#Pasta funghi e pancetta
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blogannaleone-blog · 2 years ago
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Sedani funghi e pancetta
Una ricetta veloce e al tempo stesso gustosa e diversa dal solito. Ingredienti per 4 persone: 350 gr di sedani 500 gr. di funghi freschi o surgelati 300 gr di pancetta affumicata o una confezione da 200 gr di pancetta a cubetti panna da cucina 100 gr di pecorino grattugiato olio d’oliva sale e pepe aglio Pulite i funghi freschi, liberandoli della terra e tagliateli a fettine…
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journaldecuisine · 9 days ago
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RABBIT PIE. PIE CON CONIGLIO, CARCIOFI, CIPOLLINE, FUNGHI.
Rosolare un coniglio disossato, a piccoli pezzi (grandi quanto un boccone), in ampia padella, perchè non si sovrappongano, in olio d'oliva. Bagnare con un po’ di vino bianco, farlo sfumare. Aggiungere aromi, il coniglio ne ha bisogno; si apre la possibilità di variazioni e personalizzazioni, io ho aggiunto un cucchiaino colmo di teriaca (il mio masala, il mio mix di spezie in polvere), uno di zenzero in polvere, un pizzico di chiodi di garofano in polvere, un giro di pepe bianco di mulinello, quattro filetti di acciughe sott'olio. Sale.
Verdure Occorrono verdure; si usano molto carote e funghi. Io ho usato porro, carciofi, funghi, cipolline. Un porro va privato della parte verde, affettato, ben lavato e scolato, e brevemente stufato in olio d'oliva insieme a due o tre scalogni. Sale. Quattro carciofi vanno molto ben puliti e curati togliendo ogni parte ostica, quindi vanno divisi in fette spesse che vanno rosolate in olio d'oliva con uno spicchio d'aglio poi tolto. Sale. Due o tre manciate di funghi champignon vanno pulite e affettate; quindi rosolare in olio d'oliva con uno spicchio d'aglio poi tolto. Sale. Una decina di cipolline adatte allo scopo vanno cotte in agrodolce: in una padellina antiaderente, sciogliere in due cucchiai d'acqua uno di zucchero scuro, aggiungere una noce di burro, rosolarvi le cipolline girandole; aggiungere un sorso d'acqua, coprire; cuocere controllando e aggiungendo altri sorsi d'acqua sino a cipolline tenere.  Rivestire un tegame di coccio (25cm di diametro, 5 di bordi) con fette sottili di pancetta tesa non affumicata (200g). Mettervi porro e scalogno, poi i carciofi, poi i funghi, poi le cipolline, poi il coniglio. Sul tutto, quattro o cinque foglie di salvia. Pasta 400g di farina00, 100g di burro, 2 uova, 2 cucchiai di olio (io d'oliva), sale, pepe abbondante; potrebbe essere necessario un goccio d'acqua. Stenderla, ritagliarvi un disco di 26cm di diametro, conservare l'avanzo. Poggiare il disco sulla farcia. Spennellarlo con un rosso d'uovo battuto con po' di latte. Con gli avanzi di pasta date spazio all'artista che è in voi; io ho fatto una lepre in un campo, chiedendole scusa. Spennellare anche l'opera d'arte. Fare dei camini, io ne ho fatti quattro piccoli, ai punti cardinali. Forno a 180° per un'ora; alla fine potrebbe essere utile un foglio di alluminio di copertura. Versare nei camini, con un piccolo imbuto, 150g di panna fresca, poco a poco, aspettando che la bevano.
By: https://aaaaccademiaaffamatiaffannati.blogspot.com/2013/11/rabbit-pie.html
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personal-reporter · 2 years ago
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La pasta lombarda: le ricette tradizionali
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La cucina italiana è famosa in tutto il mondo per la sua grande varietà di pasta, e ogni regione del paese ha le sue specialità distintive. La Lombardia, situata nel nord-ovest dell'Italia, non fa eccezione, e offre una vasta gamma di piatti a base di pasta. Ecco alcune delle ricette tradizionali della pasta lombarda. Risotto alla milanese Il risotto alla milanese è uno dei piatti più famosi della cucina lombarda, e viene preparato con riso, zafferano, brodo di carne e burro. La sua origine risale al XVI secolo, quando gli artisti che lavoravano alla costruzione del Duomo di Milano utilizzavano lo zafferano per colorare le vetrate della cattedrale. Si dice che uno dei maestri vetrai abbia utilizzato lo zafferano per preparare un risotto, dando vita così al risotto alla milanese. Pizzoccheri I pizzoccheri sono una pasta tipica della Valtellina, una zona montuosa della Lombardia. Si tratta di una pasta all'uovo a forma di tagliatella, preparata con farina di grano saraceno e patate. I pizzoccheri vengono solitamente conditi con burro, formaggio e verza. Tortelli di zucca I tortelli di zucca sono una pasta ripiena tipica della Lombardia, preparata con farina, uova e zucca. La zucca viene cotta e poi schiacciata per creare una purea, che viene poi mescolata con amaretti, mostarda di frutta e grana padano. La purea viene poi utilizzata per farcire i tortelli, che vengono solitamente conditi con burro fuso e salvia. Caserecce alla bergamasca Le caserecce alla bergamasca sono una pasta corta e riccia, simile ai fusilli, tipica della città di Bergamo. La pasta viene solitamente condita con sugo di pomodoro, pancetta, cipolla e grana padano. Tagliatelle alla pavese Le tagliatelle alla pavese sono una pasta lunga e piatta, condita con sugo di pomodoro, funghi, piselli e prosciutto cotto. Il piatto prende il nome dalla città di Pavia, situata nella Lombardia orientale. Read the full article
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belle-et-inspirante · 2 years ago
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Barbera dell’Oltrepò Pavese
Barbera dell’Oltrepò Pavese
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La Barbera dell’Oltrepò Pavese è un vino rosso prodotto nell’omonima zona dell’Oltrepò Pavese, in Lombardia, a partire dall’uva Barbera.
