#Michel Gentile
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Co w jazzie piszczy [sezon 2 odcinek 42]
premierowa emisja 20 listopada 2024 – 18:00 Graliśmy: Al Jarreau & NDR Bigband “I’m Beginning to See the Light” z albumu “Ellington” – ACT Music Bill Laurance & Michael League “Yours” z albumu “Keeping Company” – ACT Music Lars Danielsson, Verneri Pohjola, John Parricelli “Playing with the Groove” z albumu “Trio” – ACT Music Ineza “Who Needs You” z albumu “Women’s Words, Sisters’ Stories”…
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#ACT Music#Al Jarreau#Berke Can Özcan#Bill Laurance#Cameron Pearce#Co w jazzie piszczy#Connection Works Records#Copasetic Recordings#Daniel Kelly#David Long#Duke Ellington#Endectomorph Music#Greg Ward#Håkon Thelin#Inzea#Jocelyn Gould#Johannes Schleiermacher#John Paricelli#Jonah Parzen-Johnson#Kevin Sun#Lars Danielsson#Leo Genovese#Losen Records#Matthew Stevens#Max Andrzejewski#Michael League#Michel Gentile#Motvind Records#Musicwelike Records#NDR Big Band
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I miei occhi sono semplici.
Non possiedono null’altro
che le nuvole.
Hanno il colore della libertà,
controsole si accendono
per riscaldarmi le mani.
Hanno visto troppi naufragi
ma restano affamati di mare
sempre pronti a salpare
verso altre malinconie.
I miei occhi
non hanno mai pianto
in mia presenza.
Preferiscono tacere
lasciarmi credere
che sia tutto un gioco
questo restare ancora in piedi.
Fanno attenzione a non inciampare
se si perdono tra i ricordi
e sorridono alla notte
quando è ancora troppo buio
per potersi addormentare.
I miei occhi sono stanchi
stanchi di viaggiare.
Vorrebbero fermarsi
lasciare il posto al finestrino
ma basta loro un sogno,
un tramonto o una poesia
e si riaffacciano sul mondo
con lo sguardo di un bambino
Michele Gentile
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Quest' urgenza di prendere il mare Quest' urgenza di perdonare prima che mi faccia del male Il desiderio di perdermi di comprendermi di andare oltre L' idea di ritrovarmi di dimenticare Questa fretta di raccogliermi L' esigenza di tornare La necessita' di fidarmi Questa utopia di pace Questa voglia di noi Quest' urgenza di poesia Di solitudini di malinconia Questo bisogno d' istanti di un momento di attimi Quest' urgenza di vita è vita mia
Michele Gentile
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Non so correre ai ripari quando piove la tua assenza.
Michele Gentile
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“Ci pensa il mare a perdonare i nostri inverni.”
Michele Gentile
#frasi pensieri#frasi tumblr#mare#inspiration#il senso della vita#immagini e poesie#michele gentile#life quote#life quotes
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W A T C H I N G
#THE TAKING OF DEBORAH LOGAN (2014)#Jill Larson#Anne Ramsay#Michelle Ang#Ryan Cutrona#Anne Bedian#Brett Gentile#Jeremy DeCarlos#Adam Robitel#WATCHING#HORROR#FOUND FOOTAGE#SUPERNATURAL HORROR#DEMONS#POSSESSION#DEMONIC POSSESSION
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Ricomincio da tre (1981, Massimo Troisi)
13/11/2024
#Ricomincio da tre#film#1981#massimo troisi#Dialetto napoletano#david di donatello#David di Donatello for Best Film#David di Donatello for Best Actor#Nastro d'Argento#San Giorgio a Cremano#Florence#hitchhiking#Casamari Abbey#campania#Fiorenza Marchegiani#Vincent Gentile#Laura Nucci#Lello Arena#Renato Scarpa#Marco Messeri#Marina Pagano#Michele Mirabella#Patrizio Rispo#Italian International Film#dvd#Neapolitan language#columbia pictures#Fulvio Lucisano#messina
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Le ferite a volte fanno parte della cura
Michele Gentile
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in advance of holocaust remembrance day, a reminder for gentiles:
keep your hands off our dead. you are not entitled to our trauma, certainly not as a rhetorical tool. why are you so obsessed with using the jewish genocide here? why the jews? why US? is the holocaust the only genocide you know of? why do you want to weaponize the holocaust, specifically? is it, perhaps, so you can have an excuse to say "jews are the REAL nazis now!" or "did those jews never LEARN from the holocaust?" that's holocaust inversion. you are doing antisemitism. keep your hands. off our dead.
