#Paesaggi di poesia
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audio completo del dialogo con lorenzo mari + lettura da "cose chiuse fuori" (aragno 2023), di mg @ costarena, 23 set 2023, con lorenzo mari
https://slowforward.files.wordpress.com/2023/09/mg_-lettura-40-costarena_-bologna-23-set-2023_-presentaz-lorenzo-mari_-per-paesaggi-di-poesia_-dialoghi-2.0.mp3 _ Dialogo con Lorenzo Mari e letture da Cose chiuse fuori (Aragno, 2023) https://www.ninoaragnoeditore.it/opera/cose-chiuse-fuori
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#Aragno#audio#Cose chiuse fuori#dialoghi#dialoghi 2.0#dialogo#i domani#intervista#Lorenzo Mari#Luciano Mazziotta#Marco Giovenale#Paesaggi di poesia#poesia#reading#Sergio Rotino#testi di mg in rete#testi di mg online
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Amore in lontananza: La poesia dell'anima nelle parole di Antonia Pozzi. Recensione di Alessandria today
Un viaggio poetico tra nostalgia, paesaggi e desiderio
Un viaggio poetico tra nostalgia, paesaggi e desiderio Antonia Pozzi e la forza evocativa di “Amore in lontananza” La poesia “Amore in lontananza” di Antonia Pozzi ci conduce in un delicato paesaggio interiore, dove i ricordi dell’infanzia si intrecciano con il desiderio di scoprire nuovi orizzonti. Attraverso i suoi versi, l’autrice rivela la sua profonda connessione con la natura e la…
#Alessandria today#Amore#amore in lontananza#analisi poetica#Antonia Pozzi#bellezza nella semplicità#colline#connessione con la natura#Desiderio#desiderio di libertà#Emozioni poetiche#Google News#immaginazione#Infanzia#introspezione#introspezione esistenziale#Introspezione poetica#italianewsmedia.com#letteratura italiana#Mare#mare e orizzonti#mare simbolico#natura e poesia#nostalgia#Paesaggi#paesaggi dell’anima#Pier Carlo Lava#Poesia#Poesia del Novecento#poesia evocativa
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Le donne sono ossessionate dai viaggetti, poiché in essi scorgono frammenti di sogni dispersi, la promessa di un respiro diverso, un battito d’ali verso l’ignoto. Ogni viaggetto, che agli occhi distratti degli uomini appare come un semplice svago, per loro è un rito segreto, una danza sottile tra il desiderio di evasione e il richiamo di un universo nascosto.
Nell’arte del partire si rifugiano, come sirene ammaliate dal canto del vento, assetate di storie sussurrate dal tempo, e di paesaggi dipinti da mani invisibili. Ogni piccolo viaggio è una tela bianca su cui imprimere ricordi e sensazioni, un attimo di sospensione dove la quotidianità svanisce come nebbia al mattino, lasciando spazio all’inatteso, al mistero, alla seduzione dell’altrove.
E nel fervore di questi viaggi brevi, quasi furtivi, c’è la ricerca di una libertà dolceamara, di un amore sognato, di un’illusione che si fa carne. È nel vagare senza meta che trovano il senso della vita, in quel perdersi che è, in verità, un ritrovarsi. Ogni passo è un respiro nuovo, ogni sguardo un bacio rubato alla realtà.
Non è l’itinerario a chiamarle, né la destinazione a incantarle: è il percorso, quel filo invisibile che le lega all’infinito, alla speranza che ogni viaggetto sia un preludio a qualcosa di eterno. Sanno che, in quei brevi attimi lontani dal mondo conosciuto, si nasconde una promessa segreta, un desiderio sopito che, forse, si avvererà.
E così partono, sempre, con l’anima in tasca e il cuore colmo di attese, pronte a innamorarsi di un tramonto, di una strada sconosciuta, di un attimo che diventa eterno. Perché, in fondo, i viaggetti sono la loro poesia più intima, la loro ribellione più dolce, la loro unica fuga verso un altrove che, forse, esiste solo nei loro sogni.
#citazioni#compagnia#distanza#frasi famose#frasi pensieri#mancanza#nuove amicizie#pagine di libri#sentimenti#tristezza
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DOMENICA 18 FEBBRAIO 2024
Il mare d'inverno
e le sue atmosfere rarefatte
Ieri mattina sono stato al mare. Il mare in versione invernale.
