#Rodolfo Morandi
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La Colonnina Enel X Way Fast presso la Piscina Comunale di Umbertide PG: vi si trova anche il circolo tennis, un bar, una pizzeria e di fronte un supermercato https://www.forumelettrico.it/forum/colonnina-enel-x-way-fast-piscina-comunale-di-umbertide-pg-via-rodolfo-morandi-t35640.html #enelxway #Umbertide #perugia
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La commissione della XXIV° Biennale di Venezia. Da sinistra: Pio Semeghini, Felice Casorati, Nino Barbantini, Antonio Gnan (in piedi), Carlo Ludovico Ragghianti, Carlo Carrà, Domenico Varagnolo, Rodolfo Pallucchini, Lionello Venturi, Giorgio Morandi, Roberto Longhi, Marino Marini. Venezia, 1948.
#Antonio Gnan#carlo carrà#carlo ludovico ragghianti#domenico varagnolo#felice casorati#giorgio morandi#lionello venturi#marino marini#nino barbantini#roberto longhi#rodolfo pallucchini#Biennale di Venezia#1948#venezia#venice#art historian#art history#artists
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Storie di straordinaria fonia
Rammaricarsi di non esserci stati. È quello che raccomanda l'immenso Renato Zero nella prefazione a questo libro di memorie di Rodolfo "Foffo" Bianchi, storico produttore discografico e ingegnere del suono. In effetti il rammarico è più che giustificato. Foffo ci racconta la sua vita artistica, dai suoi debutti musicali nella banda di Figline Valdarno (il paese in provincia di Firenze che gli ha dato i natali) fino alla sua ultraventennale attività di fonico nei concerti di Elio e le Storie Tese. In mezzo la Storia della musica italiana, quella con la S maiuscola. Dopo l'attività musicale con i Players e la partecipazione al Festival di Sanremo del 1969 come corista per Riccardo del Turco, nei gloriosi anni passati alla RCA di Via Tiburtina a Roma Foffo Bianchi ha contribuito alla realizzazione di grandi album della scena prog romana e internazionale, ha contribuito alla nascita della carriera solistica dell'ex Pooh Riccardo Fogli, è stato lo scopritore di tre mostri sacri della canzone italiana quali Renato Zero, Rino Gaetano e Anna Oxa, ha prodotto grandi album di Lucio Dalla e Patty Pravo. Dopo aver lasciato la RCA per seguire Claudio Baglioni alla CBS, ha poi seguito in tournée Gianni Morandi, Mimmo Locasciulli, Enrico Ruggeri, Ron, Pino Daniele, Ligabue, Adriano Celentano e ancora Lucio Dalla; ha prodotto o contribuito alla realizzazione di album di Mango, Banco del Mutuo Soccorso, Locasciulli, Luca Carboni, Ron, Gianna Nannini, Nicola Arigliano, Umberto Tozzi; e infine ha curato più di vent'anni di concerti di Elio e le Storie Tese. Un lungo (e incompleto) elenco che davvero, a molti di noi, fa rimpiangere di non essere nati dieci, venti, trent'anni prima, di non essere stati testimoni di una stagione di grande musica, fatta dapprima con mezzi eroici e, a lungo andare, con una tecnologia sempre più raffinata, vera e propria frusta con la quale Foffo Bianchi ha "domato i suoni" (per rubare una felice espressione di Faso, bassista degli Elii) e ci ha consegnato album storici, pietre miliari della nostra storia musicale. Una storia che è piacevole e divertente, a seconda della data di nascita del singolo lettore, ripassare o studiare, per non scordarla mai. Questo testo di memorie, raccolto e ordinato con grande maestria da Francesca Gaudenzi (scrittrice e autrice televisiva) e Duccio Pasqua (giornalista musicale e conduttore radiofonico per Rai Radio 1) è davvero il mezzo giusto per eternare quei momenti; e magari, dopo averlo letto, per correre a metter su uno qualsiasi dei meravigliosi dischi che hanno visto Foffo produttore, musicista, realizzatore.
#Storie di straordinaria fonia#Foffo Bianchi#Francesca Gaudenzi#Duccio Pasqua#Storia#Musica italiana#Storia della Musica Italiana#Riccardo del Turco#The Trip#Il Rovescio della Medaglia#Morgan#Perigeo#Sage#Brainticket#Living Music#Mario Panseri#Quella Vecchia Locanda#Renato Zero#Lucio Dalla#Renato Rascel#Patty Pravo#Maria Carta#Rino Gaetano#Emilio Locurcio#Claudio Baglioni#Mia Martini#Anna Oxa#Pino Mango#Mimmo Cavallo#Banco del Mutuo Soccorso
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25 Aprile - Festa Nazionale della Liberazione d'Italia Da Wikipedia "L'anniversario della liberazione d'Italia, noto anche come festa della Liberazione (o semplicemente il 25 aprile), è una festa nazionale della Repubblica Italiana, che si celebra ogni 25 aprile per commemorare la liberazione dell'Italia dal nazifascismo, la fine dell'occupazione nazista, e la definitiva caduta del regime fascista. È un giorno fondamentale per la storia d'Italia. Simbolo della Resistenza, cioè della lotta condotta dai partigiani, dall'8 settembre 1943 (giorno in cui gli Italiani seppero dell'Armistizio di Cassibile, appena firmato con gli Alleati), esso ha assunto un significato propriamente politico e militare. Il 25 aprile 1945 è il giorno in cui il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia (CLNAI) – il cui comando aveva sede a Milano ed era presieduto da Alfredo Pizzoni, Luigi Longo, Emilio Sereni, Sandro Pertini e Leo Valiani (presenti tra gli altri il presidente designato Rodolfo Morandi, Giustino Arpesani e Achille Marazza) – proclamò l'insurrezione generale in tutti i territori ancora occupati dai nazifascisti, indicando a tutte le forze partigiane attive nel Nord Italia facenti parte del Corpo Volontari della Libertà di attaccare i presidi fascisti e tedeschi imponendo la resa, giorni prima dell'arrivo delle truppe alleate; parallelamente il CLNAI emanò in prima persona dei decreti legislativi, assumendo il potere «in nome del popolo italiano e quale delegato del Governo Italiano», stabilendo tra le altre cose la condanna a morte per tutti i gerarchi fascisti, incluso Benito Mussolini, che sarebbe stato raggiunto e fucilato tre giorni dopo. «ARRENDERSI O PERIRE!» fu la parola d'ordine intimata dai partigiani quel giorno e in quelli immediatamente successivi." Buona Festa della Liberazione a tutti. #25aprilesempre #festadellaliberazione #antifascismo #ricordare #lastoriasiamonoi #tuttalabellezzadelmondo (presso Milan, Italy) https://www.instagram.com/p/CcxO1ScsxoKsheR2Mua7FyUbLf-F1zt76okAbY0/?igshid=NGJjMDIxMWI=
#25aprilesempre#festadellaliberazione#antifascismo#ricordare#lastoriasiamonoi#tuttalabellezzadelmondo
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CARCERE CUNEO/SALUZZO - Radicali diffidano il carcere: mancanza di docce nelle celle
CARCERE CUNEO/SALUZZO – Radicali diffidano il carcere: mancanza di docce nelle celle
Durante la mobilitazione dello scorso 12 dicembre, la delegazione radicale, composta da Filippo Blengino, Alessia Lubèe, Alexandra Casu, Sabatino Tarquini, Claudio Marengo e Martina Maero, visitando la Casa di reclusione saluzzese “Rodolfo Morandi”, ha riscontrato una parziale violazione del Regolamento sull’ordinamento penitenziario. In particolar modo, denunciano gli attivisti, la mancanza…
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Sulle orme di Basho
Hokuzenko con Cascina Macondo sta portando a termine il progetto 'sulle orme di Basho'.
