#Teatro Parioli
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Toni Malco in tour 2024-2025
Parte venerdì 22 novembre 2024 dal Teatro Parioli-Costanzo di Roma la tournée invernale di Toni Malco, artista evergreen della musica leggera italiana che promette, come suo uso, di donare agli spettatori non solo la sonorità di una voce che da oltre cinquant’anni dialoga con intere generazioni amanti del pop e del melodico ma di offrir loro con il tour “I pensieri di un uomo” una gran parte di…
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Mi ritorna in mente, con Mario Giordano e Gianluigi Paragone
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Blind Inclusive Orchestra, la cecità non è un limite
I musicisti non vedenti e ipovedenti della Blind Inclusive Orchestra saranno protagonisti di una serata di spettacolo a Roma lunedì 11 marzo al teatro Parioli, da poco intitolato a Maurizio Costanzo. Nata a novembre del 2022 nella capitale, l’orchestra, composta da professionisti e semiprofessionisti, per un terzo elementi con difficoltà visive, è nata dall’intuizione del compositore e direttore…
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Dopo il grande successo della stagione 2022-23 tornerà in scena, dopo oltre 220 repliche, venerdì 9 febbraio 2024 alle ore 21.00 al Nuovo Teatro Orione - via Tortona 7, non lontano da piazzale Re di Roma - la pièce di Henry Lewis, Jonathan Sayer e Henry Shields Che Disastro di Commedia, regia di Mark Bell, traduzione di Enrico Luttmann, ed interpretata da Stefania Autuori, Matteo Cirillo, Viviana Colais, Valerio Di Benedetto, Massimo Genco, Alessandro Marverti, Igor Petrotto e Marco Zordan. Un grande successo internazionale che in epoche pre pandemia è andato in scena in contemporanea in varie capitali europee: Londra, Parigi, Varsavia, Budapest, Atene e Roma. In Italia, nell’autunno/inverno 2019-20, era al suo quarto anno consecutivo di tournée (dopo il debutto al Teatro Greco del dicembre 2016). Nella sola stagione 2018/19 la commedia ha attraversato otto regioni (Lazio, Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Toscana, Molise), è andata in scena in ventinove teatri (fra cui due in Svizzera), ha fatto registrare ventidue en plein di pubblico ed è stata vista da circa trentaduemila spettatori. Dopo il grande ritorno nella stagione 2021-22 (aprile 2022 al Teatro Parioli di Roma), lo spettacolo è andato in scena, sempre a Roma, al Nuovo Teatro Orione nel febbraio 2023 e poi al Cinema Teatro Astra di San Giovanni Lupatoto (VR) all’inizio di marzo. «Questo spettacolo, The Play That Goes Wrong, è nato nel 2012, in un piccolo teatro all’interno di un pub di Londra che si chiama The Old Red Lion. Con un massimo di sessanta spettatori a sera e una scenografia “costruita” dagli attori stessi, questo spettacolo ha avuto un tale successo da debuttare poi in prima mondiale nel 2014 al Duchess Theatre di Londra […]. La commedia è stata scritta da Jonathan Sayer, Henry Shields e Henry Lewis, appositamente per la Compagnia Mischief Theatre. Mi chiesero di farne la regia, perché molti spunti contenuti nella commedia, provengono proprio dal mio lungo lavoro fatto con loro, come allievi-attori alla LAMDA (London Academy of Music & Dramatic Art). Sono immensamente riconoscente alla Mischief Theatre per questo! È la Compagnia più determinata con cui abbia mai lavorato e il successo della commedia è frutto dell’impegno, della tenacia e del talento comico degli attori. Lo spettacolo ha avuto sette mesi di tournée, in tutto il Regno Unito ed io ho diretto due cast che hanno sostituito, nel tempo, la Compagnia originale […], così come anche i cast internazionali in Ungheria, Australia, Francia […] Come a Londra, ho il privilegio di lavorare con attori di grande talento che si impegnano seriamente e quello che vedrete sarà frutto della loro abilità, dedizione e capacità di essere “stupidi”! Non sottovalutate quest’ultima cosa, si tratta di una capacità straordinaria e rara. Io ho solo aiutato» (Mark Bell) Che Disastro di Commedia narra la vicenda di una compagnia teatrale amatoriale che, dopo aver ereditato improvvisamente una ragguardevole somma di denaro, tenta di produrre un ambizioso spettacolo che ruota attorno ad un misterioso omicidio commesso nel West End negli anni Venti. Il racconto prende forma fra una scenografia che implode a poco a poco su se stessa ed attori strampalati che, con estro e inventiva, provano goffamente a parare i colpi dei vari tragicomici inconvenienti che si intromettono fra loro ed il copione, tanto da non lasciare spazio a nient’altro che a incontenibili risate e divertimento travolgente. Fra paradossi e colpi di scena, gli attori non si ricordano le battute, le porte non si aprono, le scene crollano, gli oggetti scompaiono e riappaiono altrove. Tutto è studiato fin nei minimi dettagli con smaliziato umorismo senza mai risultare artefatto o demenziale. Il ritmo incessante dello spettacolo, se da un lato coinvolge il pubblico in un impetuoso vortice di ilarità, dall’altro manifesta la grande fatica fisica che i protagonisti mettono in gioco per rappresentare i disastri che si accumulano in un crescendo senza controllo.
