#Schiavitù Mondiale
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moonyvali · 2 years ago
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RIFLETTICI SU
Uriel Crua
"È il 1999. Qualcuno ti dice cose come: tra circa vent'anni esisteranno dei telefoni portatili che saranno più veloci dei computer più potenti in circolazione: ci potrai pagare i conti e perfino lavorare. Tra vent'anni ci saranno monopattini elettrici in affitto per strada, e li metterai in moto con un comando a distanza e ti preleveranno i soldi del noleggio direttamente dal conto. Dei disperati ti consegneranno il cibo a casa, cibo prenotato col tuo telefono-telecomando. Loro guadagneranno un tot a consegna, e lavoreranno come pazzi per due spicci. Sarà la nuova schiavitù. Se cercherai un lavoro, anche se sarai più che qualificato, non otterrai un contratto superiore ai sei mesi, rinnovabile per altri sei mesi, e poi altri sei, e poi ancora: guai a fare arrabbiare il padrone vaneggiando di diritti, perché avrà facoltà di non rinnovarti quel contratto e tenerti al guinzaglio per anni. Se invece sarai tra i fortunati che un lavoro fisso lo hanno, il padrone potrà licenziarti anche senza giusta causa.
Tra vent'anni circa i governi di mezzo mondo riusciranno a fare credere a tutti che un raffreddore è così letale da doverli costringere in casa per mesi, pena multe e in alcuni casi il carcere. Non potrai vedere i tuoi parenti. Non potrai entrare in chiesa. Non potrai celebrare funerali. Ma potrai ordinare pizze col tuo telefono-telecomando e lo schiavo immigrato te le porterà fino al pianerottolo.
Tra vent'anni ai bambini sarà impedito di andare a scuola se non hanno uno "stato di salute" certificato dal governo. Poi ad alcuni verrà impedito, sempre se sprovvisti del certificato di salute, persino di andare al bar o di entrare in posta.
In alcuni comuni il certificato di salute sarà legato alle emissioni inquinanti della tua autovettura, e se non comprerai macchine nuove ogni due anni, non potrai circolare in alcune zone della tua città, ma potrai restare a casa a guardare tutti i film che vuoi grazie al tuo telefono-telecomando.
Solo tramite il tuo telefono-telecomando potrai accedere ad alcuni servizi essenziali come anagrafe, passaporto, previdenza.
Quasi tutti pagheranno attraverso il telefono-telecomando, e il contante pian piano sparirà fino a permettere ad alcuni governi di spegnere una protesta semplicemente spegnendo i conti-correnti dei manifestanti.
Ah. E ci sarà la terza guerra mondiale ma tutti saranno convinti di combattere in nome della pace."
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gregor-samsung · 1 year ago
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" Io mi chiedo spesso perché tanta gente oggigiorno abbia paura. E lo constato con preoccupazione, a mia volta, perché questo tipo di paura è la premessa del fascismo. La gente che ha paura non chiede altro che trovare un papà che curi per essa le questioni più complesse. Dal papà, poi, accetterà pure le sculacciate. Dovunque andiamo, oggi, sia un salotto o un ufficio, troviamo una parte cospicua dei presenti che vive il nostro come il peggiore dei mondi possibili. Con paure terribili: la paura demografica o la paura della disonestà. E magari, poi, loro stessi sono disonesti. Io non capisco perché non dobbiamo apprezzare anche gli aspetti positivi della nostra epoca: viviamo il doppio dei nostri bisnonni, nei nostri paesi abbiamo quasi sconfitto la fame e il dolore, ci siamo quasi affrancati dalla schiavitù della tradizione e da quella della scarsità. Eppure la gente non se ne rende conto. Con un piccolo lettore di compact disc e con i dischi che compriamo a poco prezzo in edicola, possiamo sentire le migliori orchestre del mondo. Mio nonno, che era un melomane, per sentire la musica doveva prendere la carrozza, partire, farsi ore di viaggio, arrivare a Napoli e lì finalmente sentiva una sinfonia. Ma solo quando l'orchestra c'era e se lui poteva: una volta ogni due o tre anni. Ci sono, dunque, milioni di persone che sottovalutano gli aspetti positivi della nostra epoca. E vivono come apocalittici i pericoli: sono sicuri che l'umanità vada a rotoli. Quello che non capiscono è appunto il problema della complessità, del "feedback". Non capiscono, ad esempio, che è vero, sì, che noi come popolazione mondiale aumentiamo. Però, se aumenteremo troppo, a un certo punto ce ne accorgeremo e rallenteremo la crescita. Non siamo dei macigni che rotolano in modo meccanico e inconsapevole. Siamo dotati di intelligenza e quindi, quando occorre, sappiamo correre ai ripari. "
Domenico De Masi, Ozio creativo. Conversazione con Maria Serena Palieri, Ediesse (collana Interventi), Roma, 1997¹; pp. 137-138.
