#Schiaffi
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frammenti--di--cuore · 7 months ago
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come te lo dico che se mi tratti così bene io mi sento a disagio? che la tua gentilezza io penso di non meritarmela, che ad ogni gesto bello nei miei confronti io vorrei dirti che non serve, che con me non ne vale la pena, che ti stai sbagliando.
come te lo spiego che delle volte vorrei dirti "ma sei sicura? ma mi hai visto bene? ma come faccio ad andarti bene così?!"...e che no, non è esagerato, che non sto mentendo, che è davvero così che mi sento dentro ogni volta che io mi aspetto uno schiaffo e tu invece mi dai una carezza.
zoe
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foreverblondie23 · 1 year ago
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a-transparent-girl-blog · 2 years ago
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Vorrei una carezza ma ricevo solo schiaffi.
- ♧
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montagne-paesi-news · 8 days ago
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aliciasoul · 1 year ago
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𝐔𝐧'𝐢𝐧𝐟𝐚𝐧𝐳𝐢𝐚 𝐩𝐚𝐬𝐬𝐚𝐭𝐚 𝐚
𝐩𝐫𝐞𝐧𝐝𝐞𝐫𝐞 𝐬𝐜𝐡𝐢𝐚𝐟𝐟𝐢 𝐝𝐚
𝐦𝐢𝐚 𝐦𝐚𝐝𝐫𝐞 𝐩𝐞𝐫𝐜𝐡𝐞́
𝐦𝐞𝐭𝐭𝐞𝐯𝐨 𝐥𝐞 𝐦𝐚𝐧𝐢 𝐬𝐮𝐥𝐥𝐨
𝐬𝐜𝐡𝐞𝐫𝐦𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐓𝐯....
𝐄 𝐩𝐨𝐢 𝐢𝐧𝐯𝐞𝐧𝐭𝐚𝐧𝐨 𝐢𝐥 𝐭𝐨𝐮𝐜𝐡 𝐬𝐜𝐫𝐞𝐞𝐧. 🤦🤦🤦
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ross-nekochan · 4 months ago
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最近の食事~
(Pizza, homemade cheese dak galpi, sukiyaki)
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ambreiiigns · 17 days ago
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lo aspettano tutti per i motivi sbagliati
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omarfor-orchestra · 1 year ago
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Sapete quel meme che dice "quando sei bambinə dai ragione alla sirenetta poi cresci e dai ragione al padre"?
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idettaglihere · 11 months ago
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quanto sottona da 1 a troppo se gli ho preso un regalino per il compleanno?
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phjlavtia · 2 years ago
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the impossible urge to post all the pics i took during my vacation here anche se non è ancora finita. dies a million deaths
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falcemartello · 12 days ago
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Poi ti senti dire che le persone VANNO PRESE COSÌ COME SONO...
Io COSÌ COME SONO le PRENDEREI a SCHIAFFI.
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nociaograzie · 2 months ago
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Da piccola temevo gli schiaffi sul culo ora sono una fra le cose che più desidero
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scritti-di-aliantis · 1 month ago
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Hai dovuto combattere con i suoi dubbi, le sue diffidenze e sciogliere i suoi pudori di madre single. Non puoi scherzare, con lei. Esige serietà e impegno. È una giovane donna che pretende dalla vita un uomo con gli attributi.
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Ne ha diritto, perché ha sofferto molto. Ogni giorno lei affronta cento draghi, indossando di volta in volta differenti maschere di invincibilità e fierezza. Combatte: per sé e per i figli piccoli che protegge da mille pericoli.
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Mentre in segreto sogna di cedere le redini, di essere dominata e maltrattata. Vuole godere soffrendo e piangendo lacrime di soddisfazione: per la cera bollente colata sul seno, per il culo arrossato dagli schiaffi e i capezzoli stritolati dai baci e morsi dai denti.
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Punita, umiliata e sfruttata per il piacere da parte del suo uomo. Desidera con tutta l'anima obbedirgli, servirlo ed essere infine semplicemente accarezzata. Tu hai... oro puro tra le mani: lei ha scelto te. L'hai capito. Adesso sii grato al cielo e gioca con lei. In modo leale.
Aliantis
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idettaglihere · 2 years ago
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sarà una delle relazioni/situazioni/non so nemmeno io come definirla che mi farà stare più male e piangere? assolutamente sì
ci devo comunque sbattere la testa perché sono una rincoglionita? assolutamente si
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raccontidialiantis · 2 months ago
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Tempo delle nostre vite ben speso
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T’ho corteggiata a lungo. Come un vero gentiluomo. Affamato, pronto a sbranarti al tuo primo segno di cedimento e a farti mia schiava. Nel fisico e soprattutto nella mente. Perché i legami più forti sono quelli mentali. Come diceva Lana Turner: “un gentiluomo non è altro che un lupo paziente” e io quindi ho sviluppato le mie tattiche, tutte tese a far cadere innamorata una preda che mi piaceva assolutamente. Non potevi sfuggirmi. Era scritto in cielo. Ho percepito che eri pronta un mese fa, quando il nostro appuntamento quella volta fu finalmente molto differente dalle precedenti.
