#Luca Inglese
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filministic · 3 months ago
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Drops of God (2023) 
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marcogiovenale · 1 month ago
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[r] _ 16 febbraio 2010: "prosa in prosa" @ esc (frammenti low-res)
* Presentazione di “Prosa in prosa” (Le Lettere, collana fuoriformato, Firenze 2009), a cura di ESCargot, 16 febbraio 2010. Il primo video è di Vincenzo Ostuni, il secondo di Sergio Garufi. Su YouTube tutti i dettagli e i dati. * La ristampa TIC 2020 di Prosa in prosa, con grafica di Enrico Pantani e interventi critici di Paolo Giovannetti e Gian Luca Picconi, è disponibile qui:…
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sanitadomani · 2 years ago
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"Vedere il patrimonio": per rendere fruibile l'arte a chiunque
sanitadomani.com – ROMA: Favori la conoscenza del patrimonio artistico e architettoni italiano anche a chi ha disabilità visive. E’ questo l’obittivo dell’iniziativa “Vedere il patrimonio”, protocollo d’intesa fra Stati Generali del Patrimonio Italiano e Aimo, Associazione Italiana dei Medici Oculisti. I due enti collaboreranno per creare percorsi alternativi e sensoriali per rendere fruibile…
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mchiti · 18 days ago
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Luca Marinelli che racconta che M doveva essere in inglese ma che dopo la vittoria della fascia hanno deciso di girarlo in italiano, più parla più fa esplodere fegati lo amo
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elperegrinodedios · 11 months ago
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Nel principio era la Parola e la Parola era presso Dio e la Parola era Dio. Egli era nel principio con Dio. (Gv. 1:1-2) E la Parola si è fatta carne ed ha abitato fra di noi, e noi abbiamo contemplato la sua gloria come gloria dell'unigenito, proceduto dal Padre piena di grazia e di verità. (Gv. 1:14)
youtube
L'Agnello di Dio che toglie i peccati dal mondo.
Uno dei film più fedeli sulla vita e la missione di Gesù, uscito in lingua inglese, tradotto anche in spagnolo e mai in italiano salvo alcune scene di privati. È la messa in opera fedele, del Vangelo di Giovanni, cosi come fu per Gesù di Nazareth di Zeffirelli e quello secondo Luca in spagnolo.
=📖=
So che il film completo, che dura più di due ore, e per di più in spagnolo, sarà visto difficilmente, ma a me, fa molto piacere averlo nel mio blog e spero che possa essere edificante per qualcuno.
=📷=
Ora Signore inizia a preparare lo zaino anche tu perchè dopo la tua immutabile, grandiosa opera ed il tuo sacrificio come dono della salvezza per noi, dovrai come ogni volta accompagnarmi sui sentieri del mio cammino, per proteggermi, per guidarmi, rinforzarmi nel corpo, ed edificarmi in spirito. Aiutami ad essere lo strumento efficace della tua pace, un portatore della buona novella e buon testimone e fedele messaggero d'amore. Gloria e lode a te Signore, grazie di tutto. Amèn!
lan ✍️
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sciatu · 2 years ago
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Il Tabellone dei gelati è della mitica gelateria De Luca di Briga Marina
All’interno del bar del sig. Placido regnava il solito caos siciliano dove le regole del buon vivere erano non infrante, ma sicilianamente scavalcate, nel senso che erano accantonate, messe da parte, in quanto fare i furbi e lasciare agli altri leggi e regolamenti, fa parte del codice genetico siciliano . Così essere arrivati prima degli altri non aveva valore se gli altri vi si mettevano davanti richiamando rumorosamente l’attenzione del barista o se chiamavano un barista per nome in quanto suoi cugini, fratelli, compari amici o conoscenti. Per cui, nella bolgia che ne seguiva il sig Placido, proprietario della famosa gelateria, si comportava come un giudice della cassazione ricordandosi chi c’era prima o dopo malgrado i tanti millantatori di permanenze risalenti anche ad un ora prima. Il sig. Placido, serio e preciso indicava un cliente e con il volto freddo e professionale da croupier di casinò chiedeva “Cosa le faccio?” E qui partiva l’elenco di gusti che il sig Placido, rapido e preciso, disponeva ad arte su un cono. D’improvviso qualcuno si fece largo nella calca di golosi. Era un ragazzo alto e robusto che teneva in braccio una bambina che lo stringeva piangendo “No cori i papà non cianciri … scusati, …. la bambina … scusate … non cianciri u papà, chi ora ti cattu u gilatino …” Al suo passaggio la gente prima protestava poi, vedendo la bambina che piangeva si spostava presa a compassione dai lacrimoni che scendevano dai suoi occhi. L’uomo con la bambina in mano arrivò al bancone e il sig. Placido, vedendo il dramma in atto si avvicino chiedendo “Che ha questa bambina? Lo vuole un gelatino? Che gusto vuoi picciridda?” “dicci u papà che gusti vuoi? Senti, senti il signor Placido che gusti ci sono, glielo dica signor Placido” “C’è