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rassegnanotizie · 2 months ago
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Summarize this content to 400 words in Italian Uno su tre è un bambino. Don Aldo Bonaiuto: "Mobilitiamoci tutti"
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scienza-magia · 3 months ago
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Mercato illegale di minerali per l'elettronica
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Il lato sporco dell’energia pulita. Il dramma dell’estrazione illegale dei metalli per la transizione ecologica. Dal Brasile, al Cile, all’Argentina a panama, la domanda di metalli più o meno rari, e comunque necessari alla transizione ecologica, sta rendendo sempre più diffusa l’estrazione illegale Con l’aumento della domanda di minerali critici, aumenta anche la quantità di attività estrattive illegali, che si appoggiano allo sfruttamento eccessivo dei lavoratori e delle risorse naturali. È in atto un boom minerario come non si vedeva da decenni, poiché i governi e le società energetiche perseguono nuovi progetti minerari per estrarre i minerali critici necessari a sostenere la transizione verde globale. Le aziende cercano di estrarre un’ampia gamma di metalli e minerali, come litio, cobalto e zinco, per la produzione di batterie agli ioni di litio, apparecchiature per le energie rinnovabili e altre tecnologie pulite. L’aumento dell’attività estrattiva a livello mondiale sta anche attirando l’attenzione indesiderata di criminali che cercano di accaparrarsi una fetta della torta dei minerali critici conducendo attività minerarie illegali. Il Brasile soffre da tempo di estrazione mineraria illegale, che sta diventando ancora più diffusa con l’aumento della domanda di metalli e minerali preziosi. Una delle recenti retate ha sorpreso i criminali mentre estraevano grandi quantità di cassiterite, il principale minerale dello stagno.
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Sebbene se ne parli meno rispetto ad altri minerali critici, lo stagno è un componente chiave per il rivestimento di pannelli solari, batterie agli ioni di litio e saldature per un’ampia gamma di prodotti elettronici. Il prezzo dello stagno è aumentato del 29% nei primi sei mesi di quest’anno e il Brasile è uno dei suoi maggiori esportatori. Le attività minerarie illegali nella regione amazzonica brasiliana sono aumentate, poiché un maggior numero di aziende ha investito in attività minerarie convenzionali nell’area. Oltre alla cassiterite, le bande criminali cercano di estrarre anche manganese e rame. Il numero di progetti minerari è aumentato in seguito alla recente introduzione di iniziative per attrarre investimenti minerari critici da parte del governo brasiliano. Il governo ha cercato a lungo di stroncare le attività illegali di estrazione dell’oro in Brasile, ma le bande criminali continuano a cercare l’oro e altri minerali critici. Sebbene il prezzo della cassiterite sia notevolmente inferiore a quello dell’oro, circa 14-21 dollari al chilo, è molto più abbondante. Le bande possono estrarre fino a 300 kg di cassiterite al giorno sulla terra degli indigeni Yanomami, rispetto a circa 4 kg di oro al mese. L’estrazione della cassiterite può contribuire a finanziare l’estrazione illegale di oro, rendendola un’attività vitale per le bande criminali. Queste bande pagano i camionisti per contrabbandare illegalmente la cassiterite attraverso i confini degli Stati brasiliani, nascosta tra altri prodotti, come frutta e pesce. Nel 2022, 60 tonnellate di cassiterite in viaggio verso la Cina sono state sequestrate in un’unica operazione al porto di Manaus.
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La polizia continua a sequestrare ogni giorno enormi quantità di minerali critici estratti illegalmente e nascosti nei camion sulle autostrade brasiliane. Nel giugno di quest’anno, la polizia ha sequestrato 23.000 tonnellate di manganese che stavano per essere esportate in Cina. Questo ha portato la polizia federale a chiudere un sito minerario illegale nello stato di Pará. Le autorità dello Stato hanno anche fatto irruzione in diversi siti di rame e oro, dove hanno riferito che i lavoratori operavano in condizioni di schiavitù. Caio Luchini, capo della polizia federale di Roraima, lo stato più settentrionale del Brasile, ha sottolineato le difficoltà nel reprimere le nuove attività minerarie illegali. Luchini ha detto che è più facile nascondere l’origine illegale della cassiterite e di minerali simili rispetto all’oro, che ha “controlli più rigidi”. Ha aggiunto: “Con questo boom della cassiterite e di altri minerali, vale la pena di rianalizzare la nostra legislazione”. Non solo Brasile e Amazzonia Il Brasile non è l’unico Paese dell’America Latina a combattere l’estrazione illegale. Nel “Triangolo del litio”, una regione con abbondanti riserve di litio situata in Argentina, Bolivia e Cile, si teme un aumento delle attività minerarie illegali, poiché le bande cercano di trarre profitto dall’estrazione di uno dei minerali critici più ricercati. Nel frattempo, questo mese a Panama, il governo ha avvertito di un aumento del rischio di attività minerarie illegali in seguito alla chiusura delle operazioni della miniera di rame Cobre Panamá nel novembre dello scorso anno. Il ministro della Sicurezza di Panama, Frank Ábrego, ha dichiarato: “Per queste pratiche vengono utilizzati metodi inappropriati e sostanze chimiche altamente pericolose come il cianuro. Ci sono informazioni che indicano che gruppi criminali organizzati sono coinvolti in questo business illegale”. Il mercato di questi minerali critici è enorme, in quanto i Paesi di tutto il mondo si stanno impegnando a rafforzare le loro catene di approvvigionamento per garantire una fornitura costante di metalli e minerali in grado di soddisfare la crescente domanda. I leader criminali hanno trovato modi innovativi per utilizzare le rotte commerciali legittime per esportare minerali illegali, rendendo più difficile tracciare le loro attività. Ad esempio, recenti rapporti suggeriscono che i porti franchi, originariamente destinati a fornire stoccaggio e transito di merci in esenzione fiscale, sono stati utilizzati dai leader criminali per vendere in tutto il mondo i minerali critici acquisiti illegalmente. Nell’aprile di quest’anno, l’ONU ha guidato un gruppo di lavoro che mirava a sostenere oltre 100 Paesi nella definizione di linee guida per prevenire alcuni dei fenomeni di degrado ambientale e di violazione dei diritti umani legati all’estrazione di minerali critici. Le linee guida affronterebbero l’aumento dei casi di lavoro illegale e di violazione dei diritti umani legati all’industria. Comunque c’è ancora molto da fare per affrontare l’aumento delle attività minerarie illegali nelle principali regioni minerarie del mondo. Mentre i governi cercano di reprimere l’estrazione illegale all’interno dei loro confini, l’introduzione di standard internazionali più rigorosi per l’esportazione di minerali potrebbe contribuire a ridurre il problema, incoraggiando una maggiore trasparenza della catena di approvvigionamento per tracciare i minerali dall’estrazione all’esportazione. Read the full article