Quello racchiuso dal solito cordone di sabbia : la "duna" innalzata ad ottobre, a proteggere l'ininterrotta linea degli stabilimenti balneari, quella che corre per decine e decine di chilometri, sulla "riviera romagnola.
È uno dei paesaggi che sento in assoluto più miei, quasi quanto il paesaggio alpino delle Dolomiti.
Entrambi li frequento fin da bambino.
Il mare mi chiama. Mi affascina. Mi parla in silenzio, ogni volta che lo vengo a trovare.
Ho sempre avuto questa sensazione e la debolezza di pensarlo come un vero Essere Vivente.
E così, è normale, passare più volte, nei mesi invernali, a fargli un saluto, come si fa con un amico d'nfanzia.
Oppure è come contemplare un enorme animale in gabbia, che ribolle e soffia e sbuffa e ci guarda a sua volta, col suo abbraccio di vento e distanza.
Adoro questa atmosfera metafisica delle spiagge invernali.
Linee geometriche, bandiere, gabbiani dentro un vento di luce dal largo, un vento di vetro e cemento e un profumo di niente che mi incanta ogni volta.
Perchè il mare è così che ti conquista.
Con atmosfere alla Ghirri o alla De Chirico.
Una lontananza che ti morde nel cuore e disegna, piccolissimi punti scuri, persone sfocate dalla distanza, dentro il frastuono di onde instancabili e spuma bianca e selvatica.
Talvolta scattando le foto, mi sorprendo a contemplare uno scorcio, un dettaglio, un palo storto o un gioco estivo o uno scivolo dai colori allegri, ora semisommersi dalla sabbia.
Sono paesaggi che trovo intrisi di poesia.
Dove saranno ora i bimbi che appena la scorsa estate, correvano a riempire i secchielli con il loro allegro chiamarsi?
E dove sono finiti i gabbiani, coi loro voli implacabili, a perdifiato, verso invisibili punti preclusi a noi umani?
Ritrovare il mare è un pò come passare a trovare un amico. Come salutarlo e chiedergli come sta. Come si sente, come se la passa?
In questa strana stagione che non è mai stato Inverno e non è ancora Primavera...
Mi abbandono al suo suono, al vento dal largo, alla salsedine che imbianca ogni cosa.
.
#il mare in inverno#sensazioni#emozioni#un quadro non dipinto#vivere con la pelle spalancata sul mondo
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Alberto Fiorin / Mirijam Heiler GEOMETRIE SENSIBILI curated by Santina Ricupero texts and introduction by Gabriele Salvaterra Spinea (VE), Oratorio di Santa Mari Assunta April 12th - May 5th 2024
La doppia esposizione Geometrie sensibili pone a confronto il lavoro di Alberto Fiorin, veneziano di nascita, con la ricerca dell’artista altoatesina Mirijam Heiler. Alberto Fiorin, scultore, insegna Tecniche del Marmo e delle Pietre Dure presso L’Accademia di Belle Arti di Venezia ed è specialista del restauro di opere in marmo, con commissioni da parte di prestigiosi musei. L'autore espone in Santa Maria Assunta, Opus Sectile, una scultura a terra che riprende le armoniose organizzazioni pavimentali di chiese e palazzi antichi, il cui gioco prospettico distorto mette in discussione le nostre regole di visione acquisite. Tale scultura è posta in relazione con un massiccio blocco grezzo di marmo di Carrara retto alla base da quattro solidi, sculture in marmo di diversi colori, scolpite con eleganza e raffinatezza ma che, fungendo da basi per il grosso blocco, sono celati al nostro sguardo. Come simbolici pilastri di senso dell’esistenza, l’essenziale, invisibile alla nostra vista, va cercato col cuore e le risonanze interiori. Alle pareti due pannelli con disegni mostrano il percorso mentale di sviluppo del progetto e degli accorgimenti tecnici per la sua realizzazione. Nell’oratorio di Villa Simion Mirijam Heiler espone una serie di delicate opere pittoriche definite “Opere d’astrazione geometrica che parlano di paesaggi commoventi, esperimenti di poesia visiva che danno parola alla voce silenziosa degli alberi, direttrici e linearità provenienti dagli oggetti più comuni che consentono l’emersione sul supporto di liriche vibrazioni. Composizioni che si muovono con adattabilità tra l’astrazione geometrica, la poesia visiva, l’universo segnico e il disegno lirico minimale (Licini, Melotti o Matisse). Una geometria che sa anche essere sensuale quindi, ribaltando i presupposti di freddezza da cui sembrava nascere; una geometria che si dimostra capace di emozioni e gentilezza".
