#e zero amor proprio
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omarfor-orchestra · 9 months ago
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Sapete quel meme che dice "quando sei bambinə dai ragione alla sirenetta poi cresci e dai ragione al padre"?
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diceriadelluntore · 4 months ago
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Storia Di Musica #333 - Elvis Costello & The Attractions, Get Happy!!, 1980
Quando, in una sera del 1976, gli venne l’idea di presentarsi con un nome d’arte omaggio alla sua nonna, pensava forse che sebbene volenteroso, il suo vero, Declan Patrick Aloysious McManus, sarebbe stato preso per uno scherzo. Quella sera si presenta come D.P. Costello, che cambierà nel definito Elvis Costello, come omaggio al Re del Rock’n’Roll. Occhialoni alla Buddy Holly, look che esibiva orgogliosamente il suo essere fuori moda, a metà degli anni ’70 Costello è un giovane arrabbiato che ha le carte in regole per dire la sua, in modo interessante, oltre il nichilismo furbetto del punk. Quando Nick Lowe, suo amico e collaboratore, gli trova un ingaggio per la Stiff Records, lui non essendo in totale fiducia decise di non abbandonare il proprio posto da operaio nella ditta di cosmetici Elizabeth Arden (a cui dedicherà una stupenda canzone, I’m Not Angry). In effetti non erano tempi da cantautori, ma bastano i primi guizzi di My Aim Is True (1977) per sgombrare il campo: l’offensiva antifascista di Less Than Zero unite a doti melodiche di alto livello (la mitica Alison, suo pezzo culto) presentano al pubblico un nuovo modo di raccontare musicalmente i tempi. La seconda prova è ancora meglio: This Year’s Model (1978) lo vede insieme ai The Attractions, il gruppo di Stevie Nieve (alle tastiere) e Bruce Thomas (basso) e Pete Thomas (batteria, i due non erano parenti), e in un disco multiforme, dai testi lunghissimi, sciorina la sua bravura in canzoni stupende come I Dont’ Want To Go To Chelsea, Pump It Up (altro inno di quegli anni), Little Triggers e Night Rally. È richiestissimo e parte per Tour in Europa e Stati Uniti. Nelle pause delle date, scrive sull’onda dell’entusiasmo altre canzoni, che compongono il terzo disco in tre anni, Armed Forces (1979): segnato dallo stress e dai primi, evidenti eccessi di vita, è un disco ansiogeno e un po’ frettoloso, che alle belle e ormai garantite belle canzoni aggiunge riempitivi. Sarebbe tutto normale, ma le cose stanno prendendo una brutta piega: le dipendenze da alcool e droga lo rendono nervoso e aggressivo e durante il tour americano, a Columbus, in Ohio, si incontrò con Stephen Stills nel bar dell’Holyday Inn. Qui in preda a deliri alcolici sbiascica pesantissimi insulti razzisti a James Brown e Ray Charles, litiga fino alle mani con la cantante Bonnie Bramlett (che era diventata famosa nel duo con il marito Delaney & Bonnie) e vede in un attimo disintegrarsi la sua reputazione negli Stati Uniti. Ci furono ulteriori polemiche poiché la vicenda fu quasi semi oscurata dai giornali britannici. Le successive scuse in una goffa conferenza stampa non servirono a nulla. Torna in patria e nel 1979 produce il primo, storico, album degli Specials, fa l’attore in Americathon (semisconosciuto film di Neil Israel, dove Costello si esibisce cantando Crawling In the USA). Durante la produzione del disco degli Specials, scrive e suona da solo tutti gli strumenti per del nuovo materiale nei piccoli studi di registrazione Archipelago (scritto così) di Pimlico, nei sobborghi londinesi. Costello ha la necessità di dare un taglio al suono precedente e per il nuovo si ispira alla musica afroamericana degli anni ’60, allo ska, e ha tantissime cose da dire.
Get Happy!! (che esce nel 1980) prende il titolo dalla canzone omonima composta da Harold Arlen, con i testi scritti da Ted Koehler, negli anni ’30 del ‘900, che riprendeva un testo di tipo evangelico. Fu portata al successo da Judy Garland e negli anni è divenuto uno standard per centinaia di artisti. Registrato tra Londra e i Paesi Bassi, a Hilversum, prodotto da Nick Lowe e Roger Béchirian, è un disco-mondo dove Costello mette 20 brani, molti dei quali brevissimi, meno di 2 minuti. È una prova di amore per quella musica, e anche di liberazione in un certo senso (nonostante anche durante le sessioni perdureranno i problemi con alcool e droghe). Ci sono due cover: I Can't Stand Up For Falling Down di Sam & Dave e I Stand Accused dei Merseybeats come omaggio al mai abbandonato amore per il suono di Liverpool. Per il resto, l’enormità (per l’epoca dove esistevano solo i vinili) dei 18 pezzi rimanenti passano dagli omaggi fin troppo sfacciati (Temptation è in pratica la Time Is Tight di Booker T & The MG’s con un testo diverso),a canzoni stupende come Love Me Tender (che apriva il disco), Possession, King Horse fino ai capolavori come New Amsterdam elegia sulla selvaggia New York, High Fidelity, doloroso e drammatico affresco sulle delusioni dell’amore e Riot Act, canzone scritta sui fatti di Columbus. L’omaggio alla musica r’n’b è evidente nella copertina: dalla grafica e dai colori cari alla Stax di Memphis, vedeva tre foto identiche di Costello sfalsate in colori acidi, e aveva una particolarità: l’effetto vissuto del cerchio bianco proprio al centro, a imitare il consumo dell’uso eccessivo. Tra l’altro le prime edizioni avevano la scaletta scritta al contrario, con Riot Act primo brano e Love Me Tender ultima, e valgono di più nel mercato dei collezionisti.