È caratterizzato da un colore rosso rubino intenso, un profumo fruttato e speziato, con note di ciliegia, prugna e pepe nero.
Al gusto è secco, fresco, tannico e con una buona acidità, con un retrogusto persistente di frutta rossa e spezie. È un vino molto versatile che si abbina bene con molti piatti, tra cui carni rosse, salumi, formaggi stagionati e piatti a base di funghi. Inoltre, grazie alla sua acidità, può essere anche abbinato con piatti a base di pomodoro e salse acide.
È riconosciuto con denominazione di origine controllata (DOC).
Uve di produzione
È prodotto mediante taglio di uva del vitigno Barbera (80%) con uve dei vitigni Uva Rara (10%) e Creatina (10%).
Il colore
da giovane, è uno splendido e intenso rosso rubino tendente al granata.
Dopo un certo periodo di invecchiamento, vira ad un rosso leggermente meno intenso ed assume bellissimi riflessi aranciati.
L’odore
prevalentemente vinoso, è caratteristico.
Il sapore
è pieno, netto, moderatamente amabile e fresco.
La gradazione alcolica
dipende dalle annate: in quelle normali fa registrare alla bruciatura 11,5-12°; in quelle buone può raggiungere i 12,5-13°.
Invecchiamento
Il Barbera dell’oltrepò Pavese regge bene all’invecchiamento; dopo 2 anni di serena meditazione in botti (generalmente di castagno) e in cantina buia, tranquilla e a temperatura costante (13-15 °C), viene imbottigliato in borgognone di colore marrone scuro (da tenersi in posizione orizzontale) per rimanervi 4 e anche 5 anni.
Degustazione
Si porti la bottiglia dalla cantina a temperatura ambiente (18-20 °C) e la si lasci tappata in posizione verticale per 3-4 ore; quindi la si stappi e la si tenga aperta per 2 ore almeno, prima di servire il vino.
Abbinamento cibo vino
La Barbera dell’Oltrepò Pavese è un vino versatile che si abbina bene a molti piatti, in particolare a quelli della cucina locale. Ecco alcuni abbinamenti consigliati:
Piatti di carne: la Barbera dell’Oltrepò Pavese si sposa perfettamente con piatti a base di carne rossa, come arrosti, brasati, stufati e cacciagione.
Formaggi stagionati: i formaggi stagionati, come il Parmigiano Reggiano o il Pecorino, sono un’ottima scelta per accompagnare la Barbera dell’Oltrepò Pavese.
Salumi: i salumi tipici dell’Oltrepò Pavese, come la coppa, il salame e la pancetta, sono un’ottima scelta per accompagnare questo vino.
Risotti: la Barbera dell’Oltrepò Pavese si sposa bene anche con i risotti, in particolare quelli a base di funghi o di salsiccia.
Questo vino si abbina bene a piatti rustici e saporiti della tradizione italiana, ma anche a piatti più elaborati e sofisticati.
È indicatissimo come accompagnamento ad arrosti di vitello e di maiale, brasati e stufati, bolliti misti e formaggi a pasta dura.
Centri di produzione
I centri di produzione sono situati nei seguenti comuni: Montalto Pavese, Pietra de’ Giorgi, Santa Giuletta, Montecalvo Versiggia (provincia di Pavia).
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mantruffles · 2 years ago
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Barbera dell’Oltrepò Pavese
Barbera dell’Oltrepò Pavese
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La Barbera dell’Oltrepò Pavese è un vino rosso prodotto nell’omonima zona dell’Oltrepò Pavese, in Lombardia, a partire dall’uva Barbera.
È caratterizzato da un colore rosso rubino intenso, un profumo fruttato e speziato, con note di ciliegia, prugna e pepe nero.
Al gusto è secco, fresco, tannico e con una buona acidità, con un retrogusto persistente di frutta rossa e spezie. È un vino molto versatile che si abbina bene con molti piatti, tra cui carni rosse, salumi, formaggi stagionati e piatti a base di funghi. Inoltre, grazie alla sua acidità, può essere anche abbinato con piatti a base di pomodoro e salse acide.
È riconosciuto con denominazione di origine controllata (DOC).
Uve di produzione
È prodotto mediante taglio di uva del vitigno Barbera (80%) con uve dei vitigni Uva Rara (10%) e Creatina (10%).
Il colore
da giovane, è uno splendido e intenso rosso rubino tendente al granata.
Dopo un certo periodo di invecchiamento, vira ad un rosso leggermente meno intenso ed assume bellissimi riflessi aranciati.
L’odore
prevalentemente vinoso, è caratteristico.
Il sapore
è pieno, netto, moderatamente amabile e fresco.
La gradazione alcolica
dipende dalle annate: in quelle normali fa registrare alla bruciatura 11,5-12°; in quelle buone può raggiungere i 12,5-13°.
Invecchiamento
Il Barbera dell’oltrepò Pavese regge bene all’invecchiamento; dopo 2 anni di serena meditazione in botti (generalmente di castagno) e in cantina buia, tranquilla e a temperatura costante (13-15 °C), viene imbottigliato in borgognone di colore marrone scuro (da tenersi in posizione orizzontale) per rimanervi 4 e anche 5 anni.