Da applauso le performances degli otto protagonisti, un cast di istrionici professionisti dalla grandissima abilità nel padroneggiare i tempi comici di recitazione, nel passare continuamente, con grande camaleontismo, da un registro recitativo all’altro, riuscendo così a trasformare la commedia in un vero e proprio gioiellino che porta con sé l’inconfondibile profumo dell’«evergreen». Il regista inglese Mark Bell mette in scena lo spettacolo The Play That Goes Wrong(in italiano, Che Disastro di Commedia) nato nel 2012 in un piccolo teatro all’interno di un pub di Londra, “The Old Red Lion”, con un massimo di sessanta spettatori a sera ed una scenografia “costruita” dagli attori stessi. Questo spettacolo ha avuto un tale successo da debuttare poi in prima mondiale nel 2014 al Duchess Theatre di Londra. Molti i riconoscimenti ottenuti: due Olivier Awards, un WhatOnStage Award, un BroadwayWorld Uk, un Premio Molière, un Tony Award e un Drama Desk. Scritta da Jonathan Sayer, Henry Shields e Henry Lewis, appositamente per la Compagnia Mischief Theatre, è stata tradotta e portata in oltre venti Paesi, sempre diretta da Mark Bell, sbarcando anche in Australia, in Nuova Zelanda e, negli Stati Uniti, a Broadway (prodotta da J.J. Abrams, al suo debutto nel mondo del teatro). Che Disastro di Commedia di Henry Lewis, Jonathan Sayer e Henry Shields – regia: Mark Bell; traduzione: Enrico Luttmann; interpreti: Stefania Autuori, Matteo Cirillo, Viviana Colais, Valerio Di Benedetto, Massimo Genco, Alessandro Marverti, Igor Petrotto, Marco Zordan; scene: Nigel Hook, riprese da Giulia De Mari; costumi: Roberto Surace, ripresi da Francesca Brunori; musiche: Rob Falconer; disegno luci: Marco Palmieri; scenotecnica: Amodio Srl – Dari Automazioni; produzione: AB Management - sarà in scena al Nuovo Teatro Orione fino a domenica 3 marzo 2024 (orario: venerdì 9, 16 e 23 febbraio e 1° marzo, ore 21.00; sabato, 10, 17 e 24 febbraio e 2 marzo, doppio spettacolo ore 17.00 e ore 21.00; domenica 11, 18 e 25 febbraio e 3 marzo, ore 17.00).
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L’EVENTO DELL’ANNO “MISS BADANTE INTERNATIONAL 2023 BY ELENA RODICA ROTARU
Collaboratrici domestiche di qualsiasi età e nazione sono invitate a partecipare al concorso “MISS BADANTE INTERNATION 2023” o “MISS BADANTE INTERNATIONAL WEB-2023”
(Roma, 12 ottobre 2023, Comunicato stampa)
Domenica, 22 ottobre 2023, si svolgerà a Roma l’ottava edizione del Concorso Miss Badante International, rivolto alle donne di tutte le nazionalità che vivono in Italia e svolgono qui il loro prezioso lavoro di aiuto alle famiglie, come colf, assistenti familiari, baby sitter. La competizione, aperta al pubblico, è ideata e organizzata da Elena Rotaru e si svolgerà presso il ristorante “Le Mille e una Notte” in via Toscana 41 (Zona Parioli), dalle 12:00 alle 18:00.
