra perdere di senso.
Dopo essere stata a rilassarmi nella vasca super calda con le turbe idromassaggio (che relax madonna), la mia amica mi ha proposto di immergermi nella vasca fredda:"Vedrai che bella sensazione!". Io inizialmente le dicevo che avrei voluto evitare perché non mi sembrava troppo sensato far fare uno sbalzo di temperatura così forte al corpo; in più conosco la mia polla (ossia me stessa). Alla fine però mi sono lasciata convincere e l'ho fatto: Mix perfetto per un cazzo di capogiro che così forte penso di non averlo mai avuto nella mia vita. Fortuna che è passato dopo qualche minuto e quindi vabbè tutto a posto.
Poi mi chiede del lavoro e del perché ho cambiato: le spiego che ho il doppio delle ferie di prima e mi fa:"Vabbe ma 20 giorni di ferie sono normali no?". È la seconda volta che me lo ha detto e io ogni volta le dico, no, la normalità in Giappone è 10 e mi stupisce sempre che lei, giapponese, anche se anziana, viva così fuori dal mondo e mi rendo conto che chi lavora nella scuola pubblica è privilegiato non solo in Italia, ma pure qui.
A cena abbiamo mangiato 冷やし中華 (hiyashi chūka - foto 1) ovvero noodles freddi cinesi con verdure e carne e una salsa fatta di salsa di soia, aceto, zenzero e sesamo. Poi aveva preso anche dei salamini francesi: buoni, ma peccato fossero letteralmente dolci - poco sale e pochissimo pepe rispetto ai nostri. Da bere una lattina di birra e del vino bianco (scarso).
La notte un inferno: mi sono svegliata forse alle 4/5 con una nausea e un mal di testa fortissimo. Ho temporeggiato girandomi da un lato all'altro per ore e ore, svegliandomi e riaddormentandomi di continuo, finché non ho sentito la mia amica sveglia. Mi sono alzata e le ho detto:"Yuki che guaio, mi viene da vomitare...", mentre lei mi suggeriva di tornare a dormire, ho preso un sorso di acqua... tempo 2 sec e sono corsa al bagno a vomitare. La causa penso sia stata il fatto che sono stata troppo indulgente col vino, che secondo me era pure di scarsa qualità.
Sono tornata a dormire finché non era ora di pranzo, intorno alle 12.
Questa volta però non siamo andate a pranzo dai suoi genitori, ma la mia amica ha organizzato un pranzo a casa sua in cui ha invitato: la sua insegnante di italiano (che è di Salerno e io, quando l'ho saputo, le ho chiesto di presentarmela), suo marito giapponese, un suo compagno di classe (che frequenta la stessa insegnante), la moglie e una sua collega molto giovane che insegna inglese nella stessa scuola media dove insegna anche lei.
L'insegnante di italiano è simpatica, però è la tipica signora italiana con un carattere forte che sta sempre in mezzo a fare le cose al posto degli altri, un po' ignorante e banale (che cazzo mi vieni a dire a fare: che palle D'Annunzio, che palle Manzoni, che palle tutti - dì che non ti piace la letteratura senza fare sceneggiate, no?), insomma, tipica signora italiana. Però ha preparato la parmigiana di melanzane quindi un po' la perdono ahahah.
Il marito invece super tranquillo e straeuridito: prima della pensione era un professore di storia romana e ha vissuto in Italia per svariati anni. Conosce un sacco di aneddoti italiani che manco io sapevo (tipo sul palio di Siena, su Matera etc) ed è il tipo che una volta che parte non lo fermi più. Non ricordo come se n'è uscito con questo argomento, ma dopo aver detto che c'era stato un momento in cui era senza lavoro e senza soldi e che non poteva nemmeno tornare in Giappone, ha detto anche che mentre stava facendo un lavoro prendeva uno stipendio sia in Italia che dal Giappone, nello stesso momento. Io sempre più convinta che chi ha vissuto in quegli anni ha avuto un culo della Madonna perché i soldi si buttavano come non è mai più successo (esempio plateale: mio nonno baby pensionato che ha vissuto metà della sua vita in pensione... METÀ).
Detto questo, fortunatamente sono riuscita a godermi il pranzo nonostante la vomitata.
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Veggie burger di melanzane🍆
con maio vegan! per non fare i soliti hamburger! per non perdere il solito gusto porco…😜
🟢 SALVALA 🎶 CANTALA 🍳 CUCINALA!
#ricetta per 7 veggie burger
👇 INGREDIENTI 👇
6 melanzane lunghe
2 spicchi di aglio
1 cucchiaio di olive nere
1 cucchiaio di olive verdi
4/5 capperi
40 gr di mandorle
Timo
Origano
Pane grattugiato
Sale
Olio evo
50 ml di latte di soia
1 cucchiaio di aceto bianco
Olio di semi fino a 200 ml
👇 PROCEDIMENTO 👇
1. Tagliamo a dadini le melanzane e le saliamo per far perdere l’amaro
2. Scaldiamo una padella con olio evo e aglio, cuociamo le melanzane con timo, origano e un goccio di acqua, fino a quando non diventano morbidissime
3. Raccogliamo la crema di melanzane e la uniamo alle olive tagliuzzate, le mandorle rese a farina e i capperi
4. Formiamo i burger con il coppapasta
5. Impaniamo i burger
6. Cuociamo in padella antiaderente
7. Prepariamo la maio: nel bicchiere del frullatore mettiamo latte, aceto, olio e frulliamo
8. Serviamo i nostri veggie burger con la maio!
Finalmente vegan buono da bestia!😋
Ricetta in leggerezza. Da non confondere con superficialità.
È preziosa, maneggiare con cura 🤗
_________😉❤️👩🍳💋________
#veggie #veggieburger #burger #maio #maionese #vegan #vegano #melanzane #live #diretta #elisacuorecucinaechiacchiere #elisaccc #popolofelice #buonumore #racconti #risate #ricette #food #foodlover #cucina #passione
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Noi siamo ciò che mangiamo. E’ proprio così: l’energia dei cibi ci trasforma. Le nostre emozioni sono influenzate dal nostro cibo anche per quanto riguarda i colori e i sapori.
Secondo la Medicina Tradizionale Cinese, il sapore e il colore degli alimenti sono una forma di energia, con funzione di nutrimento. Il sapore nutre la forma corporea.
La Medicina Tradizionale Cinese è realmente psicosomatica: considera l’essere umano nella sua globalità, come unità di corpo, mente e spirito.
Ed ecco che ai vari organi, corrisponde una valenza fisica, energetica, psichica.
