#Marco Minniti
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Per entrare nel Cds Onu la Somalia si affida (ancora) ai vecchi colonizzatori
Il presidente Hassan Scheik Mohamud ringrazia l’Italia – Formazione italiana per l’ingresso della Somalia nel Cds Onu ISCRIVITI AL CANALE TELEGRAM “ITALIA COLONIALE” PER RICEVERE TUTTI GLI AGGIORNAMENTI L’ambasciatore d’Italia a Mogadiscio, Pier Mario Daccò Coppi, è stato ricevuto dal presidente della Somalia, Hassan Scheik Mohamud, in occasione della chiusura della seconda sessione del…
#Hassan Scheik Mohamud#marco minniti#med-or#ministero affari esteri#mogadiscio#Onu#pier mario daccò#roma#somalia#UN Security
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Piano Mattei: protocollo ministero Università-Fondazione Med-Or
Agricoltura, utilizzo sostenibile delle risorse naturali, energia prodotta da fonti rinnovabili. E più in generale ricerca, innovazione, alta formazione. Sono questi i settori d’intervento al centro delle azioni previste dal protocollo d’intesa firmato dal ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, e dal presidente della Fondazione Med-Or, Marco Minniti, per sostenere il…
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Non solo Atreju, dai fischi di Craxi al Gabibbo di D'Alema: i leader a casa dell'avversario
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(Adnkronos) - "Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente?". La domanda di Nanni Moretti in Ecce Bombo, i leader politici italiani se la sono posta eccome. Tutte quelle volte che hanno ricevuto un invito da un avversario. Come il caso di Elly Schlein che ha detto 'no, grazie' ad Atreju, la festa di FdI. O quando hanno avuto l'opportunità di ritrovarsi in un contesto particolare, non 'confortevole' politicamente. Berlinguer al Congresso Psi Nella primavera del 1984, per la politica un altro mondo, Enrico Berlinguer fa il suo ingresso al congresso del Psi di Verona. Lo accoglie una bordata di fischi. Impassibile, il segretario del Pci siede al suo posto. Poco dopo, dal podio, tra le lunghe pause che sempre riempivamo i suoi discorsi, Bettino Craxi spiega: "So bene che non ci si indirizzava a una persona ma ad una politica che noi giudichiamo profondamente sbagliata. E se i fischi erano un segnale politico che si manifestava contro quella politica, io non mi posso unire a questi fischi solo perché non so fischiare". Berlinguer, suo malgrado, è protagonista di un altro episodio rimasto nella storia. Alle esequie del leader comunista, nel giugno dell'84, si presenta Giorgio Almirante. "Sono venuto per salutare un uomo onesto", dice il leader Msi varcando la soglia di Botteghe oscure. Massimo Magliaro, ex braccio destro di Almirante, ha ricordato più volte: "All’uscita mi disse, telefona a donna Assunta. Dille che è andato tutto bene". Non molti anni dopo, nell'88, furono Giancarlo Pajetta e Nilde Iotti a rendere omaggio alla salma di Almirante ai suoi funerali. Fini alla Festa dell'Unità Altri tempi, altri scenari. Ma la sostanza del leader che decide di varcare la soglia della 'tana' dell'avversario non cambia. Nel '95 Walter Veltroni invita Gianfranco Fini (che accetta) ad un faccia a faccia alla festa dell'Unità: "Il valore della festa è questo, confrontarsi tra schieramenti avversari con rispetto e nel comune obiettivo di lavorare per il bene del Paese", dice Veltroni. L'album dell'94 è invece pieno di foto di Indro Montanelli sotto il simbolo della Quercia: il giornalista è ospite d'onore alla festa dell'Unità di Modena, accolto con una standing ovation (Montanelli ha appena litigato con Berlusconi e lasciato il 'Giornale'): "Vi