L’evento sarà presentato dall’attore e performer Antonio delle Donne, volto noto della TV e non mancheranno momenti artistici con Marcia Sedoc (Cacao Meravigliao) e Vasile David.
Sarà una giornata dedicata a chi, durante tutto l’anno, si occupa degli altri, soprattutto di persone anziane e fragili. Un premio per valorizzare una categoria spesso invisibile ma fondamentale per la società italiana. Il concorso Miss Badante Internazionale 2023 è un’opportunità per tutte loro di divertirsi e sentirsi reginette di bellezza, ma anche presentarsi e raccontarsi al pubblico. L’evento ha visto fino ad oggi la partecipazione di signore provenienti da vari paesi, tra i quali la Romania, la Moldavia, l’Ucraina, la Giorgia.
Chi può partecipare La competizione è aperta a donne di tutte le età e nazionalità, a patto che lavorino da almeno 3 mesi come assistenti a domicilio per anziani, portatori di handicap o bambini o o svolgano il lavoro di colf in Italia.
Come si svolge il concorso Ci saranno tre prove: la presentazione delle concorrenti nel costume tradizionale del paese di provenienza, la sfilata in abito da sera e la terza e ultima prova sarà quella artistica, di talento e di cultura generale. Le concorrenti potranno presentare un momento musicale, di danza, poesia o teatro.
I criteri di valutazione sono: la presenza scenica, l’originalità, la creatività e l’ingegno.
La Giuria
Presidente della giuria: Livia Malcangio

Membri della giuria: Michelangelo Letizia

Massimo Meschino il presidente MTM del concorso Una Ragazza Un Ragazzo e un bambino per lo spettacolo .

Roberto Mercuri [email protected]

Candida Silvestri laureata in scienze e tecnica dello sport ex atleta CONI
scenografo di danza bambini Ventotene fashion week.

Marcia Sedoc

La Giuria Web
Presidente della giuria web: Mihaela Dumitru. Membri della giuria web: Silvana Gavosto, Marianna Soronnevych.
I Premi
3° Premio - Una cena presso il Ristorante “Le mille e una notte” offerto dal Ristorante
2° Premio - Un soggiorno per un fine settimana nel borgo medievale della Sabina a San Polo di Tarano, offerto dall’organizzatrice Elena Rodica Rotaru e lo sponsor Salvatore Braca (presso Holiday House by Elena Rodica Rotaru)
1° Premio WEB e 1° Premio in presenza - Un soggiorno per un fine settimana sulla splendida Isola di Ventotene, offerto da Pandataria Film e Elena Rodica Rotaru.
MISS BADANTE WEB Per chi vuole partecipare ma non riesce a venire a Roma per la gara in presenza, c’è la possibilità di iscriversi alla Categoria WEB. Le candidatura devono essere mandate entro 18 ottobre 2023 (dettagli alla fine del Comunicato). La vincitrice sarà invitata a ritirare il premio alla Finale Miss Badante 2023 che si svolgerà il 22 ottobre.
NOTA - La partecipazione al Concorso è gratuita per entrambe le Categorie (in presenza, web). Per la giornata di domenica, 22 ottobre, è previsto un menù pranzo + ingresso spettacolo a 50 euro, per le concorrenti solo il menù, ridotto a 30 eu
COME PARTECIPARE Ecco le condizioni di ammissione Si richiede:
- l'altezza minima di 160 cm
- età tra 20 e 70 anni
- la Concorrente deve dimostrare il suo lavoro almeno di 3 mesi come assistente anziana la domicilio / persone con handicap / bambini o Colf in Italia
Le iscrizioni sono aperte a tutte le donne di vari nazionalità che sono residenti e lavorano in Italia. Per la partecipazione in presenza, si richiede di portare un abito o un capo d’abbigliamento tradizionale del paese d’origine e un abito elegante da sera.
COME ISCRIVERSI
L’ammissione alle selezioni avverrà esclusivamente:
- tramite iscrizione online gratuita attraverso il canale social Facebook
@missbadanteitaliabyelenarodicarotarufashion
- Tutte le Candidate dovranno prima iscriversi mandando un’email a: [email protected], [email protected] e precisare alla quale sezione partecipano.