Degustazione
Si porti la bottiglia dalla cantina a temperatura ambiente (18-20 °C) e la si lasci tappata in posizione verticale per 3-4 ore; quindi la si stappi e la si tenga aperta per 2 ore almeno, prima di servire il vino.
Abbinamento cibo vino
La Barbera dell’Oltrepò Pavese è un vino versatile che si abbina bene a molti piatti, in particolare a quelli della cucina locale. Ecco alcuni abbinamenti consigliati:
Piatti di carne: la Barbera dell’Oltrepò Pavese si sposa perfettamente con piatti a base di carne rossa, come arrosti, brasati, stufati e cacciagione.
Formaggi stagionati: i formaggi stagionati, come il Parmigiano Reggiano o il Pecorino, sono un’ottima scelta per accompagnare la Barbera dell’Oltrepò Pavese.
Salumi: i salumi tipici dell’Oltrepò Pavese, come la coppa, il salame e la pancetta, sono un’ottima scelta per accompagnare questo vino.
Risotti: la Barbera dell’Oltrepò Pavese si sposa bene anche con i risotti, in particolare quelli a base di funghi o di salsiccia.
Questo vino si abbina bene a piatti rustici e saporiti della tradizione italiana, ma anche a piatti più elaborati e sofisticati.
È indicatissimo come accompagnamento ad arrosti di vitello e di maiale, brasati e stufati, bolliti misti e formaggi a pasta dura.
Centri di produzione
I centri di produzione sono situati nei seguenti comuni: Montalto Pavese, Pietra de’ Giorgi, Santa Giuletta, Montecalvo Versiggia (provincia di Pavia).
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blissful-moontrip · 2 years ago
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Barbera dell’Oltrepò Pavese
Barbera dell’Oltrepò Pavese
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La Barbera dell’Oltrepò Pavese è un vino rosso prodotto nell’omonima zona dell’Oltrepò Pavese, in Lombardia, a partire dall’uva Barbera.
È caratterizzato da un colore rosso rubino intenso, un profumo fruttato e speziato, con note di ciliegia, prugna e pepe nero.
Al gusto è secco, fresco, tannico e con una buona acidità, con un retrogusto persistente di frutta rossa e spezie. È un vino molto versatile che si abbina bene con molti piatti, tra cui carni rosse, salumi, formaggi stagionati e piatti a base di funghi. Inoltre, grazie alla sua acidità, può essere anche abbinato con piatti a base di pomodoro e salse acide.
È riconosciuto con denominazione di origine controllata (DOC).
Uve di produzione
È prodotto mediante taglio di uva del vitigno Barbera (80%) con uve dei vitigni Uva Rara (10%) e Creatina (10%).
Il colore
da giovane, è uno splendido e intenso rosso rubino tendente al granata.
Dopo un certo periodo di invecchiamento, vira ad un rosso leggermente meno intenso ed assume bellissimi riflessi aranciati.
L’odore
prevalentemente vinoso, è caratteristico.
Il sapore
è pieno, netto, moderatamente amabile e fresco.
La gradazione alcolica
dipende dalle annate: in quelle normali fa registrare alla bruciatura 11,5-12°; in quelle buone può raggiungere i 12,5-13°.
Invecchiamento
Il Barbera dell’oltrepò Pavese regge bene all’invecchiamento; dopo 2 anni di serena meditazione in botti (generalmente di castagno) e in cantina buia, tranquilla e a temperatura costante (13-15 °C), viene imbottigliato in borgognone di colore marrone scuro (da tenersi in posizione orizzontale) per rimanervi 4 e anche 5 anni.
Degustazione
Si porti la bottiglia dalla cantina a temperatura ambiente (18-20 °C) e la si lasci tappata in posizione verticale per 3-4 ore; quindi la si stappi e la si tenga aperta per 2 ore almeno, prima di servire il vino.
Abbinamento cibo vino
La Barbera dell’Oltrepò Pavese è un vino versatile che si abbina bene a molti piatti, in particolare a quelli della cucina locale. Ecco alcuni abbinamenti consigliati:
Piatti di carne: la Barbera dell’Oltrepò Pavese si sposa perfettamente con piatti a base di carne rossa, come arrosti, brasati, stufati e cacciagione.
Formaggi stagionati: i formaggi stagionati, come il Parmigiano Reggiano o il Pecorino, sono un’ottima scelta per accompagnare la Barbera dell’Oltrepò Pavese.
Salumi: i salumi tipici dell’Oltrepò Pavese, come la coppa, il salame e la pancetta, sono un’ottima scelta per accompagnare questo vino.
Risotti: la Barbera dell’Oltrepò Pavese si sposa bene anche con i risotti, in particolare quelli a base di funghi o di salsiccia.
Questo vino si abbina bene a piatti rustici e saporiti della tradizione italiana, ma anche a piatti più elaborati e sofisticati.
È indicatissimo come accompagnamento ad arrosti di vitello e di maiale, brasati e stufati, bolliti misti e formaggi a pasta dura.
