#Rituali
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Mostra temporanea a Palazzo Pallavicini, Bologna: Sulle streghe e la loro storia, tra leggende, xilografie e persecuzioni religiose
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La notte di San Giovanni è una notte davvero davvero speciale in molte parti del mondo. Questa notte magica tra il 23 e il 24 giugno è ricca di rituali e tradizioni ancestrali.Un rito davvero molto antico, tra sacro e profano, è quello della barca di San Giovanni il cui risultato porta a prevedere come sarà l’anno a venire.
Secondo l’antica tradizione contadina, per vedere la barca di San Giovanni occorrono pochissimi ingredienti, ossia un contenitore di vetro o di plastica, acqua e un albume d’uovo.
Nella notte magica di San Giovanni verranno innalzate le vele del benessere e della realizzazione.Tu dovrai:
* Versare nel contenitore dell’acqua
* Aggiungere l’albume di un uovo
* Portare il contenitore sul balcone, in giardino o in terrazzo e lasciarlo lì una notte intera.
* Internazionalizza con un desiderio del cuore ogni evento e attendi il mattino.La mattina seguente, si può ammirare la barca di San Giovanni e a seconda della posizione delle vele,è possibile prevedere come andrà l’anno. ❤️tizianacerra.com
Foto web
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La Wicca
Spesso, quando sentiamo o leggiamo il termine "wicca", siamo portati a pensare che si tratti di un qualche culto misterioso, legato per lo più a pratiche occulte oscure e al satanismo. Niente di piu' sbagliato e di piu' lontano dalla realtà. Il fraintendimento è legato ad un retaggio che si è tramandato secoli dopo la grande inquisizione con la caccia alle streghe perché la Chiesa cattolica perseguitava coloro che professavano culti pagani associandoli al culto del male. La Wicca è solo ed esclusivamente un percorso di spiritualità incentrato sul culto della natura. dei suoi cicli e della vita stessa, dove non esistono regole imposte dalla divinità. È estremamente importante sapere che i wiccan non adorano né riconoscono il concetto di "Satana", "diavolo" o altre entità simili. I wiccan vedono "Satana" come un simbolo contrario alle tradizioni ebraiche e cristiane. Sebbene i wiccan non utilizzino la Bibbia, considerano il cristianesimo e l'ebraismo come un sistema di miti mondiali che merita lo stesso rispetto di qualsiasi religione. Ognuno è libero di seguire i propri sogni e aspirazioni, con l'unica e inscindibile clausola di non fare del male al prossimo. Si basa principalmente su antichi culti sciamanici, sulle antiche religioni animiste e sulle credenze druidiche, con alcuni richiami alle filosofie e alle religioni orientali. Splendido vero? Il male non c'entra assolutamente niente è fuori contesto perlomeno non nella Wicca legata alla natura. Gerald Gardner ex funzionario inglese, che nella metà degli anni '50 pubblicò una serie di libri dove esponeva i principi fondamentali di questa religione e fu proprio Gardner a fondare la "religione" della Wicca moderna. Le congreghe in cui i wiccan si riuniscono si chiamano coven e non sono riunite e strutturate secondo una gerarchia, ma indipendenti le une dalle altre, anche se collegate tra loro. Tutto ciò che esiste è formato dai cinque fondamenta (aria, acqua, fuoco, terra, spirito), che sono rappresentati attraverso il simbolo del pentacolo all'interno di un cerchio. Per quanto riguarda i riti, invece, ogni coven può decidere quali svolgere, anche in base alla corrente che viene seguita. Alcuni rituali vengono svolti solo all'interno delle coven, per cui chi pratica a livello individuale può conoscere la parte dei riti pubblici, ma non la parte iniziatica della religione. Il calendario della Wicca si divide in due feste: Sabbat dedicato a Dio sono 8 feste legate ai movimenti del Sole. Tra i più importanti ci sono Samhain (31 ottobre), il capodanno celtico che segna la morte del vecchio anno, e il suo opposto Beltaine (1 maggio), dove si festeggia la natura e la fertilità. Gli esbat, dedicati alla Dea, sono feste legate al ciclo lunare. Possono essere 12 o 13 a seconda di quante lunazioni ci sono in un determinato anno. Ogni corrente Wicca festeggia l'esbat in un momento diverso del ciclo lunare ed è un rituale più intimo e raccolto rispetto al sabbat. Spesso si festeggia da soli. Gli strumenti rituali wicca, invece, sono molti e molto diversi tra loro. I quattro strumenti più importanti sono:
l'athame, un grosso pugnale dal manico scuro usato per dirigere i flussi di energia e per svolgere il Grande Rito dell'unione tra la Dea e il Dio;
la bacchetta, usata come l'athame per dirigere i flussi di energia che non sopportano il metallo;
la coppa (o il calice), usata durante il Grande Rito e in molti altri rituali;
il pentacolo, che benedice e purifica ciò che vi viene posto sopra. Chi pratica la Wicca non fa alcun sortilegio o incantesimo, non invoca il male, non pratica rituali negativi perché la regola base del movimento wicca di tutto il mondo è proprio il rispetto di tutti gli esseri viventi, umani ed animali. La consapevolezza della responsabilità che queste persone hanno nei confronti di tutto il creato è altissima e concepiscono che il potere creativo dell' Universo si manifesta sia nell'uomo quanto nella donna dando valore alla sessualità come piacere e come incarnazione della Vita. In sintesi possiamo dire che le streghe pagane della Wicca considerano la magia il mezzo più efficace per assumere il controllo della loro vita, per fare in modo che gli avvenimenti esterni prendano un corso che sia conforme ai loro desideri, per migliorare lo stato energetico del nostro pianeta e per entrare in contatto con la Dea. Le streghe della Wicca hanno elaborato una serie di regole che devono essere rispettate da quanti praticano la magia: tale serie di regole prende il nome di “Legge del Potere”. Le streghe della Wicca sostengono di non praticare la magia al fine di distruggere altri individui anche se in caso di necessità i poteri magici possono essere utilizzati per proteggere se stessi e per ottenere vantaggi personali.
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Rituali Olivo Barbieri
Art& Arti Grafiche Friulane , Udine 1997, 72 pagine, 41 fotografie a colori, 19x24cm, ISBN 88-86550-30-8
euro 35,00
email if you want to buy [email protected]
Catalogo di mostra, Reggio Emilia, sale espositive dei Chiostri di San Domenico, 1-30 marzo 1997. Con 41 fotografie a colori di Olivo Barbieri. Il viaggio a colori del maestro emiliano nelle comunita' ghanesi e nigeriane in Emilia Romagna.
Alcuni momenti fondamentali della socialità e della religiosità di questi uomini, donne, bambini che da poco vivono nel nostro paese sono osservati dal fotografo da vicino e studiati all'interno di un linguaggio che non è quello del reportage sociale classico. La novità del lavoro di Barbieri sta proprio nel fatto che egli organizza le figure umane dentro l'ambiente secondo modalità narrative che tengono conto delle colorate finzioni linguistiche del cinema e della televisione. E' proprio la nascente società multietnica a sollecitare la ricerca fotografica e a far nascere linguaggi nuovi attenti allo svolgersi della vita.
29/12/23
#Olivo Barbieri#rituali#photography exhibition catalogue#Chiostri S.Domenico Reggio Emilia 1997#41 fotografie a colori#Ghana#Nigeria#photography books#fashionbooksmilano
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“ Per il due di novembre Don Matteo aveva avuto una giornata di gran lavoro; aveva detto sulle pietre tombali della chiesa una sessantina di «Libere» a un carlino l'una. Aveva messi insieme sei ducati: aveva incominciato prima dell'alba e alle nove di sera ancora cantava. Fino alle cinque gli altri otto preti gli avevano tenuto testa ma poi si erano dovuti arrendere all'eccezionale potenza dei polmoni di Don Matteo. Mentre cantava Don Matteo osservava i segni della loro stanchezza; sentiva le voci ormai diventate un roco bisbiglio: via via che uscivano dalla lizza li guardava con ipocrita compassione, poi riprendeva il suo canto con intonazione trionfale. In quanto al grano dell'elemosina i preti avevano, al solito, fatte le parti a modo loro: questo per l'arcidiacono, questo per i canonici, questo per il segretario del capitolo, questo per l'economo. A Don Matteo erano toccati dieci rotoli di fave, e venti moccoli: i piú piccoli e i piú sottili naturalmente. Ma i sei duca li aveva; quelli non glieli toglieva nessuno, sangue di Giuda. Denaro onestamente guadagnato: a conti fatti aveva tolti almeno tre secoli di purgatorio alle povere anime dei defunti. Per uno solo riteneva il suo lavoro inutile: i parenti avevano dato tre «Libere» per l'anima di Don Pasquale di Pietrantonio che, usuraio e ladro emerito, doveva essere diventato un tizzone nel piú profondo dell'inferno. – Bene non gliene ha fatto, ma male neanche, – commentava Don Matteo. “
Francesco Jovine, Signora Ava, Einaudi, 1958; pp. 68-69.
