#Vincenzo Guerra
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Rise From The Ashes | Part 7 | A Seismic Shift At Pompei
#FM24 #RiseFromTheAshes Part 7: A Seismic Shift At Pompei. #FCPompei have a temporary new home as they face another big challenge in their 2nd season in #SerieC. But some strong signings and a tactical switch see them defy the odds again. Read here:
There had been a seismic shift in the fortunes of FC Pompei in the five years that previously unknown Roberto de Vesuvius Sulpicius had been in charge. And the minnows defied all the odds to remain in Italy’s Serie C/C for a second season. There was plenty of change in the summer as Pompei rented the 1,500-capacity Massimo Romano in Grottaminarda, which is 60 miles northeast of Pompei, for the…
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#Andrea Palella#Davide Rapetti#FC Pompei#FM24#Football Manager#Football Manager 2024#Football Manager 24#Guglielmo Mignani#Italy#Massimo Romano#Matteo Malasomma#Mattia Lanzarotti#Michele Grande#Pompeii#Robí Sulpicius#Roberto de Vesuvius Sulpicius#Serie C#Serie C/C#Vincenzo Guerra
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" Poi recordo che era la matina del 2 novembre. Il bulletene di querra non parlavino altro che di una crante vittoria per l'italiane. Io sempre diceva fra me: «Che fosse brutto morire l'ulteme ciorne della querra…» Perché sempre ni morevino soldate. Così, quel giorno, antiammo sopra li montagno del picolo paese di Roceni*, e tutte li abitante delle campagni erino secure nostre nimice, e li oficiale ni dicevino: «State atente quanto entrate nelli case, che macare l'acqua vi puono avvelinare». E così pasammo la notata del 2 novembre. E come aciornavo quella benedetta ciornata del 3 novembre, che magare neanche nebia c'era, e c'era magare il sole, dall'aria abiammo visto passare tante apareche basse basse, che si vedievino magare li pilote, che butavino manefestine che c'era scritto: «L'Austria e la Cermania hanno perso la querra. La Francia valerosa, con li armate francese, hanno desfatto li armate tedesche. Il Bercio e l'Olanta si avevino librato». E noi tutte, vedento queste manesfestine, la faciammo a botte per poterene prentere più assai e bacialle e salvalle de portafoglio per recordo. E presemo coraggio e alecria e cantammo canzune e aballammo pietre pietre, immienzo a quelle monte.
Mentre più tarde, verso mezzociorno, hanno passato altre apareche che botavino altre manefestine, più belle ancora di quelle che avevino butato di matina, che dicevino: «Da oggi, il ciorno 3 novembre alle ore 3, soldate di tutte li corpe e di tutte li specie, ene proibito di sparare al nemico per fatte di querra, perché li austriece hanno abandunato tutte li arme e la 3 Armata ha ocupato Trieste, e Trento si allebrato da sola, perché li austriece hanno deposetato li arme»*. E così, recordo che quella ciornata, verso li ore 3, ci trovammo nel paese di Rocegni, e ci abiammo preso, doppo tante pene che avemmo visto, questa crante cioia! Che, con la contentezza e l'allicria, tutte piancemmo, penzanno che la querra era termenata, penzanno che restammo vive con questa sanquinosa querra! "
*Roncegno. ** Il cessate il fuoco fu fissato per le ore 15 del 4 novembre [1918].
———
Vincenzo Rabito, Terra matta, a cura di Evelina Santangelo e Luca Ricci, Giulio Einaudi Editore (collana ET Scrittori), 2021¹², pp. 115-116.