Il disco all’epoca fu accolto con grande favore dalla critica e dal pubblico: numero 2 in Gran Bretagna e un sorprendente numero 11 negli Stati Uniti. Negli anni il disco ha guadagnato ancora più favori, sottolineando la scelta niente affatto facile di Costello di distaccarsi sempre con intelligenza dai generi imperanti per la ricerca di una via personale alla sua necessità di musica. Scriverà un altro disco capolavoro, Imperial Bedroom (1982) che è una grande prova di pop d’autore, che aprirà le porte ad una nuova trasformazione verso un colto, raffinato, ma un po’ meno eccitante, modello di voce-pianoforte che diventerà il modulo classico della maturità costelliana. Ne ha fatta di strada in decenni quel tipo con gli occhialoni che prese in prestito dalla nonna il suo nome d’arte per la celebrità.
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menti-senti · 4 months ago
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Sono completamente cappottata . La mia vita emotiva è uno sfascio, un matrimonio al collasso, sesso zero , amore ciaone proprio. Non capisco come la gente si illuda solo perché io sorrido e scherzo. È il mio lavoro , essere gentile con i turisti , farli sentire a casa e rendere meno distante una cosa che è nata per essere distante : l arte. La mia maschera me la porto anche nella mia vita privata perché mi si è incollata alla faccia , tutto qui . Ma la gente s inganna , con un sorriso solamente , senza ricordare mai che in natura gli animali non mostrano mica i denti per simpatia!
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kiki-de-la-petite-flaque · 10 months ago
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Sheila E. La E sta per Escovado. Nasce a Oakland, California, da un matrimonio misto tra una nera e un messicano. Dirla così potrebbe suggerire un quadro da suburbio squallido e vittima dello sprezzo razziale WASP. Non correte subito a rifugiarvi nelle solite immagini sociali. Suo padre non è un fattorino qualsiasi che cerca di mantenere la conigliata. Pete Escovado è un percussionista di fama internazionale. Già da ragazzo entra nel giro che conta, affastellando esperienze lavorative invidiabili, come quella assieme a Marvin Gaye.
Ma il vero fenomeno in famiglia è la piccola Sheila E. Ma ditemi se un talento in boccio non rigogli in un contesto simile. Suo zio Alejandro è un rispettato cantautore. Un altro zio, Javier, è il fondatore di una cult band punk rock californiana nota come The Zeros. I suo padrino è un certo Tito Puente… basta a dare un’idea?
DALLA CULLA AL PALCO
In una culla di stimoli come questa il talento eccezionale di Sheila E. non può che venir fuori come un portento sismico, no? E così non si stenta a credere che a 15 anni faccia già quello che fa ora ma pagata milioni. E visto il carnet di appuntamenti con la storia del pop-rock che ha già depennato. Roba da far impallidire i maschietti se proprio non possiamo evitare di metterla sul piano sessuale.
La sua prima esperienza ufficiale in uno studio di registrazione è nel 1976, quando ha appena diciannove anni, assieme al bassista jazz Alphonso Johnson (Santana). Ma in poco tempo il percorso già battuto da papà Pete, Sheila E. lo ripercorre pari pari e così veloce da lasciare una scia di fuoco alle calcagna.
UN PICCOLO PRINCIPE PER SHEILA E.
A vent’anni ha già suonato con George Duke, Marvin Gaye, Diana Ross e Herbie Hancock… Questo prima di esibirsi davanti a un certo ragazzetto bruttino ma affascinante che si fa chiamare Prince.
Lei ha una tale padronanza ritmica da intimidire turnisti che vantano oltre 30 anni d’esperienza. Per quello scugnizzo del funk è amore al primo beat.
La prima volta che si incontrano, nel 1978 Prince assiste a uno spettacolo di Sheila E. assieme al padre. Lui dopo lo show si fa avanti nervoso e imbarazzato. Le rivela che per tutta la sua esibizione ha litigato a oltranza con il suo bassista su chi dei due la porterà all’altare.
Lei ride, arrossisce ma non è tempo di matrimonio. Ha molti progetti, collaborazioni da paura, una carriera solista, tanto per dire, non può mica convolare a nozze. Il Principe Roger Nelson, giura che se non riuscirà a sposarla, di sicuro farà qualsiasi cosa per averla nella sua band. – Seguo la tua carriera da anni. So chi sei e ti vorrei con me.
Sheila E. stenta a crederlo ma prende nota e trascorre quasi più di un lustro di intensa attività concertistica e da turnista. Intreccia sempre più il proprio cammino a quello del principino. Batti oggi, batti domani, inizia un vero e proprio intruglio sentimental-artistico molto fertile e stimolante.
BATTERIA O MICROFONO?
Lui è premuroso, incoraggiante, convincente. Sembra avere una visione precisa e molto ambiziosa riguardo lei (insieme a letto?). Per via del suo talento, no? E si offre di spingerla (ehm…) un po’ nell’incipit della sua carriera come singer.
È quello che vuole, Sheila E.? Diventare come Diana Ross? Il problema di Sheila E. infatti è di non sapersi decidere tra la batteria e il microfono. Dopo tanta dedizione al primo strumento, negli iridescenti anni 80 decide di tentare con il secondo.
Prince approva e le regala una hit, The Glamourous Life, che inizialmente doveva essere incisa da Vanity. Chi è Vanity? Ma l’ex-compagna di lui e futura dalia nera delle scorribande di Nikki Sixx. Il bassista dei Crue le racconta nel libro The Heroin Diaries.
Il brano che da anche il titolo al primo album solista di Sheila E. si piazza in cima alle charts di dance music. Il connubio con Prince si perpetra nel tour di Purple Rain, dove lei apre i concerti. I due consumano una relazione infuocata ma inizialmente clandestina. Lui ufficialmente esce ancora con la corista ed ennesima figlioccia artistica Susanna Melvoin.
SHEILA E. DOPO IL SUCCESSO UN ALTRO SUCCESSO
Dopo il successo di The Glamorous Life, Sheila E. sempre assistita da Prince, incide Romance 1600. Il nuovo singolo vincente vanta sempre lo zampino del reuccio: A Love Bizarre.
Il brano porta l’album a nuovi traguardi di vendite rivelandosi il picco commerciale di Sheila E. da solista. Da qui però inizia ufficialmente il suo periodo discografico come batterista. Nello specifico e in esclusiva assoluta di Prince.
