#istituto luce
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Fondo Vedo Istituto Luce Fondo VEDO / Sinagoga di Roma Insegne di un negozio al Ghetto di Roma (Cesare Anticoli)
passanti e una donna con bambino affacciata ad una finestra - campo medio
data: 18.05.1961
luogo della ripresa: Roma
colore: b/n
materia e tecnica: gelatina bromuro d'argento/pellicola (poliestere)
oggetto:��negativo
codice foto: FV00189859 Luce Anticoli
#archivio istituto luce#istituto luce#ghetto di roma#portico di ottavia#roma#rione sant'angelo#anticoli#quartiere ebraico#monte savello#san gregorio ai quattro capi#san gregorio della divina pietà#isola tiberina#circo flaminio
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frammenti di cb @ istituto luce
Tratto dal documentario di Tonino Cervi (1995): Frammenti di teatro italiano
youtube
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#Canti Orfici#Carmelo Bene#cb#Dino Campana#Frammenti di teatro italiano#giornata mondiale del teatro#il tramonto dell&039;io#intervista#Istituto Luce#lettura#Tonino Cervi#Youtube
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Quello di Vannacci lo hanno tradotto in italiano?
L'ignoranza abissale dei troll pro-Benita la dà un post di questo genere:
"Questo Scurati: uno sconosciuto in cerca di visibilità"
Glielo diciamo a questi minus habentes che il signor Scurati di uno solo dei suoi libri ha venduto più di 500.000 copie ed è stato tradotto in 40 nazioni?
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Sei mesi..Sei mesi e' durato quel tam tam ossessivo del nuovo istituto luce made in Italy: "Giorgia Meloni la nuova Merkel europea". Piu' di Draghi, piu' di Churcill, piu' di Willy Brandt. L'incoronazione sarebbe dovuta esserci a Giugno, all'indomani delle elezioni Europee. Le dx a far bottino pieno fino a diventare un fiume in piena che travolgeva tutto il vecchio di prima. Poi sono arrivati i numeri, quelli che la matematica ne fa una scienza esatta e quei numeri raccontano un altro mondo. "E adesso? Aiuto! Aiuto! Come la raccontiamo? Ed ecco la nuova strategia: lo spauracchio dei franchi tiratori. "La Von Der Leyen in ginocchio da Giorgia a mendicare i suoi voti per essere rieletta". "Senza i voti della Meloni La Von Der Leyen non avra' il secondo mandato e Giorgia vuole una sostanziosa contropartita, un asso pigliatutto o muoia Sansone con tutti i filistei". Fitto e Giorgietti scaldano i motori e tutti a valutare quali portafogli avrebbe gestito l'Italia grazie alla scaltrezza della nostra Premier. Ieri si e' finalmente votato. Ursula ha strizzato l'occhio ai verdi, cosi Fd'I ha votato contro la rielezione della tedesca ma lei e' stata rieletta lo stesso. Per fare la Merkel, Giorgia dovra' aspettare almeno altri 5anni e di pesante, per ora, abbiamo portato a casa solo due enormi cojioni per tutti i fiumi di parole e inchiostro spesi dai nostri Istituto Luce. @ilpianistasultetto
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il logo nuovo di Sanremo mi sa di Istituto Luce ma poteva andar peggio. potevano fare una minchiata tipo “Sanremo: il festival della canzone ITALIANA” con italiana grande il doppio di Sanremo
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Sulla Topolino amaranto si va che è un incanto e dalle parti della Fiat (che ormai è un logo di Stellantis) hanno pensato che non ci fosse nulla di meglio che appiccicare una bandiera italiana sulle portiere del quadriciclo venduto in Italia sulla spinta del patriottismo. Peccato che quelle auto di italiano non abbiano nulla: non il progetto iniziale, non l’idea se non per l’usurpazione del nome, non la manodopera e nemmeno – figurarsi – le tasse per sostenere l’Italia, la sanità italiana, i conti italiani, i servizi italiani, le pensioni italiane e così via.
La Guardia di finanza ne ha bloccate 134 al porto di Livorno per violazioni della legge sul Made in Italy (che non ha nemmeno un nome italiano). Per i funzionari della dogana e le fiamme gialle la produzione in Marocco e il tricolore sulla fiancata sarebbe in contrasto con la normativa a tutela del made in Italy, la legge 350 del 2003. Si tratterebbe di una probabile “funzione decettiva di tali segni”, ossia ingannevole, “che porterebbero il consumatore a ritenere che la produzione dei suddetti beni sia avvenuta in Italia”.
Chissà che questa non sia la volta buona per accorgersi che Stellantis si atteggia da Fiat in Italia per poi diventare internazionale quando deve dislocare stabilimenti e tasse. Quella sì che sarebbe una difesa della Patria davvero originale.
