#Mariagrazia
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a’ vag
Domattina parto e vado a casa.Manco dalla mia città Alessandria da aprile, quando è mancata mia mamma.Finalmente rivedrò i miei luoghi e tutto quello che mi resta nella vita: mia sorella Mariagrazia, mio cognato Alessandro, il mio amato nipote Guglielmo.Poi ci saranno gli amici: di certo Noemi e poi chissà… il periodo non è l’ideale per incontrare persone in città, ma chissà.Molte cose saranno…
#Alessandria#Alessandro#emozioni#Guglielmo#hometown#identità#Mariagrazia#memoria#Piemonte#psicologico#visioni#William Nessuno
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Mariagrazia - “Grido”
Esce il nuovo singolo della cantante catanese
“Grido” ci invita a riflettere su come viviamo le nostre vite, trascurando la bellezza e la purezza dei dettagli che ci circondano. È un invito a scoprire la bellezza di un volto di bambino, ad accogliere una gioia inaspettata, ad abbracciarci in una danza improvvisata, ad appropriarci di un sorriso rubato. In definitiva, un inno alla vita e alla gioia di apprezzare ciò che veramente conta.
Mariagrazia è una giovanissima cantante catanese. Innamorata della musica sin dalla più tenera età, vive a Giardini Naxos e studia al liceo linguistico. A dieci anni compie il primo passo importante, comincia a studiare seriamente frequentando l’Accademia Pianistica Italiana ed In breve ottiene i pre-accademici di primo e secondo livello al Conservatorio di musica P. I. Tchaikovsky. Partecipa a molte masterclass e seminari, sino ad esibirsi nel 2019 alle semifinali di “Sanremo junior".
Sente però il desiderio di spingersi oltre, di trovare una sua via, pur continuando a studiare. La sua passione la spinge verso ascolti importanti, ama il cantautorato, la musica soul e il blues. Così nel 2021 cerca e incontra a Catania Daniele Grasso, musicista e produttore artistico già al lavoro con musicisti come Afterhours, Diego Mancino ecc… Insieme decidono di farle frequentare gli studi “The Cave”, per capire meglio il mondo della produzione musicale e dopo alcuni esperimenti si mettono al lavoro su un Ep per la label TheKidsAreAllright.
“Il mio tempo", il singolo d’esordio che puntava a far trasparire tutto l'entusiasmo e la passione dei suoi giovani anni, raggiunse lo scorso anno ottimi piazzamenti nelle classifiche indipendenti.
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Maria Grazia e figlia...due splendide donne
Lucas
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Business Associates (part of the My Mom Is A Serial Killer PART 2 setting)
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Mariagrazia Calandrone
via Instagram
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Cantami, Castro dei Volsci si racconta grazie alle canzoni di Federico Palladini, mercoledì 3 luglio ore 21
“Il Paese canta di sé a chi ha voglia di ascoltarlo e nello stesso tempo chiede di essere cantato e raccontato, perché rimanga viva la memoria. La tradizione è una grande ricchezza e va conservata e tramandata grazie al rispettoso contributo di tutti”. Così Federico Palladini presenta la sua ultima fatica artistica: otto canzoni Madre (canto per la Mamma Ciociara), Munacacieglie, Camilla e la…
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è mancato l'Ingegnere Giuseppe Logoteta
è mancato l’Ingegnere Giuseppe Logoteta Ne danno il triste annuncio, a tumulazione avvenuta, La moglie Mariagrazia Larobina, la figlia Alessandra col compagno Stefano Ianni, il fratello Lorenzo , i cognati e i parenti tutti.
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#A tumulazione avvenuta#è mancato l&039;Ingegnere Giuseppe Logoteta Ne danno il triste annuncio#i cognati e i parenti tutti.#il fratello Lorenzo#la figlia Alessandra col compagno Stefano Ianni#La moglie Mariagrazia Larobina
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[Arresti domiciliari][Alan Bennett]
In Arresti domiciliari, Alan Bennett – e chi, altrimenti? – riesce a guardare alle ripercussioni della catastrofe con sovrano understatement.
