#Particelle
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scienza-magia · 9 months ago
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Fotografata l'onda quantistica di fotoni intrappolati
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Questa foto mostra gli atomi che si trasformano in onde quantistiche, come previsto da Schrödinger. Grazie a una nuova tecnica, gli scienziati sono riusciti a catturare gli atomi di litio mentre si trasformano in onde quantistiche. Per la prima volta in assoluto, i fisici hanno catturato un’immagine chiara dei singoli atomi che si comportano come un’onda.
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L’immagine mostra atomi fluorescenti che si trasformano in piccole “macchie” confuse di pacchetti d’onda ed “: è la dimostrazione del fatto che gli atomi esistono sia come particelle che come onde, uno dei capisaldi della meccanica quantistica. La natura ondulatoria della materia “La natura ondulatoria della materia rimane uno degli aspetti più affascinanti della meccanica quantistica”, spiegano gli autori dell’articolo. Aggiungono che la loro nuova tecnica potrebbe essere utilizzata per immaginare sistemi più complessi, fornendo spunti su alcune questioni fondamentali della fisica.
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Credit: Verstraten et al. Proposta per la prima volta dal fisico francese Louis de Broglie nel 1924 e ampliata da Erwin Schrödinger due anni dopo, la dualità onda-particella afferma che tutti gli oggetti di dimensioni quantistiche, e quindi tutta la materia, esistono sia come particelle che come onde allo stesso tempo. L’equazione di Schrödinger L’equazione di Schrödinger afferma che gli atomi esistono come pacchetti di probabilità simili a onde nello spazio, che collassano poi in particelle discrete dopo l’osservazione. Sebbene sembri controintuitiva, questa bizzarra proprietà del mondo quantistico è stata dimostrata in numerosi esperimenti. Per immaginare questa dualità, i fisici hanno prima raffreddato gli atomi di litio a temperature prossime allo zero assoluto bombardandoli con fotoni provenienti da un laser. Una volta che si sono raffreddati, altri laser li hanno intrappolati all’interno di un reticolo ottico. L’esperimento degli scienziati Con gli atomi raffreddati e confinati, i ricercatori hanno acceso e spento il reticolo ottico, espandendo gli atomi da uno stato confinato di quasi particella a uno simile a un’onda, e viceversa. Una telecamera al microscopio ha registrato la luce emessa dagli atomi nello stato di particella in due momenti diversi. Mettendo insieme le immagini, gli autori hanno ricostruito la forma di quest’onda e osservato come si espande nel tempo, in perfetto accordo con l’equazione di Schrödinger. Fonte Read the full article
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pier-carlo-universe · 11 days ago
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Aprire le finestre quando piove: un gesto semplice per aria più pura. Scopri come la pioggia può migliorare la qualità dell'aria in casa
Scopri come la pioggia può migliorare la qualità dell'aria in casa e perché non dovremmo avere paura di spalancare le finestre durante un temporale.
Scopri come la pioggia può migliorare la qualità dell’aria in casa e perché non dovremmo avere paura di spalancare le finestre durante un temporale. Quando piove, il nostro primo istinto è spesso quello di chiudere le finestre, sigillare la casa e tenere fuori il maltempo. Eppure, aprire le finestre durante la pioggia, anche solo per pochi minuti, potrebbe essere una scelta sorprendentemente…
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gianlucacrugnola · 3 months ago
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Selflore/Brina - Particelle/Valanga
Particelle // Valanga, sommersi da un freddo pulviscoloLe band selflore e Brina suggellano un’amicizia con uno splitA celebrazione di un legame viscerale, oltre che di palco, selflore e Brina escono con un inusuale singolo split: Particelle e Valanga sono facce della stessa medaglia, grida su chitarre emo-punk dimenticate sul fondo dell’indifferenza.Due band fresche dalla pubblicazione dei loro…
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valentina-lauricella · 10 months ago
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Statua di Shiva danzante nel cortile del CERN di Ginevra.
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dovevienelasciatoilcuore · 2 years ago
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Copiai tutti i passaggi sui fantasmi che riuscii a trovare e li sparsi sul tavolino, li misi in ordine e lessi ciascuno decine di volte. Stavo cominciando a convincermi che non erano i fantasmi a essere importanti. Come aveva detto Mabel, se ne stavano lì impalati e basta. Non erano i fantasmi, il problema. Erano le infestazioni. I fantasmi avevano detto alla governante che non avrebbe mai conosciuto l'amore. Il fantasma aveva detto a Jane Eyre che era sola. Il fantasma aveva detto alla famiglia Buendìa che le loro peggiori paure erano giustificate: erano destinate a ripetere gli stessi errori.