[Prima Edizione: collana Supercoralli, 2007]
#Vincenzo Rabito#Terra matta#leggere#letture#libri#Storia d'Italia#XX secolo#autobiografie#Grande Guerra#prima guerra mondiale#Trento e Trieste#Sicilia#irredentismo#Nordest#Impero Austro-Ungarico#nazionalismo italiano#Archivio Diaristico Nazionale#Piccolo museo del diario#dattiloscritto#semianalfabeta#memoriale#ricordi#Luca Ricci#Evelina Santangelo#caso editoriale#sicilianismi#oralità#Chiaramonte Gulfi#Ragusa#passato
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Ucraina, De Luca sul segretario generale della Nato: “Stoltenberg ha detto che dobbiamo produrre più armi. Urge affidarlo ai servizi sociali”
Ucraina, De Luca sul segretario generale della Nato: “Stoltenberg ha detto che dobbiamo produrre più armi. Urge affidarlo ai servizi sociali” https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/02/18/ucraina-de-luca-sul-segretario-generale-della-nato-stoltenberg-ha-detto-che-dobbiamo-produrre-piu-armi-urge-affidarlo-ai-servizi-sociali/7069645/
Come vorrei vedere DeLuca ai vari consigli di guerrafondai (NATO,ONU,Parlamento Europeo)!
In mezzo a tutta quella gente di blatera di "aumentare le spese militari", "produrre più armi" sarebbe l'unico a prendere la parola per dire una verità semplice, nuda e cruda:
-E i soldi per fare tutto questo da dove li prendiamo?-
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I dieci Eroi sepolti al Vittoriale accanto al sommo poeta Gabriele D'Annunzio
La sommità del Vittoriale degli italiani che, si estende per circa nove ettari sulle colline di Gardone Riviera in posizione panoramica, dominante la sponda bresciana de lago di Garda, è occupata dal Mausoleo, monumento funebre realizzato dall’architetto Gian Carlo Maroni dopo la morte di Gabriele D’Annunzio. Il monumento è ispirato ai tumuli funerari di tradizione etrusco-romana ed è costituito…
#Adriano Bacula#Antonio Gottardo#Antonio Locatelli#Ernesto Cabruna#Gabriele D’Annunzio#Gian Carlo Maroni#Giuseppe Piffer#Grande Guerra#Guido Keller#Italo Conci#Luigi Siviero#Marcia su Roma#Mario Asso#Mausoleo del Vittoriale#Riccardo Gigante#Vincenzo Magliocco#Vittoriale degli Italiani#Vittorio Montiglio
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La morte dei segretari Frausin e Gigante provocherà, all’interno del partito comunista triestino, l’allontanamento dal CLN italiano per passare sotto il comando sloveno
Per cui, con le dimissioni del re, e con l’avanzata dell’Armata Rossa in Bulgaria e in Romania (che avevano firmato un armistizio con le forze sovietiche), Tito viaggiò segretamente in aereo, all’insaputa degli inglesi, per arrivare a Mosca per chiedere aiuti militari a Stalin e addestrare le sue truppe in modo da poter combattere efficacemente i tedeschi e cacciarli dalla Jugoslavia. Stalin…
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#1944#Capodistria#CLN#comunisti#croati#Don#Edoardo Marzari#Edvard Kardelj#fascisti#Fiume#Giordano Pratolongo#guerra#Istria#Jugoslavia#Luigi Frausin#Matteo Boggian#Palmiro Togliatti#partigiani#PCI#Pola#Resistenza#sloveni#tedeschi#Trieste#Umberto Massola#Venezia Giulia#Vincenzo Bianco#Vincenzo Gigante
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La morte dei segretari Frausin e Gigante provocherà, all’interno del partito comunista triestino, l’allontanamento dal CLN italiano per passare sotto il comando sloveno
Per cui, con le dimissioni del re, e con l’avanzata dell’Armata Rossa in Bulgaria e in Romania (che avevano firmato un armistizio con le forze sovietiche), Tito viaggiò segretamente in aereo, all’insaputa degli inglesi, per arrivare a Mosca per chiedere aiuti militari a Stalin e addestrare le sue truppe in modo da poter combattere efficacemente i tedeschi e cacciarli dalla Jugoslavia. Stalin…
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La morte dei segretari Frausin e Gigante provocherà, all’interno del partito comunista triestino, l’allontanamento dal CLN italiano per passare sotto il comando sloveno
