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🤔Qué tan a menudo...Cómo decir la frecuencia en inglés¿How often do you......
Adverbs of frequency – Qué tan a menudo… Always –siempre >>ól ueis Normally–normalmente >> nórm oly Usually–usualmente >> iú shuo li Sometimes/seldom–a veces >>sóm taims/seldom Never — nunca >> né vr 🍪 How often do you eat biscuits? I always eat biscuits at tea time. 🤵♂️👨💼👩🎓 t.t.® your teacher anytime anywhere. 👨🏫🥷🦸♂️🧑✈️ Aprender y practicar pronunciación con vocabulario en inglés…
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spanish checklist for a1 (and slightly a2) level: vocab, grammar etc.
hey!
i have completed covering the a1 level of spanish (and also covered 1/4? or less maybe of a2) so here is a checklist with everything i learnt.
note: at the end of the post there's a link with a google doc where every item on the list is expanded as well as i could expand it (for example, you'll find examples for conjugation etc). if you need to track your progress, please make a copy of it (you won't have access to edit it otherwise).
Greetings and basic introductions.
Personal pronouns (yo, tú, él/ella, nosotros/nosotras, vosotros/vosotras, ellos/ellas) and verb conjugation in the present tense.
Basic vocabulary related to daily activities, family, numbers, colors, food, and common objects.
Describing people, places, and objects using adjectives.
Forming questions with question words (¿qué, quién, dónde, cuándo, cómo, etc.) and question formation.
Demonstrative adjectives (este, ese, aquel) and possessive adjectives (mi, tu, su, nuestro, vuestro, su).
Basic verbs and expressions for expressing likes, dislikes, preferences, and opinions.
Telling time and talking about daily routines.
Talking about hobbies, interests, and free time activities.
Basic vocabulary for locations, directions, and giving and following simple instructions.
Regular and irregular verbs in the present tense, including stem-changing verbs.
Basic prepositions (en, con, de, a, por, para) and their usage.
Formation and usage of the present progressive tense (estar + gerund).
Talking about the weather and seasons.
Expressing frequency using adverbs (siempre, a veces, nunca, etc.).
Basic vocabulary for professions, places in the city, and transportation.
Describing daily routines and activities in the past using the preterite tense (preterito indefinido).
Usage of preterito imperfecto.
Usage of preterito perfecto.
Basic vocabulary for shopping, clothing, and describing items.
Expressing obligation, ability, and necessity using modal verbs (deber, poder, necesitar).
Comparatives and superlatives (más/menos + adjective, el/la/los/las más/menos + adjective).
Talking about future plans using the future tense (ir + a + infinitive).
Basic vocabulary and expressions for traveling and making hotel reservations.
Giving and asking for directions using prepositions of location (a la derecha, a la izquierda, enfrente, etc.).
Basic vocabulary and phrases for ordering food and drinks in a restaurant.
Introduction to indirect object pronouns (me, te, le, nos, os, les) and their usage.
Indirect and Direct objects
here is the link (https://docs.google.com/document/d/1WaB3cIyMbnG5uJneX7dF9PAKfU-CTdicr-QZJBqWKls/edit?usp=sharing)
did it help you? i made it for my revision before i begin classes this september and so far it has helped me a lot so i hope it turns out just as useful for you!
adiós, mar <3
#spanish langblr#spanish studyblr#study blog#study motivation#study tips#studyblr#studyspo#s;panish#language blog#langblr#mar-lang
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L'Attimo Vincente - di Giulio Zoppello
18 dicembre 2023 · ·
"Io ero sempre la più alta, ero nera, con questi ricci che odiavo. A un certo punto mi sono rasata a zero. Peccato che poi venivo presa in giro perché non avevo i capelli. La vita era uno schifo. Io mi sentivo uno schifo"
25 anni, ma solo per il calendario. La verità è che Paola Egonu, è come se avesse già vissuto il doppio, in virtù del suo percorso incredibile, complesso, assurdo dentro e fuori dal campo. Abbiamo capito di avere qualcosa di speciale tra le mani fin da subito, ancora quando era ragazzina, all'età in cui si prendeva la patente lei già tirava bombe assurde per il campo. Mai vista una schiacciatrice del genere nel nostro paese. Quando fu chiamata per la prima volta ad indossare la maglia azzurra, in un periodo di rifondazione della Nazionale, fece subito la differenza. Poi dal campo Paola si è mossa fuori, coerentemente con un vissuto complicato, spesso difficile duro, quanto lo è nascere con quel colore di pelle dalle mie parti, soprattutto in Provincia, dove le cose cambiano molto più lentamente.
Di ragazze promettenti, giovani, talentuose, l'Italia ne ha sempre tirate fuori a raffica, continuiamo a farlo ancora oggi, si è lavorato molto e bene in questo senso, pur dovendo soffrire inevitabili momenti di appannamento, di assestamento, tanto più significativi quando si pensa che la concorrenza (rispetto ai maschietti) è molto più alta, le nazionali forti sono molte di più.
Quando la vidi la prima volta in aria mi ricordo che mi parve che stesse a galleggiare per ore intere, come di solito avevo visto fare solo a qualche cubano di quelli che ti facevan sentire inutile. Quando attaccava non vedevo manco il braccio da quanto era veloce. In questi anni Paola Ogechi Egonu quel braccio lo ha fatto andare sempre più forte, senza paura, senza tremare, senza accusare le murate o gli errori. "Cazzo” pensai “questa se continua così tra 4-5 anni abbiamo un fenomeno”. Mi sbagliavo. Lo è diventata molto prima, a 25 anni, è la più forte al mondo nel suo ruolo, già ora la più forte di sempre che l'Italia abbia mai avuto, simbolo della nuova Italia multietnica, aperta al nuovo, al mondo...
190 cm, cresciuta da due genitori di origini nigeriane, non ha avuto un'infanzia e giovinezza fantastiche. A Treviso dagli spalti da piccola le fecero i versi della scimmia perché vinceva le partite da sola, i genitori delle avversarie le gridavano rabbiosi di tornartene al suo paese, che pensasse a coltivare un futuro da assistente delle pulizie o simili, che tanto qui quelle "come lei" di meglio non possono fare.
Non so cosa pagherei per vedere le loro facce adesso, anzi per averle viste in questi ultimi anni. Lei che a 13 anni lascia tutto quello che ha, va in B1, ci resta quattro anni, le ultime annate in A2 e poi eccola finalmente nella Lega Pallavolo Serie A Femminile. Nel solo match contro San Casciano (il suo terzo in A1) mise giù qualcosa come 46 palloni. Nessuno lo aveva mai fatto prima. Poi passò alla Igor Volley Novara, uno dei quei club che contano, una corazzata, con cui ha vinto tutto. Era il massimo? No. Il massimo è stata la Imoco Volley, un rullo compressore di cui lei è stato asse portante, braccio armato senza pietà. Mai vista credo una squadra così da noi. Lì Paola ha toccato il cielo con un dito.
