#Ugo Mursia editore
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[Gli occhi eroici][Alessandra Cenni]
Sibilla Aleramo e Lina Poletti: una storia d'amore proibito che ha segnato un'epoca. Leggi la loro biografia inedita e scopri i segreti di una passione travolgente.
Sibilla Aleramo, Lina Poletti ed Eleonora Duse: un triangolo amoroso tra le pionere del femminismo Titolo: Gli occhi eroici. Una storia d’amore. Sibilla Aleramo, Eleonora Duse, Cordula PolettiScritto da: Alessandra CenniEdito da: Ugo Mursia EditoreAnno: 2024Pagine: 256ISBN: 9788842568537 La sinossi di Gli occhi eroici di Alessandra Cenni Nell’aprile del 1908, a Roma, al primo Congresso delle…
#2024#Alessandra Cenni#Biografie#Cordula Poletti#Diari#Eleonora Duse#femminismo#gay#Gli occhi eroici#Italia#LGBT#LGBTQ#LGBTQIA+#libri gay#nonfiction#nuova edizione#Sibilla Aleramo#storia#Ugo Mursia Editore#Una storia d&039;amore
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Imparo gli scacchi - Adolivio Capece - Ugo Mursia Editore
Adolivio Capece Imparo gli scacchi Ugo Mursia Editore Gli scacchi sono più di uno sport, sono uno spaccato sociale e di vita, di pensiero e di strategia (Roberto Vecchioni) Un manuale per tutti gli appassionati di scacchi: strumento ideale per chi inizia come principiante assoluto, grazie all’esposizione semplice e chiara delle regole elementari, e ottimo vademecum per chi desidera migliorarsi…
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Bibliografia
A. Colella, L’esodo dalle terre adriatiche – Rilevazioni statistiche, Opera per l’Assistenza ai Profughi Giuliani e Dalmati, 1958
A. Santin, Al tramonto. Ricordi autobiografici di un vescovo, 1978
L. Vivoda, L’esodo da Pola - agonia e morte di una città italiana, Nuova LitoEffe, 1989
S. Cella, La liberazione negata. L’azione del Comitato di Liberazione Nazionale dell’Istria, Tipografia Del Bianco, 1990
R. Pupo, Venezia Giulia 1945. Immagini e problemi, Editrice Goriziana, 1992
S. Cella, Dal plebiscito negato all’esodo, ANVGD Gorizia, 1993
G. Perselli, I Censimenti della popolazione dell’Istria, con Fiume e Trieste, e di alcune città della Dalmazia tra il 1850 e il 1936, 1993
E. Bettiza, Esilio, Mondadori, 1996
R. Pupo, Violenza politica tra guerra e dopoguerra: foibe, deportazioni ed esodo delle popolazioni istriane e dalmate (1943-1956), in «Annali/Museo storico italiano della guerra», 1997
N. Milani, A. M. Mori, Bora. Istria, il vento dell’esilio, Marsilio, 1998
G. Nemec, Un paese perfetto. Storia e memoria di una comunità in esilio: Grisignana d’Istria (1930-1960), LEG Edizioni, 1998
F. Rocchi, L’esodo dei 350mila Giuliani Fiumani e Dalmati, Difesa Adriatica, 1998
F. Salimbeni, Le foibe, un problema storico, Unione degli Istriani, 1998
L. Vivoda, Campo profughi giuliani Caserma Ugo Botti, Istria Europa, 1998
N. Luxardo, Dietro gli scogli di Zara, Editrice Goriziana, 1999
A. Petacco, L’esodo, Mondadori, 1999
R. Spazzali, Epurazione di frontiera: le ambigue sanzioni contro il fascismo nella Venezia Giulia 1945-1948, LEG Edizioni, 2000
G. Rumici, Fratelli d’Istria: 1945-2000, italiani divisi, Ugo Mursia, 2001
M. Brugna, Memoria negata. Crescere in un centro raccolta profughi per esuli giuliani, Condaghes, 2002
G. Oliva, Foibe. Le stragi negate degli italiani della Venezia Giulia e dell’Istria, Mondadori, 2002
G. Rumici, Infoibati (1943-1945): i nomi, i luoghi, i testimoni, i documenti, Ugo Mursia, 2002
R. Pupo, R. Spazzali, Foibe, Mondadori, 2003
R. Marsetič, I bombardamenti alleati su Pola 1944-1945, 2004
E. Ratzenberger, Via Volta 2. Un’infanzia a Fiume, Edizioni Biografiche, 2005
G. Crainz, Il dolore e l’esilio. L’Istria e le memorie divise d’Europa, Donzelli, 2005
