#Nero E Rosso
Explore tagged Tumblr posts
Text
♡ Heroine Otome Game ♡
❥ Evangeline Lilith [ Nero E Rosso ~Kane no Tame ni Kane wa Naru 2 ]
#Nero E Rosso ~Kane no Tame ni Kane wa Naru 2#Nero E Rosso#Kane no Tame ni Kane wa Naru 2#ネロエロッソ ~金のために鐘は鳴る2~#ネロエロッソ#金のために鐘は鳴る2#black hair#エヴァンジェリン・リリス#black eyes#Evangeline Lilith#Otusun Club#乙SUN倶楽部#Himono#ひもの#Heroine Otome Game#perfect heroine#otome heroine#otome#otome game#Official art#cg art#my post
13 notes
·
View notes
Text
“ Mettiamo per ipotesi che volessimo ripercorrere la storia di un uomo terribile come Adolf Hitler. La raccontiamo dall’adolescenza alla presa del potere? Dalla presa del potere alla disfatta? Scegliamo solo un episodio significativo? Narriamo tutta la sua vicenda dagli inizi alla morte? Il problema più importante è decidere se il dittatore sarà il protagonista assoluto: sarà «visto» da un altro (o altri) oppure sarà raccontato oggettivamente? Nel primo caso verrà fuori un personaggio «filtrato» attraverso una precisa (e quindi parziale) esperienza; nel secondo egli risulterà così come realmente è stato, nella sua verità storica. Esaminiamo adesso questa seconda eventualità. Al di là della «autenticità» dei fatti che racconteremo, da un punto di vista strettamente narrativo siamo costretti a sciogliere un nodo molto difficile: riusciremo a rappresentare bene un personaggio così «negativo»? O meglio: riusciremo a renderlo in tutta la sua negatività? Nella nostra testa egli è la quintessenza della malvagità e del cinismo, ma poi, passando alla scrittura riusciremo a «restituirlo» così come lo immaginiamo? Sicuramente no, a meno di non renderlo «incredibile», falso, forzato. Non ci riusciremo perché nel momento in cui dobbiamo approfondire il personaggio - anche per cercare le ragioni più o meno oscure della sua violenza - finiamo fatalmente per trovargli una, seppur aberrante, giustificazione. E senza volerlo, faremo di Hitler un eroe, un sublime dannato, grande come un demone dell’apocalisse, una vittima di sé stesso, carismatico com’è carismatico il male.
Penso, ad esempio, al Riccardo III di Shakespeare, allo spietato duca di Gloucester, il quale riesce a salire sul trono d’Inghilterra dopo aver fatto assassinare mezza corte reale. La sete di potere acceca quest’uomo infelice (è nato storpio e claudicante) e quando alla fine il conte di Richmond giungerà a liberare il paese dall’usurpatore, questi, nel momento di morire, acquisterà la sua dimensione tragica ed eroica. Riccardo è un uomo reso cinico dalla natura, un «mostro» suo malgrado. La sua malvagità è in qualche modo legittimata dalla sua infelicità. Come potremmo noi, oggi, senza falsare smaccatamente la storia, trovare la spiegazione delle atrocità naziste nella contorta personalità di Hitler? Ogni tentativo di collegamento tra il carattere del dittatore e gli avvenimenti della storia è destinato al ridicolo.
Uno scrittore (di letteratura, di cinema, di teatro eccetera) non può fare a meno di andare nel fondo dei personaggi, di pescare nelle loro contraddizioni, nella loro essenza segreta. Là dentro si muovono forze creaturali capaci di rendere un uomo libero o schiavo di sé stesso. Ma in tutti e due i casi egli è innocente. Come può uno scrittore lavorare con un personaggio senza un briciolo di luce? Un Hitler tutto nero, insensatamente malvagio, rischia di diventare una caricatura, un burattino, la maschera del cattivo: niente di più schematico. Julien Sorel (protagonista di Il rosso e il nero), personaggio arrivista e assassino, è amato da Stendhal malgrado sia «negativo»: lo scrittore ne descrive con pietas il desiderio frustrato di adeguarsi alla morale della Restaurazione francese. Se volessimo dunque raccontare la malvagità di Hitler, sia come uomo sia come dittatore, senza «salvarlo» in qualche modo, saremmo costretti a farne un ritratto bugiardo. Quindi è meglio trovare un’altra strada, una maniera «trasversale» di raccontare il personaggio. Magari, come avevo accennato, cercando un altro protagonista e lasciare che sia lui a far da intermediario. “
Vincenzo Cerami, Consigli a un giovane scrittore. Narrativa, cinema, teatro, radio, Garzanti, 2002; pp. 28-30.