Con la squadra azzurra per ora stiamo ancora aspettando il trionfo definitivo, al netto dell'Oro di due anni fa nell'Europeo e di bronzi, argenti. Rimane la delusione di Tokyo 2020, dove finì sul banco degli imputati. Neanche pochi mesi dopo e si rifà, ma poi il rapporto con Coach Mazzanti naufraga. I motivi? Io devo ancora capirli, ma il sospetto che c'entri molto come si muove fuori dal campo, il suo monologo a Sanremo, l'essere simbolo di un'Italia del futuro meno bianca, è quasi una certezza. VakıfBank Spor Kulübü da questo punto di vista è stata una scelta giusta per certi versi, sbagliata per altri. Al netto di chi le dava della sopravvalutata, si è portata a casa la sua terza CEV Champions League Volley, prima di tornare a casa, al Vero Volley. Eppure, il suo percorso, la sua carriera fino ad oggi, sono per me soprattutto un esempio di quanto in Italia non siamo ancora assolutamente capaci di accettare due cose: che un atleta non voglia essere solo tale, e che non siamo capaci di gestire a livello mediatico la loro posizione e situazione.
L'unica salvezza è semplicemente non dire niente da noi, fare le statuine, sennò sei fritto. In questo paese che ogni giorno non smette di stupirci per stupidità, maschilismo, violenza e intolleranza, Paola è per forza di cose un simbolo. Elemento di rottura, quella inevitabile, che arriva sempre, ogni volta, in ogni sport per ogni paese. Assieme ad Ivan Zaytsev ha svolto un lavoro incredibile nell'aiutare il movimento a tornare ad essere qualcosa di familiare, comunicativamente e mediaticamente importante, per un'intera generazione multicolore di ragazzine e bambine italiane di cui è diventata beniamina. In campo Paola ha portato un'atleticità, una potenza che non eravamo abituati a vedere in una nostra atleta. Ne abbiamo avute tante di brave, ma come lei, a 25 anni, con questa continuità, nessuna mai. Dove possa arrivare da qui in poi dipende soprattutto da lei, ma non solo, come si è visto negli ultimi, terribili mesi e ammetterlo a molti costa ancora tantissimo.
Tanti Auguri Paola Egonu.
La pantera Azzurra.
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Luna
Título: Luna.
Fandom: Marvel, Capitán América.
Pareja: Steve Rogers X Lectora agente de S.H.I.E.L.D.
Palabras: 197 palabras.
Cuadro: A2 “Steve realmente está en la luna.”
Clasificación: B.
Sinopsis: Steve está en una misión y tú no lo crees
Advertencias: Dudas, problemas de pareja.
N/A: Esta es mi entrada para Steve Rogers Bingo round 3. SB3090.
Links: Wattpad, Ao3, versión en inglés.
Si te gusto por favor vota, comenta y rebloguea.
No doy ningún permiso para que mis fics sean publicados en otra plataforma o idioma (yo traduzco mi propio trabajo) o el uso de mis gráficos (mis separadores de texto también están incluidos), los cuales hice exclusivamente para mis fics, por favor respeta mi trabajo y no lo robes. Aquí en la plataforma hay personas que hacen separadores de texto para que cualquiera los pueda usar, los míos no son públicos, por favor busca los de dichas personas. La única excepción serían los regalos que he hecho ya que ahora pertenecen a alguien más. Si encuentras alguno de mis trabajos en una plataforma diferente y no es alguna de mis cuentas, por favor avísame. Los reblogs y comentarios están bien.
DISCLAIMER: Los personajes de Marvel no me pertenecen (desafortunadamente), exceptuando por los personajes originales y la historia.
Anótate en mi taglist aquí.
Otros lugares donde publico: Ao3, Wattpad, ffnet, TikTok, Instagram, Twitter.
Tags: @sinceimetyou @black23 @unnuevosoltransformalarealidad @azulatodoryuga
Steve garabateo rápidamente una nota donde te dejaba una pequeña explicación, le habían mandado a una misión de último minuto y evidentemente no lo encontrarías cuando volvieras.
Entraste al departamento, estaba vacío, hiciste una mueca, se te hizo raro, se suponía que Steve debería de estar esperándote, quedaron en ir a cenar a un restaurante, le enviaste un mensaje a Sam, tal vez él sabía donde estaba o quizás necesitó de su ayuda.
—Si, claro, Steve está en la luna —farfullaste al leer la respuesta del mensaje. Procediste a marcarle a Bucky, estabas completamente segura de que estaba con él, solo esperabas que no se hubieran metido en problemas. —Hola, Buck, ¿dónde está Steve? —cuestionaste
—En una misión en la luna —Bucky respondió
—Claro, claro, no se metan en problemas, por favor, porque Steve ya está en problemas —dijiste antes de colgar y que él pudiera hablar de nuevo.
Volteaste hacia la mesa y fue cuando notaste la nota, la leíste.
<Rogers, estás en serios problemas, tu bromita ya fue muy lejos>pensaste
Steve abrió con rapidez la puerta, había regresado antes de lo que había pensado, acomodó el moño del pequeño regalo que te había traído de su misión.
—¿Dónde estabas? —le preguntaste cuando lo viste entrar.
—En una misión, en la luna, te lo dejé en la nota.
—¿En serio quieres que te crea? —te callaste cuando viste que estiró su mano, ofreciéndote el regalo. Viste con curiosidad la piedra lunar, era hermosa. —En verdad estabas en la luna...
—¿Aún quieres ir a cenar? —la voz de Steve tembló un poco.
—¿Al restaurante de siempre?
—A donde quieras —Steve te tomó de la mano, no le temía a nada, más que a ti enfurecida.
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Hola, gente maravillosos en mi cellular. :] Estoy tratando de mejorar mi español. ¿Alguien puede derirme algún buen youtubers para ver? (Preferiblemente con subtítulos en inglés, porque todavía solo tengo nivel a1 🫣 (pero casi a2)). Me gustan los vídeos con guiones, los vídeos de juegos tranquilos y los sketches cómicos. ¡Ahora es tu oportunidad de promocionar a tu creador favorito! ¡Mucho gracias! <3
#langblr#learning spanish#spanish learning#español#languages#duolingo#spanishblr#latin american or european spanish is fine I am learning latin american but i will take either#language learning
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CARA "PAOLA EGONU..."
