#Melodie Incantevoli
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Goodbye Volcano High: L'amore, la musica e il coraggio di Fang
Lasciatevi trasportare in un mondo preistorico dove la fine di un’epoca si intreccia con l’inizio di una storia d’amore. Goodbye Volcano High, l’avventura narrativa ramificata recentemente approdata sulla piattaforma PlayStation, ci immerge in un turbine di emozioni, musica e cambiamenti epocali. In questo gioco, ci troviamo ad affrontare la vita di Fang, un giovane dinosauro diciottenne più…
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Il nostro Unicorno canta melodie incantevoli per coloro che possiedono l'orecchio interno dei mistici e dei poeti. James Huneker ******************************* Our Unicorn sings ravishing melodies for those who possess the inner ear of mystics and poets. James Huneker
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Al giovane e talentuoso cantautore GABRIELE ESPOSITO
GABRIELE ESPOSITO la consegna del Premio PulciNellaMente Giovedì 16 novembre ’23 ore 19:00 Oasi di Padre Pio – Via M. Atellani 81 Ingresso libero SANT’ARPINO (CE) Il Premio PulciNellaMente 2023 per la musica va a Gabriele Esposito, giovane cantautore di Napoli che si sta caratterizzando per una folgorante e coinvolgente ascesa artistica grazie alle sue incantevoli ed energiche melodie molto…
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Julian Zigerli a/i19: boschi svizzeri psichedelici
Come dite? Una modella indossa un’acconciatura composta di pigne del bosco? Uh sì, esatto, avete visto benissimo! E quelle allacciate ai piedi a mo’ di strambe calzature vi appaiono in realtà ciuffi di pini raccolti direttamente da un fresco sottobosco? Ancora una volta: esatto, è la realtà, son verdi rametti di pini! Ah sì, quei motivi decorativi che ricordano i disegni del legno liquidi, tinti di colori sgargianti, assai vividi come quelli che accendono i decori fioriti: sono davvero visioni botaniche narrate in technicolor.
E se per caso quei grandi oggetti in metallo da cui spunta il batacchio, dotati di fasce decorate con gusto folk e con esse poggiati su spalle nerborute, imbracciati a mo’ di sac à main o graziosamente appese al collo vi fan pensare alle campane: ancora risposta esatta! E anzi, vi dirò di più: non sono semplici campane, bensì i campanacci sfoggiati dalle mucche che allietano e riempiono l’aria fresca dei pascoli svizzeri con la loro inconfondibile melodia rurale.
Benvenute e Benvenuti in un nuovo intrigante racconto tratto dal sorprendente mondo di stile firmato Julian Zigerli!
Fashion designer svizzero doc, sin dai suoi esordi sfoggia il talento pregiato della giocoleria saggia con la competenza sartoriale mescolata al divertimento creativo: Julian Zigerli è un intenso sognatore con i piedi ben piantati a terra che pratica il gioco serissimo del fashion design. E che si diverte con consapevolezza a sorprenderci ad ogni nuova collezione!
Quella dedicata all’imminente stagione fredda 2019 è un felice rinnovamento della sua dichiarazione d’intenti, riassumibile in una breve manciata di principi salvifici: confortevolezza innovativa dei capi, positività d’animo e di messaggio, ironia intelligente. Ovvero quell’abilità a narrare con distacco divertito e interessante qualsivoglia tema affrontato in collezione, in questo caso la sua Svizzera in cui è nato e cresciuto sia personalmente che professionalmente. Ma c’è anche un altro principio essenziale che nutre e distingue l’arte stilosa di Julian Zigerli: la collaborazione artistica con creativi a lui affini per passione e immaginazione sbrigliata.
La collezione a/i 2019 è infatti frutto dell’alchimia con Christoph Hefti, artista e designer tessile poliedrico, altrettanto svizzero, e altrettanto autore eclettico di universi immaginifici sorprendenti, frutto anche di lunghe esperienze al fianco di nomi come Jean-Paul Gaultier, Dries Van Noten, Lanvin, Acne Studios: dalla commistione dei due son nate le stampe incantevoli, a tratti ipnotiche, assolutamente inedite, che hanno percorso la passerella immersa nell’evocazione di un bosco di betulle su sfondo sonoro di melodie dei suddetti campanacci.
La collezione infatti s’intitola “Ring My Bell” e, a dirla con le parole stesse di Julian Zigerli, regala la sensazione fantasiosa di fare una passeggiata nel bosco sotto effetto di allucinogeni: le stampe e gli intarsi provengono proprio da un tour in quei boschi, senza l’ausilio di allucinogeni naturalmente, ma con l’intento di raccogliere tutta l’ispirazione e le materie prime con cui comporre quei tableaux botanici psichedelici e quelle facce strambe da spiritelli della foresta che percorrono i capi, e ci si intarsiano sopra attraverso magistrali composizioni tessili, le stesse che accadono nei famosi tappeti che sono opera distintiva di Christoph Hefti.
Una narrazione dal gusto dark, un design dei capi essenziale nell’apparenza ma sempre innovativo nella sostanza perché base fondamentale per valorizzare un mash-up brillante che mixa tradizioni rurali, antiche fiabe tratte dai Grimm e toni da atmosfera disco come se la passerella fosse la consolle di un dj assai cool: ancora una volta, evviva la spontaneità creativa di Julian Zigerli!
Silvia Scorcella
{ pubblicato su Webelieveinstyle }
{ Photo Backstage via © FuckingYoung }
#Julian Zigerli#Christoph Hefti#nuovitalenti#modaindipendente#modaearte#contaminazioni#modasperimentale#Svizzera#fashion writing#webelieveinstyle
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Hand movements and mouth sounds ASMR per dormire. Esplora un mondo di sensazioni attraverso i movimenti delle mani e i suoni delicati delle labbra con la nostra collezione ASMR dedicata. Scopri come questi movimenti delicati possono risvegliare i tuoi sensi e donarti momenti di profonda tranquillità. I nostri video ASMR ti guideranno in un viaggio unico, in cui le mani ballano nell'aria e le labbra creano melodie rilassanti. Sperimenta l'ASMR in modo nuovo ed emozionante con la magia dei movimenti manuali e dei suoni balsamici. Immergiti in un mondo di calma e scopri il potere curativo dei nostri video ASMR dedicati ai movimenti delle mani e ai suoni delle labbra. Benvenuto in un universo di relax e serenità attraverso gli incantevoli "hand movements and mouth sounds ASMR.
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Amo quegli addii, custodi di incantevoli melodie, celate da seppur implacabili silenzi. Sfacciatamente bugiardi, impallidiscono nell’oblìo, disobbedienti ai distacchi e alle fratture, ostinatamente risorgono. Si comportano come l’alba ed il tramonto, che, dall’eterno moto perpetuo, non possono sottrarsi.
@soaveintermezzo
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Grimner, più potenti che mai
I GRIMNER tornano più potenti che mai. Questa volta hanno aggiunto il metal al folk metal. Le loro radici e le loro influenze del death metal svedese e il loro amore per l’heavy e il power metal si intrecciano con incantevoli melodie folk e cori pagani per creare ancora una volta il loro suono unico, il tutto cantato nella loro lingua madre, lo svedese, come sempre.
“Helvandrarna” (traducibile come “I camminatori dell’inferno”) è il secondo singolo dei GRIMNER, tratto dal quarto disco in studio “Urfader”. Il suono nuovo e fresco di quest’album trasmette davvero ciò che i GRIMNER sono. Riff di chitarra incalzanti, un mix di potenti voci pulite e roche, una batteria martellante, il tutto mescolato con bellissimi e distinti flauti e altri strumenti folk, creano un’atmosfera che si adatta ai racconti degli antichi dei norreni e del folklore.
“Non abbiamo mai messo così tanto impegno nella produzione di un album in precedenza. Davvero, sangue, sudore e lacrime sono stati impiegati per rendere questo disco ciò che è diventato e siamo felici di condividerlo con il mondo. Nel bel mezzo di una pestilenza mondiale, abbiamo lavorato più duramente che mai per portare al mondo qualcosa di cui siamo estremamente orgogliosi. ‘Urfader’ ha richiesto molto da noi, e tutta l’energia e la passione che abbiamo messo in questo disco si può certamente sentire in ogni canzone. Sono passati quasi cinque anni dalla nostra precedente uscita. Il tempo trascorso su questo album non è stato inutile. In questi ultimi anni abbiamo lavorato meticolosamente su ogni dettaglio per creare quella che consideriamo la nostra più grande raccolta di canzoni fino ad oggi ”.
L’artwork del disco è stato realizzato da Henrik Rosenborg. L’album è stato registrato e mixato da Jakob Hermann ai Top Floor Studios, mentre della masterizzazione si è occupato Jacob Hansen agli Hansen Studios.
La tracklist di “Urfader” è la seguente: Hämtad Av Valkyrior Där Fröet Skall Spira Västerled Ulvhednars Natt Ur Vågorna Helvandrarna Elftevisan Glöd Ivaldes Söner En Sista Sköldborg Tiundaland
I GRIMNER, fondati nel 2008, dimostrano che il passato, fatto di anni di silenzio e pandemie, non è stato inutile: silenzio significa lavoro. Sulla scia di una pestilenza, i GRIMNER riemergono segnati dalla battaglia per portare al mondo nuovi brani e racconti, ispirati come sempre agli antichi miti nordici e alla storia. Allo stesso tempo, questo album aggiunge sicuramente qualcosa di speciale al genere.
Tutto è iniziato nella città svedese di Motala ad opera del chitarrista e cantante Ted insieme al batterista Henry. Il primo demo “A Call For Battle” (2010) era cantato in inglese, ma fu presto sostituito dalla loro lingua madre, lo svedese. Con l’avanzare del tempo e la pubblicazione di nuovi dischi [l’EP “Färd” (2012), l’EP acustico “De Kom Från Norr” (2015), l’album “Blodshymner” (2014)], i GRIMNER si sono fatti rapidamente un nome, suonando anche di supporto nel tour dei leggendari Korpiklaani in Svezia nel 2015.
Nel 2016 i GRIMNER hanno pubblicato l’apprezzato album “Frost Mot Eld” (Despotz Records), che ha portato un suono totalmente nuovo alla comunità musicale. L’album ha ricevuto recensioni eccezionali in tutto il mondo, con canzoni che ad oggi hanno raggiunto milioni di streaming. Grazie all’album e al loro fantastico concept generale, i GRIMNER sono stati invitati a esibirsi sui palchi dei festival di tutta Europa. Nel 2018 la band ha festeggiato il suo decimo anniversario e il 9 febbraio ha pubblicato il nuovo disco “Vanadrottning” (Despotz Records).
GRIMNER sono: Ted Sjulmark – Voce, chitarra Martin Boe – Voce, chitarra David Fransson – Basso, cori Johan Rydberg – Flauto, mandola Kristoffer Kullberg – Tastiere Henry Persson – Batteria
GRIMNER online: www.facebook.com/Grimnerswe www.instagram.com/grimnerband/ https://spoti.fi/3RweWVz www.grimner.bandcamp.com www.grimnerband.com
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Bodhicaryavatara II La Confessione dell’errore
Capitolo II : La confessione dell’errore
1. Per adottare quel gioiello della mente, faccio le offerti al Tathágatas, al gioiello inossidabile del Dharma sublime ed ai bambini del Buddhas, che sono oceani delle qualità eccellenti.
