#San Miniato al Monte Firenze
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S. Miniato • Eric Lindbloom • Angels At The Arno
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stilouniverse · 7 months ago
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I top ten di aprile 2024
I 10 articoli più letti nel mese di aprile 2024 San Miniato al Monte, la leggenda, la storia, le simbologie Collegamenti fra Firenze e l’area bolognese nel tempo Il cimitero di nonna Lucia a Bolgheri San Miniato al Monte, la leggenda, la storia, le simbologie Cinque leggende toscane La via maremmana etrusca Aneddoti su fatti e personaggi fiorentini Il Pantheon degli Etruschi Firenze in…
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jacopocioni · 9 months ago
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Piazza delle Pallottole e la sua storia
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Il nome è strano, curioso, forse addirittura inquietante… O che succedeva in questa piazza, c’era forse una fabbrica di munizioni? Oppure era qui presente un antesignano dei moderni poligoni di tiro? Era un luogo mal frequentato, in cui non era raro volassero delle pallottole? Mi spiace deludere le fantasie più sfrenate, ma niente di tutto questo somiglia neppur lontanamente a quello che avveniva in questa piazza. Cominciamo dalla ubicazione: Piazza delle Pallottole si trova nella zona tra l’abside del Duomo e l’inizio di via del Proconsolo; vi si accede da Piazza San Benedetto, da Via de’ Maccheroni e, principalmente, dalla stessa Piazza del Duomo. Procedendo per gradi, analizziamo il nome: Pallottole. Il significato è inequivocabile, vero? … NO!! Le pallottole non sono soltanto quei piccoli tubetti metallici riempiti di polvere da sparo che si inseriscono in un’arma. All’opposto, le pallottole sono un oggetto ludico, divertente, un modo di socializzare e tenere unita la gente, non disdegnando certo qualche parapiglia, di quando in quando, come in ogni gioco che si rispetti. Le pallottole, amici miei, sono le antenate delle bocce.
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Quando si gioca a bocce, è inevitabile che si crei confusione: risate, polemiche, prese per i fondelli, discussioni ed incitamenti, litigate… quelli che una volta venivano definiti “strepiti”. A Firenze, i nostri mitici Signori Otto, avevano tappezzato la città di “leggi di pietra”, quelle lapidi in cui, tra l’altro, si vietavano "giochi di palle e pallottole e fare strepiti”, a xxx braccia da chiese e palazzi signorili, e le punizioni per chi trasgrediva erano sia pecuniarie che corporali, i famosi “tratti di corda”", ad esempio.
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Nel centro storico, un solo luogo era fatto salvo da questi divieti, ed era proprio la Piazza in questione, che deve il suo nome proprio al gioco che qui era consentito fare. Il gioco era molto simile all’attuale gioco delle bocce: delle palline chiamate pallottole venivano lanciate verso un punto preciso, e vinceva chi si avvicinava di più con la sua pallottola. Era uno dei passatempi preferiti dei fiorentini, veniva inizialmente giocato in ogni dove e, visto il nostro carattere “fumino”, spesso le discussioni potevano sfociare in vere e proprie risse. Anche nel mio amato Bisdosso, ovvero diario del Pastoso, se ne trova una notazione: “… in quella viaccia, che è fra i due Orti cioè uno del Canneto delle Monache della Crocetta, e quello delle Monache degli Angiolini, fra la cantonata di Via del Mandorlo e quella della Via della Crocetta, fù ferito con un corno il Tronci dal Limonaio poeta della qual ferita il 29 di detto in Santa Maria Nuova rese l’anima a Dio. La causa per la quale detto Tronci perse così disgraziatamente la sua vita fù, che essendo costoro a giocare alle pallottole fuor della Porta a Pinti, cominciorno a litigare insieme, di modo che si attaccorno alle pugna, e furno spartiti, ma essendo entrati in Firenze uno poco lontano dall’altro tuttavia litigando, quando furono in detto luogo di nuovo si attaccorno alle pugna et essendo caduti in terra, il Limonaio venutoli alle mani un corno, che quivi non ne mancano per esserci lo scaricatoio del Beccaio degl’Innocenti, con esso ferì e ruppe una ganascia al Tronci, che teneva sotto, della qual ferita com’è detto si morì”. Questo fu soltanto uno dei tanti episodi che convinsero i Signori Otto ad emanare la legge che delimitava lo spazio in cui il gioco poteva essere praticato.