Centri di produzione
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danni-phantom · 2 years ago
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La Barbera dell’Oltrepò Pavese è un vino rosso prodotto nell’omonima zona dell’Oltrepò Pavese, in Lombardia, a partire dall’uva Barbera. È caratterizzato da un colore rosso rubino intenso, un profumo fruttato e speziato, con note di ciliegia, prugna e pepe nero. Al gusto è secco, fresco, tannico e con una buona acidità, con un retrogusto persistente di frutta rossa e spezie. È un vino molto versatile che si abbina bene con molti piatti, tra cui carni rosse, salumi, formaggi stagionati e piatti a base di funghi. Inoltre, grazie alla sua acidità, può essere anche abbinato con piatti a base di pomodoro e salse acide. È riconosciuto con denominazione di origine controllata (DOC). Uve di produzione È prodotto mediante taglio di uva del vitigno Barbera (80%) con uve dei vitigni Uva Rara (10%) e Creatina (10%). Il colore da giovane, è uno splendido e intenso rosso rubino tendente al granata. Dopo un certo periodo di invecchiamento, vira ad un rosso leggermente meno intenso ed assume bellissimi riflessi aranciati. L’odore prevalentemente vinoso, è caratteristico. Il sapore è pieno, netto, moderatamente amabile e fresco. La gradazione alcolica dipende dalle annate: in quelle normali fa registrare alla bruciatura 11,5-12°; in quelle buone può raggiungere i 12,5-13°. Invecchiamento Il Barbera dell’oltrepò Pavese regge bene all’invecchiamento; dopo 2 anni di serena meditazione in botti (generalmente di castagno) e in cantina buia, tranquilla e a temperatura costante (13-15 °C), viene imbottigliato in borgognone di colore marrone scuro (da tenersi in posizione orizzontale) per rimanervi 4 e anche 5 anni. Degustazione Si porti la bottiglia dalla cantina a temperatura ambiente (18-20 °C) e la si lasci tappata in posizione verticale per 3-4 ore; quindi la si stappi e la si tenga aperta per 2 ore almeno, prima di servire il vino. Abbinamento cibo vino La Barbera dell’Oltrepò Pavese è un vino versatile che si abbina bene a molti piatti, in particolare a quelli della cucina locale. Ecco alcuni abbinamenti consigliati: Piatti di carne: la Barbera dell’Oltrepò Pavese si sposa perfettamente con piatti a base di carne rossa, come arrosti, brasati, stufati e cacciagione. Formaggi stagionati: i formaggi stagionati, come il Parmigiano Reggiano o il Pecorino, sono un’ottima scelta per accompagnare la Barbera dell’Oltrepò Pavese. Salumi: i salumi tipici dell’Oltrepò Pavese, come la coppa, il salame e la pancetta, sono un’ottima scelta per accompagnare questo vino. Risotti: la Barbera dell’Oltrepò Pavese si sposa bene anche con i risotti, in particolare quelli a base di funghi o di salsiccia. Questo vino si abbina bene a piatti rustici e saporiti della tradizione italiana, ma anche a piatti più elaborati e sofisticati. È indicatissimo come accompagnamento ad arrosti di vitello e di maiale, brasati e stufati, bolliti misti e formaggi a pasta dura. Centri di produzione I centri di produzione sono situati nei seguenti comuni: Montalto Pavese, Pietra de’ Giorgi, Santa Giuletta, Montecalvo Versiggia (provincia di Pavia).
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mimwashere · 2 years ago
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La Barbera dell’Oltrepò Pavese è un vino rosso prodotto nell’omonima zona dell’Oltrepò Pavese, in Lombardia, a partire dall’uva Barbera. È caratterizzato da un colore rosso rubino intenso, un profumo fruttato e speziato, con note di ciliegia, prugna e pepe nero. Al gusto è secco, fresco, tannico e con una buona acidità, con un retrogusto persistente di frutta rossa e spezie. È un vino molto versatile che si abbina bene con molti piatti, tra cui carni rosse, salumi, formaggi stagionati e piatti a base di funghi. Inoltre, grazie alla sua acidità, può essere anche abbinato con piatti a base di pomodoro e salse acide. È riconosciuto con denominazione di origine controllata (DOC). Uve di produzione È prodotto mediante taglio di uva del vitigno Barbera (80%) con uve dei vitigni Uva Rara (10%) e Creatina (10%). Il colore da giovane, è uno splendido e intenso rosso rubino tendente al granata. Dopo un certo periodo di invecchiamento, vira ad un rosso leggermente meno intenso ed assume bellissimi riflessi aranciati. L’odore prevalentemente vinoso, è caratteristico. Il sapore è pieno, netto, moderatamente amabile e fresco. La gradazione alcolica dipende dalle annate: in quelle normali fa registrare alla bruciatura 11,5-12°; in quelle buone può raggiungere i 12,5-13°. Invecchiamento Il Barbera dell’oltrepò Pavese regge bene all’invecchiamento; dopo 2 anni di serena meditazione in botti (generalmente di castagno) e in cantina buia, tranquilla e a temperatura costante (13-15 °C), viene imbottigliato in borgognone di colore marrone scuro (da tenersi in posizione orizzontale) per rimanervi 4 e anche 5 anni. Degustazione Si porti la bottiglia dalla cantina a temperatura ambiente (18-20 °C) e la si lasci tappata in posizione verticale per 3-4 ore; quindi la si stappi e la si tenga aperta per 2 ore almeno, prima di servire il vino. Abbinamento cibo vino La Barbera dell’Oltrepò Pavese è un vino versatile che si abbina bene a molti piatti, in particolare a quelli della cucina locale. Ecco alcuni abbinamenti consigliati: Piatti di carne: la Barbera dell’Oltrepò Pavese si sposa perfettamente con piatti a base di carne rossa, come arrosti, brasati, stufati e cacciagione. Formaggi stagionati: i formaggi stagionati, come il Parmigiano Reggiano o il Pecorino, sono un’ottima scelta per accompagnare la Barbera dell’Oltrepò Pavese. Salumi: i salumi tipici dell’Oltrepò Pavese, come la coppa, il salame e la pancetta, sono un’ottima scelta per accompagnare questo vino. Risotti: la Barbera dell’Oltrepò Pavese si sposa bene anche con i risotti, in particolare quelli a base di funghi o di salsiccia. Questo vino si abbina bene a piatti rustici e saporiti della tradizione italiana, ma anche a piatti più elaborati e sofisticati. È indicatissimo come accompagnamento ad arrosti di vitello e di maiale, brasati e stufati, bolliti misti e formaggi a pasta dura. Centri di produzione I centri di produzione sono situati nei seguenti comuni: Montalto Pavese, Pietra de’ Giorgi, Santa Giuletta, Montecalvo Versiggia (provincia di Pavia).
