#Viaggio Spirituale
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Un GRAZIE di cuore a Claudio Spinosa per questa intervista che mi ha fatto su questa mia pubblicazione intitolata A Caccia dell'ALBERO della VITA - Un viaggio spirituale nelle tradizioni del giardino.
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Claudicante ridiscese ancora un altro arido sentiero, sicché non fu più memore dei suoi propositi, e l'erba così come i fusti e steli a frotte, gli parvero miracolosamente gialli ma sempre nuovi. L'umano pensare persino in quel luogo si conservò medesimo, poiché i suoi occhi, di traspirata fatica adornati, nuovamente si gettarono oltre quella coltre di rovi e si sposarono all'intenzione di un viottolo che se ne andava solido a tuffarsi chissà dove, fiero di scivolar dorato oltre un'ignota rupe. L'umano pensare, certo, a questo pensava. Pensava al suo pensare, e a quanto una creatura tanto sola e triste può apparire all'occhio estraneo, quando trepidante, schiva e feroce nell'animo, gioisce di un cammino aldilà delle sterpaglie. Ma quanto era vero tutto questo, e lui lo sapeva, che uno sguardo lieve incrocia il destino del mondo quando sa che una spiga di grano è ora bagnata di sole come mai non fu prima, e mai più lo sarà. Allora egli fu solo, nel cuore del mondo, nell'attimo che precede lesto un suo nuovo passo, e l'attenzione, densa, naviga oltre un altro luogo, sotto quelle vecchie scarpe, a risvegliar di lucertole un'irritata famiglia, scivolante controvoglia entro foreste di licheni e radici, e tribù d'insetti e famiglie di sassi sempre più piccoli. Antichi guardiani dormono all'ombra di qualche albero e in una ragnatela di foglie la luce si affaccia, in condivisi e numerosi anelli e prismi, disciolti in gocce e pulviscoli, naviganti silenziosi il fioco vento tutto intorno. Fu mai davvero solo chi vide questo, e ne amò ogni segno?
#poesia#pensiero#pensieri#percorso#sentiero#natura#consapevolezza#solitudine#contemplazione#cammino#bosco#melanconia#momento#percorso spirituale#viaggio interiore
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L'importanza dei limiti di Bruno Mattu: Una riflessione sul valore della calma e della consapevolezza. Recensione di Alessandria today
Un invito a rallentare e a vivere ogni attimo con pienezza, godendo del percorso piuttosto che correre verso la meta
Un invito a rallentare e a vivere ogni attimo con pienezza, godendo del percorso piuttosto che correre verso la meta Recensione: L’importanza dei limiti di Bruno Mattu è un testo poetico e riflessivo che affronta un tema fondamentale nella nostra società frenetica: il valore della calma e della pazienza nel percorso della vita. Con parole delicate ma potenti, Mattu ci invita a riflettere…
#Serenità interiore#apprezzare il momento#arricchimento spirituale#attesa e pazienza#Bruno Mattu#calma e pazienza#calma interiore#consapevolezza#consigli di vita#filosofia del vivere#Filosofia della vita#frenesia moderna#gentilezza e altruismo#importanza dei limiti#importanza della calma#introspezione#L&039;importanza dei limiti#letteratura esistenziale#percorso della vita#percorso e meta#poesia italiana#poesia riflessiva#poesia sulla vita#rallentare#Ricchezza Interiore#Riflessioni filosofiche#Riflessioni sulla vita#significato del percorso#significato del viaggio#Significato della Vita
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Il Mago
"Il Padre e la Madre: la fonte del Trauma si trasforma in Vita".
Perché è così importante lavorare sulla figure genitoriali?
Esse rappresentano il nostro primario approccio al mondo dell'Incarnazione, il nostro primo "osservatorio astronomico".
Dal padre e dalla madre, siano stati essi assenti o presenti nella nostra quotidianità, è dipeso l'assorbimento dei Simboli associativi legati alla "visione (o distorsione) della Realtà".
Per un lungo periodo abbiamo "visto" attraverso i loro occhi, attraverso la loro storia, attraverso il loro schema di sofferenza.
Ed è già nella pancia della madre che sono entrati in gioco i primi schemi di identificazione con la disfunzione ereditata.
Seppur possa risultare doloroso e scomodo "sollevare il tappeto dell'infanzia", quella polvere va ripulita. Non si vede, ma c'è.
Non si lavora sulle figure genitoriali per distribuire colpe o evocare miracoli di guarigione o di riconoscimento.
Il bambino che non è stato riconosciuto affettivamente nei suoi bisogni emozionali, non cambierà la sua posizione all'interno del nucleo guarendo se stesso.
Ma può spogliarsi dell'Illusione di essere stato amato, tanto cara a chi non accetta di arrendersi a questa faticosa verità.
Ed iniziare un nuovo viaggio, autonomo, sincero, autentico, meno edulcorato.
Non tutti i genitori sono stati capaci di "amare".
Sono rare le figure genitoriali che, nonostante a loro volta siano state ignorate o ferite nei bisogni più profondi, siano riuscite ugualmente a veicolare il sentimento di accoglienza e piena accettazione dell'unicità dei loro figli.