[1ª edizione originale: 1942]
#letture#leggere#citazioni letterarie#Signora Ava#Ognissanti#Francesco Jovine#Molise#Italia meridionale#romanzo storico#Storia del Mezzogiorno d'Italia#Unità d'Italia#Regno Borbonico#Regno delle due Sicilie#Guardialfiera#Regno d'Italia#rituali#impresa dei Mille#Meridione#Contado del Molise#2 Novembre#letteratura italiana del XX secolo#scrittori molisani#rivoluzione#narrativa italiana del '900#Stato Pontificio#narrativa#realismo#Solennità di tutti i Santi#cattolicesimo#riti
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Testimonianza relativa ad un rituale per trovare un buon impiego e l'amore!
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Babilonska kula
Od samih početaka, nakon Pada, postojala je težnja čovjeka da izgradi jedinstveno mjesto, sustav, ‘grad’, s jednim (univerzalnim, globalnim) ‘jezikom’ za sve ljude, jezikom koji bi omogućio komunikaciju bez prepreka i nesporazuma, gdje bi svaka misao i osjećaj mogli biti iskazani jasno i precizno. Sustav u kojemu ima mjesta za bogove i nebogove, ali ne i za jedinog i stvarnog Boga, istovremeno…
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Per meditare non è necessario alcun rituale
Name: Carlo Subject: dubbi Quesito Salve, sto seguendo un metodo d’iniziazione alla “Vecchia Religione” che prevede, come base, la meditazione. Il libro su cui sto leggendo dice che prima di meditare bisognerebbe farsi una doccia o un bagno o in alternativa rilassarsi per 15 minuti. (…) Chiedo se a parer vostro non sia necessario lavarsi prima di meditare. (…) Il suddetto libro consiglia anche di…
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PRIMA PAGINA Corriere Del Mezzogiorno di Oggi lunedì, 12 agosto 2024
#PrimaPagina#corrieredelmezzogiorno quotidiano#giornale#primepagine#frontpage#nazionali#internazionali#news#inedicola#oggi racconto#rituali#sulla#iniziazione#concerto#stasera#nuovo#paleo#corriere#spiagge#addio#numero#chiuso#ferragosto#comune#sentenza#allarme#pronto#sarcofago#guidi#quel
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Rito di Allontanamento: Guida Passo Passo per un Efficace Distacco.🔮👥 by...
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Scùfia de lana
Tabàco e tisana
Libro, matita.
Matìna presto
Primavera, Utùno
Istà, Inverno.
No go stagioni,
Solo rituali.
BaoUtnaFèretWaka, 8 aprile 2024 - 5.49, Kontowood.