bacio, gianduia, stracciatella, nocciola, zuppa inglese, caffè, Babà, crema d’arancia, mandorla tostata, pistacchio, setteveli al pistacchio, Rocher, nero fondente, sette veli, fondente all’arancio, amarena, torrone, snickers, parfait di mandorle, caramello salato, nutella, Taormina, fiordilatte, cioccolato bianco, cocco, cedro, fragola, ananas, pesca, bergamotto, melone e gelso. Quale vuoi?” “Quale vuoi u papà, dicillu al signor Placido” La bambina lo guardò spaesata e poi puntò gli occhi annacquati sul sig. Placido. Ebbe un singulto del pianto “Diccillu o signor Placido chi gilatinu voi” Fece il vecchietto sulla destra del padre “prendi il cioccolato che è buonissimo” Suggerì il vecchietto sulla sinistra. Nella gelateria scese un silenzio denso e pieno d’attesa mentre tutti osservavano la bambina come se dovesse dare una terna vincente. Lei guardò il signor Placido e lentamente si strinse al padre e bisbigliò nell’orecchio “Va bene u papà signor Placido pi cortesia, ci pò mettiri un po' di panna su un cono”. Un sospiro di sollievo si allargò nella sala e tutti commentarono felici la scelta della bambina. Con la solita rapidità ed efficienza il signor placido riempi un cono di panna disegnando un riccio sulla punta e lo passo alla bambina. “se lo paghi” Fece il padre allungando cinque euro “lasciassi stare, un pensiero mio alla bambina” Fece il signor Placido rimettendo il coperchio sul pozzetto della panna e guardando la folla davanti a se chiese con la solita professionalità “chi servo?” Si udì un boato di voci e la bolgia nella gelateria incominciò nuovamente.
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MASCHILE PLURALE
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:: Trama Maschile plurale ::
Tre anni dopo la morte di Denis, l'amico che li ha uniti, Antonio e Luca incrociano di nuovo le loro esistenze. Antonio è diventato un pasticciere di successo e workaholic. Luca invece ha conosciuto Tancredi, operatore di una casa-famiglia per giovani LGBTQ+, che lo ha aiutato a superare una fase complessa della sua vita. Quando i due si ritrovano, Antonio - la cui vita sentimentale stenta a decollare - capisce di provare qualcosa di importante per Luca, e gli propone di rilevare insieme il forno di famiglia che l'amico è stato costretto a vendere. Un'avventura che ha come scopo finale la (ri)conquista di Luca. Nonostante Cristina, l'amica storica, sia scettica, Antonio tenta di sabotare la relazione di Luca, convinto che il passato sia tornato per aiutarli. Sarà davvero così? O è solo un'illusione?
Un film (in Italiano anche pellicola) è una serie di immagini che, dopo essere state registrate su uno o più supporti cinematografici e una volta proiettate su uno schermo, creano l'illusione di un'immagine in movimento.[1] Questa illusione ottica permette a colui che guarda lo schermo, nonostante siano diverse immagini che scorrono in rapida successione, di percepire un movimento continuo.
Il processo di produzione cinematografica viene considerato ad oggi sia come arte che come un settore industriale. Un film viene materialmente creato in diversi metodi: riprendendo una scena con una macchina da presa, oppure fotografando diversi disegni o modelli in miniatura utilizzando le tecniche tradizionali dell'animazione, oppure ancora utilizzando tecnologie moderne come la CGI e l'animazione al computer, o infine grazie ad una combinazione di queste tecniche.
L'immagine in movimento può eventualmente essere accompagnata dal suono. In tale caso il suono può essere registrato sul supporto cinematografico, assieme all'immagine, oppure può essere registrato, separatamente dall'immagine, su uno o più supporti fonografici.
Con la parola cinema (abbreviazione del termine inglese cinematography, "cinematografia") ci si è spesso normalmente riferiti all'attività di produzione dei film o all'arte a cui si riferisce. Ad oggi con questo termine si definisce l'arte di stimolare delle esperienze per comunicare idee, storie, percezioni, sensazioni, il bello o l'atmosfera attraverso la registrazione o il movimento programmato di immagini insieme ad altre stimolazioni sensoriali.[2]
In origine i film venivano registrati su pellicole di materiale plastico attraverso un processo fotochimico che poi, grazie ad un proiettore, si rendevano visibili su un grande schermo. Attualmente i film sono spesso concepiti in formato digitale attraverso tutto l'intero processo di produzione, distribuzione e proiezione.
Il film è un artefatto culturale creato da una specifica cultura, riflettendola e, al tempo stesso, influenzandola. È per questo motivo che il film viene considerato come un'importante forma d'arte, una fonte di intrattenimento popolare ed un potente mezzo per educare (o indottrinare) la popolazione. Il fatto che sia fruibile attraverso la vista rende questa forma d'arte una potente forma di comunicazione universale. Alcuni film sono diventati popolari in tutto il mondo grazie all'uso del doppiaggio o dei sottotitoli per tradurre i dialoghi del film stesso in lingue diverse da quella (o quelle) utilizzata nella sua produzione.