Ma questo non significa che non possiamo cambiare la nostra "storia". Anzi. Il vero viaggio inizia proprio dalla Fede in se stessi e nella propria capacità riparativa e generativa.
Chi è stanco di lavorare sull'eredità della disfunzione, chi crede sia sufficiente un "cerotto alla ferita", chi cerca la risoluzione spirituale ad un problema strettamente umano, non ha compreso fino in fondo cosa significa "fissità dello schema familiare".
La "gabbia" è il Simbolo.
La famigerata "Matrix", tanto esaltata dall'Esoterismo moderno, è rappresentata dall'invisibile intreccio di tutti i simboli del Corpo di Dolore uniti assieme. Dal reticolo della disfunzione sul piano energetico. Dalle memorie di dolore e sofferenza che attanagliano l'Essere Umano.
Uscire dalla "Matrix" significa spogliarsi degli Antichi Schemi di Vittima e Carnefice, dal senso di colpa, dalla vergogna, dall'impotenza, dalla sottomissione, dalla distorsione del proprio piano percettivo interiore.
Non si esce dall'Illusione con il potere dello Spirito. Non se il Sistema umano è ancora irretito o intasato da blocchi o ferite.
Non possiamo negare i segnali del Corpo.
Più sono dolorosi, più polvere sta uscendo da sotto il tappeto.
E di conseguenza più intensamente dobbiamo impegnarci a pulire. Granello dopo granello.
Se l'unica reazione che esprimiamo sono la "stanchezza" e la "lamentela fissa", se con arroganza e impotenza diventiamo complici dalla nostra "triste e sfortunata vita", se cerchiamo pillole miracolose o soluzioni a costo zero, siamo sulla strada sbagliata.
Avete già lavorato sulla madre o sul padre più e più volte? Questo vi rende onore. Ma se ancora ne sentite il bisogno, o ancora sono evidenti fratture genitoriali dentro di voi, si riparte.
Si va fino in fondo.
E non si tratta di rivivere la medesima esperienza di qualche anno fa. E' tutto cambiato dentro di noi nel frattempo.
Lavorare oggi sui Simboli del Trauma è totalmente diverso.
Siamo cresciuti. Siamo più maturi, più ricettivi, più sensibili. Siamo pronti a maneggiare le elaborazioni e risoluzioni con maggior presenza e competenza emozionale.
E' un onore portare a chiusura i cicli di Dolore. E' commovente. E' liberatorio. E' sano.
No, non siamo "sfortunati" ad aver avuto genitori così "impegnativi". Non siamo la vittima del loro Dolore o della loro Rabbia. Siamo orgogliosi artefici della nostra guarigione.
E dovremmo essere disposti a "morire per noi stessi".
Non per loro. Per noi stessi.
Per la nostra felicità, per il nostro immenso Cuore, per la nostra magica presenza sulla Terra.
Noi non siamo il Trauma.
Noi siamo molto e molto di più.
Appassionatevi a voi stessi. Esplorate, sperimentate, entrate nel vostro straordinario mondo, smontate Simbolo per Simbolo tutta l'Antica Narrazione su chi siete o siete stati.
E congedate l'eredità degli schemi di disfunzione, interiorizzando genitori sani e amorevoli, abbondanti e colmi di sguardi comprensione e di ammirazione.
Solo così i vostri Doni potranno fiorire nella Materia e creare un "abbondante raccolto" nei mesi avvenire.
Non è "colpa dei vostri genitori". Non siete "sfortunati" e non siete "vittime". Non più.
Oggi potete "vedere", affrontare e "scegliere di guarire".
E la stanchezza cronica, il malessere e il senso di ingiustizia si trasformeranno in Forza, Entusiasmo e Riconciliazione con il Mondo che vi circonda e che aspetta solo voi per rifiorire di colore e luce.
Mirtilla Esmeralda
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L'amore è una pizza con l'angelo
È rimasta una bambina, un'anima candida. In un corpo bellissimo di donna contemporanea, vive ancora l'ultima fonte di stupore. Mai far sparire la curiosità e la voglia di crescere. Banale, no? Eppure lei è tutta qui. Aperta, fragile però forte come una roccia. Non potevo farmela scappare.
Le sto insegnando la malizia, ma con scarsissimi risultati: quando ci provo, lei ride di me e vuole la pizza. Le dico serio: "sei mia” e lei ride con ancora più di gusto! Perché sa bene che nessuno è di nessun altro. E che non possediamo mai veramente nulla. Tutto è impermanente. Un giorno mi farà fare l'amore: me l'ha promesso. Nel frattempo, mi insegna a non prendermi troppo sul serio. Mi dice di essere un'angelo che mi sta aiutando. Poi mi sorride!
Poi, d'un tratto si fa seria e mi dice che noi non siamo corpi che hanno un'anima, bensì anime che per brevi tratti temporali indossano questi involucri fragili. Corazze di passione che ci servono per veicolare l'anima da un livello di conoscenza al successivo. E per evolverci spiritualmente. Lei è luce, io sono luce: tutti proveniamo dalla stessa fonte. Ed è lì che intimamente desideriamo tornare. Ed è lì che ritorneremo: in termini di centinaia o migliaia di anni. Non vuol dire nulla: il tempo come lo intendiamo noi umani esiste solo qui sulla terra.