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È caratterizzato da un colore rosso rubino intenso, un profumo fruttato e speziato, con note di ciliegia, prugna e pepe nero.
Al gusto è secco, fresco, tannico e con una buona acidità, con un retrogusto persistente di frutta rossa e spezie. È un vino molto versatile che si abbina bene con molti piatti, tra cui carni rosse, salumi, formaggi stagionati e piatti a base di funghi. Inoltre, grazie alla sua acidità, può essere anche abbinato con piatti a base di pomodoro e salse acide.
È riconosciuto con denominazione di origine controllata (DOC).
Uve di produzione
È prodotto mediante taglio di uva del vitigno Barbera (80%) con uve dei vitigni Uva Rara (10%) e Creatina (10%).
Il colore
da giovane, è uno splendido e intenso rosso rubino tendente al granata.
Dopo un certo periodo di invecchiamento, vira ad un rosso leggermente meno intenso ed assume bellissimi riflessi aranciati.
L’odore
prevalentemente vinoso, è caratteristico.
Il sapore
è pieno, netto, moderatamente amabile e fresco.
La gradazione alcolica
dipende dalle annate: in quelle normali fa registrare alla bruciatura 11,5-12°; in quelle buone può raggiungere i 12,5-13°.
Invecchiamento
Il Barbera dell’oltrepò Pavese regge bene all’invecchiamento; dopo 2 anni di serena meditazione in botti (generalmente di castagno) e in cantina buia, tranquilla e a temperatura costante (13-15 °C), viene imbottigliato in borgognone di colore marrone scuro (da tenersi in posizione orizzontale) per rimanervi 4 e anche 5 anni.
Degustazione
Si porti la bottiglia dalla cantina a temperatura ambiente (18-20 °C) e la si lasci tappata in posizione verticale per 3-4 ore; quindi la si stappi e la si tenga aperta per 2 ore almeno, prima di servire il vino.
Abbinamento cibo vino
La Barbera dell’Oltrepò Pavese è un vino versatile che si abbina bene a molti piatti, in particolare a quelli della cucina locale. Ecco alcuni abbinamenti consigliati:
Piatti di carne: la Barbera dell’Oltrepò Pavese si sposa perfettamente con piatti a base di carne rossa, come arrosti, brasati, stufati e cacciagione.
Formaggi stagionati: i formaggi stagionati, come il Parmigiano Reggiano o il Pecorino, sono un’ottima scelta per accompagnare la Barbera dell’Oltrepò Pavese.
Salumi: i salumi tipici dell’Oltrepò Pavese, come la coppa, il salame e la pancetta, sono un’ottima scelta per accompagnare questo vino.
Risotti: la Barbera dell’Oltrepò Pavese si sposa bene anche con i risotti, in particolare quelli a base di funghi o di salsiccia.
Questo vino si abbina bene a piatti rustici e saporiti della tradizione italiana, ma anche a piatti più elaborati e sofisticati.
È indicatissimo come accompagnamento ad arrosti di vitello e di maiale, brasati e stufati, bolliti misti e formaggi a pasta dura.
Centri di produzione
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joaomurakami · 2 years ago
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Barbera dell’Oltrepò Pavese
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La Barbera dell’Oltrepò Pavese è un vino rosso prodotto nell’omonima zona dell’Oltrepò Pavese, in Lombardia, a partire dall’uva Barbera.
È caratterizzato da un colore rosso rubino intenso, un profumo fruttato e speziato, con note di ciliegia, prugna e pepe nero.
Al gusto è secco, fresco, tannico e con una buona acidità, con un retrogusto persistente di frutta rossa e spezie. È un vino molto versatile che si abbina bene con molti piatti, tra cui carni rosse, salumi, formaggi stagionati e piatti a base di funghi. Inoltre, grazie alla sua acidità, può essere anche abbinato con piatti a base di pomodoro e salse acide.
È riconosciuto con denominazione di origine controllata (DOC).
Uve di produzione
È prodotto mediante taglio di uva del vitigno Barbera (80%) con uve dei vitigni Uva Rara (10%) e Creatina (10%).
Il colore
da giovane, è uno splendido e intenso rosso rubino tendente al granata.
Dopo un certo periodo di invecchiamento, vira ad un rosso leggermente meno intenso ed assume bellissimi riflessi aranciati.
L’odore
prevalentemente vinoso, è caratteristico.
Il sapore
è pieno, netto, moderatamente amabile e fresco.
La gradazione alcolica
dipende dalle annate: in quelle normali fa registrare alla bruciatura 11,5-12°; in quelle buone può raggiungere i 12,5-13°.