Al Fegato (movimento energetico Legno) è associata la grinta, che può diventare rabbia Al Cuore (movimento energetico Fuoco) è associata la gioia (non a caso, spesso ridiamo di cuore). Alla Milza-Pancreas (movimento energetico Terra) il pensiero logico, che può sfociare, se in squilibrio, in eccessiva preoccupazione, ossessione, ansia Ai Polmoni (movimento energetico Metallo) è legata l’introspezione, che, se in squilibrio, può diventare eccessiva tristezza, depressione Ai Reni (movimento energetico Acqua) è associata l’energia vitale, la spinta esistenziale. Se questa energia è debole, perdiamo forza e subentra la paura A questi 5 organi sono associati i 5 sapori e i 5 colori:
FEGATO = acido (astringente, indurente), verde CUORE = amaro (disseccante, evacuante), rosso MILZA = dolce (equilibrante, armonizzante), giallo POLMONI = piccante (attivante), bianco (non a caso, in Cina, il bianco è il colore del lutto) RENI = salato (ammorbidente), nero. Ogni sapore nutre la forma e disperde l’energia dell’organo correlato
Se assunto in quantità moderata, ciascuno di questi sapori nutre la forma dell’organo relativo al Movimento Energetico cui è correlato. Se assunto in quantità eccessiva o ad un grado troppo intenso (chiamato dai cinesi SAPORE TOSSICO), rovina la forma dell’organo corrispondente e dell’organo dominato.
Ad esempio, l’acido del limone nutre la forma del Fegato, il troppo acido (dell’aceto, ad es.) distrugge la forma del Fegato e della Milza. SAPORE ACIDO (Legno): nutre fegato, cistifellea, vista, occhi, unghie, muscoli ecc. Un eccesso (Es. aceto) nuoce al fegato.
SAPORE AMARO (Fuoco) nutre cuore, intestino tenue, incarnato del viso, sangue ecc. Un eccesso nuoce al cuore.
SAPORE DOLCE (Terra) stimola milza, stomaco, bocca, gusto ecc. Un eccesso nuoce al milza (che gestisce l’energia del Sistema Linfatico). Un dolce equilibrato come quello dei cereali (masticati!!!) nutre la Terra. Un eccesso di dolce come ad es. zucchero, stevia, miele… nuoce alla Terra. Un desiderio eccessivo di dolce e, in particolare, il DOLCE TOSSICO DELLO ZUCCHERO E DEI DOLCI corrispondono ad una situazione di alterato funzionamento della Milza.
SAPORE PICCANTE (Metallo) stimola polmoni, intestino crasso, pelle, peli, odorato ecc. Un eccesso (Es. curry, peperoncino) nuoce ai Polmoni.
SAPORE SALATO (Acqua) stimola reni, vescica, ossa, denti, udito ecc. Un eccesso nuoce ai Reni. Es. eccesso di sale
“Quando si mangia troppo salato, la rete dell’animazione si paralizza e si formano coaguli e il colorito si altera; quando si mangia troppo amaro, la pelle si avvizzisce e i peli si spezzano; quando si mangia troppo acre, si hanno contratture muscolari e disseccamento delle unghie; quando si mangia troppo acido, le carni diventano collose e le labbra si arricciano; quando si mangia troppo dolce, si hanno dolori alle ossa e caduta di capelli”. I desideri alimentari sono spesso il modo in cui l’organismo cerca di far fronte a squilibri di cui soffre. E’ stato osservato che la preferenza di certi sapori è legata al fatto che la persona soffre di deficit specifici dell’organo a cui il sapore è correlato, secondo la legge dei Cinque Movimenti.
E’ un modo con cui la natura aiuta l’uomo a curarsi da solo.
Il problema nasce dalla nostra attuale diseducazione del gusto, dovuta al fatto che sempre di più i cibi, prodotti e confezionati dalla grande industria, condizionano e pervertono la valutazione di un sapore. SILVIA PETRUZZELLI ************************ We are what we eat. That's right: the energy of food transforms us. Our emotions are also influenced by our food in terms of colors and flavors.
According to Traditional Chinese Medicine, the flavor and color of food are a form of energy, with a nourishing function. Flavor nourishes the bodily form.
Traditional Chinese Medicine is truly psychosomatic: it considers the human being as a whole, as a unity of body, mind and spirit.
And here the various organs correspond to a physical, energetic and psychic value.
The Liver (Wood energy movement) is associated with grit, which can become anger Joy is associated with the Heart (Fire energy movement) (not surprisingly, we often laugh heartily). At the Spleen-Pancreas (Earth energy movement) logical thinking, which can lead, if in imbalance, to excessive concern, obsession, anxiety Introspection is linked to the Lungs (Metal energy movement), which, if in imbalance, can become excessive sadness, depression The kidneys (water energy movement) are associated with vital energy, the existential drive. If this energy is weak, we lose strength and fear takes over The 5 flavors and 5 colors are associated with these 5 organs:
LIVER = acid (astringent, hardener), green HEART = bitter (desiccant, evacuative), red SPLEEN = sweet (balancing, harmonizing), yellow LUNGS = spicy (activating), white (not surprisingly, in China, white is the color of mourning) KIDNEYS = salty (softener), black. Each flavor nourishes the form and disperses the energy of the related organ
When taken in moderate quantities, each of these flavors nourishes the shape of the organ related to the Energy Movement to which it is related. When taken in excessive quantities or to a too intense degree (called by the Chinese TOXIC TASTE), it spoils the shape of the corresponding organ and the dominated organ.
For example, lemon acid nourishes the Liver form, too much acid (from vinegar, for example) destroys the Liver and Spleen form. ACID FLAVOR (Wood): Nourishes liver, gallbladder, eyesight, eyes, nails, muscles etc. An excess (e.g. vinegar) harms the liver.
BITTER FLAVOR (Fire) nourishes the heart, small intestine, facial complexion, blood, etc. An excess harms the heart.
SWEET TASTE (Earth) stimulates spleen, stomach, mouth, taste etc. An excess harms the spleen (which manages the energy of the lymphatic system). A balanced dessert like that of cereals (chewed!!!) feeds the Earth. An excess of sweet, e.g. sugar, stevia, honey… harms the Earth. An excessive desire for sweets and, in particular, the TOXIC SWEET OF SUGAR AND SWEETS correspond to a situation of altered functioning of the Spleen.
SPICY FLAVOR (Metal) Stimulates lungs, large intestine, skin, hair, smell, etc. An excess (e.g. curry, hot pepper) harms the lungs.
SALTY FLAVOR (Water) Stimulates kidneys, bladder, bones, teeth, hearing, etc. An excess harms the kidneys. Ex. excess of salt
“When you eat too much salt, the animation network is paralyzed and clots form and the color changes; when bitter is eaten too much, the skin shrivels and the hair breaks; when you eat too much acrid, you have muscle contractures and dry nails; when you eat too much acid, the flesh becomes sticky and the lips curl up; when you eat too much sweet, you get pain in the bones and hair loss.” Food cravings are often the body's way of trying to cope with imbalances it suffers from. It has been observed that the preference for certain flavors is linked to the fact that the person suffers from specific deficits in the organ to which the flavor is related, according to the law of the Five Movements.