“Ognuno col suo viaggio, ognuno diverso, ognuno in fondo perso dentro ai fatti suoi.” (V. Rossi)
Poi prosegue dicendo che siamo tutti collegati, in qualche modo. Che ciascuno è collocato più in alto o più in basso, nella scala dell'evoluzione spirituale. Personalmente, penso che forse io sto di lato, seduto su un gradino; nascosto e perplesso. Mi dice sempre di non giudicare, di non avere pregiudizi e apprezzare la diversità, che è il vero valore aggiunto. Invece di condannare, di puntare il dito. E io me la bevo sempre con gli occhi, mentre parla.
“Tu dove ti collochi?” le ho chiesto; e lei: “boh? Non ci è dato saperlo. Intanto, tu fai del bene e ama, ama e poi ama un po’ di più.”
“Ama e fai ciò che vuoi” (Sant'Agostino)
Poi continua: “non esiste nessuno che sia soltanto buono o cattivo; ognuno di noi ha in sé le potenzialità per fare tutto. Per scegliere ogni volta di sviluppare il bene o il male. Tu scegli di amare; ama soprattutto chi ti fa del male, perché è lì che si cresce: è facile voler bene a qualcuno che ci apprezza, che ci accarezza. Il difficile è amare chi ci scartavetra l'autostima, chi ci fa soffrire e ci regala così una profonda occasione per riflettere.”
“Seguire il flusso, i luoghi comuni è sempre la scelta più facile; tu invece prendi esempio dal salmone, che risale la corrente e facendolo si fortifica. Impara a perdonare. Prima di tutto te stesso. E smetti di cercare di cambiare gli altri: guardati e per te custodisci gelosamente la libertà che devi garantire anche a chi ti sta vicino. Perché quello che non riesci a controllare ti sta insegnando a lasciar andare. Ringrazia tutti, ma sii grato di più a chi ti fa soffrire. Ehi: comunque adesso ho fame, scemooo!”
"La pace mentale viene dal non voler cambiare gli altri." (Gerald G. Jampolsky)
L'ho portata in pizzeria e le avrei ordinato una capricciosa, proprio com'è lei; ma invece ha preferito una margherita. Se la spazzola sorridendomi e io la guardo mangiare: è un vero spettacolo di gioia. Una donna così affamata di vita, umile e altissima, non potevo lasciarmela scappare. Sarà mia. Per un po’. Forse. Ma lei... non lo deve sapere!
RDA
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Di germogli, radici e boschi: ci vuole tempo, per fare l'amore
Uno dei più grandi inganni del nostro secolo è credere che corpo e anima siano due entità distinte e indipendenti. Questo ha portato a concedersi all'altro con più facilità, depotenziando e sottovalutando la felicità suprema che si prova solo nel far coincidere interiorità e fisicità. A prova di ciò, basta guardare qualsiasi film sentimentale per accorgersi quanto sia diventato normale, perfino doveroso, andare a letto insieme nelle prime fasi di una conoscenza, se non addirittura dopo i primi appuntamenti. Insomma, è stato sufficiente manipolare subdolamente il vero significato della libertà sessuale, sacrosanta conquista sociale e morale: anziché intendere "fai l'amore con chi vuoi" come "fai l'amore con chi scegli, con chi ritieni degno", lo si interpreta come "fai l'amore con chiunque", definendo puritani o bigotti coloro che invece preferiscono trovare con cura la persona a cui donare la propria anima attraverso il corpo, perfetto e unico strumento di espressione tangibile di ciò che si ha dentro.
Ci vuole tempo, per conoscere una persona. È un lungo e stimolante viaggio, in cui ci si spoglia, lentamente, passo dopo passo. L'intimità è una perla preziosa, è un dono per pochi. Dopodiché, una volta costruita la fiducia, si comincia a custodirsi, ad amarsi. È un cammino faticoso ed impervio, ma anche ricolmo di bellezza, di grazia. Solo allora, si prova quel desiderio puro, quella bramosia di unirsi in un solo corpo, in cui si fa davvero l'amore, in cui si raggiunge l'estasi perché si vuole passare il resto della vita insieme, con nessun altro, finché si respira. Se non si anela a questo, si finisce per dare troppo peso alla fisicità o alla dimensione spirituale, vivendo inevitabilmente a metà, sottostimandosi, depotenziandosi, sprecando l'occasione di essere davvero felici.
Non ho mai raggiunto quel livello con qualcuno, pur avendo fatto l'amore con il mio fidanzato di allora, pur avendo aspettato che la relazione diventasse stabile e forte, perché il tempo non è solo quantità, ma anche qualità. Credevo mi amasse, invece ne era incapace, e ancora adesso, a distanza di cinque anni, ho nel cuore i solchi dell'edera velenosa che soffocò con la violenza il fiore immacolato dei sentimenti più puri.