with exhibition catalogue
#alberto fiorin#mirijam heiler#geometrie sensibili#spinea#venezia#art#contemporary#sculpture#painting#abstraction#installation#gabriele salvaterra#curator
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DECALOGO DEL 7 SETTEMBRE
1.
Non vivere di lato al tuo destino, ma dentro, sempre più dentro, qualunque sia.
2.
Sentire qualcuno che dice tutto e lo dice subito. Qualcuno che si espone ma poi ti sa parlare di Leopardi, di Spinoza, di Platone.
3.
Gli incontri belli si svolgono nelle zone di confine tra l'intimità e la distanza. Sono i luoghi dove vive la lingua, dove cerca le cose, le nomina, prova a portarle a casa.
4.
Non fidarsi troppo delle proprie incertezze, spesso sono più grandi quelle degli altri. Abbiamo mancato tutti tanti momenti che potevano essere belli per colpa delle nostre incertezze, per la paura di non piacere abbastanza.
5.
Alcuni viaggiano nel mondo sotto il peso delle delusioni che hanno avuto. Le delusioni che abbiamo dato sono puntualmente ignorate.
6.
Gli organi non sono gelosi, un seno non si spiace che stai toccando la schiena.
7.
I paesaggi belli ti danno un piacere di pochi secondi, solo gli esseri umani mettono in movimento il buio che abbiamo dentro, lo spaccano, fanno di nuovo salire una luce da sotto.
8.
Una bella poesia, una grande meditazione filosofica, ma poi serve il corpo, serve il profumo del corpo come fissante, altrimenti si resta nella peste delle parole senza desiderio, nel vuoto esercizio dell'intelligenza.
9.
I dialoghi belli sono pieni di pendenze, si scivola da ogni parte, in un bacio, nella foga della lotta, nel mistero della morte.
10.
Tu pensi: ma questo mi poteva trattare meglio, poteva essere più chiaro, più attento. Prendere piccoli sgarbi e amplificarli, stenderli sulla tavola della giornata fino a occuparla tutta. È facile cadere in questa tentazione. Forse metà della nostra vita si consuma così per colpa della disattenzione. Non esiste l'inferno, esiste la disattenzione.
Franco Arminio
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Io se fossi un fiore non vorrei mai essere raccolto. All'ammirazione degli occhi, all'accoglienza del vaso e alla protezione di un tetto preferirei i mille sguardi delle stelle, il sostegno delle mie radici e la certezza di non dover cambiar forma, colore e neanche odore, perché libero nel corso naturale della mia vita che neanche io probabilmente so e saprò se non ad avvenuta trasformazione, decisa ed implicita dalla natura stessa di essere un fiore. Se fossi un fiore, io vorrei qualcuno che ami i fiori e non i bouquet. Io se fossi nuvola non vorrei mai essere disegnata, mai e poi mai. Al talento dell'artista, al realismo del tratto, alla precisione delle sfumature preferirei i cieli, i miei otto venti e la libertà di cambiare ogni volta forma e sostanza senza che nessuno mi dica - ma non eri così, sei cambiata - Se fossi nuvola, io vorrei qualcuno che ami le nuvole e non i quadri. Io se fossi una poesia non vorrei mai essere interpretata, alla ricerca del senso e del sentimento, alle parole che stanno bene insieme e ai paesaggi che riesce a raccontare, preferirei essere baciata. Se fossi una poesia, io vorrei qualcuno che ami i baci e non le parole. La Raccontadina art by by_skulltherapy ******************** If I were a flower I would never want to be picked. To the admiration of the eyes, the welcome of the vase and the protection of a roof I would prefer the thousand glances of the stars, the support of my roots and the certainty of not having to change shape, color or even smell, because I am free in the natural course of my life. a life that I probably don't even know and will know unless the