#Una coppia perfetta
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C'è qualcosa di sottile, di incredibilmente bello e comunicativo, negli sguardi che si scambiano Will ed Elizabeth nel terzo film.
È come se si parlassero con gli occhi. Come se fossero in grado di capirsi senza esprimersi apertamente a voce.
L'ho notato soprattutto rivedendo la scena del Parlay sul banco di sabbia dove Beckett accetta d'incontrare Elizabeth, Barbossa e Jack: in quel caso lei capisce che Will e Jack hanno un accordo e che potrebbe essere Jack a pugnalare il cuore di Davy Jones... senza ché né Will né “il grande architetto” (😜) lo dicano esplicitamente.
È per questo che Elizabeth propone lo scambio fra Jack e Will. È per questo che più avanti dice a Barbossa: “Lasciamo a Jack una chance!”
Lei sa che Jack ha intenzione di provare a uccidere Jones, che è abbastanza sciocco e folle da fare questo tentativo.
È la stessa “follia” che anima lei nel gettarsi a capofitto in una guerra aperta contro lo strapotere di Beckett. La stessa che ha animato Will nel credere di poter salvare il padre. La stessa che animerà entrambi gli innamorati dopo che Calypso verrà liberata e loro si dimostreranno gli unici a voler dare battaglia fin dall'inizio.
E tutto questo viene espresso dal film tramite sguardi, mezzi sorrisi e poche parole 😍
#pirati dei caraibi#ai confini del mondo#elizabeth swann#will turner#will x elizabeth#elizabeth x will#willabeth#gif#adoro il modo in cui comunicano questi due sciocchi innamorati#anche se talvolta possono essere frustranti#sono una coppia perfetta ma non sono perfetti#hanno una sintonia straordinaria!#i loro corpi e i loro volti parlano allo spettatore che osserva con più attenzione 😍#comunicazione sottile#comunicazione#amore
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RECENSIONE: Una coppia davvero perfetta di Jackie Kabler
Cari Sognatori, Cinzia ha letto per noi il romanzo di Jackie Kabler, pubblicato dalla Newton Compton Editori!! GENERE Thriller DATA DI USCITA 28 marzo 2023 Link d’acquisto Ebook / Cartaceo TRAMA Dopo un viaggio di lavoro, Gemma non desidera altro che riabbracciare l’adorato marito Danny e godersi un po’ di riposo. Ma quando torna a casa, a Bristol, l’aspetta una brutta sorpresa: di Danny non c’è…
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#jackie kabler#libri#newton compton editori#proposta#recensione#thriller#una coppia davvero perfetta
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in una coppia perfetta si parla di tutto e si scopa di brutto
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Spesso, il momento del riposo di una coppia richiama oscuri pensieri…vorremmo conoscere risposte a domande che rimangono taciute…nemmeno la perfetta unione apre quel bozzolo di noi stessi… Assordanti e invasivi tanto da stordirci, limitanti nell’ espressione di sé…
Nulla di tutto questo accade nel legame d’Appartenenza, ciò è libero da trepidazioni e vive di unione solenne.
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GONE GIRL (Gillian Flynn)
Amy e Nick si incontrano ad una festa una sera di gennaio: uno scambio di sguardi ed è subito amore; lui la conquista con il sorriso sornione, l'accento ondulato del Missouri, il fisico statuario; lei è la ragazza perfetta: bella, spigliata, battuta pronta.
Sono felici, innamorati, ma qualche anno dopo sembra tutto cambiato: da giovani professionisti in carriera a coppia alla deriva; Amy e Nick hanno perso il lavoro e sono costretti a reinventarsi: lui proprietario di un bar; lei casalinga in una città di provincia anonima - fino a che, la mattina del loro quinto anniversario, Amy scompare: in quel momento, ha inizio la vera storia del matrimonio fra Amy e Nick.
Il primo romanzo di Gillian Flynn, Sharp Objects ha vinto due CWA DAGGERS ed è stato selezionato per il GOLD DAGGER.
Gone Girl è un bestseller, il cui adattamento cinematografico, diretto da David Fincher e interpretato da Ben Affleck e Rosamund Pike, ha vinto l'Hollywood Film Award 2014.
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Rating: Mature
Fandom: Interview with the Vampire (tv show)
Relationships: Daniel/Armand
Characters: Daniel Molloy, Armand
Tags: Cosa succede quando Louis se ne va, Armand e Daniel parlano, Trasformazione di Daniel, Armand e Daniel lasciati da soli a casa
Lingua: Italiano
Sommario: Louis lascia soli Armand e Daniel. E questo è il racconto di quello che succede appena dopo. Almeno una delle tante versioni nella mia testa.
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Louis aveva appena lasciato la stanza.
Dal momento in cui aveva incendiato il suo laptop a quando era sparito dalla sua vista era trascorsa una frazione di secondo impercettibile.
CONTINUA A LEGGERE SU AO3
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Una veloce chiacchierata com’è d'uso dalle mie parti prima di augurarvi una (speriamo) buona lettura.
Il mondo creato dalla Rice non mi piace.
Chi mi conosce sa che per me è necessario sempre precisare certe cose, per la mia salute mentale.
In generale non mi piace il suo modo di scrivere, non mi piacciono molte delle cose che i personaggi da lei creati fanno e dicono e, nei libri, non mi riesce proprio di vederci quello che ci si dovrebbe vedere, che molti vedono. Le storie d’amore lì dentro ai miei occhi non sono storie d’amore e il racconto si concentra più su temi che per come vengono trattati sarebbe meglio non trattare affatto.