[1ª edizione: Einaudi, 1996]
#Vincenzo Cerami#leggere#saggistica#citazioni#Riccardo III#Consigli a un giovane scrittore#letture#scritti saggistici#saggi#critica cinematografica#letteratura#immaginario#linguaggio#William Shakespeare#realismo#creatività#cinema#teatro#creazione artistica#iperrealismo#drammaturgia#evocazione#critica letteraraia#vita interiore#scrittura#scrivere#Stendhal#Il rosso e il nero#libri#arte
9 notes
·
View notes
Text
Meet Grayson, if you haven't already, as his new, first novel is out on Amazon (this came out a couple of weeks ago, but y'know, I forgot Tumblr existed for a while...)
A slight change from my usual with Watcher, Grayson and the Rosso e Nero stories (all 11 of them) were the original novels I wrote over ten years ago before I delved into DnD and fantasy. I revisited the first one recently because I'd always enjoyed writing them and having that many full stories seems like a waste to just sit on.
The novels are somewhere between crime, thriller and sci-fi, but on the light side and are set in a relatively near future version of Las Vegas (it used to be in the 2030s, but not touching them for 12 years meant that suddenly the 2030s are closer than I'd wanted...). If you enjoy a straightforward, easy-to-read, light hearted thriller with a workaholic protagonist who loves security and surveillance more than life itself, it's worth a look ;D
#scifi#crime#thriller#novel#fiction#my art#grayson#i always enjoyed my rosso e nero stories#so it fit nicely that i decided to revisit the first one when i was getting a bit stressed with life#it was a much needed anchor that i didn't realise i needed#it seems grayson will always be a comfort character (even if he's a bit of an arsehole) ;)
7 notes
·
View notes
Text
Il procedimento ordinario di questo secolo decimonono è che quando un uomo potente e nobile incontra un uomo di cuore lo uccide, lo imprigiona, lo esilia e l'umilia siffattamente che l'altro commette la sciocchezza di morirne di dolore.
Stendhal - Il rosso e il nero
Ph Mona Kuhn
2 notes
·
View notes
Text
Uno dei momenti più dolorosi della sua vita era quello nel quale, ogni mattina, svegliandosi, ritrovava la propria infelicità.
Stendhal, Il rosso e il nero, 1830 [1990].
6 notes
·
View notes
Text
Il fascino del gotico: un tuffo nel mondo dei gioielli audaci e drammatici
Nel regno dei gioielli, c’è uno stile che si distingue per la sua audacia, dramma, e un tocco di misterioso – lo stile gotico. Questa forma distintiva di ornamento, spesso caratterizzata da motivi scuri, disegni intricati e una ricca storia, è stata fonte di fascino ed espressione per molti. Lo stile gotico in gioielli non è solo di fare una dichiarazione di moda; si tratta di abbracciare…
View On WordPress
#Anello con pietra dura#anello con pietra enorme#Anello goth regolabile#anello gotico#Anello grande rosso#Anello maxi pietra#anello nero e rosso#anello ovale regolabile#Anello ovale rosso#anello rosso e nero regolabile#Anello rosso maxi#anello stile gotico#grande anello ovale
0 notes
Text
Pantone del giorno 19/11 - Red Ochre
Il Red Ochre di Pantone è un ocra medio-scuro esaltato dalle calde nuance del rosso e che ricorda i toni della terra. Evoca un senso di calore e comfort e può essere combinato con un’ampia gamma di colori per creare outfit semplici o ricercati. Essendo un colore semi-neutro. abbinarlo al nero è una scelta per i look più classici: che si tratti di un tubino nero con accessori rosso ocra o di una…
View On WordPress
#19 novembre#accessori rosso ocra#adobe#arancione#atmosfera femminile#blazer grigio#calore e comfort#camicetta#canva#fashion#fashion design#fashion moodboard#foulard rosso ocra#look discreto#moda#moodboard#nero#ocra medio scuro#pantaloni arancioni#pantaloni neri#pantone#progetti#romantica#rosso ocra#sfumature di grigio#sfumature di rosa#tabatha moda design#toni della terra#top rosa pastello#tubino nero
0 notes
Text
dotata di un'anima delicata e sdegnosa, per quella specie di propensione naturale verso la felicità, che è in ognuno di noi, non prestava quasi mai attenzione alle persone volgari in mezzo alle quali il caso l'aveva buttata.