(...le spiego io che cosa fa veramente schifo)
di Mario Giordano
(da 'La Verità' del 6 febbraio 2023)
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"Cara Paola Egonu,
le sono vicino per tutte le indicibili sofferenze che ha subito nella sua vita. E che ha denunciato nell'intervista a 'Vanità Fair', invocando addirittura l'apocalisse (testuale: "Mondo di m. Spero che arrivi l'Apocalisse").
Ma resto un po' perplesso quando lei si chiede se "vale la pena far nascere bambini e condannarli all'infelicità", aggiungendo che non vuol far vivere a suo figlio "tutto lo schifo che ho vissuto io".
Resto perplesso perché lo trovo offensivo nei confronti di tutte quelle mamme che, proprio ora, in questo momento, stanno mettendo al mondo figli in una situazione almeno tanto difficile come la sua.
Magari sotto le bombe in Ucraina. O in un villaggio sperduto dell'Africa. O anche soltanto in un quartiere della periferia di Milano dove non si arriva a fine mese.
Capisco che per lei sia più dura che per tutti gli altri per via della pelle nera.
Ma le assicuro, per riferirmi ai gravi episodi di razzismo denunciati nella sua intervista, che anche a me è capitato di ricevere un caffè freddo al bar e persino di rimanere chiuso fuori dalla banca, pur essendo colpevolmente bianco.
Per solidarietà nei suoi confronti, comunque, sono andato a rivedermi per intero "lo schifo" da lei vissuto nei suoi primi 24 anni:
-a 14 anni è entrata nel Club Italia
-a 15 anni ha avuto la cittadinanza italiana e la serie A2
-a 16 anni la serie A1 e la nazionale italiana
-a 18 anni è stata premiata come miglior giocatrice italiana
-a 19 anni come miglior giocatrice europea
-a 21 anni ha lavorato in un film della Disney
-a 22 anni ha presentato 'Le Iene' in prima serata TV ed è stata portabandiera olimpica
-a 24 anni sale sul palco di Sanremo.
Ha vinto due scudetti, due Champions League, cinque Coppe Italia, quattro Supercoppe, un Campionato Mondiale di Club, un oro alla Nation League, un oro agli Europei, un bronzo e un argento ai Mondiali ed è stata nominata Cavaliere della Repubblica.
Per essere uno "schifo" non c'�� male.
Per carità tutto meritato, tutto conquistato. Ma, vede, siccome studia psicologia, le consiglio di pensare l'effetto che possono fare le sue parole sulle persone meno fortunate o meno dotate di lei.
Con tutto il rispetto per le difficoltà che lei ha incontrato, se la sua vita è "uno schifo" che cosa dovrebbe pensare una ragazzina nata paraplegica e inchiodata alla sedia a rotelle? Ne ho incontrate tante sa?
Nessuna di loro ha mai messo in dubbio l'importanza della vita.
In genere mi hanno regalato un sorriso.
E poi le chiederei un po' di rispetto anche per questo nostro mondo, prima di invocare l'apocalisse. Lo hanno costruito i nostri vecchi, con il loro sudore, e fa male vederlo disprezzato così da lei.
Mio nonno Lello, per esempio, ha cominciato a lavorare a 7 anni, ha faticato fino a 80, si è spaccato la schiena in fabbrica e nei campi, ha costruito case, piantato alberi e vigne, non si è fermato neppure quando la malattia lo costringeva a camminare con due bastoni fra atroci sofferenze.
Ebbene: non gli ho mai sentito dire che la vita era uno schifo. Mai. E ha accolto ogni nipote come una gioia infinita.
Questa è la differenza fra lei e lui, non il colore della pelle, mi creda."
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Okay Chimmy, ahora te toca a ti:
🎧 A certain song you listened to while writing a fic?
✍🏽 How much do you plan your fics beforehand?
😚 A fic you like writing more than other fics?
Diablo que difícil me la pusiste:
🎧: No tengo una respuesta concreta, depende en gran medida de lo que escribo y cuando lo escribo. Pero supongamos que es de noche y es un Angst, por lo general mi pieza predilecta es:
La calma de esta canción da un espacio para poder imaginar y saber lo que escribiré, pero su ritmo deprimente me mantiene en el tema. Creo que otra es: Last Words of a Shooting Star de Mitski, cuando es algo suave, feliz y melancólico. La siguiente es reciente, proviene de mi grupo kpop favorito:
Ritmo suave y alegre, la recomiendo mucho para escribir comedia, incluso algo de angustia. Ya mi última opción va más dirigida a la acción, el cyber futurismo y relacionados:
Te amo Webcore.
✍️: Esta pregunta es muy graciosa de responder e incluso me trabo al intentar explicarme. Aunque en episodios recientes de mi vida he planificado algunos proyectos, la respuesta es no. Casi nunca le planifico, porque mi cerebro neurodivergente se va a regir por eso y se va a quedar cuadrado. He aprendido a planificar y que salga lo opuesto a lo que he tenido en un principio, pero, ajá, me metí en un hiatus y si llegará a escribir es para regalar a mis cercanos.
😚: Lo que dije en un principio x2. Dios, esto va relacionado con el tema de las canciones; aunque acá si está fuertemente relacionado a mi tdah, dependiendo en dónde esté mi hiperfijación ahí voy a disfrutar y estar poniendo todo mi empeño.
El último fanfic el cual disfrute de un buen escribir (y que solo publiqué prefacio y di de baja) fue Jarrón de Rosas y Lavandas, al cual llegué hasta el 7mo capítulo, teniendo un total de 12000 palabras, número de capítulos y palabras al cual jamás había llegado.
Y eso sería todo. Nos vemos en el siguiente round Whats
Pd: Si quieres el pdf de uno de mis trabajos, me avisas para pasártelo .
