#Monte della Pietà
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La pergamena dei segreti: Un thriller storico mozzafiato di G. L. Barone. Recensione di Alessandria today
Intrighi, segreti e cospirazioni nel cuore della Roma del XVIII secolo.
Intrighi, segreti e cospirazioni nel cuore della Roma del XVIII secolo.Con “La pergamena dei segreti”, G. L. Barone ci trasporta in una Roma avvolta da gelo e misteri, durante uno dei periodi più difficili del XVIII secolo. Pubblicato da Newton Compton Editori, questo thriller storico mescola abilmente realtà storica e finzione, regalando al lettore una narrazione avvincente e ricca di colpi di…
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Fondo Vedo Istituto Luce Fondo VEDO / Sinagoga di Roma Insegne di un negozio al Ghetto di Roma (Cesare Anticoli)
passanti e una donna con bambino affacciata ad una finestra - campo medio
data: 18.05.1961
luogo della ripresa: Roma
colore: b/n
materia e tecnica: gelatina bromuro d'argento/pellicola (poliestere)
oggetto: negativo
codice foto: FV00189859 Luce Anticoli
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MONTE DI PIETÀ
Venezia, maggio 2024. Credo di aver visto installazioni d’arte di ogni tipo, ma “Monte di pietà” il progetto di Christoph Büchel per Fondazione Prada a Ca’ Corner della Regina, è davvero quanto di più strabiliante mi sia capitato di visitare, in particolar modo per “l’intenzionalità” dell’installazione. Se ne è accorto anche Google Maps che arrivati alla fine di una calle con sbocco sul Canal Grande, si ostinava a dire: “Destinazione raggiunta” mentre di fronte a me solo l’insegna di un “Compro-oro”. Forse avrei dovuto arrivarci per affinità, ma nessuno del personale della Fondazione dava informazioni, anzi il personale sembrava non esserci. Nel nobile palazzo la gigantesca ricostruzione del vecchio Monte di pietà dove sono depositati oggetti di ogni tipo che sembra nessuno voglia più riprendersi. Un luogo desolatamente suggestivo e squallidamente straordinario, dove il contrasto tra la nobile architettura veneziana cozza irrimediabilmente con la paccottiglia immagazzinata in ogni dove. Un progetto che pare non sia stato gradito gran che da molti veneziani con quel finto annuncio di vendita sulla facciata del palazzo, così finto da sembrare vero e quello slogan “Venezia è bella, facciamola più bella” che sembra l’annuncio di una ennesima speculazione immobiliare. Beh certo anche Duchamp sped�� il suo orinatoio con la firma del mittente “R. Mutt” e qualcuno ci cascò, ma erano altri tempi ed io credevo di essere più smaliziato… Del resto aveva capito tutto Karl Kraus quando affermava “Fare arte consiste in trasformare in enigmi delle soluzioni” Ah dimenticavo, il “Compro-oro” era la biglietteria. Geniale!