In realtà Sheila E. è già presente in Parade, ottavo disco del singer. Solo nei brani Life Can Be So Nice e Venus de Milo, però.
A partire da Sign O The Time (1985) sarà lei a occuparsi del cuore ritmico della musica del suo mentore e amante. A chi le addebita un’influenza creativa “princiana” lei ribatte che è stato lui a lasciarsi contaminare da lei.
Andatela un po’ a contraddire! In realtà si può affermare che quei due siano un buon esempio della correlazione tra equazione di Dirac e Amore. Due sistemi che si influenzano vicendevolmente danno una svolta alle rispettive carriere, l’uno grazie all’altro.
DOPO SIGN O THE TIME
Dopo Sign O The Time, Sheila resta al suo posto anche in Lovesexy. Il disco consacra Prince come una delle star di successo più controverse della storia del pop. Nel mentre lei non dimentica il suo terzo disco da solista. E sebbene il singolo Koo Koo dell’omonimo album Sheila E. ottiene discreti risultati, si sente che le cose non vanno proprio al massimo.
Presto Sheila E. deve fare una scelta: riconoscere di non essere lei la nuova Whitney Houston e lasciar perdere la voce. O provarci sul serio.
Mossa letale: una volta lontana dall’aletta protettrice del suo “Petit Prince” i successivi lavori solisti di Sheila E. ottengono attenzioni più moderate dalla stampa e dal pubblico. Fino a ridursi, come singer, a un lumicino in balia del borioso vento dell’indifferenza.
Nonostante la collaborazione con Prince sia ufficialmente finita, Sheila E. seguita a scrivere musica con lui e a non raccogliere i meriti che le spetterebbero.
ANNI 90
Negli anni 90, messa un po’ da parte la carriera di cantante, Sheila E. riprende a darsi da fare come batterista. Dal 1995 collabora con un sacco di bella gente: Phil Collins, Ringo Starr, Beyoncé e l’artista nipponica Namie Amuro.
Poi Jazz a tutto spiano; rock pop con Billy Cobham e Ringo Starr, ballabili con Gloria Estefan, Lionel Richie. E ancora Jennifer Lopez, Hans Zimmer e quel pezzo di sgombro di Kanye West.
Meglio nota come la batterista di Prince che per tutto il bagaglione curriculare o gli album solitari, Sheila E. ha mostrato di valere soprattutto con i piatti più che le stoviglie. La sua è una tecnica di classe finissima supportata da un potere straordinario nel dar feeling alle costruzioni ritmiche di tutti i generi.
Purtroppo ha pagato il suo esser donna, e non lo si dice per retorica femminista. Lei si è vista mettere in secondo piano accanto a Prince. E anche dopo ha sofferto il confronto con un ambiente professionale esclusivamente maschio, guadagnando attenzione per la sua presenza scenica e soprattutto la sua sensualità.
Una batterista donna è un concetto che spiazza il pubblico. Questo Prince l’ha sempre saputo. Può aver solo pensato: se è lei la tipa giusta, al diavolo cosa pensa il mondo, la prendo anche se è donna.
Ma il bricconcello sulfureo, autore di decine di brani altamente sexy. Pezzi scabrosi che hanno spinto la figlia di Al Gore alla masturbatio compulsiva nella sua stanzetta. Lui ha sempre pensato doppio sulle mosse da fare in carriera.
Francesco Ceccamea
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elenascrive · 11 months ago
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Ho provato a fare del Mio meglio anche quest’anno con le disponibilità che avevo, ricavando piccoli Doni da destinare a Coloro che conosco, inclusi Famigliari, Amici, Colleghi Amici e perfino alcuni conoscenti. Persone che mi hanno donato qualcosa con la propria non scontata Presenza, che perciò ho voluto valorizzare ringraziandoli con un modesto Pensiero che ripeto seppur piccolo, è stato fatto con tutto il Mio Cuore e mi auguro di essere riuscita in questo Mio Nobile Intento. Vale a dire che quando queste Stesse Persone quest’oggi li scarteranno, riusciranno a percepire intatto il Calore dell’Affetto che provo nei Loro riguardi.
Come ogni Natale anche stavolta ho provato a donare stupore attraverso gesti che avrei tanto voluto ricevere Io, perché in questa Speciale e Nobile Festa bisogna anche regalare agli altri ciò che non abbiamo e che vorremmo tanto per Noi Stessi, questo per far sì che la Gioia Magica sia ancora più autentica ed intensa, ed anche qui spero di esserci riuscita!
Infine pure quest’anno, non ho soltanto donato ma ho anche ricevuto, emozionandomi non poco, ricevendo perfino delle Sorprese, soprattutto da parte di Chi non me lo aspettavo. Come spesso dico è stupendo quando il Pensiero è reciproco, quando fai un Regalo ad una Persona e questa Ti sorprende dicendoti che anche la stessa lo ha per Te. Wow, non mi abituerò proprio mai a tutto questo. Ma ancora di più è stupendo quando arriva da Chi non Te lo aspetti. Doppio Wow! Ecco in quel preciso istante la commozione prende il largo con Io che non so mai come trattenere la commozione per l’appunto, non trovando quasi mai le parole giuste da usare per poter ringraziare come si deve. Mi auguro tanto di poterci riuscire ora attraverso la pubblicazione di questo Post.
Grazie per aver accettato Il Mio Cuore, regalandomi il Vostro! Vi voglio bene tutti!
Grazie a questa Festa Unica nel proprio genere, per continuare ad insegnarmi quanto sia importante donare, che si tratti di oggetti o più semplicemente di presenza e d’importanza, senza aspettarsi nulla in cambio. Zero aspettative solo Amore.
Auguri magici ed infiniti,
che dunque continuano anche oggi, perché la scia del Natale durerà ancora giorni! ✨
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@elenascrive
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persa-tra-i-miei-pensieri · 2 years ago
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Hey [Mariano], sei un po' giù?
È che ho troppo amore nel cuore
Al mondo siamo tanti e tu,[hai mai visto Dolores?]