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La piazza, all’epoca, era molto più grande di quanto appaia adesso; il restringimento è dovuto ai lavori ottocenteschi con cui vennero abbattute le case che la delimitavano, per concedere più ampio respiro a Piazza del Duomo. Ma di storie questa piazza ne ha da raccontare… fu anche teatro di un delitto d’onore, nel lontano 1528. Giuliano Salviati, grande amico del depravato Duca Alessandro de’ Medici, aveva incontrato, fuori Porta San Miniato, Luisa Strozzi di ritorno dal Perdono del Monte alle Croci, e l’aveva importunata con proposte oscene. Luisa lo riferì al fratello Leone, che si mise subito in cerca di Giuliano Salviati per tutta Firenze. Fu proprio qui, in Piazza delle Pallottole, che lo trovò e, senza tanti discorsi, tirò fuori un pugnale e lo accoltellò, uccidendolo.
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Nella piazza non può non richiamare la nostra attenzione quel grande edificio di forma circolare: è di origine settecentesca. Precedentemente, qui c’era una grande tettoia che formava un portico, sotto il quale lavoravano gli scalpellini dell’Opera del Duomo: si trattava del laboratorio dove venivano realizzate le sculture e le decorazioni per la parte esterna del Duomo. Nel Settecento il vecchio portico lasciò il posto all’attuale rotonda; alla metà dell’Ottocento vi fu il definitivo trasferimento del laboratorio di restauro all’attuale sede di Via dello Studio, dove ancora oggi vengono realizzate le copie delle statue che vanno a sostituire le originali per le quali l’esposizione a cielo aperto risulta lesiva.
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Nel 1946, nel corso di un restauro della Porta del Paradiso, vennero per la prima volta smontati i fregi e venne alla luce un piccolo “cimelio” datato 1452. Si trattava di una pallottola che, probabilmente, era finita in quella intercapedine durante i lavori di montaggio della Porta del Paradiso: quasi sicuramente dei ragazzini, contravvenendo ai divieti, stavano giocando alle pallottole nei pressi del Battistero, ed una pallottola rimbalzando andò a finire proprio lì, dove è stata ritrovata dopo quasi 500 anni. Si tratta di una pallina poco più piccola di una palla da tennis, fatta di due parti di cuoio cucite insieme. Probabilmente - per darle il giusto peso - al centro, nascosto da un involucro di paglia secca ben pressata necessaria a conferire elasticità alla pallottola, si trova un pezzetto di piombo.
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Fotografia di Giovanni Krur In tempi più recenti, verso la fine del Settecento, il Granduca Pietro Leopoldo proibì il gioco delle pallottole: i giocatori toscani si spostarono così tra i filari dei vigneti, dove cominciarono a giocare allo “striscio” (che è il modo più utilizzato per lanciare la boccia da queste parti), con grandi bocce di sorgo. Ultima annotazione: in questa piazza c’era un gigantesco tralcio di vite, che viveva lì da tempo immemore e si era arrampicata sul terrazzo del primo piano di un palazzo: una pianta magnifica, che purtroppo morì nel 2005, c’è chi sostiene con lo sciagurato intervento umano. Di lei rimane il tronco, che ancora si può notare uscire dall’intonaco del palazzo, ed una targa apposta in sua memoria nel 2010. Di storia ne aveva proprio tanta da raccontare, questa piccola particolare piazza… tra cui ricordarci che anche il gioco delle bocce è stato inventato a Firenze.
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Gabriella Bazzani Read the full article
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isolatedcorner · 2 years ago
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Beheaded in the presence of the Emperor, he is alleged to have picked up his head, crossed the Arno and walked up the hill of Mons Fiorentinus to his hermitage.
St. Minias, the first Christian martyr of Florence
📍San Miniato al Monte, Florence
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douris · 3 years ago
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I spent most of my Sunday, and International Workers Day, thinking about this fresco inside the Chiesa di San Miniato al Monte in Florence, painted by Mariotto di Cristofano around 1420.
Tightly wrapped around Christ, just barely touching his body, are various tools and instruments that would have been used by laborers in 15th century Florence. Directly below his feet is an inscription in the Tuscan dialect of the Italian language which states, “Whoever does not keep Sunday holy and does not have devotion to Christ, God will condemn to eternal damnation.” This type of image is known by a few different names: Sunday Christ, Christ of the Trades, and Handwerkerchristus, or the Artisan Christ, are to name a few.