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Luis Alberto Spinetta, Fito Páez: La La La (EMI-Odeon S.A.I.C., 1986)
Tracklist: A1 Folis Verghet A2 Instant-táneas A3 Tengo Un Mono A4 Retrato De Bambi A5 Asilo En Tu Corazón B1 Dejaste Ver Tu Corazón B2 Solo la la la B3 Gricel B4 Serpiente De Gas B5 Todos Estos Años De Gente C1 Carta Para Mi Desde ale 2086 C2 Jabalíes Conejines C3 Parte Del Aire C4 Cuando El Arte Ataque C5 Pequeño Ángel D1 Arrecife D2 Estoy Atiborrado Con Tu Amor D3 Un Niño Nace D4 Woyscek D5 Hay Otra Canción Credits: Luis Alberto Spinetta: electric guitar, acoustic guitar, Roland synth guitar, voice. Fito Páez: keyboards, acoustic guitar, voice Fabiana Cantilo: voice, vocal arrangements Carlos Franzetti: strings arrangements Daniel Wirtz: drums Fabián Gallardo: voice, vocal arrangements Fabián Llonch: bass Gustavo Giles: acoustic bass Lucio Mazaira: drums, percussion Carlos Alberto Machi Rufino: electric bass "Pino" Marrone: guitar
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𝐛𝐢𝐞𝐧𝐯𝐞𝐧𝐢𝐝𝐚, 𝗚𝗔𝗟𝗘 𝗧𝗛𝗔𝗧𝗖𝗛𝗘𝗥... tablero de pinterest. playlist. conexiones. # veintidós — # cantante — # esqueleto a2 ( 𝐭𝐡𝐞 𝐡𝐨𝐥���� 𝐭𝐫𝐢𝐧𝐢𝐭𝐲 )
she'll make you curse, but she a blessing . . .
hola, por acá sheik con la primera de sus crías. les voy a dejar sus detallitos más importantes, y si creen que podría funcionar con alguno de sus personajes, no duden en darle like o mandarme un mensajito ! de igual forma les dejo mi telegram ( @ weekvndz ) y mi discord ( @ goldrvsh#7439 )
es la menor de dos hermanos, pero toda su vida se le ha tratado como si fuese la única. busca bastante a su hermano pero él no le hace mucho caso por resentimiento, así que bueno... ella lo resiente de vuelta lol. por si alguien lo quiere traer y fastidiarla.
una nepobaby en todo su esplendor: su madre es una ex modelo y empresaria gracias a una línea de maquillaje y cuidado de la piel ( en la cual aún no convence a gale de participar, pues relación a veces es medio escabrosa ). su papá es un magnate de la música, un productor discográfico que es súper respetado y admirado en la industria. esto por supuesto lleva a la gente a poner en duda el talento de gale y considerar que su creciente éxito es únicamente por su apellido, y si está donde está, es por él. aunque puede ser que esto facilitara un poco su contrato con capitol records.
pueden encontrar más info sobre su personalidad en su formulario, peeeero... es bastante ambiciosa y perseverante, de hecho se esforzó por su éxito. su papá jamás hubiera pasado vergüenzas para cumplirle un capricho. gale sudó lloró y sangró por hacer despegar su carrera musical porque le apasiona ( y porque su papá es súper exigente y no hubiera esperado menos ).
está altamente basada en sweet but psycho de ava max. literalmente tiene toda esa energía de lokita pero atractiva saben?? pero tmb es la clase de demencia de la que escribe taylor swift sobre sí misma??? she'll trick people into loving her and make it seem effortless y ni modo. igual, siempre pretende que tiene todo bajo control pero es super dramática y vive de la atención y creo que otra canción que la definiría tan bien sería all the fucking time de loote.
perdón por esto pero a veces su privilegio le nubla un poco la mente. su sentido del humor es bastante cuestionable y podría ser un poco cancelable. le gusta jugar a la tonta pero no lo es para nada; es bastante vengativa así que cuidado con lo que le hacen a ella o a sus amigas.
es jennifer check rubia, she goes both ways ( mentira literalmente es simp en secreto, le ENCANTAN las mujeres por eso el tatuaje que tiene en la pierna lmaooo a los hombres solo le gusta usarlos para que le inflen el ego y desecharlos )
¿qué conexiones pueden funcionar con gale? como mencioné allá arriba, si alguien se anima a traer a su hermano estaría maravilloso. quizás algún sujeto con el que haya salido antes de salir del closet, y más bien para mantener contentos a sus papás. es muy apegada a sus mejores amigas, pero quizás tener otras amistades un poco más superficiales le vendría bien a su desarrollo, a ver si empieza a madurar en ese aspecto. gente a la cual bullear por supuesto pq she's kinda shitty obvio :$ y también estaría padre que por ahí algunos disfrutaran de su música. aún no defino bien su estilo pero en este universo "boyfriend" de dove cameron y "colorado" de reneé rapp son los hitazos de gale thatcher :-)
update !! ( spoiler ?? de sex lives of college girls ) me gustaría esta conexión con alguna ex :$ ahí vemos si acaban bien o mal juju.
#conexiones.#traté de resumirlo pero la amo así que si tienen dudas me preguntan :$#podría hablar de gale por horas#la conocí hace 5 minutos pero mword por ella
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Esta semana me ha dado por: Final Fantasy XII
Lo primero de todo, ¡Hola! Es mi primera entrada en Tumblr así que poneos comodes para leer las tonterias que me ocurren o me pasan por la cabeza.
Desde hace bastante tiempo tengo este videojuego pendiente, buscando juegos de segunda mano post cuarentena me encontré con una copia de FFXII para PS2, pero entre el motion sickness, enchufar la consola a un televisor moderno y que la resolución de PS2 es lo mas parecido a tener cataratas pues no ha ayudado mucho a poder darle un intento.
(Imagen del Prologo del juego, sin spoilers)
Continuando con lo que os decía, el mes pasado me quedé sin PC, la fuente de alimentación explotó de un momento para otro (realmente no, pero soy una exagerada) y debido a que me quedé sin PC pues he tenido que desempolvar alguna de las consolas que he tenido guardadas por años. Y bueno, la Playstation 2 Slim y el Final Fantasy XII han sido de las cosas que han salido de aquel cajón.
Entre carros y carretas, me di un paseo por el reddit del juego por que se que en la versión original del juego no se pueden cambiar los trabajos de los personajes, y enfrentarme a un JRPG de +100h con una sinergia de mierda pues mira, no me apetece.
En esta investigación sobre los jobs y demás casi caigo en la tentación de jugar la saga entera de Ivalice (FF12, Tactics, Vagrant, A2, Advance, Revenant Wings). Gracias a dios después de probar Vagrant Story se me quitaron las ganas de empezar a pasarme todos estos juegos y seguí con la idea inicial de solo jugar XII.
Después de la informada que me metí en 24h decidí intentar emular el juego en PS3 pero en su versión IZSJ (International Zodiac Sistem Job) Que básicamente es una revisión de este titulo que si no me equivoco salió en Japón y no se si en US. En esta versión te permite cambiar de Jobs llegado a cierto punto de la historia, entonces me pareció buena idea perder un par de días en configurar el CFW de la consola para poder jugar a este juego y dropearlo al cabo de un par de horas por que me daba error y no pude avanzar de las primeras horas de juego. (Sí, soy gilipollas, la ps2 estaba ahí con el juego lista para jugar pero me como la cabeza en hacerlo difícil)
(Imagen de Vaan, uno de los protagonistas del juego)
Después de pasar toda la semana informándome sobre el juego, las estrategias y demases , acabé no jugándolo (para variar).