Tuttavia, ci credo ancora nell'amore, in quella sacra unione di corpo e anima che trascende l'umano e raggiunge il divino, così forte che solo ad immaginarlo mi sento imbevuta di gioia e sempre più incapace di accontentarmi, di scendere a deleteri compromessi.
Perciò, caro futuro amore mio, sangue del mio sangue, ossa delle mie ossa, compagno di vita: saremo così felici e unificati solo se e quando ci baceremo ovunque sapendo di toccare taumaturgicamente le corde più profonde della nostra anima, dalle più dolorose alle più gaudenti; ci disseteremo di vero piacere se e solo quando, crescendo insieme, uniremo le nostre radici sotto la pioggia, tramutandoci in un bosco rigoglioso e verdeggiante.
Nell'attesa, perciò, diamoci il tempo di germogliare, di dirci:
"È una lunga storia."
"Non preoccuparti, ho tempo."
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EVITARE CHE IL TURISMO DIVENTI MASSA: UNA APP PER SFUGGIRE ALLA FOLLA
Scovare luoghi insoliti o destinazioni interessanti che in pochi conoscono, magari a pochi passi dai grandi siti frequentati da orde di turisti.
L’esigenza di fare vacanze meno stressanti e predatorie è un tema sempre più sentito, tanto da parlare di overtourism, l’eccesso di turismo che rischia di ingolfare le mete più celebri. Per rispondere a questo bisogno, una startup italiana ha pensato ad un approccio che vada nella direzione opposta, proponendo una rivoluzione nel modo di visitare i luoghi e di porsi nei confronti di questi e delle persone che li vivono. “Vieni come ospite, riparti come abitante del posto” cita il sito di Unexpected Italy che mette in connessione i consigli e gli itinerari locali per vivere le esperienze autentiche di ogni posto, evitando di congestionarlo e per sfuggire alle trappole per turisti. Una applicazione permette di organizzare i contatti con i piccoli produttori locali, l’ospitalità casalinga e l’approfondimento di tradizioni e bellezze nascoste; l’inaspettato fuori dai sentieri battuti. Angoli segreti e ritrovi della gente del posto, eliminando intermediari e gruppi organizzati.
“Il turismo può essere uno strumento potente per garantire pace, scambio culturale, prosperità, crescita intellettuale e spirituale sia dei viaggiatori che della gente del posto… anche una delle principali cause di degrado ambientale e, in alcuni casi, culturale. Domare il turismo in una forza per il bene e mettere la ricerca di autenticità e armonia con le comunità locali e l’ambiente al centro del viaggio è la sfida principale che abbiamo di fronte” spiegano i fondatori.
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Fonte: Unexpected Italy; foto di Yan Krukau
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𝗟𝗔 𝗠𝗢𝗥𝗧𝗘 𝗘̀' 𝗜𝗟 𝗣𝗜𝗨̀ 𝗖𝗟𝗔𝗠𝗢𝗥𝗢𝗦𝗢 𝗘𝗤𝗨𝗜𝗩𝗢𝗖𝗢 𝗗𝗘𝗟𝗟𝗔 𝗦𝗧𝗢𝗥𝗜𝗔 𝗨𝗠𝗔𝗡𝗔
(𝗣𝗿𝗼𝗳. 𝗩𝗶𝘁𝘁𝗼𝗿𝗶𝗼 𝗠𝗮𝗿𝗰𝗵𝗶)
La morte è il più clamoroso equivoco della storia umana.
Dai più eminenti uomini di scienza dell’ultimo secolo scopriamo che l’Universo è tutto Pensiero e che la Realtà esiste solo in ciò che pensiamo ✨
L’energia è quella manifestazione che fa accadere le cose e gli eventi. Essendo di carattere vibrazionale essa si manifesta in una incommensurabile vastità di forme e di aspetti. Dietro tutte queste apparenze si cela una realtà legata a un campo di frequenze comprese in bande, ciascuna delle quali ha uno sbocco nel panorama delle cose materiali che noi vediamo.
Sofisticate tecnologie dimostrano che l’uomo non muore, quando sembra separarsi dalla sua carica energetica che lo vivifica, perché ciò che si stacca dal soma migra e fluisce verso altre locazioni.
Il nostro apparato sensoriale è limitato e quindi inadeguato a permetterci di percepire la realtà al suo livello più profondo.
Occorre comprendere che l’anima che sta per trapassare non è il corpo, bensì la vita stessa e che la sua natura non è materica ma spirituale e che al contrario del suo corpo psico-fisico non conosce mutamento, né decadimento.
Inconsciamente non possiamo sopportare di morire in quanto sappiamo che non è possibile farlo. Quando l’Io ben centrato ne ha la suddetta visione, allora siamo fuori dal paradigma spazio-temporale.
Il tutto dipende dalla qualità del nostro livello di coscienza.
Se non modifichiamo il nostro atteggiamento mentale, se non cambiamo lo stato della nostra visione del mondo, non potremo scegliere il mondo successivo, ma ci troveremo a ripetere ciò che siamo qui con le stesse difficoltà e le stesse limitazioni.