prego, basta applausi, ve lo chiedo per legittima difesa", implora il giornalista. Foto per foto, resta negli annali quella del '96 del Gabibbo con Massimo D'Alema, in visita agli studi Mediaset: "Un’azienda che è un patrimonio per l’Italia", dice il segretario del Pds. I faccia a faccia ad Atreju Poi, con il passare degli anni, la politica cambia. Aumenta la quota spettacolo. E i faccia a faccia insoliti tra i leader si moltiplicano. Atreju ne ha fatto un marchio di fabbrica. Alla festa di FdI si sono visti, negli anni, Silvio Berlusconi, Fausto Bertinotti, Rosy Bindi, Walter Veltroni, Luciano Violante, Nicola Zingaretti, Giuseppe Conte, Luigi Di Maio, Matteo Renzi, per citarne alcuni. Tutti, spesso, vittime di scherzi e spietate goliardate dei giovani 'fratelli'. Memorabile l'ospitata dell'allora ministro dell'Interno Marco Minniti, nel 2017, accolto da qualche fischio ma uscito tra applausi scroscianti dopo aver deliziato la platea con un paio di aneddoti. Il primo, quando si ritrova nella storica stanza di Italo Balbo: "Era enorme!". Il secondo, particolarmente entusiasmante per la platea, quando da neo sottosegretario alla presidenza del Consiglio finisce alla scrivania che era stata di Benito Mussolini. "Giuliano Ferrara scrisse, quella scrivania era in buone mani!". Giorgia Meloni al Congresso Cgil Non solo Atreju, però. Giorgia Meloni, nel marzo scorso, è intervenuta al Congresso della Cgil, invitata e poi accolta da Maurizio Landini con una storica stretta di mano. E sempre la premier, ai tempi 'solo' leader di Fdi, ha regalato una fulminante battuta al termine di uno degli innumerevoli faccia a faccia (tra convegni e presentazioni di libri) con l'allora segretario del Pd Enrico Letta: "Siamo i Sandra e Raimondo della politica italiana". [email protected] (Web Info) Read the full article
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19 set 2023 18:32
COSA C’E’ DIETRO LA SCELTA DI GRATTERI COME NUOVO CAPO DELLA PROCURA DI NAPOLI? LA NOMINA BEN ACCOLTA DAL CENTRODESTRA, È STATA FAVORITA DAL SOTTOSEGRETARIO MANTOVANO. L’EX MAGISTRATO HA UN RAPPORTO PERSONALE MOLTO STRETTO CON LUCIANO VIOLANTE E, SOPRATTUTTO, CON MARCO MINNITI, AMICO DI GRATTERI E CALABRESE CON LUI. L’EX MINISTRO E MANTOVANO SI SAREBBERO INCONTRATI A PALAZZO CHIGI. L’AMORALE DELLA FAVA È CHE IL PD NON ESISTE PIÙ PERCHÉ… - LA RISPOSTA DI GRATTERI A CHI LO ACCUSA DI "OPERAZIONI SHOW" O DI ESSERE "UNO SCERIFFO" -
Dagonews
La nomina di Gratteri a capo della Procura di Napoli, ben accolta dal centrodestra, è stata favorita dal sottosegretario Mantovano. L’ex magistrato ha un rapporto personale molto stretto con Luciano Violante e, soprattutto, con Marco Minniti, amico di Gratteri e calabrese con lui.
L’ex ministro dem, da sempre attento alle questioni legate all’intelligence e ai migranti, avrebbe incontrato lo stesso Mantovano a Palazzo Chigi per discutere di flussi migratori e strategie politiche nel Nord Africa.
L’amorale della fava è che il Pd non esiste più perché se fosse stato ancora rilevante il potere di influenza dei democratici, Gratteri non ce l’avrebbe fatta. Fu proprio Napolitano a stoppare la nomina dell’ex procuratore di Catanzaro a ministro della Giustizia del governo Renzi…
“MA QUALE SCERIFFO! PER ME PARLANO LE SENTENZE E BASTA”
Gianni Barbacetto per il "Fatto quotidiano" - Estratti
Nicola Gratteri è appena stato nominato procuratore della Repubblica a Napoli: “Sono onorato. Si tratta di una realtà complessa. Il mio impegno è quello di dare il massimo per proseguire il percorso fatto dai miei predecessori e di valorizzare al meglio tutte le professionalità e le risorse presenti���.