E. Miletto, Con il mare negli occhi. Storia, luoghi e memorie dell’esodo istriano a Torino, Franco Angeli, 2005
G. Paiano, La memoria degli Italiani di Buie d’Istria, 2005
M. Cattaruzza, L’Italia e il confine orientale, Il Mulino, 2007
L. Giuricin, La memoria di Goli Otok - Isola Calva, 2007
E. Miletto, Istria allo specchio. Storia e voci di una terra di confine, Franco Angeli, 2007
E. Rover, Cronache istriane di un esule, L. G. Ambrosini & C. Tipografia Editrice, 2008
G. Rumici, O. Mileta Mattiuz, Chiudere il cerchio. Memorie giuliano-dalmate. Primo volume: dall’inizio del Novecento al Secondo conflitto mondiale, ANVGD Gorizia - Mailing List HISTRIA, 2008
P. Sardos Albertini, Il rumore del silenzio: la storia dimenticata dell’Adriatico orientale, 2008
S. Tazzer, Tito e i rimasti. La difesa dell’identità italiana in Istria, Fiume e Dalmazia, Libreria Editrice Goriziana, 2008
R. Turcinovich Giuricin, La giustizia secondo Maria. Pola 1947: la donna che sparò al generale brigadiere Robert W. De Winton, Del Bianco Editore, 2008
L. Vivoda, Quel lungo viaggio verso l’esilio, Istria Europa, 2008
G. Rumici, M. Cuzzi, R. Spazzali, Istria, Quarnero, Dalmazia: storia di una regione contesa dal 1796 alla fine del XX secolo, LEG Edizioni, 2009
E. Miletto, Arrivare da lontano. L’esodo istriano, fiumano e dalmata nel biellese, nel Vercellese e in Valsesia, Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nelle province di Biella e Vercelli “Cino Moscatelli”, 2010
G. Rumici, O. Mileta Mattiuz, Chiudere il cerchio. Memorie giuliano-dalmate. Secondo volume: il Secondo conflitto mondiale, ANVGD Gorizia - Mailing List HISTRIA, 2010
G. Oliva, Esuli. Dalle foibe ai campi profughi: la tragedia degli italiani di Istria, Fiume, Dalmazia, Mondadori, 2011
G. Nemec, Nascita di una minoranza. Istria 1947-1965: storia e memoria degli italiani rimasti nell’area istro-quarnerina, 2012
G. Rumici, O. Mileta Mattiuz, Chiudere il cerchio. Memorie giuliano-dalmate. Terzo volume: L’immediato dopoguerra, ANVGD Gorizia - Mailing List HISTRIA, 2012
L. Vivoda, In Istria prima dell’Esodo. Autobiografia di un esule da Pola, Istria Europa, 2012
V. Facchinetti, Protagonisti senza protagonismo. La storia nella memoria di giuliani, istriani, fiumani e dalmati nel mondo, La Mongolfiera, 2014
V. Petaros Jeromela, 11 luglio 1920: l’incidente di Spalato e le scelte politico-militari, 2014
R. Turcinovich Giuricin, … e dopo semo andadi via, Edizioni Laguna – ANVGD Gorizia, 2014
F. Molinari, Istria contesa. La guerra, le foibe, l’esodo, Ugo Mursia, 2015
G. Nemec, Dopo venuti a Trieste. Storie di esuli giuliano-dalmati attraverso un manicomio di confine 1945-1970, Alpha & Beta, 2015
A. Cuk, Cuori senza frontiere: il cinema del confine orientale, 2016
E. Varutti, Italiani d’Istria, Fiume e Dalmazia esuli in Friuli 1943-1960, 2017
O. Moscarda Oblak, Il “Potere Popolare” in Istria. 1945-1953, 2017
A. Cuk, La città dolente, Alcione Editore, 2020
R. Turcinovich Giuricin, R. Poletti, Tutto ciò che vidi. Parla Maria Pasquinelli. 1943-1945 fosse comuni, foibe, mare, Oltre Edizioni, 2020
R. Pupo, Adriatico amarissimo. Una lunga storia di violenza, Laterza, 2021
G. La Perna, Pola Istria Fiume 1943-1945. L’agonia di un lembo d’Italia e la tragedia delle foibe, Ugo Mursia, 2022
R. Pupo, Il lungo esodo: Istria : le persecuzioni, le foibe, l’esilio, Rizzoli, 2022
R. Spazzali, Pola. Città perduta. L’agonia, l’esodo (1945-47), Ares, 2022
R. Turcinovich Giuricin, Esuli due volte: dalle proprie case, dalla propria patria, Oltre Edizioni, 2022
E. Dionis Bernobi, Una vita appesa a un filo, 2023
R. Spazzali, Il disonore delle armi: Settembre 1943: l’armistizio e la mancata difesa della frontiera orientale italiana, Ares, 2023