Non sto qui a precisare, ma ci sono scene all’interno dei libri della Rice che hanno risvolti e reazioni dei personaggi per me inqualificabili.
E partendo da quella base ho sempre fatto fatica a trovare interessanti sia dinamiche che personaggi delle Vampire Chronicles.
Quanto ho appena affermato cambia radicalmente quando andiamo a parlare della serie televisiva creata ispirandosi ai lavori della Rice.
Chi ha letto le mie impressioni sulla serie (se vi interessano le trovate su STIGAMES) sa che il discorso è molto più ampio di quello che posso fare qui, ma in sostanza la serie mi ha stregato.
La serie ha finalmente creato, per me, dei personaggi interessanti, pieni di sfaccettature e soprattutto NON DI GIOVANISSIMA ETÀ, cosa che in un vampiro io NON posso concepire.
La serie ha corretto certe cose, ne ha tolte altre, ha modificato al meglio altre ancora.
Come Hannibal nei confronti dei libri di Harris, anche la serie di Interview with the Vampire è una lunga fanfiction ispirata ai lavori della Rice.
E quello ha cambiato tutto, per me.
Continuo a ripeterlo perché il PER ME è importante.
Queste sono tutte opinioni personali.
Inoltre la serie mi ha dato anche la curiosità per andare a leggermi parte delle opere originali di cui ho elencato solo alcuni enormi difetti, ma che non avrei mai letto altrimenti.
Le varie versioni di Lestat e Louis conosciute finora non avevano mai destato il mio interesse.
La serie ha cambiato anche questo.
Veniamo ora a ciò che ho scritto io.
Riguarda Daniel e Armand che, al momento, trovo la coppia con le dinamiche più affascinanti.
Perché per me Louis e Lestat sono risolti, la serie è stata perfetta in quel senso e non sento il bisogno di aggiungere nulla.
Su Daniel e Armand invece c’è ancora TANTO da dire. E non vedo l’ora che la serie lo faccia.
Nel frattempo però sono qui a chiedermi che cos’hanno combinato quei due che noi non abbiamo ancora visto.
Anche in questo caso mi riferisco al Daniel e all'Armand della serie e, non serve specificarlo ma lo faccio lo stesso, il Daniel non giovane, che io trovo un personaggio infinitamente più interessante e affascinante della sua versione giovane nella serie stessa.
Perciò per me sono questi due personaggi ad interagire sempre e comunque.
Io spero tantissimo di poter vedere una versione riveduta e corretta di Devil’s Minion fornita dal team di sceneggiatori della serie che fino ad ora ha fatto un lavoro egregio. E il mio desiderio è che il Devil’s Minion della serie cominci dal punto in cui siamo adesso, senza andare a toccare mai più il Daniel giovane.
Questa è la mia speranza, poi si vedrà.
Ma tutto quanto scriverò riguarda loro due, perciò chiaro che chi ha deleterie ed infantili idee sul fatto che quel Daniel è troppo vecchio per quell'Armand o cavolate tristi di questo tipo può astenersi subito dal leggere perché al mio Armand quel Daniel lì piace e piace pure tanto.
Anche perché, vorrei vedere, cosa c'è che può non piacere?
Stabilito ciò poi c'è da dire che per me il mondo delle fanfictions è creatività a tutto tondo e spesso mi prendo libertà per quanto riguarda regole e ambiente che circondano i personaggi; anche perché la serie è meravigliosa e chi vuole immergersi nel vero racconto può guardarsi quella, ciò che scrivo io è solo un minimo tentativo di mettere nero su bianco quello che mi gira per la testa e mi piacerebbe vedere su schermo.
Ma sono certə che questi sceneggiatori mi stupiranno immaginandosi le cose cento volte meglio.
Nell'attesa della terza stagione questo è il mio contributo al rapporto tra Armand e Daniel.
Ne ho altre nella mia testa di versioni possibili di quanto accaduto a Dubai dopo che Louis è uscito di scena, ma al momento ho messo giù solo questa, la più breve e la più "ragionata".
Mi piace dare la mia personale versione della vampirizzazione e dei poteri che hanno i vampiri e quindi troverete alcune capacità vampiresche di cui non ho assolutamente la certezza o che ho inventato di sana pianta perché mi facevano comodo.
Come mi piace sempre ricordare: qui non c’è nulla di vero tranne i sentimenti e le emozioni.
Buona lettura!
Len
#Fanfictions#Interview with the Vampire#IWTV#Iwtv amc#Devil’s Minion#Interview with the Vampire amc#Len Irusu#Leniam#Daniel Molloy#Armand#lingua italiano#scrittura
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Bridgerton 3, Parte 1: un ritorno tra amori, segreti e scandali
Ah, la primavera! Con i suoi colori e i suoi profumi, è davvero la stagione perfetta per il debutto di una nuova tranche di episodi della romance saga che ormai dal 2020 appassiona gli abbonati Netflix: la prima parte della terza stagione di Bridgerton è infatti disponibile per lo streaming sulla piattaforma, così come l'attesissima storia d'amore tra Colin Bridgerton (Luke Newton) e Penelope Featherington (Nicola Coughlan)… Ma come se la sarà cavata lo show a questo giro? Scopriamo insieme cosa ci riservano Shonda Rhimes e i primi 4 episodi di Bridgerton 3.
