#Massimo Cantini Parrini
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Naomi Watts as Queen Gertrude & Daisy Head as Cristiana in Ophelia (Film, 2018).
#daisy head#ophelia#perioddramaedit#naomi watts#queen gertrude#cristiana#14th century#massimo cantini parrini
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Ferrari (Michael Mann, 2023).
#ferrari#ferrari (2023)#michael mann#adam driver#Troy Kennedy Martin#Brock Yates#jack o'connell#erik messerschmidt#pietro scalia#Maria Djurkovic#Massimo Cantini Parrini
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(via Oscar 2025: scenografia, costumi, trucco e acconciatura, sonoro effetti speciali (previsioni novembre))
A distanza di poche settimane dall’inizio ufficiale dell’Awards Season completiamo il 1° ciclo di previsioni con le ultime 5 categorie tecniche restanti in cui appare evidente che il frontrunner da battere è Dune: Part Two. Nelle categorie miglior scenografia e migliori costumi c’è un duello "all’ultimo sangue" con Wicked-PartI, invece mentre per il miglior sonoro il film di Denis Villeneuve è in testa sul rivale Il gladiatore II, per i migliori effetti speciali è in vantaggio su Kingdom of the Planet of the Apes. Di contro per la categoria miglior trucco e acconciatura The Substance potrebbe avere già la statuetta in tasca, ma andiamo con ordine concentrandoci sugli altri potenziali favoriti per la nomination nelle singole categorie.
In questo scenario riflettori puntati sui nostri “artigiani”. Per la miglior scenografia: gli arredatori di interni Roberta Federico (Conclave) e SandroPicarozzi (Maria), ma anche Stefano Baisi, Monica Sallustio & Lisa Scoppa per #Queer. Per i migliori costumi: Massimo Cantini Parrini (Maria) potrebbe conquistare la sua terza candidatura dopo quelle conquistate per Pinocchio (2021) e Cyrano (2022).
#oscar 2025#miglior scenografia#migliori costumi#miglior trucco e acconciatura#miglior sonoro#migliori effetti speciali#il gladiatore 2#the brutalist#wicked#dune part two#conclave#maria#massimo cantini parrini#previsioni nominations#awards season#the substance
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The costumes in Maria (2024) by Massimo Cantini Parrini are fabulous! Maria Callas is played by Angelina Jolie.
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Umberto Tirelli Ritorno a Gualtieri
a cura di Gabriella Pescucci
Corsiero Editore, Reggio Emilia, seconda edizione 2019, 136 pagine, 21x30,5cm, ISBN 978-88-98420-94-0
euro 35,00
email if you want to buy [email protected]
Catalogo dell’omonima mostra, curata dalla costumista premio Oscar Gabriella Pescucci, a Palazzo Bentivoglio di Gualtieri (Reggio Emilia) con oltre una trentina di costumi realizzati dalla Sartoria Tirelli per spettacoli teatrali e film.
Questa mostra segna il ritorno simbolico di Umberto Tirelli al suo paese d’origine, ma ne attraversa nel contempo l’intera carriera, attraverso le sue stesse parole che descrivono l’amicizia con Romolo Valli e Gian Luigi Pizzi, con Luchino Visconti e Danilo Donati, con Piero Tosi e Federico Fellini. La storia della Sartoria Tirelli non si esaurisce però con la figura di Umberto Tirelli: la sua eredità di valori e di dedizione al lavoro continua tuttora, attraverso la collaborazione con i maggiori costumisti del panorama internazionale.
Nel catalogo sono presenti i costumi di Milena Canonero, Massimo Cantini Parrini, Danilo Donati, Alessandro Lai, Gitt Magrini, Maurizio Millenotti, Ursula Patzak, Gabriella Pescucci, Pier Luigi Pizzi, Carlo Poggioli, Ann Roth, Piero Tosi e Mariano Tufano, realizzati per i film e gli spettacoli teatrali di Sofia Coppola, Fanny Ardant, Matteo Garrone, Federico Fellini, Ferzan Ozpetek, Bernardo Bertolucci, Paolo Virzì, Anthony Minghella, Martin Scorsese, Luchino Visconti, Giorgio Diritti, Carlo Hintermann, Mauro Bolognini e Giorgio De Lullo.