Le singole immagini che formano il film sono chiamate "fotogrammi". Durante la proiezione delle tradizionali pellicole di celluloide, un otturatore rotante muove la pellicola per posizionare ogni fotogramma nella posizione giusta per essere proiettato. Durante il processo, fra un frammento e l'altro vengono creati degli intervalli scuri, di cui però lo spettatore non nota la loro presenza per via del cosiddetto effetto della persistenza della visione: per un breve periodo di tempo l'immagine permane a livello della retina. La percezione del movimento è dovuta ad un effetto psicologico definito come "fenomeno Phi".
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inkyself · 1 month ago
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🦞 and 🪽 for the book ask game?
Ciaoo🫶 ti rispondo in italiano perché non so i titoli in inglese lol
- a book that should be made into a movie/ show
I pesci non chiudono gli occhi, di Erri De Luca. È perfetto per fare uno di quei film di formazione in cui un’estate ti cambia la vita e ti fa crescere e poi boh ambientato su un’isola del napoletano quindi perfetta estate mediterranea. Guarderei.
- a book with a character you identify with (and who)
Julian Blackthorn in Signora della Mezzanotte. Questo l’ho riletto perché è tipo il mio libro comfort di quando ero adolescente e, in quel momento non lo sapevo, ma era la prima volta che leggevo di un personaggio demisessuale in un libro. Julian è stato il primo personaggio che mi somigliava in come si affeziona agli altri, e nel modo in cui è gentile ma capace di diventare freddo, e vive questo paradosso dei due estremi per cui gli altri si aspettano da te qualcosa che non sei sempre tu ed è difficile da far capire. E anche capire a che punto fermarsi. Insomma gran personaggio e anche sottone come me diciamocelo
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canesenzafissadimora · 2 years ago
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Su Internet è diffusa l’usanza dell’insulto. Senza arrivare alla calunnia e alla diffamazione, per le quali si procede con querela, è diventato normale trovare nei propri profili una sequenza di maledizioni anonime.
Naturalmente c’è il termine inglese pronto all’uso con la sua definizione che non definisce: haters. Con il verbo to hate, odiare, si classifica una serie assortita di interventi ostili.
L’odio resta per me un disturbo sentimentale che nuoce a chi lo nutre, senza provocare danno alcuno al destinatario.
Per ottenere un minimo di risultato l’insulto dovrebbe far ridere, mettere in ridicolo. Ma chi soffre del disordine emotivo dell’odio è incapace di ironia.
A Napoli un proverbio segnala perfino un beneficio: ”A cavallo iastemmato le luce ‘o pilo”, luccica il pelame del cavallo ingiuriato.
Mi capita di ricevere commenti ostili su qualunque argomento mi pronuncio. Provo a spiegare l’effetto su di me. Ho un’educazione napoletana che mi difende. Il suo termine non inglese e perciò preciso è strafottenza, dove il prefisso intensivo stra esprime il grado di invulnerabilità raggiunto dal mio sistema nervoso.
A chi mi insulta posso far sapere: ”che sta perdenn’ o tiempo e ‘a serenata”.
Malgrado la sua manifesta impotenza, il disturbato procede ugualmente con i suoi vani rancori. Usa il canale sociale come sfogatoio. Ha l’impressione di liberarsi della sua pena, con effetto di chi si gratta la rogna aggravandola.
Risultato finale della sua azione sarà sempre e comunque di aggiungere importanza all’insultato, che sentitamente ringrazia.
Erri de Luca
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Il secondo capitolo del film di successo Maschile Singolare
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Tre anni dopo la morte di Denis, l'amico che li ha uniti, Antonio e Luca incrociano di nuovo le loro esistenze. Antonio è diventato un pasticciere di successo e workaholic. Luca invece ha conosciuto Tancredi, operatore di una casa-famiglia per giovani LGBTQ+, che lo ha aiutato a superare una fase complessa della sua vita. Quando i due si ritrovano, Antonio - la cui vita sentimentale stenta a decollare - capisce di provare qualcosa di importante per Luca, e gli propone di rilevare insieme il forno di famiglia che l'amico è stato costretto a vendere. Un'avventura che ha come scopo finale la (ri)conquista di Luca. Nonostante Cristina, l'amica storica, sia scettica, Antonio tenta di sabotare la relazione di Luca, convinto che il passato sia tornato per aiutarli. Sarà davvero così? O è solo un'illusione?
Un film (in Italiano anche pellicola) è una serie di immagini che, dopo essere state registrate su uno o più supporti cinematografici e una volta proiettate su uno schermo, creano l'illusione di un'immagine in movimento.[1] Questa illusione ottica permette a colui che guarda lo schermo, nonostante siano diverse immagini che scorrono in rapida successione, di percepire un movimento continuo.
Il processo di produzione cinematografica viene considerato ad oggi sia come arte che come un settore industriale. Un film viene materialmente creato in diversi metodi: riprendendo una scena con una macchina da presa, oppure fotografando diversi disegni o modelli in miniatura utilizzando le tecniche tradizionali dell'animazione, oppure ancora utilizzando tecnologie moderne come la CGI e l'animazione al computer, o infine grazie ad una combinazione di queste tecniche.