Il paradiso infine, non è un luogo, ma è una dimensione della coscienza.
Il tempo non esiste.
Quando il tempo incomincia a scorrere? L’etimologia della parola ha una derivazione di origine indo-europea che significa dividere.
Quando nasce il tempo nasce anche il concetto di morte.
Anche il Big Bang non è mai avvenuto
Si è scoperto di recente un “Campo Informazionale” che permea tutto.
È infinito. Non ha inizio e non ha fine. Noi vediamo attraverso i nostri occhi tutte le cose divise, frantumate, separate e invece tutto è Uno. Il viaggio dell’evoluzione è dall’inconscio al conscio.
Quando mi chiedono cosa c’era prima del tempo e della morte rispondo che tutto ciò che esiste è AMORE.
Questa parola non è legata a sentimento, affetto o passione, come lo conosciamo oggi, ma significa A-MORS non morte.
Tutto vive, dall’atomo alla più grande galassia.
Abbiamo verificato che anche le piante e i minerali vivono, su piani diversi.
Tutto è costituito da una sola sostanza, con manifestazioni diverse.
Questa sostanza è fisicamente e psichicamente pensante.
Ilya Prygogine, che è stato il più grande chimico vivente (premio Nobel nel 1977), nel corso delle sue ricerche chimiche della materia organica, si è accorto che ogni molecola viveva e sapeva perfettamente quello che faceva ogni altra molecola a distanze macroscopiche.
Anche nell’esperimento che fece Pauli (fisico) le particelle separate (fotoni) che si trovavano nello stesso livello energetico o stato quantico, pur lanciate a distanze differenti, rimanevano sempre collegate.
Tutto è interconnesso e non-locale (entanglement).
Le informazioni sono istantanee, perché abbiamo scoperto che le particelle come possono essere ad esempio gli stessi elettroni/processo o evento, non sono masserelle solide ed inerti, ma nuclei del tutto inconsistenti che rivelano di essere “un bit concentrato di informazione”, andando così a costituire un campo informazionale.
L’unica cosa solida allora di cui si può parlare di questa materia, che sembrava fatta di “mattoni atomici”, è invece che assomiglia più ad un PENSIERO.
Le onde e le particelle (“ondicelle”) in realtà sono le solite. Esse si trovano sia qui che ovunque, Ciò perchè esse, oltre ad essere se stesse , sono anche lo spazio che intercorre tra loro.
E quindi non hanno neppure alcun bisogno di comunicare tra loro, perchè sono la stessa cosa dello “spazio”.
Ed in più esse non hanno nessuna ragione per doversi connettere, perchè non sono mai state disconnesse o disgiunte.
In sintesi, sono un ologramma, un “Tutto-parte”, una versione su scala più ridotta del Cosmo, dell’ Intero Corpo organico universale. Una goccia concentrata e indissolubile dell’infinito oceano energetico, detto Coscienza non locale.
La Coscienza dunque non sta nel cervello ma nel Campo.
Sia la fisica che la neurofisiologia che la quantistica concordano su questo punto.
Non è il cervello che produce il pensiero, ma è il PENSIERO o COSCIENZA che edifica il cervello.
Max Planck, padre della teoria dei quanti, scioccò il mondo nel 1944 quando affermò che esiste un’unica matrice energetica “intelligente” da cui ha origine tutto, il visibile dall’invisibile.
Con questa implicazione sconcertante il mondo scopriva per la prima volta che Tutto è coscienza.
Abbiamo oggi gli strumenti che possono vedere che intorno a noi esiste un globo luminoso. Un nostro prolungamento (un duplicato immateriale). È stato definito un campo di ultra-luce.
Noi non lo vediamo con gli occhi e anche con gli strumenti possiamo vedere fino ad un certo punto.
Questo campo è milioni di volte più sottile della più sottile materia. Ha una frequenza vibrazionale di 10 alla 26 Hz.
Esso è più sensibile e impressionabile della più sensibile ed impressionabile pellicola fotografica.
Anche la PNEI (psiconeuroendocrinoimmunologia) ha riconosciuto che gli antichi avevano ragione.
Noi siamo un fascio di vibrazioni di cui l’aspetto fisico, la forma fisica è solo il nucleo più denso.
La luce che vedono le persone che hanno esperienze di premorte (NDE), siamo noi stessi, ciò di cui siamo costituiti.
Un fenomeno straordinario, che merita di essere chiamato con il nome di AUTOPSIA (composto da “autos”, stesso e “opsis”, vista), cioè “VISTA DI SE STESSO”.
E l’Autopsicità (quale può essere quella dell’ esperienza totale del Divino) è una situazione che implica la visione istantanea e diretta di una “partitura” in cui figurano tutti gli aspetti del Libro della Vita, cioè di una composizione universale, disposta in più mondi.
Qualcuno ha detto: “Chiarisci il tuo senso e illuminerai il mondo”.
Se vuoi sapere come fare, fai come fece il maestro Zen Poshang.
Quando gli fu chiesto come si cerca la natura del Buddha (Dio), Egli rispose: “È come cavalcare il Bue, in cerca del Bue”.