Scelte mirate
Nicola Coughlan è Penelope
Dopo una lunga attesa carica di speculazioni di ogni tipo sul futuro dei protagonisti di Bridgerton, siamo finalmente di ritorno nella 'Ton più amata dagli spettatori Netflix, quella che, assieme ai suoi abitanti, ci regala sempre un turbinio di emozioni. Questa volta capitanata da Jess Brownell - nuova showrunner della serie dopo l'addio di Chris Van Dusen - che accompagna fedelmente la produttrice delle produttrici, Shonda Rhimes, la terza stagione di Bridgerton si mostra in tutto il suo sfarzo, la sua eleganza e la sua intensità, ma solo per quattro episodi… la seconda parte della stagione arriverà domani 13 giugno su Netflix. Una delle novità dell'adattamento televisivo dei romanzi di Julia Quinn per questa nuova stagione è stata la decisone di scindere in due parti la distribuzione degli episodi.
Ritorno a Bridgerton
Per il momento, è difficile valutare se una tale scommessa sarà vincente o meno e solo l’uscita della seconda parte di stagione c’è lo dirà, ma i presupposti sembrerebbero dar ragione alla produzione: dopotutto, anche per gli appassionati del genere, un binge-watching tutto d'un fiato di 8 episodi di una serie che fa un cospicuo uso di cliché e archetipi narrativi come Bridgerton, nonché assai affezionata a plot twist e cliffhanger ad effetto, potrebbe risultare più pesante da digerire, e nel tempo controproducente rispetto a una ripartizione in due blocchi. Così facendo, invece, non solo ci si assicura che un prodotto di grande interesse attirerà audience più a lungo termine, ma si dà anche modo a storia e spettatori di "respirare", e a questi ultimi di assimilare al meglio quanto visto sullo schermo. E in questa stagione, di certo non c'è da annoiarsi…
Dai Polin, con amore
Luke Newton e Nicola Coughlan
Fin dal termine della seconda stagione di Bridgerton, nella quale abbiamo visto nascere e concretizzarsi l'amore tra il primogenito di casa Bridgerton, Anthony (Jonathan Bailey), e la maggiore delle sorelle Sharma, Kate (Simone Ashley), ci si è chiesti a chi i due avrebbero passato il testimone e consegnato il titolo di "coppia dell'anno" nella stagione successiva. Se lo show avesse voluto seguire pedissequamente l'ordine dei libri, sappiamo che l'onere e l'onore sarebbe spettato a Benedict (Luke Thompson), alla cui storia è stato dedicato il terzo volume della saga letteraria, "La proposta di un gentiluomo". Tuttavia, l'amore era già nell'aria da tempo per i Polin, ovvero Colin e Penelope, gli amici di sempre il cui rapporto sembrava serbare qualcosa di più fin dal principio, sebbene avevamo visto un maggiore interesse in quel senso da parte di Pen (che ricordiamo, non leggere se non hai ancora visto la serie, è colei che si cela dietro il nom de plume di Lady Whistledown).
Luke Newton è Colin Bridgerton
E malgrado in ordine cronologico cartaceo il loro momento sarebbe dovuto arrivare più in là nel tempo, sullo schermo, complice la chimica tra i due attori e l'impostazione data dal team creativo alle loro interazioni sin dalla prima stagione, è stato possibile procedere in questa direzione, senza tuttavia dimenticarsi degli altri Bridgerton. Nella prima parte della terza stagione abbiamo comunque dei focus su Benedict, Francesca (Hannah Dodd), e la Eloise di Claudia Jessie (malgrado una curiosa assenza…).
Claudia Jessie è Eloise Bridgerton
Ma, come dicevamo, gran parte dell'attenzione in Bridgerton 3 è riversata sui Polin che, dopo gli accadimenti della stagione 2, si trovano ora in una fase di stallo: Penelope aveva infatti udito le parole di Colin che escludevano a priori un risvolto amoroso nel loro rapporto, e le frizioni nella sua amicizia con Eloise (che aveva scoperto la sua identità di Regina del Gossip) non avevano fatto che allontanarla dai Bridgerton. Adesso però la ragazza finisce con il ritrovarsi in una situazione, se vogliamo, ancora più scomoda, dato che, nel tentativo di recuperare la loro amicizia, Colin si offre di aiutarla a trovare marito, e cerca di impartirle "lezioni su come uscire dal guscio" ora che lui stesso, a seguito della sua estate in giro per il mondo, sente di aver trovato una nuova dimensione. Ma quando il suo aiuto finisce con creare più guai per i loro cuori che altro, cosa farà Colin? E come si comporterà Penelope? E non dimentichiamoci che Colin è ancora all'oscuro della doppia identità di Penelope…
Bridgerton non molla
Bridgerton: una foto di Benedict e Colin nella stagione 3
Arrivati dunque al nostro quarto appuntamento con il mondo di Bridgerton (se contiamo anche lo spin-off sulla Regina Carlotta) ci si potrebbe preoccupare di una fisiologica fatigue del prodotto che, solitamente con le serie, giunti a questo punto inizia già a fare capolino. Per quanto riguarda lo show targato Shondaland, a ogni modo, il tutto sembra "tenere botta", poiché, almeno in questi primi quattro episodi, non si rileva una pesantezza di fondo nel seguire le vicende (seppur in gran parte prone a stereotipi) dei vari personaggi, né viene da pensare di essere stufi del suo modus operandi.
Un ritorno tra amori, segreti e scandali
Le scenografie si fanno sempre più spettacolari, i dettagli visivi sempre più ricercati (guardate anche solo le parrucche della Regina!), il comparto musicale continua a regalare gioie con le sue versioni classiche di hit da classifica, da Dynamite dei BTS a Cheap Thrills di Sia, passando per Give Me Everithing di Afrojack, Ne-Yo e Pitbull, e nulla di tutto ciò risulta gratuito o fuori luogo. C'è solo da sperare che una tale cura possa continuare a essere tangibile anche nella costruzione di storie e personaggi, nello sviluppo delle dinamiche e tanto nella trasposizione del materiale già fornito dalla Quinn, quanto nell'incorporazione di elementi originali nel tessuto del racconto.