Il Csm si è diviso sulla sua nomina. Come lo spiega?
Non mi aspettavo certo l’unanimità, non sono stupito. Ho ascoltato il dibattito del plenum del Csm e ho apprezzato molto quegli interventi che hanno valorizzato dati oggettivi, senza farsi condizionare da ricostruzioni parziali dell’istruttoria.
Alcuni suoi colleghi, dopo la diffusione di stralci della sua audizione, hanno fortemente criticato alcune sue affermazioni.
È vero, ho detto quanto c’era scritto, ma erano dichiarazioni che facevano parte di un discorso molto più ampio. Non era un giudizio sui sostituti della Procura di Napoli, che non conosco e quindi mai avrei potuto giudicare.
(...)
Le hanno già fatto una critica preventiva: ha esperienza soltanto nel contrasto alle mafie e poca visione d’insieme.
Chi mi critica non sa che la Procura di Catanzaro ha condotto inchieste su vari fronti: l’abusivismo edilizio, anche attraverso lo strumento delle demolizioni, i delitti contro la pubblica amministrazione con significativi risultati, le violenze di genere e i reati finanziari. Anzi, proprio così si è potuto constatare come la ’ndrangheta si stia dedicando alla finanza e meno al traffico di droga, un reato che fa correre maggiori rischi.
L’hanno accusata di essere un magistrato-sceriffo.
Non ho mai capito cosa vuol dire. Ho sempre lavorato con il codice in mano, se non ci sono le condizioni per arrestare o processare, sono il primo a fermarmi. Ciò che non tollero è non indagare o fare distinguo, per ragioni metagiuridiche. Tutti sono uguali di fronte alla legge. Se ci sono le prove si procede, altrimenti no.
(...)
L’hanno anche accusata di aver fatto indagini-show per attirare visibilità.
Rispondo con le sentenze. Le cosiddette operazioni show, approdate a giudizio, stanno ottenendo conferme in primo grado, appello e Cassazione. Chi mi accusa di fare indagini che finiscono nel nulla, cita sempre le stesse due o tre. Come se avessi fatto solo queste.
È stato dipinto come un magistrato vicino al centrodestra di Giorgia Meloni e, contemporaneamente, come troppo critico nei confronti del governo Meloni.
Non sono legato ad alcuno schieramento politico. Come tutti ho le mie idee ma le tengo per me, è importante anche apparire indipendente, oltre che esserlo. Non faccio il tifo per questo o quel governo. Se vengono proposte buone riforme, il governo ha il mio plauso, altrimenti, le mie critiche.
(...)
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Minniti docet “Giorgià può essere come la Merkel”
C’è stata una breve stagione nella quale Marco Minniti – all’epoca ministro dell’Interno del governo Gentiloni – veniva acclamato dalla grande stampa “di sinistra” e osannato nei parterre delle feste dell’Unità. Erano […] C’è stata una breve stagione nella quale Marco Minniti – all’epoca ministro dell’Interno del governo Gentiloni – veniva acclamato dalla grande stampa “di sinistra” e osannato…
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«… È sbagliata l’equazione immigrazione / terrorismo, tuttavia se qualcuno mi dicesse, da ministro dell’interno: “Minniti, c’è un rapporto tra integrazione e terrorismo, tra mancata integrazione e terrorismo?” Io devo dirgli di sì.
La storia degl attentati in Europa è lì icasticamente data, da Charlie Hebdo in poi sono storie di integrazione che non hanno funzionato»
(Dichiarazione dell’8 febbraio 2017 di Marco Minniti, allora Ministro degli Interni)
Interessante ma opinabile dichiarazione, comunque espressa con garbo e pacatezza.