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cinquecolonnemagazine · 6 months ago
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Lavoro minorile: i dati nella giornata mondiale
Nonostante gli impegni presi con le Convenzioni internazionali, secondo le ultime stime, nel mondo 160 milioni di bambini - 63 milioni bambine e 97 milioni bambini - sono ancora coinvolti nel lavoro minorile, quasi 1 su 10 di tutti i bambini del mondo, e di questi 79 milioni, quasi la metà, svolgono forme di lavoro pericolose. Lavoro minorile: i record negativi asiatici Il Bangladesh non fa eccezione: secondo il National Child Labour Survey 2022, i bambini fra i 5 e i 17 anni che lavorano sono oltre 1,7 milioni e di questi poco più di 1 milione è impiegato in lavori pericolosi. Quest'anno ricorre il 25° anniversario dell'adozione della Convenzione n. 182, la prima universalmente ratificata, che chiede la proibizione e l’eliminazione delle peggiori forme di lavoro minorile. Non meno importante è la Convenzione del 1973 (n. 138), che stabilisce che l'età minima per l'ammissione al lavoro non debba essere inferiore a quella in cui cessa l'obbligo scolastico. Inoltre, con l’adozione dell’Agenda 2030, la comunità internazionale si è impegnata a porre fine al lavoro minorile in tutte le sue forme entro il 2025 (Obiettivo 8.7). In Bangladesh il Labour Act del 2006 proibisce l'impiego di bambini al di sotto dei quattordici anni e vieta le forme pericolose di lavoro per i minori di 18 anni. Tuttavia, resta ancora molto da fare. La povertà è il principale fattore che costringe i bambini a entrare precocemente nel mercato del lavoro, privandoli della loro infanzia e danneggiando il loro sviluppo fisico e mentale. In forme estreme, il lavoro minorile comporta schiavitù, traffico di esseri umani o servitù per debiti. Le ragazze sono particolarmente a rischio, un problema aggravato dal mancato accesso all'istruzione e da pratiche dannose come il matrimonio precoce o forzato.   L’intervento di ActionAid ActionAid lavora in Bangladesh dal 1982, focalizzandosi sui diritti delle donne e dei bambini. Le Happy Home, letteralmente "case felici", sono spazi sicuri che l’organizzazione ha creato per proteggere bambine e ragazze in situazioni di estrema fragilità, offrendo loro un luogo sicuro dove crescere e garantirsi un futuro. Noor, oggi 12enne, ha potuto riprendere i suoi studi. Dall’età di quattro anni ha vissuto e lavorato come domestica. “Prima di stare qui, nella Happy Home, vivevo con le mie zie materne che mi facevano lavare i loro vestiti. Se non facevo bene il lavoro, mi picchiavano e mi lasciavano senza cibo. Successivamente, mi hanno mandata a lavorare in un’altra casa come domestica e ho smesso di studiare. Un giorno, mentre facevo questi lavori, mi sono scottata con dell'acqua calda e il proprietario della casa mi ha picchiato. Dopo questo incidente, mi hanno licenziata. Non portando soldi, le mie zie mi hanno cacciata di casa. Sono stata un po’ a casa di mia madre, ma lei lavorava e non poteva tenermi e mi ha trovato un lavoro in una fabbrica di bambole durante il giorno, mentre la sera tornavo da lei. Poi un’altra zia mi ha portato nella Happy Home. Qui posso mangiare regolarmente e vado a scuola, in passato nessuno si prendeva cura di me in questo modo. Se non fossi venuta qui, avrei probabilmente dovuto lavorare anche io in una fabbrica per sempre, visto che non avevo completato gli studi”. Le storie di Noor e delle altre bambine accolte negli spazi sicuri gestiti da ActionAid sono tutte caratterizzate da un passato di abbandono e solitudine.“Ci sono così tanti bambini che non hanno l’opportunità di andare a scuola e nemmeno di giocare. Qui nelle Happy Home di ActionAid proviamo a dare uno spazio sicuro a tutte loro. La nostra missione è di non lasciare nessun bambino indietro. È inaccettabile che i bambini lavorino in queste condizioni, come se fossero delle macchine, solo per poter avere un po’ di soldi per comprare del cibo. È nostra responsabilità impegnarci per garantire loro una vita diversa” afferma Sanjida Afrin di ActionAid Bangladesh. La campagna con Progetto Happiness In occasione della Giornata Mondiale contro il Lavoro Minorile, ActionAid e Progetto Happiness lanciano una nuova campagna di sensibilizzazione e di raccolta fondi tramite il sostegno a distanza. Giuseppe Bertuccio D’Angelo, ideatore e mente di Progetto Happiness, collabora dal 2022 con ActionAid realizzando video reportage su temi sociali e diritti umani. Dopo aver documentato la quotidianità dei bambini in Kenya e la vita nelle favelas brasiliane, quest’anno ha documentato la realtà delle bambine e dei bambini lavoratori in Bangladesh incontrando fra gli altri anche Jui e Noor. La campagna è online sui Foto di Suvajit Roy da Pixabay Read the full article
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delectablywaywardbeard-blog · 8 months ago
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Addio a Maryse Condé, 'gigante della letteratura'
Addio ad una grande signora della letteratura mondiale, più volte in odore di Nobel: è morta all’età di 90 anni la scrittrice francofona originaria della Guadalupa, Maryse Condé, autrice di una trentina di opere sull’Africa, sulla schiavitù, sulle molteplici identità del mondo nero, caraibico ed africano. Condé, che era nata l’11 febbraio 1934 a Pointe-à-Pitre, nella Guadalupa francese, è…
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zenopagliai · 9 months ago
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La Storia, tutta da dimenticare.