It is a way in which nature helps man to heal himself.
The problem arises from our current miseducation of taste, due to the fact that more and more foods, produced and packaged by big industry, condition and pervert the evaluation of a flavour. SILVIA PETRUZZELLI
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Pasta sfoglia: non è così difficile farla in casa!
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INGREDIENTI:
Per il pastello di farina:
150 g di farina “0”
25 g di burro morbido
60 g di acqua
10 g di aceto di vino bianco
Per il burro da incasso:
125 g di burro
PROCEDIMENTO:
In una ciotola, o su un piano di lavoro, disponi la farina a fontana e metti al centro il burro morbido, l’acqua e l’aceto;
Amalgama il burro ai liquidi e poi inizia a incorporare la farina pian piano fino a formare un impasto e lavoralo per circa cinque minuti. Poi forma una pallina leggermente schiacciata, avvolgilo nella pellicola e mettilo in frigorifero per almeno una notte;
Tirate fuori dal frigo il burro e fatelo ammorbidire per cinque minuti, poi disegnate un quadrato di 14 cm per lato su un foglio di carta da forno;
Tagliate il burro a pezzi e disponeteli sulla carta da forno nel perimetro del quadrato. Poi ripiegate la carta da forno sul burro e stendete il burro fino a ottenere un quadrato dello spessore di un paio di millimetri. Poi mettete il burro in frigorifero per una notte;
Il giorno dopo riprendete l’impasto di farina e fategli un’incisione a croce, ripiegate poi i lembi verso l’esterno e stendete la pasta per formare un quadrato grande il doppio del panetto di burro (25/28 cm per lato);
Girate il quadrato di pasta per avere davanti a voi un rombo e mettete al centro il quadrato di burro, poi ripiegate gli angoli della pasta per chiudere il burro all’interno;
Stendete il tutto per formare un rettangolo poi giratelo in orizzontale e fate la prima piega da tre: prendete il lato sinistro della pasta e ripiegatelo un po’ oltre la metà del rettangolo, poi prendete l’altro lembo di pasta e ripiegatelo sopra;
Mettete il tutto su un vassoio infarinato, coprite bene con la pellicola e fate riposare per 5 minuti in freezer e per 55 minuti in frigorifero;
Quando l’impasto sarà riposato dovrete fare la piega da 4: stendete l’impasto avendo cura di tenere la parte aperta sul lato destro e formate un rettangolo e giratelo in orizzontale facendo attenzione a tenere il lato dell’apertura verso l’alto. Poi prendete un lembo e piegatelo un po’ oltre la metà e unite l’altro facendoli combaciare perfettamente. Ripiegate poi il tutto chiudendo a libro.
Avvolgete tutto nella pellicola e fate riposare, come prima, in freezer e in frigorifero.
Passato il tempo di riposo ripetete la piega da tre e poi, sempre dopo il riposo, la piega da 4. Fate riposare altre 3 ore e a questo punto potrete utilizzare la sfoglia.
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Ricettario di piatti leggeri per rimettersi in forma
Preparazioni base:
Aglio maturato / cipolla o scalogno maturati
Pulire gli spicchi di un'intera testa di aglio, togliere l'anima, metterli nel boccale del minipimer, versare olio di oliva extra vergine e frullare fino ad ottenere una crema. Versare in un barattolo di vetro sterile, passare nel microonde per 1 minuto a massima potenza (fino a quando “bolle”), lasciare raffreddare leggermente, mescolare, aggiungere se serve altro olio. Procedere allo stesso modo con lo scalogno. Utilizzare nei sughi al posto del soffritto avendo cura di togliere dal computo altrettanti cucchiaini di olio.
Brodo vegetale
Mettere in pentola sedano, carota, cipolla, porro, zucchina, una foglia di alloro, sale. Coprire di acqua, portare lentamente a bollore e far sobbollire per mezz'ora. Filtrare, togliere l'alloro e aggiustare di sale. Tenere sempre pronto in frigo per aiutarsi nelle cotture dei sughi e dei secondi. Frullare le verdure rimaste per ottenere un passato di verdura.
Concia per carne
Tritare finemente a coltello rosmarino e salvia, aggiungere a piacere aglio, sale, pepe, poco aceto bianco.
NB in ogni ricetta l’olio, se presente, deve essere misurato.
Idee per condire la pasta:
Sughi bianchi:
Prosciutto cotto e piselli
Cuocere i piselli surgelati con brodo vegetale, aglio e cipolla maturati. Frullarne la metà per ottenere una crema. Aggiungere in padella il prosciutto cotto sgrassato tagliato a piccoli cubetti. Sfumare se necessario con un goccio di vino bianco. Portare a cottura e aggiustare di sale e pepe, condire la pasta col sugo e la crema di piselli.
Speck e zucchine
Cuocere le zucchine tagliate a piccoli cubetti regolari con brodo vegetale, aglio e cipolla maturati. Frullarne la metà per ottenere una crema. Aggiungere in padella lo speck sgrassato tagliato a piccoli cubetti. Sfumare se necessario con un goccio di vino bianco. Portare a cottura e aggiustare di sale e pepe, condire la pasta col sugo e la crema di zucchine.
Funghi porcini secchi e prosciutto crudo
Ammollare i funghi porcini secchi, scolarli, strizzarli e cuocerli con aglio e cipolla maturati. Aggiungere il prosciutto crudo sgrassato tagliato a piccoli cubetti, sfumare se necessario con un goccio di vino bianco e portare a cottura bagnando con l'acqua di ammollo dei funghi. Aggiustare di sale e pepe.
Funghi misti surgelati
Cuocere i funghi ancora surgelati in una larga padella. Profumare con aglio e timo, aggiustare di sale e pepe. Condire le tagliatelle di semola (non all'uovo) direttamente in padella.
Funghi pioppini e speck
Pulire i funghi e spadellare in una larga padella antiaderente con lo speck sgrassato a striscioline, aglio in camicia e timo. Sfumare con vino bianco, aggiustare di sale e pepe. Terminare la cottura della pasta in padella col sugo mantecando con acqua di cottura.
Verdure e curry
Tagliare melanzane, zucchine, peperone, porro, carote a piccoli cubetti regolari. Arrostirli (separatamente se sono in quantità) in una larga padella unta (mettere un cucchiaino di olio e “spalmarlo” su tutta la padella con uno scottex). Profumare con aglio, paprika, curry, peperoncino, aggiustare di sale e pepe.