[...]
Io aspetto da un po', ma vorrei che un giorno notassi me
[Dolores], io ti vedo
E io ti sento
[Tutti voi, tutti voi]
Hey, sposiamoci
Ora è troppo
Cit. "Tutti voi" da Encanto
Io sono come Mariano basta che mi dai quelle attenzioni che desidero e posso finire per credere in tempo zero di essermi innamorata di te e aprire gli occhi solo quando è troppo tardi, solo dopo anni e anni. E il motivo è proprio quello che ha detto lui nel film "perché ho troppo amore nel cuore" e in qualche modo questo deve fuoriuscire, ma finisco per attaccarmi come una cozza a quella persona anche dopo un rifiuto perché comunque a qualcuno sento il bisogno di donare l'amore che ho dentro. Quindi anima gemella io ti aspetto come Dolores aspettava Mariano con pazienza, ma vorrei che finalmente ti facessi vivo per smetterla di attaccarmi alle persone sbagliate, a quelle che non hanno il giusto incastro con il mio cuore.
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fairycele95 · 2 years ago
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Ho postato 117 volte nel 2022
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Blog che ho rebloggato di più:
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#sailor moon legacy challenge italiano
I miei post migliori nel 2022:
#5
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4 note - Postate 20 maggio 2022
#4
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5 note - Postate 2 aprile 2022
#3
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⋅•⋅⊰∙∘♡ Whimsy Legacy Challenge ita ♡∘∙⊱⋅•⋅ 
Ringrazio @theprettysimmersblog per averla tradotta
GEN UNO:
Senza casa ma non senza amore La nostra storia inizia come la maggior parte delle storie... con perseveranza. Sei senzatetto. Sei uscito nel mondo con nient'altro che una tenda e un sogno. Da bambino non hai mai avuto una casa tua. Sei stato rimbalzato da un posto all'altro, sognando sempre una casa di periferia da chiamare tua. Con una famiglia tutta tua. Come hai fatto da quando eri un bambino, desideri una vita normale. Sei stanco che tutto ciò che ti circonda sia turbolento e rotto. Quindi cerchi la gioia nel mondano. La vita è solitaria all'inizio, ma fortunatamente trovi l'amore con un altro sim senzatetto. Non hai niente ma sembra proprio tutto con il tuo partner al tuo fianco. Sei un sognatore spensierato, amante della natura e ingenuo. Alcuni potrebbero chiamarti hippy, ma tu ti definisci semplicemente felice. Da zero crei. Crea candele, fabbrica i tuoi mobili e cerca nei cassonetti per farcela. Alla fine, hai una casa tutta tua, costruita dalle tue stesse mani. Una piccola casa. Non solo questa è una piccola casa, ma è una minuscola casa suburbana! Il tuo sogno è finalmente realizzato! Rimarrai in questa comoda casa a misura di scatola di scarpe per il resto della tua vita. Crescere nel tuo giardino, crescere i tuoi figli e vendere le cose che guadagni ai mercati locali.
OBIETTIVI:
- Trova l'amore mentre sei senzatetto - Dai un nome a tutti i bambini come la natura - Deve vivere in una minuscola casa in stile suburbano (che costruisci senza cheat) per tutta la vita. (Micro casa per giovani adulti - in seguito è possibile aggiornare)
- Favorire un giardino sano - Plant Parent (voglio dire.. Questa casa è PIENA di piante. Che sorprendentemente si adattano a 32 tessere)
- Avere almeno 3 tatuaggi
- Padroneggia le abilità di fabbricazione/maneggevolezza/benessere.
- Ama i tratti all'aperto/fregano
- Completa l'aspirazione del creatore
- Diventa un lavoratore autonomo con la carriera freelance SIMply Crafted
- Indossare raramente il trucco/Adoro vestirsi casualmente
GEN DUE:
La felicità non si trova solo in un partner.
Sei cresciuto estremamente amato e accudito dai tuoi genitori. Erano la coppia perfetta. Dopo aver visto quella che sembrava essere la perfetta storia d'amore svolgersi da quando eri bambino, ti senti come se non fosse possibile per te avere la stessa cosa.
Comincia persino a sembrare scoraggiante.
Quindi scegli di stare lontano dall'amore. Potresti andare ad un appuntamento qua e là, ma alla fine la tua paura e l'ansia di avere un partner ti tengono single per quasi tutta la vita.
Anche se non hai mai voluto un partner, ami i bambini. Hai sempre voluto essere un genitore. L'idea di dare una casa a un piccolo sim e l'amore per il resto della sua vita ti fa gonfiare il cuore. Vuoi essere quello per qualcuno.
E chi ha detto che hai bisogno di un partner per avere figli?
Dici di rispettare le norme sociali e di adottare quattro bambini per tutta la vita. Tu li genitori da solo. Anche se sei solo tu, hanno tutto l'amore che potrebbero mai chiedere. Loro sono felici. La tua famiglia è perfetta.
Sei un SUPER genitore e senti che la tua vita è completamente piena di amore anche se non hai mai avuto un interesse romantico.
Fino a quando non raggiungi l'età avanzata. Colto di sorpresa, incontri qualcuno con cui ti connetti immediatamente. Entrambi avete vissuto le vostre vite e vi trovate completamente e pienamente innamorati, completamente e completamente inaspettatamente.
Vivi il resto dei tuoi giorni con la tua anima gemella ritrovata e crei adorabili creazioni per i tuoi nipoti.