” Su Radio 24 sto ascoltando in Pod Cast gli interventi del Prof. Alessandro Barbero noto storico e brillante espositore di una Storia che forse sarebbe meglio dimenticare perchè è solo una sequela di crimini contro l’ Umanità. Stiamo celebrando da sempre uomini che furono solo degli squilibrati, degli assassini o di veri pazzi, e ogni statua eretta in loro onore a mio parere non è altro che un atto d’accusa contro costoro. “
La Storia: un incubo senza fine?
Ascoltando le riflessioni del Professor Barbero sulla Storia, un senso di profonda inquietudine mi pervade. Concordo sul fatto che la Storia non sia un racconto edificante, bensì una sequenza di crimini contro l’umanità. Guerre, genocidi, oppressioni, schiavitù: un’ininterrotta litania di orrori che macchia indelebilmente il nostro passato.
Un’inquietante sensazione di déjà-vu:
Celebriamo figure storiche che, a ben vedere, si rivelano carnefici efferati. Le loro statue, anziché celebrare la loro grandezza, dovrebbero essere moniti a perenne memoria delle loro atrocità.
La Storia come monito inascoltato:
Mi assilla un pensiero angoscioso: non impareremo mai nulla dalla Storia. Le atrocità del passato si ripetono, in forme diverse, ma con la stessa efferata brutalità. Pensiamo ai recenti conflitti in Iraq, Afghanistan, il conflitto israelo-palestinese e quello Russo-Ucraino in atto in diverse parti del mondo, alle nuove forme di schiavitù.
Un futuro di orrore:
L’umanità sembra incapace di sottrarsi a questa spirale di violenza e autodistruzione. Forse, come sosteneva Freud, siamo guidati da una pulsione di morte che ci spinge verso l’annientamento.
Un barlume di speranza?
Davanti a questa desolante prospettiva, una flebile speranza si accende: la consapevolezza. Forse, attraverso la conoscenza e la memoria, possiamo imparare dai nostri errori e costruire un futuro migliore.
Uomini nella storia che si sono mostrati i più dei criminali:
Un’impresa ardua:
Compilare una lista esaustiva dei criminali più efferati della storia è un’impresa ardua, in quanto la nozione di “crimine” è soggettiva e muta nel tempo e nello spazio. Inoltre, la valutazione di atti compiuti in epoche remote risulta complessa, necessitando di un’attenta analisi del contesto storico e sociale.
Ciononostante, alcuni nomi emergono per la gravità e l’ampiezza dei loro crimini:
Antichità:
Genghis Khan: Conquistatore mongolo, noto per la sua brutalità e le sue campagne militari che causarono la morte di milioni di persone.
Nerone: Imperatore romano, ricordato per le sue persecuzioni cristiane e per l’incendio di Roma.
Erode il Grande: Re di Giudea, responsabile del massacro degli innocenti.
Medioevo:
Attila l’Unno: Conquistatore unno, il cui flagello terrorizzò l’Europa del V secolo.
Vlad III l’Impalatore: Principe di Valacchia, noto per la sua crudeltà e le sue torture.
Ivan il Terribile: Zar di Russia, il cui regno fu segnato da repressioni e violenze.
Età Moderna:
Adolf Hitler: Leader del partito nazista, responsabile dell’Olocausto e della Seconda Guerra Mondiale.
Joseph Stalin: Dittatore sovietico, artefice di carestie, gulag e repressioni che causarono la morte di milioni di persone.
Mao Zedong: Leader cinese, responsabile del Grande Balzo in Avanti e della Rivoluzione Culturale, che causarono la morte di decine di milioni di persone.
Epoca Contemporanea:
Pol Pot: Leader dei Khmer rossi, responsabile del genocidio cambogiano.
Saddam Hussein: Dittatore iracheno, noto per la sua brutalità e per l’uso di armi chimiche contro il suo stesso popolo.
I signori della guerra africani: responsabili di guerre civili, genocidi e violazioni dei diritti umani.