L'immagine in movimento può eventualmente essere accompagnata dal suono. In tale caso il suono può essere registrato sul supporto cinematografico, assieme all'immagine, oppure può essere registrato, separatamente dall'immagine, su uno o più supporti fonografici.
Con la parola cinema (abbreviazione del termine inglese cinematography, "cinematografia") ci si è spesso normalmente riferiti all'attività di produzione dei film o all'arte a cui si riferisce. Ad oggi con questo termine si definisce l'arte di stimolare delle esperienze per comunicare idee, storie, percezioni, sensazioni, il bello o l'atmosfera attraverso la registrazione o il movimento programmato di immagini insieme ad altre stimolazioni sensoriali.[2]
In origine i film venivano registrati su pellicole di materiale plastico attraverso un processo fotochimico che poi, grazie ad un proiettore, si rendevano visibili su un grande schermo. Attualmente i film sono spesso concepiti in formato digitale attraverso tutto l'intero processo di produzione, distribuzione e proiezione.
Il film è un artefatto culturale creato da una specifica cultura, riflettendola e, al tempo stesso, influenzandola. È per questo motivo che il film viene considerato come un'importante forma d'arte, una fonte di intrattenimento popolare ed un potente mezzo per educare (o indottrinare) la popolazione. Il fatto che sia fruibile attraverso la vista rende questa forma d'arte una potente forma di comunicazione universale. Alcuni film sono diventati popolari in tutto il mondo grazie all'uso del doppiaggio o dei sottotitoli per tradurre i dialoghi del film stesso in lingue diverse da quella (o quelle) utilizzata nella sua produzione.
Le singole immagini che formano il film sono chiamate "fotogrammi". Durante la proiezione delle tradizionali pellicole di celluloide, un otturatore rotante muove la pellicola per posizionare ogni fotogramma nella posizione giusta per essere proiettato. Durante il processo, fra un frammento e l'altro vengono creati degli intervalli scuri, di cui però lo spettatore non nota la loro presenza per via del cosiddetto effetto della persistenza della visione: per un breve periodo di tempo l'immagine permane a livello della retina. La percezione del movimento è dovuta ad un effetto psicologico definito come "fenomeno Phi".
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filministic · 8 months ago
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Drops of God (2023) 
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marcogiovenale · 1 month ago
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testo === text / luca zanini. 2024
English translation below All’occorrenzasi spostano delle pietre di origine vulcanicaAll’occorrenzamettono un foglio di giornale sotto la portaAll’occorrenzaun telefono un telescopio un tale che dice di essere Antonio LigabueAll’occorrenzauna o due parentesi dopo subito dopoAll’occorrenzail chiusino il petrolio il latte in polvere le polveri bagnate finale a sorpresaAll’occorrenza il secolo dei…
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MASCHILE PLURALE 2024
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Tre anni dopo la morte di Denis, l'amico che li ha uniti, Antonio e Luca incrociano di nuovo le loro esistenze. Antonio è diventato un pasticciere di successo e workaholic. Luca invece ha conosciuto Tancredi, operatore di una casa-famiglia per giovani LGBTQ+, che lo ha aiutato a superare una fase complessa della sua vita. Quando i due si ritrovano, Antonio - la cui vita sentimentale stenta a decollare - capisce di provare qualcosa di importante per Luca, e gli propone di rilevare insieme il forno di famiglia che l'amico è stato costretto a vendere. Un'avventura che ha come scopo finale la (ri)conquista di Luca. Nonostante Cristina, l'amica storica, sia scettica, Antonio tenta di sabotare la relazione di Luca, convinto che il passato sia tornato per aiutarli. Sarà davvero così? O è solo un'illusione?
Un film (in Italiano anche pellicola) è una serie di immagini che, dopo essere state registrate su uno o più supporti cinematografici e una volta proiettate su uno schermo, creano l'illusione di un'immagine in movimento.[1] Questa illusione ottica permette a colui che guarda lo schermo, nonostante siano diverse immagini che scorrono in rapida successione, di percepire un movimento continuo.
Il processo di produzione cinematografica viene considerato ad oggi sia come arte che come un settore industriale. Un film viene materialmente creato in diversi metodi: riprendendo una scena con una macchina da presa, oppure fotografando diversi disegni o modelli in miniatura utilizzando le tecniche tradizionali dell'animazione, oppure ancora utilizzando tecnologie moderne come la CGI e l'animazione al computer, o infine grazie ad una combinazione di queste tecniche.
L'immagine in movimento può eventualmente essere accompagnata dal suono. In tale caso il suono può essere registrato sul supporto cinematografico, assieme all'immagine, oppure può essere registrato, separatamente dall'immagine, su uno o più supporti fonografici.
