#Profughi
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gregor-samsung · 4 months ago
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Eravamo insieme davanti alla televisione mentre sullo schermo scorrevano le immagini della ritirata degli americani dall’Afghanistan, anno di grazia 2021, e l’arrivo dei talebani in varie città del paese. Le ragazze di Kabul fuoriuscivano dallo schermo, con i loro quaderni, i loro zaini, le loro matite, la loro voglia di non perdere l’istruzione e la vita che in quei decenni di relativa calma avevano ottenuto a suon di sacrifici. Quelle ragazze di un’altra latitudine le sono scoppiate letteralmente nel cuore. E ho visto hooyo [=mamma] tremare di rancore. Più volte si è alzata in piedi e si è avvicinata alla televisione. Più volte, con un gesto tanto meraviglioso quanto inutile, ha cercato di sorreggere quelle ragazze stanche e affamate di un altro continente con le sue mani minute che accarezzavano il vetro dello schermo. La vedevo mentre cercava di tendere loro il braccio per teletrasportarle sulla pista dove aerei dalla pancia grossa si dirigevano verso una salvezza qualsiasi. Le facevano troppo pena quelle ragazze giovani e intraprendenti, immerse come grumi di merda nel canale di scolo che costeggiava l’aeroporto internazionale Hamid Karzai.
“Dovrebbero stare in un’aula, davanti a una maestra o a un maestro,” mi ha detto con voce sconvolta, adirata. “Davanti a una lavagna, con in mano un gesso, una penna, una possibilità. Accidenti, devono stare in classe con una maestra o un maestro che gli apre una finestra sul mondo.” “Invece, hooyo,” sussurro io, “sono grumi di merda in un canale di scolo.” Grumi di merda destinati a diventare grumi di sangue. Sì, sangue e materia cerebrale. Quando il telegiornale ha dato la notizia di persone assiepate all’aeroporto di Kabul, ho visto la rabbia di hooyo trasformarsi prima in furia e poi in lacrime. Per giorni ha camminato nervosa dentro casa, per strada, nelle terre della sua fantasia, alla ricerca di qualcosa che riuscisse a calmare le raffiche del suo cuore ferito. Era arrabbiata per la triste sorte che stavano subendo le ragazze di Kabul, ma era arrabbiata anche per se stessa. Si era rispecchiata in quelle giovani dagli occhi da cerbiatto, ragazze con quaderni e penne in mano, e si era chiesta perché a molte persone, più donne che uomini, sia ancora proibito sognare.
Igiaba Scego, Cassandra a Mogadiscio, Bompiani (collana Narratori Italiani), 2023¹; pp. 148-149.
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pazzoincasamatta · 4 months ago
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altri tempi
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pierlubac · 11 months ago
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donaruz · 2 years ago
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instagram
Giornata Mondiale dei Profughi
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neottolemo · 2 years ago
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Umanità dimenticata
foto IPP/picture alliance harem – siria 06-02-2023 Terremoto di magnitudo 7,4 colpisce il sud est della turchia e la siria L’Europa corre in aiuto di un pezzo di mondo che ha troppo a lungo ignorato. La mobilitazione dopo il terremoto è quella richiesta da un dramma immane. L’epicentro, tra Turchia e Siria, localizza una tragedia nella tragedia: il sisma ha violentato una terra di accampamenti…
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loredana1968 · 2 years ago
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Lo stato di abbandono del centro profughi di Gambolò soldi pubblici Italia allo sfascio
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ebeccaw · 1 month ago
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Fiume, Campo profughi, 15 giugno 1949
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unita2org · 3 months ago
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ISRAELE INVADE IL LIBANO
di Redazione I nazifascisti dello Stato teocratico per soli ebrei è entrato con i suoi carri armati in Libano, ma dicono, sapendo di mentire, che faranno solo “raid di terra localizzati” contro villaggi nel sud del Libano per colpire uomini di Hezbollah. La propaganda sionista afferma, fregandosene di tutto e di tutti e degli appelli internazionali alla de-escalation, di voler colpire solo il…
