#Luca Inglese
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filministic · 5 months ago
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Drops of God (2023) 
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sanitadomani · 2 years ago
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"Vedere il patrimonio": per rendere fruibile l'arte a chiunque
sanitadomani.com – ROMA: Favori la conoscenza del patrimonio artistico e architettoni italiano anche a chi ha disabilità visive. E’ questo l’obittivo dell’iniziativa “Vedere il patrimonio”, protocollo d’intesa fra Stati Generali del Patrimonio Italiano e Aimo, Associazione Italiana dei Medici Oculisti. I due enti collaboreranno per creare percorsi alternativi e sensoriali per rendere fruibile…
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blacklotus-bloog · 25 days ago
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A quel punto...
... l'avvocato Pecorella commette un errore e dice: "E poi l'Hazet 36 è uno strumento improprio, non può nemmeno considerarsi una vera e propria arma".
Se la aspettava La Russa, questa tesi. E si è preparato a rispondere con un colpo a effetto. Solleva il braccio, alza la toga, impugna la chiave inglese che aveva tenuto nascosta la sbatte con un gesto sul bancone. Il clangore riecheggia fragorosamente in tutta l'aula: "Intende dire questa arma impropria, avvocato Pecorella?"
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LUCA TELESE - Cuori Neri
Milano 13 marzo 1975 ore 12:50
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mchiti · 3 months ago
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Luca Marinelli che racconta che M doveva essere in inglese ma che dopo la vittoria della fascia hanno deciso di girarlo in italiano, più parla più fa esplodere fegati lo amo
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elperegrinodedios · 1 year ago
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Nel principio era la Parola e la Parola era presso Dio e la Parola era Dio. Egli era nel principio con Dio. (Gv. 1:1-2) E la Parola si è fatta carne ed ha abitato fra di noi, e noi abbiamo contemplato la sua gloria come gloria dell'unigenito, proceduto dal Padre piena di grazia e di verità. (Gv. 1:14)
youtube
L'Agnello di Dio che toglie i peccati dal mondo.
Uno dei film più fedeli sulla vita e la missione di Gesù, uscito in lingua inglese, tradotto anche in spagnolo e mai in italiano salvo alcune scene di privati. È la messa in opera fedele, del Vangelo di Giovanni, cosi come fu per Gesù di Nazareth di Zeffirelli e quello secondo Luca in spagnolo.
=📖=
So che il film completo, che dura più di due ore, e per di più in spagnolo, sarà visto difficilmente, ma a me, fa molto piacere averlo nel mio blog e spero che possa essere edificante per qualcuno.
=📷=
Ora Signore inizia a preparare lo zaino anche tu perchè dopo la tua immutabile, grandiosa opera ed il tuo sacrificio come dono della salvezza per noi, dovrai come ogni volta accompagnarmi sui sentieri del mio cammino, per proteggermi, per guidarmi, rinforzarmi nel corpo, ed edificarmi in spirito. Aiutami ad essere lo strumento efficace della tua pace, un portatore della buona novella e buon testimone e fedele messaggero d'amore. Gloria e lode a te Signore, grazie di tutto. Amèn!
lan ✍️
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sciatu · 2 years ago
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Il Tabellone dei gelati è della mitica gelateria De Luca di Briga Marina
All’interno del bar del sig. Placido regnava il solito caos siciliano dove le regole del buon vivere erano non infrante, ma sicilianamente scavalcate, nel senso che erano accantonate, messe da parte, in quanto fare i furbi e lasciare agli altri leggi e regolamenti, fa parte del codice genetico siciliano . Così essere arrivati prima degli altri non aveva valore se gli altri vi si mettevano davanti richiamando rumorosamente l’attenzione del barista o se chiamavano un barista per nome in quanto suoi cugini, fratelli, compari amici o conoscenti. Per cui, nella bolgia che ne seguiva il sig Placido, proprietario della famosa gelateria, si comportava come un giudice della cassazione ricordandosi chi c’era prima o dopo malgrado i tanti millantatori di permanenze risalenti anche ad un ora prima. Il sig. Placido, serio e preciso indicava un cliente e con il volto freddo e professionale da croupier di casinò chiedeva “Cosa le faccio?” E qui partiva l’elenco di gusti che il sig Placido, rapido e preciso, disponeva ad arte su un cono. D’improvviso qualcuno si fece largo nella calca di golosi. Era un ragazzo alto e robusto che teneva in braccio una bambina che lo stringeva piangendo “No cori i papà non cianciri … scusati, …. la bambina … scusate … non cianciri u papà, chi ora ti cattu u gilatino …” Al suo passaggio la gente prima protestava poi, vedendo la bambina che piangeva si spostava presa a compassione dai lacrimoni che scendevano dai suoi occhi. L’uomo con la bambina in mano arrivò al bancone e il sig. Placido, vedendo il dramma in atto si avvicino chiedendo “Che ha questa bambina? Lo vuole un gelatino? Che gusto vuoi picciridda?” “dicci u papà che gusti vuoi? Senti, senti il signor Placido che gusti ci sono, glielo dica signor Placido” “C’è bacio, gianduia, stracciatella, nocciola, zuppa inglese, caffè, Babà, crema d’arancia, mandorla tostata, pistacchio, setteveli al pistacchio, Rocher, nero fondente, sette veli, fondente all’arancio, amarena, torrone, snickers, parfait di mandorle, caramello salato, nutella, Taormina, fiordilatte, cioccolato bianco, cocco, cedro, fragola, ananas, pesca, bergamotto, melone e gelso. Quale vuoi?” “Quale vuoi u papà, dicillu al signor Placido” La bambina lo guardò spaesata e poi puntò gli occhi annacquati sul sig. Placido. Ebbe un singulto del pianto “Diccillu o signor Placido chi gilatinu voi” Fece il vecchietto sulla destra del padre “prendi il cioccolato che è buonissimo” Suggerì il vecchietto sulla sinistra. Nella gelateria scese un silenzio denso e pieno d’attesa mentre tutti osservavano la bambina come se dovesse dare una terna vincente. Lei guardò il signor Placido e lentamente si strinse al padre e bisbigliò nell’orecchio “Va bene u papà signor Placido pi cortesia, ci pò mettiri un po' di panna su un cono”. Un sospiro di sollievo si allargò nella sala e tutti commentarono felici la scelta della bambina. Con la solita rapidità ed efficienza il signor placido riempi un cono di panna disegnando un riccio sulla punta e lo passo alla bambina. “se lo paghi” Fece il padre allungando cinque euro “lasciassi stare, un pensiero mio alla bambina” Fece il signor Placido rimettendo il coperchio sul pozzetto della panna e guardando la folla davanti a se chiese con la solita professionalità “chi servo?” Si udì un boato di voci e la bolgia nella gelateria incominciò nuovamente.