Christ is depicted as suffering, he gestures towards his side wound as a reminder of his sacrificial crucifixion. The tools surrounding him would have reminded medieval Christians that, through engaging in work on Sundays, they themselves are perpetuating the suffering of Christ, thus re-crucifying him. The inscription serves as a warning of the consequences for not obeying the obligatory abstinence from work on the Lord’s day.
The closest visual parallel to this type of image is Christ surrounded by the arma Christi, or the instruments of the Passion, which likely informed the pictorial tradition of the Sunday Christ. In this instance, the artisan’s tools have been allegorically transformed into the arma Christi, and through ignoring one’s Sunday obligations, it was understood that the medieval Christian has prolonged the suffering of Christ.
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nevernervousneversad · 5 years ago
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Abby being Abby
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speakspeak · 5 years ago
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San Miniato al Monte, Florence.
One day in beautiful Florence, Italy - whisperwanderlust.com
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pozzolana · 6 years ago
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St Benedict's Prayer Enables the Monks to Lift the Stone on Which the Devil Is Sitting.  Spinello Aretino.  Sacristy of San Miniato al Monte, Florence.  Fresco.  1388.
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dilettatonelli · 6 years ago
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La più bella...
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yourtrashcollector · 6 years ago
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antsacco · 4 years ago
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stilouniverse · 4 years ago
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top ten gennaio 2021
top ten gennaio 2021
tuttatoscana I 10 articoli più letti nel mese di gennaio 2021 Dolci tipici toscani, la loro storia e le loro ricetteSan Miniato al Monte, la leggenda, la storia, le simbologiePiatti tipici toscani, la loro storia e le loro ricetteFirenze in antiche mappeCinque leggende toscaneLa società degli EtruschiLo stadio Artemio Franchi di FirenzeLa Ginestrata, corroborante e afrodisiacagalleria immagini…
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jacopocioni · 1 year ago
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Le lapidi di Firenze: seconda parte
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Inferno di Botticelli LAPIDI DANTESCHE Nelle strade del centro di Firenze, si trovano sui muri di palazzi, chiese e case torri delle lapidi dantesche. Vi si leggono incise frasi relative alle tre cantiche della Divina Commedia: Inferno, Purgatorio e Paradiso. Ai primi del Novecento, il Comune di Firenze sentì il desiderio di rintracciare i personaggi e i luoghi descritti nella sua opera. Iniziò una accurata ricerca per trovare il luogo esatto dove apporre le lapidi. La ricerca fu lunga e accurata. Finalmente nel 1907 iniziò l’apposizione nei siti rintracciati: INFERNO - Filippo Argenti, via del Corso dove erano le case degli Adimari; - Guido Cavalcanti, via Calzaioli dove erano le case dei Cavalcanti; - Ponte Vecchio (loggia di Ponte Vecchio), in sul passo d’Arno; - Brunetto Latini, via dei Cerretani (tra il civico 39 rosso e la chiesa di S. Maria Maggiore; - Famiglia Gianfigliazzi, via de’ Tornabuoni (sopra la vetrina del civico 1 rosso); - Dedicata al Battistero di San Giovanni, Piazza San Giovanni (all’esterno del Battistero verso la via Martelli; - Dedicata alla nascita di Dante Alighieri, posta sulla sua casa; - Bocca degli Abati, il traditore di Montaperti, via dei Tavolini. PURGATORIO Citazione di persone del suo tempo, 2^ cantica.  Sono descritti la Basilica di San Miniato al Monte e il ponte Rubaconte, via di San Salvatore al Monte (inizio della scalinata che porta al Piazzale Michelangelo; Piazza Piave (nella torre della Zecca Vecchia), dedicata al fiume Arno; Versi dedicati a Forese Donati, via del Corso (sopra ai civici 13 – 33 rosso); Piazza di San Salvi, dedica a Corso Donati (nel punto dove sostò l’esercito di Arrigo VII; Dedica alla donna angelicata Beatrice Portinari, (sulla destra dell’ingresso del palazzo Portinari – Salviati). PARADISO Elenco delle lapidi tratte dalla 3^ cantica. Dedicati alla città natale del poeta, Via Dante Alighieri alla Badia Fiorentina (sul fianco sinistro della Badia Fiorentina e alla sinistra del civico 