#Realismo
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less-ismore · 9 months ago
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Isabel Quintanilla, Pansies on the fridge, 1971-1972.
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beautifultragicdiary · 7 months ago
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No hay palabras que describan el agotamiento emocional tan grande que es morirse por dentro y saber que algo dentro tuyo se rompió para siempre.
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piafgodalhi · 10 months ago
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Descubrí a tumblr por error gracias un amigo, hace 13 años y mi mundo estaba revuelto, creo que a muchos que estamos aquí nos pasa y por eso amamos este bello rincón personal.
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suenosyfantasmas · 6 months ago
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"Un viaje de mil millas comienza con el primer paso".
Lao Tsé.
Creación digital - Collage: MAVi. "Buen viaje".🍀
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crazy-so-na-sega · 6 months ago
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rom e dintorni
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I Romani hanno sempre curato la pulizia anche in ambiente rustico:"ipse suas sectatur oves/et calidam fesso comparat uxor aquam". Il padre bada alle sue pecore e la sposa a lui stanco l'acqua calda prepara. (Ci si lavava ogni sera con l'acqua calda anche in campagna)
Albio Tibullo
non siamo uguali...
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daianaguidone · 3 months ago
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La verdad duele como una ducha fría bajo una luz tenue. Vislumbré un panorama grisáceo mientras sentía que mi corazón estaba hundiéndose. Fue abismal. Se me había roto un par de veces, tanto que ya parecía una analgesia ese sentir, indescriptible. Era aterrador porque esta vez algo estaba siendo arrancado -una parte valiosa de mi cuerpo-, y luego lo desechara muy lejos. Así, brutalmente acontecían evidencias, de esas que no deseas ni ver. Parecía como el estruendo al cerrar una puerta, inadvertida de odio. Y ahí estaba la ira desatandose contra mí... Reflejada en un espejo, mirándome, y yo tan vulnerable cubriendo mis emociones como incógnita en fuga de ilusiones que sabía exactamente que terminaría en desolación. Ha sido abrumador este hecho. Pero, me temo que ahora estoy transitando una metamorfosis, y lo único que quiero en esta vida es poder volar libremente para conocer un nuevo hogar que me dé razones y así tal vez ya no sentirme como extranjera en ningún otro lado.
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precoquus · 1 year ago
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“Chissà se saprò salvarmi.”
- Cesare Pavese, lettera a Ponina Tallone, 1929
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yoestuveaquiunavezfrases21 · 8 months ago
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1685- Creo que la gente sólo piensa en las injusticias cuando les suceden a ellos.
(Charles Bukowski)
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4l3jandr0 · 6 months ago
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No somos seres duales, somos más complejos, a veces buenos, a veces malos, a veces crueles, a veces comprensibles; en todo caso, siempre está en tus manos dar lo que quieres de tu ser y no lo que quieres obtener a cambio.
Alejandro Jiménez.
Sinestesia
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voce-ja-leu-esse-livro · 2 months ago
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seduccionarte · 1 year ago
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Lienzo del pintor turco Hasan Saygin
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gregor-samsung · 2 months ago
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“ Mettiamo per ipotesi che volessimo ripercorrere la storia di un uomo terribile come Adolf Hitler. La raccontiamo dall’adolescenza alla presa del potere? Dalla presa del potere alla disfatta? Scegliamo solo un episodio significativo? Narriamo tutta la sua vicenda dagli inizi alla morte? Il problema più importante è decidere se il dittatore sarà il protagonista assoluto: sarà «visto» da un altro (o altri) oppure sarà raccontato oggettivamente? Nel primo caso verrà fuori un personaggio «filtrato» attraverso una precisa (e quindi parziale) esperienza; nel secondo egli risulterà così come realmente è stato, nella sua verità storica. Esaminiamo adesso questa seconda eventualità. Al di là della «autenticità» dei fatti che racconteremo, da un punto di vista strettamente narrativo siamo costretti a sciogliere un nodo molto difficile: riusciremo a rappresentare bene un personaggio così «negativo»? O meglio: riusciremo a renderlo in tutta la sua negatività? Nella nostra testa egli è la quintessenza della malvagità e del cinismo, ma poi, passando alla scrittura riusciremo a «restituirlo» così come lo immaginiamo? Sicuramente no, a meno di non renderlo «incredibile», falso, forzato. Non ci riusciremo perché nel momento in cui dobbiamo approfondire il personaggio - anche per cercare le ragioni più o meno oscure della sua violenza - finiamo fatalmente per trovargli una, seppur aberrante, giustificazione. E senza volerlo, faremo di Hitler un eroe, un sublime dannato, grande come un demone dell’apocalisse, una vittima di sé stesso, carismatico com’è carismatico il male.
Penso, ad esempio, al Riccardo III di Shakespeare, allo spietato duca di Gloucester, il quale riesce a salire sul trono d’Inghilterra dopo aver fatto assassinare mezza corte reale. La sete di potere acceca quest’uomo infelice (è nato storpio e claudicante) e quando alla fine il conte di Richmond giungerà a liberare il paese dall’usurpatore, questi, nel momento di morire, acquisterà la sua dimensione tragica ed eroica. Riccardo è un uomo reso cinico dalla natura, un «mostro» suo malgrado. La sua malvagità è in qualche modo legittimata dalla sua infelicità. Come potremmo noi, oggi, senza falsare smaccatamente la storia, trovare la spiegazione delle atrocità naziste nella contorta personalità di Hitler? Ogni tentativo di collegamento tra il carattere del dittatore e gli avvenimenti della storia è destinato al ridicolo.
Uno scrittore (di letteratura, di cinema, di teatro eccetera) non può fare a meno di andare nel fondo dei personaggi, di pescare nelle loro contraddizioni, nella loro essenza segreta. Là dentro si muovono forze creaturali capaci di rendere un uomo libero o schiavo di sé stesso. Ma in tutti e due i casi egli è innocente. Come può uno scrittore lavorare con un personaggio senza un briciolo di luce? Un Hitler tutto nero, insensatamente malvagio, rischia di diventare una caricatura, un burattino, la maschera del cattivo: niente di più schematico. Julien Sorel (protagonista di Il rosso e il nero), personaggio arrivista e assassino, è amato da Stendhal malgrado sia «negativo»: lo scrittore ne descrive con pietas il desiderio frustrato di adeguarsi alla morale della Restaurazione francese. Se volessimo dunque raccontare la malvagità di Hitler, sia come uomo sia come dittatore, senza «salvarlo» in qualche modo, saremmo costretti a farne un ritratto bugiardo. Quindi è meglio trovare un’altra strada, una maniera «trasversale» di raccontare il personaggio. Magari, come avevo accennato, cercando un altro protagonista e lasciare che sia lui a far da intermediario. “
Vincenzo Cerami, Consigli a un giovane scrittore. Narrativa, cinema, teatro, radio, Garzanti, 2002; pp. 28-30.
[1ª edizione: Einaudi, 1996]
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rvmvlv · 8 months ago
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Another Final Destination commission, this time was Tod's death
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suenosyfantasmas · 9 months ago
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Escultura: "Van Gogh". Técnica de la terracota.
Arte: Flory Menezes, Brasil, (1957). Artista visual. Dibujo, pintura, escultura y fotografía. Miembro de la Academia Brasileña de Bellas Artes.
Fuente: Pinterest.com / Flory Menezes.
Sueños y fantasmas. El arte de soñar.
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soyderi · 5 months ago
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VEEEEEN Y CUÉNTAME LA VERDAD
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lascitasdelashoras · 9 months ago
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Honore de Balzac
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