2. Altretanti fiori, frutta ed erbe medicinali come là sono ed altretanti gioielli mentre ci è nel mondo e le acque libere e piacevoli,
3. Le montagne Jeweled, le regioni boscose ed altri posti deliziosi e solitari, le viti che lucidano con gli ornamenti dei fiori belli e gli alberi con i rami si sono piegati con frutta squisita,
4. Le fragranze e gli incenso, alberi compienti di desiderio, jeweled gli alberi, laghi ornati con i lotuses, incantevoli le chiamate delle oche selvagge nei mondi dei dei e di altri celestials,
5. I raccolti incolti, i raccolti piantati ed altre cose che ornano quei in modo venerabile, tutte questi che sono un-owned e che estendono durante spazio,
6. Porto per occuparmi di ed offrire al primo delle salvie, insieme ai loro bambini. Maggio quelli degni dei regali preziosi, misericordiosi notevolmente quei, pietoso verso me, mi accettano questi.
7. Privo di merito ed indigente, ho nient’altro offrire. Di conseguenza, possono le protezioni, di cui le preoccupazioni sono per il benessere di altri, accettano questo dal loro proprio potere, nel mio interesse.
8. Completamente offro il mio intero auto al Jinas ed i loro bambini. Gli esseri supremi della O, lo accettano! Mi dedico riverente al vostro servizio.
9. Essendo esente da timore dell’esistenza terrena dovuto la vostra protezione, servirò gli esseri sentient; Completamente oltrepasserò i miei vizi più iniziali e d’ora in poi non sin non di più.
10. Negli alloggiamenti di bagno dolce fragranti, di cui le belle colonne sono radianti con i gioielli, i baldacchini d’ardore fatti con le perle ed i pavimenti di cristallo trasparenti e che scintillano,
11. Bagno il Tathágatas ed i loro bambini con molti vasi fissati con i gioielli superbi e riempiti soddisfare, di fiori fragranti e di acqua, all’accompagnamento delle canzoni e della musica strumentale.
12. I asciuga i loro corpi con i vestiti profumati, immacolati, squisiti; allora li offro in modo bello ho colorato ed indumenti dolce fragranti.
13. Orno Samantabhadra, Ajita, Manjughosa, Lokesvara ed altri con quel raiment divino, molle, fragile e variopinto e con il più prezioso dei gioielli.
14. Con i profumi che pervadono gli un miliardo dei mondi, anoint i corpi dei signori delle salvie che stanno ardendo con l’oro bene raffinato, bene lucidato e lucidato di lustro.
15. Adoro i signori più gloriosi delle salvie con tutti i fiori meravigliosamente fragranti e piacevoli dei fiori-mandarava, loto blu e altro-e con le ghirlande splendido organizzate.
16. Le profumo con le nubi incantevoli degli incenso che hanno un aroma pungente e dominante. Offro loro le festività che consistono di vari alimenti e bevande.
17. Li offro jeweled le lampade, montate nella fila dei lotuses dorati; e spargo le direzioni belle dei fiori sul pavimento, anointed con profumo.
18. A quelli riempiti di amore inoltre offro il gran numero brillante di palazzi, delizioso con le canzoni di elogio, radiante con le ghirlande delle perle e dei gioielli ed ornato alle entrate in quattro sensi.
19. Porto per occuparmi di grandi salvie squisito belle, dei parasoli jeweled alzati perfettamente con le maniglie dorate, delle figure belle ed ho intarsiato le perle.
20. Da allora in poi, possono le nubi deliziose dell’aumento di offerti alte e le nubi di musica strumentale che enrapture tutti gli esseri sentient.
21. Gli acquazzoni di maggio dei fiori, gioielli e simili cadono continuamente sulle immagini, sui reliquaries e su tutti i gioielli del Dharma sublime.
22. Appena come Manjughosa ed altri adorano il Jinas, in modo da fanno io adorano il Tathágatas, le protezioni, insieme ai loro bambini.
23. Con gli inni che sono mari delle melodie, elogio gli oceani delle virtù. Maggio le nubi delle armonie di elogio salgono a a loro nello stesso senso.
24. Con le prostrazioni numerose quanto gli atomi all’interno di tutti i Buddha-campi, mi piego al Buddhas presente in tutte le tre volte, al Dharma ed all’assemblea sublime,
25. Inoltre, rendo l’omaggio a tutti i santuari e spazi di sosta del Bodhisattva. Prostrate ai preceptors ed agli esperti encomiabili pure.
26. Vado per il rifugio al Buddha fino alla quintessenza del chiarimento; Vado per il rifugio al Dharma e la comunità dei Bodhisattvas.
27. Con le mani piegate supplico quei completamente svegliati presenti in tutti i sensi e nei bodhisattvas notevolmente pietosi.
28. Che cosa peccato, la I, un animale, ha stanziato o indotto altri a commettere in questa vita ed in altre durante l’inizio meno ciclo dell’esistenza,
29. E qualche cosa in cui mi rallegri impropriamente, quindi nocendosi, quella trasgressione che confesso, che sormonto da rimorso
30. Che cosa offesa ho commesso, da mancanza di rispetto, con il miei corpo, discorso e mente contro i tre gioielli, contro le madri ed i padri e contro le guide spiritose ed altre,
31. E che cosa vizi terribili, la I, un peccatore, defiled con molti difetti, hanno fatto, la O guida, io li confessa tutti.
32. Come fuoriuscirlo? Salvilo rapidamente! La morte di maggio non presto salire su me prima dei miei vizi ha sparito!
33. La morte non si differenzia fra le mansioni fatte e disfatte. Questo traditore non deve fidarsi di dal sano o dal ill, dato che è come un colpo di fulmine inatteso e grande.
Fonte : http://www.shantideva.net/
The Bodhicaryavatara Chapter Two: The Confession of Error
1. In order to adopt that jewel of the mind, I make offerings to the Tathágatas, to the stainless jewel of the sublime Dharma, and to the children of the Buddhas, who are oceans of excellent qualities.
2. As many flowers, fruits, and medicinal herbs as there are, and as many jewels as there are in the world, and clear and pleasant waters,
3. Jeweled mountains, forested regions, and other delightful and solitary places, vines shining with the ornaments of lovely flowers, and trees with branches bowed with delicious fruit,
4. Fragrances and incenses, wish fulfilling trees, jeweled trees, lakes adorned with lotuses, enchanting calls of wild geese in the worlds of gods and other celestials,
5. Uncultivated crops, planted crops, and other things that ornament the venerable ones, all these that are un-owned and that extend throughout space,
6. I bring to mind and offer to the foremost of sages, together with their children. May those worthy of precious gifts, the greatly merciful ones, compassionate towards me, accept these from me.
7. Devoid of merit and destitute, I have nothing else to offer. Therefore, may the Protectors, whose concerns are for the welfare of others, accept this by their own power, for my sake.
8. I completely offer my entire self to the Jinas and their children. O supreme beings, accept me! I reverently devote myself to your service.
9. Being free from fear of mundane existence due to your protection, I shall serve sentient beings; I shall completely transcend my earlier vices, and henceforth I shall sin no more.
10. In sweetly fragrant bathing chambers, whose beautiful pillars are radiant with jewels, glowing canopies made with pearls, and crystal floors transparent and sparkling,
11. I bathe the Tathágatas and their children with many vases studded with superb jewels and filled with pleasing, fragrant flowers, and water, to the accompaniment of songs and instrumental music.
12. I dry their bodies with scented, immaculate, exquisite clothes; then I offer them beautifully colored and sweetly fragrant garments.
13. I adorn Samantabhadra, Ajita, Manjughosa, Lokesvara, and others with those divine, soft, delicate, and colorful raiment’s and with the most precious of jewels.
14. With perfumes permeating a thousand million worlds, I anoint the bodies of the lords of sages that are blazing with the luster well refined, well rubbed, and polished gold.
15. I worship the most glorious lords of sages with all wonderfully fragrant and pleasing blossoms—mandarava flowers, blue lotus’s, and others—and with splendidly arranged garlands.
16. I perfume them with enchanting clouds of incenses having a pungent and pervasive aroma. I offer them feasts consisting of various foods and drinks.
17. I offer them jeweled lamps, mounted in row of golden lotuses; and I scatter lovely drifts of blossoms on the floor, anointed with perfume.
18. To those filled with love I also offer brilliant multitudes of palaces, delightful with songs of praise, radiant with garlands of pearls and jewels, and ornamented at the entrances in four directions.
19. I bring to mind the great sages exquisitely beautiful, jeweled parasols perfectly raised with golden handles, lovely shapes, and inlaid pearls.
20. Thereafter, may delightful clouds of offerings rise high, and clouds of instrumental music that enrapture all sentient beings.
21. May showers of flowers, jewels and the like continually fall on the images, reliquaries, and all the jewels of the sublime Dharma.
22. Just as Manjughosa and others worship the Jinas, so do I worship the Tathágatas, the protectors, together with their children.
23. With hymns that are seas of melodies, I praise the oceans of virtues. May the clouds of harmonies of praise ascend to them in the same way.
24. With prostrations as numerous as the atoms within all the Buddha-fields, I bow to the Buddhas present in all the three times, to the Dharma, and to the sublime assembly,
25. Likewise, I pay homage to all the shrines and resting places of the Bodhisattva. I prostrate to the preceptors and to the praiseworthy adepts as well.
26. I go for refuge to the Buddha as far as the quintessence of enlightenment; I go for refuge to the Dharma and the community of Bodhisattvas.
27. With folded hands I beseech the Fully Awaked Ones present in all directions and the greatly compassionate bodhisattvas.
28. Whatever sin, I, a brute, have committed or caused others to commit in this life and others throughout the beginning less cycle of existence,
29. And anything in which I have improperly rejoiced, thereby harming myself, that transgression I confess, overcome by remorse
30. Whatever offence I have committed, out of disrespect, with my body, speech, and mind against the Three Jewels, against mothers and fathers, and against spiritual mentors and others,
31. And whatever terrible vices, I, a sinner, defiled with many faults, have done, O Guides, I confess them all.
32. How shall I escape it? Rescue me quickly! May death not soon creep up on me before my vices have vanished!
33. Death does not differentiate between tasks done and undone. This traitor is not to be trusted by the healthy or the ill, for it is like an unexpected, great thunderbolt.
34. I have committed various vices for the sake of friends and enemies. This I have not recognized: “Leaving everyone behind, I must pass away.”
35. My enemies will not remain, nor will my friends remain. I shall not remain. Nothing will remain.
36. Whatever is experienced will fade to a memory. Like an experience in a dream, everything that has passed will not be seen again.
37. Even in this life, as I have stood by, many friends and enemies have passed away, but terrible sin induced by them remains ahead of me.
38. Thus, I have not considered that I am ephemeral. Due to delusion, attachment, and hatred, I have sinned in many ways.