transformation has taken place, decided and implied by the very nature of being a flower. If I were a flower, I would like someone who loves flowers and not bouquets. If I were a cloud I would never want to be drawn, never, ever. To the artist's talent, to the realism of the line, to the precision of the nuances I would prefer the skies, my eight winds and the freedom to change form and substance every time without anyone telling me - but you weren't like that, you've changed - If I were a cloud, I would like someone who loves clouds and not paintings. If I were a poem, I would never want to be interpreted, in search of meaning and feeling, of words that go well together and of the landscapes that it manages to describe, I would prefer to be kissed. If I were a poem, I would like someone who loves kisses and not words. La Raccontadina art by_skulltherapy
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Poesia di 𝒮𝓌𝑒𝑒𝓉𝒜𝓇𝒶𝓁𝑒 ➰💋 (https://www.tumblr.com/sweetarale)
I viaggi in treno sono i film in cui ogni viaggiatore dà il meglio come regista: nel finestrino, come fotogrammi del mondo, scorrono sconfinati paesaggi. Personaggi protagonisti di incontri fortuiti e piacevoli chiacchiere tra passeggeri sono, poi, il valore aggiunto di queste sceneggiature....
𝒮𝓌𝑒𝑒𝓉𝒜𝓇𝒶𝓁𝑒 ➰💋
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Joy Harjo
La poesia di Joy Harjo è “linguaggio dell’anima” ed è fatta di paesaggi, storie, visioni, tempi che si intrecciano e si confondono, legami vivi tra le generazioni, canti e musica. “Dentro di me c’è un vecchio Creek che spesso partecipa al mio lavoro quando scrivo,” ha dichiarato. “È il mio bisnonno, Henry Marsey Harjo, che cammina con me in questo mondo, sebbene non con sembianze terrene e in questo tempo”. È una poesia che si nutre di storia, sogno, mito, realtà archetipiche, fede, e dà voce alle tradizioni dei nativi in una lingua contemporanea di grande potenza espressiva. Le sue radici affondano nel mondo naturale e dello spirito e attingono a una forza salvifica che sa trasformare il trauma in guarigione.
"Ricordati" Joy Harjo
Ricordati del cielo sotto il quale sei nato,
conosci tutte le storie delle stelle.
Ricordati della luna, sappi chi è.
Ricordati della nascita del sole all’alba, è il punto
più forte del tempo. Ricordati del tramonto
che si dona alla notte.
Ricordati della tua nascita, come tua madre lottava
per dare forma e respiro a te. Tu sei l’evidenza della
sua vita, di quella di sua madre e della madre di questa.
Ricordati di tuo padre. Anche lui è la tua vita.
Ricordati della terra, tu sei la sua pelle:
pelle rossa, pelle nera, pelle gialla, pelle bianca,
pelle bruna, siamo terra.
Ricordati delle piante, degli alberi, della vita degli animali che
hanno tutti le loro tribù, famiglie, storie. Parla con loro,
ascoltali. Sono poesie viventi.
Ricordati del vento. Ricordati della sua voce che conosce
l’origine dell’universo.
Ricordati che tu sei tutti gli uomini e che tutti gli uomini
sono tu.
Ricordati che tu sei l’universo e che questo
universo sei tu.
Ricordati che tutto è in movimento, tutto cresce, tutto è tu.
Ricordati che la lingua nasce da tutto questo.
Ricordati della lingua della danza, che la vita c’è.
Ricordati.
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oggi e domani a bologna: paesaggi di poesia, dialoghi 2.0 @ costarena
https://facebook.com/events/s/paesaggi-di-poesia-presenta-di/691634272315199/
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E’ la Vita di Giacomo GarzyaUn viaggio poetico tra memoria, introspezione e speranza
La poesia, per Giacomo Garzya, è un diario dell’anima, un mezzo per catturare l’essenza della vita in tutte le sue sfumature.