OBIETTIVI:
- Adotta 4 bambini
- Non deve avere una relazione fino all'età avanzata
- Sposarsi come un anziano
- Completa l'aspirazione Super Genitore
- Avere tratti non flirtanti e orientati alla famiglia
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5 note - Postate 11 giugno 2022
#2
Niente ho scoperto l'applicazione della vita 😍😍😍💙
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6 note - Postate 23 maggio 2022
Il mio post numero 1 del 2022
youtube
Ciao ragazzi so che non pubblico da mesi sul blog ma ho il pc rotto e devo comprarlo nuovo nel frattempo colgo l'occasione per dirvi che sono su YouTube da oggi 🤣🤣
Ringrazio tantissimo la mia Minty 😘💚 per questo regalo bellissimo e per chi volesse raggiungere il mondo della mia bimba vi lascio tutti i link
Gruppo telegram dei mintini
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Sito viola delle live
Instagram
TikTok
6 note - Postate 3 novembre 2022
Guarda ora l'Analisi del tuo anno 2022 di Tumblr →
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djs-party-edm-italia · 30 days ago
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"Serena", il nuovo singolo della band bresciana Polo Territoriale 
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Dal 25 ottobre 2024 è disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica "Serena", il nuovo singolo della band bresciana Polo Territoriale con il sostegno del MiC e di SIAE, nell'ambito del programma "Per Chi Crea". 
"Serena", il secondo singolo dei Polo Territoriale, è una ballad pop rock dal tono spensierato, che descrive l'illusione dei sentimenti delle relazioni giovanili. Il brano è cosparso di descrizioni di situazioni intime e dichiarazioni d'amore che contrastano con un sotto-testo malinconico, che trova sua espressione verso la fine della canzone.
Il tema principale è l'idealizzazione del partner, dovuta dall'inesperienza e dalla giovane età, che porta all'inevitabile discrepanza fra le dinamiche reali della relazione e quelle vissute nella mente del protagonista.
All'interno del brano questa si presenta nei panni dell'assoluta assuefazione nei confronti di "Serena", che porta ad immaginarla come ideale e perfetta. Un amore come quello di Serena però ha vita breve: il protagonista presto si rende conto della realtà dei fatti e il futuro ideale da lui immaginato non può fare a meno di crollare su sé stesso.
Commenta la band a proposito del brano:"Serena nasce inizialmente come classica ballata con accordi strimpellati sulla chitarra. Pur funzionando bene in ambito live, in studio ci fu l'esigenza di costruire attorno al brano un arrangiamento più accattivante e funzionale al disco, in linea con gli standard che si sono elevati dall'inizio dell'esperienza con Roberto Vernetti. Mettendoci a improvvisare tutti insieme sui giri della canzone, questa prese la direzione e le sonorità che si possono apprezzare."
Il videoclip di "Serena" è stato interamente girato a Pontoglio (Bs) dal videomaker Luca Rapuzzi.
Talea (cantante e chitarrista) trascorre il suo tempo in compagnia di una ragazza, Pablo (bassista) parte per un viaggio, Bech (batterista) si prepara per uscire e Manza (chitarrista) organizza una festa nel suo garage.
Tali spaccati trovano nell'esito delle azioni una certa analogia con la storia di Serena: il tema della disillusione.
Talea nel tentativo di baciare la ragazza la vede trasformarsi in un manichino, Pablo annulla il viaggio perché nessuno è disposto a dargli un passaggio, Bech non riesce a sistemarsi a modo e decide di rasarsi a zero, e Manza, dopo che gli amici gli danno buca, si ritrova solo nel suo garage. Come in un amore sbocciato dall'illusione, i membri della band, delusi, realizzano che le proprie aspettative non sarebbero mai state soddisfatte.
Guarda il videoclip su YouTube: 
Line up:
Filippo Farolfi (Talea) – cantante e chitarrista
Pablo Lorenzo Almansi (Pablo) – basso
Luca Manzella (Manza) – chitarra solista
Lorenzo Apollonio (Lore) – batteria
Biografia
Il gruppo Polo Territoriale nasce all'inizio del 2019 a Brescia, per un contatto casuale fra aspiranti musicisti. Sin da subito la band ha trovato grande sintonia e il proprio stile, iniziando così un percorso di composizione musicale e scrittura di testi. Le influenze della scena indie punk underground italiana ed internazionale si sono presto fuse con il sound del Polo Territoriale, caratterizzato da una voce graffiata, linee di basso portanti, batteria aggressiva e chitarre distorte. I testi, in italiano, descrivono personaggi e situazioni suburbane concentrandosi soprattutto sulle dinamiche sociali e introspettive. A Maggio 2024 i Polo escono con il loro primo singolo ufficiale "Pamela" (uno dei primi pezzi scritti dalla formazione Bresciana) e intraprendono un mini tour di presentazione del brano che servirà ad introdurre anche qualcosa di molto più grande. "Serena" è il secondo singolo ufficiale dei Polo Territoriale disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitale e in rotazione radiofonica dal 25 ottobre 2024 con il sostegno del MiC e di SIAE, nell'ambito del programma "Per Chi Crea". Il brano sarà accompagnato da una mini-serie che documenterà tutto il processo di creazione dell'album e del videoclip.
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tarditardi · 30 days ago
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"Serena", il nuovo singolo della band bresciana Polo Territoriale 
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Dal 25 ottobre 2024 è disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica "Serena", il nuovo singolo della band bresciana Polo Territoriale con il sostegno del MiC e di SIAE, nell'ambito del programma "Per Chi Crea". 
"Serena", il secondo singolo dei Polo Territoriale, è una ballad pop rock dal tono spensierato, che descrive l'illusione dei sentimenti delle relazioni giovanili. Il brano è cosparso di descrizioni di situazioni intime e dichiarazioni d'amore che contrastano con un sotto-testo malinconico, che trova sua espressione verso la fine della canzone.
Il tema principale è l'idealizzazione del partner, dovuta dall'inesperienza e dalla giovane età, che porta all'inevitabile discrepanza fra le dinamiche reali della relazione e quelle vissute nella mente del protagonista.
All'interno del brano questa si presenta nei panni dell'assoluta assuefazione nei confronti di "Serena", che porta ad immaginarla come ideale e perfetta. Un amore come quello di Serena però ha vita breve: il protagonista presto si rende conto della realtà dei fatti e il futuro ideale da lui immaginato non può fare a meno di crollare su sé stesso.