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Accadde in una notte: Caporetto 24 ottobre 1917
CIVIDALE, 23 ottobre 1917. Sera Agitazione sempre crescente al Comando. Siamo qui in tre che non ripariamo a ricevere e mandar via telegrammi, fonogrammi.... Ogni tanto il Capo di Stato Maggiore, il Sottocapo entrano per leggere il non ancora interamente decifrato, per correggere ordini da trasmettersi; poi escono in furia. Altri ufficiali scendono e salgono le scale di corsa; arrivano e se ne vanno pezzi grossi. Nel cortile e nel giardino trepidano le automobili, scoppiano i motori dei syde-cars; la strada trema per il rotolio dei camions a precipizio.... Il generale Montuori, non mi è ancora riuscito di vederlo. Il generale Capello ha telegrafato da Padova che, sentendosi meglio in salute, è pronto a riprendere il comando. Ore appassionate d'intensa vita. L'attacco è cominciato all'ora precisa prevista, nel punto e nel modo stabiliti nell'ordine di operazione che conosciamo. Si aspettano con ansia i primi rapporti dei comandanti in linea. Tutti siamo su, intenti al lavoro. Il generale Capello è qui al Comando, si dice, ma nessuno sa nulla di preciso. Impossibile parlare con chicchessia, tanto è il daffare e l'agitazione di ognuno. Ore 4. Decifriamo i primi fonogrammi. Sorpresa dolorosa per le notizie che arrivano. Le nostre linee sono state arretrate davanti a Tolmino. Il nemico attacca da tutte le parti; avanza nella valle di Caporetto; cala dalla parte di Saga. L’ansia, l’angoscia di tutti qui, è terribile, sebbene dissimulata. Nelle facce pallide dei superiori, che s'intravedono mentre corrono da una stanza all'altra, danno ordini, spiccano ufficiali, ciclisti verso le linee, si legge l’inquietudine, il tormento dello spirito. Lorenzoni, il capitano Settimanni, i tenenti Onofri ed io, ritti in mezzo alla stanza, ci guardiamo in faccia senza osare di comunicarci i nostri pensieri. Consultiamo in silenzio le carte appese ai muri.... È possibile? Si sente che altre notizie ci sono nascoste, sebbene i dispacci che decifriamo con rabbiosa impazienza ne portino ad ogni istante delle più gravi. Altre linee sono state abbandonate. Arriva il capitano Ajraghi comandante del Quartier generale e ci ripete alcune voci che circolano nel comando, in paese.... — Che disastro! Che disastro!... Ma i nostri, i nostri, cosa fanno? Dopo il bombardamento nemico non si ode quasi più un colpo di cannone. Eppure si dice che le fortificazioni arretrate in quel punto siano formidabili, imprendibili. Abbiamo trasmesso ordini tremendi di resistenza sulla linea Monte Mia — Matajur — Monte Cucco — Kolovrat — Santa Lucia. — Restare su questa linea fino alla morte. Punire senza pietà ogni debolezza nella difesa, qualunque segno d'indisciplina. Le truppe nemiche sono entrate in Caporetto. I nostri resistono ancora sui monti. Ma le notizie si fanno più rare. Si vive come in un buio pieno di minacce. Si spera in una forte resistenza alla stretta di Saga. Qualcuno dice però che è già stata forzata. Che cosa avviene? Non si capisce più.... E questo silenzio, lassù!... Col viso disfatto, gli occhi annebbiati dallo sforzo sui cifrari, guardiamo come intontiti la gente che seguita ad andare e venire. 24 ottobre. All'alba, sono andato in camera mia per riposarmi un'ora. Dormiveglia tormentoso dopo l’atroce notte. L'atroce notte! Che cosa è mai successo? [...] Non ho il coraggio d'interrogare il Sottocapo o il generale Egidi, nero in viso e agitato. Ma capisco che qui avviene qualcosa di tremendo. Si parla della perdita del Matajur, dello sfacelo della linea; ma le notizie sono ormai confuse e contraddittorie. Non si sa più che pensare.
A. Soffici, La ritirata del Friuli, note di un ufficiale della seconda armata, Firenze, Vallecchi, 1919. Online su Archive.
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Otto templi vi sono in quel di Agrigento, ognuno nell’antichità dedicato ad un dio potente e generoso. Io li visito chiedendo il perché, i segreti e la magia di quanto chiamano amore (da un idea di @aphroditeurania22).
Υπάρχουν οκτώ ναοί στον Ακράγα, ο καθένας στην αρχαιότητα αφιερωμένος σε έναν ισχυρό και γενναιόδωρο θεό. Τους επισκέπτομαι ρωτώντας γιατί, τα μυστικά και τη μαγεία αυτού που λένε αγάπη (από μια ιδέα της @ Aphroditeurania22).
TEMPIO DI VULCANO (EFESO) - Piccole differenze vi erano tra il dio Vulcano dei Romani ed il dio Efeso dei Greci. Alla fine, il costruttore delle armi degli dei e il marito di Venere vennero assimilati ad una unica divinità. Tra gli antichi romani, nel momento del sacrificio venivano accesi tre fuochi. Uno di questi era quello dedicato a Vulcano ed era posto ai margini dell’area cerimoniale per distruggere i demoni che avrebbero contrastato la cerimonia. Per questo motivo ad Agrigento, il tempio di Vulcano era stato costruito a parte, fuori dalle mura a protezione dai male oscuro.