39. Day and night, a life span unceasingly diminishes, and there is no adding to it. Shall I not die then?
40. Although lying here on a bed, and relying on relatives, I alone have to bear the feeling of being cut off from my vitality.
41. For a person seized by the messengers of death, what good is a relative, and what good is a friend? At that time merit alone is a protection, and I have not applied myself to it.
42. O Protectors, I, negligent, and unaware of this danger, have acquired many vices out of attachment to this transient life.
43. One completely languishes while being led today to have the limbs of ones body amputated. Parched with thirst, and with pitiable eyes, one sees the world differently.
44. How much more is one overpowered by the horrifying appearances of the Messengers of Death as one is consumed by the fevers of terror, and smeared with a mass of excrement?
45. With distressed glances, I seek protection in the four directions. Which good person will be my protection from this great fear?
46. Seeing the four directions devoid of protection, I return to confusion. What shall I do in that state of great fear?
47. Right now I go for refuge to the Protectors of the world whose power is great, to the Jinas, who strive to protect the world and who eliminate every fear.
48. Likewise, I earnestly go for refuge to the Dharma that is mastered by them and that annihilates the fear of the cycle of existence, and to the assembly of Bodhisattvas as well.
49. Trembling with fear, I offer myself to Samantabhadra, and of my own will I offer myself to Manjughosa.
50. Terrified, I utter a mournful cry to the Protector, Avalokita, whose conduct overflows with compassion, that he may protect me, a sinner.
51. Seeking protection, I earnestly invoke noble Akasagarbha, Ksitigarbha, and all the compassionate ones.
52. I bow to Vajri, upon the sight of whom, the Messengers of Death and other malevolent beings flee in terror to the four directions.
53. After neglecting your council, in terror I go to you for refuge now as I face this fear. Swiftly remove my fear!
54. Even one frightened by a fleeting illness would not disregard the physicians advice; how much more so one afflicted by the four hundred and four diseases,
55. Of which just one can annihilate all people living Jambudvipa, and for which a medicine is not found in any region.
56. If I disregard the council of the Omniscient Physician who removes every pain, shame on me, extremely deluded one that I am!
57. If I stand very attentive, even on a smaller cliff, how much more so on an enduring chasm of a thousand leagues?
58. It is inappropriate for me to be as ease, thinking, “Just today death will not arrive.” The time when I will not exist in inevitable.
59. Who can give me fearlessness? How can I escape? I shall certainly not exist. Why is my mind at ease?
60. What of value has remained with me from earlier experiences, which have disappeared, and engrossed in which, I have neglected the council of spiritual mentors?
61. Upon forsaking my relatives and friends, and this world of the living, alone I shall go elsewhere. What is the use of all my friends and enemies?
62. In that case, only this concern is appropriate for me day and night: how shall I surely escape suffering on account of that non-virtue?
63. Whatever vice, whatever natural misdeed, and whatever misdeed by prohibition I, an ignorant fool, have accumulated,
64. Terrified of suffering, all this I confess, standing with folded hands in the presence of the Protectors and bowing repeatedly.
65. May the guides be aware of my transgressions, together with my inequity. O Protectors, may I not commit this evil again!
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The nightingale
It arrived in the middle of April, it had been missing for a long time.
Our friend and neighbour Mauro tells us that nightingales once were regular inhabitants of Lemmen, but hadn't been seen or heard for decades. It has been the brightest of gifts in this disconcerting spring.
In the absolute silence, it sings tirelessly night and day, with a few pauses throughout the day but almost incessantly from dusk until dawn. The melodies go on seamlessly, meandering through ever-changing patterns of enchanting single and double sounds.
The nightingale has found its home in the lower section of the woods, just outside the borders of Stella di Lemmen. It chose a safe location in the tangled mixture of dead trunks (a heritage of the great fire of 2011) and new, vigorous trees.
It has been pleasing us with its singing virtuosism for almost a month now, curiously underscoring the unusual period: the sea without ships, the limpid sky without airplanes, the deserted trails without hikers. His chant, profused to delimit its territory and attract a better half, celebrates the flow of life that goes on relentlessy.
Spring, with its unstoppable swirl of growth and magical transformation, is firing on all cylinders again, virtuous and vibrant. Turn around and you see a flower, turn again and there's a fruit, the branch has grown, the grass is high, the foliage thick, the vegetables ready to be harvested.
In our small farm we never stopped working, thanks heavens we were among those that weren't forced to shut down.
On the contrary, we increased our efforts, grateful of the possibility to be outside and in harmony with nature, respectfully cooperating with her to produce nourishment for the body, the sould and the heart. Even on our small scale, that's no small feat!
This period of great uncertainty is the perfect occasion to reflect on those themes that reach beyond our everyday life, our superficiality and – why not? - our angers. We can pose ourselves serious questions about what we really want and need and recognize that our actions do bear consequences.
Here in the countryside it's impossible to oversee how the current difficulties provided additional layers to its already overwhelming beauty: the silence, the isolation, the immobility, the recollection, the timelessness, the introspection.
For sure the nightingale contributes to this „qualitative upgrade“. We like to think that it didn't came around by chance, but that it returned here, exactly at this time, as a sort of award. A gift that reaches out to the heart of those who try to roam the world on tiptoes, with respect and consideration. A gift for those who listen.
L’usignolo
È arrivato in questi luoghi alla prima metà di aprile, mancava da lungo tempo.
Il nostro amico e vicino di casa Mauro ci racconta che gli usignoli una volta erano abitanti abituali di Lemmen ma, ormai da decadi, non se ne vedevano né sentivano più. È stato il dono dei doni di questa sconcertante primavera.
Nell'assoluto silenzio canta instancabile giorno e notte, con qualche pausa diurna ma quasi incessantemente dal crepuscolo fino all'alba. Le melodie si susseguono, sempre diverse, costruite con incantevoli toni singoli e doppi, senza soluzione di continuità.
L'usignolo si è accasato nella parte inferiore del bosco, in fondo al vigneto, oltre il confine di Stella di Lemmen. Ha scelto una postazione sicura, nell'intricato miscuglio di alberi secchi, lasciati dall'incendio del 2011, e vigorose nuove ricrescite.
Da ormai quasi un mese ci allieta con i suoi virtuosismi canori che sembrano sottolineare l'insolito momento: il mare senza barche, il cielo arioso e terso senza aerei, i sentieri deserti senza gitanti. Il suo canto, eseguito per delimitare il territorio ed attrarre la sua dolce metà, celebra la vita che incessante continua.
La primavera, con il suo inarrestabile turbinìo di crescita e di magica trasformazione, è nuovamente a pieno regime: travolgente, virtuosa, vivace. Ti volti e vedi il fiore, ti rivolti ed ecco il frutto, il ramo è cresciuto, l'erba è alta, la chioma folta, la verdura da raccogliere.
Nella nostra piccola azienda agricola non abbiamo smesso di lavorare, grazie al cielo non siamo tra quelli ai quali è stato impedito.
Abbiamo anzi aumentato l'impegno, grati di poter stare all'aperto, in armonia con la natura e con lei cooperando rispettosamente per produrre nutrimento per il corpo, la mente ed il cuore. Vi pare poco?
Questo periodo di grande incertezza è l'occasione perfetta per riflettere sui temi che vanno al di là della nostra quotidianità, della nostra superficialità e - perché no? - anche della nostra angoscia. Possiamo porci delle domande serie, chiederci che cosa vogliamo veramente, riconoscere che le nostre azioni hanno delle conseguenze.
Qui nella nostra campagna è impossibile non notare come le difficoltà del momento abbiano apportato ulteriori dimensioni alla sua già prepotente bellezza: il silenzio, l'isolamento, l'immobilità, il raccoglimento, l'atemporalità, l'introspezione.
Certamente l'usignolo fa parte di questo „upgrade“ qualitativo. Ci piace pensare che non sia qui per caso, ma che sia tornato da noi, proprio ora, come una sorta di premio. Un premio che raggiunge il cuore di chi cerca di muoversi nel mondo in punta di piedi, con rispetto e attenzione. Un premio per chi sa ascoltare.