Stendhal, Il rosso e il nero
#Stendhal#Stendhal citazioni#Stendhal citazione#citazioni libri#citazione libro#il rosso e il nero#citazioni#citazione
14 notes
·
View notes
Text
ho un'età che mi permette di assistere alla forma adulta di chi ho visto essere bambino e questo vuol dire che questa fase per me è passata, ma riesco a prenderne coscienza soltanto attraverso l'evoluzione di altri perché io mi sento sempre la stessa, neanche un centimetro spirituale in più. ancora più straziante è guardare invecchiare le giovani figure adulte che hanno costellato la mia infanzia o adolescenza. zia si è fatta la tinta bianca ai capelli, li ha sempre avuti scuri, soltanto dodici mesi fa era mora. in un anno li ha schiariti sempre di più fino al bianco. dice che è stanca di fare la tinta ogni mese, lascerà che i suoi bianchi naturali crescano confondendosi con il nuovo colore. e poi forse non metterà più lo smalto e neppure il trucco il sabato sera. la vecchiaia quindi è l'abbandono del superfluo? o è l'abbandono di sè stessi? la tinta è davvero così superficiale oppure è un atto di resistenza? forse non sempre, forse qualche volta. questi movimenti viscidi del tempo che striscia lungo i pilastri solidi della mia esistenza mi mettono a disagio. probabilmente perché li sento anche addosso. probabilmente perché senza accorgermene sono diventata un pilastro della mia stessa vita anche io. probabilmente perché mi sento violata, impotente, non come uno stupro, è una violenza diversa, una violenza dolce, subdola, ingannevole, inesorabile. forse sono in ritardo, forse è troppo tardi per tante cose, forse gli altri sono in anticipo, forse si sentono in ritardo anche loro. da giovane la mia bisnonna aveva sempre uno zigomo gonfio, o un occhio nero, o una frattura da qualche parte. poi suo marito è morto e lei ha iniziato a mettere il rossetto, i gioielli e il profumo. io ero bambina, molto bambina, la ricordo come una delle donne anziane più eleganti che io abbia mai visto. è morta sulla soglia dei cent'anni con le labbra rosse, non è mai stata in ritardo. credo che la resistenza si manifesti sempre di rosso. vorrei passare lo stesso colore sulle mie labbra, per firmare queste parole con un bacio stampato sul foglio, ma il tempo della carta è passato
46 notes
·
View notes
Text
Tenere assieme una famiglia
Anna: bellissima mora trentaseienne, madre di due bambini e moglie di Alfredo, lavorava con Michele nell'aziendina di quest'ultimo. Era la sua efficiente e fidata segretaria. Michele, leggermente più basso di Anna, aveva quasi sessant'anni ed era un uomo energico, positivo, in ottima salute, un po’ sovrappeso.
Tutto sommato, era comunque un uomo che aveva un suo innegabile fascino e dei sani appetiti. Sempre gentile e sorridente. Lavorando quotidianamente gomito a gomito, Michele inevitabilmente finì per sentirsi molto attratto da Anna, ma non andava mai oltre qualche garbato apprezzamento.