the holocaust was the culmination of over 2000 years of jew-hatred. 2000+ years of segregation, ghettoization, mass expulsions, forced conversions, massacres, etc. the holocaust is notable for the industrialization of genocide, the way that we were processed like cattle, the meticulous nature in which we were slaughtered. does the current situation have that same context? does it? no? then keep your mouth shut about our trauma and just use the word "genocide". the only reason you want to invoke the holocaust is because you want to weaponize jewish trauma.
"but michelle, these holocaust survivors said —" ARE YOU A HOLOCAUST SURVIVOR? NO? THEN STAY IN YOUR LANE, YOU HAVE NO CLAIM TO IT.
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Tenere assieme una famiglia
Anna: bellissima mora trentaseienne, madre di due bambini e moglie di Alfredo, lavorava con Michele nell'aziendina di quest'ultimo. Era la sua efficiente e fidata segretaria. Michele, leggermente più basso di Anna, aveva quasi sessant'anni ed era un uomo energico, positivo, in ottima salute, un po’ sovrappeso.
Tutto sommato, era comunque un uomo che aveva un suo innegabile fascino e dei sani appetiti. Sempre gentile e sorridente. Lavorando quotidianamente gomito a gomito, Michele inevitabilmente finì per sentirsi molto attratto da Anna, ma non andava mai oltre qualche garbato apprezzamento.
A un certo punto, la famiglia di Anna subì uno scossone, a causa della inattesa, improvvisa e pesantissima cassa integrazione a metà ore di Alfredo. Budget ridotto all'osso e, più spesso che non, insufficiente ad affrontare le spese di famiglia. Risparmi intaccati: per il mutuo, la scuola e il resto. Certo, Alfredo ogni tanto trovava dei lavoretti in nero, ma nulla di sostanzioso e continuativo. Frustrazione era ciò che sentiva maggiormente.
Quando ormai sempre più di rado egli faceva l'amore con Anna, l'uomo era brusco e sgarbato; quasi a voler ribadire il suo ruolo di maschio, qualora ce ne fosse stato bisogno. Lei si sentiva umiliata per questo. Eppure, solo poco tempo prima lui era un marito gentile e la trattava con i guanti bianchi. La giovane madre, frustrata ma sempre donna assetata di attenzioni, aveva quindi preso ad apprezzare molto i puntuali complimenti di Michele al mattino in ufficio: “come sei bella, oggi; profumi di primavera. Con te qui entra un raggio di sole..." e così via.
Il suo datore di lavoro, avendo appreso dello stato di estrema difficoltà della donna, aveva iniziato a darle un aiuto economico concreto. Ella per orgoglio, seppur debolmente, si era inizialmente opposta ma aveva finito con l'accettare. Quei cinquecento euro al mese che lui le passava in nero erano una sostanziosa boccata d'ossigeno, per il bilancio familiare. E Alfredo era roso dalla gelosia, immaginando chissà cosa. Anna era ferita dalle sue insinuazioni.
In lacrime, si confidò un pomeriggio a fine giornata con Michele, il quale non poté esimersi dall'abbracciarla e stringerla a sé. L'uomo fu letteralmente e inaspettatamente stordito dal profumo e dal contatto col corpo sensuale di quella donna stupenda. Gli venne quindi spontaneo perdere il controllo e baciarla sul collo: lei si staccò subito e gli diede uno schiaffo. Michele, rosso in viso, abbassò il capo e le chiese scusa. Ma oramai in lui era divampato il fuoco del desiderio.