E. Varutti, La patria perduta. Vita quotidiana e testimonianze sul Centro di Raccolta Profughi giuliano-dalmati di Laterina (1946-1963), Aska Edizioni, 2023
Documenti e articoli
Le vittime di nazionalità italiana a Fiume e dintorni (1939-1947) – Zrtve talijanske nacionalnosti u rijeci i okolici (1939-1947)
Mappa ed elenco delle foibe
Grido dell’Istria, n° 20, 21 e 41
Arnaldo Harzarich, l’angelo delle foibe
Documentari, incontri e lezioni
Adriatico amarissimo. La stagione delle fiamme e la stagione delle stragi
Conferenze del giovedì dell’ANVGD di Milano
Da quella volta non l’ho rivista più. Incontro con Raoul Pupo
Esodo. L’Italia dimenticata
Esodo. La memoria tradita
Istria: il ricordo che brucia (1, 2)
Le Foibe
Le foibe, l’esodo e la catastrofe dell’italianità adriatica
Il tempo del ricordo. Le foibe e l’esodo istriano-giuliano-dalmata
Vergarolla
Filmati storici
Martiri italiani. Le foibe del Carso (1946)
L’esodo da Pola. La salma di Nazario Sauro a Venezia (1947)
L’esodo degli italiani da Pola (1947)
Pola addio (1947)
Pola, una città che muore (1947)
Le condizioni dei profughi giuliani accolti a Roma (1948)
Fertilia (1949)
Piccoli profughi giuliani (1951)
A Sappada con i piccoli profughi giuliani (1952)
Siti utili
Archivio de L’Arena di Pola
Associazione Dalmati Italiani nel Mondo – Libero Comune di Zara in Esilio
Associazione delle Comunità Istriane
Associazione Fiumani Italiani nel Mondo – Libero Comune di Fiume in Esilio
Associazione Giuliani nel Mondo
Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia
Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia – Comitato Provinciale di Bologna
Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia – Comitato Provinciale di Udine
Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia – Comitato Provinciale di Venezia
Associazione Triestini e Goriziani in Roma
Centro di Documentazione Multimediale della Cultura Giuliana, Istriana, Fiumana e Dalmata
Centro di ricerche storiche Rovigno
Circolo di Cultura Istroveneta “Istria”
Comitato 10 Febbraio
Comunità di Lussinpiccolo
Coordinamento Adriatico
Deputazione di Storia Patria
Elio Varutti
FederEsuli
Fondazione Giorgio Perlasca – Le Foibe e l’Esodo
Fondazione Rustia-Traine
Istituto Regionale per la Cultura Istriano-fiumano-dalmata
L’Arena di Pola – Libero Comune di Pola in Esilio
Lega Nazionale
Mailing List Histria
Società Dalmata di Storia Patria
Società di Studi Fiumani
Unione degli Istriani – Libera Provincia dell’Istria in Esilio
Unione Italiana
Università Popolare di Trieste
Romanzi d’autori istro-quarnerini e dalmati
P. A. Quarantotti Gambini, La rosa rossa (1937)
E. Bettiza, Il fantasma di Trieste (1958)
F. Tomizza, Materada (1960)
F. Tomizza, La ragazza di Petrovia (1963)
F. Tomizza, Il bosco di acacie (1963)
P. A. Quarantotti Gambini, I giochi di Norma (1964)
P. A. Quarantotti Gambini, Le redini bianche (1967)
F. Tomizza, L’albero dei sogni (1969)
F. Tomizza, La torre capovolta (1971)
F. Tomizza, La quinta stagione (1975)
F. Tomizza, La miglior vita (1977)
F. Tomizza, Il male viene dal Nord (1984)
L. Zanini, Martin Muma (1990)
N. Milani, Una valigia di cartone (1991)
E. Bettiza, Esilio (1996)
M. Madieri, Verde acqua. La Radura (1998)
G. Fiorentin, Chi ha paura dell’uomo nero? (2000)
F. Tomizza, La visitatrice (2000)
F. Tomizza, Il sogno dalmata (2001)
E. Bettiza, Il libro perduto (2005)
F. Molinari, L’isola del Muto. Storia del pescatore dalmata che parlava ai gabbiani (2006)
A. M. Mori, Nata in Istria (2006)
N. Milani, Racconti di guerra (2008)
L. Toth, La casa di calle San Zorzi (2008)
L. Zanini, Martin Muma (2008)
R. Turcinovich Giuricin, S. De Franceschi, Una raffica all’improvviso, navigando lungo le coste dell’Istria e Quarnero (2011)
L. Toth, Spiridione Lascarich – Alfiere della Serenissima (2011)