Tempio di Vulcano - Tutti si stupiscono come possa essere tu che pieghi il ferro dandogli forme mortali, proprio tu che vivi nell’antro oscuro del nero monte, tra le fiamme e le scintille del fuoco distruttore, come possa essere tu coperto di cenere e difettoso nel corpo il marito di chi tra le dee, è pura bellezza, è assoluta perfezione che domina i cuori, accende le passioni, genera i desideri, concepisce i peccati e giustifica la loro redenzione. Tu, padrone di diritto ma non nella realtà, della bellezza assoluta, amante per legge, tradito per destino, amante inutile e provvisorio. Tu divorato dalla gelosia, dal possesso negato, dal diritto rubato, che vivi nell’oscurità del tuo lavoro il tuo oscuro dolore, con cui pieghi il ferro, con la tua rabbia che armi i forti solo perché mietano le vite che la tua gelosia vorrebbe cancellare. La gelosia, desideri rubati, voglie tradite, passione omicida, amore avvelenato nell’odio, fuoco distruttore, anima che annega nell’amore cannibale, nella sua terribile negazione. A te vengo e porto doni come un malato che ne vista un altro, come un carcerato che tra le sbarre ne saluta un altro chiedendoti la forza e la pazienza che porti un giorno alla pace, ma non la pietà, non il perdono che lei non ha e che non mostra con la bellezza delle sue forme donata ad altri sacrileghi e falsi. L’amore è follia, è una nave che nelle tempeste non riusciamo a governare, un puledro che non obbedisce, un fuoco che accendiamo per diletto e che poi ci divora. Tu sai quanto sia l’amore dolore e vergona, sai la vetta che con le sue illusioni promette e l’abisso in cui la sua disillusione ci scaraventa: tu conosci l’inganno che esso è, le sue promesse negate, le aspettative tradite, la sua falsa eternità. A te vengo a chiedere conforto e cura, perché l’amore rende gli uomini dei e i dei, uomini mortali e sofferenti, l’amore nessuno rispetta e tutti tradisce.
TEMPLE OF VULCANO (EFESUS) - Small differences existed between the god Vulcan of the Romans and the god Ephesus of the Greeks. Eventually, the weapon maker of the gods and the husband of Venus were assimilated into a single deity. Among the ancient Romans, three fires were lit at the time of sacrifice. One of these was the one dedicated to Vulcan and was placed on the edge of the ceremonial area to destroy the demons that would have thwarted the ceremony. For this reason, in Agrigento the temple of Vulcan was built separately, outside the walls to protect against dark evil.
Temple of Vulcan - Everyone is amazed how it can be you who bends iron giving it mortal shapes, you who live in the dark cave of the black mountain, among the flames and sparks of the destructive fire, how you can be you, covered in ashes and defective in the body, the husband of who among the goddesses, is pure beauty, is absolute perfection that dominates hearts, ignites passions, generates desires, conceives sins and justifies their redemption. You, master by right but not in reality, of absolute beauty, lover by law, betrayed by destiny, useless and temporary lover. You devoured by jealousy, by denied possession, by stolen right, who live your dark pain in the darkness of your work, with whom you bend iron, with your anger who arms the strong only because they reap the lives that your jealousy would like cancel. Jealousy, stolen desires, betrayed desires, murderous passion, love poisoned in hate, destructive fire, soul drowning in cannibal love, in its terrible denial. I come to you and I bring gifts like a sick person who sees another, like a prisoner who greets another between bars asking you for the strength and patience that will lead one day to peace, but not the pity, not the forgiveness that she does not he has and which he does not show with the beauty of his forms given to other sacrilegious and false ones. Love is madness, it's a ship that we can't manage in storms, a foal that doesn't obey, a fire that we light for pleasure and that then devours us. You know how much pain and shame love is, you know the summit that with its illusions promises and the abyss into which its disillusionment throws us: you know the deception it is, its promises denied, its expectations betrayed, its false eternity. I come to you to ask for comfort and care, because love makes men gods and gods, mortal and suffering men, love respects no one and betrays everyone.