Una sola domanda: come mai, se esiste un rapporto tra terrorismo e mancata integrazione, non si sente mai parlare di terrorismi cinesi, indiani, asiatici in genere, caraibici e sudamericani, tutti più o meno presenti come immigrati regolari, qui in Europa? Forse l’ex ministro intendeva che noi Europei escludiamo a priori solo i fedeli della religione islamica?
#italia#terrorismo#terrorismo islamico#islam e terrorismo#terrorismo musulmano#islam#islam e violenza#islam e attentati#attentati islamici#attentati musulmani#integrazione#accoglienza e integrazione#marco minniti#ministro dell'interno
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Migrants, NGO denounces Salvini, Minniti and Mogherini: "Crimes against humanity"
Migrants, NGO denounces Salvini, Minniti and Mogherini: “Crimes against humanity”
The European Center for Constitutional and Human Rights (Ecchr), an NGO of jurists, denounced Matteo Salvini, Federica Mogherini and Marco Minniti to the International Criminal Court (ICC). The NGO calls for the investigation of “crimes against humanity against migrants and refugees, intercepted at sea and systematically brought back and detained in Libya”, where they are subjected to “systematic…
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👍👍👍👍👍👍👍👍👍👍👍👍👍🇮🇹🇮🇹🇮🇹🇮🇹🇮🇹🇮Siamo quasi arrivati a 10.000 firme per dire #NOGlobalCompactforMigration che sarà firmato a Marrakesh durante il summit delle Nazioni Unite del 10/11 dicembre.
Facciamo sentire forte a @giuseppeconte_ufficiale la nostra voce. Firmate e condividete:
https://t.co/UZ4QKAAI4j @luigi.di.maio @matteosalviniofficial !!!👍👍👍👍👏👏👏🇮🇹🇮🇹🇮🇹🇮🇹🇮🇹🇮🇹🇮🇹🇹firma anche tu e diffondi!!! Firmate assolutamente e diffondete tutti ok??????!!!!!!
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#minniti gentiloni pdnetwork#stop invasione#noiussoli#pd#primagliitaliani noiussoli stopinvasione#matteo renzi#marco minniti#alfano#immigrati#prima gli italiani#primagliitaliani noiussoli stopinvasione#gentiloni#stopinvasione#immigrazione#invasione#islamico#laura boldrini#maria elena boschi#movimento 5 stelle#no clandestini#ong#no immigrazione#noglobalcompatimmigration stopinvasione
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La storia che Minniti cita continuamente e non conosce
La storia che Minniti cita continuamente e non conosce
Com’era prevedibile, la discussione sull’inganno ucraino, dopo il caso del missile caduto in Polonia, è diventata subito spinosa. I piccoli dittatori mentecatti che contiamo tra i nostri alleati – quelli che alzano muri e sparano ai migranti – hanno subito gridato al caso di guerra (guerra mondiale). Polonia e Ungheria, guidate dal tragicomico Capitan Fracassa ucraino volevano la Nato subito e…
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#Alessandro Ursini#Bianca berlinguer#Calenda#Cartabianca#EIAR#Interlandi#Letta#Marco Minniti#Nato#ONU#Vauro
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Sto pezzimerd nemmeno un anno fa era preoccupato per la "tenuta democratica" del paese legandola all immigrazione e producendo il famigerato Codice Minniti, criminalizzazione ONG, accordi libici, richiesta chiusura porti (bloccata da Delrio). mica ci siamo scordati, capoccione
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Lega e Cinque Stelle a marzo avevano il cinquanta per cento e adesso sono al sessanta, e hai voglia: prima che arrivino al settanta c'è tempo anche per un grappino.