Cipolla rossa e lambrusco
Affettare abbondante cipolla rossa, salare e stufare in padella con un bicchiere di lambrusco. Far evaporare la parte alcolica poi cuocerla a lungo e lentamente col coperchio aggiungendo se serve brodo vegetale. Lasciare il sugo leggermente acquoso, lessare gli spaghetti e terminare la cottura in padella mantecando con la cipolla. Aggiustare di sale e pepe e finire con olio a crudo.
Broccoli e peperoncino
Cuocere i broccoli surgelati con brodo vegetale e aglio. Frullarne la metà per ottenere una crema. Aggiungere ai broccoli in padella il peperoncino e sfumare se necessario con un goccio di vino bianco. Aggiustare di sale e pepe, condire la pasta col sugo e la crema di broccoli.
Ragù bianco light (coniglio e carciofi)
Tritare sedano, carota e cipolla e “soffriggere” con un cucchiaino di olio e brodo vegetale. Aggiungere la carne macinata di coniglio, cuocerla a fuoco vivo finchè butta fuori tutta l'acqua, sfumare col vino bianco poi aggiungere brodo vegetale e portare a cottura lentamente. Aggiungere sale, pepe e spezie (ad esempio pimento tritato). Aggiungere i carciofi affettati fini (ancora meglio se spadellati a parte, ungendo la padella con lo scottex).
Pesce spada e arance
Tagliare il pesce spada a piccoli cubetti, condire con un cucchiaino di olio, sale, pepe, aglio, peperoncino, basilico, scorza di arancia. Spadellare e sfumarlo con il succo di un'arancia, aggiungere uvetta sultanina (ammollata nello stesso succo di arancia), olive nere taggiasche (considerare 6 olive pari a un cucchiano di olio). Condire la pasta in padella col sugo aggiungendo se consentito lamelle di mandorle tostate. Terminare con aneto (o l'erbetta del finocchio).
Tonno fresco e melanzane
Tagliare la melanzana a cubetti e spadellare in padella unta con lo scottex, poi mettere da parte. Tagliare il tonno a piccoli cubetti, condire con un cucchiaino di olio, sale, pepe, aglio, peperoncino, basilico. Spadellare nella stessa padella, unire pomodorini, capperi e la melanzana. Aggiustare di sale e pepe. Condire la pasta in padella col sugo aggiungendo prezzemolo fresco tritato.
Sughi rossi:
Pomodoro, aglio e basilico
Versare la passata di pomodoro in un pentolino aggiungendo aglio, olio, basilico, sale e pepe. Far sobbollire col coperchio.
Tonno in scatola
Versare la passata di pomodoro in un pentolino aggiungendo aglio, olio, sale e pepe. Far sobbollire col coperchio. Aggiungere capperi dissalati tritati a coltello e il tonno al naturale sgocciolato dal liquido di conservazione. Terminare con prezzemolo fresco tritato.
Melanzane
Tagliare la melanzana a cubetti e spadellare in padella unta con lo scottex, poi mettere da parte. Versare la passata di pomodoro in un pentolino aggiungendo aglio, olio, basilico, sale e pepe. Far sobbollire col coperchio. Aggiungere le melanzane.
Puttanesca
Versare la passata di pomodoro in un pentolino aggiungendo aglio, cipolla, olio, basilico, sale e pepe. Far sobbollire col coperchio. Aggiungere capperi e olive (togli 1 cucchiaino di olio ogni 6 olive taggiasche, ben asciugate).
“Amatriciana” con speck
Versare la passata di pomodoro in un pentolino aggiungendo aglio, olio, sale e pepe. Far sobbollire con il coperchio. Aggiungere lo speck sgrassato tagliato a cubetti (volendo spadellare prima a secco).
Ragù di manzo light
Tritare sedano, carota e cipolla e “soffriggere” con un cucchiaino di olio e brodo vegetale. Aggiungere la carne macinata di manzo (un taglio magro), cuocerla a fuoco vivo finchè butta fuori tutta l'acqua, sfumare col vino bianco poi aggiungere la passata di pomodoro, brodo vegetale e portare a cottura lentamente. Aggiungere sale, pepe e spezie (ad esempio pimento tritato).
Ragù di anatra e arancia
Tritare sedano, carota e cipolla e “soffriggere” con un cucchiaino di olio e brodo vegetale. Aggiungere la carne macinata di anatra (il petto senza pelle), cuocerla a fuoco vivo finchè butta fuori tutta l'acqua, sfumare col succo di un'arancia spremuta poi aggiungere una punta di concentrato di pomodoro, brodo vegetale e portare a cottura lentamente. Aggiungere sale, pepe e spezie (ad esempio pimento tritato). Terminare con scorza di arancia grattugiata e semi di papavero.
“Ragù” di moscardini o seppia al nero
Tagliare i moscardini a piccoli cubetti regolari, condirli con un ½ cucchiaino di aglio maturato e ½ di cipolla e spadellarli, sfumarli col vino bianco, lasciare evaporare poi versare la passata di pomodoro. Aggiustare di sale, pepe, peperoncino. Cuocere lentamente e col coperchio per mezz'ora. Allo stesso modo si può usare la seppia e aggiungere al pomodoro anche il suo nero.
Risotti:
zafferano
radicchio rosso
zucchine
funghi porcini secchi
peperoni
zucca
asparagi
gamberi
Tostare il riso in casseruola a secco. Sfumare col vino bianco. Aggiungere aglio e cipolla maturati. Portare a cottura aggiungendo brodo vegetale bollente (o l'acqua di ammollo dei funghi per il risotto ai funghi) un po' alla volta e tenendo mescolato. Durante la cottura aggiungere le verdure scelte. A fine cottura “mantecare” con una mezza sottiletta light.
Per il risotto ai gamberi preparare un brodo con le teste dei gamberi, sedano, carota, cipolla, porro, gambi di prezzemolo, concentrato di pomodoro: tostare prima il tutto, sfumare col brandy poi coprire di acqua fredda. Aggiustare alla fine di sale e pepe. Procedere col risotto come spiegato sopra usando il brodo di gamberi per portarlo a cottura. Unire alla fine i gamberi tagliati a cubetti.
Insalata di riso parboiled o basmati/riso nero/orzo/farro/cous cous:
Tonno in scatola e verdure crude
Lessare il riso parboiled, scolare e freddare. Condire con olio, aggiungere il tonno al naturale sgocciolato dal liquido di conservazione e le verdure crude tagliate a piccoli cubetti regolari (pomodori, peperoni, zucchine, carote,...). Conservare in frigo fino al consumo.
“Cantonese light”
Lessare il riso basmati, scolare e freddare. Condire con olio, aggiungere i piselli e il prosciutto cotto sgrassato tagliato a piccoli cubetti regolari. Aggiungere un uovo strapazzato cotto a parte in padella antiaderente senza grassi (togliere l'uovo usato dal computo settimanale). Conservare in frigo fino al consumo.