14/03/24
#Umberto Tirelli#Ritorno a Gualtieri#exhibition catalogue#Palazzo Bentivoglio Gualtieri 2018#SartoriaTirelli#theatrical & movie costumes#fashionbooksmilano
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NOVEMBER 15: (L-R) Massimo Cantini Parrini, Guy Hendrix Dyas, Angelina Jolie, Alba Rohrwacher, and Pablo Larraín attend Netflix's "Maria" Los Angeles Academy Museum Screening at Academy Museum of Motion Pictures, Ted Mann Theater on November 15, 2024 in Los Angeles, California. (Photo by Presley Ann/Getty Images for Netflix)
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The Academy Museum of Motion Pictures hosted a screening and Q&A discussion with Angelina Jolie, Pablo Larrain, Production Designer Guy Hendrix Dyas and Costume Designer Massimo Cantini Parrini (Nov-15)
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Vai a vedere Cyrano e capisci cos’è l’amore. Come vorrei essere la sua Rossana, e poi la colonna sonora dei The National. / Il Bullone - OrianaG
Pubblicato su Il Bullone n° 63, aprile 2022.
Su Cyrano le chicche da raccontare sarebbero milioni. Che la versione teatrale debutta off-Broadway al limite del lockdown globale, nel 2019. Che il film è girato interamente in Sicilia. Che il protagonista, Peter Dinklage, è negli occhi della maggior parte di noi per Game of Thrones e che Erica Schmidt, regista e drammaturga a teatro e sceneggiatrice del film (oltre che sua moglie), in realtà non aveva scritto il ruolo pensando a lui. Che Joe Wright, il regista, non si è mai occupato di musical, ma di sogni e amore sì (Pride and Prejudice e Pan - Viaggio sull’Isola che non c’è da vedere, se ancora non l’avete fatto). Potrei andare avanti, ma non lo farò. Il motivo per cui ho chiesto di raccontare di questo film è l’Amore, un amore che arriva da lontano.
Sono andata a vederlo quasi solo per la musica firmata dai The National, gruppo indie-rock americano, non nuovo alle colonne sonore, ma vergine di musical. Li ho conosciuti nel 2017, sul lungomare di Ostia, durante la Maker Faire a cui partecipammo a Roma con i ragazzi del PiuLab. Era la prima uscita pubblica del progetto Cicatrici, il seguito è storia. Dei The National quella sera mi raccontava Valerio, futuro angelo custode, e l’album appena uscito che mi consigliò era Sleep well beast, ancora oggi uno dei pochi antidoti infallibili ai miei attacchi di panico. Perciò, a prescindere dalla qualità, Cyrano era già Amore prima di entrare in sala.
La trama è nota. Cyrano, ottimo poeta e spadaccino, è follemente e da sempre innamorato della bella Rossana, ma non ha il coraggio di dichiararsi per un proprio difetto fisico. Quando lei gli confessa di essersi innamorata di Cristiano, cadetto da poco arrivato in città (sano e bello, ma molto meno abile con le parole), e gli chiede di aiutarla, Cyrano accetta. In segreto, scriverà lui per Cristiano le lettere a Rossana, affidandogli quelle parole d’amore che non ha mai osato dirle.
Tutto nel film è di una bellezza disarmante: i luoghi, le parole, gli attori, i costumi (di un italiano, Massimo Cantini Parrini, candidato agli Oscar 2022), i movimenti coreografici... è un quadro, un ipnotico, delicatissimo acquerello. Anche per i non amanti del genere. Le acute parole di Cyrano, in musica acquistano potenza. E la scelta di Schmidt di sostituire l’originale nasone con il nanismo di Dinklage regala universalità al racconto, al senso di inadeguatezza e vulnerabilità, al timore di essere rifiutati che tutti, innamorati, abbiamo provato almeno una volta.
Quel Cyrano guerriero, combattente che ha la meglio da solo su dieci uomini, è lo stesso che trema con gli occhi lucidi mentre canta a Rossana: «Ogni volta che ti vedo / sono sopra atto / provo a dirti / dirti quanto ho bisogno di te / ma mi volto e scappo». Dualità che attraversa ogni personaggio, perfino il perfido De Guiche («Mi merito un po’ di gentilezza / Merito che il mio amore venga ricambiato / Come tutti») e i soldati al fronte, che col brano Wherever I fall meritano una nota in più. «Una delle canzoni più forti che abbiamo scritto nella nostra carriera», ha dichiarato la band.
Cyrano, a capo del battaglione, ordina al messaggero di aspettare le ultime lettere di ogni soldato prima di levarsi di mezzo per l’ultimo, forse fatale, attacco del nemico. Quell’ultima lettera è per tutti d’amore. Per papà, i figli, l’amore mai confessato: «Ditegli di non piangere affatto / Il paradiso è ovunque io cadrò». Un inno, a ritmo di marcia, all’Amore che non muore, nemmeno in guerra.
Riciclo le parole di una recensione del Cyrano di qualche anno fa: forte, fragile, libero. Questo è Cyrano, questo è l’Amore.