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MASCHILE PLURALE
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:: Trama Maschile plurale ::
Tre anni dopo la morte di Denis, l'amico che li ha uniti, Antonio e Luca incrociano di nuovo le loro esistenze. Antonio è diventato un pasticciere di successo e workaholic. Luca invece ha conosciuto Tancredi, operatore di una casa-famiglia per giovani LGBTQ+, che lo ha aiutato a superare una fase complessa della sua vita. Quando i due si ritrovano, Antonio - la cui vita sentimentale stenta a decollare - capisce di provare qualcosa di importante per Luca, e gli propone di rilevare insieme il forno di famiglia che l'amico è stato costretto a vendere. Un'avventura che ha come scopo finale la (ri)conquista di Luca. Nonostante Cristina, l'amica storica, sia scettica, Antonio tenta di sabotare la relazione di Luca, convinto che il passato sia tornato per aiutarli. Sarà davvero così? O è solo un'illusione?
Un film (in Italiano anche pellicola) è una serie di immagini che, dopo essere state registrate su uno o più supporti cinematografici e una volta proiettate su uno schermo, creano l'illusione di un'immagine in movimento.[1] Questa illusione ottica permette a colui che guarda lo schermo, nonostante siano diverse immagini che scorrono in rapida successione, di percepire un movimento continuo.
Il processo di produzione cinematografica viene considerato ad oggi sia come arte che come un settore industriale. Un film viene materialmente creato in diversi metodi: riprendendo una scena con una macchina da presa, oppure fotografando diversi disegni o modelli in miniatura utilizzando le tecniche tradizionali dell'animazione, oppure ancora utilizzando tecnologie moderne come la CGI e l'animazione al computer, o infine grazie ad una combinazione di queste tecniche.
L'immagine in movimento può eventualmente essere accompagnata dal suono. In tale caso il suono può essere registrato sul supporto cinematografico, assieme all'immagine, oppure può essere registrato, separatamente dall'immagine, su uno o più supporti fonografici.
Con la parola cinema (abbreviazione del termine inglese cinematography, "cinematografia") ci si è spesso normalmente riferiti all'attività di produzione dei film o all'arte a cui si riferisce. Ad oggi con questo termine si definisce l'arte di stimolare delle esperienze per comunicare idee, storie, percezioni, sensazioni, il bello o l'atmosfera attraverso la registrazione o il movimento programmato di immagini insieme ad altre stimolazioni sensoriali.[2]
In origine i film venivano registrati su pellicole di materiale plastico attraverso un processo fotochimico che poi, grazie ad un proiettore, si rendevano visibili su un grande schermo. Attualmente i film sono spesso concepiti in formato digitale attraverso tutto l'intero processo di produzione, distribuzione e proiezione.
Il film è un artefatto culturale creato da una specifica cultura, riflettendola e, al tempo stesso, influenzandola. È per questo motivo che il film viene considerato come un'importante forma d'arte, una fonte di intrattenimento popolare ed un potente mezzo per educare (o indottrinare) la popolazione. Il fatto che sia fruibile attraverso la vista rende questa forma d'arte una potente forma di comunicazione universale. Alcuni film sono diventati popolari in tutto il mondo grazie all'uso del doppiaggio o dei sottotitoli per tradurre i dialoghi del film stesso in lingue diverse da quella (o quelle) utilizzata nella sua produzione.
Le singole immagini che formano il film sono chiamate "fotogrammi". Durante la proiezione delle tradizionali pellicole di celluloide, un otturatore rotante muove la pellicola per posizionare ogni fotogramma nella posizione giusta per essere proiettato. Durante il processo, fra un frammento e l'altro vengono creati degli intervalli scuri, di cui però lo spettatore non nota la loro presenza per via del cosiddetto effetto della persistenza della visione: per un breve periodo di tempo l'immagine permane a livello della retina. La percezione del movimento è dovuta ad un effetto psicologico definito come "fenomeno Phi".
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canesenzafissadimora · 2 years ago
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Su Internet è diffusa l’usanza dell’insulto. Senza arrivare alla calunnia e alla diffamazione, per le quali si procede con querela, è diventato normale trovare nei propri profili una sequenza di maledizioni anonime.