Conclusione:
La Storia non è un semplice susseguirsi di eventi, ma un monito a non ripetere gli errori del passato. Un monito che, purtroppo, l’umanità sembra ignorare, incamminandosi verso un futuro di orrore e autodistruzione. Non sopporto più i film di guerra o di violenza dove si esaltano uomini che sono stati solo dei grandi CRI-MI-NA-LI. Quando vedo una loro statua che campeggia su una pubblica piazza mi viene voglia di prendere una ruspa e fare -anche se tardivamente e inutilmente- giustizia sommaria fracassandola.
I VERI EROI DA CELABRARE.
Gli eroi da celebrare non sono quelli dello Sport, dello Spettacolo, della Moda o delle Canzonette, sono i grandi inventori, i grandi scienziati e i grandi tecnologi e i grandi esploratori che hanno sollevato l’ Umanità da tante fatiche fisiche e da tante malattie, anche se si deve dire che: piaccia o no, che lo si voglia ammettere o no, non lo hanno fatto solo altruisticamente per amore degli altri, ma primariamente per il proprio venale interesse. Non poteva essere altrimenti, e va bene così !
Un appello accorato: La posta in gioco è la sopravvivenza stessa dell’umanità.
Dobbiamo svegliarci da questo incubo! Dobbiamo educare le nuove generazioni ad ammirare i veri eroi. Dobbiamo educarli alla pace, al rispetto e alla compassione, non all’ esasperata competizione, alla vittoria a tutti i costi per umiliare perfidamente e sadicamente l’avversario. Solo così potremo spezzare la catena di crimini che insanguina la nostra Storia altrimenti insanguinerà anche quella futura.
Invito ai Lettori.  Gentile lettore, commenta questo articolo perchè il parere altrui è sempre molto gradito  per fare meglio  il punto.        Se vuoi saperne di più su queste avventure nel mondo digitale, ti invito a leggere miei articoli sul questo blog: www.pittografica.it
Ricerche eseguite dal dott. Zeno Pagliai su fonti  ritenute affidabili: https://www.pittografica.it/fonte-delle-informazioni/
Non dimenticare di seguirmi sulla mia pagina: FB: www.facebook.com/pittografica Un caro salto, dr Zeno Pagliai.
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carmenvicinanza · 1 year ago
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Ruby Hamad
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Ruby Hamad femminista, accademica e giornalista, racconta forme insidiose di discriminazione e altre manifestazioni quotidiane di razzismo interiorizzato.
È l’autrice di How White Women use Strategic Tears to Silence Women of Colour, nato dall’omonimo articolo del 2018, pubblicato per The Guardian Australia, che in italiano è stato tradotto col titolo Lacrime bianche / ferite scure. Femminismo e supremazia bianca. Un punto di riferimento globale per le discussioni su femminismo bianco e razzismo.
Nata in Libano e cresciuta a Sidney, in Australia, ha studiato sceneggiatura e regia cinematografica al Victorian College of the Arts, si è laureata in economia politica presso l’Università di Sydney e conseguito un master in giornalismo e pratica dei media presso l’Università di Sydney. Insegna storia e scienze sociali presso l’Università di Western Sydney.
Ha scritto articoli su diverse importanti riviste internazionali e tenuto il discorso di apertura della Giornata internazionale della donna 2017 e Feminist Intersection – In Conversation (con Celeste Liddle) per il Queen Victoria Women’s Centre, e l’hosting di panel al Melbourne Writers Festival e al Newcastle Writers Festival.
Redattrice per la pubblicazione femminista progressista The Scavenger, ha prodotto una serie di saggi sul significato culturale e politico del cibo e creato una serie su persone affette da disturbi mentali che indaga il mito che ha contribuito a plasmare l’opinione pubblica sullo stigma della malattia mentale.
Il suo primo libro, How White Women use Strategic Tears to Silence Women of Colour,  definito “Miglior libro del 2020” da Cosmopolitan, Harper’s Bazaar, Kirkus Reviews e Publishers Weekly, è una condanna bruciante e ad ampio raggio della ‘femminilità bianca strategica’ e della ‘svalutazione storica delle donne di colore’ nella cultura occidentale. 
Attraverso testimonianze, un’accurata ricostruzione storica, la sua esperienza personale e il ricorso alla cultura pop del cinema e delle serie TV, ha scritto un aperto atto di accusa al femminismo bianco liberale incolpato di non voler fare i conti con il proprio passato coloniale in cui le donne hanno esercitato – seppur da subalterne rispetto agli uomini – un potere e un ruolo fondamentale nel fissare gli standard dell’umanità nel suo complesso, incarnati nell’uomo bianco, ma anche nelle donne bianche. Non guardare alla storia, significa continuare a esercitare e perpetuare quel potere e pensare al razzismo solo come a un comportamento individuale e non come a un elemento fondamentale della costruzione binaria della identità femminile in cui alle donne bianche è stata riservata la parte di “damigella in pericolo” mentre alle nere la parte selvaggia e in definitiva subumana.
Dalla schiavitù al linciaggio e all’allontanamento forzato di bambini indigeni, le donne bianche sono state complici degli uomini bianchi nel razzismo e nella violenza, con il pretesto di proteggere la femminilità bianca. L’autrice esamina come questa eredità di secoli di violenza razziale e colonialismo da parte dei bianchi si manifesti ancora oggi nella vita di donne nere, asiatiche, latine, indiane, musulmane, arabe e indigene di tutto il mondo.