Conclusioni
In conclusione, si guarda con favore ai primi quattro episodi di Bridgerton 3, che con la sua Parte 1 ha già fatto approdo su Netflix. La tanto attesa storia d’amicizia che si trasforma in amore tra Colin Bridgerton e Penelope Featherington sta finalmente prendendo piede, e non resta che augurarsi che i due non finiscano con l’inciampare e divenire protagonisti di una rovinosa caduta. Per ora, tuttavia, non sembra questo ciò che è scritto nelle carte. Possiamo fidarci?
👍🏻
Coerenza formale e attenzione ai dettagli.
Focus sui vari personaggi, non solo sui protagonisti dichiarati.
👎🏻
Rischio esagerazione e saturazione.
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E chi glielo dice alla mia sorellina che non ho mantenuto la promessa! Un po' acciaccata, infatti, incontro il mio amato D. Il medico era stato categorico: evitare sforzi e movimenti inconsueti. D. era stato categorico: niente posizioni che avrebbero potuto recarmi dolore...Ebbene, cari lettori, sono nota ai più per la mia impulsività e, di fronte al mio uomo in carne, ossa e il suo meraviglioso cazzo non sono riuscita a trattenermi molto. Diciamo che il vanilla non fa proprio per me, anzi, per noi. La voglia accumulata da entrambi durante la pausa "forzata" non lascia molto spazio ai bacini iniziali, che per carità non disdegno, ma, di fatto, non riescono a tenermi lontana dal mio adorato cazzo. Quasi subito in ginocchio, mi prodigo alla ricerca del piacere. Duro, ferreo, quel "palo" mi trapana a lungo e in più riprese: sono una Cagna sbavante mentre lui mi soffoca e io gioco con il mio clitoride. Tanta mia sfrontatezza fa scatenare il mio Porco che, lasciata la mia bocca, si dedica alla fica. Perfetta lei, rumoreggiante e fradicia, accoglie di tutto: mano, cazzo, lingua e dildo fino all' esplosione. Lo vedo armeggiare nella "borsa degli attrezzi" e, continuando a masturbarmi, mi chiedo cosa userà per riempirmi il culo dopo il mio amico rosa. "Ho un regalo per te", mi dice con tono canzonatorio e divertito. Ogni mio desiderio trova sempre realizzazione: nei giorni scorsi ho espresso il desiderio di essere pisciata in culo e, voilà, mi mostra un plug aperto appena acquistato. Sorrido eccitata e subito lo indosso. Ci rechiamo in bagno, riempio con una pisciata prima il bidet e poi una tazza: è tutto pronto per la mia degradazione. D. mi fa la doccia con il mio piscio, mi trapana il culo spalancandolo a dovere, quindi mi riporta in bagno per pisciarmi in culo: mentre io sfido "la buona sorte" contrariamente ad ogni parere medico mettendomi a quattro zampe e con il culo ben proteso, lui inizia a travasare il contenuto della tazza: il mio pozzo dei suoi desideri inizia a borbottare facendoci ridere divertiti e più rido più il mio culo diventa una fontana con zampilli. Guardando oggi la foto del mio culo con quel plug mi eccito all' idea che lui sia sicuramente andato a spiare in fondo a quel tunnel dove ancora si poteva scorgere la pozza dorata. Torniamo a letto, sotto le coperte, per rimanere abbracciati teneramente, perché si sa ormai che tra noi c'è tanto amore, un sentimento che lui mi ha manifestato nelle mie giornate difficili appena trascorse con la sua costante presenza, le sue raccomandazioni e tanta, tantissima dolcezza. Ci si organizza per i prossimi incontri: andremo in albergo per dare sfogo ai nostri istinti, ma anche in altri posti dove ci muoveremo come una normalissima coppia. È un uomo meraviglioso, mi dico, pensando a tutto ciò mentre mi stringo forte a lui. Dopo la pausa riprendiamo a giocare con vigore: ingoio avidamente il suo cazzo quasi fino all'asfissia. I conati sono intensi, i suoi colpi decisi a scopare per bene la sua adorata bocca rossa, la sua mano mi fista, prima la fica e dopo il culo. E così andiamo avanti fino alla fine delle nostre forze. Stremati ma felici ci sdraiamo concedendoci un momento di relax meraviglioso ma che al tempo stesso proclama il time out. Mentre sono davanti allo specchio per eliminare le ultime tracce di D , lui mi avverte che deve pisciare: perfettamente truccata e pronta per uscire non posso perdermi di certo l' ultimo atto osceno: mi inchino di fronte a sua maestà, apro la bocca e mi disseto.
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Ore 0:02
Ecco la malinconia che mi assale. Stasera la solitudine si fa sentire.
Al corso di teatro ho provato una scena su un brano che parla di sentimenti, riguardava una coppia in crisi ma è davvero bella. Mi sono tanto immersa nel testo e tornando a casa ho sentito una stretta immensa di nostalgia.
Mi mancano tanto i sentimenti, mi manca avere qualcuno nella mia vita. È bello amare!
Io voglio un amore che finalmente resti, voglio lottare e combattere per l'amore vero. Voglio difenderlo e proteggerlo ogni giorno. Non sono perfetta ma so che posso dare tanto amore e purtroppo credo di averlo sprecato con chi non lo meritava probabilmente. Ma non bisogna mai pentirsi di averlo fatto, mai! Tutte le persone per un tempo sono state preziose nella nostra vita anche se per poco.