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E il monte che si è rotto e ha fatto lo sterminio è uno dei monti della mia vita, il cui profilo è impresso nel mio animo e vi rimarrà per sempre. Ragione per cui chi scrive si trova ad avere la gola secca e le parole di circostanza non gli vengono. Le parole incredulità, orrore, pietà, costernazione, rabbia, pianto, lutto, gli restano dentro col loro peso crudele. [...] Ancora una volta la fantasia della natura è stata più grande ed astuta che la fantasia della scienza. (Dino Buzzati)
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#NewsPA - Dichiarazione Presidente prima circoscrizione Giovanni Bronte - Proroga raccolta differenziata centro storico
“Spiace constatare che la proroga dell’inizio della raccolta differenziata nei quartieri Monte di Pietà/Palazzo Reale sia stata soltanto dal 10 al 24 Gennaio… Read More “Spiace constatare che la proroga dell’inizio della raccolta differenziata nei quartieri Monte di Pietà/Palazzo Reale sia stata soltanto dal 10 al 24 Gennaio… Feed RSS – Comune di Palermo Notizia
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PREMIATO CON IL GOLDEN MUSE AWARD LO STILISTA ROBERTO GUARDUCCI
Domenica 8 settembre 2024 nel prestigioso e storico Palazzo del Monte di Pietà di Messina saranno consegnati gli importanti premi “Golden Muse Award” ad alcuni tra più autorevoli e illustri stilisti che si sono particolarmente distinti (anche a livello internazionale) nel mondo della moda, dell’arte e della cultura, all’interno dell’evento INTERNATIONAL FASHION WEEK organizzato dalla Camera Nazionale Giovani Fashion Designer presidente Alessandra Giulivo. https://www.fashionluxury.info/it/
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La Pergamena dei Segreti: un viaggio tra intrighi, storia e mistero. G.L. Barone ci regala un thriller storico che cattura dalla prima all’ultima pagina. Recensione di Alessandria today
Trama. Ambientato nella Roma del 1763, La Pergamena dei Segreti di G.L. Barone trascina il lettore in un’atmosfera cupa e gelida, dove neve e carestia mietono vittime
Trama.Ambientato nella Roma del 1763, La Pergamena dei Segreti di G.L. Barone trascina il lettore in un’atmosfera cupa e gelida, dove neve e carestia mietono vittime. Al centro della narrazione troviamo l’enigmatica morte del cardinale Girolamo Colonna di Sciarra, ritrovato privo di vita nei pressi del Palatino. Apparentemente naturale, la morte nasconde in realtà legami con intrighi di potere e…
#ALCHIMIA#Alchimista#Alessandria today#autori italiani#avidità#baronessa d’Acoz#Bestseller#camerlengo#Cardinale#Chiesa#Colonna di Sciarra#Dan Brown#Fede#G.L. Barone#Giallo storico#Google News#Intrighi#italianewsmedia.com#La Pergamena dei Segreti#letteratura italiana#lettura consigliata#LIBRI TRADOTTI#mistero#Mistero storico#Monte della Pietà#Narrativa#Newton Compton#Newton Compton Editori#novità editoriali.#Pier Carlo Lava
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BUON GIORNO A TUTTI DI CUORE <3 OGGI 16 LUGLIO DEDICATO ALLA MADONNA DEL CARMELO.... TANTISSIMI AUGURI A TUTTE LE PERSONE CHE HANNO QUESTO MERAVIGLIOSO NOME 🌹🙏O VERGINE GLORIOSA E BENEDETTA A TE AFFIDIAMO COL CUORE IN MANO TUTTE LE NOSTRE PREGHIERE IN TE CONFIDIAMO O DOLCE MADRE TU SEI LA NOSTRA SPERANZA 🙏LA TUA BENEDIZIONE SIA SEMPRE CON NOI E CON TUTTI I NOSTRI CARI <3 AVE MARIA <3
💕🙏💕🙏💕🙏💕🙏💕🙏💕🙏💕🙏💕
SUPPLICA ALLA MADONNA DEL CARMINE
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
O gloriosa Vergine Maria, madre e decoro del monte Carmelo che la tua bontà ha scelto come luogo di tua particolare benevolenza, in questo giorno solenne che ricorda la tua materna tenerezza per chi piamente indossa il santo Scapolare, innalziamo a te le più ardenti preghiere, e con confidenza di figli imploriamo il tuo patrocinio.