C’è da specificare che quando parla di “donne bianche” e di “donne nere” i termini non sono descrittivi ma politici. Non differenzia per colore della pelle ma si riferisce a coloro che beneficiano della bianchezza intesa come privilegio razziale. Quando parla di nero o marrone intende coloro che ne sono escluse in vari gradi secondo un confine in continuo movimento e di volta in volta rideterminato dalla colonialità globale in cui la razza (intesa come imposizione sociale) è il criterio fondamentale per la distribuzione della popolazione mondiale secondo ranghi, luoghi e ruoli nella struttura sociale e del potere.
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crazy-so-na-sega · 1 year ago
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"Da circa un ventennio questa ondata di risentimento contro le élites e l’establishment del capitalismo centralizzato del liberismo dispiegato si sta affermando in tutto il mondo. La sinistra del socialismo internazionale riformista e dei caucus del Partito Democratico così com’è venuto configurandosi negli Usa dopo il periodo dei Kennedy ha incarnato il liberismo dispiegato: è governato dallo Stato che afferma tanto il mercato quanto i diritti dell’uomo senza limiti dettati da principi morali regolatori. Le conseguenze sono dinanzi a tutti:
le disuguaglianze sono alle stelle, la carbonizzazione devastante avanza impetuosa, i lavoratori sono ridotti in una nuova schiavitù come documentano le morti sul lavoro che aumentano in tutto il mondo. Anche i sistemi sociali mutano: si sudamericanizzano ossia passano dalla povertà alla marginalità con conseguenze disgreganti gli universi morali, mentre le cattedrali del progresso capitalista ossia le grandi imprese escono dal mercato iperfinanziarizzato con conseguente affermazione di un nuovo capitalismo iper peristaltico. Solo le società naturali resistono tanto nella costruzione d’impresa con l’artigianato tecnologico, quanto nei mondi delle fedi. Ma questi universi sono stati e sono avversati e derisi dalla Sinistra Internazionale Mondiale.
Così il rovesciamento politico del mondo fa apparire naturale che si aumenti il costo del denaro alzando i tassi e si continui a pensare che sia possibile crescere e svilupparsi senza economia mista. Il ghigno liberista ha il volto dei potenti. Il mondo si è capovolto. È per questo che il meccanismo con la contaminazione pandemica e la guerra imperialista si è inceppato. La tempesta s'avvicina. E solo Dio ci può salvare."
-Giulio Sapelli
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pettirosso1959 · 1 year ago
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Sai perché sono stato ucciso?
Semplicemente perchè stavo per creare la prima banca centrale in Africa, che avrebbe sostenuto la moneta con le risorse del sottosuolo africano, questo avrebbe avuto conseguenze sull'ordine economico mondiale, in quanto Dollaro, euro e sterlina, non si basano su risorse naturali, perchè l'Europa non ne ha molte.
L'Africa quindi avrebbe potuto creare la sua banca centrale, la sua moneta unica e sostenerla con le nostre infinite riserve auree e avremo superato tutti gli altri sistemi economici del mondo.
Ecco perchè sono stato ucciso, perchè questo progetto avrebbe portato fine alla moderna schiavitù.
Al giorno d'oggi, con la Cina prima potenza mondiale con grandi interessi sull'oro e l'Africa, affiancata dalla potenza militare ed economica della Russia, l'Africa non solo sarebbe capofila economico del mondo ma anche libera.
Peccato, io c'ho provato.
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lamilanomagazine · 2 years ago
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Lecce, weekend ricco di eventi agli Agostiniani: inaugurazione della mostra dedicata a schiavitù e tratta, Giornata Mondiale del Gioco e Urban Center.
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Lecce, weekend ricco di eventi agli Agostiniani: inaugurazione della mostra dedicata a schiavitù e tratta, Giornata Mondiale del Gioco e Urban Center. Sabato 27 maggio, alle ore 17.30, nel chiostro degli Agostiniani, sarà inaugurata la mostra “Schiavitù e tratta: vite spezzate tra Africa e Americhe. Una ricostruzione storica”, realizzata dalla Biblioteca Amilcar Cabral del Comune di Bologna e organizzata da APS Voci della Terra, che resterà allestita fino all'11 giugno (ingresso libero, tutti i giorni dalle 9.30 alle 20). Dopo Bologna, Roma e Torino, arriva a Lecce l'esposizione che è lo sfondo e l'occasione per approfondire vicende che hanno disegnato l’ordine del mondo attuale, i paesi da cui venivano deportati gli schiavi africani, in molti casi gli stessi paesi di origine dei migranti odierni, e le culture afrodiscendenti germogliate nei paesi di arrivo. La mostra fa da cornice per collaborazioni con associazioni, gruppi, persone interessati alla valorizzazione delle culture africane e afrodiscendenti, al superamento di ogni forma di discriminazione, alla costruzione di comunità transculturali. L‘intento è proporre una fruizione dinamica, in cui i temi dell’esposizione prendono voce e presenza, coinvolgendo attivamente persone di origine africana e afrodiscendenti, esperti, attivisti, artisti. A Lecce è organizzata in collaborazione con il Comune, il Coordinamento delle Diaspore in Puglia - ETS, Unipop Interazione APS, Associazione Origens, HumanFirst e altre