Commenta la band a proposito del brano:"Serena nasce inizialmente come classica ballata con accordi strimpellati sulla chitarra. Pur funzionando bene in ambito live, in studio ci fu l'esigenza di costruire attorno al brano un arrangiamento più accattivante e funzionale al disco, in linea con gli standard che si sono elevati dall'inizio dell'esperienza con Roberto Vernetti. Mettendoci a improvvisare tutti insieme sui giri della canzone, questa prese la direzione e le sonorità che si possono apprezzare."
Il videoclip di "Serena" è stato interamente girato a Pontoglio (Bs) dal videomaker Luca Rapuzzi.
Talea (cantante e chitarrista) trascorre il suo tempo in compagnia di una ragazza, Pablo (bassista) parte per un viaggio, Bech (batterista) si prepara per uscire e Manza (chitarrista) organizza una festa nel suo garage.
Tali spaccati trovano nell'esito delle azioni una certa analogia con la storia di Serena: il tema della disillusione.
Talea nel tentativo di baciare la ragazza la vede trasformarsi in un manichino, Pablo annulla il viaggio perché nessuno è disposto a dargli un passaggio, Bech non riesce a sistemarsi a modo e decide di rasarsi a zero, e Manza, dopo che gli amici gli danno buca, si ritrova solo nel suo garage. Come in un amore sbocciato dall'illusione, i membri della band, delusi, realizzano che le proprie aspettative non sarebbero mai state soddisfatte.
Guarda il videoclip su YouTube: 
Line up:
Filippo Farolfi (Talea) – cantante e chitarrista
Pablo Lorenzo Almansi (Pablo) – basso
Luca Manzella (Manza) – chitarra solista
Lorenzo Apollonio (Lore) – batteria
Biografia
Il gruppo Polo Territoriale nasce all'inizio del 2019 a Brescia, per un contatto casuale fra aspiranti musicisti. Sin da subito la band ha trovato grande sintonia e il proprio stile, iniziando così un percorso di composizione musicale e scrittura di testi. Le influenze della scena indie punk underground italiana ed internazionale si sono presto fuse con il sound del Polo Territoriale, caratterizzato da una voce graffiata, linee di basso portanti, batteria aggressiva e chitarre distorte. I testi, in italiano, descrivono personaggi e situazioni suburbane concentrandosi soprattutto sulle dinamiche sociali e introspettive. A Maggio 2024 i Polo escono con il loro primo singolo ufficiale "Pamela" (uno dei primi pezzi scritti dalla formazione Bresciana) e intraprendono un mini tour di presentazione del brano che servirà ad introdurre anche qualcosa di molto più grande. "Serena" è il secondo singolo ufficiale dei Polo Territoriale disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitale e in rotazione radiofonica dal 25 ottobre 2024 con il sostegno del MiC e di SIAE, nell'ambito del programma "Per Chi Crea". Il brano sarà accompagnato da una mini-serie che documenterà tutto il processo di creazione dell'album e del videoclip.
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unfilodaria · 4 months ago
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Riprendere il filo di quel che si è scritto di getto e che un maledetto telefonino ha perso è complicato. Ragionavo sull'essere alle pendici del Vesuvio, prossimo al cratere, mai stato così vicino a Lui nel giro degli ultimi 35 anni (domani potrei ritornarci perché c'è un altro concerto proprio sulla bocca del cratere grande). Ragionavo di come apparentemente sembri un monte innocuo, di come appaia minusco e placido a starci alle pendici. La medesima sensazione che forse provarono gli antichi pompeiani, senza immaginare che nell'arco di trenta ore la loro vita sarebbe stata totalmente stravolta e conclusa per l'eternità. Mi chiedevo se anche qualcuno di loro, alle prese con tormenti di cuore, considerasse più grande, intangibile e devastante quella sensazione di vuoto che un amore, soprattutto inarrivabile, può dare, che quello che ai loro occhi doveva sembrare un gigante buono, verde e rigoglioso e apparentemente taciturno. E consideravo di come io mi sentissi alle sue pendici nelle medesime condizioni, dopo giorni tormentatissimi, per un silenzio autoimposto ma roboante, per una riconsiderazione a 360 gradi sulla propria vita, sui propri fallimenti, su un amore che è sempre stato lì, inossidabile e lungo, ma tenuto a distanza perché mi ha spaventato viverlo. E la montagna alle mie spalle, in attesa del concerto, mi è sembrata per un attimo meno spaventosa del vivere un amore, totalmente innocua, placida e insignificante rispetto al tormento che vivo e che mi sto autoinfliggendo. Nella realtà, a pensare il potenziale pericoloso e devastante del Vesuvio, le minacce che questa area sta regalando in questi giorni, tutto a suo confronto diventa piccolo ed insignificante. La montagna era lì per dirmi questo, per dirmi quanto fossi minuscolo e ridicolo con i miei tormenti rispetto alla sua grandezza e potenza. Per quanto io possa avvertire enorme il mio illuso amore alla fine, al cospetto della vetta, tutto è ed era meno di zero. Ma il cuore non ragiona. Il cuore rende enorme ciò che non è, ciò che è destinato a finire e a risultare effimero rispetto alla potenza e grandezza della natura. Ed io, come uno dei tanti pompeiani del 79 a.c. continuo a tormentarmi incurante del pericolo e di una potenza che mi potrebbe devastare, spegnendo sul nascere ogni speranza velleitaria. Ma io sogno. Soffro e spero in qualcosa che non ha speranza e ragione di esistere.
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monotonousgirl · 5 months ago
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Provo un senso di insoddisfazione, vorrei caricarti di mazzate, prenderti a pugni, vorrei poterti urlare addosso quanto male mi hai fatto e quanto vorrei vederti soffrire.
Ma che senso avrebbe?
Mi sentirei meglio dopo averlo fatto?
No, non starei meglio proprio perché non avrebbe senso.
Ti ho tradita, ti ho ignorata, ti ho messa in secondo piano, ti ho odiata e ho desiderato per così tanto tempo il volerti allontanare che alla fine, quando ho trovato il coraggio, tu avevi già un altro.
Però oggi ci sto male, ci sto male perché ho visto un tuo repost di tik tok che diceva: “pov you're a girl who swore you wouldn't get in another relationship then meet mr too good to be true���, ovvero: “pov sei una ragazza che ha giurato che non avresti avuto un'altra relazione, quindi incontra il signor troppo bello per essere vero”.