Vedi, o Vergine santissima, quanti pericoli temporali e spirituali da ogni parte ci stringono: ti prenda pietà di noi. Il titolo col quale oggi ti celebriamo richiama il luogo scelto da Dio per riconciliarsi con il suo popolo quando questo, pentito, volle ritornare a lui. Dal Carmelo infatti salì per mano del profetta Elia il sacrificio che dopo lunga siccità ottenne la pioggia ristoratrice, segno della restituita benevolenza di Dio: la preannunciò con gioia il santo profeta quando ebbe visto levarsi dal mare una bianca nuvoletta che in breve ricoprì il cielo. In quella nuvoletta, o Vergine immacolata, i tuoi figli carmelitani hanno ravvisato te, sorta immacolata dal mare dell'umanità peccatrice e che nel Cristo ci hai dato l'abbondanza di ogni bene. In questo giorno solenne sii per noi nuova sorgente di grazie e di benedizioni. Salve, Regina...
Per dimostrarci ancor più il tuo affetto, o madre nostra amorosissima, tu riconosci come simbolo della nostra devozione filiale l'abitino che piamente portiamo in tuo onore e che tu consideri come tua veste e segno della tua benevolenza.
Grazie, o Maria per il tuo Scapolare. Quante volte, però, ne abbiam fatto poco conto; quante volte abbiam portato indegnamente quell'abito che doveva essere per noi simbolo e richiamo alle tue virtù!
Ma tu perdonaci, o madre nostra amabile e paziente! E fa' che il tuo santo Scapolare ci sia difesa contro i nemici dell'anima, richiamandoci il pensiero di te, e del tuo amore, nel momento della tentazione e del pericolo.
O madre nostra dolcissima, in questo giorno che ricorda la tua continua bontà verso di noi che viviamo la spiritualità del Carmelo, commossi e fidenti ti ripetiamo la preghiera che da secoli ti rivolge l'Ordine a te consacrato: Fiore del Carmelo, vite prodigiosa, splendore del cielo: Vergine Madre, mite e dolce, proteggi noi tuoi figli che ci proponiamo di salire con te il mistico monte della virtù, per giungere con te alla beatitudine eterna! Salve, Regina...
E' grande, o Maria, il tuo amore per i diletti figli rivestiti del tuo Scapolare. Non contenta di aiutarli perché vivano in modo da evitare il fuoco eterno, ti prendi cura anche di abbreviare ad essi le pene del purgatorio, per affrettare l'ingresso in paradiso.
Questa è una grazia, o Maria, che conduce una lunga serie di grazie, e veramente degna di una madre misericordiosa, quale tu sei.
Ed ecco: come Regina del purgatorio tu puoi mitigare le pene di quelle anime, tenute ancora lontane dal godimento di Dio. Pietà ti prenda dunque, o Maria, di quelle anime benedette. In questo bel giorno si riveli loro la potenza della tua intercessione materna.
Noi ti supplichiamo, o Vergine pura, per le anime dei nostri cari e per tutte quelle che in vita furono ascritte al suo Scapolare e si sforzarono di portarlo piamente. Per esse ottieni che, purificate dal sangue di Gesù, siano ammesse quanto prima alla felicità eterna.
Ed anche per noi ti preghiamo! Per gli ultimi istanti della nostra vita terrena: assistici pietosa e rendi vani i tentativi del nemico infernale. Prendici tu per mano, e non lasciarci sinché non ci vedrai vicini a te in cielo, eternamente salvi. Salve, Regina...