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the reason they feel so confident pulling shit like this though is that for years journalists have been complacent, have let them spew any little story and propaganda speech they wanted without pointing out the obvious contradictions in what they said and the outright lies they made up, have allowed press conferences to become rallies instead and this is the result. rai being turned into istituto luce. thanks for nothing you fucking spineless press
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Ieri, su tutti i Tg Rai, i giornalisti hanno letto questo comunicato:
"La maggioranza di governo ha deciso di trasformare la Rai nel proprio megafono. Lo ha fatto attraverso la Commissione di Vigilanza che ha approvato una norma che consente ai rappresentanti del governo di parlare nei talk senza vincoli di tempo e senza contraddittorio. Non solo, Rainews24 potrà trasmettere integralmente i comizi politici, senza alcuna mediazione giornalistica, preceduti solamente da una sigla.
Questa non è la nostra idea di servizio pubblico, dove al centro c'è il lavoro delle giornaliste e dei giornalisti che fanno domande (anche scomode) verificano quanto viene detto, fanno notare incongruenze. Per questo gentili telespettatori vi informiamo che siamo pronti a mobilitarci per garantire a voi un'informazione indipendente, equilibrata e plurale". A breve la rai sarà rinominata in "istituto luce 2.0"
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"Breve clip di un elettore del PD, poco prima di recarsi alle urne" // Archivio Storico Istituto Luce
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Da quando la Meloni è al governo i telegiornali hanno toccato dei livelli che Istituto Luce scansati proprio e la giornata di oggi ne è l'esempio massimo
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MOANA POZZI • PILLOLE DI MOANA [ISTITUTO LUCE, 1986]
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aperto il bando per partecipare alla terza edizione di unarchive found footage fest
UnArchive Found Footage Fest bando di partecipazione alla III edizione Aperto il bando per partecipare alla terza edizione di UnArchive Found Footage Fest. C’è tempo fino al 15 gennaio 2025 Dal 30 settembre è on line il bando per partecipare alla terza edizione di UnArchive Found Footage Fest, il festival internazionale con sede a Roma dedicato al riuso creativo delle immagini. La seconda…
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Calo delle nascite in Italia: uno specchio delle difficoltà economiche
L’Italia ha registrato solo 379.000 nascite nel 2023, il numero più basso dall’unificazione del paese nel 1861. Questo dato, più che un semplice indicatore demografico, riflette profonde problematiche socio-economiche che affliggono la penisola da decenni.
Le cause di questo drastico calo delle nascite sono molteplici, ma una delle più evidenti è la difficoltà crescente di sostenere una famiglia in un’economia caratterizzata da stipendi stagnanti e costi della vita in aumento. Tra il 1991 e il 2022, gli stipendi in Italia hanno mostrato una crescita quasi inesistente, attestandosi su un misero incremento dell’1%, secondo il Rapporto Inapp (Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche). Questo stallo retributivo è tanto più allarmante in un contesto di bassa produttività del lavoro, che, nonostante abbia registrato una crescita maggiore rispetto agli stipendi, non ha impedito il deterioramento delle condizioni economiche dei lavoratori italiani.
Negli ultimi anni, la situazione è ulteriormente peggiorata. A differenza di altri paesi europei, dove dopo il 2020 si è assistito a un incremento delle retribuzioni, in Italia si è verificata una diminuzione. L’inflazione gioca un ruolo chiave in questo contesto, erodendo ulteriormente il potere d’acquisto delle famiglie italiane. In parallelo, si osserva una preoccupante redistribuzione del reddito, con una quota crescente di profitti a discapito dei salari, stabilizzatisi rispettivamente intorno al 40% e al 60% del PIL.
In un tale scenario, come può una coppia, in cui spesso lavora un solo membro, sopravvivere con uno stipendio medio di 1300 euro, quando l’affitto di un appartamento non scende mai sotto i 600 euro? A questi costi si aggiungono le spese per assicurazioni, utenze domestiche come luce e gas, e internet, rendendo la prospettiva di crescere una famiglia non solo difficile ma quasi proibitiva.
La diminuzione delle nascite in Italia non è quindi soltanto un fenomeno demografico, ma il sintomo di un disagio economico profondo, che vede famiglie sempre più strette nella morsa di costi crescenti e salari che non tengono il passo. La difficoltà di garantire un tenore di vita accettabile, unita alla mancanza di supporti adeguati per le famiglie, spiega perché molte coppie decidano di rimandare o rinunciare del tutto alla genitorialità.
Per invertire questa tendenza, sarebbe necessario un impegno concreto da parte delle istituzioni, attraverso politiche mirate all’aumento dei salari, al sostegno delle famiglie giovani e alla riduzione dei costi della vita. Solo così l’Italia potrà sperare di superare questa crisi demografica e sociale, garantendo un futuro più luminoso alle nuove generazioni.