Invecchiamento
Il Barbera dell’oltrepò Pavese regge bene all’invecchiamento; dopo 2 anni di serena meditazione in botti (generalmente di castagno) e in cantina buia, tranquilla e a temperatura costante (13-15 °C), viene imbottigliato in borgognone di colore marrone scuro (da tenersi in posizione orizzontale) per rimanervi 4 e anche 5 anni.
Degustazione
Si porti la bottiglia dalla cantina a temperatura ambiente (18-20 °C) e la si lasci tappata in posizione verticale per 3-4 ore; quindi la si stappi e la si tenga aperta per 2 ore almeno, prima di servire il vino.
Abbinamento cibo vino
La Barbera dell’Oltrepò Pavese è un vino versatile che si abbina bene a molti piatti, in particolare a quelli della cucina locale. Ecco alcuni abbinamenti consigliati:
Piatti di carne: la Barbera dell’Oltrepò Pavese si sposa perfettamente con piatti a base di carne rossa, come arrosti, brasati, stufati e cacciagione.
Formaggi stagionati: i formaggi stagionati, come il Parmigiano Reggiano o il Pecorino, sono un’ottima scelta per accompagnare la Barbera dell’Oltrepò Pavese.
Salumi: i salumi tipici dell’Oltrepò Pavese, come la coppa, il salame e la pancetta, sono un’ottima scelta per accompagnare questo vino.
Risotti: la Barbera dell’Oltrepò Pavese si sposa bene anche con i risotti, in particolare quelli a base di funghi o di salsiccia.
Questo vino si abbina bene a piatti rustici e saporiti della tradizione italiana, ma anche a piatti più elaborati e sofisticati.
È indicatissimo come accompagnamento ad arrosti di vitello e di maiale, brasati e stufati, bolliti misti e formaggi a pasta dura.
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giorginodj69 · 2 years ago
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Posted @withregram • @tagfooditalia ✅TOP RICETTA✅⬅️⬅️⬅️⬅️ -Mezze penne rigate cremose ai porcini e pancetta *300g mezze penne * una confezione di pancetta affumicata * 80 grammi di formaggio spalmabile(tipo Philadelphia) o panna da cucina * 150 g di funghi porcini(secchi o meglio freschi) * sale e pepe q.b. *  una noce di burro * 40 grammi di parmigino reggiano grattugiato. * In una padella larga fai sciogliere a fiamma bassa una noce di burro. Aggiungi la pancetta a cubetti e fai cuocere per pochi minuti a fiamma moderata. Nel frattempo fai rinvenire i funghi secchi in una tazza di acqua tiepida, lasciali in ammollo per almeno dieci minuti.Strizza i funghi ammorbiditi e tritali in modo grossolano, quindi versali in padella e cuoci ancora due minuti insieme alla pancetta.Versa mezzo bicchiere d’acqua tiepida, aggiusta di sale e aggiungi una macinata di pepe nero. Incorpora il formaggio spalmabile, eventualmente panna da cucina o gorgonzola per un sapore più deciso. Per una versione più leggera sostituisci il formaggio o la panna con la ricotta vaccina. La pasta sarà sempre molto cremosa. Versa l’acqua nella pentola e aggiungi il sale. Porta ad ebollizione e butta la pasta. Fai cuocere seguendo i tempi riportati dalla confezione. Scola la pasta e poi versala nel sugo, aggiungendo un cucchiaio d’acqua di cottura della pasta. Fai saltare in padella aggiungendo parmigiano grattugiato. Le penne cremose ai funghi porcini e pancetta vanno servite calde. #pasta #food #foodporn #italianfood #foodie #porcini #instafood #foodphotography #pastalover #foodblogger #foodlover #dinner #yummy #foodstagram #delicious #homemade #italy #lunch #pennerigate #instagood #cucinaitaliana #italian #restaurant #cooking #chef #healthyfood #love #italia #cheese #tasty https://www.instagram.com/p/CnV4s4yji7U/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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kyda · 2 years ago
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ieri l'ennesima esperienza negativa in un ristorante da vegetariana: ho il menu a parte, chiediamo per favore di fare un piatto di antipasti vegetariano, il cameriere dice vegetariano niente carne e pesce? e noi diciamo esatto, torna indietro e chiede ma i salumi neanche? (??????) e va be' noi diciamo di no, lui va e torna con il piatto e quando inizio a mangiare trovo funghi ripieni con il prosciutto e altre cose che mi secca anche scrivere, sempre con il prosciutto, perché qui in Sicilia, in un ristorante che sembra abbia i prezzi alle stelle per il lusso, che per fortuna non ho pagato io a questo punto, non sanno neanche cosa voglia dire vegetariano e non per voler creare problemi e fare polemica ma la trovo una cosa veramente ridicola visto che questa a quanto pare è la regola e non l'eccezione e mi sono seccata di fare sempre finta di niente per non guastare la festa e fare finta che non mi dia un fastidio tremendo e non mi faccia passare la fame e non mi rovini la cena il pranzo o quello che è trovarmi pezzi di carne nel piatto che non solo mi fanno schifo e mi fanno venire da vomitare ma potrebbero anche farmi male visto che il mio corpo non è più abituato a digerire animali morti da più di quattro anni. ma che vergogna e che ignoranza e che mancanza di rispetto. veramente, non mi è ancora capitato di mangiare in un ristorante che non sia esplicitamente veg o che non abbia opzioni vegetariane esplicite sul menu e non avere problemi del genere. ma è così difficile per un cuoco e del personale che suppongo abbia una formazione alle spalle cercare su google cosa significa essere vegetariani? mi viene da ridere ma è veramente una cosa triste. ormai a ogni portata, in ogni posto in cui mi trovo a mangiare, non riesco a non esaminare ossessivamente quello che ho nel piatto perché non mi fido per niente e spesso e volentieri neanche riesco a mangiare se non capisco come sono fatte le cose perché sono traumatizzata dalle sarde trovate nei panini, i gamberi nelle piadine, gli affettati nel condimento della pasta che ha il ripieno di funghi perché è vegetariana ma va be' è solo un po' di pancetta nel condimento ma che schifo però cioè siete avvertiti in tempo e pure pagati, qual è la scusa? sottovalutano? ignorano? deridono? e se la mia non fosse una semplice scelta personale e io invece fossi stata allergica al pesce, per esempio, che avrei dovuto fare in questi casi? morire? o forse quella è una cosa seria e prestano attenzione, un menu vegetariano invece a chi interessa, ovvio