A. M. Mori, L’anima altrove (2012)
E. Bettiza, La distrazione (2013)
N. Milani, La bacchetta del direttore (2013)
N. Milani, Lo spiraglio (2017)
L. Toth, Il disertore dalmata (2018)
N. Milani, Di sole, di vento e di mare (2019)
N. Milani, Cronaca delle Baracche (2021)
E. Mestrovich, A Fiume, un’estate (2022)
R. Turcinovich Giuricin, Di questo mar che è il mondo… (2023)
Pellicole cinematografiche e spettacoli teatrali
La città dolente (1949)
Cuori senza frontiere (1950)
Magazzino 18 (2013)
Red Land Rosso Istria (2018)
La rosa dell’Istria (2024)
#Esodo giuliano-dalmata#Giorno del ricordo#*Nella bibliografia ho incluso solamente le opere dedicate a foibe ed esodo (+ Spalato tanto per) ma c’è una bibliografia ricca anche sulla#slavizzazione asburgica di Venezia Giulia e Dalmazia Risorgimento e Fascismo (snazionalizzazione delle componenti slave; violenze squadrist#e non solo; invasione della Jugoslavia e campi di concentramento fascisti) che ovviamente non metto qui perché se parlo di foibe ed esodo m#fermo lì - però per chi non avesse familiarità con l’argomento e volesse avere una visione più ampia e completa della storia di quelle#regioni me lo scriva e provvederò.
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“ Il dialetto gaddiano, il romanesco del Pasticciaccio tanto spesso avvicinato a quello pasoliniano, entra in un rapporto ludico complesso con la lingua, con i suoi differenti livelli, e nel gioco quello che conta è la scrittura, l'artificio della scrittura come suprema abilità di maneggiare (e magari di distruggere, ma dall'interno) il registro del simbolico, la comunicazione (e la tradizione) letteraria. Al contrario il romanesco pasoliniano vuole prima di tutto essere puro suono, nasce indifferente ai significati, esterno alla comunicazione, posto al servizio di un progetto di ipnosi, di trance. È un dialetto "brutto", rigorosamente privo di tensioni formali, tutto concentrato sulla propria noia. Se nei primi racconti di Alí l'artificio letterario tradizionale, inteso come abilità ed eccezionalità linguistica, era ancora ben presente, col dialetto dei romanzi passa in secondo piano e ci sembra di leggere semplici registrazioni vocali. La letterarietà dell'operazione si è spostata, ha cambiato scopo. L'« intervento dello scrittore in quanto tale »* non si indirizza piú al perfezionamento interno della scrittura, ad esibire gli artifici, le astute scelte, a molare e render "bello" il pezzo testuale; ma punta piuttosto all'effetto finale, pratico, del testo: non interessa la tenuta estetica ma il potenziale di fascinazione che il testo può produrre. Perciò i romanzi pasoliniani, nonostante le apparenze spesso alessandrine, possono anche mostrare rozzezze, e trascuratezze di scrittura. Il romanesco non è affatto un registro "d'arte", viene adottato e trascritto in una chiusa brutalità che lavora efficacemente come un suono addormentatore. Tale vistosa modifica della letterarietà testuale chiarisce le profonde differenze tra l'operazione dialettale romana e il precedente friulano. Nel Friuli il dialetto funzionava come metafora della dimensione immaginaria ma conservava tutti i segni "letterari" del gergo ermetico. L'immaginario era messo in gioco per via di metafora, proprio attraverso la strumentazione raffinata dell'artificio: la cantilena ipnotica del fantasma era prima di ogni altra cosa una scrittura, un'elaborazione testuale, e fingeva abilmente di essere il suo contrario, l'oralità liberata di un registro pre-linguistico. Ora invece l'esperimento pasoliniano è diverso, molto piú radicale. Ora il dialetto dei romanzi, appiattito nella ripetizione, è letteralmente quella oralità dell'immaginario. Se volessimo servirci di una sottile distinzione potremmo dire che il friulano era una « scrittura », il romanesco è invece una « trascrizione » del fantasma.