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Due cose veloci sul post elezioni
Due cose veloci sul post elezioni
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Non è per fare quelli che “è tutta di colpa di Renzi”, ma a distanza di tempo continua a sembrarmi una cosa del tutto folle il veto posto da Renzi anche solo sull’ipotesi di aprire un confronto con il Movimento 5 Stelle per verificare se c’erano le possibilità di formare un governo. Lo dico da non tifoso di nessuna delle due parti in causa (anche se l’eventualità remotissima di un governo M5S/PD…
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Umanesimo Rinascimentale
DA ISTITUZIONI LINEE GUIDA PER IL BENE DEL MONDO LARGO
di Silvia Davite
Iniziano oggi gli "Stati Generali" promossi dal Premier Conte al quale, come Campania Returns, intendiamo offrire il contributo di quanti piu' o meno sconosciuti, non per questo con un più basso senso dello stato, si adoperano per l'interesse generale leali ai principi costituzionali.
Quale il mood di riferimento e i principali contenuti delle linee guida che ci piacerebbe emergessero, li affronteremo da oggi alla conclusione del programma previsto dalla Presidenza del Consiglio.
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(On. Marco Minniti, componente delle delegazione italiana alla NATO)
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On. Giancarlo Giorgetti (responsabile relazioni internazionali Lega Nord)
Prima di giungere ai protagonisti di questo “approfondimento del sabato”, ci preme esprime la nostra preferenza quanto all’organizzazione della giornata di oggi: ci sarebbe piaciuto un momento aperto, trasparente ed inclusivo. Non per contrattare su questo o quel provvedimento, bensì perché leadership, attori politici, economici, sociali e culturali potessero in prima istanza condividere direttamente con il popolo italiano gli effetti della fase acuta della crisi: gli errori, le eccellenze, le aspettative sui provvedimenti.
Una sorta di punto comune a tutti.
Ecco, fossimo stati noi gli organizzatori, la prima giornata sarebbe stata un grande momento di riflessione ragionata e partecipata per ritrovarci e riunirci come popolo secondo le parole del Presidente Mattarella.
Visto poi che a noi di Campania Returns sta a cuore l’interesse generale e come ricorda il Presidente dell’Università Luiss, Vincenzo Boccia: “essere scaramantici è da ignoranti, ma non esserlo porta male”, ci siamo uniti subito a Giancarlo Giorgetti che in una recente intervista ha espresso al Premier Conte alcune valutazioni a nostro avviso giuste: il momento di una riflessione ragionata per analizzare i punti di forza e di debolezza dell’Italia nella gestione dell’emergenza sanitaria accanto al rilancio di una iniziativa per la fiducia, la ripresa economica e la coesione sociale, è assolutamente opportuna, con un nome più propizio pure, ha aggiunto il leghista!
Al suo auspicio per le ragioni di cui sopra, ci siamo uniti proponendo: “Umanesimo rinascimentale, dalle istituzioni linee guida per il benessere del mondo largo”: se c’è una cosa che tutti dovremmo aver imparato, infatti, è che nel mondo largo i comportamenti di ogni persona ricadono immediatamente sugli altri.
In poche battute emerge come il “monomio” libertà-responsabilità torni trasversalmente fondamentale a tutti gli aspetti del patto sociale al fine di darci sicurezza, dunque presente, futuro; allo stesso modo è importante la comprensione della dimensione glocal delle relazioni internazionali: ovvero, come dice l’Ambasciatrice Belloni, “le relazioni internazionali hanno ricadute interne più quotidiane di quello che pensiamo e viceversa”.
Dunque ci chiediamo, che senso abbia per il centro destra tornare indietro di anni e chiudersi in un Aventino parlamentare non partecipando alla kermesse (“apriremo il Parlamento come una scatoletta di tonno” lo potrebbero dire altri in futuro non dimentichiamolo), senza considerare che solo pochi mesi fa si offrivano per la riduzione del numero di rappresentanti eletti alla Camere?
