#Michel Sant'Angelo
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spear-gsun · 10 months ago
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I played the touhou jesus fangame
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anglo-norman · 1 year ago
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Shrines to St. Michael.
"Mountains figure prominently at the mighty ganglia of the story of Christianity... As Jesus prays atop the holy mountain, the other world intersects with ours as the divine comes down to the human, as the eternal touches the temporal and mortal. And that other world is the ultimate reality, not this one. No wonder that St Michael, ‘Quis ut Deus,’ has his shrines on lofty peaks; no wonder the Celts worshipped on hills and mountains...
The spirit of the Archangel Michael permeates discussion of the world of the Celts—shrines such as Skellig Michael on precipitous mountain-tops in the cold and wet Celtic desert; early connections with the ancient Eastern world; guardianship of Tuscany, Provence, Normandy, and Cornwall; safe-keeping of wanderers and hermits; motifs of spear, sword, and stone; waging of the war in Heaven and the downfall of Lucifer; the communion of the Grail."
St. Michael: Early Anglo-Saxon Tradition, Raymond JS Grant
(1) Mont St. Michel, Normandy, France; (2) St. Michael’s Mount, Cornwall, England; (3) Castel Sant’Angelo, Rome, Italy; (4) Saint-Michel d’Aiguilhe, Le Puy-en-Velay, France; (5) Abbey of San Galgano, Siena; (6) Skellig Michael, County Kerry, Ireland; (7) Sacra di San Michele, Mount Pirchiriano, Turin, Italy; (8) St. Michael’s Tower, Glastonbury Tor, England
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lionofchaeronea · 7 months ago
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Angel of the Last Judgment, from a fresco at the Abbazia di San Michele Arcangelo, Sant'Angelo in Formis, Campania, Italy. Unknown artist; ca. 1080.
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talonabraxas · 4 months ago
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Archangel Michael and the Rebel Angels Talon Abraxas
San Michele Arcangelo (Saint Michael the Archangel) is a significant figure in Christian tradition, especially in Catholicism, Orthodoxy, and Anglicanism. He is one of the seven archangels and is considered a powerful protector and spiritual warrior. His name, Michael, means "Who is like God?" in Hebrew, reflecting his role as a defender of God's will and justice.
“Roles and Significance:
1. “Defender Against Evil”: Saint Michael is depicted as the leader of God's armies in the battle against Satan and the forces of evil. In the “Book of Revelatio” (12:7-9), he leads the heavenly forces in casting Lucifer and the rebel angels out of heaven.
2. “Patron Saint”: He is the patron saint of soldiers, police officers, and those who fight for justice. Many churches, chapels, and shrines are dedicated to him around the world, and he is celebrated for his protection and guidance in spiritual warfare.
3. “Protector of the Church”: In Catholic tradition, Saint Michael is seen as the guardian of the Church, and his intercession is invoked in prayers for protection from evil forces, such as in the famous "Prayer to Saint Michael" written by Pope Leo XIII.
4. “Iconography”: Saint Michael is often depicted in art as a warrior with a sword or spear, often standing over a dragon or demonic figure, symbolizing his victory over Satan. He may also carry scales, symbolizing his role in weighing souls on Judgment Day.
5. “Feast Days”: His principal feast day is celebrated on “September 29”, known as the Feast of the Archangels, which includes Saint Michael, Saint Gabriel, and Saint Raphael.
In Italy, Saint Michael is highly revered, with famous shrines such as the “Sanctuary of Monte Sant'Angelo” on Mount Gargano, one of the oldest and most important sites dedicated to him in the Christian world.
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vecchiorovere · 3 months ago
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Scorcio del bellissimo borgo medievale di Cleto (Petramala in dialetto locale, Kletè, Κλητή in greco antico ) un piccolo comune della provincia di Cosenza, posto sulle colline di fronte alle Isole Eolie posto sul versante esterno della Catena Paolana ai piedi del Monte Sant'Angelo, nell'alta valle del torrente Torbido, affluente del fiume Savuto. arroccato tra le colline, con le sue stradine medievali e il maestoso l Castello Normanno con vista panoramica, la Chiesa di San Michele Arcangelo, passando per Palazzo Arnone e i sentieri naturalistici nei dintorni che invitano a escursioni nella natura incontaminata È conosciuto come il "Comune dei due castelli", perché sul territorio comunale esistono due castelli medioevali: il Castello di Petramala (di epoca normanna, tardo-bizantino) e il Castello di Sabuci (di epoca angioina, XIII secolo).