A un certo punto, la famiglia di Anna subì uno scossone, a causa della inattesa, improvvisa e pesantissima cassa integrazione a metà ore di Alfredo. Budget ridotto all'osso e, più spesso che non, insufficiente ad affrontare le spese di famiglia. Risparmi intaccati: per il mutuo, la scuola e il resto. Certo, Alfredo ogni tanto trovava dei lavoretti in nero, ma nulla di sostanzioso e continuativo. Frustrazione era ciò che sentiva maggiormente.
Quando ormai sempre più di rado egli faceva l'amore con Anna, l'uomo era brusco e sgarbato; quasi a voler ribadire il suo ruolo di maschio, qualora ce ne fosse stato bisogno. Lei si sentiva umiliata per questo. Eppure, solo poco tempo prima lui era un marito gentile e la trattava con i guanti bianchi. La giovane madre, frustrata ma sempre donna assetata di attenzioni, aveva quindi preso ad apprezzare molto i puntuali complimenti di Michele al mattino in ufficio: “come sei bella, oggi; profumi di primavera. Con te qui entra un raggio di sole..." e così via.
Il suo datore di lavoro, avendo appreso dello stato di estrema difficoltà della donna, aveva iniziato a darle un aiuto economico concreto. Ella per orgoglio, seppur debolmente, si era inizialmente opposta ma aveva finito con l'accettare. Quei cinquecento euro al mese che lui le passava in nero erano una sostanziosa boccata d'ossigeno, per il bilancio familiare. E Alfredo era roso dalla gelosia, immaginando chissà cosa. Anna era ferita dalle sue insinuazioni.
In lacrime, si confidò un pomeriggio a fine giornata con Michele, il quale non poté esimersi dall'abbracciarla e stringerla a sé. L'uomo fu letteralmente e inaspettatamente stordito dal profumo e dal contatto col corpo sensuale di quella donna stupenda. Gli venne quindi spontaneo perdere il controllo e baciarla sul collo: lei si staccò subito e gli diede uno schiaffo. Michele, rosso in viso, abbassò il capo e le chiese scusa. Ma oramai in lui era divampato il fuoco del desiderio.
Il giorno dopo ci fu un po’ di imbarazzo, subito dissipato dall'ampio sorriso di Anna: in ufficio ella gli fece una carezza e gli disse che certamente capiva il suo desiderio, ma che era pur sempre una donna sposata. Il fatto vero era che comunque anche in lei iniziava a svilupparsi inesorabile una certa attrazione verso quel bell'uomo, sicuro di sé e solido, che la riempiva di cortesie e che la trattava come ogni donna desidera essere trattata.
Michele, folle di desiderio, un giorno ruppe gli indugi e arrivò ad offrirle trecento euro per un'ora d'amore. Glielo disse in modo delicato e dolce, per non imbarazzarla: “per favore non equivocare. Hai capito che ti desidero da morire e sai che capisco il tuo momento di difficoltà; però io sono qui anche per offrirti un aiuto sostanzioso. Non avrei mai immaginato di fare questa cosa, di dirti ciò che sto per dire, ma l'amore compie miracoli."
"Perciò ti dico solo che vorrei che tu fossi in mia compagnia per un'ora in una stanza. Non sentirti offesa: mi basta la tua semplice presenza fisica in un albergo; ben lontani da questo ufficio. Se vorrai concedermi solo un bacio, io capirò. E mi accontenterò: te lo giuro.”
Lei, contrariamente alle aspettative, dopo qualche esitazione, gli disse di sì e invece di farlo attendere lo baciò subito furtivamente sulla bocca. Poi gli mise le braccia al collo e gli disse: “ti ringrazio per ciò che stai facendo e ti anticipo che avrai ben più di un bacio. Anche perché ultimamente mio marito mi mortifica molto. Sono esasperata e non lo sopporto più. In ogni caso, anche se proprio non dovrei farlo, ti confesso di sentirmi molto attratta da te a mia volta.”
