#Sanguineti
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se d’amore si muore, siamo morti noi:
siamo un romanzo d’appendice in atto: (anzi,
siamo un romanzo nazional-popolare, ma calibraticamente camuffato da romanzetto rosa): (anzi,
siamo un romanzo osè): (un rosè): (anzi, una coppia di vegeti, di vegetanti vecchietti,
torchiati nel torpido torchio delle nozze d’argento): (a un passo, a un pelo, appena,
da un romanzo nero): (siamo un romanzo rosso, quasi): e noi facciamo, parliamoci chiaro,
pena piena, e pietà
comunico le coordinate necessarie; torno da Como, è il 26
settembre, sono le 21,37, ho chiesto il conto al ristorante, prenderò il rapido
delle 21,50, e ti ho capito: è tutto:
perchè, per te, per me, non è possibile
sopportarla più oltre, questa ambivalenza insolubile, nel vino della vita che viviamo:
questa vita, anzi: (la vita): (annacquata, innacquata): e se ti dico e se ti scrivo che
non sono altro che un contemporaneo, a capirmi, a capirci, se va bene, abbiamo, in tutto
e per tutto, il 25% dei nostri eredi naturali, allo stato attuale delle cose:
così, con tanti auguri, ti aggiungo, poi, che noi
se d’amore si vive, siamo vivi
Edoardo Sanguineti
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due nuovi corsi del 'centroscritture' a partire dal 7 gennaio: su sanguineti e su pasolini
NUOVI CORSI PASOLINI, SANGUINETI DAL 7 GENNAIO 2025 per il ciclo MONOGRAFIE Due anniversari: 50 anni e 15 anni. La scomparsa di Pier Paolo Pasolini (1975) e quella di Edoardo Sanguineti (2010). Fin dalle pagine di “Officina” alla metà del secolo scorso, due dei massimi poeti e intellettuali italiani ingaggiano una disputa – quella tra sperimentalismo e avanguardia – che è più di un conflitto tra…
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#Angelo Petrella#avanguardia#Bernardo De Luca#Centro Scritture#centroscritture.it#conflitto di poetiche#corsi#Edoardo Sanguineti#Emanuele Franceschetti#Francesca Santucci#Francesco Muzzioli#Gian Luca Picconi#Gilda Policastro#Giuseppe Garrera#Maria Teresa Carbone#Massimiliano Manganelli#neoavanguardia#nuovi corsi#Officina#Pasolini#Pier Paolo Pasolini#poesia#poesia italiana#poetiche#Sanguineti#sperimentalismo#Stefano Colangelo#Valerio Massaroni
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“[…] Quando ci penso, che il tempo è venuto,
la partigiana che qui ha combattuto,
quella colpita, ferita una volta,
e quella morta, che abbiamo sepolta,
femmina penso, se penso la pace […]”
Continua a leggere “Ballata delle donne” cliccando qui (attenzione: la lettura provoca talvolta alcuni sintomi di reazioni allergiche):
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Rifletti bene, versati il vino, e taglia la tua lunga speranza in breve spazio: mentre parliamo, è già fuggito, a noi ostile, il tempo: vivi questo tuo giorno, e non fidarti niente di un domani.
Edoardo Sanguineti
____Antonio Palmerini
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nell’anno novecento e ottanta e due
sul principio del mese di novembre,
gabbati i santi, e gabbati anche i morti,
tra le ore diciassette e le diciotto,
questo settimo giorno, che è domenica,
io qui presente sottoscritto, in Como,
dentro i locali della Media Foscolo,
novanta e nove di via Borgo Vico,
pubblicamente dichiaro e certifico
che per sempre rinuncio all’universo:
testimoniate per me, per un’ora,
e per un’ora, con me, vigilate:
se oggi chiudo e sbaracco e mollo e stacco,
getto la spugna e faccio il punto e a capo,
sarà perché tengo ragioni buone,
che tutte non le vengo a raccontare.
Edoardo Sanguineti, Novissimum Testamentum
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Elisa Balsamo & Ilaria Sanguineti of Italy and Lidl-Trek prior to the 2nd Tour de France Femmes 2023, Stage 4 a 177.1km stage from Cahors to Rodez on July 26, 2023 in Cahors, France. (Photo by Alex Broadway/Getty Images)
#elisa balsamo#ilaria sanguineti#lidl trek#lidl trek women#women cycling#cycling#tour de france femmes 2023#TDFF2023#tour de france femmes#le tour de france femmes avec zwift
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“… Se per ideologia intendiamo una visione del mondo con ciò che implica sul piano delle esperienze e dei valori, allora direi che ogni giudizio è ideologico. Piuttosto, tutta la guerra mossa contro le ideologie in realtà è una battaglia contro il marxismo. Fine delle ideologie? È un finto plurale. Si esige dalla sinistra di non esibire alcuna posizione ideologica, mentre tutte le altre rimangono in piedi, anzi sono esasperate: il liberalismo, il polo cattolico, eccetera. Da tutto ciò le destre escono rassicurate e soddisfatte…”
(Edoardo Sanguineti, 1994)
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mi autoproduco, fragile, mi clono, stacco me da me stesso, e a me mi dono: mi autodigitalizzo, ologrammatico, replicandomi in toto, svelto e pratico: mi automaschero e, assai plasticamente, sindonizzo il mio corpo, e la mia mente: mi autoregistro, ormai, se mi iconizzo, cromocifrato in spettro – e mi ironizzo:
Edoardo Sanguineti - Identikit
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dip 024
forse è facile dire, come qui sotto Giuliani nel 1965, di sentirsi tutt’ora (certo non solo chi scrive, certo non tutti quelli che scrivono) “‘al centro’ di una precarietà”. ma l’imprecisione e/o la facilità dell’immagine fanno “gioco”, nei tanti sensi di gioco. da una parte per sottolineare che comunque quella precarietà è (avverbio drammatico:) drammaticamente vera, e dall’altra per allarmarsi…
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#000000#808080#Centro#dip#dip 024#dip024#il mondo si rinnova#Pasolini#precarietà#punto in cui il mondo si rinnova#Sanguineti
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Se ti rivivi, cosa ti correggi?