Stiamo bene così, Nina LaCour
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tanogabo · 1 month ago
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lospeakerscorner · 9 months ago
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SHiP, alla ricerca delle particelle nascoste
Al CERN parte un nuovo esperimento che cercherà particelle dell’atomo ancora non studiate. 15 I Paesi coinvolti in SHiP. L’Università Federico II è tra i fondatori Il federiciano Giovanni De Lellis cercherà insieme ad altri scienziati le particelle dell’atomo nascoste e studierà le proprietà dei neutrini per spiegare fenomeni del mondo sub-nucleare ancora sconosciuti. Lo farà attraverso una nuova…
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marcogiovenale · 2 years ago
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una formazione sociale qualsiasi... / gilles deleuze. 1974
Una formazione sociale qualsiasi ha sempre l’aria di funzionare bene. Non c’è motivo perché non funzioni. E tuttavia c’è sempre un lato attraverso cui avvengono delle fughe e per cui si disfa. Non si sa mai se il messaggero arriverà a destinazione. E più ci si avvicina alla periferia del sistema, più i soggetti si trovano presi in una specie di tentazione: o sottomettersi ai significanti,…
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haikyou · 2 years ago
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Nell’abbandono
L’intensificazione;
Rilascio, presa.
HaikyouBao, 8 maggio 2023 - 19.04, Lido di Venezia, Palazzo del Cinema e Casino - Centro Congressuale IPAC23.
NotaDiBao : C’è una corrente sotterranea, o sospesa - comunque celeste - che scorre, o vola sopra, o attraverso l’universo. Le sono stati dati molti nomi, forse nessuno è esatto - o lo sono tutti. Tao, Abbandono, Rti… e chissà quali quanti altri - non sono un sapiente, ma un curioso. A queste ‘strane cose’ sto pensando in questo momento, sotto l’influenza di un bel giro fra i box di Ipac2023, il Congresso Internazionale che la Signora in Viola ha organizzato qui al Lido di Venezia, e al quale devo il piacere di questa vacanza da PC. ( ipac23.org – 14th International Particle Accelerator Conference www.ipac23.org )
Click sul link via Google IPAC23 per chi ne vuol sapere qualcosa, ma, insomma, di Accelleratori di Particelle ( al primo commento, la voce wikipedia ) si tratta; di scienze, di ricerca, di matematica e di fisica - ai massimi livelli sul pianeta terra.
Ho parlato con alcuni giovani e meno giovani scienziati ( italiani, cinesi, coreani, tedeschi, israeliani… ) e … Non ci ho capito molto, forse solo la questione dello spazio tempo ( mentre me ne parlavano, eh ! - non saprei ripetervela… ).
‘Ndiferente ( viva Bortolo che mi cava dagli impicci ).
La Cosa che mi è restata appiccicata ha a che fare con le parole che uno di loro mi ha detto, cercando di spiegarmi come funziona un Accelleratore: presa, intensificazione.
Così, con la complicità di una associazione inaspettata con il tao, mi è venuto l’haikyou che avete letto, lassù.
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artborghi · 2 years ago
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65. Enrico Borghi - Particelle indistinguibili
Particelle indistinguibili.
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katerinaaqu · 9 months ago
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Thinking on the choice of name given to Odysseus's son, Telemachus I am actually intrigued that Odysseus named the boy himself or perhaps Penelope.
Telemachus comes from Greek particel "tele" (τηλε) which means "far away" or "from afar" (see also words like "telephone" aka "voice from afar) and "machi" (μάχη) which means "battle" coming from the verb "machomai" (μάχομαι) which means "to fight" or "to battle"
So basically Telemachus =
Distant Battle
Someone fights from a distance
A fight from a distance
Or more loosely
Distant Warrior
Which probably begs the question that Telemachus was either named by Odysseus before he left for Troy to signify his battle from another place and recognize that Telemachus would give his own battle at home or perhaps for the same reasons Penelope gave that name to the child before or after Odysseus left for Troy because let's face it she knows there is a long battle for both men for different reasons.
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pier-carlo-universe · 3 months ago
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Il Paradosso del Gatto di Schrödinger: Tra Vita e Morte nella Fisica Quantistica. A cura di Alessandria today
Una riflessione sulla natura della realtà e della misurazione in fisica, il Gatto di Schrödinger continua a stimolare il dibattito tra scienza e filosofia.