Con la parola cinema (abbreviazione del termine inglese cinematography, "cinematografia") ci si è spesso normalmente riferiti all'attività di produzione dei film o all'arte a cui si riferisce. Ad oggi con questo termine si definisce l'arte di stimolare delle esperienze per comunicare idee, storie, percezioni, sensazioni, il bello o l'atmosfera attraverso la registrazione o il movimento programmato di immagini insieme ad altre stimolazioni sensoriali.[2]
In origine i film venivano registrati su pellicole di materiale plastico attraverso un processo fotochimico che poi, grazie ad un proiettore, si rendevano visibili su un grande schermo. Attualmente i film sono spesso concepiti in formato digitale attraverso tutto l'intero processo di produzione, distribuzione e proiezione.
Il film è un artefatto culturale creato da una specifica cultura, riflettendola e, al tempo stesso, influenzandola. È per questo motivo che il film viene considerato come un'importante forma d'arte, una fonte di intrattenimento popolare ed un potente mezzo per educare (o indottrinare) la popolazione. Il fatto che sia fruibile attraverso la vista rende questa forma d'arte una potente forma di comunicazione universale. Alcuni film sono diventati popolari in tutto il mondo grazie all'uso del doppiaggio o dei sottotitoli per tradurre i dialoghi del film stesso in lingue diverse da quella (o quelle) utilizzata nella sua produzione.
Le singole immagini che formano il film sono chiamate "fotogrammi". Durante la proiezione delle tradizionali pellicole di celluloide, un otturatore rotante muove la pellicola per posizionare ogni fotogramma nella posizione giusta per essere proiettato. Durante il processo, fra un frammento e l'altro vengono creati degli intervalli scuri, di cui però lo spettatore non nota la loro presenza per via del cosiddetto effetto della persistenza della visione: per un breve periodo di tempo l'immagine permane a livello della retina. La percezione del movimento è dovuta ad un effetto psicologico definito come "fenomeno Phi".
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diceriadelluntore · 2 years ago
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Puntatori
Nel 1891, Sir Arthur Conan Doyle pubblica il primo dei 56 racconti con protagonisti Sherlock Holmes e John H. Watson. Il titolo è Uno scandalo in Boemia ed è, non solo a mio parere, una delle avventure più belle del detective londinese e del suo amico medico reduce di guerra. In particolare, questo racconto ha tre particolarità: la prima è che fu il primo, sulle pagine del The Strand, illustrato dalla matita elegante di Sidney Paget; la seconda, è che uno dei personaggi centrali è Irene Adler, cantante d’opera, avventuriera e amante dell’uomo che si presenta nello studio di Baker Street per chiedere aiuto, Wilhelm Gottsreich Sigismond von Ormstein, erede al trono di Boemia. La Adler finirà per raggirare il nostro eroe, tanto che il Dottor Watson senza malcelare la sua soddisfazione dirà che Holmes è “fallace di fronte all’arguzia di una donna”. Ma il terzo punto è quello che è davvero interessante: Holmes chiede a Watson di prendere notizie su questa Adler dal suo schedario, “un sistema di catalogare ogni trafiletto riguardante nomi e fatti notevoli, cosicché era difficile che venisse nominato qualcosa o qualcuno su cui Holmes non avesse qualcosa da aggiungere. Nel caso specifico trovai la biografia della signora infilata tra quella di un rabbino ebreo e quella di un comandante di stato maggiore, autore di una monografia sui pesci di mari profondi” (Sherlock Holmes, Tutti I Racconti, a cura di Luca Lamberti, Einaudi, 2011).
Holmes aveva uno schedario, che usava come un database, una sorta di indice in versione libera, che è uno dei punti più eccentrici che Dennis Duncan, professore di Inglese all’University College di Londra, racconta in questo splendido saggio, che è stato il mio compagno di viaggio nelle gite della settimana scorsa
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Duncan racconta la storia di una delle più grandi invenzioni della conoscenza: l’indice analitico. Infatti, prima dell’indice a noi più comune, cioè “l’elenco dei titoli che distinguono le varie parti in cui l’opera è suddivisa o dei titoli dei brani, dei componimenti poetici che vi sono raccolti, talora soltanto della numerazione progressiva dei capitoli, disposti nell’ordine di successione con indicata a lato la pagina in cui si trovano; può essere posto prima o dopo il testo” (voce Indice, Enciclopedia Treccani)”, e che sembrerà strano è pratica comune solo da un 150 anni in editoria, l’umanità culturale si è interrogata spesso sulla costruzione di un indice analitico, o sommario, cioè un elenco strutturato di parole o locuzioni, le voci, trattate o citate all'interno di un testo e corredate da uno o più indicatori, i puntatori, che rimandano alle parti di testo dove è menzionata la voce relativa. 