Comunque adesso vado a dormire. Anzi no, prima vorrei finire l'episodio di Doctor Who che oggi pomeriggio ho lasciato a metà. Stavo guardando The Church on the Ruby Road, mi è sembrato carino dai...
Buonanotte tumblerini 🩷
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Posta non risposta
Ricevo e volentieri ri-pubblico.
Non è una domanda la mia, ma è solo un pensiero di un signore per bene, che prende il the con i pasticcini, da solo o talvolta con la famiglia.
La cittadina di provincia limitrofa a quella dove abito ha una serie di negozi che frequentiamo, centri commerciali, piccoli negozi, servizi utili, ristoranti piacevoli. Tra questi c'è una deliziosa pasticceria, gestita da una coppia, moglie e marito. Una pasticceria dove, oltre ai dolci molto buoni, fanno caffetteria, sala da the, eventi, corsi di pasticceria per tutti, insomma un vero e proprio laboratorio artigianale raffinato. Lui lavora in un'agenzia di viaggi in realtà, ma è molto presente e segue tutta la parte amministrativa e gestionale dell'attività, curandone anche gli aspetti estetici e di accoglienza. Ha un'aria sempre molto cordiale e interessata al cliente, ancora non ho capito bene se fintamente cordiale o meno. Con alcuni aspetti, confesso, che mi stanno un po' sul cazzo, due tatuaggi piccolini stile fighetto finto giovane, un taglio di capelli e barba troppo studiato e delineato ma insomma, particolari estetici, nulla di più. Pare un bravo cristiano, come dicono i coatti romani con aria un po' compassionevole. Lei invece è la mente e il braccio del locale: è la pasticciera, inventa e realizza dolci di gran classe, progetta eventi, attività coinvolgenti e divertenti. Una bellissima donna, capelli corti probabilmente tinti senza darlo a vedere, viso sempre curato, trucco mai esagerato, gonnelline colorate, vestiti eleganti e scarpe di gran classe, sempre in ordine, stile un po' anni venti molto chic, un nome anch'esso molto chic, Carolina. Ascolta spesso Paolo Conte. Molto chic, sì, quasi snob che ti fa venire i nervi.
"Ciao carissimo Alessandro, come stai?" Tanti sguardi e tanti sorrisi.
"Salutami Francesca!" e ancora sguardi e tanti sorrisi cordiali.
"Buon weekend, anche ai ragazzi." Sguardi, sorrisi, sempre tanti.
Gentilezze.
Un gran rapporto cordiale.
Ecco, io, in tutta sincerità, l'elegante Carolina, la scoperei senza nessuna esitazione e tutto sommato con poca cordialità, con gli occhiali rossi da presbite che indossa sempre tenuti al collo con la cordicella raffinata; Ie alzerei le gonnelline fantasia anni venti per scoparla davanti e per scoparla dietro, sul bancone delle preparazioni e farciture; le farei tenere parte dei suoi vestiti eleganti addosso, mentre le lecco la fica nel laboratorio; la riempirei di parole forti, ma da apprezzare per sincerità, mentre mi prende il cazzo nella sua bocca perfetta, elegante, signorile.
Io, Carolina, la voglio sentire che mi chiede di schiaffeggiarle il culo, mentre mi prega cortesemente di venirle sulle tette esibite. La voglio percepire trasformata, mentre gode, quando il suo charme diventa solo un ricordo lontano ma che mi fa venire il cazzo ancora più duro.
Perché no, Carolina, a me Paolo Conte proprio non piace.
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𝗜𝗟 𝗣𝗢𝗧𝗘𝗡𝗭𝗜𝗔𝗟𝗘 𝗗𝗘𝗟𝗟'𝗔𝗠𝗢𝗥𝗘 𝗘 𝗟𝗘 𝗗𝗜𝗣𝗘𝗡𝗗𝗘𝗡𝗭𝗘 𝗔𝗙𝗙𝗘𝗧𝗧𝗜𝗩𝗘
Diverse relazioni d’amore iniziano meravigliosamente, con un coinvolgimento totale e spiazzante.
Le persone che fanno questo tipo di esperienza spesso parlano di aver incontrato una persona speciale e unica, dove comprensione, complicità, intesa sessuale, visione della vita e progetti sul futuro sono compresenti e creano la sensazione di una relazione perfetta.
Più passano i giorni e più questa percezione diventa forte e intensa.
Poi, però, accade qualcosa che rompe l’incantesimo e di solito è quando la relazione comincia a diventare profonda: uno dei due improvvisamente diventa sfuggente, schivo, si riempie di dubbi e non ha più nessuna certezza sul rapporto.
É un po’ come se, quando si comincia a “fare sul serio”, l’incantesimo si spezzasse e non si riuscisse in alcun modo a scoprire il perché di questo cambio di rotta, improvviso e inaspettato.
Spesso accade che l’altro si ritrovi catapultato in una specie di incubo, dove ogni giorno va cercando tutto ciò che c’era prima, ma riceve continue disconferme. Eppure la certezza di aver vissuto qualcosa ad alto impatto c’è, c’è stato in passato un momento in cui è esistita una “coppia meravigliosa e perfetta”.
Queste situazioni sono molto più frequenti di quanto si creda e sono estremamente dolorose, perché è molto complicato accettare l’idea di aver preso un abbaglio, di aver vissuto qualcosa di irreale, é difficile credere di essersi inventati tutto.
Infatti, il più delle volte, l’esperienza è stata reale, tutto ciò che è stato sperimentato all’inizio era veramente intenso e magico, ma poi tutto questo improvvisamente é sparito, per difficoltà inconsce di uno dei due, legate soprattutto al tema della profonda paura di stabilità e intimità.