El plot twist viene cuando consigo arreglar mi PC, y con esto se abre la ultima oportunidad de jugar este juego:
FINAL FANTASY XII THE ZODIAC AGE
Sí, he acabado volviendo a descargar el mismo juego, para otra plataforma, pero esta ocasión con el objetivo de pasarlo de una maldita vez (no se si ocurrirá lmao). Así que esta semana que entra estaré jugándolo tranquilamente rezando por que no me dé hiperfijación otra cosa y lo abandone después de 50 horas.
Seguiré posteando cosas del juego si veo que ocurre algo interesante.
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Excel tips per chi non usa mai excel
Ok, questo post nasce da alcune domande che mi hanno fatto ultimamente colleghi e amici poco pratici all'uso di excel, o da cose che li ho visti fare mettendoci il doppio del tempo necessario. Sicuramente per chi usa sempre excel sono cavolate, ma se avete un'infarinatura base e vi trovate a usarlo per lavoro/studio/cose vostre magari possono aiutarvi a fare in fretta certe operazioni. Questi esempi sono con Excel Microsoft, ma credo siano praticamente uguali su google sheets o altri free.
Se ci si prende la mano poi i fogli di calcolo si usano per tutto, il programma di una vacanza, il budget per un piccolo evento, le spese personali, ecc. O forse solo se sei ingegnere, non so :).
Cella fissa nella formula
Quasi tutti sanno che quando su excel scriviamo una formula in una cella che prende i dati da altre celle (es. A1+B1) e poi trasciniamo in basso, excel automaticamente modifica la formula mettendo A2+B2, A3+B3, ecc. E se invece volessimo dire a excel di sommare ai dati della colonna A sempre lo stesso valore nella cella B3 (un parametro fisso per dire)? Basta usare il simbolo del $ per dire quali parti tenere fisse: $B$1 dice a excel di prendere sempre la cella B1.
In questo modo se cambiate il valore della cella fissa tutti i calcoli si aggiornano in automatico.
Ctrl + E
Questa funzione mi ha aiutata a velocizzare un sacco di cose menose:
Se avete una colonna con (esempio) “Nome Cognome” e volete dividerla in due potete scrivere la prima riga, magari anche la seconda, poi andate su cella B4 e cliccate Ctrl+E, come per magia excel compila da solo il resto dei nomi. Uguale su cella C3, vi compila i cognomi.
Funziona anche per altre cose e per unire anziché dividere, tipo:
Altre due funzioni che mi hanno dato grandi soddisfazioni sotto il tab “Data”:
Se avete un file con cose scritte in riga che volete buttare in colonne separate, “text to columns” può aiutare. Supponiamo che vi mandino un file di testo tipo questo:
E a voi servono i valori nella prima colonna o nella terza. Bella menata, poi è anche scritto un po’ di merda con spazi a volte sì a volte no… come si fa?
Si copia tutto, si butta in una colonna excel e poi si usa text to columns:
Next, e si selezionano i giusti criteri per “tagliare” la riga in colonne:
Et voilà:
Remove duplicates parla da solo:
Se avete una colonna con dati duplicati che vanno “ripuliti” selezionate tutto e questo tastino lo farà per voi.
Domande (anche banali)? "Come faccio a fare xx"? Scrivete!
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Stessa spiaggia, stesso mare
LIVELLO A2
Per quest'anno non cambiare Stessa spiaggia, stesso mare Per poterti rivedere Per tornare, per restare insieme a te
E come l'anno scorso Sul mare col pattino Vedremo gli ombrelloni lontano, lontano Nessuno ci vedrà, vedrà, vedrà
youtube
È estate. Il sole splende. Fa molto caldo. Hai proprio voglia di una vacanza. Bene, sei nel posto giusto! L’Italia offre tante mete adatte a tutti i gusti: città d’arte, percorsi in montagna, borghi sul lago, agriturismi immersi nella campagna... forse, però, le più famose sono le spiagge affacciate sui mari che bagnano le sue coste. C’è solo l’imbarazzo della scelta: la Liguria, oppure l’Emilia Romagna, o le isole (anzitutto Sicilia e Sardegna, ma non solo)...
Mete: destinazioni, luoghi. Affacciate: che si trovano vicino a. C’è solo l’imbarazzo della scelta: ci sono moltissime possibilità. Liguria: vedi immagine. Emilia Romagna: vedi immagine. Sicilia: vedi immagine. Sardegna: vedi immagine.
Naturalmente, una volta arrivato, puoi rilassarti sulla spiaggia e prendere il sole. Oppure, se preferisci, puoi noleggiare un ombrellone, per riposare all’ombra e al fresco. Mi raccomando, non dimenticare la crema solare e gli occhiali da sole!
Noleggiare: utilizzare per una giornata con il pagamento di una quota. Ombrellone: vedi immagine. Crema solare: vedi immagine. Occhiali da sole: vedi immagine.
Poi, se fa troppo caldo, non c’è niente di meglio di un bel bagno rinfrescante: in questo caso, puoi portare con te un materassino, oppure una maschera per osservare il fondale.
Rinfrescante: fresco. Materassino: vedi immagine. Maschera: vedi immagine.
Per i più coraggiosi, in molte spiagge è possibile noleggiare un pedalò (o pattìno), per avventurarsi al largo e guardare la costa da lontano.
Pedalò/pattìno: vedi immagine. Avventurarsi al largo: andare verso il mare, allontanarsi dalla costa.
Ti è venuta fame? In questo caso, forse sei curioso di sapere cosa mangiano gli italiani in spiaggia. Ecco qualche dettaglio QUI. Se invece preferisci stare leggero con tutto questo caldo, magari ti interessa qualche consiglio a proposito di un cibo tipicamente estivo: il GELATO.
Alla fine della giornata, dopo aver messo abbondante crema doposole, non c’è niente di meglio di una bella passeggiata sul lungomare, per rinfrescarsi con la brezza della sera. Ai più curiosi, invece, potrebbe venire voglia di vedere un bel film ambientato e girato proprio in Italia. Bene, in molte località si tengono rassegne di cinema all’aperto, ecco QUI qualche suggerimento!
Brezza: vento leggero. Curiosi: interessati. Ambientato: che si svolge. Girato: che è stato filmato. Rassegne: festival.