Narrazione di tutti i viaggi possibili della nostra vita in qualunque condizione.
Viaggi dei detenuti, nostri, dei ragazzi con handicap e di tutte le realtà coinvolte nel progetto.
Le testimonianze verranno raccolte in un libro che sarà letto in biblioteche, carceri, birrerie, centri di lettura, di meditazione e scuole.
Nell'ambito di questo progetto si inserisce anche la lettera dei detenuti del carcere di Saluzzo, dove è stato sviluppato il lavoro. È una lettera rivolta alla società
Mario Nanmon
*** *** *** ***
Alla cortese attenzione della cittadinanza, alle testate giornalistiche, ai giornalisti, alle radio, alle televisioni, alle fanzine, ai social network, a coloro che hanno un profilo Face-Book o Twitter, a tutti coloro che, in qualsivoglia maniera, hanno l'opportunità di diffondere una lettera
8 SETTEMBRE 2019 - LETTERA APERTA DEI DETENUTI DI SALUZZO
un gruppo di detenuti del carcere Rodolfo Morandi di Saluzzo ha deciso di scrivere ogni anno, a ridosso dell'8 settembre, una lettera aperta alla cittadinanza
A distanza di un anno eccoci di nuovo a mantenere la promessa di scrivere una lettera aperta a ridosso dell'8 settembre, giorno in cui in ogni parte d'Italia si commemorano e festeggiano l'Armistizio e la Resistenza e, quest'anno, anche il giorno in cui è nato (6 settembre) lo scrittore Andrea Camilleri che ci ha lasciati per sempre lo scorso luglio. Simbolicamente ci è sembrata una data appropriata, in quanto siamo persone che vogliono conquistarsi nuovi strumenti di comunicazione, dalla parola, alla cultura, all'istruzione.
La lettera del 2018, grazie all'Associazione di Promozione Sociale "Cascina Macondo" che ancora una volta ci supporta, e grazie ad alcune testate giornalistiche che l'avevano pubblicata, ci hanno dato un grande stimolo. Il gruppo non è più lo stesso: qualcuno è tornato in libertà, qualcuno è stato trasferito, nessuno per fortuna è morto di cancro, altri nuovi detenuti si sono aggiunti. Quello che è rimasto invariato è il desiderio di comunicare con il mondo libero e la volontà di poter essere una risorsa utile a qualcuno.
Noi siamo giustamente detenuti per aver violato le leggi degli uomini e stiamo scontando le pene per i nostri reati, ma ci piacerebbe condividere una riflessione con il mondo libero. Sappiamo bene cosa significa la demolizione dell'identità e conosciamo la durezza del ricominciare da zero, da soli, con l'aiuto soltanto di chi il carcere lo frequenta: volontari, professori, studenti, cooperative sociali, che riescono infine a vedere oltre.
La nostra piccola voce dagli abissi del carcere, preclusa a tutti i moderni strumenti di comunicazione, dai "like" agli "emoticon", ricorre ancora una volta alla carta e alla penna per fare arrivare un pensiero al di là delle mura. Anche noi siamo uno spicchio di quella stessa cittadinanza di cui tutti facciamo parte. Un mondo migliore non solo lo desiderano coloro che vivono liberi, ma anche coloro che vivono rinchiusi. Vorremmo poter dire, soprattutto ai giovani, quanto sia importante erigere solide basi interiori, fatte di conoscenza, di consapevolezza, di empatia e di capacità dialogica col prossimo. Costruite qualcosa, dentro di voi, che nessuno possa portarvi via e che non possa essere distrutto né da una crisi economica, né da uno stravolgimento sociale e politico, né da cattive compagnie fuorvianti e aggressive. Coltivate l'amore di chi vi conosce e agevolate il formarsi di quello degli altri, perché può succedere che vi resti solo quello, di tutti i beni e di tutte le condizioni favorevoli che vi sembrava di poter controllare.
Per voi la vita scorre così in fretta tra lavoro e scuola dei ragazzi. Vi sembra che il tempo non vi basti mai. Per noi detenuti ogni occasione è buona per vestire il ruolo di "risorsa".
Ringraziamo coloro che hanno voluto accogliere questa lettera, dedicandoci lo spazio che hanno ritenuto opportuno concederci.
8 settembre 2019 - Carcere di Reclusione "Rodolfo Morandi" - Saluzzo
Ally Said Mhando, Antonio Fiorentino, Carmine Cascio, Dino, Domenico Palazzolo, Emilio Toscani, Gian Luca Landonio, Giuseppe Sanfilippo, Ibrahim Mosabal, Matteo Mazzei, Maurizio Tripodi, Roberto Agnello
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#Accaddeoggi: 25 aprile 1945; FESTA DI LIBERAZIONE.