Naturalmente c’è il termine inglese pronto all’uso con la sua definizione che non definisce: haters. Con il verbo to hate, odiare, si classifica una serie assortita di interventi ostili.
L’odio resta per me un disturbo sentimentale che nuoce a chi lo nutre, senza provocare danno alcuno al destinatario.
Per ottenere un minimo di risultato l’insulto dovrebbe far ridere, mettere in ridicolo. Ma chi soffre del disordine emotivo dell’odio è incapace di ironia.
A Napoli un proverbio segnala perfino un beneficio: ”A cavallo iastemmato le luce ‘o pilo”, luccica il pelame del cavallo ingiuriato.
Mi capita di ricevere commenti ostili su qualunque argomento mi pronuncio. Provo a spiegare l’effetto su di me. Ho un’educazione napoletana che mi difende. Il suo termine non inglese e perciò preciso è strafottenza, dove il prefisso intensivo stra esprime il grado di invulnerabilità raggiunto dal mio sistema nervoso.
A chi mi insulta posso far sapere: ”che sta perdenn’ o tiempo e ‘a serenata”.
Malgrado la sua manifesta impotenza, il disturbato procede ugualmente con i suoi vani rancori. Usa il canale sociale come sfogatoio. Ha l’impressione di liberarsi della sua pena, con effetto di chi si gratta la rogna aggravandola.
Risultato finale della sua azione sarà sempre e comunque di aggiungere importanza all’insultato, che sentitamente ringrazia.
Erri de Luca
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Il secondo capitolo del film di successo Maschile Singolare
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Tre anni dopo la morte di Denis, l'amico che li ha uniti, Antonio e Luca incrociano di nuovo le loro esistenze. Antonio è diventato un pasticciere di successo e workaholic. Luca invece ha conosciuto Tancredi, operatore di una casa-famiglia per giovani LGBTQ+, che lo ha aiutato a superare una fase complessa della sua vita. Quando i due si ritrovano, Antonio - la cui vita sentimentale stenta a decollare - capisce di provare qualcosa di importante per Luca, e gli propone di rilevare insieme il forno di famiglia che l'amico è stato costretto a vendere. Un'avventura che ha come scopo finale la (ri)conquista di Luca. Nonostante Cristina, l'amica storica, sia scettica, Antonio tenta di sabotare la relazione di Luca, convinto che il passato sia tornato per aiutarli. Sarà davvero così? O è solo un'illusione?
Un film (in Italiano anche pellicola) è una serie di immagini che, dopo essere state registrate su uno o più supporti cinematografici e una volta proiettate su uno schermo, creano l'illusione di un'immagine in movimento.[1] Questa illusione ottica permette a colui che guarda lo schermo, nonostante siano diverse immagini che scorrono in rapida successione, di percepire un movimento continuo.
Il processo di produzione cinematografica viene considerato ad oggi sia come arte che come un settore industriale. Un film viene materialmente creato in diversi metodi: riprendendo una scena con una macchina da presa, oppure fotografando diversi disegni o modelli in miniatura utilizzando le tecniche tradizionali dell'animazione, oppure ancora utilizzando tecnologie moderne come la CGI e l'animazione al computer, o infine grazie ad una combinazione di queste tecniche.
L'immagine in movimento può eventualmente essere accompagnata dal suono. In tale caso il suono può essere registrato sul supporto cinematografico, assieme all'immagine, oppure può essere registrato, separatamente dall'immagine, su uno o più supporti fonografici.
Con la parola cinema (abbreviazione del termine inglese cinematography, "cinematografia") ci si è spesso normalmente riferiti all'attività di produzione dei film o all'arte a cui si riferisce. Ad oggi con questo termine si definisce l'arte di stimolare delle esperienze per comunicare idee, storie, percezioni, sensazioni, il bello o l'atmosfera attraverso la registrazione o il movimento programmato di immagini insieme ad altre stimolazioni sensoriali.[2]
In origine i film venivano registrati su pellicole di materiale plastico attraverso un processo fotochimico che poi, grazie ad un proiettore, si rendevano visibili su un grande schermo. Attualmente i film sono spesso concepiti in formato digitale attraverso tutto l'intero processo di produzione, distribuzione e proiezione.
Il film è un artefatto culturale creato da una specifica cultura, riflettendola e, al tempo stesso, influenzandola. È per questo motivo che il film viene considerato come un'importante forma d'arte, una fonte di intrattenimento popolare ed un potente mezzo per educare (o indottrinare) la popolazione. Il fatto che sia fruibile attraverso la vista rende questa forma d'arte una potente forma di comunicazione universale. Alcuni film sono diventati popolari in tutto il mondo grazie all'uso del doppiaggio o dei sottotitoli per tradurre i dialoghi del film stesso in lingue diverse da quella (o quelle) utilizzata nella sua produzione.
Le singole immagini che formano il film sono chiamate "fotogrammi". Durante la proiezione delle tradizionali pellicole di celluloide, un otturatore rotante muove la pellicola per posizionare ogni fotogramma nella posizione giusta per essere proiettato. Durante il processo, fra un frammento e l'altro vengono creati degli intervalli scuri, di cui però lo spettatore non nota la loro presenza per via del cosiddetto effetto della persistenza della visione: per un breve periodo di tempo l'immagine permane a livello della retina. La percezione del movimento è dovuta ad un effetto psicologico definito come "fenomeno Phi".