Per cui, con le dimissioni del re, e con l’avanzata dell’Armata Rossa in Bulgaria e in Romania (che avevano firmato un armistizio con le forze sovietiche), Tito viaggiò segretamente in aereo, all’insaputa degli inglesi, per arrivare a Mosca per chiedere aiuti militari a Stalin e addestrare le sue truppe in modo da poter combattere efficacemente i tedeschi e cacciarli dalla Jugoslavia. Stalin…
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La morte dei segretari Frausin e Gigante provocherà, all’interno del partito comunista triestino, l’allontanamento dal CLN italiano per passare sotto il comando sloveno
Per cui, con le dimissioni del re, e con l’avanzata dell’Armata Rossa in Bulgaria e in Romania (che avevano firmato un armistizio con le forze sovietiche), Tito viaggiò segretamente in aereo, all’insaputa degli inglesi, per arrivare a Mosca per chiedere aiuti militari a Stalin e addestrare le sue truppe in modo da poter combattere efficacemente i tedeschi e cacciarli dalla Jugoslavia. Stalin…
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La morte dei segretari Frausin e Gigante provocherà, all’interno del partito comunista triestino, l’allontanamento dal CLN italiano per passare sotto il comando sloveno
Per cui, con le dimissioni del re, e con l’avanzata dell’Armata Rossa in Bulgaria e in Romania (che avevano firmato un armistizio con le forze sovietiche), Tito viaggiò segretamente in aereo, all’insaputa degli inglesi, per arrivare a Mosca per chiedere aiuti militari a Stalin e addestrare le sue truppe in modo da poter combattere efficacemente i tedeschi e cacciarli dalla Jugoslavia. Stalin…
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24 MAGGIO 1961 nasceva ILARIA ALPI
"Era una giovane donna, forte e determinata, battagliera e femminista convinta".
"Soffriva di vertigini e temeva il vuoto, ma si era scelta un lavoro in cui l'elicottero è uno dei cosiddetti ferri del mestiere, aveva una autentica fobia del vuoto, una vera e proprio chefobia ma volava con tranquillità almeno apparente".
"Era una giornalista coraggiosa con la mente in Europa ed il cuore in Africa"
P.s. Così l'ha descritta sua madre.
Si diplomò al Liceo Tito Lucrezio Caro di Roma.
Grazie anche all'ottima conoscenza delle lingue (arabo, francese e inglese) ottenne le prime collaborazioni giornalistiche dal Cairo per conto di Paese Sera e de l'Unità.
Successivamente vinse una borsa di studio per essere assunta alla Rai.
Ilaria Alpi giunse per la prima volta in Somalia nel dicembre 1992 per seguire, come inviata del TG3, la missione di pace Restore Hope, coordinata e promossa dalle Nazioni Unite per porre fine alla guerra civile scoppiata nel 1991, dopo la caduta di Siad Barre. Alla missione prese parte anche l'Italia, superando in tal modo le riserve dell'inviato speciale per la Somalia, Robert B. Oakley, legate agli ambigui rapporti che il governo italiano aveva intrattenuto con Barre nel corso degli anni ottanta.
Le inchieste della giornalista si sarebbero poi soffermate su un possibile traffico di armi e di rifiuti tossici che avrebbero visto, tra l'altro, la complicità dei servizi segreti italiani e di alte istituzioni italiane: Alpi avrebbe infatti scoperto un traffico internazionale di rifiuti tossici prodotti nei Paesi industrializzati e dislocati in alcuni paesi africani in cambio di tangenti e di armi scambiate coi gruppi politici locali. Nel novembre precedente l'assassinio della giornalista era stato ucciso, sempre in Somalia e in circostanze misteriose, il sottufficiale del SISMI Vincenzo Li Causi, informatore della stessa Alpi sul traffico illecito di scorie tossiche nel paese africano.
Alpi e Hrovatin furono uccisi in prossimità dell'ambasciata italiana a Mogadiscio, a pochi metri dall'hotel Hamana, nel quartiere Shibis; in particolare, in corrispondenza dell'incrocio tra via Alto Giuba e corso Somalia (nota anche come strada Jamhuriyada, corso Repubblica).