Prof. Vittorio Marchi
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La mia anima è rivestita di raggi di luce affinché io possa servire da faro per coloro che nell'ombra cercano visione e spirito. Avvicinando la terra al cielo tutti possiamo far nascere la magnificenza del nostro stesso essere. Il nostro è un viaggio di compassione e trasformazione, respirando il momento coltiviamo il benessere spirituale e celebriamo il miracolo della vita. Lascia che la tua anima globale crei una nuova umanità. Micheal Teal art Millie May AI ******************** My soul is dressed with beams of light that I may serve as a beacon to those in the shadows who are seeking vision and spirit. By bringing earth closer to heaven we can all give birth to the magnificence of our own being. Ours is a journey of compassion and transformation, by breathing in the moment we cultivate spiritual well-being and celebrate the miracle of life. Let your global soul create a new humanity. Micheal Teal art Millie May AI
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A Caccia dell'ALBERO della VITA di M.T. De Donato e A. Sinkko - Intervista di Claudio Spinosa
Un GRAZIE di cuore a Claudio Spinosa per questa intervista
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#a caccia dell'albero della vita#maria teresa de donato#anneli sinkko#intervista#claudio spinosa#il settimo tramonto#spiritualita'#viaggio spirituale#religione#bibbia#vangelo#tradizioni del giardino#Youtube
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Ciao @liampayne !
Perdonami se oggi non sono potuto essere presente al raduno del gruppo @milano.per.liam ...
Mi sarebbe tanto potuto essere con loro ma purtroppo ho avuto un impegno che me lo ha impedito ma, comunque, coi problemi che mi affliggono da sempre (la mia disabilità), non potendo spostarmi da solo coi mezzi (specie in una città cattolica e pericolosa come #Milano), dubito fortemente che sarei potuto esserci in qualunque caso..., però ci tenevo lo stesso a lasciarti il mio ultimo saluto in attesa che la tua anima possa davvero riposare in pace ed il tuo corpo possa essere custodito dove è più opportuno dopo quello che sarà il tuo funerale.
Potrei dirti tante cose ma non riesco, guardo le tue foto ed i tuoi video e la cosa che mi fa più rabbia è il non sapere come mai nessuno si sia accorto della sofferenza che ti ha ridotto in quello stato mentale per il quale è successo tutto ciò che, ad oggi, resta il mistero legato alla tua morte; una morte terrena ma non spirituale perché, anche se il tuo corpo verrà riposto sotto terra, la tua anima ora si e6 già elevata allo stadio successivo dove le anime avranno vita eterna.
Spero che da lassù potrai vegliare su tutti coloro che ora piangono la tua assenza e vedrai che un giorno ci sarà giustizia per tutto il male che ti ha portato via da questa terra, lasciandoci, però, la tua musica come eredità eterna.
Buon viaggio, Liam!🥰
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#liam payne#molteno#brianza#amicizia#momenti#youtube#alessandrovilla#pensieri#musica#bullismo#alessandro villa#Instagram
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Maurizio Carucci Presenta "Non esiste un posto al mondo" ad Alessandria: Un Viaggio tra Natura e Anima
Il 9 novembre alla Ristorazione Sociale di Alessandria, Maurizio Carucci dialogherà con Pierluigi Pasino sul suo nuovo libro, un viaggio intimo e paesaggistico.
Il 9 novembre alla Ristorazione Sociale di Alessandria, Maurizio Carucci dialogherà con Pierluigi Pasino sul suo nuovo libro, un viaggio intimo e paesaggistico. Il 9 novembre, alle ore 18:30, Maurizio Carucci sarà ospite della Ristorazione Sociale di Alessandria per presentare il suo ultimo libro, Non esiste un posto al mondo, edito da HarperCollins. Conosciuto come cantautore e fondatore della…
#Viaggio interiore#Alessandria#boschi e montagna#cammino e scoperta#cultura ad Alessandria#dialogo con autore#dialogo su spiritualità#Esperienza spirituale#esplorazione identità#Eventi culturali#Eventi letterari#Ex-Otago#fuga dalla città#HarperCollins#identità e appartenenza#incontro con l&039;autore#introspezione#introspezione e natura#introspezione urbana#LETTERATURA CONTEMPORANEA#Libri 2024#Libri di Viaggio#libri sulla natura#Maurizio Carucci#natura e anima#natura e spiritualità#Non esiste un posto al mondo#periferia genovese#Pierluigi Pasino#presentazione letteraria
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Sfatiamo alcuni falsi miti sulla crescita personale:
1. Andare da un professionista delle relazioni di aiuto non risolverà la tua vita e i tuoi problemi. Ti accompagnerà in un viaggio di sostegno e di chiarificazione, oltre che di trasformazione, dentro di te. Il resto lo dovrai fare tu. È un percorso che dura tutta la vita, quindi mettiti tranquillo e goditi il viaggio.
2. Quello che puoi risolvere o chiarire di te stesso con un professionista, un gruppo, un percorso, non puoi risolverlo o chiarirlo con un altro. Ogni periodo della tua vita sei diverso o hai una diversa energia, così come ogni percorso o rapporto crea una energia diversa. Quindi dovrei cambiare parecchi percorsi per far suonare il pianoforte della tua anima, e comprendere più a fondo te stesso.