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filministic · 10 months ago
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Drops of God (2023) 
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MASCHILE PLURALE 2024
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Tre anni dopo la morte di Denis, l'amico che li ha uniti, Antonio e Luca incrociano di nuovo le loro esistenze. Antonio è diventato un pasticciere di successo e workaholic. Luca invece ha conosciuto Tancredi, operatore di una casa-famiglia per giovani LGBTQ+, che lo ha aiutato a superare una fase complessa della sua vita. Quando i due si ritrovano, Antonio - la cui vita sentimentale stenta a decollare - capisce di provare qualcosa di importante per Luca, e gli propone di rilevare insieme il forno di famiglia che l'amico è stato costretto a vendere. Un'avventura che ha come scopo finale la (ri)conquista di Luca. Nonostante Cristina, l'amica storica, sia scettica, Antonio tenta di sabotare la relazione di Luca, convinto che il passato sia tornato per aiutarli. Sarà davvero così? O è solo un'illusione?
Un film (in Italiano anche pellicola) è una serie di immagini che, dopo essere state registrate su uno o più supporti cinematografici e una volta proiettate su uno schermo, creano l'illusione di un'immagine in movimento.[1] Questa illusione ottica permette a colui che guarda lo schermo, nonostante siano diverse immagini che scorrono in rapida successione, di percepire un movimento continuo.
Il processo di produzione cinematografica viene considerato ad oggi sia come arte che come un settore industriale. Un film viene materialmente creato in diversi metodi: riprendendo una scena con una macchina da presa, oppure fotografando diversi disegni o modelli in miniatura utilizzando le tecniche tradizionali dell'animazione, oppure ancora utilizzando tecnologie moderne come la CGI e l'animazione al computer, o infine grazie ad una combinazione di queste tecniche.
L'immagine in movimento può eventualmente essere accompagnata dal suono. In tale caso il suono può essere registrato sul supporto cinematografico, assieme all'immagine, oppure può essere registrato, separatamente dall'immagine, su uno o più supporti fonografici.
Con la parola cinema (abbreviazione del termine inglese cinematography, "cinematografia") ci si è spesso normalmente riferiti all'attività di produzione dei film o all'arte a cui si riferisce. Ad oggi con questo termine si definisce l'arte di stimolare delle esperienze per comunicare idee, storie, percezioni, sensazioni, il bello o l'atmosfera attraverso la registrazione o il movimento programmato di immagini insieme ad altre stimolazioni sensoriali.[2]
In origine i film venivano registrati su pellicole di materiale plastico attraverso un processo fotochimico che poi, grazie ad un proiettore, si rendevano visibili su un grande schermo. Attualmente i film sono spesso concepiti in formato digitale attraverso tutto l'intero processo di produzione, distribuzione e proiezione.
Il film è un artefatto culturale creato da una specifica cultura, riflettendola e, al tempo stesso, influenzandola. È per questo motivo che il film viene considerato come un'importante forma d'arte, una fonte di intrattenimento popolare ed un potente mezzo per educare (o indottrinare) la popolazione. Il fatto che sia fruibile attraverso la vista rende questa forma d'arte una potente forma di comunicazione universale. Alcuni film sono diventati popolari in tutto il mondo grazie all'uso del doppiaggio o dei sottotitoli per tradurre i dialoghi del film stesso in lingue diverse da quella (o quelle) utilizzata nella sua produzione.
Le singole immagini che formano il film sono chiamate "fotogrammi". Durante la proiezione delle tradizionali pellicole di celluloide, un otturatore rotante muove la pellicola per posizionare ogni fotogramma nella posizione giusta per essere proiettato. Durante il processo, fra un frammento e l'altro vengono creati degli intervalli scuri, di cui però lo spettatore non nota la loro presenza per via del cosiddetto effetto della persistenza della visione: per un breve periodo di tempo l'immagine permane a livello della retina. La percezione del movimento è dovuta ad un effetto psicologico definito come "fenomeno Phi".
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curiositasmundi · 1 year ago
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Nelle ultime settimane sui social network sono circolati molto alcuni screenshot che mostrano messaggi di testo contenuti in un fumetto bianco, sovrapposti a una mappa della Striscia di Gaza dai colori inusuali: la terra è rosa, il mare lilla. «Non so quanto vivrò, quindi voglio solo condividere questo mio ricordo qui prima di morire. Non lascerò la mia casa, accada quel che accada. Il mio più grande rimpianto è non aver baciato un ragazzo. È morto due giorni fa. Ci eravamo detti quanto ci piacevamo, ma l’ultima volta ero stato troppo timido per baciarlo. È morto nel bombardamento. Penso che sia morta anche una grande parte di me. E presto morirò anch’io. A Younus, ti bacerò in paradiso», dice il messaggio che è circolato di più.
L’immagine proviene da un sito creato nel 2017 dal canadese Lucas LaRochelle per un corso universitario, che negli ultimi sei anni è diventato uno spazio digitale molto amato da decine di migliaia di utenti LGBTQ+: si chiama Queering the Map, “rendere queer la mappa”. “Queer” è la parola che in inglese letteralmente significa “strano”, e che fu a lungo usata in modo dispregiativo per rivolgersi a persone omosessuali, con identità sessuali non conformi o che semplicemente si discostavano dai comportamenti ritenuti appropriati per il loro genere. Nel tempo però la comunità LGBTQ+ l’ha rivendicata, e oggi è usata comunemente come termine ombrello che comprende persone gay, lesbiche, bisessuali, trans, non binarie, intersessuali, asessuali e così via (è la Q della sigla LGBTQ+).