Tutto nasce, tra Storia e Leggenda, ad Alessandria, presso la maestosa Biblioteca del Mouseion, quando Callimaco di Cirene, che erroneamente ne è considerato bibliotecario (la storia è particolare, è probabile che non lo fu mai, si sa che fu Zenodoto di Efeso il bibliotecario storicamente attestato nel III secolo a.C.) si pose una domanda di fronte alla leggendaria ricchezza dei testi di quella biblioteca: tra quelle centinaia di opere, come era possibile trarre velocemente un’informazione? La sua soluzione furono i Pinakes, una sorta di prima opera bibliografica: pinax vuol dire tavola, in senso stretto le tavolette dove si scriveva, e l’opera di Callimaco, di cui non ci sono arrivati che frammenti da altre opere che la citano, doveva essere organizzata per genere di opere (retorica, legge, epica e tra cui il miscellaneo, dove si parla di plaukuntopoiika, che è l'arte di cucinare le focacce), disponendo gli autori in ordine alfabetico, da Alfa a Omega, aggiungendo piccole informazioni: il patronimico, il luogo di nascita, l’epiteto, la professione, dati biografici, spesso un elenco delle opere o un incipit. Questo fu il primo passo di una storia che passa per le corrispondenze medioevali, che aiutavano a cercare nella Bibbia i riferimenti per i sermoni e le prediche, ai numeri di pagina (la cui prima apparizione avviene solo nel 1470), alle dispute sull’uso dell’indice, visto come un’escamotage per non leggere davvero i libri, fino a cose sorprendenti, come l’uso satirico degli indici analitici, nel’700, per attaccare avversari accademici, politici e che fanno scoprire personaggi sconosciuti adesso come William King, che scriverà cose meravigliose attraverso indici satirici di altre opere di suoi contemporanei. E se la cosa può sembrare antica e melanconica, vi scrivo come inizia la pagina di Google che si intitola “In che modo la Ricerca Google organizza le informazioni”: È come l’indice alla fine del libro, con una voce per ogni parola visualizzata su ciascuna pagina web che indicizziamo. Quando indicizziamo una pagina web, la aggiungiamo alle voci per tutte le parole che contiene. Il mega indice del mondo moderno insomma. O di tutto quello che il mondo mette nel web.
Tra romanzi tutti giocati sull’indice (uno su tutti, il magnifico Fuoco Pallido di Nabokov), passando per monasteri innovativi del XIII secolo, fino a politici conservatori, scrittori narcisi e gli ebook, un viaggio straordinario su come, dice Duncan, “abbiamo imparato con fatica e ostinazione a rendere leggibile il grande e vitale caos di conoscenza che ogni giorno produciamo”.
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curiositasmundi · 1 year ago
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Nelle ultime settimane sui social network sono circolati molto alcuni screenshot che mostrano messaggi di testo contenuti in un fumetto bianco, sovrapposti a una mappa della Striscia di Gaza dai colori inusuali: la terra è rosa, il mare lilla. «Non so quanto vivrò, quindi voglio solo condividere questo mio ricordo qui prima di morire. Non lascerò la mia casa, accada quel che accada. Il mio più grande rimpianto è non aver baciato un ragazzo. È morto due giorni fa. Ci eravamo detti quanto ci piacevamo, ma l’ultima volta ero stato troppo timido per baciarlo. È morto nel bombardamento. Penso che sia morta anche una grande parte di me. E presto morirò anch’io. A Younus, ti bacerò in paradiso», dice il messaggio che è circolato di più.
L’immagine proviene da un sito creato nel 2017 dal canadese Lucas LaRochelle per un corso universitario, che negli ultimi sei anni è diventato uno spazio digitale molto amato da decine di migliaia di utenti LGBTQ+: si chiama Queering the Map, “rendere queer la mappa”. “Queer” è la parola che in inglese letteralmente significa “strano”, e che fu a lungo usata in modo dispregiativo per rivolgersi a persone omosessuali, con identità sessuali non conformi o che semplicemente si discostavano dai comportamenti ritenuti appropriati per il loro genere. Nel tempo però la comunità LGBTQ+ l’ha rivendicata, e oggi è usata comunemente come termine ombrello che comprende persone gay, lesbiche, bisessuali, trans, non binarie, intersessuali, asessuali e così via (è la Q della sigla LGBTQ+).
Un altro messaggio pubblicato su Queering the Map e circolato in questi giorni fa riferimento al fatto che da anni sia praticamente impossibile per i palestinesi lasciare liberamente la Striscia di Gaza. «Ho sempre immaginato io e te seduti fuori al sole, mano nella mano, finalmente liberi. Ma ora te ne sei andato. Se avessi saputo che le bombe che piovono su di noi ti avrebbero portato via da me, ti avrei detto che ti adoravo più di ogni altra cosa. Mi dispiace di essere stato un codardo». «Per favore sappiate che nonostante quello che dicono i media, i palestinesi gay esistono. Siamo qui, e siamo queer. Palestina libera», dice un post geolocalizzato vicino alla città palestinese di Khan Younis, verso la quale migliaia di persone sono fuggite dopo l’ordine di evacuazione ricevuto dall’esercito israeliano.