Il 25 aprile 1945 è il giorno in cui il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia (CLNAI) – il cui comando aveva sede a Milano ed era presieduto da Luigi Longo, Emilio Sereni, Sandro Pertini e Leo Valiani (presenti tra gli altri il presidente designato Rodolfo Morandi, Giustino Arpesani e Achille Marazza) - proclamò l'insurrezione in tutti i territori ancora occupati dai nazifascisti, indicando a tutte le forze partigiane attive nel Nord Italia facenti parte del Corpo Volontari della Libertà di attaccare i presidi fascisti e tedeschi imponendo la resa, giorni prima dell'arrivo delle truppe alleate; parallelamente il CLNAI emanò in prima persona dei decreti legislativi, assumendo il potere «in nome del popolo italiano e quale delegato del Governo Italiano», stabilendo tra le altre cose la condanna a morte per tutti i gerarchi fascisti, incluso Benito Mussolini, che sarebbe stato raggiunto e fucilato tre giorni dopo.
«Arrendersi o perire!» fu la parola d'ordine intimata dai partigiani quel giorno e in quelli immediatamente successivi.
Entro il 1º maggio tutta l'Italia settentrionale fu liberata: Bologna (il 21 aprile), Genova (il 23 aprile) e Venezia (il 28 aprile). La Liberazione mise così fine a venti anni di dittatura fascista e a cinque anni di guerra; la data del 25 aprile simbolicamente rappresenta il culmine della fase militare della Resistenza e l'avvio effettivo di una fase di governo da parte dei suoi rappresentanti che porterà prima al referendum del 2 giugno 1946 per la scelta fra monarchia e repubblica – consultazione per la quale per la prima volta furono chiamate alle urne per un voto politico le donne – e poi alla nascita della Repubblica Italiana, fino alla stesura definitiva della Costituzione.
Il termine effettivo della guerra sul territorio italiano, con la resa definitiva delle forze nazifasciste all'esercito alleato, si ebbe solo il 3 maggio, come stabilito formalmente dai rappresentanti delle forze in campo durante la cosiddetta resa di Caserta firmata il 29 aprile 1945: tali date segnano anche la fine del ventennio fascista.
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The Giorno della Liberazione (Liberation Day), also called Festa della Resistenza (Celebration of the Resistance), is held on April 25th each year and has been a public holiday in Italy since 1946. It celebrates the end of the Italian Civil War and the end of the Nazi Occupation of Italy during World War II.
Why today?
This is a good question, since not all of Italy was liberated on April 25th, 1945. So here's the short version of what happened.
Italy's partisan resistance movement had been going since the start of the war. It was made up of many different groups, including a wide range of political parties (the Italian Communist Party, the Italian Socialist Party, the Christian Democrats, the Labour Democratic Party and the Italian Liberal Party), which together made up the National Liberation Committee of Upper Italy (CLNAI).
A large number of women were involved, around 35,000, and the CLNAI had the backing of Italy's Royal government and the Allied forces.
The CLNAI first called for an uprising on April 19th and Bologna - considered a communist stronghold - was liberated on April 21st, followed by Genoa on the 23rd.
April 25th was such a significant date because it was the date Milan and Turin were liberated. Milan was the home of the CLNAI, while Turin was significant as a large city of industry.
On the morning of the 25th, a general strike was announced by partisan Sandro Pertini, who went on to become President of the Republic. Factories were occupied, including the one where Corriere della Sera, which had been connected to the fascist regime, was printed. Partisans used that factory to print news of the victory.
What happened after the Liberation?
After April 25th, all fascist leaders were sentenced to death, and Benito Mussolini was shot three days later, after he had tried to escape north to Switzerland. The Americans arrived in the city on May 1st and German forces eventually officially surrendered on May 2nd.
The Liberation was a key turning point in Italy's history as it led to a referendum on June 2nd, which resulted in the end of the monarchy and the creation of the Italian Republic. The Constitution of Italy was drawn up in 1947.
April 25th was designated a national holiday in 1949 by Alcide De Gasperi, the last Prime Minister of the Kingdom of Italy.
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Anzio, il programma del ritiro e il calendario delle amichevoli
Anzio, il programma del ritiro e il calendario delle amichevoli
Inizierà ufficialmente il prossimo 29 luglio il ritiro precampionato dell’Anzio in vista della stagione di Eccellenza 2019/2020. La rosa a disposizione del nuovo mister, Mario Guida, si radunerà allo stadio ‘Massimo Bruschini’ dove svolgerà tutta la preparazione estiva. Una preparazione che prevede doppie sedute da lunedì al sabato (alle 9 e alle 17) per tutta la prima parte del ritiro, fino al…
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#anzio - rodolfo morandi#anzio - team nuova florida#anzio calcio 1924#calcio amichevoli#terracina - anzio#tivoli - anzio
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MIRANDOLA, CAVEZZO, NONANTOLA E CONCORDIA. L’ultima volta è successo a Nonantola, la sera della Viglia, con il tentativo di effrazione di un appartamento immortalato dalle telecamere di sorveglianza. Ma di ladri acrobati, capaci di arrampicarsi sulle grondaie per raggiungere i piani più alti degli appartamenti, si sono dati molto da fare in questi giorni un po’ in tutta la Bassa.
A Nonantola le riprese di quanto accaduto in un appartamento di via Rodolfo Morandi sono state messe on line dal proprietario:
Nuovo tentativo dei ladri di entrare in casa, siamo in via Rodolfo Morandi, rotta la finestra della camera da letto che da sul balcone. sentito il rumore mi sono affacciato alla porta e ho visto questo uomo già mezzo dentro giacca verde, scalda collo grigio chiaro, colore pelle caffellatte.
L’ARTICOLO PROSEGUE DOPO LA FOTOGALLERY
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A Cavezzo sono stati due gli appartamenti a essere presi di mira. Uno si trova in via Galilei e ci abita una signora anziana che, rientrando in casa alle 19 dopo delle commissioni, ha sentito un’aria gelida provenire dal retro. I ladri si erano arrampicati fino al primo piano, avevano sfondato una finestra. Probabimente erano ancora in casa quando la donna ci era entrata, ed erano fuggiti frettolosamente avvisati dal palo che la signora ha detto di aver incrociato sul marciapiede di casa. Il secondo appartamento violato si trova in via Giotto, anche questo al primo piano. Da qui sono stati prelevati tutti gli ori e i gioielli.