Un altro messaggio pubblicato su Queering the Map e circolato in questi giorni fa riferimento al fatto che da anni sia praticamente impossibile per i palestinesi lasciare liberamente la Striscia di Gaza. «Ho sempre immaginato io e te seduti fuori al sole, mano nella mano, finalmente liberi. Ma ora te ne sei andato. Se avessi saputo che le bombe che piovono su di noi ti avrebbero portato via da me, ti avrei detto che ti adoravo più di ogni altra cosa. Mi dispiace di essere stato un codardo». «Per favore sappiate che nonostante quello che dicono i media, i palestinesi gay esistono. Siamo qui, e siamo queer. Palestina libera», dice un post geolocalizzato vicino alla città palestinese di Khan Younis, verso la quale migliaia di persone sono fuggite dopo l’ordine di evacuazione ricevuto dall’esercito israeliano.
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alessandro54-plus · 7 days ago
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Milan, paura per Loftus-Cheek! Appendicite acuta, è stato operato nel pomeriggio: fuori un mese
E’ ben gradito un’applauso!!! Grazie Domenica 30 marzo 2025 Milan, paura per Loftus-Cheek! Appendicite acuta, è stato operato nel pomeriggio: fuori un mese articolo Luca Bianchin:https://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/Milan/30-03-2025/milan-loftus-cheek-ricoverato-e-operato-di-appendicite-a-napoli.shtml?refresh_ce Il centrocampista inglese stasera sarebbe stato titolare per la prima volta dal…
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notiziariofinanziario · 2 months ago
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Si è conclusa l'informativa sul caso Almasri tenuta dai ministri Nordio e Piantedosi. L'aula era gremita, presenti anche esponenti dell'esecutivo da Luca Ciriani a Roberto Calderoli, da Gilberto Pichetto Fratin a Adolfo Urso e Tommaso Foti. In aula erano presenti anche la segretaria Pd Elly Schlein, il leader M5S Giuseppe Conte, i coportavoce di Avs Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli. Mentre, non erano presenti la premier Giorgia Meloni, “continua a scappare”,hanno detto le opposizioni, e i due vice Matteo Salvini e Antonio Tajani.  L'informativa Alle 12.30 è iniziata la seduta e il primo a prendere la parola è stato il guardasigilli Carlo Nordio, analizzando i diversi passaggi dall'arresto al rilascio del comandante libico Almasri. Il ministro della Giustizia ha spiegato che la comunicazione al ministero è arrivata ad arresto avvenuto. “Il 20 gennaio il procuratore della Corte d'appello di Roma trasmetteva il complesso carteggio” sull'arresto di Almasri “al ministero della Giustizia alle 11.40. Alle 13.57 il nostro ambasciatore all'Aja trasmetteva al ministero la richiesta dell'arresto provvisorio. La comunicazione della questura al ministero è avvenuta ad arresto già fatto” ha detto Nordio. Ha continuato spiegando che “Il 18 gennaio la Cpi emetteva un mandato di arresto internazionale nei confronti di Almasri per una serie di reati. Il mandato di arresto è stato eseguito domenica 19 gennaio alle ore 9.30" e una "notizia informale dell'arresto è stata trasmessa via email da un funzionario Interpol alle ore 12.37, sempre domenica: una comunicazione assolutamente informale, priva di dati identificativi e priva del provvedimento in oggetto e delle ragioni sottese. Non era nemmeno allegata la richiesta di estradizione". Il ministro della Giustizia nella sua oratoria ha ribadito la “assoluta incertezza”sul caso, a cominciare “ dalla data in cui sarebbero avvenuti i crimini: si dice a partire dal marzo 2015 ma nel preambolo si parlava del febbraio 2011, quando Gheddafi era ancora al potere” e ha aggiunto che “l'atto è arrivato in lingua inglese senza essere tradotto”, quest'ultima sottolineatura ha causato rumori di discordia da parte dell'opposizione, mentre invece il ministro veniva applaudito dalla maggioranza. Ma nonostante i vari rumori in aula, Nordio ha continuato imperterrito sulla questione della traduzione e ha specificato che “Il ruolo del ministro non è semplicemente quello di un organo di transito delle richieste: è un organo politico che deve meditare sul contenuto di queste richieste in funzione di un eventuale contatto con altri ministeri e funzioni organo dello Stato. Serve valutare la «coerenza delle conclusioni cui perviene la decisione della Cpi”, e quindi mancando tale coerenza “quell'atto era nullo”, sia per assenza di traduzione sia perché conteneva vari allegati in lingua araba. Per tal motivo ha spiegato che “un'altra mia iniziativa sarebbe stata impropria e frettolosa nei confronti della Corte di Appello e avrebbe dimostrato carenza attenzione non aver rivelato queste anomalie- ha continuato-  La Cpi si è in seguito riunita apposta per cambiare mezza struttura del primo atto sulla base del quale avrei dovuto emettere il provvedimento, si era accorta che aveva fatto un pasticcio frettoloso” e quindi è nelle sue intenzioni chiedere alla Corte penale internazionale una giustificazione sulle incongruenze.Il discorso del ministro è terminato con l'annuncio della sua delusione da una certa parte della magistratura perchè  “si è permessa di sindacare l'operato del ministero senza aver letto le carte” cosa che non può peccare  “chi per mestiere le carte le dovrebbe leggere”.  