Per partecipare, è necessario MANDARE DUE FOTO all'email: [email protected] e [email protected]
- una foto primo piano
- una foto figura intera, in abito elegante
- una breve descrizione: nome / cognome, età, nazionalità, lavoro, hobbies etc
NON SONO AMMESSE FOTO RITOCCATE o CON FILTRI! INFORMAZIONI 0039/3276303494 WhatsApp (Elena)
Sponsor : Pandataria Film srl, Pasticceria Cardone 1846 Bagnara Calabra, Dentalcare, Hairstyle by Bacanu Marilena, Elena Rodica Rotaru fashion,
C4QuatroC premiazioni di Roberto Costantini Guidonia e Ristorante “ Le Mille e Una Notte”
Partner Media:
Paese Roma Quotidiano,
Dj/ foto: Lilian foto musica
Fashionluxury.info,
@likarotarublogger
Ufficio Stampa
Media XTE/ Miruna Cajvaneanu




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Agli inizi degli anni Novanta era il pupillo di Riina. Si chiamava Matteo Messina Denaro. Ed era figlio di don Ciccio, capo mafia di Castelvetrano, in provincia di Trapani. Matteo era giovane, sconosciuto e impunito. Caratteristiche utili per guidare la “missione romana” dei trapanesi, voluta da Riina. Nella Capitale dovevano essere uccisi alcuni giornalisti per allontanare l’attenzione dalla Sicilia. Se necessario, bisognava portare anche l’attenzione sui vecchi brigatisti. Così spiegava Matteo Messina Denaro agli altri del commando omicida. Ma, soprattutto, bisognava raggiungere Roma per far fuori a colpi di kalashnikov il giudice Giovanni Falcone. Così a febbraio 1992, Matteo “U siccu” partì con altri picciotti di Cosa Nostra alla volta di Roma. Francesco Geraci arrivò in aereo con Enzo Sinacori, mentre Messina Denaro era partito con Renzo Tinnirello, e Giuseppe Graviano con Fifo De Cristoforo. Il gruppo di fuoco prese un alloggio ai Parioli e Geraci noleggiò un’auto perché era l’unico che aveva una carta di credito. Per quella trasferta il giovane Matteo diede a ciascuno cinque milioni di lire. Rimasero a Roma in tutto nove giorni. Il gruppo di fuoco cercò inutilmente Falcone nel ristorante “al Matriciano” nel quartiere Prati. Scoprirono in seguito che il giudice frequentava “La Carbonara”, nella centralissima Campo de’ Fiori. Poi fu la volta del Teatro Parioli, dove lavorava Maurizio Costanzo, e lì cercarono di capire dove piazzare il tritolo. Individuarono un cassonetto dell’immondizia. Entrarono anche in teatro per assistere al “Maurizio Costanzo Show”. Quel giorno, in sala, pare ci fosse anche Falcone. Improvvisamente però, il 4 marzo, Riina cambiò i programmi e ordinò ai picciotti di tornare a casa. Otto giorni dopo partì l’offensiva stragista in Sicilia. Il 12 marzo venne freddato a Mondello l’eurodeputato Salvo Lima, prima uomo del potentissimo ministro Giovanni Gioia, poi passato armi e bagagli dai fanfaniani a trasformare in corazzata nazionale il vascello laziale della corrente di Giulio Andreotti, portando in dote al sette volte presidente del Consiglio la cassaforte dei voti della famiglia più inquinata dell’Isola, come l’aveva definita il generale Carlo Alberto dalla Chiesa. Clientele e favori. Grandi affari e mafia. Fino al Maxiprocesso, che fu la condanna di Lima. Non era tra gli imputati, ma i tempi del giudizio coincisero con la sua parabola discendente. Lima era ormai incapace di garantire gli interessi di una Cosa Nostra alla ricerca di un canale per neutralizzare i guasti del pool antimafia di Giovanni Falcone.