Quello stesso giorno staccarono un po' prima e, per non dare nell'occhio, uscirono ciascuno per conto suo. Andarono in un alberghetto discreto: non appena soli nella camera, lei gli slacciò i pantaloni e inginocchiatasi gli prese in bocca l'uccello. Gli regalò una mezz'ora di vero paradiso. Per il resto del tempo, quella prima volta in massima parte parlarono, mentre lui le baciava e accarezzava il seno e la passera. Lui le confessò che ciò che gli piaceva di quella relazione era il fatto di scopare proprio con lei; con una donna da tutti a ragione considerata moglie e madre esemplare, virtuosa e morigerata.
Le disse che pagando avrebbe potuto avere, senza offesa, donne ben più giovani e forse fisicamente perfette. Che non aveva mai tradito sua moglie. Che il suo oramai era un matrimonio appesantito dalla routine e dalla palese mancanza di interesse da parte della moglie per qualsiasi cosa che riguardasse il sesso. Ma disse anche che lei era ormai la sua droga; che invece di altre donne preferiva comunque invece dare a lei, proprio a lei, un aiuto concreto.
E toccare con un dito il cielo quando lei avesse acconsentito a farsi amare. Anna, dopo gli ovvii scrupoli iniziali, aveva iniziato a provare gusto nel sentirsi scopata ogni giovedì a pagamento; anche perché oramai anche lei non vedeva l'ora di farsi sfondare il culo e riempire la fica e la bocca da quell'uomo che moriva di brama per lei. Che la colmava di regali, complimenti e roventi dichiarazioni d'amore e desiderio: una vera droga per qualsiasi donna.
La storia sarebbe potuta finire qui, se non fosse per il fatto che Alfredo, sospettoso, un giorno pazientemente la aspettò all'uscita dal lavoro sin dalle due di pomeriggio. La seguì, la vide entrare in albergo con Michele. Quando lei tornò a casa da quell'ennesimo appuntamento, la costrinse a dire la verità, ad ammettere la sua relazione, facendola entrare in tutti i dettagli, soprattutto i più intimi. Lei tra le lacrime gli confessò come fosse iniziata. Lo fece anche riflettere su quanto quei soldi in più fossero utili, ovviamente e che non cadevano dal cielo.
Quando vide che il marito ascoltava con interesse estremo, iniziò ad aprirsi, piena di sottile malizia. Si sentiva gran puttana rivelata e scoprì che le piaceva molto umiliarlo, dopo che lui l'aveva trascurata sessualmente e quindi fatta soffrire a lungo. Gli rivelò perciò tutti i particolari dei suoi incontri: quello che piaceva a Michele e quello che lei stessa gli chiedeva di farle. Cose che suo marito neppure immaginave sua moglie potesse neppure pensare! Giochi di sborra, trattenimento del pene ovunque, uso di sex toys, farsi inculare dopo essersi fatta prendere a scudisciate sul culo e a schiaffi sulla fregna, pompini appassionatissimi con ingoio totale.
Si avvide immediatamente che a suo marito sorprendentemente la cosa piaceva da morire. Al punto che lui già quella prima volta a sorpresa e non resistendo più, tirò fuori l'uccello, le si inginocchò davanti, cominciò a masturbarsi piangendo e chiamandola sottovoce: 'puttana, maledetta troia.' E dicendole: 'oramai io per te sono solo un gran cornuto'. Umiliato ma felice, le sborrò sulle caviglie, con grande godimento di lui e un sentimento di pace ritrovata per lei, che lo accarezzò. Erano entrambi in lacrime. Poi Alfredo la portò subito in camera da letto: la desiderava come mai prima. Le leccò immediatamente la fregna a lungo: voleva sentire il sapore e l'odore del seme di Michele direttamente dalla fregna di sua moglie.