E ha supposto che se questo fosse “un sistema per farci credere che le nostre riforme devono essere rallentate” non ha fatto altro che  compattare “ la maggioranza come finora mai accaduto, andremo avanti fino alla riforma finale”-ha concluso. Dopo Nordio, l'informativa è passata nelle mani del capo del Viminale. Piantedosi si è occupato di spiegare le questioni concernenti all'utilizzo di un volo di Stato.Come prima cosa ha sottolineato che lo scorso 10 luglio la Cpi ha inserito una nota detta di diffusione blu, diretta solo alla Germania e “non visibile agli altri Paesi”. Flores Liera, chi è la giudice della Cpi contraria al mandato d'arresto internazionale di Almasri: la carta del governo sul «pasticcio» del tribunale dell'Aja “Il nominativo di Almasri - spiega Piantedosi- veniva inserito nelle banche dati federali tedesche per questa sorveglianza discreta, a partire dal 4 novembre 2024. Veniamo ora al 18 gennaio di quest'anno, quando la Corte penale estendeva la nota blu anche a Belgio, Regno Unito, Austria, Svizzera e Francia (quindi: non anche all'Italia); nota che, ripeto, richiedeva in caso di rintraccio di non arrestarlo.” “Nel pomeriggio dello stesso giorno - prosegue - qualche ora prima dell'emissione del mandato di arresto, l'Esperto per la sicurezza presso l'Ambasciata d'Italia a l'Aja contattava il Coordinatore dell'Unità crimini internazionali della Polizia criminale del ministero dell'Interno, segnalando di aver ricevuto una richiesta di cooperazione da parte di un funzionario della Corte penale internazionale”. “È  solo alle 22,55 del 18 gennaio - sottolinea il titolare del Viminale - che la Corte penale internazionale chiedeva all'Interpol di sostituire la nota di diffusione blu con una rossa (ovvero contenente indicazioni per l'arresto) rivolta, solo a questo punto, anche all'Italia, unitamente agli altri Paesi che al contrario erano stati già in precedenza investiti”.  “Dopo il mandato d'arresto la questura del capoluogo piemontese ha scoperto che Almasri alloggiava in un un hotel della città ed alle 3 del 19 gennaio è stato arrestato dalla polizia, che ha eseguito il mandato di arresto richiesto dalla Cpi. Ad avvenuta esecuzione dell'arresto, la questura di Torino procedeva a informare i soggetti e le Autorità di rito”.Il titolare del Viminale ha smentito categoricamente che il governo abbia ricevuto atti o comunicazioni che possano essere considerati “ minaccia o ricatto da parte di chiunque”, anzi ogni decisione è stata fatta “in base a valutazioni compiute su fatti e situazioni nell'esclusiva prospettiva della tutela di interessi del nostro Paese"Per quanto riguarda la scelta dell'espulsione e del rimpatrio del libico, il ministro Piantedosi ha chiarito che “nelle esigenze di salvaguardia della sicurezza dello Stato e della tutela dell'ordine pubblico – ha continuato- lo Stato deve sempre attenersi nell'obiettivo di evitare, in ogni modo, un danno al Paese e ai suoi cittadini". "La scelta delle modalità di rimpatrio (in linea con quanto avvenuto in numerosi analoghi casi anche in anni precedenti e con governi diversi dall'attuale) è andata di pari passo con la valutazione effettuata per l'espulsione di Almasri". noltre, "la predisposizione dell'aereo, già nella mattina del 21 gennaio, rientra tra quelle iniziative a carattere preventivo, e quindi aperte a ogni possibile scenario, compreso l'eventuale trasferimento in altro luogo di detenzione, che spettano a chi è chiamato a gestire situazioni che implicano profili di tutela della sicurezza e dell'ordine pubblico". La reazione dell'opposizione Durante i discorsi dei ministri ci sono stati applausi della maggioranza, ma anche proteste delle opposizioni. L'opposizione si è fatta sentire, rumoreggiando, urlando e battendo le mani sui banchi. Sicuramente ciò che ha dato filo da torcere alla questione è stata l'assenza della premier.  I deputati dem hanno esposto cartelli (entrambi con silhouette di conigli) con scritto “Meloni dove sei?" e “Meloni la patriota in fuga”. Durante l'intervento di Elly Schlein  che ha definito l'informativa “ridicola” e con questa “si è sfiorato il senso del ridicolo, è stata una giornata triste”, ha contrattaccato il ministro della Giustizia “ Il ministro Nordio ci ha accusato di non aver letto le carte, ma lei non ha letto la legge e l'ha violata davanti al Paese”. In aula la segretaria dem ha continuato: «Almasri è accusato di aver picchiato, stuprato e ucciso, ma nonostante questo viene scarcerato e fatto salire su un aereo di Stato con tutti gli onori, per poi essere accolto nel suo paese come un eroe. Meloni diceva che avrebbe dato la caccia ai trafficanti di tutto il mondo, invece li rimanda a casa con il rimpatrio più veloce della storia». Ha concluso puntato il dito contro Giorgia Meloni chiamandola “presidente del coniglio”, i deputati hanno esposto cartelli  e il presidente Lorenzo Fontana è prontamente intervenuto nel far rimuovere i cartelli.Anche il deputato Avs e segretario di Si, Nicola Fratoianni, è intervenuto. Ha definito la vicenda “un'onta di infamia sulla storia delle istituzioni” del nostro Paese. Anche lui ha attaccato la premier per via della sua assenza “era difficile, forse impossibile venire qui a schiena dritta a giustificare la scelta del suo governo di liberare un torturatore, uno stupratore di bambini, per questo ha inviato qui due onorevoli prestanome”. E successivamente si è rivolto al ministro Nordio e mostrando una foto di una bambina torturata in Libia chiede:  “Questa bambina quando è stata torturata da Almasri?  