Una riflessione sulla natura della realtà e della misurazione in fisica, il Gatto di Schrödinger continua a stimolare il dibattito tra scienza e filosofia. Uno dei paradossi più affascinanti e discussi della fisica è quello del Gatto di Schrödinger. Formulato nel 1935 dal fisico austriaco Erwin Schrödinger, questo paradosso esplora le bizzarre implicazioni della meccanica quantistica e la natura…
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mezzopieno-news · 14 days ago
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SCOPERTO IL METODO PER ELIMINARE LE MICROPLASTICHE DALL’ACQUA
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Un gruppo di ricercatori ha sviluppato un materiale in grado di rimuovere fino al 99,9% dei minuscoli frammenti di plastica dispersi nell’acqua, le cosiddette microplastiche.
Gli scienziati, guidati da un team dell’Università di Wuhan in Cina, hanno combinato la cellulosa e la chitina, due dei polisaccaridi più abbondanti in natura, creando un particolare filtro in schiuma che riesce a bonificare tutti i tipi di acqua dalle pericolose particelle. La scoperta rappresenta un significativo progresso in un campo in cui, finora, sono poche le tecnologie disponibili per la rimozione efficiente ed estesa delle microplastiche, specialmente per quelle più piccole di 10 μm. Tutti i sistemi esistenti richiedono grandi investimenti e l’uso di materiali poco sostenibili.
Il materiale creato dai ricercatori sfrutta la sua struttura fibrosa di biomassa per creare “interazioni intermolecolari multiple” e può adattarsi quando incontra diversi tipi di plastica e regolare il modo in cui “afferra” ciascuno di essi. I test di impiego mostrano eccellenti prestazioni di assorbimento sulle acque di irrigazione agricole, sulle acque dei laghi, sulle acque ferme e sulle acque costiere, per polistirene, polimetilmetacrilato, polipropilene e polietilene tereftalato. Anche quando riutilizzato, la sua efficienza di rimozione rimane superiori al 95%, dopo la 5 volta.
“La bonifica universale delle microplastiche nei corpi acquatici è essenziale per il futuro dell’intero ecosistema e questa scoperta potrebbe aprire nuove prospettive per materiali di biomassa funzionali per la bonifica economica delle microplastiche in ambienti acquatici complessi” spiega lo studio pubblicato su Science Advances, una delle riviste scientifiche più autorevoli al mondo.
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Fonte: Science Advances; foto di Pollinations
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VERIFICATO ALLA FONTE Guarda il protocollo di Fact checking delle notizie di Mezzopieno
BUONE NOTIZIE CAMBIANO IL MONDO Firma la petizione per avere più informazione positiva in giornali e telegiornali
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valentina-lauricella · 11 months ago
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Un articolo dal blog di Giuseppe Merlino per ricordare cosa sono la realtà e la materia.
La stragrande maggioranza dell’umanità è convinta che il mondo “esterno”, così come ce lo rappresenta il nostro cervello, corrisponda alla realtà. In effetti non è assolutamente così ed è molto semplice da comprendere per qualsiasi nostro lettore. Prima di indagare su che cosa sia la “Realtà”, riassumiamo brevemente come si forma la sua rappresentazione mentale nel nostro cervello.
Dobbiamo partire dalla materia, cioè dalla sostanza di cui è costituito tutto l’Universo e quindi anche il nostro corpo, cervello compreso. Più avanti vedremo che anche la materia non è la realtà ultima, ma per ora sarà il nostro punto di partenza. La materia è fatta da atomi, cioè da particelle infinitesime, invisibili anche al microscopio elettronico, a loro volta costituiti da particelle più piccole ancora.
Un atomo è formato da un nucleo centrale costituito da protoni (di carica elettrica positiva) e da neutroni (privi di carica elettrica) attorno al quale ruotano velocissime e disordinatamente delle particelle ancora più piccole di carica elettrica negativa, chiamate elettroni. Per un meccanismo, inutile a descriversi ai fini dell’argomento di questa nota, gli elettroni emanano radiazione elettromagnetica. Questa radiazione elettromagnetica si propaga nel vuoto alla velocità della luce (300.000 km/s) ed ha una natura ondulatoria: è una perturbazione dello Spazio-Tempo costituita dalla propagazione di un campo magnetico e di un campo elettrico perpendicolari fra loro. Il fenomeno è identico a quello che si genera quando si getta un sasso nell’acqua e le onde si propagano in cerchi concentrici: l’acqua, perturbata, oscilla in senso verticale senza che la sua massa venga spostata orizzontalmente. I fenomeni ondulatori sono dunque propagazione di perturbazione e non propagazione di materia. I fenomeni ondulatori dell’esperienza ordinaria (onde del mare, onde sonore etc …) hanno bisogno di un “mezzo” (acqua, aria etc ….) per propagarsi. La radiazione elettromagnetica no ! Si propaga nel vuoto e qui ci sarebbe molto da aggiungere, ma ciò non rientra nell’argomento di questo articolo. La caratteristica principale di un fenomeno ondulatorio è la sua lunghezza d’onda, cioè la distanza tra due creste o due valli adiacenti della sua forma d’onda.