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La festa degli innamorati non dura solo un giorno nei Borghi più belli d’Italia, bensì tutto il weekend di San Valentino. In alcuni dei più romantici dei borghi italiani le coppiette troveranno angoli suggestivi, eventi speciali (molti dei quali gratuiti) e tante iniziative ludico-culturali sul tema dell’amore. Esperienze riservate non soltanto alle coppie, ma a tutti in realtà. Un modo diverso di visitare questi luoghi pittoreschi che il nostro Belpaese ancora nasconde. Il borgo degli innamorati per eccellenza è Gradara, in provincia di Pesaro e Urbino, che ha fatto da sfondo alla storia d’amore di Paolo e Francesca cantati da Dante nella “Divina commedia”. Dal 14 al 16 febbraio si organizzano diversi eventi nell’ambito di “Gradara d’Amare”, con visite guidate nel castello, romantici tramonti quando le luci del borgo si spengono e s’illumina di rosso, brindisi con dediche al Pozzo dell’amore e cene a lume di candela nei ristoranti di Gradara. Gradara e il castello @Ufficio stampa Borgo dell’amore è anche Borghetto sul Mincio, sul Lago di Garda, detto anche Il “lungolago d’amore”. “Lago di Garda in Love” è la romantica kermesse di San Valentino che coinvolge dieci incantevoli cittadine del Garda: oltre a Borghetto di Valeggio sul Mincio, anche Peschiera del Garda, Castelnuovo del Garda, Lazise, Bardolino, Garda, Torri del Benaco, Campo di Brenzone sul Garda, Malcesine e Toscolano Maderno. Simbolo dell’evento è la “Passeggiata d’Amore – 3.000 passi che fanno bene al cuore”, il percorso pedonale sul lungolago che collega Garda a Bardolino e viceversa. Tutte le località aderenti all’evento ospitano, oltre a tanti appuntamenti dedicati all’amore, un grande cubo con la scritta “Love” dove poter scattare dei selfie romantici. Borghetto sul Mincio @Franco Lanfredi Weekend di San Valentino con tanti eventi dedicati agli innamorati anche nel borgo di Castell’Arquato, nel piacentino. Il profilo di torri, campanili, merli, rendono questo borgo un luogo suggestivo e spettacolare. Fuori, la natura mescola i suoi colori con vecchi tufi e laterizi. Dentro, stretti vicoli, voltoni e rampe creano il piccolo spazio segreto di un paese costruito su un terrazzo di conchiglie fossili, in cui è bello perdersi abbracciati alla persona del cuore. Per tre giorni vengono organizzate visite al Palazzo del Podestà a lume di candela e altri eventi tra mostre-mercati, degustazioni e menu speciali nei ristoranti. Il borgo di Castell’Arquato @Ufficio stampa C’è un altro borgo che fa da sfondo a molte storie d’amore: è Morro d’Alba, che per San Valentino si veste di una romantica atmosfera. Per l’occasione, “La Scarpa” ovvero il camminamento di ronda più unico d’Europa, già dal mattino risuonerà di romantiche melodie, mentre al tramonto sarà illuminato dalla luce delle candele che doneranno a questo singolare monumento architettonico un volto ancora più suggestivo. Lungo il percorso saranno segnalati gli angoli più romantici, all’ingresso del camminamento gli innamorati potranno raccogliere dei bigliettini con frasi poetiche da donare o tenere per sé, sedersi sulla panchina degli innamorati e il “cartello del Bacio” suggerirà il luogo più indicato per scambiarsi il più naturale gesto d’amore. Cene romantiche nei ristoranti del paese ed eventi anche nei misteriosi sotterranei del castello. Il borgo di Morro d’Alba @Luca Tassi https://ift.tt/3btEY6O I borghi più belli d’Italia dove andare a San Valentino La festa degli innamorati non dura solo un giorno nei Borghi più belli d’Italia, bensì tutto il weekend di San Valentino. In alcuni dei più romantici dei borghi italiani le coppiette troveranno angoli suggestivi, eventi speciali (molti dei quali gratuiti) e tante iniziative ludico-culturali sul tema dell’amore. Esperienze riservate non soltanto alle coppie, ma a tutti in realtà. Un modo diverso di visitare questi luoghi pittoreschi che il nostro Belpaese ancora nasconde. Il borgo degli innamorati per eccellenza è Gradara, in provincia di Pesaro e Urbino, che ha fatto da sfondo alla storia d’amore di Paolo e Francesca cantati da Dante nella “Divina commedia”. Dal 14 al 16 febbraio si organizzano diversi eventi nell’ambito di “Gradara d’Amare”, con visite guidate nel castello, romantici tramonti quando le luci del borgo si spengono e s’illumina di rosso, brindisi con dediche al Pozzo dell’amore e cene a lume di candela nei ristoranti di Gradara. Gradara e il castello @Ufficio stampa Borgo dell’amore è anche Borghetto sul Mincio, sul Lago di Garda, detto anche Il “lungolago d’amore”. “Lago di Garda in Love” è la romantica kermesse di San Valentino che coinvolge dieci incantevoli cittadine del Garda: oltre a Borghetto di Valeggio sul Mincio, anche Peschiera del Garda, Castelnuovo del Garda, Lazise, Bardolino, Garda, Torri del Benaco, Campo di Brenzone sul Garda, Malcesine e Toscolano Maderno. Simbolo dell’evento è la “Passeggiata d’Amore – 3.000 passi che fanno bene al cuore”, il percorso pedonale sul lungolago che collega Garda a Bardolino e viceversa. Tutte le località aderenti all’evento ospitano, oltre a tanti appuntamenti dedicati all’amore, un grande cubo con la scritta “Love” dove poter scattare dei selfie romantici. Borghetto sul Mincio @Franco Lanfredi Weekend di San Valentino con tanti eventi dedicati agli innamorati anche nel borgo di Castell’Arquato, nel piacentino. Il profilo di torri, campanili, merli, rendono questo borgo un luogo suggestivo e spettacolare. Fuori, la natura mescola i suoi colori con vecchi tufi e laterizi. Dentro, stretti vicoli, voltoni e rampe creano il piccolo spazio segreto di un paese costruito su un terrazzo di conchiglie fossili, in cui è bello perdersi abbracciati alla persona del cuore. Per tre giorni vengono organizzate visite al Palazzo del Podestà a lume di candela e altri eventi tra mostre-mercati, degustazioni e menu speciali nei ristoranti. Il borgo di Castell’Arquato @Ufficio stampa C’è un altro borgo che fa da sfondo a molte storie d’amore: è Morro d’Alba, che per San Valentino si veste di una romantica atmosfera. Per l’occasione, “La Scarpa” ovvero il camminamento di ronda più unico d’Europa, già dal mattino risuonerà di romantiche melodie, mentre al tramonto sarà illuminato dalla luce delle candele che doneranno a questo singolare monumento architettonico un volto ancora più suggestivo. Lungo il percorso saranno segnalati gli angoli più romantici, all’ingresso del camminamento gli innamorati potranno raccogliere dei bigliettini con frasi poetiche da donare o tenere per sé, sedersi sulla panchina degli innamorati e il “cartello del Bacio” suggerirà il luogo più indicato per scambiarsi il più naturale gesto d’amore. Cene romantiche nei ristoranti del paese ed eventi anche nei misteriosi sotterranei del castello. Il borgo di Morro d’Alba @Luca Tassi Nei Borghi più belli d’Italia, la festa degli innamorati non dura solo un giorno, bensì tutto il weekend di San Valentino. Ecco i più romantici.
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“Śr̥ṅgāra rasa: eros in India Rasa è una parola sanscrita che indica la linfa o il succo delle piante. Ma non solo: talvolta indica la quintessenza di un oggetto o di una persona. Ciononostante tale termine si riferisce anche al piacere estetico generato dalla fruizione di un'opera d'arte e, più genericamente, da un'esperienza sentimentale sublime. Ebbene, la teoria dei rasa è contenuta nel Nātyaśāstra di Bharata, il quale descrive una serie di "emozioni" in grado di risvegliare, appunto, determinati rasa. Fra questi, si ricorda il celebre "śr̥ṅgāra rasa" (assaporamento dell'esperienza culminante), volto a definire l'esperienza amorosa. Questo sostantivo sanscrito maschile esprime l’amore, la passione erotica, il desiderio e il godimento. A tal proposito, gli abilissimi pittori indiani si sono prodigati affinché tale "sapore" potesse essere espresso sulle loro incantevoli miniature. Ma anche i poeti, si pensi soprattutto a Bihārī Lāla, non hanno arretrato di fronte alle magiche ed avvolgenti vibrazioni di questo incantevole rasa: "Il suono della vīṇā, l’appagamento della poesia, le melodie piene di emozione, e la gioia nell’unione d’amore. Chi vi è immerso a metà è perduto, chi vi è immerso completamente è salvo".“
Diego Manzi
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CAGLI – Scugnizza è una celebre operetta con le musiche di Mario Costa e il libretto di Carlo Lombrado, con questo titolo si apre al Teatro di Cagli il cartellone della seconda parte della stagione teatrale. L’appuntamento è per domenica 20 gennaio alle ore 17, con la storica Compagnia Italiana di Operette che la ripropone con talento e professionalità. La regia è affidata a Gian Paolo Mai e le coreografie a Monica Emmi, con la direzione musicale di Maurizio Bogliolo e la direzione artistica di Maria Teresa Nania.
La vicenda porterà il pubblico nella Napoli del primo Novecento dove gli scugnizzi Salomé e Totò, malgrado la povertà, cercano allegria e spensieratezza nella vita quotidiana. I due innamorati si inventano scherzi e buffe situazioni alle spalle di Maria Grazia, zia di Salomé. Arriva in città il ricco vedovo americano Toby Gutter che incontra la bella e vivace Salomé che lo affascina e risveglia in lui l’amore per la vita. Toby vuole sposare Salomè e portarla con sé in America.
Con Toby in vacanza ci sono anche la figlia Gaby e il giovane Chic, che di Gaby è segretamente innamorato. Ma Totò, a sua volta innamorato di Salomè cerca di ostacolare la sua partenza. La zia Maria Grazia tuttavia pensa che dall’unione tra il miliardario Toby e Salomè possa arrivare una buona sistemazione per sé e per la nipote e farà di tutto affinché il matrimonio vada a buon fine. Un inaspettato lieto fine dipanerà il contrasto amoroso.
Con una trama ricca di intrecci e romanticismo, arricchita da incantevoli melodie, questa operetta messa in scena la prima volta a Torino nel 1922, è uno dei classici del genere, amatissima dal pubblico.
L’operetta Scugnizza da il via a un riccO programma che arriverà fino ad Aprile con diversi nuovi spettacoli: domenica 10 febbraio la compagnia di Micha Van Hoecke e Luciana Savignano presenta “Pierino e il lupo Qualche anno dopo … variazione sul tema”, il 16 febbraio il Ballet Flamenco Español di Madrid, porta in scena un trio di balletti “Bolero de Ravel”, “Zapateado de Mozart” e “Flamenco Live”.
Giovedì 14 marzo a Cagli per la prima volta Ascanio Celestini con il suo spettacolo “Pueblo“, accompagnato dalla fisarmonica di Gianluca Casadei, venerdì 22 marzo è la volta della Compagnia Kepler 452 con “Il giardino dei ciliegi – 30 anni in comodato d’uso” che ha come ospite straordinario Lodovico Guenzi de Lo Stato Sociale. Venerdì 29 torna in scena il San Costanzo Show con un riallestimento dello spettacolo “La Mezza Notte degli Oscar”. Venerdì 26 e sabato 27 aprile appuntamento con “I Tre Moschettieri” della compagnia Aller – Retour Théâtre di Parigi.
Tutte le informazioni su www.teatrodicagli.it Le prevendite online sono sulla piattaforma www.liveticket.it/teatrodicagli Botteghino del Teatro: Tel. 0721 781341 – e mail: [email protected] Istituzione Teatro Comunale di Cagli-Ufficio Cultura Comune Cagli – Tel. 0721 780731
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Hotel Melodie Forio d'Ischia albergo 3 stelle situato sul versante Ovest dell’isola d’Ischia nel comune di Forio posto a 2 km dalla struttura 500 mt dalla spiaggia di Citara
Hotel Melodie Forio d’Ischia albergo 3 stelle situato sul versante Ovest dell’isola d’Ischia nel comune di Forio posto a 2 km dalla struttura 500 mt dalla spiaggia di Citara
http://www.melodie.it
Hotel Melodie, Forio d’Ischia, albergo 3 stelle. L’Hotel Villa Melodie è situato sul versante Ovest dell’isola d’Ischia nel comune di Forio all’apice di un promontorio che la divide dalla spiaggia di Citara. Dalla struttura, che sorge nel bel mezzo di vigneti e limoneti, si possono ammirare tramonti incantevoli, scorgendo in lontananza l’isola di Ventotene e il faro di…
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I figli dell’oscurità (II parte - postato il 14 settembre 2017)
(II Parte)
Caroline, in quei giorni d’autunno, non aveva fatto altro che pensare al momento in cui avrebbe rivisto Alexander, non poteva smettere di pensare a lui. Molte volte, mentre si trovava fuori in strada e sentiva l’aria fredda sferzarle il viso, si era chiesta se egli non volesse avere nulla a che fare con lei per via del mestiere che esercitava. Non le sembrava credibile, però. Lui non le era mai parso il genere di persona che si lasciasse influenzare da simili pregiudizi. Lei gli aveva spiegato che quello era solo un mestiere temporaneo, che pensava di smettere quando avesse risparmiato abbastanza denaro da rendersi indipendente.
Un giorno, ormai verso l’inverno, Caroline si recò nell’istituto dove sapeva che lui studiava e viveva nella speranza di rivederlo. Si trattava di un edificio molto grande dallo stile moderno in cui sopravvivevano tracce di uno stile più antico, forse parte della struttura era stata costruita prima dell’ultima guerra e nelle sue colonne e nella forma delle sue alte finestre, riecheggiava lo stile usato in passato. C’era qualcosa di elegante e di cupo allo stesso tempo. Si trattava comunque di un luogo molto più bello dell’istituto dove lei viveva. Esso aveva ampi giardini e capienti dormitori. In genere i ragazzi usavano riferirsi a quel posto con il nome generico di campus perché in esso veniva impartita l’istruzione universitaria.