Gamberi e zucchine (riso nero)
Lessare il riso nero, scolare e freddare. Sbollentare i gamberetti. Tagliare la zucchina a cubetti, sbollentare e freddare. Condire il tutto aggiustando di sale e pepe. Conservare in frigo fino al consumo.
Vongole e zucchine (riso nero)
Lessare il riso nero, scolare e freddare. Tagliare la zucchina a cubetti, sbollentare e freddare, poi mettere da parte. Spurgare le vongole, scolarle e metterle in una casseruola con mezzo bicchiere di vino bianco, aglio, gambi di prezzemolo. Accendere il fuoco, tenere il coperchio ben chiuso e cuocere qualche minuto finché non saranno aperte. Sgusciarle. Condire il riso con le vongole, le zucchine, l'acqua rilasciata dalle vongole (filtrata). Conservare in frigo fino al consumo.
Cous cous con verdure e curry
Tagliare melanzane, zucchine, peperone, porro o cipolla, carote a piccoli cubetti regolari. Arrostirli (separatamente se sono in quantità) in una larga padella unta (mettere un cucchiaino di olio e “spalmarlo” su tutta la padella con uno scottex). Profumare con aglio, paprika, curry, peperoncino, aggiustare di sale e pepe. Cuocere il cous cous come indicato sulla scatola aggiungendo un cucchiaino di curry all'acqua bollente. Sgranare il cous cous e condire con le verdure. Meglio se preparato il giorno prima.
Minestre:
Minestrone
Tagliare tutte le verdure a piccoli cubetti regolari e quelle in foglia a striscioline fini. Carote, zucchine, pomodori, rapa bianca, porro, finocchio, sedano, il verde dei cipollotti, zucca, bietole, spinaci, cavolo nero, fagiolini, verza, cappuccio, cavolfiori, broccoli,...Aggiungere piselli ma non patate né fagioli. Si può preparare il mix e poi conservarlo nel congelatore. Basterà versare in pentola l'occorrente, coprire di acqua e cuocere aggiungendo solo un po' di sale. Terminare con un cucchiaino di olio crudo e una macinata di pepe.
Brodo light con capelli d'angelo
Mettere in pentola petto di pollo, sedano, carota, cipolla, porro, una foglia di alloro, sale. Coprire di acqua, portare lentamente a bollore e far sobbollire per un'ora. Filtrare e aggiustare di sale. Cuocere nel brodo la pasta scelta (non all'uovo). Un'alternativa al primo di pastasciutta. La carne di pollo può essere sfilacciata e mangiata a cena in insalata.
Creme di verdura:
zucchine
broccoli
zucca e zenzero
finocchio e zafferano
sedano rapa e carote
sedano rapa e curry
Cuocere le verdure scelte tagliate a pezzettoni con aglio e/o cipolla maturati e brodo vegetale. Frullare e aggiustare di sale, pepe, olio e aromi scelti.
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abbinamento cibo21
abbinamento cibo21
Saltimbocca alla romana.
Uno dei piatti della cucina romana più riprodotti fuori dai confini regionali: fettine di vitello arrotolate con prosciutto e salvia, chiuse con uno stecchino e cotte in poco burro con una spruzzatina di vino. Si può scegliere, in cottura e in tavola, un bianco locale come il Marino, oppure, se si preferisce un rosso, il Velletri e il Cerveteri.
Sarde a beccafico.
Ricetta tradizionale siciliana: sarde passate in forno cosparse di pangrattato, acciuga, pinoli e uvetta. Abbinamento regionale con un bianco: Alcamo o Contessa Entellina.
Sarde a scapece.
È fra i piatti di pesce tipici del Meridione. Le sarde infarinate si friggono nell’olio e poi si coprono con una marinata realizzata facendo bollire insieme aceto, aglio e peperoncino. Si insaporiscono infine con delle foglioline di menta. Ci vuole un vino rosso leggero, fruttato e poco tannico, servito fresco: ad esempio un Vesuvio Rosso.
Sarde in savor.
Una delle più classiche ricette venete: sarde fritte, marinate con cipolla, aceto, pinoli e uvetta. L’uso dell’aceto è consistente, ma l’armonia del piatto è tale da fondere piacevolmente l’agro e il dolce, ‘chiamando’ un vino bianco dal bouquet floreale e fruttato. Il Veneto ne offre parecchi: ad esem-
pio Soave, Lugana, Pinot Bianco dei Colli Euganei. Il vicino Friuli suggerisce il Sauvignon del Collio. Chi vuole, d’estate può accostarci un rosso giovane servito fresco: Bardolino o Breganze.
Scaloppine alla pizzaiola.
Scaloppine cotte in una salsa fatta con olio d’oliva, pomodoro, sale, pepe e origano. Ottime in estate con un bianco fresco come Chardonnay del Collio, Frascati o Greco di Tufo. Per chi preferisce un rosso: Cabernet del Trentino, Sangiovese di Romagna o Refosco dei Colli Orientali del Friuli, tutti serviti freschi.
Scampi crudi.
L’importante è trovarli freschissimi. Per l’abbinamento, scegliere un Sauvignon dell’Alto Adige o del Collio, un Verdicchio dei Castelli di Jesi. C’è invece chi ama orientamento sulle bollicine: dal Prosecco di Coneqliano Valdobbiadene o i migliori Franciacorta.
Sciatt.
Sono delle specie di frittelle tonde di grano saraceno irnpast.iucon acqua, sale e grappa: al centro di ogni disco c’è un pezzetto di formaggio. Piatto tipico della Valtellina, lo si abbina coi rossi supe riori locali (Inferno e Sassella) o con lo Sfursat.
Scottiglia.
Un ricco stufato di carne aretino e maremmano: ne entrano a far parte pollo, coniglio, vitello, maiale e persino la cacciagione. S’accompagna col Chianti riserva o col Bolgheri Rosso. Le versioni più impegnative della scottiglia (col cinghiale in particolare) stanno col Brunello di Montalcino o col Bolgheri Sassicaia, oltre che coi grandi ‘supertuscans’.
Sorbir d’àgnoli.
La minestra dei giorni di festa in terra mantovana è costituita dagli agnoli in brodo, la forma locale dei ravioli. L’abbinamento è obbligatorio: il Lambrusco Mantovano. Chi non è schizzinoso non esiti a ricorrere al rituale del bevr’in vin, vuotando mezzo bicchiere di Lambrusco nel piatto colmo di brodo.
Spaghetti aglio, olio e peperoncino.
“Ci facciamo uno spaghettino aglio-olio?” Chi non ha mai trovato l’amico che gli ha fatto questa proposta? Ci vuole un bianco: ad esempio Collio Tocai, Biferno Bianco, Alcamo.