#italia#scopri24#riflessione#scopri24.it#consapevolezza#vita#demographics#nascita#futuro#social media#bambini
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Milano Centrale - Archivio Storico Istituto Luce
Quando alle viste appare la Stazione Centrale ti senti subito attratto dalle sue grandi tettoie che ti si fanno incontro come cornucopie da cui entrano ed escono i treni come gli zecchini della dea fortuna, ti tengono all'asciutto quando piove, ti scaldano per bene sotto il sole, sono come dei teloni di una serra agricola, però fatta di putrelle imbullonate. Un intrico di binari decide il destino dei treni in misteriose traiettorie, ci sono stati casi di treni avvistati da lontano al binario 2 che si sono arrestati dopo lungo zigzagare al binario 41, alcuni di loro non si sono più ritrovati, finiti chissà dove in una piega del continuum spazio-temporale all'interno di un tesseratto a cinque dimensioni in cui ancora adesso vagano recuperando all'infinito il loro ritardo di 17 minuti.
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Ci sono le mirabolanti parole dei nostri leader nazionali e dei nostri media, tutti.. poi c'e' la dura realta', quella che mette in chiaro le capacita' della nostra classe diplomatica e politica. La Meloni non e' riuscita a far votare Roma nemmeno dagli amici stretti. Lei che aveva come slogan: "Portiamo l'Italia nel futuro". Per settimane i cinegiornali del nuovo istituto luce ci parlavano di impresa possibile, di un testa a testa fino all'ultimo voto anche a seguito degli attentati arabi del 7-ottobre contro Israele..
"Siamo li li..siamo a un passo.".. poi si vota e... arriviamo terzi, nemmeno secondi.
EXPO' 2030
RIAD- ARABIA SAUDITA - VOTI 119
BUSAN - COREA DEL SUD VOTI 27
ROMA - ITALIA VOTI 17
Figuraccia di cacca. Un Paese di politici fantozziani che si credono tutti megadirettorigalattici.
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“ Nei miei parti letterari, l'esiguità del contenuto si accompagnava a un'assoluta dimenticanza delle convenienze. Una parte di essi, con gran gioia dei benpensanti, non vide mai la luce. Essi venivano ritagliati dalle riviste dalla forbice del censore, e servirono di pretesto per citarmi in giudizio per infrazione di due articoli del codice allo stesso tempo: per il tentativo di sovvertire l'ordine esistente e per pornografia. Il mio processo si sarebbe dovuto celebrare nel marzo del 1917, ma alla fine di febbraio il popolo si sollevò intervenendo in mio favore, dette alle fiamme l'atto di accusa, e insieme con esso l'edificio stesso del tribunale distrettuale. A quel tempo Aleksej Maksimoviè abitava sulla prospettiva Kronverskij. Gli portavo tutto quello che scrivevo, e allora io scrivevo un racconto al giorno (piú tardi mi avvenne di abbandonare un tale sistema, per andare a finire all'estremo opposto). Gorkij leggeva tutto, respingeva tutto ed esigeva che continuassi. Finalmente ci stancammo tutti e due, e un giorno Gorkij mi disse con la sua sorda voce di basso: — È ormai assolutamente chiaro che voi, amico mio, non capite proprio niente, ma in molti casi tirate a indovinare... Sarà bene quindi che ve ne andiate un po' fra la gente... E il giorno seguente mi svegliai corrispondente di un giornale non ancora nato, con in tasca duecento rubli d'indennità di trasferta. Il giornale non vide mai la luce, ma l'indennità di trasferta mi fece comodo. La mia missione durò sette anni, percorsi tanta strada e fui testimone di tante lotte. Sette anni piú tardi, quando mi rimandarono a casa, compii il secondo tentativo per pubblicare i miei racconti, e ricevetti da Gorkij il seguente biglietto: « Prego, si può cominciare... » E di nuovo, appassionata e costante, la sua mano riprese a trascinarmi. L'esigenza di aumentare continuamente e a qualsiasi costo il numero delle cose belle e utili su questa terra, veniva comunicata da Gorkij a migliaia di persone che lui stesso aveva saputo scovare ed educare, e per mezzo di esse quell'esigenza veniva comunicata a tutta l'umanità. Egli era posseduto da un'inaudita, infinita passione per la creazione umana, passione che in lui non s'indeboliva mai, neppure per un istante. Gorkij soffriva quando una persona, da cui egli si aspettava molto, si dimostrava sterile; e invece si stropicciava felice le mani e strizzava l'occhio al mondo, al cielo e alla terra quando da una scintilla si levava una fiammata... “
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Brano tratto da L’inizio (1938), testo raccolto in:
Isaak Babel’, L’armata a cavallo. Racconti di Odessa. Racconti vari editi e inediti, (traduzione di Gianlorenzo Pacini), Istituto Geografico De Agostini (collana Capolavori della narrativa), 1982; pp. 331-32.
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