Il giorno dopo ci fu un po’ di imbarazzo, subito dissipato dall'ampio sorriso di Anna: in ufficio ella gli fece una carezza e gli disse che certamente capiva il suo desiderio, ma che era pur sempre una donna sposata. Il fatto vero era che comunque anche in lei iniziava a svilupparsi inesorabile una certa attrazione verso quel bell'uomo, sicuro di sé e solido, che la riempiva di cortesie e che la trattava come ogni donna desidera essere trattata.
Michele, folle di desiderio, un giorno ruppe gli indugi e arrivò ad offrirle trecento euro per un'ora d'amore. Glielo disse in modo delicato e dolce, per non imbarazzarla: “per favore non equivocare. Hai capito che ti desidero da morire e sai che capisco il tuo momento di difficoltà; però io sono qui anche per offrirti un aiuto sostanzioso. Non avrei mai immaginato di fare questa cosa, di dirti ciò che sto per dire, ma l'amore compie miracoli."
"Perciò ti dico solo che vorrei che tu fossi in mia compagnia per un'ora in una stanza. Non sentirti offesa: mi basta la tua semplice presenza fisica in un albergo; ben lontani da questo ufficio. Se vorrai concedermi solo un bacio, io capirò. E mi accontenterò: te lo giuro.”
Lei, contrariamente alle aspettative, dopo qualche esitazione, gli disse di sì e invece di farlo attendere lo baciò subito furtivamente sulla bocca. Poi gli mise le braccia al collo e gli disse: “ti ringrazio per ciò che stai facendo e ti anticipo che avrai ben più di un bacio. Anche perché ultimamente mio marito mi mortifica molto. Sono esasperata e non lo sopporto più. In ogni caso, anche se proprio non dovrei farlo, ti confesso di sentirmi molto attratta da te a mia volta.”
Quello stesso giorno staccarono un po' prima e, per non dare nell'occhio, uscirono ciascuno per conto suo. Andarono in un alberghetto discreto: non appena soli nella camera, lei gli slacciò i pantaloni e inginocchiatasi gli prese in bocca l'uccello. Gli regalò una mezz'ora di vero paradiso. Per il resto del tempo, quella prima volta in massima parte parlarono, mentre lui le baciava e accarezzava il seno e la passera. Lui le confessò che ciò che gli piaceva di quella relazione era il fatto di scopare proprio con lei; con una donna da tutti a ragione considerata moglie e madre esemplare, virtuosa e morigerata.
Le disse che pagando avrebbe potuto avere, senza offesa, donne ben più giovani e forse fisicamente perfette. Che non aveva mai tradito sua moglie. Che il suo oramai era un matrimonio appesantito dalla routine e dalla palese mancanza di interesse da parte della moglie per qualsiasi cosa che riguardasse il sesso. Ma disse anche che lei era ormai la sua droga; che invece di altre donne preferiva comunque invece dare a lei, proprio a lei, un aiuto concreto.
E toccare con un dito il cielo quando lei avesse acconsentito a farsi amare. Anna, dopo gli ovvii scrupoli iniziali, aveva iniziato a provare gusto nel sentirsi scopata ogni giovedì a pagamento; anche perché oramai anche lei non vedeva l'ora di farsi sfondare il culo e riempire la fica e la bocca da quell'uomo che moriva di brama per lei. Che la colmava di regali, complimenti e roventi dichiarazioni d'amore e desiderio: una vera droga per qualsiasi donna.
La storia sarebbe potuta finire qui, se non fosse per il fatto che Alfredo, sospettoso, un giorno pazientemente la aspettò all'uscita dal lavoro sin dalle due di pomeriggio. La seguì, la vide entrare in albergo con Michele. Quando lei tornò a casa da quell'ennesimo appuntamento, la costrinse a dire la verità, ad ammettere la sua relazione, facendola entrare in tutti i dettagli, soprattutto i più intimi. Lei tra le lacrime gli confessò come fosse iniziata. Lo fece anche riflettere su quanto quei soldi in più fossero utili, ovviamente e che non cadevano dal cielo.