A Mirandola analoga tecnia, sempre in orari serali, è stata usata per svaligiare un appartamento ai piani alti di un condominio di via Leonardi.
A Concordia, in via Lenin, sono state trovate impronte di scarpa sulla grondaia che conduce all’appartamento di una pensionata al primo piano. I delinquenti sono entrati dal balcone, hanno messo un armadio davanti alla porta di ingresso per non essere disturbati e hanno preso tutti i preziosi che hanno trovato.
Sempre a Concordia, in località Fossa, c’è stato un furto di tutt’altro tenore, pare su commissione. Una banda di delinquenti ha infatto svaligiato il bar San Massimo, portando via tutte le macchinette appena installate, insieme allo scambiatore di monete appena rimpinguato. E’ successo l’altra notte, la stessa in cui c’è stato un tentativo di intrusione alla tabaccheria – edicola poco distante. La proprietaria è stata svegliata dal rumore di un forte colpo, si è affacciata alla finestra e ha visto quattro persone che mettevano mano al distributore automatico di sigarette. Sono fuggiti a mani vuote una volta scoperti.
I FURTI NELLA BASSA GUARDA ANCHE
Ladri senza vergogna, rubano in parocchia a Nonantola e anche alla Caritas di San Felice
Esplosivo per far saltare il bancomat delle Poste di Concordia
Svaligiato appartamento a Nonantola, rubata cassaforte a Soliera e di nuovo i ladri alla materna di San Felice
Ladri a bordo di una Ford Focus braccati dai Carabinieri
Finale, tentato furto in cartolibreria. E a San Felice svaligiato appartamento
Svaligiato distributore di benzina a Medolla
Ladri nella notte al Conad di Massa Finalese
Via computer e denaro: depredato l’asilo di San Felice
Tentato furto a Mirandola, denunciati due ragazzini appena maggiorenni
Ladri in azione tra Soliera e San Felice
Perde il portafogli e lo ritrovano due ladri informatici: rubati tutti i soldi del conto corrente
Ladri messi in fuga da colpo di pistola sparato in aria
Colpirono a San Prospero, Bomporto e Nonantola: presa la banda
Concordia, Finale, Bomporto, Soliera: ladri scatenati tra appartamenti e negozi
Colpo alla Europrogress di Mirandola, bottino da 50 mila euro
Tentano furto al supermercato, ladri messi in fuga dall’allarme
Ladri di notte: svuotato un furgone degli attrezzi
Furti in casa e nella aziende tra Finale e Concordia
Tentano di entrare in casa forzando la tapparella
Furto all’azienda agricola AZ: rubati cibo e soldi
A Nonantola razziano i campi coltivati della Partecipanza
Nella sede dello Junior Finale, rubate anche le bibite dei bambini
Si fingono Carabinieri e si fanno consegnare oro e denaro
Furti segnalati a Concordia, Mirandola, Soliera e Finale Emilia
Ladri in azione tra Mirandola e San Felice
In piscina a Bomporto rubati sdraio e ombrelloni
Entrano in casa mentre tutti dormono e derubano fotografo di Bomporto
Bar e negozi presi di mira dai ladri a Soliera e a San Felice
C’è un furto ogni tre minuti. E con le vacanze va peggio: ecco i consigli per chi parte
I malviventi non vanno in vacanza: ladri in azione tra Nonantola e Cavezzo
Svaligiata in pieno giorno azienda a Mirandola
Ladri alla palestra Skip Intro a San Felice
Colpo all’asilo: rubano pc e macchina fotografica
A Mirandola ladri al Cycle Band, a Concordia e Camposanto nelle case e a San Prospero finti addetti gas
Svaligiata azienda di impianti elettrici a Ravarino, rubata la cassaforte
Spaccata nella notte al bar di via Mavora a Nonantola
Medolla, rubati di nuovo i computer della scuola
Arrestati due ladri a Soliera per furto di rame
Ladri al centro civico di Sozzigalli
Spaccata a Medolla, i ladri derubano la Mazzucchelli auto
Maxi furto alla piscina comunale: ladri portano via 350 lettini
Furto al centro La lucciola, danni per oltre 10 mila euro
Aumentano rapine, estorsioni e omicidi, calano i furti
“La siepe è bassa, si può entrare”. Donna scoperta a fare sopralluoghi per un furto a Soliera
Acrobati o finti Carabinieri, i ladri ne inventano di tutte
Finale, ladri scatenati nella notte: furti e devastazioni
Mirandola, aprono le inferriate con la smerigliatrice. Ladri anche a San Prospero e Novi
Ladri in azione a Sorbara
Raid dei ladri in alcune case di Cavezzo e San Felice
Saccheggiato un appartamento a Sorbara
Ladri in azione a Bomporto, Soliera, Camposanto e San Felice
Ladro si arrampica sulla grondaia e si trova faccia a faccia con la padrona di casa
Furto in appartamento, spariscono oro, formaggi e vino a Mirandola
San Felice, i ladri in casa rubano anche la cioccolata a un bambino
Nuovo furto al Centro Don Bosco, rubato un camioncino
Furti al cimitero, a Concordia i ladri rubano tutte le decorazioni in una tomba
Malviventi in azione nelle notti di festa tra Ravarino e San Felice
La seguono fino sotto casa, le sfondano il finestrino e la derubano
Entrano in casa, terrorizzano il gatto, mangiano le noci evanno via a mani vuote
Fingono una fuga del gas e rubano i gioielli appartenuti al figlio deceduto
Ravarino, ladri scatenati: fanno razzia in quattro abitazioni
Ipnotizzavano i negozianti per derubarli dell’incasso
Entrano in casa, legano e picchiano un uomo per rubargli 100 euro
Si aggirano nel condominio con fare sospetto, la Polizia trova loro addosso arnesi da scasso
Rubò al mercatino di Natale, denunciato 40enne
Nasconde un coltello nell’auto, denunciato 32enne
Nuova ondati di furti tra Bastiglia, Ravarino, Soliera e San Felice
Furto in appartamento a San Possidonio
Entrano in casa e rubano gioielli, preziosi, salame e tortellini
Finestre forzate a Medolla e villetta depredata a Bastiglia