Se c’è la volontà politica di proporre un’opposizione costruttiva, come “sbandierato” da Matteo Salvini nella manifestazione di parte del 2 Giugno (l’iniziativa, per altro, ha messo in luce una scarsa cultura delle relazioni internazionali da parte dei leader del centro destra e in questa affermazione c’è tutto l’auspicio personale perchè i responsabili di settore di quei partiti ne possano riflettere), allora una riflessione di ampio respiro in Parlamento collegata a momenti di confronto in altre sedi, non toglie alcunchè alla veste istituzionale di chi da Ministro degli Interni stava giustamente spesso tra la gente, di chi da Parlamentare europeo, non altrettanto giustamente, ha mancato troppe sedute, di chi da politico avrebbe fatto bene ad ascoltare in passato i suggerimenti degli “anziani della Lega”: “Matteo fatti un’esperienza amministrativa prima del nazionale”.
Altrettanto sarebbe utile al Premier Conte raccogliere l’invito del centro destra ad un momento propriamente istituzionale: chi sa che, così, torni la consapevolezza dell’errore maturato tra tutti coloro che a più riprese, prima gli uni, poi gli altri, si sono dichiarati pronti a ridurre il numero di Parlamentari nel momento in cui invece l’armonizzazione tra i bisogni del quartiere, del comune, della città, del collegio con lo Stato, l’Europa e la dimensione internazionale appunto, si fa fondamentale.
Torniamo tutti a miti consigli superando un referendum che oggi ha davvero poco senso e trasformiamo il libretto informatico che verrà spedito nelle nostre case, in un opuscolo contenente raccomandazioni per i prossimi mesi, servizi e punti di riferimento sanitari, sociali, economici, riepilogo delle misure dirette indirette richiedibili adottate da qui alla legge di bilancio e sistema di segnalazione multi channel per ciascuna competenza.
Rendiamo più uniforme e accessibile a tutti una comunicazione e un’informazione di servizio che in questi mesti è giunte nelle case degli italiani confusa, scomposta alimentando e generando ansie, maggiori ancora del dovuto. La comunicazione pubblica è fondamentale, ha ragione il Sottosegretario Sibilia: per questo auspichiamo fondi e personale(anche comandato da altre strutture della PA se coi bandi non siamo ancora pronti) alle Prefetture per coordinare nelle città la comunicazione tra tutti gli attori locali istituzionali e non che sul territorio operano.
Ora non desideriamo passare per ripetitivi nell’esprimere la preferenza per Marco Minniti come miglior leader contemporaneo, tale indipendentemente dal ruolo che esercita: le poche interviste rilasciate anche ad inizio lockdown danno il senso dello spessore della persona, e certo l’uomo non ha bisogno di sponsor sebbene proprio lo stesso Giorgetti al Meeting di Rimini dell’Agosto 2018 fece notare, quanto sperasse tornasse ad essere importante il peso dei filosofi in politica; ricordo qui questo aspetto perché una parte della riflessione compiuta allora dal leghista ci appartiene proprio nel considerale l’ex Ministro degli Interni il profilo da prendere come esempio di leader contemporaneo: egli, tuttavia, non è solo un filosofo, è un insegnante, un figlio dello Stato, appassionato degli altri.
C’è di più in quell’appuntamento riminese citato: il Deputato leghista elencò nel corso del convegno pubblico con i rappresentanti dell’intergruppo parlamentare sulla sussidiarietà, alcuni punti che restano a nostro avviso ancora oggi, nodi da sciogliere ed il fatto che egli più volte vi sia tornato sopra dice qualcosa, a chi lo segue sistematicamente, s’intende!
Nei mesi scorsi Giorgetti ha ripetuto quei punti in qualche caso subendo critiche da più parti perché ci si aspetta sempre che “Il Giancarlo” sia misurato… ma insomma se ogni tanto si lascia prendere anche lui, non dobbiamo avere timore: quando si tratta di scrivere un provvedimento o di assumere una decisione egli torna riflessivo, attento e lungimirante.
Ma quali sono i punti che Giorgetti espresse allora?