La giornalista e il suo operatore erano di ritorno da Bosaso, città del nord della Somalia: qui Ilaria Alpi aveva avuto modo di intervistare il cosiddetto sultano di Bosaso, Abdullahi Moussa Bogor, che riferì di stretti rapporti intrattenuti da alcuni funzionari italiani con il governo di Siad Barre, verso la fine degli anni ottanta. La giornalista salì poi a bordo di alcuni pescherecci, ormeggiati presso la banchina del porto di Bosaso, sospettati di essere al centro di traffici illeciti di rifiuti e di armi: si trattava di navi che inizialmente facevano capo ad una società di diritto pubblico somalo e che, dopo la caduta di Barre, erano illegittimamente divenute di proprietà personale di un imprenditore italo-somalo. Tornati a Mogadiscio, Alpi e Hrovatin non trovarono il loro autista personale, mentre si presentò Ali Abdi, che li accompagnò all'hotel Sahafi, vicino all'aeroporto, e poi all'hotel Hamana, nelle vicinanze del quale avvenne il duplice delitto. A bordo del mezzo si trovava altresì Nur Aden, con funzioni di scorta armata.
Sulla scena del crimine arrivarono subito dopo gli unici altri due giornalisti italiani presenti a Mogadiscio, Giovanni Porzio e Gabriella Simoni. Una troupe americana (un freelance che lavorava per un network americano) arrivò mentre i colleghi italiani spostavano i corpi dall'auto in cui erano stati uccisi a quella di un imprenditore italiano con cui successivamente vennero portati al Porto vecchio. Una troupe della Svizzera italiana si trovava invece all'Hotel Sahafi (dall'altra parte della linea verde) e filmò su richiesta di Gabriella Simoni - perché ci fosse un documento video - le stanze di Miran e Ilaria e gli oggetti che vennero raccolti.[6]
Ilaria Alpi venne sepolta nel Cimitero Flaminio di Roma.
La madre, Luciana Riccardi Alpi, (1933 - 12 giugno 2018) ha intrapreso, fin dal primo processo, una battaglia per cercare la verità e far cadere ogni sorta di depistaggio sull’omicidio della figlia.
Noi siamo quelli che credono ancora a queste emozioni
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Oggi è il 15 Aprile ed in questo giorno, nel 1967, a Roma moriva il grande “Totò”. Era nato nel 1898, a Napoli con il nome di Antonio Vincenzo Stefano Clemente De Curtis, e fu tra i maggiori rappresentanti del teatro (presente in 50 commedie) e del cinema comico italiano (presente in 97 film) di tutti i tempi. Non fu riconosciuto dal padre e visse in estrema povertà la sua gioventù nel “Rione Sanità”. Non impegnato nello studio e distratto precocemente dalla passione per il teatro, dalla quarta elementare fù addirittura retrocesso in terza, dove iniziò ad intrattenere i compagni di scuola con piccole recite e battute. Dopo le elementari, al Collegio Cimino, il colpo di un pugno causato involontariamente da un precettore né causò una particolare deformazione al mento ed al naso, cosa che caratterizzò in seguito la sua “maschera” di comico. Abbandonò gli studi senza conseguire la licenza ginnasiale, ed a 15 anni iniziò ad esibirsi nei teatrini periferici con macchiette ed imitazioni con lo pseudonimo di “Clement”. Dopo la prima Guerra Mondiale (trascorsa in reggimenti a Pisa, Pescia e Livorno) riprese il teatro e tra il 1923 ed il 1927 si esibì nei maggiori caffè-concerto italiani raggiungendo notorietà nazionale con le sue macchiette e mimiche facciali.Negli anni trenta si dedicò all'”avanspettacolo” iniziando ad improvvisare ed inventare deformazioni linguistiche. Nel 1933, a 35 anni, fu adottato dal marchese Francesco Maria Gagliardi Focas di Tertiveri, nel 1937 visse il debutto cinematografico e nel 1938 perse la vista dall'occhio sinistro (cosa che mantenne segreta e che solo i familiari sapevano). In seguito lavorò con i massimi attori e registi italiani, raggiungendo il massimo successo popolare (anche se non di critica). Fu anche attore televisivo (con 9 telefilm) drammaturgo, poeta, paroliere, compositore e cantante. Paragonato ai massimi attori comici mondiali come Charlie Chaplin e Buster Keaton, ancora oggi è considerato il comico italiano più popolare di ogni tempo.