** Certo, anche nel caso del romanesco il dialetto è prima di tutto linguaggio, quindi interno alla generale dimensione della comunicatività; ma Pasolini ne fa un uso così speciale, così limitato (fatto di formule, di indifferenza, quasi di cecità linguistica), che il salto dal dialetto-linguaggio al dialetto-fantasma è facilissimo. Il romanesco, così ridotto e impoverito, è una catena di significanti, senza semantica, e una tale catena non riesce neppure a localizzarsi come sistema di opposizioni, di simboli, di segnali riconoscibili e produttori di senso: insomma, il puro significante di questo dialetto non riesce a diventare organizzazione, griglia simbolica dentro la quale ordinare le cose. “
*Si veda la dichiarazione pasoliniana: « Per assumere nel romanzo il colloquio in dialetto occorre perciò un intervento dello scrittore in quanto tale molto piú accentuato e dichiarato che in una pagina scritta nell'italiano letterario ». Cfr. F. Camon, Il mestiere di scrittore, Milano, 1973, p. 107. **Ci serviamo di una distinzione enunciata da Lacan, a proposito dei suoi seminari, nella Postface a J. LACAN, Le séminaire livre Xl. Les quatre concepts fondamentaux de la psychanalyse, Paris 1969, pp. 251-254.
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Rinaldo Rinaldi, Pier Paolo Pasolini, Ugo Mursia Editore (collana Civiltà letteraria del Novecento - Profili N. 40), 1982¹; pp. 145-46.
#Rinaldo Rinaldi#Pier Paolo Pasolini#saggistica#romanesco#intellettuali italiani del XX secolo#leggere#citazioni#saggi#scrittori italiani del '900#critica letteraria#friuli venezia giulia#poeti italiani del '900#Ragazzi di vita#dialetti italiani#lingua#centenario pasoliniano#cultura#sottoproletariato#retorica#letteratura italiana del XX secolo#Carlo Emilio Gadda#Roma#Quer pasticciaccio brutto de via Merulana#dialetto friulano#dialetto romanesco#jacques lacan#comunicazione#semantica#incomunicabilità#romanzi italiani
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Milano è memoria. In Piazza Lavater la festa per Gillo Dorfles e Guido Lopez, la città li onora con una targa commemorativa
Milano è memoria. In Piazza Lavater la festa per Gillo Dorfles e Guido Lopez, la città li onora con una targa commemorativa. Venerdì 12 aprile, alle ore 15.30 in piazza Lavater, l'assessore alla Casa e Piano quartieri, Pierfrancesco Maran, ha partecipato allo scoprimento della targa per ricordare il critico d'arte e filosofo Gillo Dorfles e il giornalista e scrittore Guido Lopez, entrambi di origini ebraiche. Successivamente presentati, giochi 'di una volta' nel piazzale con l'Associazione Genitori Stoppani e i nonni del quartiere organizzati dal Municipio 3. Amici e vicini di casa condivisero l'amore per la cultura, di cui i due furono indiscussi protagonisti, e l'amore per il loro quartiere dove vissero fino alla morte. La città li ha onorati ponendo una targa nel luogo che li vide spesso insieme e con altre iniziative, alcune delle quali realizzate in collaborazione con il Memoriale della Shoah. Il programma Guido Lopez in mano 1924-2024. Mostra dedicata al centenario della nascita. Inaugurata l'11 aprile ore 18.30 presso Memoriale della Shoah - piazza Safra 1; Gillo e Guido allo specchio. Incontro racconto dei due personaggi protagonisti della cultura milanese. Il 12 aprile alle ore 18 nella sede del Municipio 3 in via Sansovino, 9. Hanno partecipato Lorenzo Strick Lievers, Wilma Viganò, Fabio Lopez, Caterina Antola, Anna Bandettini, Ermanno Arslan e Aldo Colonetti; Fàlfal. Essere ebrei è difficile, pericoloso, ma stimolante. Presentazione del volumetto prodotto da Ugo Mursia Editore per il centenario di Guido Lopez. Il 15 aprile alle ore 18.30 presso il Memoriale della Shoah. Fàlfal è una grottesca fantasia attorno al tema dell'antisemitismo. Un racconto inedito e i carteggi con Edith Bruck e Primo Levi. Con Rosario Tedesco (Attore e drammaturgo), Alberto Cavaglion e Fabio Lopez Nunes. Proiezione di video e pillole di memoria sulla vita e l'opera di Guido Lopez.