Era sabato sera e la ragazza indossava una giacca rosso scarlatto, molti uomini e donne per strada si erano girati a guardarla. Aveva i bei capelli biondi raccolti in alto e annodati in cima con un nastro rosso. La sua fronte scoperta metteva in risalto un viso dalle incantevoli linee.
All’improvviso vide uscire dalla porta Alexander, sempre con quella sua aria un po’ rigida, in compagnia di un altro ragazzo, alto e sottile con dei bei capelli castani e la pelle pallida simile all’avorio. Il sorriso di Caroline e la sua iniziale intenzione di andar loro incontro, svanirono quando vide che i due ragazzi si tenevano per mano, anche se in maniera discreta. Era comunque bastato vederli per un attimo perché la ragazza capisse il motivo che stava dietro al loro gesto e non si domandasse più come mai Alexander non avesse risposto ai suoi ultimi messaggi. Sentì un dolore profondo salire dal suo cuore, il nodo alla gola che aveva in quel momento si trasformò presto in un inevitabile pianto. In quel momento pensò a Tonja, alle sue parole quel giorno d’estate, e alle sue proprie illusioni giovanili andate in pezzi.
***
A breve Tonja avrebbe compiuto quattordici anni, nel bel mezzo di un inverno gelido come non se ne vedevano spesso. Aveva pensato di vestirsi di blu quel giorno e le sarebbe piaciuto celebrare l’avvenimento insieme a Sylvia ed a Caroline, anche se la prima le era parsa un po’ riluttante quando le aveva rivolto l’invito avvisandola che sarebbe anche venuta la sua migliore amica.
Sylvia non sembrava proprio entusiasta di conoscere una persona che conduceva un genere di vita a parer suo disdicevole. Aveva cercato in più occasioni di mettere in guardia Tonja dal non farsi vedere troppo in giro con quella ragazza, le aveva spiegato che qualcuno avrebbe potuto pensare che lei facesse lo stesso genere di vita e questo avrebbe potuto danneggiarla più avanti, quando fosse arrivato il momento di uscire dall’istituto e cercare un lavoro vero. Sylvia non poteva fare a meno di pensare che a ogni modo, nel caso di sua sorella, non c’era molto da aspettarsi. C’era ben poco da fare per cambiare il suo destino, poco avrebbero contato le sue abilità e le sue scelte. Pensava che nel migliore dei casi essa avrebbe potuto lavorare in qualche piccola fabbrica come programmatrice delle attività che i robot operai erano chiamati a svolgere. Un ruolo di controllo e di verifica per il quale non venivano richieste particolari qualifiche. Guardando la neve cadere a piccoli fiocchi dalla sua finestra una sera, Sylvia si chiese se c’era qualcuno là fuori che avesse giocato coi loro destini nel giorno in cui gli impiegati del principale laboratorio genetico della città, avevano scoperto che le ragazze possedevano lo stesso patrimonio genetico.
I fiocchi candidi caddero lentamente e una coltre di neve fresca illuminò debolmente la notte.
Sylvia, avvolta in un maglione scuro, guardava con aria malinconica il gelo e la neve, e si chiedeva come fosse possibile che bastasse così poco per vincere o perdere in questa vita. Un soffio di vento poteva far cambiare direzione ad una piccola foglia, capovolgerla, scagliarla nella distanza ed infine farla annegare in una pozza d’acqua. Mentre osservava i rami degli alberi coperti di neve ed il cielo grigio e cupo, si chiese se ci fosse un modo, anche una singola possibilità di cambiare i loro destini. Una lacrima scese sul suo viso quando si ricordò della delicata bambina che le era stata presentata anni prima. Il suo ricordo era carico di tenerezza e nostalgia. Tante volte si era guardata allo specchio ed aveva pensato che forse, tra nemmeno un anno, lei e sua sorella sarebbero diventate identiche fisicamente, come due gocce d’acqua, e si sarebbero sentite smarrite nel fissarsi reciprocamente. “Proprio come gocce di pioggia,” disse Sylvia a se stessa. “Bisogna solo aspettare.”
***
Quei giorni d’inverno furono molto duri per Caroline, alla sua cocente delusione si aggiunse l’angoscia derivata dallo stato in cui improvvisamente era piombata la sua compagna di stanza, Charlotte. Essa era tornata una notte, con gli abiti zuppi di pioggia e aveva fissato la sua amica con lo sguardo stravolto e pieno di lacrime, tremava tutta, era rimasta a vagare fuori in quello stato chissà per quante ore.
Charlotte si era gettata tra le sue braccia: “È finita!” – aveva detto, mentre continuava a ripetere le stesse parole stringendosi contro il suo petto in una sorta di parossismo di disperazione. In una delle tasche del cappotto aveva una rosa appassita. Caroline aveva cercato di confortarla accarezzandole il viso. Il suo volto pallido le suscitò profonda pietà e la strinse forte tra le sue braccia. Nonostante tutto, le sue reazioni non le parvero esagerate. Era considerato da tutti normale essere così sconvolti dopo una delusione sentimentale.
Era la prima volta che succedeva qualcosa di simile a Charlotte. Le sue lacrime e la sua aria disperata avevano spinto l’amica a prendersi cura di lei senza perdere tempo. Aveva un’aria così smarrita e indifesa. Non c’era ombra di serenità negli occhi di quella ragazza. Dopo che raccontò a Caroline a grandi linee ciò che le era capitato con un ragazzo che conosceva da tempo, si chiuse nel più assoluto mutismo. Rimase seduta sull’orlo del letto ancora in lacrime e per un po’ continuò a fissare il vuoto con occhi tristi, finché non si addormentò per la stanchezza. Caroline l’aveva abbracciata e cullata per molto tempo cercando di ricordare qualche canzone per bambini di cui conosceva le rime. Si ricordò dei giorni della sua infanzia, un mesto ricordo fatto di luci ed ombre, il flebile ricordo delle tenere melodie cantate dagli insegnanti e tutori. Si stupì di quanto la sua memoria fosse debole riguardo tutto ciò che avesse a che fare con la sua fanciullezza. Dopo che Charlotte si addormentò, disse a se stessa che se l’amica non usciva da quello stato nei prossimi giorni, doveva comunicare il tutto all’infermiera della scuola. Non era strano, comunque, che i ragazzi uscissero da quella condizione da un momento all’altro e poi si comportassero come se nulla fosse successo.
Caroline vide Charlotte con gli occhi chiusi ed i vestiti in disordine tra le lenzuola del letto, e le diede un bacio sulla fronte. Era preoccupata per lei, non poteva distogliere dalla sua mente il modo in cui l’aveva vista entrare nella loro stanza. Caroline si avvicinò al suo comodino e per rilassarsi prese dal primo cassetto una pastiglia di colore rosa. Lei sapeva benissimo a cosa serviva. Già molte volte si era servita di cose simili nei momenti di apprensione. Quelle pastiglie venivano vendute in segreto, i nomi degli spacciatori passavano di bocca in bocca tra gli studenti, ma nessuno aveva mai cercato di porre fine a quel commercio. Qualche volta a Caroline le era balenato il sospetto che le autorità chiudessero un occhio di fronte al traffico perché esso era utile ai loro disegni. Tante volte quelle droghe servivano a mantenere i giovani in uno stato d’inconsapevolezza riguardo i loro desideri, in qualche modo esse agivano da deterrente contro la voglia di ribellarsi all’ordine delle cose ed andare ad ingrossare le fila di qualche movimento rivoluzionario. Caroline solo sapeva che il principio attivo di quelle pastiglie veniva ricavato da un fiore il cui nome ormai faceva parte della storia e del mito. Era come parlare di un evento miracoloso. Aveva la stessa aura magica ed immortale delle cose considerate sacre nei tempi che furono.
Dopo aver inghiottito la pastiglia insieme ad un po’ d’acqua, Caroline si sdraiò sul letto, si avvolse nelle lenzuola scolorite e chiuse gli occhi. Le parve strano non provare in quel momento nulla del sordo dolore che l’aveva attanagliata nei giorni scorsi. Si ricordò in maniera piuttosto vivida di quella notte in cui ebbe un incubo terribile e di come Charlotte si era precipitata da lei per porgerle aiuto. Il viso angosciato dell’amica le aveva rivelato tutta la paura che essa aveva provato. Adesso riusciva appena a ricordare l’oggetto di quel sogno, la sequenza delle sue immagini. Le sensazioni che aveva provato però se le ricordava molto bene. Mentre sentiva il suo corpo invaso dai primi effetti della droga, ebbe una triste premonizione: era come se una parte di sé avesse cercato di avvertirla- per mezzo di un sogno- che la sua giovane vita poteva essere spezzata da un momento all’altro, breve e fragile come il volo di una farfalla. Una vita fatta di una singola primavera che doveva essere vissuta nella sua pienezza fino all’ultimo istante. Le farfalle che vedeva volare nei suoi sogni fin da quando era bambina, assunsero in quel momento il loro vero significato. Fin dove riusciva a ricordare, sognava quegli insetti alati e sgargianti che volavano verso lo spazio e la luce, verso il fuoco dell’eternità. Solo nel suo incubo quelle belle creature sembravano impazzite e le loro ali avevano il colore rosso intenso del sangue. Era come se fossero consapevoli di quanto la loro fine fosse vicina. Caroline si rese conto di aver messo piede nell’intimo regno della sua immaginazione, un mondo fatto di visioni bizzarre cariche di significati che solo lei poteva decifrare.
Si addormentò all’improvviso, e nel suo sogno vide se stessa giacere dentro ad una bara riccamente decorata. I suoi vestiti avevano i colori della luce diafana del mattino, riusciva a vedere coloro che le stavano intorno, ma nessuno riusciva ad accorgersi che lei poteva vederli e sentirli. C’era Alexander di fianco a lei con un sorriso malinconico sulle labbra. ‘Perché è così triste? ’ aveva pensato lei guardandolo negli occhi. Il ragazzo si mordeva le labbra ed il suo sguardo pareva pieno di sensi di colpa. Era come se egli guardasse un’altra persona, e si sentisse addolorato per la fine di qualcuno che aveva amato infinitamente. Timidamente, si fece avanti un’altra figura: era una ragazza dalla pelle ambrata che Caroline non aveva mai visto. Essa aveva uno scialle cremisi sulla testa ed i suoi grandi occhi le ricordarono quelli di Tonja e di sua sorella Sylvia. Quella ragazza l’aveva baciata sulla fronte chiamandola “cara bambina”. Caroline sentì le sue fredde labbra posarsi sulla sua pelle e vide un oggetto brillante pendere dal suo collo e dondolare davanti ai suoi occhi. Era una catena con un ciondolo fatto di cristalli.
In quel momento Caroline sentì Charlotte sul letto di fianco muoversi bruscamente e sospirare. Per un attimo si svegliò e fece in tempo a ricordarsi che Tonja aveva una collana simile a quella vista nel suo sogno. ‘Una libellula’, pensò Caroline un attimo prima di riaddormentarsi.