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Fino ad allora tra noi erano state in casa tua solo sere piene di passione controllata, frenata. Evidente ma non liberata. Serate caratterizzate da giochi mentali ad alto tasso erotico non confessato. Vicinanze piene di voglie inespresse, in cui però se mi avvicinavo a te e mi azzardavo a toccarti, mi davi dei ceffoni sulle mani. Schiaffi certamente non dolorosi, ma inequivocabili. Dinieghi fisici che però erano ogni volta più leggeri, sino a diventare progressivamente quasi carezze di resistenza solo formale. Lasciavi che la mia mano riposasse sul tuo corpo sempre più a lungo e diventasse sempre più sfacciata.
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Ho capito che era arrivato il momento dalla gonna ampia che avevi indossato, dal tuo stare scomposta - cosa incredibile per la tua educazione - addirittura a gambe aperte sulla sedia e dallo sguardo che mi diceva solo: “eccomi a te, aprimi pure.” Contrariamente al solito, invece di stare un’ora a parlare solo dell’universo mondo, duellando in punta di fioretto, mentre entrambi non desideravamo altro che scambiare quanti più fluidi possibili, quella volta eri silente e tutta rossa in viso. Accaldata, ti sventagliavi con la mano. "Non si fa, ma lo voglio" era di sicuro il tuo tormento interiore.
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Ho parlato solo io per appena tre secondi. Poi, deciso, t’ho infilato direttamente una mano sotto la gonna. Sono arrivato a toccarti le mutandine, guardandoti fissa negli occhi. Li hai abbassati e poi socchiusi, mentre gemevi e io godevo di te. Scostando gli slip, toccavo finalmente la tua vulva bagnata. Vi ho infilato un dito. T’ho fatta eccitare. T'ho ordinato di spogliarti nuda e di metterti in ginocchio: volevo vincere ogni tua possibile resistenza psicologica e assoggettarti completamente a me. Sono stato lì a rimirarti e a farti i miei complimenti. Eri e sei giovane e bella come una Dea.
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Poi t’ho presa in braccio, baciata a lungo e sculacciata: eri felice ma sorpresa. Non sapevi bene come reagire. Ma ti fidavi perché mi volevi. E hai scoperto che essere sculacciata ti piace, ti prepara alla totale sottomissione al maschio. E ora non desideri altro che essere punita, prima di essere scopata. Piano piano, t’ho insegnato a sopportare tutte le dolci torture che ti infliggo ogni volta, spostando la soglia del nostro gioco a due privatissimo, del tuo dolore e della tua umiliazione ogni volta un po’ più in alto. Quando introduco qualche novità, tu, deliziosa e novizia puttana, mi sorridi e con gli occhi che ti brillano, muta mi ringrazi.
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Vuoi essere dominata, mi è evidente. Ti piace da morire. Hai un orgasmo, quando legata e imbavagliata ti strizzo i capezzoli e ti ordino di resistere alla punizione. Mi piace soprattutto quando te li pinzo e inizio a incularti. O se ti ficco brutalmente il cazzo in bocca e ti impongo di fartelo entrare bene tutto fino alla radice. Senza protestare. Amo vederti nuda, fiera e bellissima, prima di sottometterti. Ti faccio assumere delle pose plastiche, che mettano in evidenza le tue forme perfette di giovane puledra da monta. Sei fatta per essere scopata e riempita di sborra ovunque. Il più spesso e il più a lungo possibile.
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Subito a seguire, adoro trattarti in modo rude, prenderti e sbatterti contro una parete o sul letto. Esigo godere del tuo profumo, dei tuoi odori corporei, leccarti tutta e ingoiare i tuoi umori. Vieni come una vera signora: copiosamente, urlando e vibrando dal piacere. Hai imparato a chiedermi per favore l’autorizzazione a venire, o il permesso di succhiarmi l’uccello. Con te mi sento perfettamente padrone e mi faccio un vanto del fatto che ti faccio godere ripetutamente e a distanza di tempo ravvicinata. Spesso, se sono in ritardo all’appuntamento, ti fai trovare direttamente in posizione prona, a gambe larghe e natiche aperte belle alte.
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Quando è così, vedo la tua fica che già cola. Quindi mi spoglio rapidamente, t’accontento e ti sfondo il culo. Mi accogli dicendo: “finalmente… oooh… siiii…. squartami, spaccami ovunque…” Ti sborro nelle viscere a lungo, con getti ripetuti. Dolcemente ti resto dentro, pieno d’amore. Sento che sono nella tua anima, te la posso toccare. Apprezzo e gusto il tuo ano che contrai e rilasci per trattenermi, adorabile bricconcella. Quindi, finito di sborrare mi sfilo e marco il mio territorio baciandoti, prendendo confidenza con la tua bocca. Preparandoti. Perché sei il mio giocattolo preferito.