Quando vide che il marito ascoltava con interesse estremo, iniziò ad aprirsi, piena di sottile malizia. Si sentiva gran puttana rivelata e scoprì che le piaceva molto umiliarlo, dopo che lui l'aveva trascurata sessualmente e quindi fatta soffrire a lungo. Gli rivelò perciò tutti i particolari dei suoi incontri: quello che piaceva a Michele e quello che lei stessa gli chiedeva di farle. Cose che suo marito neppure immaginave sua moglie potesse neppure pensare! Giochi di sborra, trattenimento del pene ovunque, uso di sex toys, farsi inculare dopo essersi fatta prendere a scudisciate sul culo e a schiaffi sulla fregna, pompini appassionatissimi con ingoio totale.
Si avvide immediatamente che a suo marito sorprendentemente la cosa piaceva da morire. Al punto che lui già quella prima volta a sorpresa e non resistendo più, tirò fuori l'uccello, le si inginocchò davanti, cominciò a masturbarsi piangendo e chiamandola sottovoce: 'puttana, maledetta troia.' E dicendole: 'oramai io per te sono solo un gran cornuto'. Umiliato ma felice, le sborrò sulle caviglie, con grande godimento di lui e un sentimento di pace ritrovata per lei, che lo accarezzò. Erano entrambi in lacrime. Poi Alfredo la portò subito in camera da letto: la desiderava come mai prima. Le leccò immediatamente la fregna a lungo: voleva sentire il sapore e l'odore del seme di Michele direttamente dalla fregna di sua moglie.
A tutt'oggi ormai, ogni volta che Anna torna a casa dall'incontro in albergo, dopo la descrizione minuziosa di tutto ciò che sua moglie ha appena fatto col suo capo, egli desidera subito leccarle la fregna, come antipasto d'amore. Da bravo cornuto, vuole con tutta l'anima assaggiare, ingoiare il seme fresco del maschio che ha scopato la sua donna. Perciò chiudono a chiave i figli piccoli nella cameretta, raccomandando loro di stare buoni per soli cinque minuti davanti alla tv e lui mugolando di piacere la pulisce minuziosamente, ingoiando tutto. Lei viene, tenendogli la testa ben premuta contro la fregna e lo umilia dicendogli cose del tipo: 'oh, come inghiotte bene la sborra del mio capo, il mio marito cornuto! Lui si che è un vero maschio.'
Poi comunque la notte scopano a lungo. Egli ormai la spinge a prostituirsi a Michele, la incita continuamente a intensificare gli appuntamenti, spesso dandole consigli e precise indicazioni su cosa fare e come farlo godere. Anna oggi si trova quindi di nuovo piena di amore e passione per Alfredo, suo marito. Ma anche di voglia di fare del sano e soddisfacente sesso, prendendo ovunque il grosso cazzo di Michele. Il quale è ben felice di godere della giovane madre di famiglia ogni qual volta lo voglia. Pagando, ovviamente. Lei è contentissima come una pasqua, di fare la puttana di un solo uomo in assoluta riservatezza. E di avere a casa un marito che la aspetta, cornuto e contento di esserlo. Non saprebbe dire cosa le piace di più: se il cazzo adorato del suo capo o farsi pulire la fregna, appena surriscaldata e farcita, dalla bocca e dalla lingua di suo marito.
RDA
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Certi vuoti li sa riempire solo il mare
( Michele Gentile )
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Faccio quello che posso.
Tiro dritto. Vado avanti.
Faccio quello che faccio da sempre .
Quello che non dipende
da chi o cosa.
Faccio tesoro delle assenze.
Faccio finta di niente.