Ma tante e tante grazie vorremmo chiederti ancora, o madre nostra dolcissima! In questo giorno, che i nostri padri dedicarono alla gratitudine per te, ti supplichiamo di beneficarci ancora. Impetraci la grazia di non macchiare mai di colpa grave quest'anima nostra, che tanto sangue e dolore è costata al tuo divin Figlio. Liberaci dai mali del corpo e dello spirito: e se sono utili alla nostra vita spirituale, concedici anche le altre grazie d'ordine temporale che abbiamo in animo di chiederti per noi e per i nostri cari. Tu puoi esaudire le nostre richieste: e abbiamo fiducia che le esaudirai nella misura del tuo amore, per l'amore con cui ami il Figlio tuo Gesù, e noi, che a te siamo stati affidati come figli.
Ed ora benedici tutti, o madre della Chiesa, decoro del Carmelo. Benedici il sommo Pontefice, che in nome di Gesù guida il popolo di Dio, pellegrinante in terra: concedigli la gioia di trovare pronta e filiale risposta ad ogni sua iniziativa. Benedici i Vescovi, nostri Pastori, e gli altri sacerdoti. Sostieni con particolare grazia quelli che zelano la tua devozione, specialmente nel proporre il tuo Scapolare come simbolo e incentivo a imitar le tue virtù.
Benedici i poveri peccatori, perché anch'essi sono figli tuoi: nella loro vita c'è stato sicuramente un momento di tenerezza per te e di nostalgia per la grazia di Dio: aiutali a ritrovare la via verso il Cristo salvatore e la Chiesa che li attende per riconciliarli al Padre.
Benedici infine le anime del purgatorio: libera con sollecitudine quelle che ti sono state devote. Benedici tutti i tuoi figli, o sovrana nostra consolatrice. Sii con noi nella gioia e nella tristezza, in vita e in morte: e l'inno di ringraziamento e di lode che innalziamo in terra, ci sia concesso, per la tua intercessione, di proseguirlo in cielo a te e al Figlio tuo Gesù, che vive e regna per tutti i secoli dei secoli. Amen. Ave, Maria...
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Christoph Büchel: Monte di Pietà
Il concetto di debito come base della società e strumento di potere è sviluppato nella mostra aperta a Venezia da Fondazione Prada
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Tiresia
Faccio fatica a tenere a mente le cose, sono perennemente distratta dai tuoi pensieri. Cerco frammenti bisbigliati di poesia, nella speranza di riuscire a comporre qualcosa di malaticcio e infermo. Ho la febbre da giorni, una febbre mentale, che sale e scende come grandi montagne, nella grande ricerca di una valle. Ma non c’è niente qui, fra queste quattro mura rovinate, in queste giornate smorte e un po’ calde, lontano dal tuo sguardo. Mi sento sfiorire fra le braccia della primavera.
Ho perso le tue mani dolci e ferme che disegnavano sulla mia pelle la poesia del tuo amore: il tuo cuore poeta s’è fatto arcano. E io ho perso gli occhi per leggere. Come un’indovina m’aggiro la notte alla ricerca di risposte, segni, ma gli dei mi ignorano, la tua bocca si cuce e non riesco a far altro che supplicare le moire di perdono e pietà. Vecchio, consumato e cieco s’è fatto il mio volto. E mi sento nell’attesa di sentir bussare alla mia porta il braccio ossuto di Caronte che m’annuncia di salpare.
Eccomi qui - delirante in cima a un monte - a declamare il mio Eros ferito.
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Mattarella,memoria eccidio Marzabotto pietra angolare Carta e Ue
“A Marzabotto e nei territori che cingono Monte Sole, 79 anni or sono, si toccò l’abisso della barbarie e della disumanità. Centinaia e centinaia di persone inermi furono braccate per giorni e uccise dalle truppe naziste, con la complicità di fascisti locali. Non ci fu alcuna pietà per bambini, donne, anziani, disabili, religiosi. Le vicende della Guerra stavano costringendo gli occupanti ad…
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BUILDING TERZO PIANO [via Monte di Pietà 23, 20121 Milano] presenta Alessandro Pongan. TOTEM a cura di Serena Tabacchi, un’esposizione che affronta il passaggio tra la magia e il divino attraverso una selezione di sculture, arazzi e opere native digitali in cui il dialogo tra la simbologia del corpo e l’evoluzione della società contemporanea tentano di riscoprire il valore del sacro.