Riflessioni sulla vita attraverso i versiLa poesia, per Giacomo Garzya, è un diario dell’anima, un mezzo per catturare l’essenza della vita in tutte le sue sfumature. Nel suo ultimo libro, E’ la vita, pubblicato nella collana “I Diamanti della Poesia” di Aletti Editore, l’autore ci guida in un percorso poetico che intreccia realtà e mito, memoria e introspezione, spingendoci a riflettere sui…
#affetti#Alessandria today#Alessandro Quasimodo#Aletti Editore#Amore per la vita#arte e poesia#bellezza della vita#cattivo gusto#Collana I Diamanti della Poesia#Cultura#cultura mediterranea#E’ la vita#Estetica#Giacomo Garzya#Google News#introspezione#introspezione storica#introspezione universale#italianewsmedia.com#lettura poetica#Memoria#Memoria Affettiva#miti mediterranei#narrativa poetica#Natura#paesaggi poetici#Pier Carlo Lava#poesia contemporanea#poesia di riflessione#poesia e memoria
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Le donne vanno bene solo per essere portate a letto.
Ogni momento trascorso con loro è un viaggio verso un mondo di passione e bellezza. Immagina, se puoi, il dolce abbandono di una notte condivisa, dove ogni sussurro è un segreto rivelato, ogni tocco una promessa di piacere.
In quel sacro letto, le donne diventano dee della notte, incarnazioni viventi del desiderio e dell'amore. I loro corpi, come morbidi paesaggi di seta, invitano a perdersi, a esplorare ogni valle e ogni collina, a scoprire i misteri nascosti sotto la superficie. Ogni curva è una poesia, ogni respiro un canto che risuona nell'anima.
Portarle a letto non è solo un atto fisico, ma un rito di connessione profonda, un incontro di anime che si cercano e si trovano nella calda intimità della notte. Le loro risate, i loro sospiri, i loro gemiti sono le note di una sinfonia che risveglia i sensi, che incendia il cuore e l'anima.
Il letto è un altare sacro, dove ogni donna si trasforma in un'opera d'arte vivente, un capolavoro di emozioni e sensazioni. E io, umilmente, mi inchinerei davanti alla sua bellezza, adorando ogni istante trascorso insieme, ogni attimo di intimità che ci unisce in un abbraccio senza fine.
E in questo dolce pellegrinaggio, ogni notte sarebbe un viaggio verso l'eternità, dove il tempo si ferma e l'universo intero si riduce alla magia di due corpi che si cercano, si trovano, si amano. La mia donna sarebbe il mio paradiso terrestre, il mio rifugio perfetto, il mio sogno che diventa realtà.
#citazioni#compagnia#distanza#frasi famose#frasi pensieri#mancanza#nuove amicizie#pagine di libri#sentimenti#tristezza
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DECALOGO DEL 7 SETTEMBRE
1. Non vivere di lato al tuo destino, ma dentro, sempre più dentro, qualunque sia.
2. Sentire qualcuno che dice tutto e lo dice subito. Qualcuno che si espone ma poi ti sa parlare di Leopardi, di Spinoza, di Platone.
3. Gli incontri belli si svolgono nelle zone di confine tra l'intimità e la distanza. Sono i luoghi dove vive la lingua, dove cerca le cose, le nomina, prova a portarle a casa.
4. Non fidarsi troppo delle proprie incertezze, spesso sono più grandi quelle degli altri. Abbiamo mancato tutti tanti momenti che potevano essere belli per colpa delle nostre incertezze, per la paura di non piacere abbastanza.
5. Alcuni viaggiano nel mondo sotto il peso delle delusioni che hanno avuto. Le delusioni che abbiamo dato sono puntualmente ignorate.
6. Gli organi non sono gelosi, un seno non si spiace che stai toccando la schiena.
7. I paesaggi belli ti danno un piacere di pochi secondi, solo gli esseri umani mettono in movimento il buio che abbiamo dentro, lo spaccano, fanno di nuovo salire una luce da sotto.
8. Una bella poesia, una grande meditazione filosofica, ma poi serve il corpo, serve il profumo del corpo come fissante, altrimenti si resta nella peste delle parole senza desiderio, nel vuoto esercizio dell'intelligenza.
9. I dialoghi belli sono pieni di pendenze, si scivola da ogni parte, in un bacio, nella foga della lotta, nel mistero della morte.