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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“Combinazione Astrale” di Roberto Guerzoni, Ugo Mursia Editore. A cura di Jessica Dichiara
violenti. Minuta, capelli a caschetto neri, jeans trasandati e scarpe da tennis. Ilaria Visani ha quarantadue anni, ha un corpo armonioso e un viso angelico, un mix tra un’affascinante donna matura e una provocante adolescente, è sposata con Ruggero Ferraro, noto e facoltoso imprenditore ed è scomparsa. Leo Guarneri, commissario di Polizia per una “combinazione astrale” rincontra Ilaria,…
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Recensione di L'amico giusto di Marco Cesari
Recensione di L’amico giusto di Marco Cesari
L’amico giusto è un romanzo di Marco Cesari pubblicato da Ugo Mursia Editore nel 2019, vincitore del Premio Romanzo Italiano RTL 102.5.
[su_box title=”Informazioni su ‘L’amico giusto'”]Titolo: L’amico giusto Autore: Marco Cesari ISBN: 9788842561163 Genere: Narrativa Casa Editrice: Ugo Mursia Editore Data di pubblicazione: 2019-07-05 Lingua: Italiano Formato: Paperback Pagine: 264 Goodreads Anobii[/…
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"Benvenuto Cellini. Artista, uomo d'arme, occultista"
Dalmazio Frau
Prefazione di Franco Cardini
Ugo Mursia Editore
gennaio 2022
ISBN:8842560022
Pagine:216
brossura
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La patria chiamò - Luca Barisonzi - Libro - Ugo Mursia Editore - | IBS
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[Sai ma' sono trans][Emma Mirò]
Emma, una madre adottiva, si ritrova a dover affrontare una verità inaspettata: suo figlio, un ragazzo adolescente, le rivela di essere transgender. La donna, che si è sempre battuta per i diritti di tutte le minoranze, si sente inizialmente persa
Emma vive tra Milano e Torino. Dopo la separazione ha un nuovo compagno che ama moltissimo, e ha un figlio adolescente che è il suo orgoglio. Lo ha adottato quando aveva poco più di un anno. Lui, occhi a mandorla e pelle ambrata, è un ragazzo di una bellezza disarmante. Lo dicono tutti, non soltanto lei che è la sua mamma. All’improvviso, come un fulmine a ciel sereno, una sera d’estate ecco…
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#2023#Come sopravvivere al coming out di un(a) figlio(a)#Emma Mirò#Italia#LGBT#LGBTQ#memoir#nonfiction#Sai ma&039; sono trans#Ugo Mursia Editore
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L’imperatrice Sissi a Madeira -Valerio Vitantoni - Ugo Mursia Editore
Valerio Vitantoni L’imperatrice Sissi a Madeira Pagine 284 (testo 264 + inserto 1/20 bianco e nero) Euro 18,00 ISBN: 9788842566267 Ugo Mursia Editore «Com’era tutto così affascinante a Madeira: la bellezza degli scenari le ricordava le valli boscose e i pascoli della sua amata Baviera, seppur con vista impareggiabile sull’Atlantico, e i panorami dell’Austria dove il “[…] fogliame verde…
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Melita Cavallo, La vita cerca legami. La storia di Francesco – Ugo Mursia Editore, 2021
Melita Cavallo, La vita cerca legami. La storia di Francesco – Ugo Mursia Editore, 2021
vai alla scheda dell’editoreMelita Cavallo: La vita cerca legami. La storia di Francesco – Ugo Mursia Editore