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4thactitaly2 · 3 months ago
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September 27 - We have driven from Termoli on the sea to the spur of Italy known as the Gargano to the small town of Monte Sant'Angelo, a wind-whipped city in the sky. It is the celebration of the Archangel San Michele, the town's patron saint, this weekend. Normally a population of 13,000, Monte Sant' Angelo has ballooned to many times that size for the festivities.
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paololocascio · 4 months ago
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Monte Sant’Angelo è un borgo situato nella parte sud del #Gargano, a circa 800 metri di quota, nota sopratutto per il Santuario di San Michele Arcangelo, patrimonio Unesco.
Oltre al santuario è degno di nota anche il quartiere medioevale rione #Junno, con i vicoli strettissimi e le bianche case a schiera, con tetto a spiovente. #MonteSant’Angelo è  uno dei borghi che hanno custodito meglio la cultura tipica garganica
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cresy · 1 year ago
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MONTE SANT'ANGELO CAPITALE CULTURA DI PUGLIA 2024
Monte Sant’Angelo Capitale Cultura di Puglia 2024: il titolo alla città di Monte Sant’Angelo La città di Monte Sant’Angelo è la Capitale Cultura di Puglia 2024. Evviva la #Puglia…di #pugliadaamarequotidiano d’amare! #cresycrescenzacaradonna #montesantangeloNella foto: Ingresso Santuario di San Michele Arcangelo LA NOSTRA PAGINA FB : PUGLIA D’AMARE QUOTIDIANO D’INFORMAZIONE  “Mi piace”:…
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edwin--artifex · 1 year ago
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...und noch eine wunderbare Audioguide -> UNESCO Welterbe: Monte Sant'Angelo (Provinz Foggia, Apulien) Wallfahrtskirche (Basilika) Grottenheiligtum des Erzengels Michael (Santuario di San Michele Arcangelo), die Tomba di Rotari, der Glockenturm sowie das Normannen-Kastell
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Produktion: OrpheoGroup
Aufnahmestudio: StudioColosseo, Rom
Sprecher: Edwin Alexander Francis
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https://www.santuariosanmichele.it/?lang=de
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lamilanomagazine · 1 year ago
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Cento Miglia del Gusto: la guida golosa "L’Italia del Tartufo" fa tappa ad Urbino
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Cento Miglia del Gusto: la guida golosa "L’Italia del Tartufo" fa tappa ad Urbino. Urbino, Tutto sul tartufo. Gli eventi, i territori, le tradizioni, ma anche le ricette e le curiosità che ruotano attorno al re della tavola tutelato dall’Unesco. L’Italia del tartufo. Città, paesi e territori – La Guida 2023-2024, primo titolo dei Sentieri golosi a cura di Gianluca Carrabs per Typimedia Editore in collaborazione con ACI - Automobile Club d’Italia e Associazione Nazionale Città del Tartufo, fa tappa nelle Marche, ad Urbino, in occasione delle Cento Miglia del Gusto. Appuntamento sabato 30 settembre alle ore 18 nell’Aula Magna dell’ex Convento di Santa Chiara con la presentazione del libro fresco di stampa in compagnia dell’autore, Gianluca Carrabs, e di molti altri ospiti. Dopo i saluti istituzionali del Comune di Urbino, interverranno Michele Boscagli, presidente dell’Associazione Nazionale Città del Tartufo, Antonella Mati di Aci Pesaro, Marco Bruschini, direttore ATIM – Regione Marche, Sabrina Santelli, assessore al Turismo della città di Pergola, Antonella Marchetti, vicesindaco di Acqualagna, Gianluigi Gregori, già direttore del Centro di tartuficoltura di Sant'Angelo in Vado, Luigi Carletti, editore di Typimedia. Nata per raccontare la straordinaria varietà dell’Italia che ha scelto il tartufo come uno dei suoi ambasciatori, L’Italia del tartufo traccia un sentiero nel Belpaese indirizzando il viaggiatore in un percorso del gusto che è un’immersione nella storia, l’arte e le tradizioni del territorio italiano. A partire dalla Regione Marche, protagonista della guida con 34 comuni mappati, a