10. Tu pensi: ma questo mi poteva trattare meglio, poteva essere più chiaro, più attento. Prendere piccoli sgarbi e amplificarli, stenderli sulla tavola della giornata fino a occuparla tutta. È facile cadere in questa tentazione. Forse metà della nostra vita si consuma così per colpa della disattenzione. Non esiste l'inferno, esiste la disattenzione.
Franco Arminio
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Non importa quanto giovane sei c'è un momento in cui la morte comincia a parlarti dentro, a scavarti con voce gentile, un momento in cui i tuoi occhi diventano pozzi scuri e profondissimi, un momento in cui la morte comincia a dettarti tutti i tuoi passi d'amore e le tue promesse radicali. E' quella meraviglia straziante di essere vivo, sospeso sul nulla, sempre in pericolo, di sapere la condanna che arriverà, ma di accompagnare ogni giorno con un canto dolcissimo fatto di rabbia e presenza, quando la vita è treno che conduce verso paesaggi che non sai, verso tutti i luoghi della promessa, verso tutte quelle impronte d'amore che solo tu puoi regalare alle cose, il tuo dono di vita, a cui tu solo sei chiamato e che tu solo potrai raccontare e regalare al mondo, allora in bocca sentirai masticherai tutti i bocconi della vita, sarà cibo, un cibarti di mondo, di poesia un abbraccio che non misura l'apertura, di una forza che ti porterà oltre la soglia, di una morte diventata canto e immagine dello sfolgorio.
Gianluigi Gherzi
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«Vieni qui, facciamo una poesia
che non sappia di nulla
e dica tutto lo stesso,
e sia come un rigagnolo di suoni
stentati
che si perde tra le sabbie
e vi muore con un gorgoglio sommesso;
facciamo una suonatina di pianoforte
alla Maurizio Ravel,
una musichetta incoerente
ma senza complicazioni,
che tanto credi proprio
a grattare nel fondo non c’è senso;
facciamo qualcosa di “genere leggero”.
Vieni qui, non c’è nemmeno bisogno
di disturbar la natura
co’i suoi seriosi paesaggi
e le pirotecniche astrali;
ne’ tireremo in ballo
i grandi problemi eterni,
l’immortalità dello Spirito
od altrettanti garbugli;
diremo poche frasi comunali
senza grandi pretese,
da gente ormai classificata,
gente priva di “profondità;
e se le parole ci mancheranno
noi strapperemo il filo del discorso
per svagarci
in un minuetto approssimativo
che si disciolga in arabeschi d’oro,
si rompa in una gran pioggia di lucciole
e dispaia lasciandoci negli occhi
un pullulare di stelle, un’ossessione di luci.
Poi quando la suonatina languirà davvero
la finiremo come vuole la moda
senza perorazioni urlanti ed enfasi;
la finiremo, se ci parrà il caso,
nel momento in cui pare ricominciare
e il pubblico rimane con un palmo di naso.
La spegneremo come un lume, di colpo. Con un soffio»
(Eugenio Montale, Suonatina di pianoforte)
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AI Groove: band Italiane che meriterebbero il Mainstream
L’Italia, da sempre fucina di talenti, è costellata di band che lavorano nell’ombra dell’underground, lontane dai riflettori del mainstream ma capaci di creare musica innovativa e autentica. Alcune di queste formazioni hanno pubblicato dischi straordinari, di altissima qualità e in grado di competere con le migliori uscite internazionali. Ecco una selezione di band italiane underground che, per qualità e originalità, meriterebbero l’attenzione del grande pubblico.
1. Ufomammut – Eve (2010)
Partiamo con un’istituzione del doom e dello stoner metal italiano: Ufomammut. Attivi da più di due decenni, questi “alchimisti del suono” originari di Tortona sono famosi per la loro capacità di fondere suoni pesanti e psichedelici, creando paesaggi sonori che sono quasi esperienze sensoriali. Con album come Eve (2010), un lungo viaggio in un’unica traccia di oltre 45 minuti, hanno portato il doom metal a nuovi livelli. Eve è un disco di culto per gli appassionati del genere, ma non ha mai ottenuto il riconoscimento mainstream che meriterebbe. La loro musica è pura trance sonora, una corrente ipnotica che cattura e porta l’ascoltatore in un universo parallelo.