Spaghetti alla carbonara.
Un popolarissimo primo della cucina romana. Gli spaghetti sono conditi con uova fresche, Pecorino Romano e guanciale di maiale rosolato. Da servire con una bottiglia di Frascati superiore o di Velletri Bianco.
Spaghetti cacio e pepe.
Piatto povero del Lazio: spaghetti bagnati con un po’ dell’acqua di cottura e insaporiti con una generosa grattugiata di Pecorino Romano e di pepe. Per chi ama i bianchi: Frascati superiore. Per chi predilige i rossi: Cerveteri.
Spaghetti con l’acciuga.
Primo semplicissimo: spaghetti conditi con l’acciuga salata rosolata nell’olio d’oliva. Sta benissimo col Fiano di Avellino, col Verdicchio dei Castelli di Jesi o col Soave.
Spaghetti con la bottarga.
La bottarga è costituita dalle uova di muggine (o di tonno) salate, pressate e stagionate per qualche mese. Si usa per insaporire generosamente gli spaghetti: ottimo l’abbinamento con la Vernaccia di Oristano in versione secca.
Spaghetti con le vongole.
Un classico fra i primi della cucina marinara, nelle due versioni con pomodoro o senza. Quando gli spaghetti con le vongole sono in bianco vengono abbinati con un vino bianco come Collio Sauvignon, Pinot Grigio di Lison-Pramaggiore, Soave (giovane), Verdicchio dei Castelli di Jesi, Solopaca. Se c’è il pomodoro si accostano con un rosso morbido come il Colli del Trasimeno o con un rosé come il Salice Salentino Rosato, ma anche con un bianco come l’Ischia Forastera.
Speck.
Pane nero e speck rappresentano l’ideale spuntino d’una vacanza in Alto Adige.
Se lo speck è affettato sottilmente sta benissimo coi bianchi Gewurztraminer e Mùller Thurgau,
mentre in fette larghe almeno un centimetro da tagliare a cubetti sta meglio con dei rossi più o meno carichi: Alto Adige Schiava, Lagrein Dunkel e Santa Maddalena.
Spezzatino di vitello.
Vuole un rosso d’un certo corpo, ma non invecchiato: vanno benissimo Torgiano, Rosso (onero, Valpolicella e Gutturnio dei Colli Piacentini secco.
Spiedo bresciano.
Quando si dice un piatto monumentale: sul grande spiedo bresciano vengono cotti pezzi di coniglio, pollo, maiale e poi uccelletti e patate. I sapori si mescolano, creando un insieme di grande armonia. L’abbinamento migliore è col Garda classico Groppello. In alternativa un Botticino o un Capriano del Colle Rosso, anch’essi bresciani.
Strudel.
Il classico strudel di mele trentino-tirolese si abbina in maniera perfetta col Vin Santo del Trentino. Eccellente anche col Ramandolo dolce dei Colli Orientali del Friuli, con l’Aleatico di Gradoli e con l’Albana di Romagna passito.
Tagliatelle al ragù.
Non c’è trattoria dell’area padana che non ve le proponga. Si abbinano con dei rossi leggeri come Bardolino, Valdadige Rosso, Freisa d’Asti o con dei vini vivaci come Lambrusco Grasparossa di Castelvetro, Lambrusco di Sorbara o Bonarda frizzante dei Colli Piacentini.
Tajarin al tartufo bianco.
È semplicissimo, ma è un piatto da re: le tagliatelline piemontesi profumate col tartufo bianco di Alba sono una meraviglia. L’abbinamento classico è col Barbaresco, anche se questo comporta in genere un ulteriore sensibile esborso in aggiunta a quello dovuto al tartufo. In alternativa una buona Barbera d’Alba, preferibilmente invecchiata.
Taleggio.
Celebre formaggio lombardo da abbinare con un rosso come il Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese. Chi opta per un bianco può scegliere un Gavi.
Torta pasqualina.
Questa torta salata ripiena di uova, ricotta ed erbette appartiene alla tradizione genovese. L’abbinamento può essere regionale, scegliendo fra due bianchi: un Cinque Terre o un Vermentino della Riviera Ligure di Ponente.
Tortelli di zucca.
Un classico della cucina mantovana: ravioli ripieni di zucca, amaretto, mostarda di mele e formaggio grana. Bene col Riesling delle Colline Mantovane del Garda o dell’Oltrepò Pavese. Ottimo abbinamento anche col Gewurztraminer dell’Alto Adige o col Mùller Thurgau del Trentino.
Tortellini in brodo.
Minestra classicissima della tradizione emiliano-romagnola. Date preferenza all’abbinamento regionale, scegliendo fra due opzioni: un rosso giovane ma di buon corpo e discreta acidità come il Sangiovese di Romagna o un vino brioso e vivace come il Lambrusco (Sorbara o Grasparossa di Castelvetro).
Trenette al pesto.
L’emblema della gastronomia ligure. I profumi del basilico e dell’aglio invitano all’abbinamento con un bianco giovane, fresco e morbido. Lo sposalizio è regionale: Cinque Terre, Vermentino dei Colli di Luni, Pigato di Albenga.
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Ponti, Aceto di Vino Bianco, Acidità 6% - 1 Litro x 6 bottiglie
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Dalla Corea a Milano: la cucina espressa coreana si fonde con i sapori italiani
Dalla Corea a Milano: la cucina espressa coreana si fonde con i sapori italiani
Sapori coreani e tecniche italiane: nuove ricette di K-Food da realizzare in pochi minuti
La cucina coreana continua a conquistare i palati italiani e ora si propone di entrare sulle nostre tavole con delle ricette molto veloci che possono sorprendere ospiti e famigliari per un pranzo o una cena dai gusti tipici dello street food di Seul.
La collaborazione tra aT Center Paris e la Federazione Italiana Professional e Personal Chef è un punto di svolta nella promozione del K-Food in Italia perché mira a coinvolgere professionisti italiani del settore food, stimolando l’interesse verso gli ingredienti coreani.
Lo chef Kim Minseok e il presidente della FIPPC, Giorgio Trovato, hanno guidato la preparazione di piatti come riso saltato con kimchi, zuppa di pollo samgyetang, ravioli mandu e ramyun, reinterpretati con ingredienti italiani e verdure fresche di stagione.
“Il successo dell’evento conferma la volontà del Ministero dell’Agricoltura di consolidare e far crescere ulteriormente la presenza del K-Food nei menù italiani”, ha commentato Nam Sanghui Direttrice di aT Center Paris. “La combinazione di tradizioni culinarie con tecniche di cottura diverse e prodotti semipronti e veloci da cucinare non solo amplia le opzioni gastronomiche disponibili, ma promuove anche un dialogo culturale attraverso il cibo”.