Il problema è che queste relazioni possono durare anche anni, dove uno dei due cerca costantemente di “rientrare” nell’Eden che ha conosciuto tramite l’altro. Le persone rimangono incastrate in queste relazioni di sofferenza, perché sanno che lì c'è un potenziale e restano così legate, per mesi, anni proprio lì, a quel potenziale, che però non torna più.
Se vogliamo smettere di soffrire dobbiamo interrompere questa illusione: anche se una relazione ha un potenziale, non è detto che possa manifestarlo.
È necessario darsi un tempo di attesa, ma senza buttare via la nostra vita aspettando che l’altro cambi.
Perché una coppia possa funzionare, devono essere in due le persone che desiderano trasformare l’innamoramento in amore.
Ciò non significa assolutamente che entrambe debbano compiere un lavoro di ricerca interiore, ma che tutti e due devono avere il coraggio di affrontare le proprie paure, per poter aprirsi all’Amore.
Giorgia Sitta ❤️
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“It’s showtime, folks!”: Better Call Saul, un sequel, prequel, spin-off
Indice
Un Prequel che Spacca: Come la Storyline di Better Call Saul si Intreccia con Breaking Bad
Bob Odenkirk: Da Avvocato Sfigato a Star delle Serie TV
Kim & Saul: Una Coppia Come Whiskey e Soda
Il Finale con il Botto: Un Capolavoro di Inganno e Rivelazione
Bianco, Nero e Tanti Grigi: L’Arte del Monocromatico
Camei a Pioggia: Gli Easter Egg che Mandano in Visibilio i Fan
Un Prequel che Spacca: Come la Storyline di Better Call Saul si Intreccia con Breaking Bad
Benvenuti nel magico mondo di “Better Call Saul”, il prequel che fa scintille e che ci porta dritti nel cuore del crimine e del Black Humor! Se pensavate che “Breaking Bad” fosse intenso, aspettate di vedere come le diverse storyline si incastrano in questo magnifico show.
“Better Call Saul” racconta le origini di Jimmy McGill, un avvocato non proprio ortodosso, che si trasforma nel colorato e astuto Saul Goodman. Con ogni episodio, scopriamo i pezzi mancanti del puzzle che ci portano a capire come un modesto difensore d’ufficio diventi l’avvocato preferito di Albuquerque per ogni tipo di traffico illecito. Questa serie televisiva ci porta in un vero e proprio viaggio nel tempo. Si tratta infatti, non solo di uno spin-off, ma rientra in due categorie ormai molto in voga nella narrazione seriale.
Possiamo infatti definire “Better Call Saul” sia un prequel che un sequel. Gli autori ci mostrano quello che è successo a James McGill prima degli eventi di “Breaking Bad”, ma anche quello che sarà il destino dell’avvocato difensore di Albuquerque.
Bob Odenkirk: Da Avvocato Sfigato a Star delle Serie TV
E chi se lo sarebbe mai aspettato che Bob Odenkirk, un attore per lo più comico che nella serie madre ci ha fatto sbellicare dalle risate, avrebbe interpretato Saul Goodman con così tanta maestria?
Odenkirk riesce a bilanciare perfettamente il lato tragicomico di Jimmy/Saul, facendoci affezionare a un personaggio che, francamente, ha tutte le carte in regola per essere detestato.
La sua performance è una danza perfetta tra il grottesco e il sublime, facendoci ridere e piangere nello stesso minuto. Non c’è da stupirsi che il nostro Bob sia diventato una leggenda della TV!
Kim & Saul: Una Coppia Come Whiskey e Soda
Ora parliamo della dinamica tra Kim Wexler e Jimmy McGill. Raramente abbiamo visto una coppia così intrigante e complessa. Kim, interpretata brillantemente da Rhea Seehorn, è l’avvocato tutto d’un pezzo che bilancia la turbolenta esistenza di Jimmy.
La loro relazione è un mix esplosivo di affetto, frustrazione e strategia legale. Insieme sono come il whiskey e la soda: perfettamente complementari, con un pizzico di bruciore.
E ammettiamolo, non c’è niente di più romantico di due avvocati che si sostengono nei momenti più bassi e nei colpi più bassi!
Il Finale con il Botto: Un Capolavoro di Inganno e Rivelazione
E il finale? Oh ragazzi, che capolavoro! Gli autori hanno tirato fuori il coniglio dal cilindro con una conclusione che è una miscela di inganno, rivelazioni e colpi di scena. Se pensavate che sapevate tutto su Saul Goodman, pensate di nuovo.
Ogni dettaglio del finale è stato curato con la precisione di un orologio svizzero, portandoci a una conclusione che è tanto soddisfacente quanto straziante. Un finale che chiude il cerchio, facendoci ricordare perché abbiamo amato (e odiato) ogni minuto passato con Saul.
Bianco, Nero e Tanti Grigi: L’Arte del Monocromatico
Un elemento distintivo di “Better Call Saul” è l’uso creativo del bianco e nero. Le sequenze monocromatiche ci portano nel futuro post-“Breaking Bad” di Saul, ora Gene Takavic, gestore di un Cinnabon. Questi frammenti in bianco e nero non solo aggiungono un tocco artistico alla serie, ma ci ricordano anche il destino che attende il nostro amato avvocato.
Il contrasto tra i colori vivaci del passato e il mondo grigio del presente di Gene è tanto simbolico quanto visivamente affascinante.