Ladri demoliscono porte e finestre, mettono la casa sottosopra e frugano anche nella lavatrice
Soliera, presi di mira dai ladri un bar e tre abitazioni
Colpo al pastificio Ferrari di Mirandola, rubato il furgone
“Ci hanno portato via anche la serenità”
Raffica di furti tra Sozzigalli e Soliera
Ladri scatenati, le provano tutte a Nonantola
Bomporto presa di mira dai ladri nella notte
Bastiglia, furto da 20 mila euro alla torneria LT
Furto al Vivai Morselli, i ladri fanno danni per oltre 50 mila euro
Soliera, sparisce il furgone parcheggiato in cortile
Raid dei ladri a Ravarino, tra Rami e Casoni
Furti: prese di mira case a Bastiglia, Medolla, Mirandola, Finale e Cavezzo
Medolla, gli entrano i ladri in casa mentre guarda la tv
Tentano un furto dopo l’altro a Limidi di Soliera
Nonantola, ladri tentano di entrare in casa ma i proprietari li mettono in fuga
Cavezzo, ladri in casa mentre i proprietari sono in giardino
Concordia, ladri svaligiano casa mentre è al funerale della madre
Nonantola, ladri in garage: smontano una Mercedes e rubano champagne
Ladri svaligiano casa di una famiglia terremotata di Novi
Neve e gelo non fermano i ladri: segnalati a Bomporto e Camposanto
Presunti ladri si introducono in casa e si masturbano sul letto
Mirandola, individuato e denunciato il ladro del cimitero
Furto alla Carrozzeria Imperiale di Mirandola: presi i ladri
San Felice, furto in appartamento. Ladri rubano anche l’auto
Preso di mira dai ladri il quartiere Molino a San Felice
Con la scala a svaligiare la villetta: nuovi colpi dei ladri tra Poggio Rusco, Bastiglia e Camposanto
Ladri all’ospedale di Mirandola, svaligiati armadietti e un ufficio
Rientra a casa e scopre i ladri nascosti nella siepe
Presa la banda di ladri cui si imputano più di 100 colpi in appartamento
Rapina in villa, i ladri drogano il cane, sventrano la cassaforte e imbrattano le pareti
Mentre è in ospedale i ladri le svaligiano la casa
Cavezzo, notte di lavoro per i Carabinieri: ecco cosa è successo
Lapam Medolla, portata via la cassaforte
Ladri portano via cassaforte di oltre 200 chili
Banda della parrucchiera, arrestato il quinto componente
Sorprende ladro in bagno a Concordia e viene minacciato
Più di 40 furti nella Bassa, presa la banda. A capo, una parrucchiera
Svaligiata cassaforte in un appartamento a Camposanto
Furto numero 6 per il tabaccaio di San Felice
Svaligiano appartamento mentre i proprietari dormono
Sorprende tre ladri in giardino
Ladro scassina la porta, accende il camino e si mangia due uova sorseggiando liquore
Furto a San Prospero, i ladri entrano in casa anche con le persone dentro
Blocca due ladri e viene picchiato, la Polizia poi li arresta
Furti in appartamento, ondata tra la Bassa e la città
Covo di malfattori scoperto a Bastiglia
Colpo al Lidl di Finale Emilia: i ladri sono entrati dal tetto
Barista rapinato e picchiato a Medolla
Ladri fermati con le foto delle case da derubare
L’allarme del supermercato mette in fuga i malviventi
Concordia, appartamenti presi di mira dai ladri
Furto in azienda a Mirandola, svaligiata la Astarte
I ladri prendono di mira Bastiglia. Avvistamenti sospetti anche a Bomporto
Furto d’auto nella notte a San Felice
Furto di capi firmati a Mirandola, fermata una banda di adolescenti
Ladri in azione tra Cavezzo, Concordia e Soliera
Furto con la tecnica dell’abbraccio, anziani nel mirino dei ladri
Mirandola, ladri di rame alla fiera di Franciacorta
Trafugano i bancali da un’azienda, nei guai due 60enni
Ladri in azione tra Finale Emilia, Concordia e Camposanto
Furto nel parcheggio del campo sportivo dopo l’allenamento dei bambini
Furto con strappo, denunciata una 31enne
Furto di rame nell’ex stabilimento del Monte
Furto nel negozio di telefonia, arrestato 29enne
Svaligiate le macchinette alle stazioni di Mirandola e San Felice
Ladri all’opera tra Cavezzo, Concordia e Soliera
Giocano a calcio e trovano un ladro negli spogliatoi
Arrestato il ladro specializzato in garage
Colpo al Comet di Mirandola
San Felice, Alessi bici preso di mira dai ladri per la 29a volta
Banda di ladri acrobati in azione tra Mirandola, Cavezzo, Nonantola e Concordia MIRANDOLA, CAVEZZO, NONANTOLA E CONCORDIA. L'ultima volta è successo a Nonantola, la sera della Viglia, con il tentativo di effrazione di un appartamento immortalato dalle telecamere di sorveglianza.
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La Colonnina Ultra-Fast presso la stazione di servizio Ego di Reggio Emilia in Viale Rodolfo Morandi: accanto c'è un ottimo bar ristorante aperto dal lunedì al venerdì dalle 5:30 alle 20 ed il sabato dalle 5:30 alle 12, la domenica invece è chiuso https://www.forumelettrico.it/forum/colonnina-hpc-stazione-di-servizio-ego-viale-morandi-3-t32686.html #reggioemilia #ego
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È ora di celebrare l’“anarcronismo” di Rodolfo Quadrelli, il genio anticonformista che faceva paura ai baroni della cultura, e che preferì rifiutare il potere e il proprio tempo
Qualche istante di ricreazione. In memoriam R. Q.
La tua scoperta devo a un amico Poeta di solitaria compagnia: Svelata semplicità e senso antico D’idee e di corpi; e poi l’ironia:
Ironia, Commedia, parole e cose, E La fine del tempo a dir del regno Di viali e cascine, infanzia e spose, Nostro comune, ricerca di un segno
Che tutto contenga, celata sfera In cui si muove, attorno all’immoto Attivo, ogni creatura che spera,
Ricreando la vita, suo unico gioco Giocato di notte e mattina e sera E poi altre ancora. E già non è poco.
*
25 aprile. Liberazione. Da cosa?