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#NewsPA - ¿Festinello di Santa Rosalia 2024¿ al Monte di Pietà del 12 e 13 luglio 2024 - allegata Ordinanza N° 862 del 12/07/2024
In allegato l’Ordinanza n.862 del 12.07.2024 che prevede la limitazione temporanea della circolazione veicolare in piazza del Monte di Pietà in occasione della manifestazione “Festinello di Santa Rosalia 2024” al Monte di Pietà che si svolgerà nelle giornate del 12 e 13 luglio 2024. Read More In allegato l’Ordinanza n.862 del 12.07.2024 che prevede la limitazione temporanea della…
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Filippo Vitale (Napoli, 1585 – 1650) uno degli artefici della pittura ba...
Era figlio di Marino Vitale e Laudonia Di Carlo. La data di nascita esatta non è ancora nota, ma probabilmente fu battezzato nella parrocchia napoletana di San Giorgio Maggiore. Il padre lavorava come doratore nella Strada di Monteoliveto, dove aveva la sua bottega anche il pittore Carlo Sellitto. Come Sellitto, Filippo Vitale imparò il mestiere nella bottega del pittore fiammingo Louis Croys e probabilmente conobbe anche Louis Finson e altri artisti nordeuropei. Dopo la prematura scomparsa di Carlo Sellitto, avvenuta il 2 ottobre 1614, Filippo si occupò della vendita dei suoi beni e completò la crocifissione iniziata dall'amico defunto per la chiesa di Santa Maria in Cosmedin a Portanova. Il 1 ottobre 1612 Filippo sposò in Santa Maria della Carità la vedova del pittore Tommaso De Rosa, Caterina Di Mauro, e ne adottò i cinque figli. Di questi due divennero anche pittori, Giovan Francesco, detto Pacecco De Rosa, e Diana, detta Annella De Rosa. Filippo e Caterina ebbero insieme anche sei figli; la loro terza figlia Orsola Margherita sposò nel 1639 Anello Falcone. Filippo Vitale ricevette la sua prima commissione per un quadro di San Francesco nel 1613 da Giovanni Di Napoli, abate del monastero di Santa Maria di Monteoliveto, che in seguito gli commissionò altri quadri. Oltre ai soggetti religiosi, Vitale dipinse anche ritratti. Dalla fine del 1616 alla metà del 1619 collaborò con Caracciolo e Giovan Vincenzo Forlì alla decorazione dell'Annunciazione di Capua, dipingendo i quattro dipinti del soffitto. Su commissione di Cesare Carmignano, Vitale dipinse la Madonna col Bambino ei santi Gennaro, Nicola di Bari e Severo nel 1618 per la chiesa di San Nicolò alle Sacramentine. Il quadro si trova nel Museo di Capodimonte dal 1991 ed è caratterizzato da un elegante naturalismo che è ovviamente influenzato da Jusepe de Ribera. Al committente piacque così tanto che l'anno successivo ordinò al pittore anche una Madonna di Costantinopoli, oggi purtroppo andata dispersa. Altre note opere di Vitale della sua prima fase creativa sono l'angelo custode firmato nella chiesa della Pietà dei Turchini e una liberazione di S. Pietro dalla prigione che si ispira al quadro del 1615 di Caracciolo nel Pio Monte della Misericordia. Dalla fine degli anni 1620 Vitale cambiò il suo stile fino ad allora naturalistico in una direzione più elegante, decorativa e bella, influenzata dalle innovazioni di Massimo Stanzione e dei pittori bolognesi di Napoli Domenichino e Lanfranco. Un ruolo non trascurabile lo svolse anche il figliastro Pacecco de Rosa, che divenne il successore di Vitale nella conduzione della bottega. Nelle opere di questa fase non sempre si distinguono nettamente le mani di Vitale e Pacecco. Filippo Vitale morì il 18 marzo 1650. C'è una certa confusione sul luogo della sua tomba: secondo i registri della sua parrocchia di San Giuseppe Maggiore, fu sepolto nel cimitero del monastero associato, comecome da lui desiderato; invece, secondo il registro dei morti della chiesa di San Giovanni Maggiore, sul "Monte Calvario" sarebbe stato sepolto un "Filippo Vitale, marito di Catarina".
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