1); Dedicati a Bellincione Berti Ravignani, via del Corso (sopra le vetrine del negozio civici 1 e 3 rosso); In questi versi sono ricordati gli antenati del poeta, via degli Speziali (tra la vetrina del civico 11 rosso e il portone del civico 3); Dedicato alla famiglia Cerchi, via del Corso (sopra le arcate del negozio ai civici 4 rosso e 6 rosso); Dedicata alla famiglia dei Galigai, via dei Tavolini (torre dei Galigai vicino al civico 1 rosso); Sulla famiglia degli Uberti, Piazza della Signoria (nel primo cortile di Palazzo Vecchio); Sulla famiglia Lamberti, via di Lamberti (tra le finestre sopra il civico 18 rosso e 20 rosso); Dedicato ai Visdomini, via delle Oche (presso ciò che resta della Torre dei Visdomini, tra i civici 20 r0s e 18 rosso); Famiglia Adimari, via delle Oche, (tra gli archi delle vetrine ai civici 35 rosso 37 rosso); Famiglia Peruzzi col loro simbolo (le sei pere), Borgo dei Greci (a sinistra della porta al civico 29); Famiglia della Bella, via dei Cerchi (all'angolo di via dei Tavolini); Dedicati a Ugo il Grande, via del Proconsolo (sulla facciata della chiesa Santa Maria Assunta); Famiglia Amidei, via Por Santa Maria (presso la torre degli Amidei, sopra al civico 11 rosso); Dedicati a Buondelmonte Buondelmonti, via Borgo Santi Apostoli (Presso le case dei Buondelmonti, sopra le vetrine dinanzi al civico 6); Dedicati alla statua di Marte, causa degli scontri fra Guelfi e ghibellini, distrutta dall’alluvione del 1333. Ubicata dove si trovava la statua, Ponte Vecchio (angolo Piazza del Pesce); Dedicati alla Firenze antica, Piazza della Signoria (nel primo cortile di Palazzo Vecchio); Dedicati al battesimo, Piazza San Giovanni (nel Battistero verso il Duomo); Preghiera dedicata alla Vergine da San Bernardo, Piazza del Duomo.
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Alberto Chiarugi Read the full article
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camfoc · 7 years ago
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Tomba di Pellegrino Artusi (1820-1911).
Firenze, cimitero monumentale Le Porte Sante, abbazia di San Miniato al Monte. Il busto in bronzo venne realizzato nel 1916 dallo scultore fiorentino Italo Vagnetti (1864-1933).
“LA DOTTRINA ALLA BONTA’ CONGIUNSE PELLEGRINO ARTUSI LEGANDO IL RICCO PATRIMONIO AI POVERI DEL PAESE NATIO
N: A FORLIMPOPOLI IL 4 AG: 1820 M: IN FIRENZE IL 30 MAR: 1911″
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therepublicofletters · 2 years ago
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Hello Emma! I hope you are well!
I've been following your times in Firenze on Instagram and, as I will be going to Firenze for the first time in September, I was wondering if you had any tips or recommendations to share?
Have a nice day!
Oh absolutely! Of course it depends on what you're looking for, but the ideal is always to look for something local and off the beaten path, yeah? Fortunately if you go even a little out of the way, Florence (at least to me) becomes a lot more genuine.
For museums, I love Palazzo Davanzati, Museo Bardini, and (a little bit of a hike) Museo Stibbert. The Opera dell'Duomo is also not to be missed. For churches, aside from the major ones (Santa Croce, Santa Maria Novella, San Lorenzo), certainly go in Santa Trinità, San Miniato al Monte (where the monks sing vespers very poorly every day), and Ognissanti. The Brancacci Chapel is currently under restoration so you can get up on the scaffolding and see the frescoes face-to-face, which is absolutely worth it if you can snag a ticket.
For food (which is always important), I highly recommend la Mescita (only open for lunch), Osteria Belguardo, and Trattoria San Lorenzo. La Menagère is excellent for a cocktail, but it's hard to get a bad aperitivo anywhere. My favorite gelato is Gelateria de' Neri, but Vivoli is great too and Perché No is my favorite for a granita.
As far as tips go – I think it's really important to enjoy yourself and to try not to get overwhelmed, especially when there a lot of tourists. A lot of people complain that Florence is Renaissance Disneyland, and while that is true in a certain sense, I always find it so moving that the city has (basically) barely changed since the 15th century. It's sort of a cop out, but I think I've gotten so used to the rhythm of the city that I have difficulty picking out what things about it are 'different' than what you might expect. If you have any more specific questions I'd be happy to answer them!!
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nevernervousneversad · 5 years ago
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