conferma di quanto l’economia del tartufo sia presente nella regione del “tartufo tutto l’anno”. Commenta Gianluca Carrabs: “La Regione Marche ha un posto di rilievo in questo progetto editoriale, merito della vocazione per la produzione tartufigena e della grande tradizione di studi, ricerca e coltivazione del re della tavola. La moderna tartuficoltura nasce proprio qui, nelle Marche, quando nel 1932 vi è stata impiantata la prima tartufaia "coltivata", ma anche e soprattutto negli anni '50 e '60, quando sono state realizzate dal dottor Mannozzi – Torini, ispettore regionale del Corpo Forestale dello Stato, numerose tartufaie coltivate, soprattutto tartufo nero pregiato, di cui alcune tuttora in produzione. A dimostrazione di una indubbia vocazione del territorio marchigiano alla coltivazione, oltre che alla produzione spontanea per le favorevoli condizioni climatiche e pedologiche”. Oltre al racconto dei comuni mappati, 138 in tutta Italia, la guida L'Italia del tartufo propone contenuti di approfondimento che offrono al lettore un quadro completo di questo affascinante mondo. Dal tema della sostenibilità ambientale al tartufo come attrattore e volano economico, dalle caratteristiche enogastronomiche agli aneddoti storici, fino alle curiosità tipiche del settore: le varietà stagionali, i cani da cerca, le ricette e il calendario degli eventi che si svolgono in Italia lungo l’anno. Una guida cartacea che è anche un prodotto crossmediale, grazie ai Qr-code presenti sul testo che rimandano a contenuti digitali esclusivi. “L’Italia del tartufo ci ha fatto scoprire un mondo — conclude l’editore Luigi Carletti — un mondo straordinario che non immaginavamo. Dopo la mappa Tartufo 2023. Trenta tappe per trenta eventi, un nuovo tassello del progetto L'Italia del tartufo ideato da Typimedia a partire dalla piattaforma tematica italiadeltartufo.it per un’esperienza immersiva nel pianeta tartufo attraverso la lente dei territori”. Alla presentazione seguirà una degustazione a cura dello chef Roberto Dormicchi in collaborazione con Istituto alberghiero Celli di Piobbico e il supporto operativo del Prosciuttificio di Carpegna dei Fratelli Beretta, Consorzio Casciotta di Urbino, Cantine Moncaro, Azienda la Baciocca e il Comune di Pergola e Campofilone.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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neapolis-neapolis · 4 years ago
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Basilica di San Michele Arcangelo (XI sec.), Sant'Angelo in Formis, Capua, Caserta.
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vincenzo-roncone · 6 years ago
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Monte Sant'Angelo - Gargano- Puglia - Italia
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diceriadelluntore · 3 years ago
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Conquiste
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John Julius Norwich, visconte di Norwich, è stato uno storico britannico famoso e mirabile divulgatore per la radio e la TV. Durante un viaggio in Sicilia, a metà degli anni ‘60, affascinato dalla magia dei luoghi, decise di scrivere un libro su una delle epopee più incredibili del Medioevo, che ancora oggi ha preziosi e unici ricordi in quell’isola come in tutta l’Italia meridionale: la dominazione Normanna.
I Normanni furono un popolo di origine scandinava che nel X secolo si stabilì nel nord della Francia, giurando fedeltà a Carlo III detto il Semplice, in quella zona che da loro prende il nome di Normandia. Il loro nome, Normanni, è probabilmente la latinizzazione del norreno Norðmaðr, e appare per la prima volta nel Codice Sangermanense (un codice che prende il nome da un’altra curiosa latinizzazione, dal monastero di Saint-Germain-des-Prés in cui fu trovato) con il significato di uomini del Nord.
Nell’XI secolo furono protagonisti di due imprese epocali: l’invasione e la conquista della Gran Bretagna nel 1066 con Guglielmo il Conquistatore e la creazione nell’Italia meridionale di uno dei regni più ricchi, colti e cosmopoliti che siano mai stati istituzionalizzati in Europa persino nei secoli a venire.