Ministro Nordio, lei che ha studiato con attenzione, quando è stata torturata da Almasri? Visto che si è assunto la responsabilità di non fare il suo dovere”.  Anche Giuseppe Conte, leader del M5s  parte all'attacco puntando prima di tutto sulla “grande” assenza della premier, che secondo lui scappa davanti al Parlamento e agli italiani, è un atto di viltà istituzionale. Durante il suo intervento si è rivolto a Giorgia Meloni che per lui stava guardando “nascosta dietro uno schermo”, “non si permetta più di parlare di questo argomento davanti a qualche scendiletto visto che non ha voluto parlare qui”. Poi il leader pentastellato si rivolge in maniera molto severa al ministro Nordio: «Lei oggi è stato scandaloso. Non è stato qui il difensore di Almasri, ma peggio: è stato il giudice assolutore - e continua- è scandaloso che di fronte a tutte le giustificazioni menzognere e contraddittorie date fin qui lei ne abbia aggiunta qualcuna ancora più ridicola». E conclude Conte con una provocazione: “noi siamo diversi da voi la legge la rispettiamo e vi contrasteremo in ogni modo e non vi auguriamo una condanna ma vogliamo che vi difendiate come tutti, e che dal tribunale dei ministri sarete assolti, ma la condanna politica e morale gli italiani ve l'hanno già data”.Da quello che appare è come se le opposizioni avessero creato un muro con la loro alleanze per contrastare il governo Meloni che “ha sfregiato la credibilità dell'Italia”.Si è conclusa, piena di contrasti, la seduta dedicara all'informativa dei ministri Piantedosi e Nordio sul caso Almasri. Trattandosi di una informativa, al termine degli interventi dei rappresentanti dei gruppi non ci sono state repliche. Alle 15 l'aula riprenderà con il question time. Read the full article
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multiverseofseries · 3 months ago
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Inganno: sesso thriller per Monica Guerritore e Giacomo Gianniotti
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Pappi Corsicato esplora i rapporti umani affrontando uno degli ultimi tabù: la relazione di una donna matura con un uomo più giovane. Peccato che la serie stimoli solo il voyeurismo invece che il cervello. Su Netflix.
Guardando Inganno, serie in sei episodi diretta da Pappi Corsicato, su Netflix, viene in mente il film di Woody Allen Basta che funzioni. Un maturo Larry David (storico co-creatore di Seinfeld e protagonista di Curb Your Enthusiasm), nel ruolo dello scienziato Boris Yellnikoff, nonostante all'inizio non ne voglia sapere, finisce per innamorarsi della molto più giovane Melody, ragazza del Mississippi scappata a New York, interpretata da Evan Rachel Wood. La loro è una coppia che su carta è assurda, ma, come dice il protagonista: "Qualunque amore riusciate a dare e ad avere, qualunque felicità riusciate a rubacchiare o a procurare, qualunque temporanea elargizione di grazia: basta che funzioni".
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Monica Guerritore e Giacomo Gianniotti in Inganno
È lo stesso anche nella serie scritta da Teresa Ciabatti, Eleonora Cimpanelli, Flaminia Gressi, Michela Straniero a partire dall'originale inglese Gold Digger, con protagonisti Julia Ormond e Ben Barnes. Nella versione italiana, ambientata in una stupenda villa sulla Costiera Amalfitana, a cercare di "rubare un po' di felicità" sono Gabriella, proprietaria sessantenne della lussuosa dimora, hotel di prestigio di cui si occupa personalmente, ed Elia, skipper italo-americano trentenne. I due si incontrano per caso, o almeno così sembra all'inizio. E scatta immediatamente una passione irresistibile, tanto che, nonostante tutti, anche se stessa, le facciano pesare la differenza d'età, la donna accetta di sposarlo.
A interpretare questa "coppia che scotta" sono Monica Guerritore e Giacomo Gianniotti, prima dottor Andrew DeLuca nella serie Grey's Anatomy, poi sostituto di Luca Marinelli nella trilogia su Diabolik dei Manetti Bros. Ma l'attrazione che Elia prova per Gabriella è sincera, oppure, come credono i tre figli di lei, si tratta di un imbroglione che sta semplicemente cercando di mettere le mani sull'eredità? Testimone di tutti gli intrighi e i colpi di scena è il corgi Rocco, ribattezzato presto "Guaio" che, come noi, sembra farsi una domanda: ma Inganno è la "Caprera" di Pappi Corsicato (chi ha visto Boris capirà al volo il riferimento)?
Sesso senza amore?
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Una scena di Inganno
Purtroppo ci sono tante cose che non funzionano in Inganno. A cominciare dai dialoghi (quando sentirete le parole "ho preso la zoccola" saprete che si è raggiunto l'acme, o il fondo, a seconda dei punti di vista) e dagli attori. Giacomo Gianniotti ha la giusta presenza scenica, ma sembra più a suo agio nelle scene di nudo che con le battute. Emanuel Caserio, che ha il ruolo di Stefano, primogenito della protagonista e avvocato, pronto a ricorrere all'infermità mentale per impedire il matrimonio con Elia, è da tanti anni tra i volti principali di Il paradiso delle signore, e porta alla serie un sapore di soap opera.