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notiziariofinanziario · 16 hours ago
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Il ministro della Giustizia Carlo Nordio e quello dell’Interno Matteo Piantedosi sono intervenuti in aula alla Camera per un’informativa sul caso Almasri, il libico rilasciato. Dopo la Camera, alle 15.30 sarà la volta del Senato. Il primo ha confidato: «Mi ha deluso l’atteggiamento di una certa parte della magistratura che si è permessa di sindacare l’operato del ministero senza aver letto le carte - ha sottolineato Nordio -. Cosa che può essere perdonata ai politici ma non a chi per mestiere le carte le dovrebbe leggere. Con questa parte della magistratura, se questo è il loro modo di intervenire in modo sciatto, questo rende il dialogo molto molto molto più difficile. Se questo è un sistema per farci credere che le nostre riforme devono essere rallentate...». Piantedosi ha invece detto che «l’espulsione di Almasri è da inquadrare (per il profilo di pericolosità che presentava il soggetto in questione) nelle esigenze di salvaguardia della sicurezza dello Stato e della tutela dell’ordine pubblico, che il Governo pone sempre al centro della sua azione, unitamente alla difesa dell’interesse nazionale che è ciò a cui lo Stato deve sempre attenersi nell’obiettivo di evitare, in ogni modo, un danno al Paese e ai suoi cittadini». «Il 20 gennaio il procuratore della Corte d’appello di Roma trasmetteva il complesso carteggio» sull’arresto di Almasri «al ministero della Giustizia alle 11.40 - ha ricostruito Nordio - . Alle 13.57 il nostro ambasciatore all’Aja trasmetteva al ministero la richiesta dell’arresto provvisorio. La comunicazione della questura al ministero è avvenuta ad arresto già fatto». «Il 18 gennaio la Cpi emetteva un mandato di arresto internazionale nei confronti di Almasri per una serie di reati. Il mandato di arresto è arrivato domenica 10 gennaio alle ore 9.30 con una notizia informale e l’arresto trasmessa via email da un funzionario Interpol alle ore 12.37, sempre domenica: una comunicazione assolutamente informale, priva di dati identificativi e priva del provvedimento in oggetto e delle ragioni sottese. Non era nemmeno allegata la richiesta di estradizione» ha continuato Nordio, nella sua informativa alla Camera sul caso Almasri. È folta la rappresentanza del Governo in aula alla Camera per l’informativa dei ministri della Giustizia e dell’Interno Carlo Nordio e Matteo Piantedosi sul caso Almasri. Oltre ai diretti interessati sono presenti, infatti, i ministri Tommaso Foti, Adolfo Urso, Roberto Calderoli, Gilberto Pichetto, Giuseppe Valditara e Luca Ciriani. Vuota la sedia centrale dove in genere siede la presidente del Consiglio. In Aula, oltre a una nutrita rappresentazione di sottosegretari, anche la segretaria Pd Elly Schlein, il leader M5S Giuseppe Conte, i coportavoce di Avs Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli. Nordio: «Errori nel mandato d’arresto della Cpi» Il mandato d’arresto della Corte dell’Aja nei confronti di Osama Njeem Almasri, ha ricordato il ministro della Giustizia, «è arrivato in lingua inglese senza essere tradotto, con una serie di criticità che avrebbero reso impossibile l’immediata adesione del ministero alla richiesta arrivata dalla Corte d’appello» di Roma. «Incertezza assoluta» a cominciare, ha sottolineato, «dalla data in cui sarebbero avvenuti i crimini: si dice a partire dal marzo 2015 ma nel preambolo si parlava del febbraio 2011, quando Gheddafi era ancora al potere». «Non faccio passacarte, atto Cpi era nullo» Il ministro della Giustizia ha sottolineato che «il ruolo del ministro non è semplicemente quello di un organo di transito delle richieste: è un organo politico che deve meditare sul contenuto di queste richieste in funzione di un eventuale contatto con altri ministeri e funzioni organo dello Stato. Non faccio da passacarte, ho il potere di interloquire con altri organi dello Stato in caso di necessità e questa necessità si presentava eccome». Inoltre serve valutare la «coerenza delle conclusioni cui perviene la decisione della Cpi». «Questa coerenza manca completamente e quell’atto era nullo, in lingua inglese senza essere tradotto e con vari allegati in lingua araba». «Incomprensibili salti logici su crimini Almasri» Nella documentazione della Cpi, ha aggiunto il responsabile della Giustizia, «una sessantina di paragrafi in cui vi è tutta la sequenza di crimini orribili addebitati al catturando, vi è un incomprensibile salto logico. Le conclusioni del mandato di arresto risultavano differenti rispetto alla parte motivazionale e rispetto alle conclusioni. Le ha lette le carte Bonelli?», ha detto il ministro riferendosi al leader di Avs che protestava in l’informativa. «Certa magistratura sciatta, accuse senza leggere carte» “Mi ha deluso l’atteggiamento di una certa parte della magistratura che si è permessa di sindacare l’operato del ministero senza aver letto le carte. Cosa che può essere perdonata ai politici ma non a chi per mestiere le carte le dovrebbe leggere. Con questa parte della magistratura, se questo è il loro modo di intervenire in modo sciatto, questo rende il dialogo molto molto molto più difficile. Se questo è un sistema per farci credere che le nostre riforme