Franco Fracassi - The Italy Project
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Morgan, Morgan50: compleanno in concerto, 23 December 2022, Teatro Parioli, via Giosuè Borsi 20, 00197 Rome, Italy [digital, 50.80cm x 33.87cm] | www.danilosama.ph
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Siete già stati nel nuovo @ercoli1928 a Trastevere?? Ercoli 1928 è da sempre un punto di riferimento per gli amanti del buon cibo e del buon bere, per fare una spesa di qualità, mangiare o bere un drink, senza rigidi confini tra gastronomia e ristorante. Dopo la storica bottega in #Prati e l’apertura ai #Parioli, Ercoli inaugura il terzo locale nel cuore più antico di #Trastevere, in via Giggi Zanazzo 4, in quello che un tempo era un teatro. Entrando da #ercolitrastevere , sembra di trovarsi in un elegante mercato al coperto, con banchi disseminati tra archi a mattoni e soffitti a volte: la gastronomia, la cabina dei formaggi, la bakery, la grande caffetteria, i prodotti ittici e la bottega delle spezie e del cioccolato. Negli scaffali troviamo prodotti di alta qualità, italiani e non solo. Il ristorante con cucina a vista prevede piatti della tradizione e innovativi nati dalla creatività dell’executive chef @andrea.diraimo e dello chef @cheffino_luigi . Da notare la selezione di carne cotta con il “Josper Grill”, che unisce in sé griglia a carbone e forno tradizionale, assicurando agli alimenti una consistenza ed un gusto perfetti. Molto piacevole e intimo anche lo spazio all’aperto in Via della VII Coorte, ideale per godere al meglio del mite clima Romano. Grande sorpresa di Ercoli Trastevere è poi il “Drink Theatre”, guardato da una vera e propria gradonata con comode file di sedute, ideale per chi vuole gustare un aperitivo sbirciando il lavoro dei barman; dall’aperitivo al dopocena, la proposta di cocktail classici è affiancata da una piccola carta nata dalla consulenza del barmade @federico.tomasselli . Accurata anche la selezione dedicata al vino: circa 400 etichette tra Champagne, bollicine, bianchi, rossi e rosé, con qualche interessante incursione nel panorama dei vini naturali e biodinamici. Una selezione vivace, in continuo ampliamento sia nel numero che nei territori esplorati. Per saperne di più vai all’articolo completo al link in Bio : https://vino.tv/ercoli-1928-stupisce-e-conquista-con-la-nuova-apertura-a-trastevere/ ———————————————— #followmywinepassion #vinotv #chiaragiannotti #roma #ristoranti #ristorantiroma #areagourmet (presso Ercoli 1928) https://www.instagram.com/p/CWX9hZqtoOR/?utm_medium=tumblr
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Christmas is over, but show must go on! 🎁🎄🎭 And I realized these gifts for the show 😎 • • • • • #setdesign #setdesigner #scenografo #parioli #PRESENT #PRESENTS #regali #actionpro #props #christmas #teatro #THEATR #scenografia #ilovemyjobsomuch #ILOVEMYJOB #MYJOBS #picoftheday #cinematographylife #set #gift #gifts (presso Parioli Theatre Club) https://www.instagram.com/p/Bst-_pDlZR-/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=1j6xvxzeux8gc
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26 ott 2020 19:41
LUCHERINISSIMO! ''CLAUDIA CARDINALE UN PO' MALMENATA (SI DICEVA) DA PASQUALE SQUITIERI LA CHIAMAVAMO 'BELLA DI BOTTE'. I DUE DE LAURENTIIS: MOMENTI DI BORIA. GIULIANA DE SIO: LA MELATO IMMAGINARIA. ELEONORA GIORGI: BIONDA FRÉGALO. SERENA GRANDI: SOTTO IL VESTITO GENTE'' - RICORDI E SUCCESSI DEL PRIMO PRESS AGENT ITALIANO: LA PARRUCCA A FUOCO DELLA MILO, LA GUERRITORE CON LA TELECAMERA IN POSTI PROIBITI. E LO SPETTACOLO TEATRALE CHE ORA DOVRÀ RIMANDARE…
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Rodolfo di Giammarco per “la Repubblica - Edizione Roma”
«Tutti i palcoscenici, i set e le opportunità della mia vita hanno a che fare con Roma. Dopo due anni di Medicina all' università per far contento mio padre, a piazzale della Croce Rossa incontro ragazze e ragazzi che m' invogliano a fare un provino all' Accademia Nazionale d' Arte Drammatica, entro, e studio recitazione» ricorda parlando a raffica Enrico Lucherini.