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sciatu · 4 years ago
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PANI CUNSATU
“Cunsare” in siciliano, vuol dire apparecchiare, abbellire, rendere qualcosa o qualcuno, più elegante del solito. Una tavola si “consa” per mangiare, una donna si “consa” per un incontro importante, una madonna si “consa” per la festa. Anche il pane, alimento primario per noi siciliani, si può “cunsari”. Una volta era il piatto dei poveri, di chi lavorando in campagna, non aveva altro modo di mangiare fuori casa, nel mezzo dei campi assolati e isolati e così si “cunsava” un po' di pane con qualcosa. Era anche il pranzo dei pescatori della costa, di chi usciva presto al mattino o di notte e non poteva accendere un fuoco. Il pane “cunsato” non è però un sandwich o un hamburger, non è neanche una baguette riempita di cibo. E’ un piatto a parte. La prima differenza è nel pane, di grano duro o di quei grani antichi che ancora si usano in Sicilia e che danno al pane un gusto e una personalità diversa da quella di qualsiasi altro pane industriale. Poi occorrono ingredienti freschi come il pomodorino dolce, il tonno, la cipolla dolce rossa, le olive, il formaggio fresco o appena stagionato, i capperi o le acciughe, a dare il senso di mare, il salame o la pancetta o i funghi sott’olio a dare quello di terra. Vi sono altre prelibatezze da aggiungete, come le buonissime melanzane sott’olio, i pomodori sott’olio o le fette di formaggio primo sale. Sebbene a vederlo sembra troppo o troppo pesante i suoi ingredienti sono funzionali al clima o al lavoro di chi lo mangiava per lavorare. Le olive apportano il sodio, che chi lavora sotto il sole perde continuamente, il pomodoro fresco o quello essiccato, la vitamina C, il formaggio il calcio o le proteine digeribili, le acciughe salate o il tonno, proteine a basso costo molto digeribili. Con il caldo, quello ad esempio delle Eolie da cui provengono le foto, il pane “cunsatu” è un modo per nutrirsi senza appesantirsi e soprattutto gustando prodotti freschi e genuini, evitando la carne o la pasta. Infine, il pane “cunsato” è un forziere di gusto e di prodotti locali che possiamo definire poveri solo per la loro origine non blasonata, ma che in realtà sono molto più nobili di tanti altri.
Invito i miei conterranei ad indicare nei commenti, il posto dove secondo loro si mangia il miglior pane “cunsatu”.
"Cunsare" in Sicilian means setting, embellishing, making something or someone more elegant than usual. A table is "consata" to eat, a woman " si consa" for an important meeting, a Madonna is "consata" for the party. Even bread, a primary food for us Sicilians, can be "cunsatu". Once it was the dish of the poor, of those who worked in the countryside, had no other way to eat outside the home, in the middle of the sunny and isolated fields and so they "cunsavanu" a little bread with something. It was also the lunch of the fishermen of the coast, of those who went out early in the morning or at night and could not light a fire. However, the "cunsato" bread is not a sandwich or a hamburger, it is not even a baguette filled with food. It is a separate dish. The first difference is in the bread, in the wheat or of those ancient grains that are still used in Sicily and that give the bread a taste and a personality different from that of any other industrial bread. Then you need fresh ingredients such as sweet tomato, tuna, sweet red onion, olives, fresh or freshly seasoned cheese, capers or anchovies, to give a sense of the sea, salami or bacon or mushrooms in oil. to give that of earth. There are other delicacies to add, such as delicious aubergines in oil, tomatoes in oil or slices of primo sale cheese. Although to look at it it seems too much or too heavy, its ingredients are functional to the climate or to the work of those who ate it to work. Olives provide sodium, which those who work under the sun continually lose, fresh or dried tomatoes, vitamin C, cheese, calcium or digestible proteins, salted anchovies or tuna, very digestible low-cost proteins. With the heat, for example that of the Aeolian Islands from which the photos come, "cunsatu" bread is a way to eat without getting heavy and above all enjoying fresh and genuine products, avoiding meat or pasta. Finally, “cunsato” bread is a treasure trove of taste and local products that we can define as poor only for their undisputed origin, but which are actually much more noble than many others.
I invite my fellow countrymen to indicate in the comments the place where according to them the best "cunsatu" bread is eaten.
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bicheco · 5 years ago
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@notseriously-mica ci regala la domanda di Pasqua: Pasqua di resurrezione e uova sode. Ostara e conigli di cioccolato. Ateismo e pasta in bianco. In che modo il lockdown (come suol dire @domandeorizzontali ) ha influito sul menú del tuo pranzo pasquale? Quali le differenze rispetto agli altri anni?