All’inizio del 2020, l’intera umanità si è trovata d’improvviso immersa in uno dei più sinistri romanzi distopici che siano mai stati concepiti. Solo che non era un romanzo. E mentre la pandemia dilagava in successive ondate, non meno contagiose erano le ondate di retorica che si sono abbattute su tutti noi, in molteplici varianti. Contro questo secondo flagello, un farmaco efficace e senza…
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#2023#Adelphi#Alan Bennett#Arresti domiciliari#British Fiction#Coronavirus#Corvid#Diari della pandemia#fiction#House Arrest#LGBT#LGBTQ#Mariagrazia Gini#Narrativa#Pandemia#Pandemic Diaries
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“ Nel novembre 2014 [Mariagrazia] Bruzzone pubblica [su La Stampa] un altro dettagliatissimo reportage: “I neo-nazi imperversano in Ucraina, ma il nazismo non è più il ‘male assoluto’ (per l’Occidente)”. Parte dal voto contrario di Ucraina, Usa e Canada all’annuale mozione dell’Onu contro l’esaltazione del nazifascismo, e traccia una mappa dei leader e gruppi neonazisti che infestano le istituzioni e le forze armate di Kiev, appoggiati dagli Usa. Purtroppo l’articolo è misteriosamente scomparso dall’archivio digitale del quotidiano torinese, oggi assai prodigo di elogi al battaglione Azov e ad altre opere pie ucraine che, prima dell’invasione, erano descritte per quello che erano: milizie neonaziste. Ma alcuni siti di controinformazione l’hanno rintracciato e pubblicato integrale. [...] Bruzzone racconta poi «l’apparente processo di ‘nazificazione’ in corso nelle scuole, come testimoniato dal tweet del presidente Poroshenko sull’addestramento militare a lezione e dall’immagine dei simboli nazisti in questa classe. Eppure il governo Usa li aiuta e li finanzia. ‘Se solo il pubblico sapesse che il governo US aiuta mostri del genere’, scrive Global Research raccontando di una delegazione Ucraina in arrivo a Washington per reclamare altri soldi e aiuti militari. In realtà armi, anche letali, ne hanno appena ricevute, in coincidenza con la recente visita a Kiev del vicepresidente Usa Joe Biden». L’autrice ipotizza uno scenario inquietante: «E se il partito Svoboda fosse solo il fronte elettorale di organizzazioni neonaziste e ultranazionaliste?… Se queste organizzazioni non fossero tanto espressione dell’opposizione ucraina quanto delle forze segretamente utilizzate dalla Nato che usano l’Ucraina come base, e non da oggi? Se a giocare un ruolo decisivo negli episodi di violenza che portarono al collasso del governo ucraino che era uscito dalle elezioni fosse questa organizzazione militare neonazista legata alla Nato?… A sostenerlo, in un post del marzo scorso rilanciato ora dal solitamente attendibile Global Research, è l’analista geopolitico F. William Engdahl, basandosi anche su fonti personali tra i quali veterani dell’intelligence americana.
Engdahl che scriveva a ridosso di quei primi eventi, ricostruiva l’accaduto, Yanukovich forzato a fuggire come un criminale, accusato di aver rifiutato l’offerta di un ingresso dell’Ucraina nella Ue preferendo un accordo con la Russia che offriva il taglio di 15 miliardi di dollari di debiti ucraini e gas a prezzi ridotti. Ricordava l’accordo di compromesso raggiunto con Yanukovich dai ministri degli Esteri di Germania, Francia e Polonia – senza gli US, prova dei diversi punti di vista e metodi europei – la telefonata in cui la Nuland spiegava al “suo” ambasciatore quale governo e quale coalizione volesse a Kiev, col famoso “Fuck the Eu”, l’Europa si fotta, appunto. E arriva al precipitare degli eventi, quel 22 febbraio, quando a piazza Indipendenza la polizia si ritirò in preda al panico, sotto il fuoco incrociato dei cecchini. Chi aveva schierato i cecchini? è la domanda finora senza risposta, si chiedeva l’autore. Secondo fonti di veterani dell’intelligence US i cecchini arrivarono dall’organizzazione militare di ultradestra conosciuta come Ukrainian National Assembly–Ukrainian People’s Self Defense [Una-Unso: una sigla legata al partito-milizia Pravyj Sektor, nda]… Il leader di Una-Unso Andriy Shkil dieci anni fa divenne il consigliere di Yulia Tymoshenko, appoggiata dagli Usa. Durante la “Rivoluzione Arancione” appoggiò il candidato pro-Nato Yushchenko contro il pro-Russia Yanukovich. Si dice anche che abbia legami stretti col Partito Nazionale Democratico in Germania (Ndp). “Dalla dissoluzione dell’Unione Sovietica nel 1991 i membri dell’organizzazione para-militare Una-Unso sono stati dietro ogni rivolta contro l’influenza russa”, afferma Engdahl. Il filo che connette le violente campagne è sempre anti-Russia. L’organizzazione, secondo le fonti di veterani dell’intelligence americana, è parte di una Gladio segreta della Nato, e non è un gruppo nazionalista come quello che viene