#baotzebao#valerio fiandra#haikyou#kontowood#ilrestomanca#ildopovita#wakabaotzebao#BaoUtnaFèretWaka#stagioni#estate#autunno#inverno#primavera#rituali#libro#tabacco#matita#tisana#dialetto triestino#dialetto#trieste
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«La Comunità Magica è proprio piccola come dicono» ... «Al Ghirigoro avevano terminato gli striscioni di bentornata animati con le Creture Magiche»
« Non tanto piccola, Burton, considerando che dal mio rientro son passati dei mesi » ... « Li avrà presi tutti la Gringott dopo anni di latitanza » gli striscioni. « Saltiamo la parte dei convenevoli, andiamo dritte al punto dove si beve? » domanda velocemente arricciando le labbra in una smorfietta un po’ impacciata. « O a quella più interessante. »
«Beh, il St. Patrick's è più accessibile rispetto ai dirimpettai che mi ritrovo, ma effettivamente sono stata abbastanza impegnata anch'io» ... « Saltiamo i convenevoli, si » concorda afferrando il proprio bicchierino con la destra mentre lo specchietto viene posato sul tavolo «Il primo giro è mio, te l'ho detto. Quindi Rainbow... per iniziare» dopo non sa più quanti mesi di forzata astinenza, ecco perché sta indugiando, in fondo. «Per continuare, però, potresti dirmi se ti è mai capitato di imbatterti in qualche Rituale che sacrifica dei cervi»
« Non sono brava in queste cose » ammette senza troppa vergogna indurendo lo sguardo e serrando la mascella mentre le mani si cercano l’un l’altra per stringersi vicendevolmente. « Un piccolo pensiero per il » una pausa attenta seguita da uno schiarirsi della voce « piccolo » deglutisce a fatica allentando la presa sul pacchetto porgendolo ben in mostra sul palmo della mano. « A parte quel che ho sentito dire in giro? » domanda rabbuiandosi nuovamente, accasciandosi ulteriormente e perdendo qualche centimetro di seduta « No. E non so se mi piacerebbe » ammette. « Tu? »
«Non ne ho ancora parlato con Ian» giusto per metter l'altra al corrente «Ma il mio animo da commerciante annoiata» come no «Non mi fa credere che dei Mannari debbano metter su dei Rituali Oscuri» visto il probabile sacrificio «Con quale scopo, se da ciò che si dice levano vite peggio di quel che faceva il Marchio?»
« I miei due zellini, Burton? » domanda lasciandosi andare a un lungo respiro rassegnato. « I registri dei Mannari persi durante l’attentato, le vittime, il rituale » rievoca quel lungo elenco di coincidenze susseguitesi l’un l’altra. « E se qualcuno si fosse imbattuto in un Rituale che promette di eliminare il Mannarismo dal proprio sangue? Poteva ammazzarlo e basta, no? » domanda a un interlocutore sconosciuto all’interno del proprio bicchiere. « Sempre che il registro sia una mera coincidenza. » ragiona ad alta voce « O ne è la causa o ne è la conseguenza. » ... « Semplice noia? » domanda sollevando il bicchierino e poggiandolo sulle labbra, curiosa.
«Come credi reagirebbe Ian se dovessi manifestare questo singolare interesse per dei fatti di cronaca?» la domanda viene ribaltata, usando il povero Spezzaincantesimi e le sue ansie come giustificazione di qualcosa di taciuto, a vantaggio di una Collins usata come interlocutrice. «Ma le vittime non sono Mannare...o sbaglio?» «Se il Rituale dovesse esser stato fatto su dei Mannari» si corregge «Dovrebbero esserci rimasti secchi, proprio perché Magia Oscura»
« Ian ti conosce sicuramente più di me e la tua curiosità, diciamo, mi incuriosisce » ... « E hai subito messo in chiaro che non ne hai parlato con Ian, curioso anche questo » ... « Oserei dire che ne sarebbe incuriosito anche lui. » sentenzia sollevando lo sguardo e portandolo dritto verso Anne, con un sorriso compiaciuto. « Non sono ben ferrata sul Mannarismo » ammette senza preoccuparsene rilassando la mano e interrompendo quel movimento cadenzato « E no, non erano mannare, o almeno non è specificato da nessuna parte. Ma ho una mente semplice. » sorride a quella rivelazione « Due mesi fa il Registro fa puff, la luna scorsa ha consegnato la vittima di un mannaro, l’ultima un cadavere e un rituale con cervi dilaniati da una forza che sembra mannara. Crediamo nelle coincidenze o aspettiamo la prossima luna per vedere se ne sbuca un terzo? » domanda con fare retorico osservandola attentamente. « Il registro è stato la causa di questa rabbia, o un modo per nascondere le proprie tracce e poter fare quel che si vuole? » chiede ancora, senza fermarsi. « O è un modo per orientare le preoccupazioni contro la minaccia sbagliata? » complottismo e dove trovarlo. « Se senti rumore di zoccoli pensi agli Ippogrifi o ai Centauri, Anne? » chiede sporgendosi in avanti incrociando le braccia appoggiandole sul tavolo, prendendosi il lusso del chiamarla per nome, per una volta.