“La collaborazione con At Center Paris rispecchia i principi della nostra Federazione che è sempre alla ricerca di innovazioni culinarie anche per contaminare la cucina italiana. Poter contare su ingredienti sani e sapori nuovi ci permette di pensare a piatti creativi dal gusto internazionale per una cucina che sia anche un luogo di incontro e dialogo tra tradizioni diverse. La collaborazione è anche l’occasione di portare questa esperienza alla nostra Accademia dove formiamo i nostri chef”, ha dichiarato Giorgio Trovato, Chef executive di FIPPC.
Le 3 ricette proposte dallo chef Kim Minseok nello showcooking ->
Riso saltato con kimchi
Ingredienti:
Riso bianco pronto
Kimchi essiccato 1ea
Pancetta affumicata 50g
1 Uovo
Olio di semi q.b
sale e pepe q.b
Erba cipollina q.b
Alghe q.b
Procedimento
Scaldare il riso nel microonde per 1 min 30 sec, smollare nell’acqua il kimchi
In una padella antiaderente scaldata, mettere 1 cucchiaio di olio di semi e i cubetti di pancetta affumicata, rosolare bene poi aggiungere uovo sbattuto e cuocere. Dopo aggiungere il kimchi e il riso, saltarli bene a fiamma alta e finire la cottura. Servire su un piatto guarnito con alghe e erba cipollina tritata.
Mandu (ravioli coreani)
Ingredienti:
Mandu di verdure e di carne surgelati in salsa agrodolce
Per salsa agrodolce:
Zucchero semolato 50g
Acqua 200ml
Aceto bianco 40g
Salsa di soia 20g
Fecola di patate 20g
½ Carote
Funghi orecchie di giuda 3 o 4
½ Zucchine
Per tuile corallo
Farina 00 10g
Olio di semi 40g
Acqua 60g
Proposta ricetta 1
In una padella calda, con un po’di olio di semi, appoggiare il mandu surgelato e portare a doratura, poi appoggiarlo sulla carta per asciugare il grasso in eccesso.
Nella padella in cui è stato dorato il mandu, saltare carota, zucchine tagliate a pezzettini, funghi orecchie di giuda ammollati, condire con salsa di soia poi aggiungere zucchero, aceto bianco e acqua bollente. Alla fine aggiungere la fecola di patate sciolta in poca acqua per addensare la salsa.
Mettere il mandu nella salsa, saltare leggermente e disporre nel piatto.
Proposta ricetta 2
In una padella antiaderente calda versare un po’di olio di semi, appoggiare il mandu dalla parte piatta, coprire con un coperchio e cuocere per circa 2 min.
In una ciotola piccola, mescolare bene farina, olio e acqua per preparare l’impasto della tuile. Passati i 2 min di cottura del mandu, togliere il coperchio dalla padella, versare l’impasto della tuile e abbassare la fiamma, portare a cottura la tuile finché non diventa dorata e croccante.
Togliere con attenzione il mandu dalla padella, appoggiarlo sul piatto con la tuile verso l’alto, servirlo con salsa di soia e aceto.
Ramyun saltato
Ingredienti:
Shin ramyun instantaneo 1ea
Germogli di soia 100g
Lime ½ ea
Yogurt grecco 20g
Frutti di mare surgelati 100g
Olio di semi q.b
Procedimento
Scongelare i frutti di mare in acqua leggermente salata. Cuocere i noodle ramyun nell’acqua e scolarli.
In una padella versare l’olio di semi e il condimento del ramyun, saltare leggermente, poi aggiungere i frutti di mare e il ramyun. Per fine aggiungere germogli di soia, yogurt greco e succo di lime. Servire in un piatto fondo.
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Il mio Pollo alla Cacciatora
Il pollo alla cacciatora è un vero e proprio inno alla cucina italiana, un piatto che, pur mantenendo un'anima semplice e genuina, si declina in mille sfumature a seconda della regione e della tradizione familiare. Nasce come piatto povero, un modo per valorizzare gli ingredienti di stagione e trasformare un semplice pollo in un banchetto di sapori.
La base è più o meno sempre la stessa: un classico trito di sedano, carota e cipolla, un soffritto che rilascia i suoi aromi in un tegame rovente. Ma è proprio qui che spesso iniziano le differenze: c'è chi preferisce un soffritto più deciso, con una quantità maggiore di verdure, chi invece predilige un fondo più delicato, per esaltare la carne.
Il pollo, tagliato a pezzi, viene rosolato nel soffritto fino a doratura, poi sfumato con un vino robusto, rosso o bianco a seconda dei gusti. Alcuni aggiungono una spruzzata di aceto balsamico per una nota agrodolce, altri preferiscono un tocco di liquore, come il marsala o il brandy.
Il sugo, ricco e corposo, viene completato con l'aggiunta dei pomodori, freschi o pelati, e insaporito con un bouquet di erbe aromatiche: rosmarino, salvia, alloro. Ma le varianti non finiscono qui.
Un piatto, mille sfumature Il Nord: In molte regioni del Nord Italia, il pollo alla cacciatora viene preparato con l'aggiunta di pancetta o lardo, per un gusto più ricco e saporito.
Il Centro: In Toscana, il pollo alla cacciatora è un classico della cucina contadina, spesso accompagnato da polenta o pane casereccio.
Il Sud: Nelle regioni meridionali, si trovano versioni più piccanti, con l'aggiunta di peperoncino fresco o peperoncino in polvere.
Le infinite varianti La fantasia in cucina non ha limiti. Oltre alle classiche olive e funghi, si possono aggiungere patatine, carciofi, oppure aromatizzare il sugo con zafferano o curry. Alcuni cuochi amano sfumare con la birra, mentre altri preferiscono un brodo vegetale.
Un piatto per tutti La bellezza del pollo alla cacciatora sta proprio nella sua versatilità. È un piatto che si adatta ad ogni occasione, dal pranzo della domenica alla cena tra amici. È facile da preparare, anche per chi non è un esperto ai fornelli, e si presta a infinite personalizzazioni.
In conclusione, il pollo alla cacciatora è molto più di una semplice ricetta. È un viaggio nei sapori d'Italia, un omaggio alla tradizione culinaria di un Paese ricco di storia e cultura.
Procedimento: Per preparare il pollo alla cacciatora sciacquate i pezzi di carne e asciugateli tamponandoli con carta da cucina. Metteteli in una casseruola con il burro, tre cucchiai d'olio e la cipolla affettata. Fateli rosolare bene per circa 15 minuti. Aggiungete quindi la polpa di pomodoro, la carota e il sedano tritati.