«E quando lì il maestro Orazio Costa mi dice di fare "Edipo Re", e qualcuno commenta 'Ecco Edipo ai Parioli', capisco che sono un cane, me ne vado, ma una collega, Rossella Falk, mi convince a lavorare con la Compagnia dei Giovani insieme a Romolo Valli e Giorgio De Lullo, e giriamo l' Italia, andiamo in tournée in Sud America con sette commedie dove dico solo tre parole, e intanto assisto ai lanci dei nostri spettacoli a Montevideo, Lima, Caracas e Santiago, e quando torniamo in Italia m' invento la professione di press-agent».
Oggi Enrico Lucherini, energico 88enne, ha all' attivo, come testimoniano mostre antologiche e docufilm, la bellezza di 582 eventi da lui curati, valorizzati, resi clamorosi.
I primi spettacoli dal vivo da lei lanciati in che sale della Capitale figuravano in programma?
«Feci un' esperienza non facile all' Eliseo nel 1960 con un allestimento coraggioso di Visconti come "L' Arialda" di Testori che suscitò polemiche, censure e dissensi, con Luchino che rispose al pubblico col gesto dell' ombrello, e con Morelli-Stoppa, e Orsini, che manifestarono per protesta davanti al Quirinale. Poi al Valle nel 1965 mi sono occupato de "Il giardino dei ciliegi" sempre con regia di Visconti, ancora con Morelli-Stoppa, nel cartellone del Teatro Stabile della Città di Roma. Al contrario di allestimenti dolorosi e di routine, era un Cechov tutto fiorito e di color rosa, e ce l' ho nel cuore. Ma ricordo con uguale entusiasmo anche il battage per l'"Adelchi" di Vittorio Gassman nella tenda-circo piazzata nei pressi dell' Hotel Parco dei Principi. Che avventura nuova!».
All' inizio degli anni Sessanta lei è stato parte integrante della comunità notturna di via Veneto...
«Si andava al cinema, c' erano solo due locali importanti allora, e poi senza dircelo ci ritrovavamo tutti lì, in fazioni separate. Da Doney c' era il clan Visconti con Patroni Griffi, La Capria, Rosi. Di fronte, al Cafè de Paris, c' erano Flaiano, Fellini, Gassman e la Ferrero, De Feo, Talarico. Più su da Rosati c' erano i più seri e composti, tipo Antonioni e la Vitti, il regista Franco Indovina con Soraya, magari il Re Faruk con la cantante lirica Irma Capece Minutolo (che ribattezzammo Irma-capace-di-tutto).
Fioccavano i soprannomi.
Claudia Cardinale un po' malmenata (si diceva) da Pasquale Squitieri: Bella di botte. I due De Laurentiis: Momenti di Boria. Giuliana De Sio: la Melato immaginaria. Eleonora Giorgi: Bionda frégalo. Serena Grandi: Sotto il vestito gente. L' agente Carol Levi: L' onore dei prezzi...».
Intanto lei sfornava dovunque promozioni clamorose e s' era alleato con bravi paparazzi...
«Operavo anche in società. Dopo gli incarichi ricevuti per "La notte brava", "La ciociara" e "Il Gattopardo" chiesi aiuto a Matteo Spinola. Ed ebbi una fortuna sfacciata, che un po' m' andavo a cercare. Tra le prime cose che mi aiutarono a far rumore ci fu la richiesta dello sceneggiatore Gualtiero Jacopetti di dargli una mano per promuovere il film " Il mondo di notte" a base di spogliarelli: coinvolsi una regina dello strip- tease, Dodo D' Hambourg, la introdussi nell' inaugurazione di sei vetrine del sarto Emilio Schuberth a via Condotti, le chiesi di mostrarsi completamente nuda buttando via di colpo la pelliccia di zibellino, e ottenni che i fotografi urlassero, e che Schuberth ci cacciò furente dal suo atelier. Ma il giorno dopo eravamo su tutti i giornali».
Lei in quest' ambiente vanitoso, interessato, e pronto a qualsiasi colpo di scena, ha mai avuto amicizie serie, legami umani?
«Ho voluto bene a Luchino Visconti, Peppino Patroni Griffi, Vittorio Gassman e Marcello Mastroianni».
Può confessare una sua gaffe, un suo pauroso incidente professionale?