Se questa vacanza ti è piaciuta, abbiamo un ultimo consiglio: torna anche l’anno prossimo! E, se vuoi, racconta qui la tua esperienza di vacanza in Italia e ciò che più ti è piaciuto.
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Marte maldito.
El todo terreno, apoyaba sus seis enormes ruedas, sobre la escabrosa superficie, abriendo surcos, entre el pedregoso suelo marciano. La marcha se hacía, por momentos pesada, debido a las recurrentes pendientes y desniveles de la zona.
Los dos tripulantes, llevaban, una inusitada prisa. Aun restaban unas cuantas horas, para la llegada de la noche, pero en esta ocasión, algo los había obligado a abandonar sus actividades, mucho antes de lo habitual.
Una extensa mancha negra se cernía sobre el cielo, a pocos metros, de los exploradores. Avanzaba, lenta, pero firme, como un manto que iba cubriéndolo todo. Dejando entrever a lo lejos, un horizonte encendido, bajo la intensidad de sus rayos y relámpagos. Ni la más severa tormenta en la tierra, se comparaba con lo que se aproximaba.
Hacía poco más de seis meses, que la primera colonia terrestre, se había instalado en el suelo marciano, y aun no habían experimentado, prácticamente ningún fenómeno natural, en un planeta, que abrazaba con su intenso calor, durante el día. Y congelaba, hasta las piedras, por las noches.
—Base, base…aquí Titán A2, reportándose.
—Aquí, base Sagan-Uno. Lo escucho entrecortado, Capitán. ¿Qué sucede?
—Suspendimos la misión de hoy. Volvemos a refugio. Se aproxima una enorme tormenta.
— ¿Una tormenta? Vaya, eso es algo nuevo, Capitán. Daré aviso a Titán A1, para que regrese de inmediato.
—Por favor, hágalo Doctora, no sabemos la magnitud de este fenómeno. Que todos estén a resguardo, pronto.
El Capitán Luis Costa, corta la comunicación y aprieta con rudeza el pie del acelerador. Conoce muy bien, la zona, por lo cual, conduce con bastante destreza. Por su parte el astro biólogo, el profesor Raymundo Jones, quien lo acompaña, no deja de hacer anotaciones en su libreta.
—Se que no es su área, profesor. ¿Pero qué cree que pudo haber provocado este fenómeno?
—No lo sé, me gustaría saber la opinión de nuestro meteorólogo, cuando lleguemos. Pero es algo inusitado. Esto no se parece a ninguna de las tormentas de polvo, que hemos visto antes. Es algo maravilloso. Fíjese como se ilumina el cielo.
En efecto, el horizonte era un espectáculo de luces que estallaban estrepitosamente, quebrantando la soledad, y quietud, del cielo marciano. Faltaban aun, unos 20 km para llegar a la base, y el Capitán, sentía que perdía la carrera. La tormenta los acechaba, muy pronto la oscuridad, termino por cubrirlos completamente.
No había viento, ni polvo, azotándolos, solo oscuridad, completa oscuridad. Mientras las descargas eléctricas, se aproximaban. Lo que normalmente, habría sido un rojo, e impoluto atardecer, se termino convirtiendo, en la más cerrada de las noches.
De manera repentina, las luces del todo terreno se apagan, y el coche se detiene bruscamente. El Capitán Costa insiste en volver a encenderlo, pero es inútil.
—Esto no me gusta nada, Profesor. Es inexplicable, los paneles solares estaban llenos, no lo entiendo.
— ¿Cómo para cuanto tenemos con la batería de emergencia?
—Como para llegar con lo justo a la base, mi amigo. Eso si no utilizamos los sistemas de navegación.
—Permítame —dice el astro biólogo, mientras toma el mapa y lo alumbra con su linterna —lo haremos manualmente. Yo nos guiare. No se preocupe.
—Ok, como usted diga. Lo escucho.
—Seguimos en línea recta, un kilometro, luego todo hacia la izquierda, Capitán.
—Muy bien, Profesor, en marcha.
El coche se pone de nuevo en movimiento, siguiendo el camino marcado. Avanzan a toda velocidad, pero esta vez con cierta precaución, ya no tenían activada la computadora de a bordo. Se podía decir, que era la primera vez que se enfrentaban, cara a cara, con la propia naturaleza del planeta, apenas colonizado.
Todo transcurre en silencio, hasta que la radio comienza a tirar descargas y llegan voces entrecortadas.
—Sí, base, los recibimos… ¿Qué sucede? —atiende el Capitán.
Nuevamente estática, descargas, y palabras inentendibles.
—Atento, base. La señal se corta. Comunico que vamos en camino. Cambio.
— ¡Aléjense de la tormenta!
—Base, lo copio. Repita lo que dijo…
El grito que escucharon a continuación, helo la sangre de los exploradores. Tenso sus nervios, y los confundió de tal manera que detuvieron la marcha.
Por un buen rato, no hicieron otra cosa que intentar oír algo más. Pero la radio solo emitió descargas eléctricas y esa estática intensa.
De pronto el Capitán, rompe el silencio.
—Sera mejor que continuemos…
— ¿Usted oyó lo que dijo, verdad? Sobre la tormenta.
—Sí, lo oí. Pero sea lo que sea, esta tormenta. No veo lugar más seguro que la base. Así que debemos continuar.
Dicho esto, Costa enciende el todo terreno, pero este no responde. Insiste e insiste, pero el motor, parece estar muerto. Ni siquiera emite ruido alguno. Ambos compañeros se miran, frustrados y confundidos. Cuando el coche, de la nada, empieza a vibrar, y temblar, como si fuera un viejo lavarropas. El contador geiger, del tablero, empieza a emitir su pitido característico, y la aguja pasa del cero casi al tope, en un segundo.
Jones, se desprende el cinturón, y de un salto, sale del coche. El Capitán, hace lo propio. Pero antes, toma dos tubos de oxigeno, y le entrega uno a Jones.
—Sera mejor buscar refugio de inmediato, recuerdo haber visto unas formaciones rocosas, por aquí cerca, sígame Profesor.
Ambos controlan el oxigeno y presurización de sus trajes, y emprenden la caminata, en medio de la oscuridad. A medida que se alejan del vehículo, la cantidad de radiación, comienza a bajar, a casi cero.
Se puede oír la respiración acelerada de ambos.
Caminan en medio de una quietud, y un silencio, agobiantes. El manto de nubes purpura, se posa completamente sobre ellos, como una mano que lo cubre todo.
Una fina niebla, comienza a levantarse, poco a poco, impidiendo ver con claridad. El contador geiger, vuelve a sonar nuevamente.
Pronto se dan cuenta que no están ante cualquier niebla. Los visores de los cascos, comienzan a llenarse de una especie de ceniza oscura.