Ogni festa importante dovrebbe avere un senso sempre uguale e nuovo, per cui ecco una piccola proposta un po’ partigiana che ricordi e faccia onore a uno scrittore di cui lo scorso 3 marzo ricorreva l’ottantesimo anniversario della nascita, rimosso perfino dagli stessi conservatori (?) per non dir dei reazionari (?) presi dal centenario D’Annunzio, l’iperliberale, in quel di Pflaum, o Reka, o Fiume, o Rijeka, o Szentvit.
Rodolfo Quadrelli era infatti nato il 3 marzo 1939, nella sua Milano, dove insegnerà nei licei e morirà poco più che quarantenne, nella eternamente sua Milano, Lombardia, punto d’osservazione “privilegiato” sulle mille derive del suo paese, sociali, culturali, psicologiche, ecologiche, antropologiche, rispetto alle quali prese sempre posizioni forti in ragione delle quali fu in parte tenuto a margini della cultura italica.
Proposta. Liberazione dalla pseudo cultura pseudo italiana seguendo la lezione di Quadrelli.
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“L’elemento estetico sarà l’attrazione del museo all’aperto, dell’Italia come museo all’aperto, dell’Italia da cartolina”, scriveva Quadrelli nel suo denso saggio Il paese umiliato. Era la metà degli anni Settanta e l’autore lombardo e non era certo in errore a proposito della condizione e del destino di un paese il cui unico merito già allora gli sembra esser quello di poter sopravvivere in un futuro piuttosto cupo e scialbo vendendosi – come un luna-park (più “cosy”, non sia mai!) per turisti en masse – possibilmente in braghe corte come gli autoctoni e rigorosamente ricolmi di cliché tra l’altro spesso non per forza falsi –, come un fast-food (più “slow”, non sia mai!) per ghiotti à la page – come una sfilata di moda per essenza effimera e superficiale in pose farsesche d’inaccessibilità per celare il suo orrore –, come arena per il teatro d’opera più stantio –, o per l’appunto come un “museo all’aperto” –, e vale a dire come sfondo romano, medievale, rinascimentale, barocco, in cui si trascina una stridente umanità che s’identifica per lo più, volente, nolente, con una nazione che in oltre un secolo e mezzo non è stata in grado di concepire una singola bellezza architettonica e urbanistica (ambiti in cui l’individualità e il genio di un artista non bastano perché si scontrano con l’inettitudine dei committenti rappresentanti di un popolo; sicché i Carrà, i Casorati, i Morandi, i Nathan possono finire sotto lo sguardo di pochi; mentre i “capolavori” dei Calatrava e Fuksas sono sotto gli occhi di tutti in una vita quotidiana resa ancor più misera da tanta insipienza e assenza di grazia). Niente insomma di paragonabile alle bellezze da tutte le possibili entità geografiche, amministrative, politiche, costituzionali che precedettero “l’Italia” che le ha poi inglobate. E che a stento si è trascinata per oltre un secolo e mezzo dietro a un mito, impolverato e di sicuro alieno alla realtà quotidiana quanto la sfilata degli scrittori nelle aule di scuola.
Se non si può seguire il suggerimento di una delle menti più vivaci della prima metà del secolo, quasi completamente escluso da programmi scolastici, Giovanni Papini, l’autore di Un uomo finito, fece i conti con tutto, e chiudere finalmente le scuole risorgimentali, si potrebbe se non altro ridurre il programma di quinta liceo una manciata di pagine che da sole basterebbero non solo per la letteratura del Novecento ma anche come sintesi della storia e della filosofia, realizzando un inno alla sintesi, non priva di complessità, e che tutto il resto possa esser vita vissuta, lettura viva e vera conoscenza, dunque esperienza, che trasuda dalle poche parole indicate da questa modestissima proposta: Fratelli di Ungaretti; le due versioni in friulano e italiano di Saluto e augurio di Pasolini; il primo frammento de La giornata di un nevrastenico di Campana (e magari spingersi finanche al punto di avventurarsi nel terzo – e farsi dire dal poeta toscano che in attesa degli studenti c’è il “corteo pallido e interessante delle grazie moderne […] che vanno a lezione” – delle studentesse sotto i portici bolognesi sul cui viso appare “raro un sorriso e […] intento e masticato, di prognosi riservata, le scienziate” – propedeutico a chi si accinge a iscriversi a qualche università); e una dozzina di versi rispettivamente dal Belli e dal Porta – o da un altro sommo poeta lombardo, Bonvesin de la Riva.
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A questi testi e ad altri eventuali, meriterebbe poi d’essere aggiunto La mia Milano, l’assai meno noto frammento di Quadrelli assente dalle antologie vergate degli storici ufficiali ma presente in due piccoli gioielli di valore: La fine del tempo, curato da Quirino Principe per la collana “All’insegna del pesce d’oro” di Scheiwiller Milano, e Lo studio della letteratura europea da Dante a Solženicyn, curato da Andrea Sciffo per Il Cerchio di Rimini. Due raccolte di un pregio e di un peso inversamente proporzionale alla loro mole, nonché, nelle quali sono incastonate come un diamante due semplici paginette solo in apparenza marginali e certo estemporanee. Eppure non solo centrali ma anche apicali non solo nella poetica di Quadrelli bensì nel quadro della moderna letteratura italofona, perché l’effettiva estemporaneità corrisponde a una vertiginosa, antimoderna atemporalità. Non per caso e anzi assai giustamente lo stesso Principe ha scritto nella sua breve prefazione che questo è “[i]l più bel testo di ‘ricordi presenti’ in tutta la letteratura italiana del Novecento, cinque pagine tutte collocate nel la zona sublime della scrittura”. E se la letteratura è anche e soprattutto e forse più d’ogni altra cosa l’eternazione, la trasmissione per iscritto di una serie di memorie “istantanee” destinate all’eterno, i conti sul loro valore sono presto fatti, bisogna necessariamente farli con le loro visioni. Ma per farlo bisogna prescindere dai programmi ministeriali che dopo aver forse un poco solleticato i liceali, con Dante e Leopardi, Dossi e gli Scapigliati, ne estenuano la noia e ne suscitano le risate istintive, viscerali, sublimi, con D’Annunzio e con Marinetti… Perché Quadrelli è fuori dalle tristi aule sempre più deserte della scuola italica per il semplice motivo che fu una delle voci meno allineate a qualsivoglia ideologia, e per questo tra le più osteggiate negli anni delle diatribe tra apocalittici e integrati, quando per l’autore milanese l’“integrato per eccellenza” era Alberto Moravia.