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“ In Pasolini c'è una chiarezza della luce, quella del cielo nell'alba: la chiarezza delle cose, un chiaro che giunge da dentro le cose e le rivela ad uno sguardo che si apre dopo la notte. La chiarezza è un'epifania che si porge all'occhio, come in vetrina, in uno scrigno, è funzione scopica, spettacolare. Pensiamo alla visiva scansione degli oggetti, come si "presentano" nelle Ceneri di Gramsci. C'è poi una chiarezza della musica, quella dello sgranamento fonico, la chiarezza del tempo misurato dai suoni. È una capacità, della bocca e dell'orecchio, di scandire e registrare ogni suono e nel suono ogni cadenza, ogni chiave differente, ogni variazione. Pensiamo alle istantanee sonore dei romanzi romani, alla lapidarietà perfetta e assoluta di quelle battute. « Sarebbe così facile svelare / questa luce o quest'ombra... », dice Pasolini in una poesiola tra le tante dei primi anni Cinquanta [Roma 1950, Diario, Milano, 1960, p.17]. È proprio questa ansia di svelamento ciò che anima la sua storia, un'ansia che è un bisogno disperato di chiarezza: « per avvicinarsi a verità / fuggenti » basterebbe trovare « un suono un poco / piú terso », « un piú preciso alito » [ibidem]. Questo momento della lucidità, della precisione, percorre da un capo all'altro tutto Pasolini. Sembrerebbe che la chiarezza sia il segno del referente, come la marca che lo distingue dalle illusioni, dai deliri: la chiarezza luminosa di un oggetto "vero", anche soltanto per un attimo. La chiarezza come conquista delle cose chiare e distinte, senza aloni, come una purissima qualità del reale, splendente, anche se così difficile da raggiungere. Pensiamo alla chiarezza metallica della sua voce, di certe sue esposizioni orali, magari televisive, alla trasparenza di certi suoi ultimi scritti, proprio dove piú paradossali apparivano le proposte del contenuto. Ma la chiarezza, in Pasolini, è subito anche qualcosa di piú difficile, di contorto, di aggrovigliato. Si pensi alle movenze barocche che nei testi si uniscono allo scatto della piú dura secchezza, o, piú spesso, alla semplice "richiesta" della pura trasparenza. C'è una dialettica complessa tra l'istanza di chiarezza e i garbugli della testualità pasoliniana; tanto che spesso la chiarezza diventa un'invocazione permanente, un'epifania sperata e di continuo inseguita. C'è un condizionale o un ottativo della chiarezza in Pasolini. Forse gli oggetti "chiari" non sono quelli del referente, della realtà, ma quelli di un sogno. Forse la chiarezza è soltanto la luce bene a fuoco di un proiettore, quella che permette, nel buio, di produrre i fantasmi: forse la chiarezza è una tecnica della visione. La pasoliniana « chiara coscienza » potrebbe essere un elemento mescolato alla pari con i fantasmi. Quella « luce », che molti hanno riconosciuto come uno dei termini piú ossessivi e ricorrenti in Pasolini, forse e soltanto al servizio di una visione, dentro la visione; un alone di luce, che circonda l'oggetto, lo strania, lo rivela in una claritas che è come l'epifania di un fantasma: « il congegno / che fa la conoscenza luce dell'oggetto » [Una polemica in versi, in Le ceneri di Gramsci, Milano, 1957, p. 124]. Scriveva Pasolini nel '50: «Ciò che adesso mi sta piú a cuore è essere chiaro per me e per gli altri: di una chiarezza senza mezzi termini, feroce.» [Lettera a Silvana Ottieri, inizi 1950] E nel '49: «Vi auguro di lavorare con chiarezza e passione; io ho cercato di farlo» [Lettera a Ferdinando Mautino, ottobre 1949] Nella forma inaugurale di questo binomio, poi tanto famoso, troviamo lo scatto decisivo: la chiarezza prende nome di ideologia. “
Rinaldo Rinaldi, Pier Paolo Pasolini, Ugo Mursia Editore (collana Civiltà letteraria del Novecento - Profili N. 40), 1982¹; pp. 96-97.