Menù semplice, più semplice del solito, d'altronde la quarantena impone dei sacrifici.
Inizierò quindi con una Soupe gratinée in cui dovrò fare molta attenzione alla caramellizzazione delle cipolle che va fatta nel burro misto a del Porto di qualità. Al momento di servire sono solito abbondare con gruyère (l'uomo non è di legno). A seguire Galette Bretonne, dato che possiedo il billig (in verità ne ho due) posso eseguire la ricetta secondo la tradizione propria dell'alta Bretagna; decisivo in questo caso è la ripiegatura sui 4 lati della crepes, quasi tutti la sbagliano e così la poesia del piatto va a farsi benedire. Quindi Confit de canard, la marinatura delle cosce d'anatra sono solito eseguirla a 70° per due ore e non 80° come prevede la ricetta originale della Guascogna perché ho scoperto che in questo modo, qualora ne avanzi un po', mi si conserva meglio in frigo. Tuttavia non avanza mai. Poi Oeuf en meurette, fondamentale qui sono due cose: la celebre salsa di Borgogna tesa a insaporire, ma non solo (ci siamo capiti) e che deve essere composta da: pancetta ma va bene anche la cotenna, funghi, patate novelle, carote e cipolline. 2) la cottura delle uova deve essere fatta direttamente nella cocotte in cui sobbolle la salsa, su questo non si transige, così non dovesse o potesse essere è meglio che lasciate perdere e vi cucinate due uova sode (se siete capaci!). Infine il dolce: Quiche Lorraine, io personalmente amo inserire nella preparazione formaggio, tendenzialmente svizzero filante e quindi, in teoria, dovremmo parlare di quiche vosgienne (mentre la ricetta alsaziana prevede anche l’aggiunta di cipolla bianca), tuttavia mi perdonerete una certa approssimazione: è Pasqua e c'è un'epidemia in giro.
Caffè, ammazza caffè e grappa.
Ho risposto?
Buona Pasqua a tutti.
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barbaraincucina · 4 years ago
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L’autunno è ormai entrato nelle nostre case case coi suoi colori caldi e i suoi sapori rustici. Impossibile non ascoltare il richiamo della natura: funghi, castagne, zucche, radicchio, cachi, melograni, mele cotogne. Ecco confortanti ricette per le giornate cupe, da cucinare nei pomeriggi autunnali o nelle intime serate d’inverno. Tutte ideali e perfette per attimi di goloso piacere.
Lasagne goccia d’oro
Ammollare i funghi porcini secchi in acqua tiepida, scolarli e strizzarli. Stufare uno scalogno tritato in olio e burro, aggiungere i funghi porcini, bagnarli con l’acqua di ammollo filtrata e cuocere per almeno 30 minuti. Aggiustare di sale e pepe e aggiungere il prezzemolo tritato. Preparare una normale besciamella. Tritare il prosciutto cotto e l’emmental. Comporre le lasagne alternando la sfoglia, la besciamella, il prosciutto cotto, l’emmental, il sugo di funghi e una spolverata di parmigiano grattugiato. Terminare con besciamella e funghi. Infornare a 180° per 20-25 minuti. Infine mescolare 100 ml di panna da cucina con 100 gr di parmigiano grattugiato e un tuorlo: far cadere a gocce sulla lasagna e infornare 5 minuti nel forno spento.
Pasta al forno con funghi porcini e speck
Tagliare i funghi porcini freschi o surgelati a cubetti e rosolarli in padella con olio evo e aglio tritato. Aggiungere lo speck a cubetti. Aggiustare di sale e pepe e profumare con timo fresco. Preparare una normale besciamella. Lessare la pasta in acqua bollente salata, scolarla e condirla con la besciamella e col sugo preparato. Versare in una pirofila, cospargere con una spolverata di parmigiano grattugiato. Infornare a 180° per 15-20 min.
Crema di patate e castagne con funghi finferli e pancetta
Affettare un porro a rondelle e stufarlo in casseruola con olio e burro. Aggiungere le patate a cubetti e le castagne (precedentemente lessate e spellate) e coprire di brodo vegetale caldo. Portare a cottura e frullare il tutto fino ad ottenere una crema omogenea. Aggiustare di sale e pepe. Saltare i funghi in padella con olio evo e aglio in camicia. Abbrustolire la pancetta tagliata a striscioline. Servire la crema con sopra i funghi, la pancetta ed erba cipollina sminuzzata.
Salsiccia con la verza
Sfogliare la verza e tagliarla a tocchetti. Stufarla a lungo con olio evo e aglio tritato bagnando con brodo caldo. Aggiungere la salsiccia a tocchetti e cuocere il tutto. Aggiustare di sale e pepe. Prima di servire aggiungere dei fiocchi di gorgonzola.
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zarathustra-aes · 4 years ago
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Pillole di vita: aspetti rilevanti di oggi, 4 ottobre 2020
Ho letto un suo messaggio lunghissimo riguardo a ciò che ci siamo detti e ciò che è successo ieri sera, che ho ignorato per un tempo il più lungo possibile
Mi sono lavata la faccia per togliermi i residui di mascara e le sbavature di rossetto (non importa quante salviette struccanti usi, rimarranno sempre dei residui)
Ho mangiato una brioche per colazione con il caffelatte
Ho guardato Principessa Mononoke per la prima volta, e l'ho adorato
Ho fatto la doccia e lavato i capelli
Ho mangiato la pasta con pancetta, piselli, funghi e uovo
I miei stanno litigando, stranamente
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