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staipa · 3 months ago
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Un nuovo post è stato pubblicato su https://www.staipa.it/blog/giornata-internazionale-della-pace/?feed_id=1680&_unique_id=66efc2d559b41 %TITLE% Il 21 settembre è la Giornata internazionale della pace, istituita il 30 novembre 1981 dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite tramite la risoluzione 36/67. Non è una giornata stupida, è una giornata in cui è bene ricordarsi che la pace non è per sempre e non è scontata. Dal 1945, solo in paesi europei, ci sono state moltissime guerre o partecipazioni a guerre, l'Italia stessa ha partecipato a tra le 6 e le 10 guerre. Fonte: https://www.termometropolitico.it/1336836_guerra-europa-i-paesi.html Ci sono state guerre combattute ai nostri confini e poco lontano. Abbiamo rischiato che qualche conflitto si allargasse al nostro territorio. Viviamo in un periodo relativamente stabile ed è facile abituarsi alla tranquillità, a rilassarsi credendo che nulla del genere possa più succedere. Eppure, quasi nessun cittadino comune si sarebbe aspettato neppure una pandemia globale, o l'attacco delle torri gemelle, o molti altri eventi catastrofici che tuttavia si son verificati. Non dimentichiamo mai che la pace non è gratis, non è per sempre, non è scontata.
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zillyeah · 4 months ago
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Ogni cambiamento è un nuovo cambiamento - Nicolò Govoni
Conoscere se stessi al di là dei nostri confini, attraverso bambini che non hanno più nulla se non la vita stessa da creare da sopravvivere da rinascere, sono diverse storie in diversi paesi del mondo come la Grecia Congo Siria, dove still i rise ha costruito scuole per bambini, dove Nicoló Govoni ha messo tutto il suo cuore tutta la sua vita per aiutare, per crescere, per far conoscere al mondo…
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sanzameta · 7 months ago
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Carta d'identità
Ricordate!Sono un araboE la mia carta d’identità è la numero cinquantamilaHo otto bambiniE il nono arriverà dopo l’estate. Ricordate!Sono un arabo,impiegato con gli operai nella cavaHo otto bambiniDalle rocceRicavo il pane,I vestiti e I libri.Non chiedo la carità alle vostre porteNé mi umilio ai gradini della vostra cameraPerciò, sarete irritati? Ricordate!Sono un arabo,Ho un nome senza titoliE…
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liam-twatter · 9 months ago
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an Ukrainian Nazi (Liam's fans) in Milan, beating up foreign people and saying Nazis are back and showing a swastika
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fabriziosbardella · 1 year ago
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All’Oratorio di Madonna in Campagna, a Gallarate, una trentina di volontari hanno servito il tradizionale pranzo di Natale alle persone in difficoltà. #pranzodinatale #oratorio #madonnaincampagna #gallarate  #fabriziosbardella #profughi #nuotatoricontrocorrente #inevidenza #primopiano #eventi
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aitan · 1 year ago
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La XVII puntata della serie "Cercando pace in Egitto (Quasi un calendario dell'Avvento)" è una delle opere più recenti della serie: un affresco del 1983 di Renato Guttuso.
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Il pittore, dichiaratamente ateo e comunista, ha realizzato in quest'opera di ben 30 metri quadrati (6 metri per 5) una "Fuga in Egitto" molto realistica, incarnata nella quotidianità, con abiti e volti mediorientali e un paesaggio plausibilmente palestinese o egiziano; sebbene i colori forti e la luce vivida e solare facciano pensare anche alla Sicilia delle sue origini.
L’asino trascina a fatica tutta la famiglia, con tanto di stracci, un'anfora, masserizie e un cesto con gli attrezzi di lavoro di Giuseppe. Una colomba (non visibile in questo dettaglio) fa da guida a questa povera famiglia, simbolo di tanti diseredati costretti ad abbandonare la propria terra, la propria casa ed anche il lavoro di tutta una vita.