Bruno Pollacci
Direttore dell'Accademia d'Arte di Pisa
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“Dovevate attaccare i civili, la gente, le donne, i bambini, gli innocenti, le persone sconosciute e lontane da qualsiasi gioco politico. Il motivo era molto semplice. Dovevano costringere queste persone, il pubblico italiano, a rivolgersi allo Stato per chiedere maggiore sicurezza. Questa è la logica politica che sta alla base di tutte le stragi e gli attentati che rimangono impuniti, perché lo Stato non può condannarsi o dichiararsi responsabile di quanto è accaduto”[1].
– Vincenzo Vinciguerra, terrorista italiano condannato, ex membro di Avanguardia Nazionale e Ordine Nuovo, parte di Gladio in Italia
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" Io e mio fratello Ciovanni erimo inafabeto, perché alla scuola non ci avemmo potuto antare, però, con la boca che ci avemmo, nesuno si lo poteva credere che erimo inafabeto. Così, diciammo che solo con una crante querra potevino respetare ai lavoratori. Io e Ciovanni erimo forte socialiste, ma non sapemmo né lleggire, né scrivere, e passava questa mincia*. Solo la cente potiemmo sentire parlare e c'imparammo qualche cosa per mezzo della cente. Così, davero il 24 maggio 1915, che a mia madre ci stavino crescento li figlie per quadagnare solde, scoppiò la querra. Io diceva che aveva 15 anne e magare 16, che per arrevare a chiamare amme ci volevino 4 anne. E quinte, io era sicuro che la querra non la faceva. Ma Ciovanni, che era più crante, la poteva fare. "
*e passava questa mincia: e non serviva a una minchia (NdC).
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Vincenzo Rabito, Terra matta, a cura di Evelina Santangelo e Luca Ricci, Giulio Einaudi Editore (collana ET Scrittori), 2021¹², p. 15.
[Prima Edizione: collana Supercoralli, 2007]
#Vincenzo Rabito#Terra matta#leggere#letture#libri#Storia d'Italia#XX secolo#autobiografie#Sicilia#siciliani#Ragusa#Chiaramonte Gulfi#vita#popolo#memoriale#esistenza#Luca Ricci#Evelina Santangelo#Grande Guerra#sicilianismi#oralità#Archivio Diaristico Nazionale#ADN#romanzo#caso editoriale#Piccolo museo del diario#dattiloscritto#macchina da scrivere#manoscritto#semianalfabeta
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[...]
Ora, noi non vorremmo spingerci a dire che sia imparentato con Vincenzo Visco, detto dai contribuenti “Dracula” (a proposito: qualcuno ha più sentito parlare la Lega di flat tax?). Non è che lo vogliamo precisamente proporre come segretario del Pd al posto di Elly Schlein o come bandiera del “sistema” e dell’“establishment” (anzi: dell’élite) portato al governo dal Bilderberg e da George Soros. Però qualcosa dobbiamo dirla. Siamo lieti, ecco. Non abbiamo difficoltà a confessarlo. Siamo lieti che Matteo Salvini, l’uomo pescato più volte al mare insieme col pesce azzurro, attualmente vicepremier, ministro dei Trasporti e segretario della Lega, nei fatti rappresenti l’intersezione insiemistica di Giuliano Amato (quello del prelievo forzoso dei conti correnti) e di Mario Monti (quello dell’austerity).