3. Fare di continuo un certo tipo di lavoro su di te non ti rende speciale. È semplicemente lo scopo per cui siamo qui su questa terra: non cadere nell'ego spirituale. Certo, meglio lavorare su di sé che andare al bar a fare aperitivi senza un minimo di consapevolezza dei propri meccanismi interni. Ma se ti senti a posto con te stesso solo perché fai delle asana tre volte a settimana, stai sbagliando qualcosa.
4. Lavorare sulle proprie ombre, nodi e conflitti, non può avvenire nella mente. Deve scendere nel corpo. Ricordo una terapia che si concluse nel momento in cui cambiò il mio sguardo, il quale da spento e triste divenne pieno di energia e vitale. Letteralmente. Se non senti un cambiamento nel corpo, stai ancora sognando.
5. I cambiamenti che avvengono in un percorso non sono astrazioni: devono essere reali, tangibili e concreti. Devono avvenire nella quotidianità. Se le tue relazioni non si modificano, il tuo stile di vita non migliora, il tuo modo di gestire le emozioni non cambia o non riesci a realizzare qualche obiettivo che ti appartiene, c'è qualcosa che non sta funzionando nel tuo percorso. Stai ancora sognando.
6. Ciò che fa il cambiamento non è il terapeuta, ma la relazione tra te e lui. È l'energia che scaturisce da questo incontro a volte magico a permetterti di accedere al cambiamento. Quell'energia ti fa sprofondare dentro di te in sicurezza e con coraggio, e ti aiuta a gestire gli irrisolti della tua vita. Non pensare che il professionista sia un pezzo di ghiaccio e non cambi insieme a te, perché anche questo è un falso mito. Entrambi vi trasformate tramite il vostro incontro, che vi spingerà verso nuove strade e nuovi territori.
Omar Montecchiani
#quandolosentinelcorpodiventareale
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Storia di Musica #287 - Tool, Lateralus, 2001
Ho scelto di dedicare la serie di album di Agosto ad un pensiero che nella musica popolare (nel senso più puro del termine) spesso non è il primo sentimento che passa per la testa dell’ascoltatore. Sto parlando di album “impegnativi”, che capisco benissimo che come concetto è qualcosa di aleatorio, ma che nella mia idea di scelte questa volta vogliono rappresentare un certo stato dell’arte dal punto di vista tecnico musicale, e spero che da queste scelte ne possa scaturire un bel dibattito al riguardo. Il primo di oggi ci porta negli Stati Uniti ad inizio anni ’80. Maynard James Keenan nato a Ravenna (quella in Ohio) e che era compagno di corso all’Università di Grand Rapids con il padre di una mia pen friend americana, è un tipo dai mille interessi, fa due anni a West Point, la prestigiosa accademia militare americana. Li con il termine tool si intende un cadetto che segue senza nessuna esitazione qualsiasi tipo di ordine dai superiori, che spesso li usavano anche per episodi di nonnismo. Scelse Tool come nome della band che fondò nel 1990 per il principio che avrebbe fatto sempre e solo quello che gli piaceva. Inizia così il percorso di una delle più incredibili realtà musicali degli ultimi anni, capaci di rinnovare e sperimentare almeno tre generi: l’heavy metal, il progressive e la musica sperimentale. Insieme al chitarrista Adam Jones (che è anche un grande esperto di effetti visuali e scenici, e ha lavorato in pellicole come Jurassic Park), dal bassista Paul D'Amour (prima) e in seguito dal britannico Justin Chancellor (dal 1995) e dal batterista Danny Carey (quest’ultimo uno dei più incredibili e bravi batteristi di tutti i tempi) pubblica Undertow nel 1993, che pur rimanendo in un solco heavy metal elettrico ha già degli spunti interessanti, si prendano come riferimento le adesso iconiche Prison Sex e la lunghissima Disgustipated. Nel 1996 l’album della consacrazione. Ænima è infatti un disco tutto giocato sul concetto della catarsi junghiana (ascoltate la lunga Third Eye o andatevi a rileggervi la storia che riguarda questo disco) ma che ha ancora momenti di puro e durissimo hard rock (la seminale Stinkfist) e rock progressive del ventunesimo secolo (H., Forty Six & 2). Per problemi con la casa discografica passeranno oltre 5 anni per il lavoro successivo. Keenan tra l’altro non si perde d’animo ed inizia il suo progetto parallelo degli A Perfect Circle, dove cura più la sua anima heavy metal, ottenendo tra l’altro grande successo. Nel 2001, dopo aver per mesi parlato di un album intitolato Systema Encéphale, il 15 maggio esce Lateralus. Il titolo è un riferimento sia al muscolo vasto laterale (Vastus Lateralis che ci permette di piegare le gambe) sia al pensiero laterale, definizione dello psicologo Edward De Bono, che individua soluzioni non di logica sequenziale, risolvendo il problema non partendo dalle considerazioni che sembrano più ovvie, ma cercando punti di vista alternativi per trovare la soluzione. Le fotografie interne fanno capire ancora più a fondo il percorso musicale di questo album: un viaggio nella mente umana, nelle sue passioni, nelle più profonde fratture, in cerca di risposte, anche di tipo politico, religioso, spirituale con il chiaro intento di arrivare alla perfezione, quindi ad un incontro con la divinità. Musicalmente è come proiettare i Van Der Graaf Generator o i King Crimson, scontratisi con il grunge e la musica industriale, negli anni 2000. Ne esce fuori un capolavoro assoluto, dalle infinite sfaccettature musicali.