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Non devi protestare, devi semplicemente ingoiare e stare zitta. Solo poi stabiliamo insieme il resto del programma. Ho imparato a mia volta a permetterti di esprimere delle preferenze. E ti accontento sempre più. Sto imparando ad amarti. E a viziarti con doni a sorpresa e addirittura casti baci sulle guance che significano moltissimo, per te. E ancor di più per me. Carezze, ogni tanto. Spesso. Non penso che potrò più fare a meno della mia schiava: quando infilo il mio uccello nella tua bocca, mi accorgo dei miglioramenti enormi che hai fatto nell’accogliermi: sento i progressivi movimenti delle tue labbra avide di cazzo sulla mia asta rigida.
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Il mio glande si fa strada agevolmente fino a raggiungere la sua sede naturale: il fondo della tua gola. La quale si apre lieta, mentre tu intanto mugoli di puro piacere. A un certo punto mi fai capire con gli occhi e con dei gemiti stabiliti che vuoi ingoiare la mia sborra. Quindi mi concentro per venire e dopo alcuni colpi intensissimi t’accontento. Ingoi tutto senza impedimenti. Hai una vera passera da troia cinquantenne, in fondo alla tua gola. La adoro. Il tuo culo poi è un’opera d’arte: quando voglio, ti metto sulle mie gambe e ti sculaccio fino a farti piangere dal dolore. Ma non ti muovi dalla posizione in cui ti trovi.
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Adori soffrire per darmi piacere. E ormai entro in te senza più nessuna forzatura: il tuo ano è un burro. Infilo nel tuo anello elastico e gentile dei falli di gomma sempre più importanti ma non protesti mai. Ti impongo di portare il plug, quello più grande di tutti, durante tutta la tua giornata lavorativa. Perché la sera non devo avere problemi e soprattutto perché ti devo trovare già bella infoiata. Infatti, spesso durante il giorno grazie allo stimolo anale hai dei bellissimi orgasmi spontanei, che ti fanno desiderare di avere dentro di te il mio cazzo. Anche se a volte succede in momenti imbarazzanti: in riunione, con un cliente o mentre sei alla macchinetta del caffè coi colleghi!
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Sei la mia privata, dolcissima, educata, riservata e insospettabile troia, venuta al mondo solo per il mio piacere privato. Forse… anzi, decisamente: ti sposerò. Chissà che misura hai all’anulare e come lo preferisci, l’anello. Lo chiederò a tua madre, la mia vicina di bottega, mentre domani la scoperò al solito nel nostro appuntamento segreto del giovedì pomeriggio - chiusura infrasettimanale - a casa mia. Cosa che facciamo insieme da anni. Godremo per l’ennesima volta, in segreto dal resto del mondo e da tuo padre, che invece a quell'ora è al lavoro in fabbrica. Perché lei adora dominarmi; mi lega, mi tortura i genitali, mi spompina, mi fa arrivare al culmine, però proprio allora mi ordina di non sborrare.
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Quindi, mi impone di darle piacere leccandola a lungo. Solo dopo, posso scoparla. E se mi dà il permesso mi consente finalmente di venire. Posso farlo solo sulle sue tette: nel culo o nella fica non me lo fa mai fare. Quanto lo vorrei! Poi, quando lei è soddisfatta e ha goduto abbastanza, devo prepararle la doccia, insaponarla, lavarla accuratamente ovunque e asciugarla. Devo massaggiarla sapientemente con delle creme e assistere, sempre restando nudo come un verme, alla sua vestizione. Soltanto quando è pronta per uscire e andare ad aprire il suo negozio mi fa rivestire in fretta e mi caccia via. Però non mi lamento, da bravo suo schiavo. Ma questa è una storia che tu non dovrai mai sapere, finché durerà.
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RDA
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vaerjs · 3 months ago
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Una delle strategie più efficaci con il bambino neurodivergente che seguo per controllare le esplosioni di rabbia è la respirazione. Esercitandoci insieme quotidianamente, ormai ha imparato che quando inizia a sentire "poca rabbia" il mio consiglio è sempre "vuoi fare un respiro profondo prima che questa rabbia ci faccia fare cose spiacevoli?".
Ieri, dopo un pomeriggio devastante di urla, calci negli stinchi, testate in pancia, graffi e schiaffi in faccia, alle 16.15 mentre ci si prepara ad uscire e lui ha iniziato ad accendere e spegnere le luci ho detto "questo comportamento mi sta facendo arrabbiare".
Lui, con una calma serafica, mi ha guardato e mi ha risposto "perché non facciamo un respiro profondo?"Sipario.
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