associazioni. Subito dopo l'inaugurazione, alle 18, è previsto l'incontro “Middle Passage: dalla violenza alla comunità transculturale”, condotto da Gabriella Melli con Charaf El Bouhali, Ana Estrela, Mamadou Toure, Alexander Kwaku Marfo, Cesare Pastanella, Cleidiane Pinheiro de Freitas, Modou Nget, Antonio Ciniero, Souleymane Barry. Domenica 28 maggio si celebra la Giornata Mondiale del Gioco, nella data in cui è stata costituita nel 1987 la International Toy Library Association. La giornata fa riferimento alla convenzione dell’Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, che riconosce ai bambini e alle bambine il diritto al riposo e al tempo libero, a dedicarsi al gioco e alle attività ricreative, a partecipare liberamente alla vita culturale ed artistica. Nel talk in programma in mattinata il commento all'art. 31 della Convenzione, che sancisce il diritto dei bambini al gioco, sarà consegnato allìassessora alla Cultura Fabiana Cicirillo. Le associazioni nazionali delle biblioteche, con altri organismi nazionali, promuovono, in questa giornata, iniziative a sostegno del gioco con funzione educativa, che trasmette modelli culturali e abilità psicomotorie, cognitive e relazionali. La Biblioteca OgniBene dedica la giornata soprattutto alla connessione tra generazioni ed ha organizzato un ricco programma in collaborazione con l'Associazione Così Come Sei che si articolerà dalle 10 alle 19 fra gli spazi interni del complesso degli Agostiniani e il giardino. Sono previsti talk e tavole rotonde sul tema del gioco e una serie di attività e laboratori tutti gratuiti realizzate da Di.Vagare, Lecce Scacchi, Tana del Folletto asd, Zio Ludovico, Fondazione Emmanuel, I Fabbricanti di Sogni, Gdr Salento, L'angolo del fumetto, Cirknos, Città del Sole e Club Tira il dado.   Il dettaglio del programma è disponibile a questo link sul sito della Biblioteca OgniBene: Biblioteca OgniBene - Giornata Internazionale del Gioco   «Con questi due appuntamenti, la mostra su schiavitù e tratta e la Giornata Mondiale del Gioco – dichiara l'assessora alla Cultura Fabiana Cicirillo – in un certo senso apriamo ufficialmente la stagione delle iniziative estive agli Agostiniani, che proseguiranno, a breve, con la rassegna letteraria del Comune, Agostiniani Libri. Anche quest'anno, avremo tanti autori e tanti temi sui quali riflettere, ragionare, emozionarci. Fra Agostiniani e Mura Urbiche, che dal 2 giugno riapriranno alle visite ospitando anche la mostra di Banksy, è nostra intenzione creare un polo culturale attrattivo per i leccesi e i turisti subito fuori dal perimetro del centro storico».   Ricordiamo, infine, che all'interno della Chiesa di Santa Maria di OgniBene, sempre nel complesso seicentesco e con gli stessi giorni e orari d'apertura, è allestito l'Urban Center, il luogo fisico voluto dall'Amministrazione comunale dove è possibile prendere visione di alcuni materiali conoscitivi sulle sei visioni strategiche che comporranno il nuovo Pug (la città verde, la città capoluogo, la campagna di Lecce, il grande centro, il mare di Lecce, i quartieri di Lecce), consultare le mappe e lasciare la propria istanza/richiesta/desiderio/auspicio sulla Lecce di domani, leggere le istanze emerse nel corso della consultazione pubblica che si è tenuta fra dicembre e febbraio, scaricare e consultare i report delle giornate tematiche e grazie ai codici qr interagire con il sito tematico puglecce.   Inoltre sarà possibile anche visionare le video-registrazioni dei sette appuntamenti di consultazione pubblica ai quali hanno partecipato più di mille leccesi.  ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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luposolitario00 · 3 years ago
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Una donna su tre, consultando i dati dell’UNIFEM, è stata picchiata, abusata , violentata, costretta all’atto sessuale almeno una volta nella sua vita. La violenza domestica è la causa principale di morte o di lesioni gravi per donne tra 16 e 44 anni.
Le statistiche sulla violenza all’interno della coppia variano sensibilmente da un paese all’altro:
30 % delle donne britanniche subisce abusi dai propri coniugi o ex-coniugi. In Svizzera 40%. In Giordania occidentale 52 %, in Nicaragua al 28 %, in Bangladesh al 47 %, in Canada al 29 %, Turchia 58%, in Australia al 23 % e in Cambogia al 16 %. Nel 70 % dei casi di donne assassinate, il colpevole si rivela essere il coniuge.
LO STUPRO
In Francia, tra le 50 000 e le 90 000 donne sono violentate ogni anno, la maggior parte di loro non denuncia lo stupro.
LA TRATTA DI DONNE, UN BUSINESS MONDIALE
Ogni anno, quasi 4 milioni di donne e di bambine sono vendute per il matrimonio, la prostituzione oppure la schiavitù.
L’HIV/AIDS è spesso la conseguenza di queste violenze: più della metà dei nuovi casi di sieropositività riguarda giovani tra 15 e 24 anni.
GLI STUPRI DI GUERRA
In Ruanda, si conta circa mezzo milione di donne violentate durante il genocidio del 1994. L
Durante il conflitto in Congo il “Congolese Rally for Democracy” e altri gruppi come i ribelli Hutu e i Mai Mai hanno violentato migliaia di donne di tutte le origini etniche. Le conseguenze sanitarie di questi atti sono state enormi: molte donne sono morte dopo queste aggressioni e un numero indeterminato è stato infettato con il virus dell’HIV/AIDS.