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I galloni, con grado di capofila e comandante della gestapo, se li sarebbe presto appuntati il professore, Umberto Eco, il nulla giocoso eretto a genio, le cui pseudo idee ancora oggi si trascinano come spettri nelle menti obnubilate da un trademark che – tra falso progresso e falsa reazione (la quale per salvarsi dalle aporie del progressismo va di solito a parare sulla più moderna e sedicente progressista delle costruzioni quale è la moderna nazione italiana) – si diede non poco da fare per distruggere Quadrelli, forse tra tutte la voce più pura, che Principe, nella sua introduzione dal titolo senz’appello – senz’appello per i suoi osteggiatori – quale è Il poeta colpevole e il tribunale della mediocrità, lo rende fratello, benché in un contesto e con modalità certo più morbidi, come si confà a una fase il cui gran maestro fu Eco, di Pound, di Mandel’stam e di Pasternak – certo non con lo spettro del gulag bensì in un esilio in casa – una casa che intanto si stava facendo sempre più invivibile – l’Italia, da cui la sua Lombardia fu assoggettata.
Ma bisogna intendersi bene sulle parole puntellandosi su quelle scelte con cura da Principe.
Quadrelli, poco noto oggi e ai tempi, non fu affatto un autore misconosciuto nei suoi anni, ma anzi molto ben conosciuto dalla cosiddetta intellighentzia, e proprio per questo osteggiato, perché riconosciuto e capito dai maneggiatori delle italiche lettere, dalle sentinelle gramsciane e conformiste appostate nelle “casematte” del potere più o meno esplicitamente in vigore a partire dalla fine della guerra nella cultura italiana con la connivenza dei potentati cattolici più ipocriti e istituzionali, che criticava apertamente. I potenti nemici cui si riferisce Principe, a cominciare dal postmoderno Eco, esemplare d’intellettuale organico, antitesi altrettanto puntuale di un totale apocalittico quale fu Quadrelli, che li identificava quali cattivi maestri – cattivi necessariamente poiché in fin dei conti “nessuno è buono” (Mc 10,18; Lc 18,19) – e falsi perché tanto per cominciare di maestro “n’esiste solo uno” (Mc 13,32; Gv 17,23) – non essendo però ostile solo ai falsi progressisti e ai veri postmoderni ma a tutto il detestato arco costituzionale.
A fianco della politica, l’università, altra “casamatta” del potere, fondata, quasi dittatorialmente, sullo storicismo, l’antitesi dalla vera tradizione. Non per caso uno dei pochi ad averlo ricordato assieme a Principe e Sciffo sia stato Marcello Veneziani, altra avvocatura purtroppo solo postuma. In un processo forse perduto per la storia di un paese ormai alla fine, ma non per il regno dei grandi poeti e dei veri cristiani, cioè l’anarcronismo. Il rigetto: del potere e del tempo; e del potere del tempo; per stare fuori di essi, nella Realtà e nella Verità.
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Principe parla di un “processo silenzioso”. Ma quali sono state le colpe di Quadrelli? Principe stesso ne indica tre fondamentali: 1) una sua vocazione a vedere – il fatto che egli accantonasse concetti e concezioni per tornare alla visione, all’idea, che sta all’origine delle parole, che ne è la fonte stessa, per rivendicare così una “perentoria verità di quel che si vede”; 2) un’insanabile indipendenza – dalla quale scaturisce la moralità di ciò che ha scritto, in un linguaggio che è tanto popolare “quanto comunicabile e riconoscibile”, ma non innocuo, perché la poesia, precisa Principe, “è innocua solo quando non è poesia”, mentre quella vera è “una tremenda minaccia per il linguaggio su cui si fonda il potere”, come ha bene insegnato Pasolini; 3) la sua vocazione realizzata – di poeta, vocazione non riducibile e compiuta in modo integrale, scrive Principe, messa in atto senza pensare al giudizio esteriore, ma pronta giudicare l’esterno, senz’assoggettarvi nulla allo scopo di ottenere un posto, un ruolo, nella cultura ufficiale al potere e subordinarsi cioè a un sistema che, lungi da qualsivoglia esclusivismo, è aperto a tutti; tale sistema è infatti, come spiega Principe, per vie più politiche che letterarie, è accogliente come una grande meretrice, pronto a offrire consenso a chiunque mostri la necessaria mediocrità e si renda servile nei confronti dello Stato, della sfera pubblica e del falso progresso, della rivoluzione e dello scientismo, tra i mille “-ismi” scandagliati, smontati e denunciati dal poeta. Una lista: americanismo, consumismo, ecologismo, fanatismo, filisteismo, giacobinismo, gnosticismo, gramscismo, illuminismo, industrialismo, irrealismo, liberalismo, manicheismo, marxismo, massonismo, materialismo, modernismo, perfettismo, pragmatismo, progressismo, protestantismo, psicologismo, puritanismo, radicalismo, razionalismo, scientismo, settarismo, spiritualismo, storicismo, strutturalismo, utilitarismo.
Sulla scorta di Guido Ceronetti, Alberto Arbasino e Camillo Langone, si potrebbero oggi aggiungere, sempre in rigoroso ordine alfabetico: ambientalismo, animalismo, antispecismo, femminismo, immigrazionismo, minimalismo, multiculturalismo, nichilismo omosessualismo, postmodernismo, terzomondismo, veganismo, vegetarianismo. Con due importanti annotazioni riguardanti l’una il filisteismo (Quadrelli ne Il paese umiliato parla esplicitamente di una “mezzacultura filistea” mentre altrove si scaglia contro “il cretinetti borghese […] decisamente illuminista e variamente progressista”) e l’altra l’ecologismo (Quadrelli attacca quello privo di cultura, tutto “materialista” o tutto “spiritualista” in stile New Age, distinti dalla vera ecologia umana che è religione, nesso tra corpo, anima, o psiche, e spirito). E una terza che riguarda la differenza tra il vero Cristianesimo, il vero Cattolicesimo, e “le mediocri versioni del cattolicesimo ufficiale” da un lato e dall’altro le derive letterarie atee e gnostiche sempre più di moda.