***
Il vento soffiava forte il giorno del compleanno di Tonja. Le ragazze dovevano vedersi in una saletta riservata che Sylvia aveva prenotato presso un albergo in centro. La sala era stata decorata per l’occasione con mazzi di rose rosse dentro a dei vasi di vetro trasparente.
La prima ad arrivare fu Sylvia vestita con un abito nero di velluto e coi capelli legati in cima da cui spuntavano piccoli fiori di seta colorati. Tonja arrivò un po’ trafelata circa venti minuti dopo. Si era messa un vestito blu, calze e stivaletti in pelle. Al collo aveva la collana che le aveva regalato Sebastian. Era arrivata in ritardo perché mentre si preparava nella sua stanza si accorse di non riuscire più a trovare le forcine che le servivano per raccogliersi i capelli. Aveva rovistato dappertutto finché non era riuscita a trovarle. Era così sbadata ultimamente. Fino all’ultimo momento era rimasta in attesa di una risposta da parte di Sebastian, al quale aveva fatto pervenire il messaggio d’invito per il suo compleanno. Si chiese che fine avesse fatto quel ragazzo, non ne aveva quasi più avuto notizie dalla fine dell’estate, tranne qualche breve messaggio o qualche sporadica chiamata.
Si era sentita gelare mentre attraversava a piedi le strade della città. C’era quel vento freddo che soffiava come se da un momento all’altro stesse per nevicare. Si chiese se Caroline sarebbe arrivata in tempo alla riunione. Prima del loro appuntamento essa doveva passare a fare visita ad un cliente. Molte volte Tonja si era chiesta come facesse quella ragazza così bella ed intelligente a fare un lavoro simile. Ci voleva tanto coraggio per avere a che fare con degli sconosciuti, persone che pagavano per avere un certo tipo di prestazioni. Caroline le aveva raccontato, nei giorni in cui era in vena di confidenze, che molte volte la concorrenza era agguerrita. C’erano tanti giovani che cercavano di racimolare denaro in quella maniera per avere la possibilità di diventare indipendenti un futuro.
In quell’istante, un’improvvisa folata di vento le fece sentire il gelo fino in fondo al cuore. Fu in quel momento che si ricordò della storia che le era stata raccontata riguardo alla sua nascita. C’era stata un’eclisse di sole quel giorno, un evento raro che nessuno all’epoca aveva previsto. Per alcune persone esso era stato considerato una sorta di presagio. Nonostante fosse passato tanto tempo dalla fine della guerra e dai giorni di un passato cupo e misterioso, c’erano ancora persone che credevano nei segni del destino, eventi premonitori, reliquie di un’epoca carica di superstizione. Sebastian gliene aveva parlato tempo fa.
Sentiva il vestito di raso blu incollarsi al suo corpo, la sensazione sgradevole le fece venire i brividi. Accelerò il passo per raggiungere velocemente la stazione della metropolitana più vicina. A quel punto si pentì di essersi messa addosso un vestito così leggero per quella stagione. Era un vestito elegante dal taglio giovanile, ma il cappotto pesante non bastava a tenerla calda.
A quell’ora la città pullulava di gente come ogni giorno. Tonja vedeva delle macchine di lusso passare silenziose attraverso le strade. Si sentivano solo i passi rapidi delle persone che tornavano dai loro posti di lavoro. Tonja si chiese che fine avrebbe fatto lei stessa tra qualche anno, quale sarebbe la strada che avrebbe dovuto intraprendere per ottenere qualcosa dalla vita che non fosse la mera sussistenza. Secondo il suo modo di vedere, comprensibile alla sua età, la strada da percorrere era ancora molto lunga e cercava di non darsi pensiero, non più di tanto almeno. Avrebbe voluto tanto avere una vita piena di soddisfazioni come quella delle persone che vedeva sulle strade. Molte di esse erano vestite all’ultima moda e coi simboli del loro benessere bene in vista: gioielli, belle macchine, abiti costosi. Queste erano le persone che si facevano vedere in locali raffinati accompagnate da uomini e donne dalla straordinaria bellezza. A volte Tonja si fermava a guardare attraverso la finestra dei locali più eleganti tutte quelle persone così distinte che parevano divertirsi un mondo. In quei momenti il suo sguardo si adombrava e sentiva nel suo cuore la fitta amara dell’invidia.
Si chiese anche, come molte volte in passato, cosa sarebbe accaduto quella volta, quando lei e sua sorella erano ancora bambine, se fosse stata Sylvia a fallire i test che le permisero di rimanere nell’istituto di prim’ordine dove si trovava finora. Tonja si ricordò che il direttore del posto dove lei si trovava, pianse sapendo che la bambina doveva essere trasferita. Nel momento in cui vide le lacrime sul viso di colui che l’aveva sempre protetta, seppe che il suo destino era segnato.
Una volta uscita dalla stazione della metropolitana, Tonja si avviò verso la strada dove si trovava l’albergo. Lo stile dei monumenti e dei palazzi di quell’angolo della città, emulava il fasto di alcune opere del passato. Molti monumenti avevano uno stile che ricordava quello in voga nelle grandi città europee del primo ‘900, prima della grande guerra. Gli occhi scuri della ragazza cercavano di scrutare attraverso le grandi colonne e le alte finestre decorate con fiori stilizzati, ciò che poteva essere stato nell’antichità quel mondo ormai scomparso. Quel posto veniva ora chiamato “La città degli Angeli” e faceva davvero onore al suo nome.
Prima di arrivare in albergo, la giovane doveva passare vicino alla “Porta del passato”. Questo era un monumento costituito da un grande arco dallo stile molto classico nella sua struttura portante, ma con elementi più complessi ed elaborati quali le colonne ritorte ai lati dell’arco. L’architetto che l’aveva disegnato disse di aver tratto ispirazione da alcune fotografie di monumenti esistenti nel ‘700 (quindi secoli prima dell’ultima e disastrosa guerra). Era bello guardare il tramonto dalla prospettiva di quel grande arco.
Nel momento in cui Tonja varcò l’entrata di quell’albergo dalle stanze luminose, decorato con affreschi sulle pareti, si chiese se Caroline fosse già arrivata e se Sylvia fosse stata cortese e disponibile con lei.
Quando Tonja entrò nella saletta riservata per loro, trovò Sylvia seduta da sola di fronte al grande tavolo. Uno dei camerieri aveva già portato la torta. Era da un po’ che le ragazze non si vedevano e Sylvia ebbe modo di notare quanto sua sorella fosse cresciuta. Stava molto bene con quel vestito. La vide un po’ agitata, si capiva che aveva percorso la strada velocemente.
Sylvia non poté fare a meno di notare la collana che la ragazza aveva al collo. Per un attimo un improvviso timore spense il suo sorriso e ricordò gli incubi che aveva avuto nei giorni scorsi. Era più forte di lei, anche se non era la prima volta che vedeva quella collana, non riusciva a reprimere quel senso d’inquietudine che le provocava la sua vista. Tonja le chiese se ci fosse qualcosa che non andava, ma in quel momento arrivò Caroline in forma smagliante con una sciarpa di seta rossa coperta di lustrini. Aveva addosso un abito nero corto come Sylvia e portava i capelli biondi legati in una doppia treccia. Stava molto bene. Le altre due ragazze la guardarono sorprese e ammutolirono.
Sylvia salutò la nuova arrivata in maniera cortese, anche se leggermente forzata, e dopo che tutte e tre le ragazze finirono coi convenevoli, arrivò il cameriere portando da bere in coppe di vetro colorato.
Una volta rimaste da sole, Sylvia si rivolse a Caroline con alcune domande di circostanza. Sorvolò con eleganza sugli argomenti che potevano mettere l’altra ragazza in imbarazzo. Caroline rispose a tutte le domande con gentilezza. In realtà quest’ultima era rimasta sorpresa nel notare quanto le due sorelle si somigliassero tra di loro. Facevano pure gli stessi gesti. Anche il cameriere, quando era entrato, aveva avuto per alcuni secondi lo stesso sguardo di stupore.
Caroline prese la sua coppa tra due dita e la portò alle labbra. Si trattava di un cocktail fatto di frutta dal sapore molto gradevole. Sylvia le chiese, tanto per dire qualcosa, dove aveva preso quella sciarpa il cui colore le donava così tanto.
“È stata un regalo,” rispose Caroline con naturalezza. Sylvia cercò nella sua mente le parole che le consentissero di andare oltre senza fare allusione ai clienti della ragazza.
“Si tratta di una persona molto generosa, immagino,” disse, non trovando parole migliori. Caroline sorrise:
“Sì, una persona alquanto generosa.”
In quel momento Caroline si domandò chi avesse pagato per organizzare quella piccola riunione. Sapeva che di suo Tonja poteva contare con ben pochi mezzi. Le scuole e le università pagavano per le spese degli studenti usando buoni spendibili sul mercato, ma il numero di questi era legato al luogo dove vivevano i ragazzi ed alla possibilità che avevano di ripagare in futuro almeno parte delle spese che erano state sostenute per crescerli ed istruirli.
Caroline prese dalla sua borsa una piccola scatola blu ornata con un nastro di raso e la porse a Tonja. “Grazie!” disse quest’ultima sorridendo in maniera un po’ infantile. “Lo aprirò quando saremmo tornate a casa.”
In quel momento Sylvia si ricordò di avere anche lei un regalo per sua sorella e le consegnò una piccola scatola bianca decorata con fiori azzurri dal contenuto sconosciuto. A Tonja non pareva educato aprire i regali di fronte alle sue ospiti ed anche quella scatolina fu messa da parte in attesa del suo ritorno.
Per un tempo indefinito le ragazze parlarono del più e del meno, evitando di toccare argomenti di natura politica e affini perché, oltre a non sapere molto sulla questione, le cose potevano rivelarsi pericolose se sentite da orecchie indiscrete, soprattutto se si toccavano i temi che riguardavano i gruppi rivoluzionari che si diceva agissero furtivamente.
Verso la fine della loro riunione arrivò il cameriere e chiese a quale delle signorine doveva portare il conto. Parte di esso era già stato pagato, ma mancava l’altra metà. In quel momento Sylvia si alzò dalla tavola e chiese al cameriere di portarla dal responsabile incaricato dei pagamenti perché era lei chi doveva provvedere. Quando Sylvia uscì dalla stanza, Tonja fissò per un attimo Caroline e le disse che entrambe si erano accordate in quella maniera, altrimenti non sarebbe stato possibile con i suoi scarsi mezzi far fronte alle spese. “Mi capisci, vero?” chiese con voce mesta.
“Certo che lo capisco, ma potevi anche rivolgerti a me, sai che io non mi faccio alcun problema per quanto riguarda il denaro.” La voce di Caroline era piena di affetto.
“Sei molto buona, cara.” rispose Tonja commossa. Erano sedute vicine l’una all’altra e Caroline allungò la mano per accarezzare i capelli della sua giovane amica. “Non ti devi preoccupare,” le disse soavemente.