In uno stile meraviglioso che più che il saggio storico ricorda quello di un avventuroso romanzo, con sottigliezze e humor di puro stampo britannico, Norwich racconta come, in poco più di 100 anni, i Normanni arrivati in Italia come guardie del corpo speciali dei pellegrini che si recavano o tornavano dal santuario di San Michele Arcangelo a Monte Sant'Angelo nel Gargano, passando per mercenari guerrieri temuti per la loro forza nel combattimento e per la terribile forza di cavalleria, diventarono potentissimi baroni, con il fenomenale Roberto Guiscardo (da viscart, la volpe, per la sua sagacia e furbizia) che, nel 1077, riunì sotto il suo dominio i territori di Puglia, Calabria e Campania, i regni che una volta erano longobardi e bizantini con l’incoronazione a Salerno, nuova capitale del Regno. Negli stessi anni, suo fratello Ruggero I avanza in Sicilia e sconfigge gli emiri che la governavano da 200 anni (la parola ammiraglio tra l’altro deriva dall’arabo amīr «comandante» nome con il quale veniva chiamato il signore della città araba, poi diffusosi nelle corti normanne come comandante navale). Ma fece ancora di più suo figlio, e nipote del Guiscardo, Ruggero II, che nel giorno di Natale del 1130, in una Palermo meravigliosa di ricchezze dove persino i servitori erano vestiti di seta, unifica i regni di Sicilia e delle Puglie, facendo dell’isola e del Meridione il regno più ricco, potente e culturalmente avanzato del Mediterraneo, un miscuglio unico di tradizioni greco-bizantine, latine e musulmane che influenzerà l’arte e l’architettura, la scienza, l’arte navale, il diritto. I Normanni furono quelli che stabilirono per primi l’abolizione dall’alto del diritto di feudo, sancendo di fatto la nuova legge feudale che dipendeva dal volere del Sovrano, a cui i vassalli giuravano fedeltà (sancita dallo storico Patto della Pletora di Melfi nel 1129).
Il loro dominio fu breve, per la mancanza di eredi maschi dell’ultimo re normanno Guglielmo II (1166 – 1189) alla cui morte si scatenò una guerra di successione vinta dagli Svevi di Enrico VI, che sposò la figlia di Ruggero II, Costanza, che a loro volta ebbero il grande Federico II.
I Normanni ci hanno lasciato delle meraviglie chiarissime ancora oggi: dai lineamenti nordici di donne e uomini del Sud, alle spettacolari architetture normanne del Meridione come il duomo di Salerno, l’Abbazia di Sant'Angelo in Formis, le meravigliose fortificazioni in Basilicata, come il castello di Melfi, o in Puglia (Canosa, Troia, parti del centro storico di Bari), Squillace e Gerace in Calabria ancora oggi mantengono il centro storico Normanno, per non parlare del favoloso percorso arabo-normanno di Palermo-Monreale-Cefalù, patrimonio Unesco.
Personalmente credo che il più bello di tutti i castelli normanni sia questo sotto
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il Castello di Roseto Capo Spulico, in provincia di Cosenza, conosciuto anche come "Petrae Roseti", dato che tradizione vuole sia stata fondato come monastero da San Vitale da Castronuovo. Ricostruito sui ruderi del luogo sacro dai Normanni, il castello segnava il confine tra i possedimenti di Roberto il Guiscardo ed il fratello Ruggero I.
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church-history · 4 years ago
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The 1527 Sack of Rome
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The Sack of Rome, then part of the Papal States, on 6 May 1527 was carried out by the mutinous troops of Charles V, Holy Roman Emperor during the War of the League of Cognac. The largely Protestant German Landsknechts, mutinying over unpaid wages, as well as Spanish soldiers and Italian mercenaries, entered the city of Rome, defeated the vastly outnumbered defenders, and looted the city. The sack debilitated the League of Cognac, an alliance formed by France, Milan, Venice, Florence and the Papacy against Charles V. Pope Clement VII took refuge in Castel Sant'Angelo after the Swiss Guard were annihilated in a delaying rearguard action, where he remained until a ransom was paid to the pillagers. Benvenuto Cellini, eyewitness to the events, described the sack in his works.