—Rayos…esta porquería que nos rodea es veneno —exclama el astro biólogo, chequeando su contador —Ni siquiera logro identificar que sustancia es.
—Espero que los trajes resistan —responde el Capitán. Mientras observa como la bruma toxica, ya lo cubre todo por completo.
Apenas si podían ver sus propios trajes. Estaban completamente cubiertos por ese veneno.
—Profesor, engánchese a mí. No quiero perderlo.
El científico acata la orden, y engancha su traje al del militar. Ahora avanzaban, a tientas, entre la oscuridad y la nebulosa negra. Un paso a la vez, calculando el terreno.
—Ya estamos cerca —dice Costa— por acá hay unas rocas lo bastante altas, como para que podamos buscar refugio.
En efecto, a pocos metros se topan con una ladera de piedra. Rodean el lugar y ven que se trata de dos rocas lo suficientemente altas, como para formar un pasillo entre ellas, cerradas por encima. Se cuelan por el estrecho pasadizo y se ubican dentro, donde al medio es un poco más ancho que la entrada. Caben muy bien los dos.
—Aquí estaremos un poco menos expuestos —acota el astro biólogo, revisando su contador nuevamente.
—Intentare establecer contacto con la base —responde el Capitán.
Sin obtener respuesta alguna, decide dejar un mensaje.
— Base Sagan Uno, aquí el Capitán Costa reportándose. Nos encontramos bien. Retornaremos el camino de regreso cuando la tormenta pase.
Un rato después, mientras ambos descansaban en silencio. El científico pregunta.
— ¿Capitán Costa, usted oyó lo mismo que yo? ¿Verdad? Me refiero a ese grito aterrador que escuchamos en la última comunicación.
—Oí lo mismo que usted, Profesor. No podría decirle más que eso. Están pasando cosas muy extrañas. Lo mejor es no perder la calma.
—En eso coincidido, Capitán. Solo espero que todos estén bien.
—Y yo espero que esta maldita niebla, se disipe pronto. Pasar la noche aquí, fuera, no me gusta demasiado.
Alrededor del improvisado refugio, una bruma oscura lo cubría todo. Algo se levantaba allí afuera, algo con lo que los primeros colonos del nuevo planeta, aun desconocían.
El científico y el militar, se colocan espalda con espalda, y deciden esperar pacientemente, y en silencio. Una hora después, ambos caen rendidos por el cansancio y se duermen.
Sin tener registro del tiempo transcurrido, el Capitán Costa, se alarma al escuchar un agudo y perturbador grito, que lo despierta de repente. Nota de inmediato que esta recostado en el suelo, y que su compañero ha desaparecido. Decide llamarlo de inmediato por el intercomunicador.
—Profesor Jones, aquí el Capitán Costa, responda. ¿Profesor Jones? ¿Se encuentra bien? —pero no obtiene respuesta.
Un halo de luz se cuela entre las rendijas de las rocas, y el cosmonauta achina sus ojos dentro del casco. La tormenta había pasado y el sol marciano, brillaba en todo su esplendor. Decide abandonar el improvisado refugio.
Una vez fuera, mira hacia su alrededor, y reconoce el lugar. Desde allí, no restaba mucho camino hasta la base, estaba cerca. Pero no podía irse sin saber que había ocurrido con su compañero. Así que toma la determinación de treparse a lo más alto de una pendiente rocosa, para intentar tener una mirada panorámica del lugar.
En efecto, desde allí arriba podía verse la gran extensión del desierto marciano. El terreno accidentado cubierto por polvo rocoso rojizo, con reiteradas dunas que dominaban el paisaje. Un contraste de colores y superficie, que le daban un aspecto singular y extraordinario. Tan austero, como salvaje. Pero nada más que rocas, no había ningún rastro a la vista del Profesor Jones.
Costa, desciende de la cima y decide que lo mejor sería caminar hacia la Base, antes de que la noche lo encuentre a la intemperie. Una vez a salvo, volvería en un vehículo por el científico.
Emprende la caminata, con pesadez, trepar esas rocas, le había demandado demasiada energía. Toma un poco de agua del pico del traje y continúa. Era la primera vez que dependía de sus piernas para vagar por Marte. Se sentía vulnerable, como un vaquero sin su caballo.
—Base Sagan Uno, aquí el Capitán Costa, reportándose…Base Sagan Uno, he perdido al profesor Jones, voy de regreso a la Base.
Costa, vuelve a intentar comunicarse, pero solo logra sintonizar una plana y apenas perceptible descarga en la radio.
Mira el sol deslizándose lentamente por el horizonte y recuerda lo interminables que pueden ser los días en Marte. Calcula unos tres kilómetros más para llegar a destino y resopla aliviado. Apenas a unos cuantos metros delante, observa una mancha en el suelo. La forma del objeto, le hace dudar de lo que está viendo.
Acelera los pasos y comienza a desesperarse cuando lo que ve, va tomando forma. Un bolo de saliva amarga y seca le baja por la garganta. Las manos le sudan. Se detiene solo a unos pasos y lo descubre, ahí estaba el casco de su compañero. El casco del Profesor Jones, intacto sobre el reseco suelo marciano.
Se arrodilla sobre él, y lo toma. Sin comprender demasiado lo que estaba pasando. No había dudas era el casco de Jones, y estaba completamente sano, como si el mismo se lo hubiera quitado.
¿Pero por qué haría una cosa así? ¿Acaso había enloquecido?
La cabeza del Capitán es una marejada de preguntas sin sentido. Recobra la compostura, se pone de pie y entra a caminar, mas rápido hacia la base. Ya no camina, ahora corre. Un vago presentimiento, cargado de ansiedad, va tomando forma dentro de el. El miedo le estruja el estomago, y le revuelve las tripas, como un trapo de piso.
Está claro que echarse a correr no fue una decisión demasiado lucida, el traje le pesa toneladas, las piernas, son dos columnas de cemento a cada paso, el corazón golpea tan fuerte que el eco lo ensordece por completo. Pero resiste y sobre la línea del horizonte, se va dibujando la Base Sagan Uno. Como un gigante blanco, se impone sobre el terreno, la base militar y de observación, de la primera colonia del planeta rojo. Detrás, un poco más pequeñas, del mismo color, un par de viviendas en forma de iglú.
Pero esta vez, había algo más allí, algo inquietante que lo hizo detenerse de golpe.
—Base Sagan Uno, aquí el Capitán Costa, he llegado. ¿Dónde están todos?— las fuerzas le comienzan a flaquear, y se desploma a pocos metros de la entrada— Doctora Collins, no me siento bien, podrían venir por mí.