Una volta sistemata la faccenda del pagamento, tutte e tre le ragazze si avviarono verso la porta per le formalità ed i saluti. Fu in quel momento che Caroline si accorse del ciondolo di Tonja. Non aveva prestato particolare attenzione a quella collana finché non se la era trovata davanti agli occhi. Tonja stava salutando Sylvia con un bacio sulla guancia prima che tutte riprendessero la loro strada verso casa, e si era trovata proprio di fronte quell’oggetto brillante che sporgeva dal vestito blu della giovane. In quel modo brusco si rese conto di non essersi dimenticata dell’esperienza sgradevole che aveva fatto attraverso i suoi sogni nei giorni precedenti, e si chiese se tutto ciò che aveva visto in essi avesse un significato. Se fossero la risposta ad un dubbio segreto. Ebbe l’impressione che in quel momento tutta la sua vita le stesse passando davanti e fosse tutto condensato in quell’insetto enigmatico dalle ali multicolori. Non fece cenno a Tonja quando furono di ritorno a casa, ebbe paura di sembrarle infantile.
Mentre le ragazze si allontanavano per prendere la metropolitana, c’era un ragazzo sulla strada di fronte che aveva osservato tutto mentre si salutavano. Era Sebastian. Anche se non era venuto alla riunione voleva vedere di nuovo quella ragazza, anzi quelle ragazze, almeno da lontano. Le cose con il suo compagno non andavano come lui avrebbe voluto. Il suo partner era un ragazzo possessivo e geloso, tanto da risultare soffocante. Nei momenti in cui avrebbe voluto prendersela con lui, senza riuscirci, si ricordava della sensazione di freschezza che gli aveva procurato conoscere le due sorelle, adesso erano diventate praticamente identiche. In quel momento, mentre cercava di proteggersi dal vento freddo che sentiva sul viso sollevando il collare del cappotto, si chiese se non avesse fatto un errore scegliendo Alexander al posto di una delle due ragazze. Era confuso riguardo a ciò che provava. Nei ricordi dei suoi effimeri incontri con le ragazze, l’immagine dell’una si sovrapponeva all’altra ed era in quell’istante che Sebastian si chiedeva quale delle due lo avesse colpito in realtà. ‘Magari sono come le due facce di una stessa medaglia,’ pensò.
Ancora ricordava il giorno in cui era andato a quella festa e aveva conosciuto Tonja scambiandola per Sylvia, una ragazza conosciuta in una maniera che lui ai tempi aveva interpretato come un presagio, una prima manifestazione di un destino già scritto. Non aveva fatto altro che sognare il volto di Sylvia dal primo giorno in cui l’aveva vista, un’angelica creatura che cresceva in un utero artificiale il cui nome era affisso ad una targhetta insieme ad un piccolo riquadro con la ricreazione del suo volto da adolescente, una visione realistica di come essa sarebbe potuta diventare un domani. Erano cose che solo gli scienziati riuscivano a fare analizzando i dati che avevano a disposizione. Quel nome sarebbe rimasto per sempre stampato nella sua memoria.
Caroline e Tonja percorsero la loro strada e quest’ultima sorrise, in maniera spontanea, quando si trovarono di fronte a quell’arco dalle linee solide con le sue colonne ritorte a spirale che gli donavano un senso di grandezza. Caroline sapeva che Tonja, e molte altre persone, lo chiamavano la “Porta del passato”, anche se non ne aveva mai conosciuto le motivazioni. L’aria, comunque, era molto fredda e bisognava rientrare al più presto.
Nella portineria del loro istituto si trovava di turno James 051. Seduto davanti alla sua scrivania vide passare le due ragazze e le fissò di sbieco mentre si allontanavano. Non era riuscito a procurarsi delle notizie aggiornate sulla più giovane, anche se qualche volta, mentre essa era fuori, aveva rovistato nella sua camera entrando con il suo passe-partout personale. Era un vantaggio che quella ragazza dormisse ancora da sola in quella stanza.
Caroline arrivò stanca nella sua camera, desiderosa di togliersi le scarpe e di mettersi addosso qualcosa di comodo per poi andare nelle cucine della scuola a prendersi un boccone per cena. La stanza aveva due letti e due tavolini insieme ad altri oggetti di arredamento ed agli armadi. Era un posto ammobiliato in maniera molto semplice. Le sembrò strano trovare Charlotte seduta alla sua scrivania nelle stesse condizioni in cui l’aveva lasciata quel pomeriggio. Non si era lavata né pettinata, ed era ancora in pigiama.
“Cosa c’è che non va, Charlotte?” chiese Caroline preoccupata. Vide le spalle dell’amica contrarsi e la sentì singhiozzare. Charlotte si girò verso di lei, il viso era una maschera di dolore:
“Non è come mi avete detto tu e gli altri, io continuo a provare dolore!” La ragazza aveva gli occhi gonfi ed i capelli rossi in disordine come se avesse pianto tutto il tempo. La preoccupazione di Caroline diede passo allo spavento quando vide le braccia della ragazza coperte di graffi, come se avesse cercato di farsi del male con un oggetto appuntito.
“Charlotte, che cosa hai fatto?” chiese Caroline sconvolta a quella ragazza dallo sguardo alterato ed irriconoscibile. L’unica risposta che ottenne fu un pianto convulso e disperato. Fu in quel momento che Caroline pensò di chiedere aiuto a qualcuno al piano di sotto, ma in quel momento il suo sguardo cadde su un foglio di carta, un manifesto politico che Charlotte aveva sulla sua scrivania. Riuscì a leggere alcune righe: “Se anche tu come molti altri percepisci la falsità di questo Stato, avverti le corde che ti tengono soggiogato e pensi di meritare di meglio, unisciti a noi!” Caroline inorridì dopo aver letto quelle parole, sapeva di non poter chiamare nessuno senza prima aver fatto sparire quel manifesto. Prese i foglio e lo fece a pezzi davanti allo sguardo costernato e piangente di Charlotte. Un volta ridotto in quella maniera, lo gettò nel gabinetto facendo poi andare giù l’acqua. Di ritorno nella stanza cercò di avere informazioni dall’amica. Caroline la scosse bruscamente:
“Chi ti ha dato quella cosa, chi? Lo sai che è pericoloso che qualcuno ci trovi quel tipo di cose nella stanza?! Ci sono stati tanti casi di ragazzi che sono spariti nel nulla dopo che si era sparsa la voce che facessero parte di gruppi rivoluzionari!” Charlotte non smetteva di piangere:
“Perdonami, non vorrei mai che tu avessi dei problemi per causa mia. Sei l’unica, vera amica che ho. Ho solo pensato, per un attimo, che se mi fossi unita a uno di quei gruppi, avrei potuto rivederlo almeno un’altra volta!”
“Perché? Per caso quel ragazzo faceva parte di uno di quei gruppi?”
“Sì,” rispose Charlotte. “L’ultima volta che ci siamo visti mi ha dato una rosa e mi ha confessato tutto. Io gli ho risposto che non volevo più rivederlo, e ho tagliato tutti i ponti con lui!”
“Hai fatto bene, non ti vorrai mettere nei guai come tante altre persone che non sanno pensare a cosa vada bene per loro!”
“Hai ragione, hai ragione!” disse Charlotte, sospirando. “Non riuscirei mai a perdonarmi se tu passassi dei guai per causa mia.”
La ragazza, con lo sguardo supplicante, cercò rifugio tra le braccia dell’amica. Sembrava una bambina piccola bisognosa di conforto. Caroline sapeva per esperienza che Charlotte poteva passare all’improvviso dalla più cupa tristezza ad uno stato quasi euforico, era un particolare del suo carattere.
Il giorno dopo andarono insieme nell’infermeria della scuola per chiedere se Charlotte poteva usufruire di qualche trattamento particolare. L’incaricata prese nota dei particolari del malessere della ragazza e parlando in privato con lei, le spiegò che sarebbe venuto un medico nell’arco del pomeriggio per occuparsi del suo caso.
***
In quei giorni, George si era chiuso nella sua casa ed era molto preoccupato per la piega che avevano preso le cose. Aveva capito che nonostante tutto Lyndon aveva cercato di interferire con le sue decisioni in maniera sleale. Nel buio del suo appartamento, in quei giorni di vacanza forzata (egli aveva chiesto un temporaneo congedo), si chiese fino a che punto Lyndon poteva agire, libero nella sua mente, come un brutto ricordo, ed alterare le sue decisioni fino al punto in cui lui non era più consapevole di certe sue azioni. Maledisse quell’uomo ed il suo passato. Adesso era preoccupato perché pensava che nessuno dei suoi progetti si sarebbe mai realizzato. Di Jolly non aveva ricevuto notizie nelle ultime settimane, stava pure pensando di andare a trovarlo per poter parlare con lui.
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Pietragrande Tango Marathon
http://eventicatanzaro.it/event/pietragrande-tango-marathon/
PROGAMMA PTM WELCOME
Giovedì 13 Luglio 2017 “HAPPY NIGHT” Benvenuto ai partecipanti e check-in camere PRE-MARATHON presso “LA SCOGLIERA “ di Pietragrande (aperta a tutti) • 22:00–4:00 Milonga start tdj Ciccio Aiello (Italia) e a seguire tdj Gergana MamaLoca Boeva (Bulgaria) 22:30 – 23:30 Happy Coffee dalle 00.30 frutta e delizie dolci e salate • Tuffo in mare in attesa dell’alba
Venerdì 14 Luglio 2017 “CALABRISELLA MIA” Maratona presso “LA SCOGLIERA” di Pietragrande • 17:30 – 20:30 Milonga tdj Bento Lybar (Turchia) • 20:30 – 22:00 – cena “La Scogliera” • 22:00 – 04:00 Milonga tdj Elisabetta Piro (Italia) 22:30 – 23:30 Happy Coffee dalle 00.30 specialità, delizie tipiche calabresi e tartufo Callipo • 04:30 Tuffo dallo Scoglio
Sabato 15 Luglio 2017 “SUMMER GREEN FOOD” • 12.00 -14.00 – Brunch “Villa Giara” Milonga Pomeridiana presso “LA SCOGLIERA “ di Pietragrande • 17:30 – 20:30: Milonga tdj Anthony Cronin (Irlanda) Pareo Tango (facoltativo) • 20:30 – 22:00 cena “Baia dell’Est” Milonga serale presso “Baia dell’Est” • 22:00 – 04:00 Milonga start tdj Bento Lybar (Turchia) e a seguire tdj Alessandro Grillo (Roma) 22:30 – 23:30 Happy Coffee dalle 00.30 frutta e cibo tipicamente estivo con dolce a sopresa 04:00-06:00 “SWEETLY SUNRISE” Milonga tdj Gergana MamaLoca Boeva (Bulgaria)
Domenica 16 Luglio 2017 “FRIZZY NIGHT” • 12.00 -14.00 – Brunch “Villa Giara” Maratona presso “LA SCOGLIERA” di Pietragrande • 17:30 – 20:30 Milonga tdj Alessandro Grillo (Roma) serata FRIZZY NIGHT” (Aperta a tutti) • 22:00 – 04:00: POST-MARATHON Milonga tdj Anthony Cronin (Irlanda) 22:30 – 23:30 Happy Coffee dalle 00.30 frutta e delizie frizzanti – Brasilena e Sangria • 04:00 tuffo in mare e falò in attesa dell’alba
“…at the break of dawn the sun and the stone will meet in the embracing sea”
❤️ PIETRAGRANDE TANGO MARATHON 2017 ❤️ 13 – 14 – 15 – 16 July 2017 (Pre & Post Marathon Pietragrande 13 & 16 July) PIETRAGRANDE Stalettì (CZ) CALABRIA ITALY
ALL INCLUDED!!! ★ 50 hours of dancing ★ 7 International DJs ★ role-balanced dancers from everywhere ★ wonderful dancing floor ★ 1 warm-up milonga and after-party milonga unlimited fresh season fruits, salty and sweet cakes, mineral water, hot coffee, biscuits, snacks and refreshments during the day and night ★ Sun, wonderful beaches, sea, enchanting landscapes and always tango- tango-vals- milonga ★ 2 Brunches and 2 Dinners prepared by the best chef of the hotel (optional) ★ 2-3- 4 Nights (optional)
*****LOCATION***** Pietragrande Tango Marathon will take place in one of the most beautiful places in the Ionian Calabria coast, called Costa degli Aranci, located between Soverato and Copanello. Here are suggestive resorts with its beautiful white-sand beaches set in the gray granite cliffs and its crystal. In this charming resort you can dance with the involving melodies of tango admiring the sunrise 🌅 from the Caminia and Pietragrande beach.