«E io conosco Ian» ... «Ne sarebbe preoccupato, più che incuriosito» ammette dunque, attenendosi alla parte di realtà che le conviene «Non fraintendermi, Collins. Io so di poter affrontare qualsiasi argomento con Ian, ma so anche che abbiamo un figlio e se la tua compagna va in giro a fare domande su Rituali che prevedono sacrifici e Mannari… beh» non è il più normale dei quadretti familiari. «Ho sempre avuto l’animo da scribacchina ficcanaso, lo sai» ... «Ma possiedo un negozio a Diagon Alley in cui l’apice è qualcuno che viene a commissionarti il Quadro Animato del prozio. Il ventilato intrico di morti che coincidono con la Luna Piena è allettante per chiunque legga i libri di Agatha Wickham» aggiunge del resto poco dopo, flettendo il busto in avanti per la conclusione del caso: «Anche se io credo sia più una grande messa in scena per fare dei Mannari un facile bersaglio per l’opinione pubblica e nascondere sotto Disilludo quello che sta succedendo per davvero. La minaccia sbagliata, esattamente questo» e poco le importa di esser presa per complottista, a quanto pare. «Se sento rumore di zoccoli casto un Illuscindum, Collins» perché chi nasce disincantato non muore di certo in altro modo se non quello di voler vedere sotto tutti gli strati di artefici che i maghi sanno mettere sulle cose.
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L'isola dei morti - anteprima - Le prime 14 pagine del romanzo (on Wattpad) https://www.wattpad.com/1351335324-l%27isola-dei-morti-anteprima-le-prime-14-pagine-del?utm_source=web&utm_medium=tumblr&utm_content=share_reading&wp_uname=FabrizioValenza&wp_originator=ZI%2FzLWcdXKwk5ZUmuedFghuHlhChGBTpMvVqz%2FXSSqNZuYNY5xhJDP1l5nN4yR%2BF0W3Mb6tvyRgicIABWWHto7rndY%2BR3Iozz7nWIjfkbXgpdCCuKpm5lqGN6l9kIA%2B1 Anno 1885. Andrea Nascimbeni è un antropologo veronese che si reca sulla cosiddetta "isola dei morti", al largo della costa ligure di Zoagli, dopo averne viste rappresentate le "esotiche" strutture funerarie nei dipinti dell'amico Arnold Böcklin. L'intento di innovare i suoi studi, lo immerge nella soffocante atmosfera della cittadina senza nome, dove l'architettura destinata ai trapassati riceve maggiori attenzioni di quella dei viventi. Il delirio lo avvolge ora dopo ora, forse provocato dai numerosi sinistri misteri in cui si imbatte. Nemmeno la febbre può, però, impedirgli di rintracciare i sepolcri aperti e nascosti alla vista di visitatori fortuiti. Esacerbato dai segreti dell'isola e dall'omertà dei suoi abitanti, Nascimbeni trova un momentaneo conforto solo in una donna, della quale si invaghisce. Nulla è però come sembra e l'incontro con un uomo avvolto dal mistero lo mette sul chi va là, quando lo invita ad abbandonare l'isola. L'antropologo, tuttavia, s'ingegna per rimanervi nascosto fino alla vicina festa del "32" ottobre, come viene scherzosamente definita dalla locandiera che lo ospita, perché sa che si tratta del momento in cui potrà capire quali strani riti funerari si celebrano in quel luogo. L'esperienza sull'isola diverrà talmente insostenibile, da provocare il suo abbandono della professione.
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Fantasmi e altre storie dal Giappone in mostra a Bologna
È UN TUFFO IN UN MONDO POPOLATO DI MOSTRI E ANTICHI RITUALI QUELLO OFFERTO DA PALAZZO PALLAVICINI, CHE OSPITA UNA RASSEGNA ISPIRATA ALLA TRADIZIONE DELLE STAMPE GIAPPONESI Kuniyoshi Utagawa, La principessa strega Takiyasha e lo scheletro del padre, da Storia di Utö Yasutaka, 1844 circa La prima supereroina con poteri di ragno, potenti squadre di eroi che combattono il male viaggiando…
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Erba di San Giovanni - Acqua di San Giovanni
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