Innanzitutto la necessità di un sistema sanitario equivalente, fondato sui presidi territoriali: quando egli disse e dice che nessuno va più dal medico non è più o meno la stessa richiesta di Marco Minniti nell’intervista a La Repubblica di Aprile scorso?
L’affermazione espressa in modo netto da Giorgetti, è come un coltello che fruga dentro. Ciascuno legge, si informa in modo autonomo, e questo è bene perché cresce il livello di consapevolezza di ognuno di noi, tuttavia senza un confronto con esperti rischiamo di presupporre di sapere tutto e questo non è possibile, neanche per il più dotto fra gli uomini.
Accanto a questa tendenza che ci ha reso supponenti, in modo direi speculare, abbiamo scelto nel passaggio tra ULSS e ATS di allentare il ruolo di coordinamento dei presidi sanitari territoriali, con il rischio che quell’importante funzione orizzontale in ambito socio-sanitario tra i bisogni di salute che emergono dalla popolazione (a partire dall’alimentazione), gli indirizzi e le politiche necessarie, risultasse meno aderente alla realtà; ancora, ci siamo fatti prendere dall’idea che gli italiani siano ipocondriaci ai danni delle casse pubbliche: la conseguenza? Indicazioni ai medici di base per maggior rigidità nel prescrivere visite, esami e prestazioni specialistiche ai danni della prevenzione; sempre ai medici di base spesso in questi mesi si è finito per non fornire quegli strumenti essenziali, ad esempio i saturimetri: semplici ma fondamentali per monitorare l’ossigeno ai pazienti a casa con febbre, dunque le possibili evoluzioni in polmonite così da poter decidere tempestivamente,e solo se necessario, il trasferimento in ospedale, evitando così di inviare i pazienti nelle strutture quando non serve. Chi vuole andare in ospedale e non restare a casa se può?
Occorre richiamare la tradizione del patto sociale europeo per riaffermare la centralità del sistema sanitario equivalente innanzitutto all’accesso: già oggi chi ha le possibilità economiche prenota alla sanità privata, chi non può attende mesi o ancora, nell’emergenza, i medici di base che hanno tutti gli strumenti sono nelle condizioni di fare bene il proprio mestiere, coloro che purtroppo non li hanno ricevuti, restano soli (chi acquista e distribuisce? È solo un ente locale o il funzionamento per la PA coinvolge tutti i livelli…).
La prevenzione come la diagnosi tempestiva rischiano di non essere accessibili a tutti, l’equivalenza del sistema sanitario rischia di essere sempre più traballante fin dalle sue fondamenta.
Quando studi la matematica impari che senza la solidità dei fondamentali, il risultato delle operazioni successive che provi a compiere non è scontato: per questo noi insistiamo a sottolineare come sia importante mentre rilanciamo l’economia, ridiamo fiducia e ci rimettiamo in moto, non sottovalutare gli aspetti fondamentali di tenuta durante questa o altre emergenze (facciamo corna !m!) che potrebbero affacciarsi in questo nostro mondo largo.
Buon lavoro Presidente del Consiglio, non consideri la gestione istituzionale gerarchica dell’emergenza come il modus operandi standard: è nell’alleanza città - imprese -istituzioni che proprio Marco Minniti da Ministro rese praticabile nei cosiddetti “decreti Minniti” che lei troverà la forza di far crescere l’Italia per un’ Europa più forte (coi i conflitti interni ed interregionali non sopiti, nella relazione tra leadership e popolo ancora da consolidare, nella comprensione del ruolo che il patto sociale europeo può giocare nel trascinare la ripresa globale, senza per questo sentirsi superiori ad alcuno).
#Conte Premier Italia Repubblica UmanesimoRinascimentale LineeGuida Giorgetti#politics#politique#politik#politica#ripresa#economia#lavoro umanità MarcoMinniti Minniti Marco filosofia matematica blog
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Trattati di Roma, chiuso lo spazio aereo sulla città, 8000 militari schierati: Minniti mostra i muscoli.
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