Camei a Pioggia: Gli Easter Egg che Mandano in Visibilio i Fan
E chi può dimenticare i deliziosi camei e gli indizi che ci riportano a “Breaking Bad”? La serie è piena di piccoli regali per i fan, con apparizioni di personaggi come Mike Ehrmantraut (Jonathan Banks), Gus Fring (Giancarlo Esposito), e addirittura qualche occhiata al nostro amico Walter White.
Ogni cameo è un piccolo tributo alla serie madre e ci fa sentire come detective alla ricerca di ogni possibile connessione. È un gioco del gatto e del topo che ci tiene incollati allo schermo, facendo salire la nostalgia e l’entusiasmo a mille.
In conclusione, “Better Call Saul” non è solo un degno prequel di “Breaking Bad”, ma una serie che brilla di luce propria.
Con personaggi indimenticabili, narrazioni ingegnose e un’ironia che farebbe invidia a un comico navigato, questa serie è un gioiello televisivo che non smette di sorprendere e divertire.
Se non l’avete ancora vista, cosa aspettate? Come direbbe Saul Goodman, “You Better Call Saul!”.
Se volete leggere altre piccole recensioni sulle nostre serie preferite o scoprire nuovi titoli sfogliate gli ultimi post e andare a vedere le liste di Easy Tears!.
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'𝐖𝐡𝐞𝐧 𝐭𝐡𝐞𝐫𝐞'𝐬 𝐧𝐨 𝐦𝐨𝐫𝐞 𝐫𝐨𝐨𝐦 𝐢𝐧 𝐡𝐞𝐥𝐥, 𝐭𝐡𝐞 𝐝𝐞𝐚𝐝 𝐰𝐢𝐥𝐥 𝐰𝐚𝐥𝐤 𝐭𝐡𝐞 𝐞𝐚𝐫𝐭𝐡'
𝐃𝐚𝐰𝐧 𝐨𝐟 𝐭𝐡𝐞 𝐃𝐞𝐚𝐝 (𝐆𝐞𝐨𝐫𝐠𝐞 𝐀. 𝐑𝐨𝐦𝐞𝐫𝐨, 𝟏𝟗𝟕𝟖)
Mentre il mondo si avvicina ad un' inspiegabile apocalisse zombie, quattro persone (due militari e una coppia di giornalisti), si barricano in un centro commerciale di periferia abbandonato che diventerà il loro rifugio ma allo stesso tempo la loro prigione. Tra i più grandi sequel e uno dei migliori film horror di sempre.Il secondo della trilogia romeriana dei morti viventi.
Con alcune scene veramente crude (eviscerazioni umane e teste che esplodono) Dawn of the Dead potrebbe essere definito uno dei film americani più cruenti di tutti i tempi. Accolto con recensioni entusiastiche dalla critica, fu immediatamente riconosciuto non solo come un classico del genere ma anche come una delle più acute satire sociali del decennio (il centro commerciale location perfetta, simbolo del consumismo e del capitalismo imperante). Notevole la partecipazione di Dario Argento per quanto riguarda la sceneggiatura e la colonna sonora (Goblin) ed effetti speciali curati da Tom Savini che appare nel film, seppur marginalmente.Un cult assoluto, da vedere e rivedere!
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Nel 1984 ero a Londra, nel quartiere giamaicano di Brixton.
Scoprii un negozio che fittava musicassette. Dopo averle ascoltate, potevi decidere se tenertele, pagando il saldo, o restituirle.
Questa me la tenni.
Insieme a "Rockit" di Herbie Hancock, "Turtle Dreams" di Meredith Monk, "Purple Rain" di Prince e "Pornography" dei Cure.
E in questi giorni mi è tornata in mente senza una precisa ragione.
aitanblog.wordpress.com/2023/05/20/tre-di-una-coppia-perfetta-a-study-in-despair/
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La coppia era seduta ad un tavolo in disparte, nello spazio esterno di quel minuscolo ristorante. La cornice era da mozzare il fiato. Antichi palazzi signorili incastonavano quella piazzetta di Trastevere, facendola risplendere senza arroganza, come un diamante grezzo non ancora tagliato. A prima vista, i due, avrebbero potuto essere scambiati per una coppia felice in luna di miele, o, quanto meno, per due furtivi amanti in vena di sfidare la gabbia dell'anonimato. Ma un attento osservatore avrebbe sicuramente colto il procedere incerto di chi veleggia su una rotta sconosciuta. Mangiavano poco o niente, parlavano molto. In verità era soprattutto lui a parlare. Troppo e con troppa enfasi. Come un attore consumato che, dopo aver ripetuto la parte un'infinità di volte e limato ogni sbavatura, va in scena la sera della prima convinto di ammaliare e catturare il suo pubblico. Si sentiva in forma, bello ed irresistibile. E bello ed in forma lo era pure, ma di una bellezza stereotipata, da rotocalco rosa. Indossava un impeccabile vestito firmato, grigio scuro, abbronzatura perfetta, denti sfavillanti; proprio non vedeva alcun motivo che potesse impedirgli di fare colpo.
Il problema era che le donne, una parte delle donne, almeno quella, lo vedeva benissimo. Fin troppo evidente. Lo sapeva ancor prima di accettare l'invito a pranzo. Lo sapeva, ma aveva tentato lo stesso. Voltando deliberatamente le spalle all'evidenza. Aveva paura della solitudine e aveva accettato.
Durante il pasto non aveva quasi aperto bocca, tranne che per poche frasi di cortesia e per assaggiare quel cibo, tanto ricercato quanto insipido. Non per mancanza di sale, ma di passione. Era bello, questo sapeva vederlo, ma quella bellezza che arrivava agli occhi era poi incapace di raggiungere la bocca dello stomaco. Niente da fare, la linea doveva essere interrotta. Come se non bastasse, aveva assunto l'atteggiamento del professionista della conquista, era evidente che si sentisse tale. Lei posò la forchetta sul piatto, sbuffò contrariata, si coprì gli occhi con una mano e chiese:“Di che colore sono i miei occhi?”