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Il tutto lo si potrebbe riassumere più ancora che con la locuzione anch’essa molto alla moda di radical-chic, con un neologismo forse più forte ed efficace, quello di radical-nich, un radicalismo nichilista che si è sempre più impossessato dei modi pensandi et operandi delle masse novecentesche, per non dire di quelle del terzo millennio, riguardo alle quali vale più che mai la frase, di uno dei cinque grandi riferimenti anglofoni di Quadrelli (assieme a Shakespeare e Shelley, a Belloc e Lewis, e a Eliot e Pound), e vale a dire G. K. Chesterton (ma che in realtà risale a Il genio del Cristianesimo di Chateaubriand), stando alla quale una volta che si smette di credere in Dio è più facile credere a tutto, se non che, a fronte di una simile condizione di “crisi d’identità”, di fronte a un simile “umanesimo sconsacrato”, come recita una semplice ma puntuale strofa quadrelliana…“Rifare tutto è impresa assai imponente / ed è possibile che l’uomo si spaventi: / ma più arduo assai è credere nel niente / e darsi e perdersi al vento e ai venti.”
Questo è risultato di un intervento esterno, di un qualcosa d’alieno alla cultura dei luoghi, lampante in Lombardia, imposto da fuori e che ha causato una lenta crisi per via di una forma di colonialismo – l’Italia, esito risorgimentale prima e poi fascista.
Marco Settimini
(prima parte)
*In copertina: Rembrandt, “Autoritratto”, 1640
L'articolo È ora di celebrare l’“anarcronismo” di Rodolfo Quadrelli, il genio anticonformista che faceva paura ai baroni della cultura, e che preferì rifiutare il potere e il proprio tempo proviene da Pangea.
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E' accaduto a Saluzzo nella Casa di Reclusione “Rodolfo Morandi” dove un giovane detenuto di 33 anni si è tolto la vita impiccandosi nella sua cella. Un altro giovane finito nel girone dei dannati. Questo perché la sezione di isolamento del carcere di Saluzzo crea una situazione devastante per chi la vive. Bisogna chiedersi il perché questo giovane il giorno prima di togliersi la vita sia stato messo in isolamento. Un detenuto che fino a quel momento si trovava in una sezione insieme ad altri di colpo è stato spostato in una dove l’ora d’aria viene fatta all’interno di un cubicolo. C’erano dei provvedimenti disciplinari nei suoi confronti? Che cos’è successo? I giornali non danno risposte sulla gravità di questa situazione. I mezzi di informazione tali domande non le hanno nemmeno poste. I quotidiani non hanno nemmeno pubblicato il nome del giovane, rendendo così impersonale l'accaduto e di fatto sminuendone la gravità. Giorgio Leggieri, direttore della casa di reclusione, ha dichiarato: “Non c’è stato alcun segnale che potesse metterci in allarme.” Con ogni sorta di probabilità se ne sbattono del quadro personale del detenuto e guardano solo alla punizione. Ma che cos’avrebbe fatto per finire in isolamento? E’ una responsabilità enorme quella con la quale oggi si dovrebbe confrontare il Direttore Leggieri. Il garante dei detenuti seguirà la vicenda o anche lui farà finta di niente? E il suo avvocato, se ce l’ha, avrà la dignità di seguire la vicenda con coraggio? Il diretto si dovrà assumere le sue responsabilità per quel che successo . Il segretario generale dell’Osapp Leo Beneduci ha affermato: “Le condizioni dell'istituto penitenziario sono certamente gravi e preoccupanti ma soprattutto in ragione della gravissima carenza di organico e della crescente disattenzione degli organi dell'amministrazione penitenziaria centrale che dispongono a che il personale aumenti i propri carichi di lavoro con minori risorse". Ecco il solito piagnisteo che si sente ogni volta che succede qualcosa di scomodo e grave, tutti pronti a sollevarsi subito dalle proprie responsabilità scaricandole su altri. Il giovane doveva scontare ancora 7 mesi per reato di furto, quindi era prossimo al fine pena. Una nuova vita sulla coscienza del capitale che calpesta tutto ciò che incontra. Questo è un sistema distruttivo e inaccettabile. Il nostro sostegno va alla famiglia del giovane e a tutti i detenuti che in questi giorni saranno venuti a conoscenza della perdita di un giovane di 33 anni che tra sette mesi sarebbe stato libero. Apprendiamo da alcune voci che girano in alcuni bar di Racconigi che il giovane che si è tolto la vita si chiamava Sasha. Qui potete ascoltare l'intervista a Giorgio andata in onda su Radio Onda D'Urto
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1 - Il Giorno della Liberazione
1 – Il Giorno della Liberazione
Il 25 aprile 1945 è il giorno in cui il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia (CLNAI) – il cui comando aveva sede a Milano ed era presieduto da Luigi Longo, Emilio Sereni, Sandro Pertini e Leo Valiani (presenti tra gli altri il presidente designato Rodolfo Morandi, Giustino Arpesani e Achille Marazza) – proclamò l’insurrezione in tutti i territori ancora occupati dai nazifascisti,…
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Agente penitenziario picchiato da tre detenuti nel carcere di Saluzzo
Mercoledì di violenza nella Casa di Reclusione “Rodolfo Morandi” di Saluzzo, dove tre detenuti hanno aggredito con violenza un poliziotto penitenziario. A darne notizia è il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria. Spiega Vicente santilli, segretario regionale Sappe per il Piemonte: “Ieri pomeriggio, verso le 16.30, sono state avvertite delle urla provenire dal filtro 4 del carcere. […] Per il contenuto completo visitate il sito http://ift.tt/1tIiUMZ
da Quotidiano Piemontese - Home Page http://ift.tt/2AsqB2Y via Adriano Montanaro - Alessandria
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La Colonnina Enel X Fast presso il centro commerciale L'Ariosto di Reggio Emilia: attivata da pochi giorni, è andata a sostituire una vecchia colonnina quick https://www.forumelettrico.it/forum/colonnina-enel-x-fast-l-ariosto-reggio-emilia-re-viale-rodolfo-morandi-16-t23672.html #ReggioEmilia #Ariosto #EnelX
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