A tutt'oggi ormai, ogni volta che Anna torna a casa dall'incontro in albergo, dopo la descrizione minuziosa di tutto ciò che sua moglie ha appena fatto col suo capo, egli desidera subito leccarle la fregna, come antipasto d'amore. Da bravo cornuto, vuole con tutta l'anima assaggiare, ingoiare il seme fresco del maschio che ha scopato la sua donna. Perciò chiudono a chiave i figli piccoli nella cameretta, raccomandando loro di stare buoni per soli cinque minuti davanti alla tv e lui mugolando di piacere la pulisce minuziosamente, ingoiando tutto. Lei viene, tenendogli la testa ben premuta contro la fregna e lo umilia dicendogli cose del tipo: 'oh, come inghiotte bene la sborra del mio capo, il mio marito cornuto! Lui si che è un vero maschio.'
Poi comunque la notte scopano a lungo. Egli ormai la spinge a prostituirsi a Michele, la incita continuamente a intensificare gli appuntamenti, spesso dandole consigli e precise indicazioni su cosa fare e come farlo godere. Anna oggi si trova quindi di nuovo piena di amore e passione per Alfredo, suo marito. Ma anche di voglia di fare del sano e soddisfacente sesso, prendendo ovunque il grosso cazzo di Michele. Il quale è ben felice di godere della giovane madre di famiglia ogni qual volta lo voglia. Pagando, ovviamente. Lei è contentissima come una pasqua, di fare la puttana di un solo uomo in assoluta riservatezza. E di avere a casa un marito che la aspetta, cornuto e contento di esserlo. Non saprebbe dire cosa le piace di più: se il cazzo adorato del suo capo o farsi pulire la fregna, appena surriscaldata e farcita, dalla bocca e dalla lingua di suo marito.
RDA
12 notes
·
View notes
Text
"Di rosso e di nero si veste il diavolo"
...E LA DONNA SA DI ESSERLO...
26 notes
·
View notes
Text
Io e mio figlio incrociamo una donna formosa con i capelli nero corvino, le labbra tinte di rosso acceso, inguainata in top scollato e leggings neri. È molto appariscente. Superatala, osservo: "Il mio modello di femminilità". Mio figlio dice: "Quella non è femminilità, la femminilità è nel carattere".
"E come dev'essere il carattere femminile?" "Pacato. Una donna femminile non deve mai perdere la calma; non dico che debba stare in silenzio, ma non dovrebbe mai strillare."
"Intendi che la donna debba possedere una sorta di saggezza?" "Proprio così. Infatti, a scuola, dopo aver sentito una professoressa strillare, perdevo interesse ad ascoltare quello che diceva, perché ciò che sapeva non le aveva fatto acquisire saggezza".
"Ah."
14 notes
·
View notes
Text
Il mondo non è bianco o nero, ma grigio in tutte le sue sfumature, ricordatelo. Ed è in quelle sfumature che si nasconde il vero amore, ciò che desideriamo più di ogni altra cosa al mondo. Tutti possediamo un punto di grigio o di rosso o di blu, che colora le nostre fantasie. L'attrazione è una reazione chimica sorprendente e irripetibile, credimi.
Ferzan Ozpetek - Cuore nascosto
Pietro Canonica Artist
16 notes
·
View notes
Text
Ah, Sir, a novel is a mirror carried along a high road. At one moment it reflects to your vision the azure skies, at another the mire of the puddles at your feet. And the man who carries this mirror in his pack will be accused by you of being immoral! His mirror shews the mire, and you blame the mirror!
Stendhal, The Red and the Black (1830)
#francese#stendhal#the red and the black#il rosso e il nero#novel#romanzo#1800#satira#satire#writing#scrittura#realismo
3 notes
·
View notes
Text
L’amore non è solo dolcezza e romanticismo.
L'amore è anche indecente.
L'amore non chiede.
L'amore ti prende e ti sbatte
la schiena al muro in un attimo di passione.
L'amore è il cuore che batte veloce.
L'amore sono i finestrini dell'auto appannati.
L’amore è il profumo dei capelli spettinati.
L'amore è il nero del mascara
che cola quando lui non c'è.
L'amore è il rosso delle tue labbra
disfatte dai baci e dal sesso.
L'amore penetra, non si ferma in superficie.
L'amore è graffi e morsi.
L''amore marchia e lascia i segni... ♠️🔥
(Claudio Del Pizzo)
22 notes
·
View notes