descritto dai media occidentali… I para-militari dell’Una-Unso sarebbero stati coinvolti in ogni guerra sporca della Nato nel post-guerra fredda. Si tratta di pericolosi mercenari usati ovunque sia per combattere guerre sporche sia per incastrare la Russia, perché pretendono di essere forze speciali russe (per Wikipedia nel ’91 membri di Una-Unso avevano servito nelle forze armate sovietiche). Gli avvenimenti in Ucraina sono andati avanti secondo le linee suggerite da Engdahl (al governo Arseniy Yatsenyuk pilotato dagli Usa, forte ruolo di Svoboda), che chiudeva con una frase quasi profetica: “Il dramma non è affatto finito. In gioco c’è il futuro della Russia, le relazioni Europa-Russia e il potere globale di Washington o almeno di quella fazione che a Washington vede ulteriori guerre come primo strumento della politica”.» Nel 2016, al posto di Calabresi, arriva il turbo-atlantista Maurizio Molinari e sulla Stampa articoli del genere non ne escono più. L’Ucraina è sacra e intoccabile. Ma nel 2019, quando viene eletto Zelensky, considerato il “Grillo di Kiev” e per di più sospetto per la sua provenienza dell’Est russofono del Paese, il quotidiano di casa Agnelli lo massacra: «Come tutti i populisti, Zelensky dichiara di voler sconfiggere la classe politica al potere, definita inefficiente e corrotta». Poi invece si rivela un docile strumento in mano a Washington e la Stampa cambia linea anche su di lui. “
Marco Travaglio, Scemi di Guerra. La tragedia dell’Ucraina, la farsa dell’Italia. Un Paese pacifista preso in ostaggio dai NoPax, PaperFIRST (Il Fatto Quotidiano), febbraio 2023¹ [Libro elettronico].
#Marco Travaglio#Scemi di Guerra#Ucraina#Russia#Europa#controinformazione#Volodymyr Zelensky#Vladimir Putin#UE#ultranazionalismo#Joe Biden#antifascismo#Unione Europea#Maria Grazia Bruzzone#Victoria Nuland#russofobia#Gladio#imperialismo americano#nazionalismo russo#Mario Calabresi#giornalismo d'inchiesta#Pravyj Sektor#guerra sporca#NATO#Maurizio Molinari#CIA#pacifismo#antimilitarismo#censura#propaganda
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ADOZIONI PROBLEMATICHE
Intervista a Mariagrazia La Rosa Realizzata da Luciano Coluccia
IL LATO OSCURO DELL'ADOZIONE
Le difficoltà che nel 20-30 per cento dei casi si manifestano nelle famiglie con figli adottivi, dovute, spesso, a un’infanzia, nelle famiglie d’origine, segnata da solitudine, abusi, anaffettività; lo stress a cui sono sottoposti i genitori adottivi e l’utilità dell’allontanamento temporaneo, comunque deciso da un giudice; la funzione delle comunità terapeutiche dove accogliere i ragazzi caduti in una qualche dipendenza. Intervista a Mariagrazia La Rosa.
Mariagrazia La Rosa vive a Milano. Ha lavorato, come responsabile commerciale e manager, in alcune aziende multinazionali di informatica. Attualmente è impegnata nella consulenza per l’innovazione digitale. È mamma naturale e adottiva e nel confronto quotidiano con altre mamme adottive ha incontrato tante storie diverse. Ha così raccolto le storie più complicate in due libri, raccontando il “lato oscuro” dell’adozione attraverso le conversazioni di chi ogni giorno lo affronta. Da queste esperienze sono nati i libri M.a.d. Mamme Adottive Disperate-Storie complicate di adozioni difficili, da cui è stato tratto l’omonimo spettacolo teatrale, e M.a.c. Mamme Adottive Coraggiose-Cercando l’uscita del tunnel.
Una Città n° 273 / 2021 marzo
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Frank and Maria Grazia are acquaintances of Aiden when she is an adult (in 2012)
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Villa S. Stefano, rassegna di cori in onore di Maria, 26 maggio ore 18
Si festeggia con una rassegna di cori la Madonna dello Spirito Santo nell’antica chiesa rurale, nelle campagne di Villa S. Stefano. A partire dalle 18 il tradizionale concerto sarà affidato al Coro Polifonico di Villa S. Stefano, diretto da Guido Iorio, al il Coro Civitatis Cantores di Castro dei Volsci, diretto da Mariagrazia Molinari, e la Cappella Musicale San Michele Arcangelo di Vallecorsa,…
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Ragazzi vi rinnovo gli auguri di buone feste a tutti... Un augurio che viene dal cuore, non come quelle merde di copia e incolla che girano... che riprendono un vecchio msg e lo fanno girare per anni! Non cambiate mai, rimanete sempre così!!! Siete il miglior gruppo di pallanuoto che abbia mai avuto il piacere di frequentare... Buon Natale 2008... Mariagrazia
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Quel che vogliamo ci costa moltissimi battiti, quel che otteniamo dura pochissimi attimi. Mariagrazia Barbati https://www.instagram.com/p/CpI98-Osztd/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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