La cosa più che farmi star male, in realtà, mi fa incazzare. Porca troia ma non ti vergogni di essere così zoccola? Cioè si, sono stata una merda per la maggior parte del tempo, ma porca puttana non ti ho lasciata prima perché avevo paura di farti star male. Sono stata con te per 2 anni e mezzo per paura, per la fottuta paura che se ti avessi lasciata ti saresti lanciata giù da un balcone. No, non sono così egocentrica da pensare che tu senza di me non avresti vissuto, ma sei stata tu così troia da mettermi in testa queste convinzioni con i tuoi “se mi lasci mi uccido”.
E ora?
E ora provo così tanto ribrezzo per la tua persona che sto aspettando in un tuo ritorno solo per farti nera, per farti vergognare di essere nata, per sputarti in faccia il motivo degli ultimi anni di relazione. Due anni e mezzo su quattro sono tanti.
Ma io non ti perdonerò mai, non ti perdonerò mai perché io con te ero convinta di aver trovato l’amore vero, l’amore che aspetti una vita. Pensa un po’ questo amore si è rivelato una merda e questo solo dopo meno di un anno. Ho perdonato un tradimento senza capirne le cause, senza nessuna scusa da parte tua, ho semplicemente chiuso gli occhi perché in te avevo ritrovato me.
O meglio, così credevo.
Non l’ho mai superato davvero, non sono mai davvero riuscita a fidarmi di te, avevo sempre il terrore tu te ne saresti andata da un momento all’altro ed è stata proprio questa paura a spingermi a tradirti. Eri lì, nella stanza accanto alla mia a parlare con una persona che ci provava con te, il mio cuore non ha retto e il mio cervello si è scollegato.
Era una rivincita, mi ero convinta di ciò, ma senza contesto e senza fondamenta. Il giorno dopo te l’ho confessato.
E li si è sfaldato tutto, almeno da parte mia.
Avevo capito che non sarebbe stata relazione, avevo capito che non avremmo avuto futuro, avevo capito che non stavo con te per amore, ma per paura.
Lì in quell’esatto momento è arrivato il terrore di lasciarti, dopo il tuo perdono per l’accaduto è arrivato il primo “senza di te non riesco a vivere”.
Il mio mondo è crollato.
Non addosso tutte le colpe a te, mi rendo conto di non aver saputo gestire la situazione, ma dal giorno zero. Eppure il mio unico pensiero è: “e cosa avrei potuto fare?”.
Due giorni dopo che ci siamo lasciate, tu sei corsa tra le braccia di un altro con cui già parlavi durante la nostra relazione, con la poca fiducia che ho nei tuoi confronti, anche se mi dici di non avermi tradita, non ti credo affatto. Ma da una parte è giusto, hai fatto bene, anche io l’avrei fatto al posto tuo. Però se fossi stata in te, avrei avuto un po’ più di tatto, sono stati comunque 4 anni.
Ora io sono indifferente alla tua nuova relazione, sono passati ormai 6 mesi, non ho reazioni quando ti vedo con lui. Ma continuo a cercarti tra la folla, continuo a cercarti nel paesello, continuo a pensarti.
Odio tutto ciò, perché in fondo io so di non amarti, so che ho smesso di farlo tanto tempo fa ed è proprio questo che non sopporto. Perché nonostante tutto, nonostante ciò, io ti cerco ancora?
Perché non te ne vai a fanculo da un’altra parte del mondo e non sparisci per sempre della mia vista?
Io ti odio, ma allo stesso tempo tengo tanto a te.
Non so come potrò superare la cosa, ma lo farò e lo farò per me stessa.
Non è vero, non farò mai un cazzo per me stessa, però ti prometto che vorrei tu soffrissi, so che non dovrei perché si ritorcerà verso di me, ma ti augro di stare male, ti auguro di trovare una persona tale e quale a te che ti porti al limite, voglio che tu capisca come mi sono sentita io, voglio tu provi quello che ho provato io. Ti auguro che tutto quello che hai avuto, da sempre, sparisca.
Ora non sono più io a parlare ma l’invidia.
Tu hai avuto una famiglia, tu hai una famiglia. Hai due genitori che si amano, hai un piatto in tavola tutti i giorni, hai del talento, sei intelligente, sei tante cose, ma allo stesso tempo non sei e non hai nulla.
Non hai valori, non hai cuore, non hai empatia. Tu hai sempre avuto tutto e non hai mai colto il significato di niente.
Sarei falsa se dicessi che desidero la tua felicità, io voglio proprio tu soffra. Devi star male, devi soffrire, devi trovarti faccia a faccia con te stessa e devi cambiare.
Odierei se cambiassi ora, perché cazzo con me non ne sei stata capace, però sarei contenta se tu imparassi a vivere.
Vabbè basta, in questo momento ti odio e basta.
Buona vita puttana.