La radiazione elettromagnetica è in realtà un insieme di radiazioni di diversa lunghezza d’onda e viene di solito suddivisa in otto parti che, dalla lunghezza d’onda più piccola alla più grande, sono: raggi gamma, raggi x, raggi ultravioletti, luce visibile, raggi infrarossi, onde corte, onde medie ed onde lunghe. Di tutta questa radiazione, l’occhio umano riesce a percepirne solo una minima parte che viene definita appunto “luce visibile”. Riusciamo a percepire solo le radiazioni con una lunghezza d’onda compresa tra 380 e 760 nanometri (un nanometro = un milionesimo di millimetro). Quasi niente ! Dunque, riassumendo, la materia è fatta di atomi, oggetti per i nostri sensi inconoscibili. Questi atomi emanano radiazione elettromagnetica, ma di questa, noi ne percepiamo solo una parte infinitesima che i fisici chiamano “finestra del visibile”. Ma qui inizia il bello... Questa minima parte della radiazione elettromagnetica che noi riusciamo a percepire, raggiunge la retina in fondo all’occhio dove delle cellule specializzate, i coni ed i bastoncelli, la trasformano in una debole corrente elettrica. Questa debole corrente percorre un sottile filo (il nervo ottico) e giunge in una certa zona del cervello. In questa zona il nostro cervello genera quelle immagini fantasiose che noi chiamiamo realtà. I dati che riceviamo li ordiniamo poi secondo due “Categorie”, lo Spazio ed il Tempo, che non esistono nella realtà, ma che servono solo a creare il nostro mondo illusorio. Dunque la nostra esperienza mentale, non ha nulla a che vedere con la realtà.
In più, nell’esperienza ordinaria siamo abituati a distinguere tra un Soggetto ed un Oggetto: io guardo un albero e “stabilisco” che io sono il Soggetto e l’albero è l’Oggetto. Ad un attento esame è però facile notare che entrambi siamo parte di una rappresentazione mentale, al di fuori della quale è impossibile uscire. Sia io che l’albero siamo all’interno di un’unica mente. Siamo due “poli” di una stessa rappresentazione mentale. All’interno di questa Rappresentazione, ci sono io e tutto ciò che io reputo essere “fuori” di me. L’Errore consiste nel mio identificarmi solo con un lato della Rappresentazione, quello che definisco col nome di “io”. In pratica siamo prigionieri della nostra mente dalla quale è impossibile uscire. Anche se mi metto a camminare e penso “vado là”, in realtà, se riflettete e vi concentrate un attimo, vi renderete conto che anche “là” è all’interno della mia mente.