Non è mai stato tra i miei artisti preferiti, Guttuso, ma questo "mural" ha un suo perché e un suo per come e mi piacerebbe vederlo da vicino (a Varese, città dove l'artista siciliano ha vissuto negli ultimi anni della sua vita, mentre io non ci sono stato mai).
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archivio-disattivato · 1 year ago
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Byoblu.com.
Purtroppo il governo italiano ha scelto ancora una volta la parte destra della storia. È un errore gravissimo, che trasforma l’Italia in una delle parti coinvolte nell’aggressione contro il nostro popolo”
Hamas critica il nostro Paese e lo fa tramite Basem Naim, capo del Consiglio per le relazioni internazionali.
Il video.
Esponente di Hamas critica l’Italia.
Intervenuto al programma di Rai3, Agorà, l’esponente del movimento palestinese ha detto:
“Israele oggi non agisce da solo. Israele oggi agisce per conto di Stati Uniti, Francia, Germania, Regno Unito e purtroppo anche per conto dell’Italia. Il vostro Paese ha inviato alcune truppe nel Mediterraneo. Possiamo dire che la Comunità internazionale ha le stesse responsabilità degli israeliani per tutte le stragi commesse ogni giorno contro il nostro popolo”
Prima di capire a cosa si riferisca Basem Naim, proviamo a capire chi è. L’esponente di Hamas è un medico che si è laureato nel cuore dell’Europa, in Germania, e si è specializzato in chirurgia.
Prima di diventare responsabile delle relazioni internazionali di Hamas aveva quindi ricoperto altre cariche politiche, quali ministro della Sanità e dello Sport per conto del movimento che vinse le elezioni legislative palestinesi del 2006.
Il ruolo dell’Italia in Medio Oriente.
Come mai un esponente di rilievo di Hamas attacca l’Italia? Il nostro Paese impiega 1.100 militari al confine tra Israele e il Libano, dove opera l’organizzazione Hezbollah, anch’essa impegnata contro Tel Aviv.
I soldati italiani, appartenenti ai Granatieri di Sardegna, sono presenti dal 2006 nella missione di cosiddetto peacekeeping (mantenimento della pace) a seguito di una risoluzione ONU che prevedeva la cessazione delle ostilità tra Israele e gli sciiti di Hezbollah.
Si tratta di un’altra zona calda del Medio Oriente e soltanto due settimane fa un missile sarebbe caduto in prossimità di una palazzina che ospita il contingente italiano.
A partire dagli attacchi di Hamas dello scorso 7 ottobre, l’Italia ha poi svolto il ruolo di tramite per la consegna di armi americane a Israele. Le armi sono partite da Sigonella tra il 14 e il 15 ottobre per arrivare nella base aerea di Nevatim.
Guerre e armi italiane.
Oltre al conflitto in Ucraina, l’Italia sta partecipando a un’altra guerra e non stupisce che Hamas la consideri parte in causa. Non che sia una novità: il nostro Paese è di fatto occupato militarmente dagli Stati Uniti d’America e già negli anni passati era stato protagonista attivo degli attacchi della NATO alla Serbia.
Per non parlare poi dell’esportazione di armi in particolare verso Qatar, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti. Nazioni spesso descritte dai nostri esponenti politici come un pericolo per le democrazie occidentali ma che, quando si tratta di affari, diventano ottimi partner.
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gilbertobignamini · 2 years ago
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Youth Bulge. L'eccedenza di giovani maschi.
Youth Bulge. Quando l’eccedenza di giovani maschi scatena la violenza. L’inascoltata regola di non immischiarsi nei problemi oltreconfine che hanno già una naturale soluzione. a prolificità degli stranieri e degli immigrati è un inquietante tabù. Affrontare la questione senza falsi pudori è di vitale importanza per gli Europei Bianchi poiché si stanno verificando le condizioni previste dalla…
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