#il bullone#recensione#film#musical#cinema#gullone#peter dinklage#the national#soundtrack#joe wright#erica schmidt#cyrano
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Ophelia (2018) dir. Claire McCarthy
Costume design by Massimo Cantini Parrini
#costume design#massimo cantini parrini#filmedit#ophelia#daisy ridley#naomi watts#claire mccarthy#film#*#fashion
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Naomi Watts as Queen Gertrude in Ophelia (Film, 2018).
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23rd Costume Designers Guild Awards - Nominees
Excellence in Sci-Fi / Fantasy Film
Dolittle – Jenny Beavan
Jingle Jangle: A Christmas Journey – Michael Wilkinson
Mulan – Bina Daigeler
Pinocchio – Massimo Cantini Parrini
Wonder Woman 1984 – Lindy Hemming
#costume designers guild awards#costume design#nominations#film#dolittle#jenny beavan#jingle jangle#michael wilkinson#mulan#bina dalgeler#pinocchio#massimo cantini parrini#wonder women 1984#lindy hemming#costumes#best costumes in film
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Pinocchio (2019) directed by Matteo Garrone
Nominations for the 93rd Academy Awards:
1. Achievement in costume design
Massimo Cantini Parrini
2. Achievement in makeup and hairstyling
Mark Coulier, Dalia Colli and Francesco Pegoretti
**
Marine Vacth as Fata Turchina in Pinocchio (2019)
#pinocchio#matteo garrone#massimo cantini parrini#mark coulier#dalia colli#francesco pegoretti#marine vacth#oscar 2021#93rd academy awards#academy awards 2021
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Ophelia (Claire McCarthy, 2018).
#ophelia#ophelia (2018)#claire mccarthy#semi chellas#lisa klein#william shakespeare#hamlet#shakespeare#daisy ridley#naomi watts#denson baker#luke dunkley#david warren#martin vackár#ute bergk#massimo cantini parrini
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Mr & Mrs Clark
Ossie Clark and Celia Birtwell Fashion and Prints
Edited by Federico Poletti
SilvanaEditoriale, Cinisello Balsamo 2022, 208 pagine,185 ill., 24 x 29 cm, Cartonato, English, ISBN 9788836653768
euro 40,00
email if you want to buy :[email protected]
Mostra Prato Museo Tessuto 2022/23 , Fondazione Sozzani Milano 2023
Il volume rende omaggio a un iconico “fashion duo”, Ossie Clark e Celia Birtwell due creativi inglesi il cui sodalizio artistico e personale, breve ma molto intenso, ha dato origine a uno stile inconfondibile che ha lasciato un segno nella Londra del periodo compreso tra la minigonna di Mary Quant e il movimento punk sovversivo di Malcolm MacLaren e Vivienne Westwood, dal 1965 al 1974. Ossie e Celia è la storia di un’alchimia speciale, una delle prime coppie artistiche in cui uno stilista e una designer di tessuti hanno lavorato insieme completandosi in totale armonia fino alla loro separazione nel 1973. Celia era la creatrice delle meravigliose stampe ispirate alla natura e alle diverse correnti artistiche che Ossie, con la sua abilità nei tagli e nella modellistica, trasformava in abiti sensuali e femminili grazie alla leggerezza dei tessuti come crêpes, sete e chiffon che hanno conquistato il jet-set internazionale e la scena musicale dell’epoca. Da Brigitte Bardot a Liz Taylor, fino a Verushka, tutti erano affascinati dalla loro moda. Mick Jagger, Brian Jones, Keith Richards, Jimi Hendrix, Marianne Faithfull, Anita Pallenberg, Eric Clapton, George Harrison, Bianca Jagger e Marisa Berenson sono solo alcuni dei personaggi che Ossie Clark ha vestito. Partendo da un primo importante nucleo di abiti provenienti dall’archivio di Massimo Cantini Parrini, arricchito di ulteriori prestiti provenienti dalla collezione americana di Lauren Lepire e dagli archivi londinesi della famiglia Clark e della stessa Celia Birtwell, il volume racconta il contesto e l’evoluzione dei due artisti tramite abiti, tessuti, disegni fino a oggi mai pubblicati, testimonianze video, foto ed editoriali d’epoca.
21/03/23
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instagram: fashionbooksmilano, designbooksmilano tumblr: fashionbooksmilano, designbooksmilano
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#il racconto dei racconti#massimo cantini parrini#matteo garrone#giambattista basile#cinema#costumi#film in costume#articoli
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Il racconto dei racconti (2015) - Salma Hayek as the Queen of Selvascura wearing a red satin dress with black arabesque embroideries and details in black horsehair lace.
This costume was designed by Massimo Cantini Parrini and made by Sartoria Tirelli.
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