The imperial troops were 14,000 Germans, 6,000 Spanish, and an uncertain number of Italian infantry. The troops defending Rome were not at all numerous, consisting of 5,000 militiamen led by Renzo da Ceri and 189 papal Swiss Guard. The city's fortifications included the massive walls, and it possessed a good artillery force, which the imperial army lacked. Duke Charles needed to conquer the city swiftly, to avoid the risk of being trapped between the besieged city and the League's army.
On 6 May, the imperial army attacked the walls at the Gianicolo and Vatican Hills. Duke Charles was fatally wounded in the assault, allegedly shot by Benvenuto Cellini. The Duke was wearing his famous white cloak to mark him out to his troops, but it also had the unintended consequence of pointing him out as the leader to his enemies. The death of the last respected commander of authority among the Imperial army caused any restraint in the soldiers to disappear, and they easily captured the walls of Rome the same day. Philibert of Châlon took command of the armies, but he was not as popular or feared, leaving him with little authority.
In the event known as the Stand of the Swiss Guard, the Swiss, alongside the garrison's remnant, made their last stand in the Teutonic Cemetery within the Vatican. Their captain, Kaspar Röist, was wounded and later sought refuge in his house, where he was killed by Spanish soldiers in front of his wife. The Swiss fought bitterly, but were hopelessly outnumbered and almost annihilated. Some survivors, accompanied by a band of refugees, fell back to the Basilica steps. Those who went toward the Basilica were massacred, and only 42 survived. This group of 42, under the command of Hercules Goldli, managed to stave off the Habsburg troops pursuing the Pope's entourage as it made its way across the Passetto di Borgo, which was a secret corridor that still connects the Vatican City to Castel Sant'Angelo.
After the execution of some 1,000 defenders of the papal capital and shrines, the pillage began. Churches and monasteries, as well as the palaces of prelates and cardinals, were looted and destroyed.
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The Vatican Library was saved because Philibert had set up his headquarters there. After three days of ravages, Philibert ordered the sack to cease, but few obeyed. In the meantime, Clement remained a prisoner in Castel Sant'Angelo. Francesco Maria della Rovere and Michele Antonio of Saluzzo arrived with troops on 1 June in Monterosi, north of the city. Their cautious behaviour prevented them from obtaining an easy victory against the now totally undisciplined imperial troops. On 6 June, Clement VII surrendered, and agreed to pay a ransom of 400,000 ducati in exchange for his life; conditions included the cession of Parma, Piacenza, Civitavecchia and Modena to the Holy Roman Empire (however, only the last would change hands). At the same time Venice took advantage of this situation to capture Cervia and Ravenna, while Sigismondo Malatesta returned to Rimini.
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europatripmv · 3 years ago
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Jours 131 et 132
Ce matin, on prend la route en direction du parc naturel du Gargano. On longe la mer Adriatique et on grimpe dans le village de Mont Sant'Angelo à plus de 800 m de haut. On va visiter le sanctuaire de l'archange saint Michel. C'est un ensemble religieux dont la pièce principale est une grotte reconvertie en église. Le lieu est inscrit au patrimoine mondial de l'UNESCO et c'est vraiment somptueux. Nous nous promenons ensuite dans la vieille ville mais ne nous attardons pas car il fait frais et on a de la neige. On redescend donc jusqu'aux plus belles plages du parc. On déjeune au niveau de la calla della Pergolla. On rejoint ensuite la ville de Vieste qu'on découvre tranquillement sous le soleil ☀️ de fin d'après midi. On trouve un spot pour la nuit en bord de mer.
Le jour 132, on commence la journée par la visite de la ville de Peschisi. Ensuite, on roule un grand moment en direction des Abruzzes entre mer à droite et sommets enneigés sur notre gauche. On arrive dans la ville côtière d'Ortona célèbre pour accueillir la dépouille de Saint Thomas. On se balade dans les ruelles et on se cale déjeuner italien dans un restaurant avec primo et secundo plato. L'après midi, on tente d'aller voir la fontaine de vin rouge qui coule chez un viticulteur mais celle ci n'est pas ouverte au moment où nous arrivons. En fin d'après midi, on roule vers le nord ouest, petites courses et on se cale dans un camping à la ferme pour la nuit.
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rossodimarte · 5 years ago
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Grotta di San Michele, Monte Sant'Angelo
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