*****FLOOR***** We offer a 200 square meter wooden floor with shock absorbing layer underneath in front of the beautiful Jonio sea. We have the best floor of all marathons!
*****FOOD***** We will provide you with a professional catering, that will prepare mouth-watering dishes with help of high-quality organic food for seafood lovers, meat, vegetarian, vegan and gluten-free menus. Local and typical food.
***** Confirmed DJ’s***** From 13th to Monday’s sunrise 17th July we will dance till sunrise with music by: 🎶 Elisabetta Piro (Palermo)🎶 🎶 Gergana MamaLoca Boeva (Sofia)🎶 🎶 Alessandro Grillo (Roma)🎶 🎶 Anthony Cronin (Dublin)🎶 🎶 Bento Iybar (Istanbul)🎶 🎶 Ciccio Aiello (Calabria)🎶 🎶 Sergio Piscitello (Palermo)🎶
*****REGISTRATION ***** The event will be perfectly balanced with 50% of followers and 50% of leaders. Registrations are preferably in couples. For single person, a waiting list will be started. Priority will be given in order for registration and to all those who will stay longer at our hotels.
***** PACKAGES – CONTRIBUTION – COSTS***** 🎶 “DI SARLI” 80,00 euro (4 days from Thursday to Sunday with 7 milonghe); 🎶 “PIETRAGRANDE” 140,00 euro (4 days from Thursday to Saturday with 7 milonghe; 2 dinners: Friday and Saturday; 2 brunches: Saturday and Sunday); 🎶 “D’ARIENZO” 200,00 euro (2 NIGHTS – 4 days from Thursday to Saturday with 7 milonghe; 2 dinners: Friday and Saturday; 2 brunches: Saturday and Sunday); 🎶 “BIAGI” 230,00 euro (3 NIGHTS – 4 days from Thursday to Saturday with 7 milonghe; 2 dinners: Friday and Saturday; 2 brunches: Saturday and Sunday); 🎶 “PUGLIESE” 260,00 euro (4 NIGHTS – 4 days from Thursday to Saturday with 7 milonghe; 2 dinners: Friday and Saturday; 2 brunches: Saturday and Sunday);
WHAT IS INCLUDED MARATHON Milongas from 13 to 16 of July, 50 hours of dance, Friday and Saturday dinner, Saturday and Sunday brunch, Fresh fruit and many special delicacies during the marathon, Soft drinks, still and sparkling water, tea, coffee during the marathon, Private beach and sea all day. We’ll stay overnight (limited seats) near the sea at Hotel Baia dell’Est or Hotel LE GIARE in double/triple rooms or in apartment. We have special conditions for single rooms, for other facilities, and for extend your holiday (after your registration please send us email with your dates). ♨ Every brunch and dinner will be served at BAIA DELL’EST or VILLA GIARA or La SCOGLIERA ♨.
✈*****How to reach Pietragrande****** To get there we have an International Airport ✈️ and the railway station 🚉 of Lamezia Terme. After making the payment, you can book the shuttle bus 🚌, organized by Pietragrande Tango Marathon, communicating the arrival time, that will take you comfortably at the Hotel(special price). At the airport you will have the opportunity to rent a car through different companies or take a taxi.
Registration open 08/03/2017 ore 15:00 website http://www.pietragrandetangomarathon.com/ To register https://goo.gl/forms/l2tCwIlMmJylhdYE3 contact us: [email protected]
“We are ready to dive in a sea of hugs!” Stay tuned and thanks for your time. ❤️ Valerio, Francesco L., Francesco P., Giuseppe. —————————————————————— “…e al giungere dell’alba sole e scoglio s’incontreranno nell’abbraccio del mare.”
❤️ PIETRAGRANDE TANGO MARATHON 2017 ❤️
13 – 14 – 15 – 16 Luglio 2017 (Pre & Post Marathon Pietragrande 13 & 16 Luglio) PIETRAGRANDE Stalettì (CZ) CALABRIA ITALY
TUTTO INCLUSO!!! ★ 50 ore di danza ★ 7 DJs Internazionali ★ballerini provenienti da ogni parte in numero bilanciato ★ una pista meravigliosa ★ 1 pre e post maratona ★frutta fresca di stagione illimitata, dolci, cibi salati, acqua, caffè, biscotti, snack e altro durante il giorno e la notte ★Sole, spiagge meravigliose, mare, paesaggi incantevoli, sempre tanto tanto tango, tango- vals e milonga ★ 2 Brunches and 2 Cene preparate dal miglior Chef dell’Hotel (opzione) ★2-3- 4 Pernottamenti (opzione)
*****LOCATION***** Pietragrande Tango Marathon si svolgerà in uno dei luoghi sul mare più belli a livello naturalistico della costa ionica calabrese, denominata Costa Degli Aranci, situata tra Soverato e Copanello. Qui si trovano localita’ suggestive dalle splendide spiagge color avorio incastonate nella scogliera di granito grigio e circondata da acque cristalline. In questa localita’ suggestiva si potra’ ballare ascoltando le avvolgenti melodie del tango ed ammirando l’alba 🌅che sorge dalle spiagge di Caminia e Pietragrande.
******PISTA****** La pista in parquet di alta qualità, grande 200 metri quadri, appositamente costruita con uno strato sottostante ammortizzante si affaccia sul bellissimo mar Ionio. La pista su cui ballerete sarà una delle più belle su cui avrete mai ballato!
*****CIBO***** Ci sarà a vostra disposizione un catering professionale che preparerà succulenti pietanze con ausilio di alimenti biologici di alta qualità per gli amanti del pesce, della carne, i vegetariani, i vegani ed i celiaci. Inoltre tante delizie tipiche della cucina locale.
*****Dj’s CONFERMATI ***** Da Giovedì 13 all’alba di Lunedì 17 Luglio danzeremo accompagnati dalla musica selezionata per noi da: 🎶 Elisabetta Piro (Palermo)🎶 🎶 Gergana MamaLoca Boeva (Sofia)🎶 🎶 Alessandro Grillo (Roma)🎶 🎶 Anthony Cronin (Dublin)🎶 🎶 Bento Iybar (Istanbul)🎶 🎶 Ciccio Aiello (Calabria)🎶 🎶 Sergio Piscitello (Palermo)🎶
*****REGISTRAZIONE ***** L’evento sarà perfettamente bilanciato con il 50 % di followers e 50 % di leaders Ciò giustifica che le registrazioni sono preferibilmente in coppia. Per coloro i quali si iscriveranno singolarmente, sarà aperta una waiting list. Priorità sarà data dall’ordine d’iscrizione e per coloro che per maggior tempo pernotteranno nelle nostre strutture.
***** PACCHETTI – CONTRIBUTO – COSTI***** 🎶 “DI SARLI” 80,00 euro (4 giorni, da giovedì a domenica con 7 milonghe); 🎶 “PIETRAGRANDE” 140,00 euro (4 giorni da giovedì a domenica con 7 milonghe; 2 cene: venerdì e sabato; 2 brunches: sabato e domenica); 🎶 “D’ARIENZO” 200,00 euro (2 NOTTI – 4 giorni da giovedì a domenica con 7 milonghe; 2 cene: venerdì e sabato; 2 brunches: sabato e domenica); 🎶 “BIAGI” 230,00 euro (3 NOTTI – 4 giorni da giovedì a domenica con 7 milonghe; 2 cene: venerdì e sabato; 2 brunches: sabato e domenica); 🎶 “PUGLIESE” 260,00 euro (4 NOTTI – 4 giorni da giovedì a domenica con 7 milonghe; 2 cene: venerdì e sabato; 2 brunches: sabato e domenica);
COSA E’ INCLUSO NELLA MARATONA A seconda del pacchetto scelto avrete Milonghe dal 13 al 16 luglio pomeridiane e serali, 50 ore di danza, cena di venerdi e sabato, brunch di sabato e domenica, abbondanza di frutta fresca e di tante delizie tipiche speciali durante la maratona, bibite, acqua liscia e gassata, tea, caffè, accesso alla spiaggia privata della struttura, mare e fondali stupendi tutto il giorno. Pernottamento (posti limitati) presso le strutture vicinissime al mare: Hotel La Baia dell’Est o presso Hotel LE GIARE con disposizioni in stanze matrimoniali/doppie/triple o in appartamento. Particolari condizioni vantaggiose per le stanze singole, per altre strutture convenzionate direttamente con PTM, e per prolungare la tua vacanza (dopo esserti registrato invia una mail con date di arrivo e partenza extra). ♨ Brunches e Cene Presso BAIA DELL’EST or VILLA GIARA or La SCOGLIERA ♨
✈*****Come arrivare a Pietragrande****** Per raggiungerci abbiamo l’aeroporto internazionale ✈️ e la stazione ferroviaria 🚉 di Lamezia Terme. Dopo aver effettuato il pagamento potrete prenotare, comunicando l’orario di arrivo, lo shuttle bus 🚌 , organizzato da Pietragrande Tango Marathon, che vi porterà comodamente presso la struttura della Baia dell’Est (prezzo speciale). In aeroporto avrete anche la possibilità di noleggiare un’autovettura tramite diverse compagnie o un taxi.
Le Registrazioni sono aperte dal 08/03/2017 ore 15:00 Sitoweb: http://www.pietragrandetangomarathon.com/ Per Registrazioni https://goo.gl/forms/l2tCwIlMmJylhdYE3 Contatti: [email protected]
“Siamo Pronti per immergerci in un mare di abbracci!” Rimani connesso e grazie per il tuo tempo. ❤️ Valerio, Francesco L., Francesco P., Giuseppe.
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