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love-nessuno · 3 years ago
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Finito l'entusiasmo immediatamente successivo alla proclamazione dei vincitori, l'Eurovision è già pronto a cadere nel dimenticatoio della comunicazione. Eppure c'è un tema che, seppur passato in sordina, non solo non andrebbe dimenticato, ma dovrebbe occupare i primi titoli dei giornali anche a festa finita: lo sfruttamento di chi ha lavorato alla manifestazione.
Lo sapete a quanto ammontava il compenso per hostess steward? Poco più di 5 euro all'ora, per turni estenuanti di anche 15 ore al giorno. Per non parlare delle decine e decine di volontari, giovani abbagliati dalla speranza di arricchirsi il curriculum, di fatto arruolati come vera e propria forza lavoro non retribuita, ai quali nemmeno il pranzo è stato garantito.
Queste sono le condizioni, alla stregua della schiavitù, alle quali è stata organizzata a Torino la più grande manifestazione canora a livello europeo, se non mondiale. E no, non è una triste eccezione, ma la normalità nei grandi eventi. Una prassi non più accettabile.
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corallorosso · 3 years ago
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ITALIANI BRAVA GENTE? GLI ITALIANI SONO TRA I NUOVI MOSTRI DELLO SFRUTTAMENTO SESSUALE MINORILE Lo sfruttamento sessuale minorile (sigla internazionale CSEC - Commercial sexual exploitation of children) costituisce una forma di coercizione e violenza contro bambini e minorenni in genere, una forma contemporanea di schiavitù lavorativa a fini commerciali sessuali: la dichiarazione del Congresso mondiale contro lo sfruttamento sessuale minorile, tenutosi a Stoccolma nel 1996 ha definito la CSEC come l'abuso sessuale da parte dell'adulto e remunerazione in denaro o in natura al minore o ad una terza persona. Il minore viene trattato come oggetto sessuale e al contempo anche come oggetto commerciale. Lo sfruttamento sessuale minorile comprende prostituzione minorile, pornografia infantile, turismo sessuale minorile e tutte quelle altre forme di "sesso transazionale" in cui il minorenne s'impegna in attività sessuali per veder soddisfatti alcuni dei suoi bisogni fondamentali, tra cui cibo, riparo, sicurezza e acceso all'istruzione; esso comprende anche le forme di sesso commerciale in cui l'abuso sui minorinon viene segnalato dai membri della famiglia a causa di benefici che gliene derivano. (...) Quali sono i paesi di provenienza degli sfruttatori sessuali? Forse non sapete che l'Italia è tra i paesi con il maggior numero di turisti sessuali: il numero di pedofili italiani che ogni anno si mette in viaggio per fare sesso con un minore si attesta sugli 80.000. Gli altri paesi con cui condividiamo questa piaga sono la Francia, la Cina, il Giappone, il Regno Unito e la Germania. Uno studio di Ecpat Italia, contenuto nel Global study di Ecpat Internatonal (End child prositution in asian tourism) e frutto di due anni di ricerca condotta sul campo tra il 2015 e il 2016, ha stimato che i turisti sessuali italiani siano circa 80 mila, la quasi totalità uomini. La loro età è compresa tra i 20 e i 40 anni, con un’età media che non supera i 27 anni. I Paesi maggiormente visitati sono quelli in cui povertà e corruzione facilitano la pratica. Le mete più gettonate sono infatti il Brasile, la Repubblica Dominicana, la Colombia, la Thailandia e la Cambogia. Certe aree geografiche risultano così battute dai nostri concittadini che, come testimonia la presidente di Mete Onlus: “In alcune strade dell’Africa non è difficile trovare sulla strada cartelli che intimano di non toccare i bambini, scritti in italiano”. Italiani brava gente? Fabio Casalini
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vefa321 · 4 years ago
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2 dicembre 2020
Oggi sul mio calendario degli aventi diritto... si festeggia la giornata mondiale dell'abolizione della schiavitù.
Cosa di più giusto, di avere pari diritti e pari libertà.
Lo so, in questo periodo vige il buonismo quell' artefatto del contesto e del momento.
Ma in un tempo mascherato, dai sorrisi imbavagliati, dagli abbracci incatenati mi piace pensare che l'unica prigionia che si possa concepire sia rimanere bambini e scegliere di continuare a credere che scrivendo poche righe, mettendo i puntini sugli i e le barre sulla ti, un vecchio signore dalla pancia abbondante e dalla barba nuvolosa abbia il potere di liberare un po' di magia e di rendere la libertà a tutti i nostri sorrisi...
"Caro Babbo natale, io ti faccio il caffè, zuccherato o no, scegli tu, ciò che conta sta nel cuore e forse un pochino anche in fondo alla tazzina."
@vefa321
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Migranti, Mattarella: "Serve una risposta decisa e solidale contro la tratta di esseri umani"
Serve “una risposta decisa e solidale da parte della comunità internazionale” per sconfiggere “l’odiosa forma di sfruttamento, assimilabile alla schiavitù, rappresentata dalla tratta di esseri umani”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nella dichiarazione rilasciata in occasione della Giornata mondiale contro la tratta degli esseri umani.  “L’odiosa forma di sfruttamento,…
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