ebbene, niente: (sono riboccante di torturanti
[rimorsi,
o donna mia): (sono un’orripilante enciclopedia di cazzate incoglionate, di
[semicriminali
supergaffes: e furono, i miei anni, un inimitabile campionario di
irrimediabili
[refusi
esistenziali):
ebbene, non ritoccherei una virgola sola, un puro punto solo: (avrei
[terrore
dell’effetto domino): (ti modifichi un gesto, una parola: ti rifai, tanto per
fare,
[il nodo
alla cravatta): (ma che dico? ti tagli via, da una narice, un giorno, un pelo
[appena in più,
non altro): (e ti giuochi un destino – il destino: et tout se tient): (e, poni caso
–
[e poni
mente, poi: tu mi sparisci, allora, fuori dalla rivita che io vivrei,
concedendomi
[il bis):
ebbene:
quello che ho avuto, così, me lo tengo: (pur di tenerti, io mi ritengo,
[identico)
Edoardo Sanguineti (Genova, 1930 – 2010), da Mikrokosmos
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Sweet Dreams (Sogni d'oro), Nanni Moretti (1981)
#Nanni Moretti#Dario Cantarelli#Nicola Di Pinto#Alessandro Haber#Laura Morante#Gigio Morra#Remo Remotti#Tatti Sanguineti#Claudio Spadaro#Miranda Campa#Sabina Vannucchi#Piera Degli Esposti#Franco Di Giacomo#Franco Piersanti#Roberto Perpignani#1981
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Se mi stacco da te, mi strappo tutto:
ma il mio meglio (o il mio peggio)
ti rimane attaccato, appiccicoso, come un miele, una colla, un olio denso:
ritorno in me, quando ritorno in te...
Edoardo Sanguineti
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se d’amore si muore, siamo morti
noi:
siamo un romanzo d’appendice in
atto: (anzi,
siamo un romanzo nazional-
popolare, ma calibraticamente
camuffato da romanzetto rosa):
(anzi,
siamo un romanzo osè): (un rosè):
(anzi, una coppia di vegeti, di
vegetanti vecchietti,
torchiati nel torpido torchio delle
nozze d’argento): (a un passo, a un
pelo, appena,
da un romanzo nero): (siamo un
romanzo rosso, quasi): e noi
facciamo, parliamoci chiaro,
pena piena, e pietà
comunico le coordinate necessarie;
torno da Como,
è il 26
settembre, sono le 21,37, ho chiesto il
conto al ristorante, prenderò il
rapido
delle 21,50, e ti ho capito: è tutto:
perché, per te, per me, non è
possibile
sopportarla più oltre, questa
ambivalenza insolubile, nel vino
della vita che viviamo:
questa vita, anzi: (la vita):
(annacquata, innacquata): e se ti
dico e se ti scrivo che
non sono altro che un
contemporaneo, a capirmi,
a capirci, se va bene, abbiamo,
in tutto
e per tutto, il 25% dei nostri eredi
naturali, allo stato attuale delle
cose:
così, con tanti auguri, ti aggiungo,
poi, che noi
se d’amore si vive, siamo vivi.
Edoardo Sanguineti
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Vengo, con la presente, a te, per chiederti formalmente di esentarmi d’urgenza dal comunicare, con te, per telefono:
(io non posso battere zuccate disperate, contro il primo muro che mi trovo a disposizione, ogni volta, capirai, appena mollo giù il ricevitore): (perché, mia diletta, io non saprò mai separare, stralciandole, le tue parole, a parte, dai tuoi gomiti, dai tuoi alluci, dalle tue natiche, da tutta te): (da tutto me): sola, la tua voce mi nuoce.
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In principio è il silenzio: (poi si è fatto saliva, muco, sangue, sudore, orina): (si è fatto sperma, merda): (e gesto): e un gesto è la parola: è voce che, tangibile, ti tasta: (si è fatto borborigmo, fischio, gemito): ma, a me, la poesia già non mi piace (quasi quasi) più: e veramente, poi, da sempre, io ho cercato di affondarmi e affogarmi, zavorrandomi, morbido e muto, qui, dentro la prosa pratica del mondo: adesso, per finire, torno, annaspando stanco, verso il mio primo principio: (gesticolando): (in silenzio):
Edoardo Sanguineti, Premessa, Cose
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