Scene madri che arrivano all'improvviso, urla, scene di sesso che arrivano ancora più all'improvviso delle litigate: Inganno non va troppo per il sottile, solleticando il lato voyeuristico dello spettatore, più che il cervello. Quando poi ci sono dubbi, o vuoti, interviene una colonna sonora piena dei brani più diversi, da July Tree di Nina Simone ad Anna di Liberato. Non si può negare però che Monica Guerritore si conceda in modo generoso e senza paura sullo schermo: è lei la cosa migliore della serie.
Anche perché, in potenza, Inganno avrebbe potuto essere una riflessione interessante su uno degli ultimi tabù della nostra società: ovvero le relazioni tra donne più grandi e uomini più giovani. Siamo abituati al contrario, ma una donna matura che prova desiderio per un ragazzo che potrebbe essere suo figlio fa, ancora oggi, scalpore. Un retaggio radicato, forse perché qualcuno non accetta l'idea che il desiderio sessuale fine a se stesso ce l'abbiano anche le donne. A maggior ragione una donna che non deve più occuparsi di niente e nessuno se non di se stessa. Peccato che questo aspetto interessante sia invece sepolto sotto una coltre spessissima di trash.
Conclusioni
In conclusione Inganno di Pappi Corsicato racconta la passione tra una donna di 60 anni e un uomo con la metà dei suoi anni. A interpretarli Monica Guerritore e Giacomo Gianniotti, che si concedono generosamente nelle scene di intimità. Purtroppo però ci sono molte cose che non funzionano, a partire dai dialoghi e da diversi interpreti non all'altezza. Nonostante uno spunto interessante, ovvero esplorare il desiderio femminile in età più matura, tutto diventa presto irrimediabilmente trash.
👍🏻
Il coraggio di Monica Guerritore.
La villa sulla Costiera Amalfitana che fa da set.
Il corgi.
👎🏻
I dialoghi da soap opera.
La recitazione di diversi interpreti.
La frequente mancanza di consequenzialità delle reazioni dei protagonisti.
Il trash che finisce per inglobare tutto.
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revistapipazo · 3 months ago
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Bríndamelo: Osama Bin Laden
Contraviniendo esa hermosa y estúpida tradición de velorio cuya máxima reza que “No hay muerto malo” hoy se ha muerto uno de esos conchasumadres que realmente, por ninguna parte podríamos pensar que es bueno, a no ser que el item “estallar aviones contra rascacielos” llegue a ser valorado socialmente en el mundo occidental.
Nos referimos al nunca bien ponderado líder de Al-Qaeda Osama Bin Laden.
Osama hasta hace poco más de 10 años no era más que un pobre culiao. Bueno, pobre no era porque la verdad que su viejo tenía más plata que el carajo y vivían prácticamente como reyes a pesar de ser más hermanos que la chucha.
Hermoso es recordar que el padre de Osama era nada menos que socio de George Bush padre y que, finalmente, fue este último el que lo cagó primero, ya que lo estafó en hartas lucas en un negocio relacionado al petroleo.
Desde ahí que las cosas en las familias se distanciaron y se comenzaron a poner brígidas. Tanto así que el viejo Bin Laden moriría en extrañas circunstancias en un accidente aéreo.
De allí en adelante, el cada día más deschavetado Osama vería en los Bush un enemigo natural y les haría la vida imposible, tanto a nivel de negocios (más complicado ya que estos contaban con todo el ejército gringo para imponerlos) como social (donde con una gran imaginación, un par de aviones y estúpidos dispuestos a morir por vírgenes) logran su mayor éxito: Matar a más de 3000 personas (bueno, casi, la mayoría eran latinos) al derribar las Torres Gemelas de New York City, en un ataque que hasta el día de hoy se dicute si fue arreglado y cualquiera de esas mierdas que Salfate podría salir diciendo en Así Somos o en el tiempo que le queda mientras no está haciendole publicidad a PC Factory.
Pues bien, de allí en adelante vendría un cambio rotundo en la situación de seguridad mundial. En los aeropuertos no podrías llevar más pasta de dientes en tu bolso de manos, generando una epidemia de olor a hocico en los embarques, entre otros daños colaterales más como la invasión de Irak y Pakistan, un dos en uno mortal que no ha terminado incluso hoy.
Desde ese entonces, alguno que otro atentado potente se mandó su organización de patos malos llamada en el Metro de Atocha en Madrid, España (que le costó la re-elección a Aznar) y uno menor en Londres que tuvo daños menores fundamentalmente a que los ingleses son bastante menos pavos que los españoles.
Así, pasó un buen rato en que no habíamos sabido más de su vida. En el intermedio, se dieron videos pedorros de él, incertidumbres, murió (colgado) Saddam Hussein y un largo etc. de basura que no nos interesa, salvo cuando ha implicado el aumento de la bencina o del pasaje del Transantiago.
Finalmente, hoy el presidente del Mundo el negrito Barack Obama, que nos ha dado bastante esperanza (de que se vaya), ha anunciado que Osama ha muerto, que su cuerpo fue sacado de una mansión de Pakistán y que ahora no sabemos a quien chucha tirarle bombas.
Aguanta Gadaffi, se te viene bueno.
Adios Osama, ojalá y en el cielo islámico que te espera las vírgenes estén depiladas de chonfla.
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