Ma torniamo alla materia che abbiamo preso come causa della nostra rappresentazione illusoria della realtà. La materia è fatta di centinaia di tipi diversi di particelle elementari. Per esempio gli stessi protoni e neutroni all’interno del nucleo atomico, sono formati da quark. Anche qui noi umani abbiamo un problema: la nostra rappresentazione della Realtà è basata sui cinque sensi e, soprattutto, sulla vista ed il tatto: quando ci riferiamo a protoni, neutroni, elettroni, fotoni, neutrini, gluoni, mesoni, bosoni, quark, etc… e li chiamiamo “particelle”, non possiamo fare a meno di immaginarli come “palline microscopiche materiali” e non vi è niente di più falso. La prima convinzione radicata che dobbiamo subito abbandonare è dunque la definizione di Materia che ci dà la Fisica Classica: “Materia è tutto ciò che ha una massa ed occupa uno spazio”. Questa definizione va bene nel nostro piano dell’esistenza, ma è bene cominciare a capire che si tratta di una realtà creata da un punto di vista molto limitato: dobbiamo renderci conto che il mondo “macroscopico” in cui viviamo non è il mondo reale, ma quello rappresentato da un “osservatore” altrettanto macroscopico. Cosa sono dunque queste particelle elementari che costituiscono la materia, causa della nostra rappresentazione illusoria della realtà ? Tutte le osservazioni a livello subatomico hanno confermato che le particelle materiali hanno tutte le caratteristiche delle onde, ma, all’atto dell’osservazione, presentano un comportamento corpuscolare. Dunque la “materialità” è una caratteristica del mondo illusorio creato dall’osservatore, non del mondo reale. Queste onde quantistiche sono funzioni oscillanti nello Spazio-Tempo e sono descritte dalla famosa equazione di Schrodinger. Questa equazione, la funzione d’onda, ha una natura probabilistica. Essa rappresenta l’insieme delle possibilità che una grandezza fisica legata alla particella (per esempio la sua posizione) può assumere. Il suo quadrato è la probabilità concreta di dove potrebbe trovarsi la particella. Solo l’atto di “osservare”, compiuto da un essere cosciente, è in grado di trasformare una “probabilità di esistenza” in una esistenza vera e propria, una delle tante esistenze possibili. Non esiste dunque una realtà oggettiva, ma solo una realtà creata di volta in volta dalle osservazioni dell’uomo. In un oceano di probabilità, l’osservatore crea la sua realtà. Dobbiamo dunque cominciare ad abituarci al fatto che la mente e la realtà fenomenica interagiscono: l’Universo è un tutto unico, non più con un osservatore da una parte e ciò che è osservato dall’altra. Dunque le particelle elementari emergono da una Sostanza sottostante universale e rappresentano una delle infinite possibilità di esistenza che possono provenire da questo substrato, unico reale esistente.
A me piace chiamare questa Sostanza col nome “Materia” con la emme maiuscola, dal vero significato di questo sostantivo, che proviene dal latino Mater, madre di tutte le cose, la Grande Madre. Questa Materia non ha niente di “materiale” ed è quel Principio Unico, unica Realtà esistente, già intuita dai più grandi filosofi nella storia dell’umanità e dalle grandi filosofie orientali quali il Buddhismo, il Taoismo, lo Yogacara e l’Advaita Vedanta induista, ma anche dall’Ermetismo occidentale e dai sufi islamici, dai mistici cristiani e dagli asceti induisti.
Giuseppe Merlino
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raffaeleitlodeo · 1 month ago
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stamattina mi sono svegliato ed ero vivo ho aperto gli occhi: c'era il soffitto che conosco e un materasso aderente alla mia schiena ho di nuovo ricevuto questo dono e neanche ho scritto la letterina ho poggiato i piedi a terra e le mie gambe mi hanno portato in cucina in piena autonomia caffè colazione eccetera tutto sembra circolare discretamente, liquidi, particelle di cui ignoro il nome viaggiano a velocità folle per fini misteriosi lungo nervi e vene non morirò di fame né di freddo
ieri ero a pranzo da Stefano, c'era cibo sulla tavola, vino da bere per tutti, ospiti parole, pezzi di vita, qualche guaio, qualche gioia, risate il sole, fuori, per il tempo concessogli, dispensava luce e calore non so dire se ciò possa chiamarsi felicità ma il solo fatto di porsi la domanda la fa somigliare molto dunque grazie a questo complesso di circostanze che qualcuno chiama caso, fortuna, culo, destino o con il nome proprio di qualche divinità per me è indifferente, ciò che conta è la parola chiave: grazie
Fabio Magnasciutti, Facebook
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abr · 7 months ago
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L'aspetto contraddittorio dell'ateismo: considerare assurdo che un Dio possa creare Tutto dal nulla, mentre sarebbe invece perfettamente logico affermare che Tutto si generi dal nulla da solo.
Gli Hawkings (gli Atei di categoria medio-alta) affermano che il nulla possa fluttuare quantisticamente, generando particelle quindi "realtà": credibile ma non definitivo, peccato infatti che il loro "nulla" non sia "vuoto", dato che contiene Leggi fisiche che (e)segue.
Senza saperlo, stanno percorrendo una delle cinque vie di San Tommaso d'Aquino per provare razionalmente l'esistenza di Dio: la causalità universale [Ogni cosa è causata da altro (se fosse causata da se stessa, esisterebbe prima di esistere e questa è una contraddizione), ma non può essere una catena infinita, ci deve essere una prima causa non causata da nient'altro. E' questo ciò che chiamiamo Dio].
L'altro aspetto patetico degli Atei è contrapporre Scienza e Fede. Come se fossero squadre dello stesso sport. Ma questo lo fanno solo gli atei più ignoranti, con la coda di paglia.
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