L'uomo fu colto alla sprovvista. Colpito ed affondato. Non era in grado di rispondere, così cercò, in maniera maldestra, di prendere tempo.
“Come dici Andrea?” Andrea era la donna.
“Ti ho chiesto: di che colore sono i miei occhi? Non è troppo difficile. Puoi farcela anche tu! Non si vince nulla, è tanto per giocare.”
“Che razza di domanda è? Dove vorresti arrivare? Non capisco!” Aveva capito bene invece. Non era stupido. Non fino a quel punto, almeno.
“Lascia perdere, non importa. Chissà cosa succede se ti sforzi troppo. Ti faccio la domanda di riserva: quanti giorni sono che ci frequentiamo?”
L'uomo era in difficoltà. Sentiva il sudore iniziare ad imperlargli la fronte. E non era per il caldo. La situazione stava sfuggendogli di mano. E non riusciva neanche a trovare il tasto reset.
“Quattordici!” Quasi urlò. Cazzo, questa era facile!
“Bravo Umberto! Una l'hai presa! Quattordici giorni e non hai trovato un secondo di tempo per guardarmi negli occhi?”
“Non è vero! Nel modo più assoluto! I tuoi occhi sono bellissimi!” Rispose, ma con uno slancio eccessivo e un tono a metà strada tra l'offeso ed il piagnucoloso che la donna trovò infantile e disgustoso.
“Scommetto tutto quello che ho, anche se non è molto, che se ti chiedessi come sono le mie tette, che taglia porto di reggiseno e di che colore è, non esiteresti un istante a rispondere. Ti giocheresti pure il jolly. O sbaglio?”
Certo che non sbagliava! Aveva delle tette meravigliose. Che sfidavano sfrontatamente la legge di gravità. Sulla taglia del reggiseno, nutriva qualche perplessità. Se la giocavano alla pari la terza e la quarta. Non ne era sicuro. Il colore era facile, visto che ne sporgeva un pezzetto. Turchese. Probabilmente coordinato con le mutandine, che, ormai ne era sicuro, non avrebbe mai visto.
“Il tuo silenzio conferma che ho ragione. Eppure ancora avresti potuto salvare la faccia. Sarebbe bastato ammetterlo. Dirmi: è vero, non ho fatto altro che ammirare le tue tette! Non ci sarebbe stato niente di male. Anche se tu ti sei lasciato prendere un po’ troppo la mano. D'altra parte a me non dispiace mostrarle. E fino a quando riusciranno a tenersi su da sole, continuerò a farlo. Anche in questo non c'è nulla di male. Solo una sana dose di civetteria. Ma, a rischio di sembrare banale, ti informo che c'è dell'altro.”
“Eccome se c'è dell'altro!” Pensò l'uomo. E l'espressione trasognata e vagamente ebete lo tradì di nuovo.
Difatti non sfuggì alla donna. Evidentemente, oltre ad essere decisamente bella, doveva avere un cervello niente male. Non roba che si possa trovare ad ogni angolo di strada.
“Ascolta, Umberto,” Era giunto il momento della disillusione, “Facciamola finita. Ho paura che, da adesso in avanti, tutto ciò che potresti dire, non farebbe che aggravare ulteriormente la situazione. Peccato, avrebbe potuto essere diverso. Ma non tra noi due. Questa è la mia parte, stammi bene e addio.” Concluse sorridendo e lasciando trenta euro sul tavolo. Prese la sua borsetta, fece un mezzo giro sui tacchi e sparì per sempre dalla vista dell'uomo, accompagnata dallo sguardo di tutti i presenti. O, almeno, di quelli appartenenti al genere maschile.
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Per non ammettere Dio, il quale nella sua potenza può aver creato l’universo dal nulla e l’uomo dal fango già creato, prendete per vostra paternità quella di una bestia. Non vi accorgete di sminuirvi perché, pensatelo, una bestia per quanto sia perfetta, selezionata, migliorata, perfezionata nella forma e nell’istinto, e se volete anche nella formazione mentale, sarà sempre una bestia? Non ve ne accorgete? Questo depone sfavorevolmente rispetto al vostro orgoglio di pseudo superuomini. Ma se non ve ne accorgete, non sarò Io quello che spreca parole a rendervene accorti e convertiti dell’errore. Vi chiedo soltanto una cosa che, in tanti quali siete, non vi siete mai chiesta. E se mi potrete rispondere coi fatti non combatterò più questa vostra avvilente teoria. Se l’uomo è il derivato della scimmia, la quale per evoluzione progressiva è divenuta uomo, come mai in tanti anni che sostenete questa teoria non siete mai riusciti, neppure coi perfezionati strumenti e metodi di ora, a fare di una scimmia un uomo? Potevate di una coppia di scimmie intelligenti prendere i più intelligenti figli e poi i figli intelligenti di questi e così via. Avreste ormai molte generazioni di scimmie selezionate, istruite, curate dal più paziente e tenace e sagace metodo scientifico. Ma avreste sempre delle scimmie. Se mai vi fosse una mutazione, sarebbe questa: che le bestie sarebbero meno forti fisicamente delle prime e più viziose moralmente, poiché con tutti i vostri metodi e strumenti avreste distrutto quella perfezione scimmiesca che il Padre mio creò per questi quadrumani.
(Maria Valtorta)
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