«Un giorno mi telefona Antonioni, mi prega di andare da lui alla Collina Fleming. Trovo in casa Monica Vitti, piuttosto cambiata da come l' avevo conosciuta in Accademia. Lui ha in mano la sceneggiatura di "Deserto rosso". Lei tocca la coda d' un pianoforte e dice 'Michele, viene, mi parla', a me lì per lì sfugge un 'Che dice?', e tutti e due mi guardano come se avessi rotto la poesia. Penso d' averla fatta grossa, ci salutiamo, vado via, e poi però vengo incaricato del film, e in seguito ho assistito Monica per i suoi film comici».
Tra circostanze a rischio e geniali trovate innocue, quali momenti del suo mestiere l' hanno divertita di più?
«Nella bolgia per la ballerina attrice turca Aiché Nana spogliatasi al Rugantino io c' ero, e il fotoreporter Secchiaroli mise in tasca a me i rullini quando fu perquisito dalla polizia, e l' ultima pagina dell' Espresso uscì inondata da quelle immagini. Con un' ambulanza salvai Agostina Belli che stava morendo in cella in un film agli Studios sulla Tiburtina. Calcolai bene come lanciare Sandra Milo sul set di "Vanina Vanini" facendole andare a fuoco la parrucca che io, Rossellini e Terzieff le strappammo un po' a fatica. In una conferenza organizzai un feroce litigio tra Monica Guerritore e un produttore accusato di aver messo una cinepresa non autorizzata che la riprendeva in certi punti chiave del corpo: un bluff.
Terrorizzai la Cardinale facendole accarezzare un ghepardo per il film "Il Gattopardo". Ma mi vanto d' aver fatto accettare a Sofia Loren la foto-manifesto disperata e violenta per "La ciociara". Mi piacque sorprendere i giornalisti a casa mia facendo loro scoprire dietro una porta Pieraccioni che leggeva un brano de "I laureati", o portare la stampa dietro le quinte del debutto di "D' amore si muore" di Patroni Griffi per svelare che il rumore del mare si doveva al rullio di sfere dentro un tamburo. Adesso a dare il buon esempio ci pensa il mio socio Gianluca Pignatelli».
Quando non deve sostenere un' impresa artistica, che Roma cerca e riconosce sua?
«Mio padre mi cacciò di casa e mi comprò un ufficio ai Parioli, in una traversa di Viale Parioli. Fuori dal lavoro andavo al Bar della Pace, ma ordinariamente vado con giornali e riviste al bar Cigno. Se capita, sono uno spettatore teatrale. Dopo le direttive di ieri, aspetterò che le sale riaprano. Io la stavo per far grossa: il 6 novembre avrei inaugurato, da attore, la stagione dell' Off/Off, con "C' era questo, c' era quello", raccontando memorie di tanto lavoro, accanto a un amico ingegnere, Nunzio Bertolami».
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Teatro Il Parioli: l'attrice Anicito in "Cammela e il gruppo delle mamme"
CAMMELA E IL GRUPPO DELLE MAMME è lo spettacolo con la divertentissima CHIARA ANICITO, che andrà in scena il 23 dicembre 2023 ore 18.00 al Teatro Il Parioli. Carmela o meglio come ama puntualizzare lei “Cammela con due M come Mammellata” è una mamma siciliana popolare e semplice, che cresce due figli Santino di 9 anni e Agatuccia di 2, assieme a suo marito Placido. Attraverso monologhi, musica e…

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Mi ritorna in mente, con Mario Giordano e Gianluigi Paragone
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Così ricordando Maurizio Costanzo Fabio Fazio "passa" a Mediaset
Maurizio Costanzo, un nome che ha segnato oltre quarant’anni di storia della televisione italiana, è stato ricordato con affetto e nostalgia in un evento speciale intitolato “Dedicato a… Maurizio Costanzo”. Il 24 febbraio 2023 moriva il grande conduttore Maurizio Costanzo. Per ricordarlo, il Teatro Parioli di Roma si è riempito di volti noti della televisione italiana. A condurre l’evento, due…