—Capitán Costa, no de un paso más. Deténgase ahí —responden después de un breve silencio.
— ¿Qué sucede Doctora? ¡Necesito ayuda! ¡Ayúdeme por favor! —dice mientras un fuerte mareo y profundas nauseas, le sobrevienen de pronto.
Ahora vomita dentro del traje. Una y otra vez, hasta quedarse sin aire.
— ¡Auxilio por favor! ¡Me muero!
—Lo siento, mucho. Usted ya no es el Capitán Costa —es lo último que alcanza a oír.
Unas ganas irrefrenables de quitarse el casco, lo invaden. Lo hace de un tirón. Se mira en el reflejo del visor. Y no comprende lo que ve. Ese no podía ser el.
Las manos le tiemblan. Tanto que arroja el casco a un lado y se quita los guantes.
Siente un terrible escozor. Esas no eran sus manos, ni siquiera eran las manos de un ser humano. Mira hacia el cielo y lanza un alarido desgarrador, luego echa a correr hacia la base.
El primer disparo, le entra de lleno, a la altura de las costillas. Un fuego lo atraviesa como un hierro caliente, que le quema la piel, pero no se detiene. El segundo disparo, le rompe el pecho, dejando un agujero como para meter un puño. La sangre oscura, le brota como un volcán en erupción.
Ahora cae sobre el enrevesado suelo marciano. Las piernas, ya no le responden. El cuerpo entumecido y rígido. Ya no hay nada más que hacer.
Boquea inútilmente en busca de un poco de aire. Mientras siente como la pesada y fría mano de la muerte, le va bajando los parpados. Para dormirlo para siempre, sobre un charco de sangre, violáceo y espumoso.
—Doctora Collins, el Capitán Costa, ha sido abatido. Confirmo y vuelvo a la base.
—Confirme y regrese de inmediato, soldado.
El militar armado y aun en guardia, se acerca sigilosamente al cuerpo. Lo sacude un poco con el pie, observa y espera. Luego cuelga su arma del hombro y emprende la vuelta.
—Muerto, totalmente muerto —dice.
Un poco más allá, detrás de la base, otro simio de igual aspecto, yacía con varios agujeros de bala en su traje, a la altura del pecho, justo debajo de su insignia donde decía: Profesor Raymundo Jones, astro biólogo.
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Que buena música con #HallandOates !!! Un lujo de disco este vinilo doble con lo mejor de Dayl Hall & John Oates The Very Best of Daryl Hall & John Oates es un recopilatorio lanzado el 23 de enero de 2001, alcanzó el puesto #28 en la Billboard 200 y el #1 en la lista Top Pop Catalog Albums y fue certificado platino por la RIAA. La compilación cuenta con 18 canciones, tres de ellas en su versión de sencillo, aquí te dejo la lista de canciones A1 Sara Smile 03:07 A2 Rich Girl 02:23 A3 It's A Laugh (Single Version) 03:38 A4 Wait For Me 03:59 A5 You've Lost That Lovin' Feeling 04:36 B1 Kiss On My List 03:48 B2 You Make My Dreams 03:10 B3 Private Eyes 03:29 B4 I Can't Go For That (No Can Do) 05:07 B5 Did It In A Minute 03:37 C1 Maneater 04:34 C2 One On One 04:28 C3 Family Man 03:25 C4 Say It Isn't So 04:17 D1 Adult Education (Promotional 12") 04:34 D2 Out Of Touch (Single Version) 03:55 D3 Method Of Modern Love 05:27 D4 Some Things Are Better Left Unsaid 05:23 #vinylcollection #discosdevinilo #vinylcollector #longplay #vinylcommunity #vinyligclub #vinylrecords #vinyloftheday #vinylgram #vinylcollectionpost #vinylcollector #vinylrecord #musicaenvinilo #vinyllover #tornamesa #tocadiscos #vinylcollective #discodeldia #musiclover #discosdevinilo #vinilos #longplay #musiconvinyl Ah si… sobre los puntitos o rayitas de color negro, pues solo se me ocurrió pintarlo pero creo que no me quedó como esperaba. Por cierto, este fue uno de los primeros vinilos de mi colección que pude conseguir gracias a los amigos de @thenoisemusicstorelima (en The Noise Music Store) https://www.instagram.com/p/CrhBkElrZYP/?igshid=NGJjMDIxMWI=
#hallandoates#28#1#vinylcollection#discosdevinilo#vinylcollector#longplay#vinylcommunity#vinyligclub#vinylrecords#vinyloftheday#vinylgram#vinylcollectionpost#vinylrecord#musicaenvinilo#vinyllover#tornamesa#tocadiscos#vinylcollective#discodeldia#musiclover#vinilos#musiconvinyl
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Comunque neanche A. e A. mi hanno scritto per sapere come è andata oggi-
Un po' mi dispiace
Forse gliene avrei dovuto parlare meglio io, forse no, forse un po' mi ha allontanata il fatto che A1 mi abbia un po' snobbata l'ultima volta che abbiamo parlato (ed è pure in ferie sti giorni) e A2 invece non ha detto una parola quando le ho detto che partirei per andarla a trovare, forse in effetti dovrei capire che il fatto che lei sia gentile a volte con me non significa che siamo amiche.
Vabbè
Neanche F. mi ha richiamata, né G.
E ovviamente non N.
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no creo en dios
te juro que no creo en dios
mira, incluso lo escribo con minúsculas.
un día, mi abuelita me dijo que es ilógico pensar que Dios no existe, sus argumentos: A1: las tunas; su sabor, textura y forma. y provienen del nopal! (el nopal es tan distinto) por lo tanto, Dios existe.
A2: los ratones y los elefantes tienen el mismo color. animales que no tienen nada que ver. lo que prueba que, quien designó, y posiblemente diseñó su color es el mismo (Dios).
A3: los colores de las flores implican directamente que Dios existe.
yo, quien no cree en dios, pienso que se puede explicar como la naturaleza (lo que sea que eso signifique, como dicen en mis clases), acotada por nuestra percepción como humanos.
también, como quien da gracias a Dios, yo doy gracias; doy mil gracias a quien me comparte alimentos, mil gracias a quien resuelve mis dudas, mil gracias a quien acepta mis mil disculpas, y así, miles de gracias a miles de gentes.
pero, sacando bien las cuentas, me sobran miles de gracias que no encuentro a quién dárselas. por ejemplo; gracias por poder percibir la lluvia, por tener piernas para caminar, por poder disfrutar la música, por los ojos de Lourdes Salazar, y, bueno, por los colores de las flores.
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