Salvini è infatti vittima di una grave ingiustizia. Bisogna cominciare a dirlo. Giù le mani da Salvini! Egli viene infatti giudicato per quello che dice, e non per quello che fa. Dice che ��con meno armi c’è meno guerra”? Sì, però non c’è nessuno in Parlamento che abbia votato con costanza, fedeltà (e accanimento) a favore dell’invio delle armi in Ucraina come Salvini e la Lega. Egli farà pure il putiniano da hotel Metropol su Facebook o su Instagram, ma poi guardatelo al Senato: è assai più atlantista di Giuseppe Conte e di gran parte del Pd che addirittura mette in discussione l’appartenenza dell’Italia alla Nato. Lui e Joe Biden: fratelli. Dicono che sia razzista. E in effetti su Instagram trasmette solo video di neri che fanno cose brutte. Però quale governo in Italia ha accolto più migranti di tutti? Ma quello con Salvini, ovviamente, che ha votato e fatto votare alla Lega il decreto flussi. Un record di neri sbarcati nel nostro paese (sai quanti video adesso sui social). E poi: chi ha cancellato il Superbonus? E chi ha cancellato il Reddito di cittadinanza? Lui, lui, e sempre lui. Matteo nostro. Il figlio segreto di Angela Merkel e Ursula von der Leyen. A Palazzo Chigi gli danno la sua Settimana Enigmistica con la biro, le sue forbici con la carta bianca per ritagliare gli elefanti e lui vota qualsiasi cosa. Certo le spara grosse, a volte sembra un picchiatello, non ha inibizioni né pudori né freni, ma non si può giudicare un uomo dalle apparenze. Per una volta, stiamo ai fatti. Questo fa tutto il contrario di quello che dice. E’ una garanzia: Salvini, (non) basta la parola.
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Le 11 armate impiegate dal Regio Esercito nella Seconda Guerra Mondiale - la 2ª Armata
Qualche giorno fa abbiamo pubblicato il primo degli undici articoli su cui sarà strutturato il nostro lavoro dedicato alle altrettante armate impiegate sui vari fronti dal Regio Esercito italiano nel corso del secondo conflitto mondiale. L’articolo odierno è dedicato alla 2ª Armata, anch’essa come la 1ª Armata, venne costituita nei mesi immediatamente precedenti all’entrata del Regno d’Italia…
#2ª Armata italiana#2ª Armata Regio Esercito#Armate italiane Seconda Guerra Mondiale#Comando Superiore per le Forze Armate della Slovenia e della Dalmazia.#Controguerrigilia#Dalmazia#Lubiana#Mario Robotti#Partigiani jugoslavi#Sebenico#Slovenia#Spalato#Sussak#Vincenzo Cujuli#Vittorio Ambrosio
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L'ultima bordata di Vincenzo #DeLuca: “Assolute nullità”. Con chi se la prende nel #Pd
#14ottobre #iltempoquotidiano.
De Luca: "Hamas va distrutta. Pd partito di cafoni e presuntuosi"
Il presidente della regione Campania intervistato all'evento del Foglio dice la sua sulla guerra in Medio oriente. E non la manda a dire ai dem: "Mi hanno spesso rotto le scatole. Dire no al terzo mandato significa tradire la volontà dei cittadini".
governatore ha anche parlato del suo nuovo libro – "Nonostante il Pd" – che uscirà tra una decina di giorni. "Io milito in un partito che mi ha rotto sempre le scatole e mi ritrovo in una situazione paradossale: ho ricevuto rispetto dai miei avversari, mentre nel Pd ho trovato una grande concentrazioni di cafoni, maleducati e presuntuosi. Ho detto semplicemente questo". Al di là del Pd, De Luca spiega di aver proposto una grande "piattaforma politico-ideale" per affrontare "le grandi questioni e i grandi problemi che attanagliano il nostro paese. C'è però bisogno di un programma e al momento non lo vedo".
"Sul terzo mandato come presidente della Campania, De Luca giudica la polemica come uno "dei parametri della stupidità che io denuncio del Pd". "Sono l'esponente del Pd più votato in Italia, con oltre il settanta per cento di preferenze. Per vincere con questi numeri i voti li devi conquistare. Mi ritrovo con esponenti del partito che non hanno rapporti con i territori". C'è un paradosso in Italia, secondo lui, in quanto "ora Zaia sta facendo il terzo mandato nella pace del signore, ma se lo fa De Luca in Campania non va bene. Dire 'no' al terzo mandato significa dire 'no' al diritto dei cittadini di scegliere da chi diavolo essere governati. Quando si parla di De Luca il terzo mandato non c'entra nulla, la verità è che hanno paura di un uomo libero che non ha né padroni e né padrini".
Sulla guerra in #mediooriente abbiamo bisogno insieme di realismo e di ragione:siamo di fronte a un atto di #barbarie compiuto dai terroristi di #Hamas.
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