E con radici ben salde nella desolazione
nella rovina ogni giorno
sboccio con i fiori del silenzio
Michele Gentile
#melinconismo
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Kaito Aoki é um filho de Hefesto fatalmente altruísta e fascinado pelo fogo. Ele é paciente, gentil, recluso e inflexível, e ainda assim, tem inúmeros amigos, orgânicos e robóticos. Suas maiores inspirações são Natsu Dragneel (Fairy Tail), Reno Ichikawa (Kaiju n. 8) e Shoto Todoroki (Boku no Hero) e sua cor é laranja elétrico (#ff3503). Suas habilidades são Produção e Absorção de Fogo (avançado), Tecnopatia (inicial) e Controle Térmico (passivo).
SAIBA MAIS SOBRE O DRAGÃO MECÂNICO ABAIXO!
Nome completo: Kaito Aoki.
Data de nascimento: 09/01/98, 26 anos.
Altura: 180m.
Sexualidade: Demissexual e demirromântico.
Pai Olimpiano: Hefesto.
Mãe mortal: Mio Aoki.
Nacionalidade: Little Tokyo, Califórnia, Estados Unidos.
Especialidades: Ataques a longa distância, armas pesadas.
Pontos fracos: Combates a curta distância, furtividade.
Atividades extras: Ferreiro, líder da equipe azul de esgrima e Conselheiro do Chalé de Hefesto.
Habilidades especiais: durabilidade e fator cura avançado.
ESTATÍSTICAS AQUI./ ARMAS AQUI./ FAMÍLIA AQUI.
Quieto, raramente sorri. Tranquilo e não briga com ninguém, embora seja teimoso e irredutível, e vá ignorar sua opinião se não concordar com ela. Só fala quando tem o que dizer e quando não tem, não se importa com longos silêncios entre diálogos, e é muito privado sobre sua vida. Grande entusiasta de armas, facilmente falaria disso por horas, obcecado por chamas e cristais. Sempre tem algo nas mãos, elas são inquietas. Vai te ajudar até se não quiser fazer isso. Viciado em trabalhar. Consegue dormir com facilidade em qualquer lugar. Coleciona pedras. Adora criar autômatos.
Kaito é surdo, e perdeu a audição em uma missão há dois meses, como o líder, após ser atacado pelo Leão de Nemeia. Ele utiliza lentes especiais para interpretar os lábios das pessoas, atualmente está tentando treinar seu autômato como um tradutor, mas acabou estabelecendo um eco telepático com ele que funciona perfeitamente. Ele é filho de uma atriz renomada, Mio Aoki (ref. filmografia da Michelle Pfeiffer), mas ela o manteve em segredo, então ninguém consegue os associar sem antes fazer muita pesquisa. Além do sobrenome, claro. Kaito mantém isso como um segredo, porque não quer a atenção..
Foi homeschooled e criado em uma fazenda distante no interior da Califórnia. Chegou no acampamento aos oito anos de idade e era praticamente um bicho do mato de tão tímido. Viveu um tempo no Acampamento Meio-Sangue, mas por fim, resolveu fazer a diferença no mundo mortal, aceitando aos riscos. Trabalhava como bombeiro, por ser imune a fogo e ter uma resistência natural, especialmente a mudanças climáticas.
Durante um ano morou com Love, filha de Tique, em Nova Iorque, que também resolveu se arriscar no mundo mortal. Mas depois, voltou para o local de nascimento: Little Tokyo, que foi onde começou a exercer sua profissão. Estava se reconectando com a mãe antes do chamado. Agora, está se reconectando com o acampamento através da ferraria, que era o que mais gostava de fazer na juventude e continua sendo sua grande vocação.
Por estar no acampamento há meses, já foi dado como morto por seus amigos mortais. Tem um autômato pequeno, chamado Magma.
#kaito aoki: intro.#kaito aoki: threads.#kaito aoki: musings.#kaito aoki: povs.#kaito aoki: headcanons.#kaito aoki: mirror.#kaito aoki: character.
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Gli argini della malinconia cedono alle lusinghe della sera.
MICHELE GENTILE
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Esistono luoghi dentro di me in cui solo alla poesia è permesso entrare.
Michele Gentile
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Non potrai mai comprendere il mare, ma navigandolo arriverai a capire il tuo cuore.
Michele Gentile
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