Mescolate bene, bagnate con un mestolino d'acqua calda e portate a bollore, quindi abbassate la fiamma, coprite e cuocete per altri 40-45 minuti o comunque fino a quando la carne è cotta e il sugo ristretto. Se si dovesse asciugare troppo, potete aggiungere pochissima acqua calda in cottura. Alla fine unite il sale e una macinata di pepe. Lasciate riposare il pollo alla cacciatora per una decina di minuti al caldo, quindi servite con una manciata di prezzemolo tritato.
Preparo il pollo: Lavo bene i pezzi di pollo e li tampono con carta assorbente. In una pentola capiente, sciolgo un po' di burro con dell'olio e rosolo i pezzi di pollo da tutti i lati finché non saranno ben dorati. Unisco la cipolla tritata e lascio appassire per qualche minuto.
Aggiungo il sugo: Verso la polpa di pomodoro e le verdure tritate (carota e sedano). Mescolo bene e sfumo con un mestolino di acqua calda. Copro la pentola e lascio cuocere a fuoco dolce per circa 40-45 minuti, o fino a quando il pollo sarà tenero e il sugo si sarà ristretto. Se si asciuga troppo, aggiungo un po' d'acqua calda.
Ultima rifinitura: Regolo di sale e pepe. Prima di servire, lascio riposare il pollo alla cacciatora per qualche minuto e guarnisco con prezzemolo tritato fresco.
(Immagine scaricata dalla rete, di proprietà dell'autore/proprietario)
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Ritrovamenti
Uno scava una buca in giardino e trova una cosa del genere. Deve essere dell’epoca di costruzione dei casali agricoli qui in zona, prima della prima guerra mondiale. L’ho messo un giorno in ammollo in aceto di vino bianco, poi spazzolato forte per staccare la ruggine e poi rifinito e levigato col dremel. Ora devo capire cosa farci: suggerimenti non volgari?
Post creato da La Tana del Gigante
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Crema di peperoncino
Crema di peperoncino - 220 gr
Per realizzare questa crema di peperoncino vengono utilizzati solo peperoncini di ottima qualità, olio d'oliva, olio di semi di girasole, aglio, aceto di vino bianco e sale.
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Risotto fragole e aceto balsamico.
Cari lettori di Giardinoweb, oggi vi propongo una ricetta davvero speciale, che unisce la dolcezza delle fragole al gusto deciso dell'aceto balsamico: il risotto fragole e aceto balsamico. Si narra, anche se le prove scarseggiano, che questo piatto fosse amato dalla Duchessa Matilde di Canossa, donna di grande ingegno e lungimiranza, tanto da portare il suo nome. Che sia vero o no, un assaggio di questo risotto vi conquisterà con il suo sapore raffinato e la sua originalità. Perfetto per un pranzo primaverile o una cena elegante, è un piatto che stupirà i vostri ospiti. Ingredienti per 4 persone: - 250 g di riso Carnaroli - 300 g di fragole - 1/2 cipolla bianca - 1 bicchierino di vino bianco secco - 700 ml di brodo vegetale - 50 g di burro - 3 cucchiai di aceto balsamico di Modena IGP - 40 g di parmigiano reggiano grattugiato - Sale e pepe q.b. - Qualche foglia di menta fresca per decorare (facoltativo) Preparazione: - Lavate le fragole, eliminate il picciolo e tagliatele a pezzetti. - Tritate finemente la cipolla. - In una casseruola fate sciogliere il burro a fuoco dolce e unite la cipolla. Fatela soffriggere per qualche minuto, fino a che diventa trasparente. - Aggiungete il riso e fatelo tostare per un paio di minuti, mescolando continuamente. - Sfumate con il vino bianco e lasciate evaporare completamente. - Unite gradualmente il brodo vegetale caldo, mescolando spesso, e cuocete il riso per circa 15 minuti, o fino a che non è al dente. - A 5 minuti dalla fine della cottura, unite le fragole a pezzetti e mescolate delicatamente. - Spegnete il fuoco, mantecate il risotto con il parmigiano reggiano grattugiato e l'aceto balsamico di Modena IGP. - Aggiustate di sale e pepe a piacere. - Servite il risotto ben caldo, decorando con qualche foglia di menta fresca (facoltativo). Consigli: - Per un sapore più intenso, potete utilizzare un aceto balsamico di Modena invecchiato. - Se preferite un gusto più deciso, potete aggiungere un pizzico di pepe rosa al risotto. - Per un tocco di croccantezza, potete servire il risotto con delle noci pecan tritate grossolanamente. Un tocco di storia: Matilde di Canossa, contessa di Toscana e duchessa di Canossa, fu una donna straordinaria che ebbe un ruolo fondamentale nella storia d'Italia. Conosciuta per la sua intelligenza, il suo coraggio e la sua abilità politica, Matilde fu anche una grande amante della buona cucina. Si dice che avesse un cuoco personale che le preparava piatti raffinati e gustosi, tra cui il famoso risotto fragole e aceto balsamico. Con questo risotto rendete omaggio alla grande Duchessa Matilde di Canossa e gustate un piatto delizioso che conquisterà il vostro palato. Buon appetito! Antonietta Read the full article
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Meerrettichdressing
Meinen Salat heute, habe ich mit Meerrettichdressing angerichtet. Senf, Meerrettich, Salz, Pfeffer, Zucker, Aceto-Vino-bianco (weißer Weinessig), Nußöl, eine Spitze Guarkernmehl. Den Mixstab reinhängen und warten, bis es bündig ist. Fertig. Passt zu einer Mischung aus Blattsalaten, Kräutern, Tomaten, Gurken. Sie können eventuell Äpfel und Chicoree zugeben.
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Spalla di maiale brasata con ossimello, mele campanine, frutta disidratata e castagne
Ingredienti
spalla di maiale ossimello (salsa liquida fatta mescolando due parti di miele e una di aceto bianco) mele campanine prugne e fichi secchi castagne bollite cipolla aglio alloro e rosmarino sale e pepe nero chiodi di garofano e bacche di ginepro olio d'oliva, burro vino bianco
Procedimento
Mettere in una ciotola due parti di miele e una di aceto bianco (ossimello), una presa di sale, il pepe nero, il ginepro e i chiodi di garofano pestati al mortaio e mescolare per ottenere una salsa. Adagiare il pezzo di maiale in una casseruola di ghisa adatta alle lunghe cotture su un fondo di burro e olio e versare la salsa sopra di esso. Aggiungere un bicchiere di vino, uno spicchio di aglio schiacciato, una foglia di alloro e un rametto di rosmarino e abbondante cipolla tagliata fine. Continuare la cottura a fuoco basso e coperto fino a che la carne sarà tenera (almeno 2 ore). Unire le mele campanine tagliate a tocchetti, le prugne e i fichi secchi tagliati a pezzi grossolani e le castagne bollite e pelate e cuocere ancora mezz’ora. Sfilacciare la carne e servirla col fondo di cottura.
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