The Grudge parla del mito di Saturno che divora i suoi figli, ed è una scalata strumentale incredibile, spezzata da un urlo di Keenan che supera i 20 secondi, citando anche La Lettera Scarlatta, romanzo del 1850 di Nathalien Hawthorne. The Patient inizia lenta e sognante ma poi finisce in una contorsione ipnotica. Schism, uno dei capolavori del disco (e Grammy per la miglior canzone metal del 2002, sebbene sia una costrizione bella e buona definirla tale), cambia il ritmo per 47 volte, inizia con un tempo di 12/8, poi passa prima a 7/8 e poi a 5/8, e parlando di scismi religiosi, effettua musicalmente uno scisma metrico (che geni…). Ticks & Leeches è uno dei più incredibili brani di batteria, grazie anche alla maestria diabolica di Carey, un gigante dello strumento, e che è rabbiosa e allucinata nel canto di Keenan, che dedica la canzone a tutti coloro gli hanno succhiato il sangue dalle vene. Mantra è uno di quei giochi musicali per cui sono famosi: è la registrazione lavorata come si deve dei miagolii di uno dei suoi gatti siamesi (i primi ascolti ipotizzavano fosse una donna che in trance dicesse I Love You). Parabol\Parabola sono due brani che si fondono in uno, con una natura da cantata funebre tibetana, mistica e struggente ed una seconda di rock maestoso. La triade finale che è da considerarsi come una super suite in tre parti è formata dalle splendide Reflection, Triad e da Faaip de Oiad (che in lingua enochiana, la lingua degli angeli, significa Visione di Dio) che sono lunghe, ipnotiche e dimostrano la maestria assoluta di questi musicisti (i duelli ritmici basso batteria, la chitarra affilata come una lama di Jones, un fenomeno). Menzione speciale però ha Lateralus, una canzone che ha affascinato i fan sul significato ma soprattutto per la sua struttura: Keenan canta parole le cui sillabe seguono la successione di Fibonacci (1,1,3,5,8…), per una musica ed un testo che non seguono un andamento lineare, ma a spirale (la canzone finisce con i versi Spiral out, keep going…). La copertina, realizzata da Alex Grey, è composta da strati trasparenti con la figura di un busto umano, e man mano che si sfogliano le pagine si penetra al suo interno così da vedere in successione i muscoli, lo scheletro, gli organi ed infine, voltata la penultima pagina, si trova la chiave di accesso al mondo spirituale, nell'ultimo strato è nascosta nel cervello la parola "GOD". Quella che ho postato all'inizio è la prima ristampa europea del 2003, molto più bella della prima in assoluto, che per dovere di cronaca posto adesso:
La copertina Digitale è ancora più bella, e da collezione è il picture disc olografico per l’edizione celebrativa del 2005. Dopo altri 5 anni ritorneranno con 10.000 days, che è molto meno fantasioso e mistico, ma che mantiene un ottimo livello generale. Ne passeranno addirittura 13, quando nel 2019 uscirà Fear Inoculum (da cui dovete andare ad ascoltare 7empest che racchiude un po’ l’essenza della musica Tool) la cui title track da 10 minuti e 21 secondi è citata nel Guinness dei primati per la canzone più lunga mai entrata nella classifica di Billboard. Tutta questa carne al fuoco tra musiche elaborate, testi dalle mille citazioni e dai mille simbolismi, le grafiche dark e potentissime dei dischi (tra l’altro, per riallacciarci alle storie di Luglio, le prime copie di Undertow furono censurate per le foto di donne nude che c’erano a corredo dell’album), sono facili da spiegare le tentazioni dei più maliziosi alle immancabili allusioni magiche ed occulte; resta il fatto che sono uno dei più grandi e riusciti tentativi di modernizzare la musica contemporanea degli ultimi 30 anni. E come sempre possono piacere o meno, ma resta la novità stilistica dei linguaggi e soprattutto della musica. Ascoltateli. Ne vale la pena.
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Esattamente come siamo - Just as we are - Pema Chodron
🌸Esattamente come siamo🌸La meravigliosa ironiadi questo viaggio spirituale è che scopriamo che ci porta solo a diventare esattamente come siamo. Lo stato esaltato dell’illuminazione non è altro che conoscere pienamente noi stessi e il nostro mondo, esattamente come siamo.Pema Chödron🌸🌿🌸#pensierieparole🌸Just as We AreThe wonderful ironyof this spiritual journeyis that we discoverthat it only leads…
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