2. Il Teatro degli Orrori – Il Teatro degli Orrori (2015)
Con una miscela di rock, punk e poesia cruda, Il Teatro degli Orrori è una delle band più intense e incisive dell’underground italiano. L’album omonimo, Il Teatro degli Orrori (2015), è probabilmente il loro capolavoro: testi taglienti, tematiche sociali potenti e riff che colpiscono come una martellata. Capitanata da Pierpaolo Capovilla, figura di spicco nella scena alternativa italiana, la band riesce a raccontare con brutalità e precisione le contraddizioni della società moderna. Il Teatro degli Orrori dovrebbe essere in ogni playlist di chiunque apprezzi il rock impegnato: qui si raccontano l’Italia e i suoi volti, senza filtri né censure.
3. StormO – Finis Terrae (2020)
La scena hardcore italiana ha conosciuto diverse evoluzioni, ma una delle sue espressioni più intense e innovative degli ultimi anni è rappresentata dagli StormO. Con Finis Terrae (2020), questo gruppo veneto porta l’ascoltatore in un’esperienza catartica, dove urla, atmosfere claustrofobiche e testi introspettivi si fondono in un assalto sonoro di rara potenza. La band mescola hardcore, screamo e post-metal, regalando pezzi che sembrano scaricare a terra tutta la tensione della nostra epoca. Finis Terrae è il disco che avrebbe potuto scuotere anche le scene più consolidate, se solo avesse avuto il giusto supporto.
4. Julie’s Haircut – In the Silence Electric (2019)
Se c’è una band italiana che potrebbe rappresentare il lato più onirico e sperimentale del rock, questi sono i Julie’s Haircut. Con un sound che spazia tra il krautrock, la psichedelia e la sperimentazione pura, i Julie’s Haircut hanno trovato la loro dimensione in album come In the Silence Electric (2019), un’opera che trascina l’ascoltatore in un flusso ipnotico di suoni e atmosfere cosmiche. Questo disco è un mosaico sonoro di ritmi pulsanti, tastiere fluttuanti e melodie astratte, capace di rapire sia gli appassionati del rock alternativo che quelli della psichedelia più pura. In un mondo ideale, i Julie’s Haircut sarebbero già dei pionieri di una scena italiana mainstream pronta a osare di più.
5. Messa – Close (2022)
Nel mondo del doom e del metal oscuro, Messa rappresenta una delle realtà più affascinanti. Con l’album Close (2022), questa band di Treviso ha conquistato l’attenzione degli appassionati internazionali, grazie a un suono che fonde doom metal, blues e influenze jazz. Close è un’opera che stupisce per profondità e atmosfera: ogni traccia è un viaggio nelle tenebre, guidato dalla voce affascinante di Sara Bianchin e dai riff pesanti ma mai scontati. Messa è un gruppo che sfida le etichette di genere e merita di uscire dall’underground per mostrare al pubblico più vasto che anche il metal italiano può essere raffinato e audace.
6. Fast Animals and Slow Kids – Animali Notturni (2019)
I Fast Animals and Slow Kids (FASK) sono una band di Perugia che ha saputo ritagliarsi uno spazio importante nella scena alternative rock italiana, ma che meriterebbe una diffusione ancora maggiore. Con Animali Notturni (2019), i FASK hanno raggiunto una maturità espressiva che unisce testi profondi e riflessivi a una grinta che colpisce dritto al cuore. Le loro canzoni esplorano temi personali, ma anche esistenziali, con una sincerità che li rende vicini al pubblico. I FASK incarnano lo spirito ribelle e riflessivo del rock italiano, e il mainstream avrebbe solo da guadagnare aprendosi a questa band.
Queste band rappresentano il volto autentico della musica italiana, quello che si muove lontano dalle luci del pop e della radio commerciale, ma che riesce a lasciare un segno profondo in chi ha la fortuna di scoprirle. Tra testi intensi, atmosfere ipnotiche e sonorità di confine, questi artisti dimostrano che l’underground italiano è una fucina di talento pronta a esplodere. Se il mainstream aprisse le sue porte a queste realtà, la musica italiana potrebbe vivere una nuova, affascinante rivoluzione.
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