#gm
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lamilanomagazine · 6 months ago
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Portici, un app nel telefono per seguire e controllare la moglie: arrestato marito violento
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Portici (Napoli), un app nel telefono per seguire e controllare la moglie: arrestato marito violento Ieri notte a Napoli i militari della stazione di Portici hanno arrestato in flagranza differita per maltrattamenti in famiglia un 30enne di Ponticelli. I carabinieri, allertati dal 112, sono intervenuti in un appartamento di Portici dove c'era una donna, una 26enne, che aveva chiesto aiuto. Grazie alle dichiarazioni della vittima i militari sono riusciti a ricostruire l'intera vicenda. Da circa un anno la donna subiva maltrattamenti fisici, insulti e minacce che non aveva mai denunciato per amore dei propri figli di 8 e 4 anni. L'ultimo episodio aveva convinto la 26enne a trasferirsi in un'altra abitazione ma questo non aveva evitato che l'uomo la raggiungesse. Poco prima, infatti, il 30enne era entrato nel nuovo appartamento e aveva prima aggredito la donna per poi impossessarsi con violenza di una collana che la vittima aveva al collo. I carabinieri hanno raggiunto il marito violento nella sua abitazione di residenza e lì lo hanno bloccato e arrestato. Dalle indagini è emerso come l'uomo avesse nascosto un GPS nell'auto che la propria moglie utilizzava. Il sistema satellitare era attivo e il 30enne poteva seguire ogni spostamento della vittima grazie a un'app sul proprio smartphone. Le possibilità di sfuggire o di avere una vita sociale erano prossime allo zero. Sul telefono della vittima i diversi massaggi ricevuti dal proprio marito contenenti minacce di morte che hanno consentito ai carabinieri di effettuare l'arresto in differita... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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mchiti · 9 months ago
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tanto amore e cuoricini per te 💖💖💖 ogni singolo post che stai scrivendo vale mille giornali che parlano di una realtà che non capiscono, e urla una dignità che gli anon razzistoni non potranno mai vedere neanche da lontano. si vede che sei una persona bella 💖💖💖
(ps oggi ghali intervistato da fazio sul 9! zero speranze in quel democristiano di fazio ma spero che lasci a ghali lo spazio che si merita)
😭😭😭😭 ti ringrazio tantissimo intanto, anche tu sei una persona super bella!!! Ti giuro mi sento la testa in fiamme per ora, troppi stimoli, troppe cose che mi stanno facendo arrabbiare, troppe opinioni espresse malamente senza cognizioni storiche, sono proprio quelle micro aggressioni piene di razzismo implicato di cui forse neanche si rendono conto, non lo so 😞
comunque sono sintonizzata!!!!! Non so che aspettarmi, spero che fabiofazio faccia il bravo e lo faccia parlare tranquillamente senza sviolinate 😭🤲🏼 Vedremo più tardi. Comunque grazie ancora❤️❤️❤️❤️
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lettieriletti · 9 months ago
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P. La Mia Adolescenza Trans
Dopo Romanzo esplicito, Josephine Yole Signorelli alza la posta in gioco, decidendo di raccontare se stessa e la propria storia con brutale onestà. Ed è la storia di un’adolescente trans, negli “anni zero”, alle prese con la trasformazione del proprio corpo, sullo sfondo di scuola, vita familiare e sociale, droga, baby prostituzione in rete e, finalmente, amore. Un libro attesissimo, destinato a…
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sonounacattivapersona · 10 months ago
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Già, come canta Renato Zero...
"Forse un giorno scopriremo
che non ci siamo mai perduti.
E che tutta questa tristezza,
in realtà, non è mai esistita."
Già, credo sia proprio così.
Un giorno scopriremo che,
nonostante le discussioni, le litigate,
tutte le parole fuori posto,
io e te venivamo da un altro pianeta.
Io e te eravamo fatti per stare insieme.
Chissà, forse un giorno qualcun altro
arriverà a colmare quel vuoto.
Ma non sarà mai abbastanza.
Perché io e te eravamo la felicità.
Io e te eravamo quello
che l'amore crea e disegna
con dolcezza, desiderio e tanto amore.
Già, un giorno, con qualche ruga in più,
guardandoci indietro,
io e te scopriremo che quella tristezza
non è mai esistita.
Era invece tanto Amore.
Talmente tanto da renderci fragili
e pieni di paure.
E che i migliori anni della nostra vita,
erano proprio quelli che vivevamo,
anche da lontani, ma sempre innamorati.
Scopriremo che, in fondo, io e te,
non ci siamo mai perduti.
Scopriremo, soprattutto,
che solo io e te eravamo NOI.
(Claudio Del Pizzo)
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daniel13sworld · 10 months ago
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Autore: Felicia Kingsley
Editore: Newton Compton Editori
Spicy: 2/5
Voto: 4,5/ 5
Recensione: Il libro in sè mi è piaciuto tanto, mi ha riportata in un'epoca che ho sempre sognato di vivere, amo la scrittura e quel luogo così incantato, anche se a quell'epoca si poteva sognare ben poco, visto che non c'era una scelta per le donne, soprattutto in amore. Mi piace il fatto che lei si sia catapultata in un mondo che ha scritto stesso lei su un piccolo diario. Reedlan è uno dei miei personaggi preferiti maschili, è presente e cerca sempre di aiutarla, gli uomini di quell'epoca non erano tutti così ed era difficile che si innamorassero. La loro storia d'amore ti prende già dai primi capitoli fino all'ultimo in cui lui torna per riprendersela e vivere con lei in un'epoca a lui del tutto sconosciuta.
Trama: A chi non piacerebbe vivere nella Londra di inizio ’800, tra balli, feste e inviti a corte? Di certo lo vorrebbe Rebecca Sheridan, perché a lei il ventunesimo secolo va stretto: vita frenetica, zero spazio personale e gli uomini... possibile che nessuno sappia corteggiare una ragazza? Brillante studentessa di Egittologia e appassionata lettrice di romance Regency, Rebecca ama partecipare alle rievocazioni storiche in costume e, proprio durante una di queste, accade qualcosa di inspiegabile: si ritrova sbalzata nella Londra del 1816. Superato lo shock iniziale, realizza di avere un'occasione unica: essere la debuttante più contesa dagli scapoli dell’alta società, tra un tè e una passeggiata a Hyde Park. Mentre è alla ricerca del suo Mr Darcy, attira però l’attenzione dell’uomo meno raccomandabile di Londra: Reedlan Knox, un corsaro dal fascino oscuro e dalla reputazione a dir poco scandalosa. Insomma, il genere d’uomo che una signorina per bene non dovrebbe proprio frequentare. Ma quando Rebecca scopre segreti inconfessabili e trame losche dell’aristocrazia, il suo senso di giustizia le impone d’indagare. Nessuno però pare intenzionato a mettere a rischio il proprio onore per aiutarla. Non le resta che rivolgersi all’unico che un onore da difendere non ce l’ha: Reedlan Knox. E se, dopotutto, il corsaro si rivelasse più interessante del gentiluomo che ha sempre sognato? Decidere se tornare nel presente o restare nel 1816 potrebbe diventare una scelta difficile...
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