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Modena: alla Tenda quattro appuntamenti tra musica, cinema e libri tra giovedì 9 e sabato 11 novembre.
Modena: alla Tenda quattro appuntamenti tra musica, cinema e libri tra giovedì 9 e sabato 11 novembre. Spazia tra la musica live, il cinema e i libri la programmazione della Tenda, dove in questa settimana prosegue con quattro appuntamenti, tra giovedì 9 e sabato 11 novembre, la rassegna culturale inserita nell’ambito delle attività proposte dall’assessorato alle Politiche giovanili del Comune di Modena. Si comincia giovedì 9, alle ore 18, con un nuovo incontro della rassegna “Dialogo con l’autore” curata dall’associazione culturale L’Asino che vola. Nell’occasione la psicanalista Beatrice Balsamo presenta il volume “Saggezza gentile” (Ugo Mursia editore) in un dialogo con Massimo Mezzetti. “La saggezza gentile - spiegano gli organizzatori - è una sorta di ‘percezione’ sensibile che combina l’attività (l’agire) con la passività (la ricettività), la tensione e il conflitto con la buona argomentazione, il senso del valore, la fedeltà ai propri fini e l’abilità di imparare con la rinuncia alla caparbietà ostinata”. Sempre giovedì 9, però alle 20.15, è in programma il primo appuntamento della rassegna cinematografica “Follia e dintorni” a cura dell’associazione La Rosa Bianca in collaborazione con Unimore, su tematiche legate alla salute mentale. Il film di debutto è “Gioventù, amore e rabbia. La solitudine del maratoneta” (Tony Richardson, 1962); presenta la pellicola e introduce il dibattito Giuseppe Caroli. Nel fine settimana spazio alla musica dal vivo. Venerdì 10, alle 21, sul palco di viale Monte Kosica salgono i gruppi Shizune, Exhibit e Reverie, per un live a cura di associazione Intendiamoci e Collettivo Warm room. Il quintetto Shizune, originario della provincia di Vicenza, è conosciuto in Italia e all’estero nell’ambito del genere screamo. Mentre Exhibit è una band noise-punk di Mantova, di recente costituzione ma già molto nota dopo il “full length” di debutto che si intitola “Folli Rei”. Il quintetto Reverie è originario di Forlì e il primo disco “Everything Repeats Itself Forever”, in cui si mescolano screamo e suggestioni post-hardcore, è uscito nel 2022. Il giorno dopo, sabato 11, si passa dal rock alle contaminazioni musicali di Arts & Jam, kermesse curata da associazione Muse e JazzOff Produzioni. Alle 21 inizia il concerto del duo Dirùpators, nato nel 2014 dall’incontro tra Cinzia Zaccaroni (basso, voce e loop) e Dencs Daniel Csaba (batteria acustica ed elettronica). Grazie alla sperimentazione e a retroterra musicali e culturali diversi, tra Italia e Ungheria, il gruppo abbina loop vocali e melodici e una poliritmia tribal tech; la formazione ha all’attivo l’album “Spaghettificazione” (2017). Il calendario completo di tutte le iniziative e le modalità di prenotazione sono consultabili sui canali social e sul sito web de La Tenda all’indirizzo www.comune.modena.it/latenda. Per informazioni: mail [email protected], telefono 059 2034810.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Melita Cavallo all'università eCampus
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"Sfidare lo spazio " di Umberto Guidoni (Ugo Mursia Editore)
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