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Debutterà mercoledì 15 novembre 2023 alle ore 21.00 al Teatro Parioli, L’avaro immaginario, tratto da Molière/Luigi De Filippo, adattamento e regia di Enzo Decaro, interpretato da Enzo Decaro, Nunzia Schiano e sei attori della Compagnia di Luigi De Filippo: Luigi Bignone, Carlo Di Maio, Massimo Pagano, Giorgio Pinto, Fabiana Russo, Ingrid Sansone. «Il progetto nasce soprattutto da una curiosità “artistica”, a sua volta originata dalla costatazione che, a un certo punto della loro carriera, i De Filippo (Peppino e Luigi in particolare) hanno sentito l’esigenza di confrontarsi con il teatro di Molière e il suo genio innovativo, rimasto forse nel suo genere ancor oggi ineguagliato e vivissimo. A riprova, il fatto che, dopo oltre quattro secoli, in occasione della recente ricorrenza del quadricentenario dalla nascita, si son tenute ovunque celebrazioni, studi e ricerche dedicate al suo teatro e alla sua mai tramontata “comédie humaine”. In particolare, L’ avaro e Il malato immaginario sono stati i due titoli a cui, una generazione dopo l’altra, i De Filippo, padre e figlio, hanno dedicato seppur con differenti approcci la loro attenzione, sia teatrale che umana, dal momento che per entrambi, come del resto per Molière, il confine tra la rappresentazione teatrale e la vita come teatro, anche vissuto nella realtà quotidiana, è stato davvero sottile» (Enzo Decaro) Sette quadri, un prologo e un epilogo. È un viaggio nel teatro, quello di Molière in primo luogo, ma non soltanto… È anche un viaggio nel tempo quello del Seicento, un secolo pieno di guerre, epidemie, grandi tragedie ma anche di profonde intuizioni e illuminazioni che non riguardano solo “quel tempo”. Ed è anche il viaggio, reale e immaginario, di Oreste Bruno, da Nola, e la sua famiglia, che è poi anche la sua Compagnia viaggiante di teatranti: è la tipica “carretta dei comici” tanto cara sia a Peppino che a Luigi De Filippo. È il viaggio verso Parigi, verso il teatro, verso Molière. Ma anche una fuga: dalla peste, da una terribile epidemia che ha costretto i Nostri a cimentarsi in un avventuroso viaggio verso un sogno, una speranza o solo la salvezza. Lungo il percorso, quando “la Compagnia” arriva nei pressi di un centro abitato, di un mercato o di un assembramento di persone, ecco che il “carrello viaggiante” diventa palcoscenico e “si fa il Teatro”. E con il “teatro” si riesce anche a mangiare, quasi sempre. Infatti, grazie agli stratagemmi di tutti i componenti della famiglia teatrale, si rimedia il pasto quotidiano o qualche misera offerta in monete o, più spesso, qualche pezzo di animale già cucinato offerto come compenso della esibizione sul palco-carretto, manco a dirlo, delle opere di Molière (L’Avaro e Il malato immaginario sono “i cavalli di battaglia” di cui vengono proposti i momenti salienti, opportunamente adattato al luogo e agli astanti). Gli incontri durante il viaggio, sorprendenti ma non tutti piacevoli, l’avvicinamento anche fisico a Parigi, al teatro di Molière, la “corrispondenza” che il capocomico invia quotidianamente all’illustre “collega”, la forte connessione tra il mondo culturale e teatrale della Napoli di quel tempo (con Pulcinella che diventa Scaramouche) con quella francese, di Molière ma forse ancor più di Corneille (che si celerebbe sotto mentite spoglie dietro alcune delle sue opere maggiori) la pesante eredità del pensiero di uno zio prete di Oreste Bruno, Filippo detto poi Giordano, scomparso da alcuni decenni ma di cui per fortuna non si ricorda più nessuno, e la morte in scena dello stesso Molière poco prima del loro arrivo a Parigi, renderanno davvero unico il viaggio di tutta la “Compagnia di famiglia” commedianti d’arte ma soprattutto persone “umane”, proprio come la grande commedia del teatro, dove “tutto è finto, ma niente è falso”. L’avaro immaginario tratto da Molière/Luigi De Filippo – adattamento e regia: Enzo Decaro; interpreti: E. Decaro, Nunzia Schiano, Luigi Bignone, Carlo Di Maio, Massimo Pagano, Giorgio Pinto,
Fabiana Russo, Ingrid Sansone; musiche: Nino Rota; musiche di scena: ispirate a villanelle e canzoni popolari del Seicento napoletano; produzione: I due della città del sole; - rimarrà in scena al Teatro Parioli fino a domenica 19 novembre 2023 (orario: da mercoledì 15 a sabato 18, ore 21.00; domenica 19, ore 17.00).
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