devono essere rallentate...” Così il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, nella sua informativa alla Camera sul caso Almasri,. “Questa parte della magistratura ha compattato la maggioranza come finora mai accaduto, andremo avanti fino alla riforma finale”, ha concluso. «Da Cpi pasticcio frettoloso,chiederò chiarimenti» Credo che un’altra mia iniziativa sarebbe stata impropria e frettolosa nei confronti della Corte di Appello e avrebbe dimostrato carenza attenzione non aver rivelato queste anomalie. La Cpi si è in seguito riunita apposta per cambiare mezza struttura del primo atto sulla base del quale avrei dovuto emettere il provvedimento. Ha cercato di cambiarli perché si era accorta che aveva fatto un pasticcio frettoloso. Hanno sbagliato un atto così solenne”. È mia intenzione chiedere alla Cpi gfiustificazione sulle incongruenza di cui è stato mio dovere riferire. Così il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, nella sua informativa alla Camera sul caso Almasri. Piantedosi: Almasri mai nostro interlocutore sui migranti Osama Njeem Almasri “non è mai stato un interlocutore del Governo per vicende che attengono alla gestione e al contrasto del complesso fenomeno migratorio”. Così il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, nella sua informativa alla Camera sul caso Almasri. «Nessun ricatto al governo su Almasri» “Smentisco, nella maniera più categorica, che, nelle ore in cui è stata gestita la vicenda, il Governo abbia ricevuto alcun atto o comunicazione che possa essere, anche solo lontanamente, considerato una forma di pressione indebita assimilabile a minaccia o ricatto da parte di chiunque, come è stato adombrato in alcuni momenti del dibattito pubblico sviluppatosi in questi giorni. Al contrario, ogni decisione è stata assunta, come sempre, solo in base a valutazioni compiute su fatti e situazioni (anche in chiave prognostica) nell’esclusiva prospettiva della tutela di interessi del nostro Paese”. Così il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, nella sua informativa alla Camera sul caso Almasri. «Almasri espulso per la sicurezza dello Stato» L’espulsione di Almasri è da inquadrare (per il profilo di pericolosità che presentava il soggetto in questione) nelle esigenze di salvaguardia della sicurezza dello Stato e della tutela dell’ordine pubblico, che il Governo pone sempre al centro della sua azione, unitamente alla difesa dell’interesse nazionale che è ciò a cui lo Stato deve sempre attenersi nell’obiettivo di evitare, in ogni modo, un danno al Paese e ai suoi cittadini”. Così il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, nella sua informativa alla Camera sul caso Almasri. Schlein: giornata triste, Meloni manca di rispetto al Paese «Questa è una giornata triste per la democrazia, Nordio e Piantedosi sono venuti in Aula a coprire le spalle della premier. Ma oggi in quest’aula doveva esserci Giorgia Meloni, che invece manca di rispetto all’Aula e al paese». Lo ha detto la segretaria Pd Elly Schlein nel dibattito sulle comunicazioni dei ministri Nordio e Piantedosi. «Mel.oni ci ha abituati alla sua incoerenza, ma qua si tratta di sicurezza nazionale. Lei non ha parlato da ministro ma da avvocato difensore di un torturatore, le domande a cui dovrete rispondere sono molto semplici: perché Nordio, che era stato informato dal giorno dell’arresto, non ha risposto alle richieste del procuratore generale? La vostra inerzia ha provocato la scarcerazione. Prima ci dice che è stato liberato perché non ha fatto in tempo per tradurre delle pagine in inglese poi ha detto che le ha lette ma ha rinvenuto dei vizi. Bene ha ammesso che è stata una scelta politica». «Meloni ha mandato i suoi ministri in Aula, un atteggiamento da presidente del coniglio, non del consiglio. Doveva esserci lei qua, perché quello che hanno detto i ministri non è una risposta». Così ancora Elly Schlein. «Oggi vi nascondete dietro i cavilli e il giuridichese, ma qua non si tratta di un difesa formale, ma di una scelta politica. Allora assumetevi una responsabilità. La verità è che vi vergognate di quello che fate e per questo mentite. Qua doveva esserci Giorgia Meloni, invece vi siete limitati ad attaccare i magistrati. Un attacco frontale che è fumo negli occhi per coprire il merito della vostra scelta politica». Conte: Meloni scappa, è viltà istituzionale «Oggi c’è la grande assenza della presidente Meloni, che scappa dal Parlamento e dai cittadini», un atto di «viltà istituzionale. Lo so che ci sta guardando dietro qualche computer», presidente Meloni, e quindi «mi rivolgo a lei. Non è venuta qui» a parlare di Almasri, «non si permetta di parlare davanti a qualche scendiletto!». Lo ha detto il leader del M5s Giuseppe Conte nell’Aula della Camera dopo l’informativa sul caso Almasri. Donzelli (FdI): ministri chiariscono correttezza del governo «Grazie ai ministri Nordio e Piantedosi e al governo intero, grazie per le chiare parole di oggi: per chiunque sia in buona fede tolgono ogni dubbio sulla correttezza dell’operato del governo». Lo ha detto il deputato di FdI Giovanni Donzelli nella discussione in Aula alla Camera dopo le informative dei ministri della Giustizia e dell’Interno sul caso Almasri. «Grazie per aver dato la massima dimostrazione di trasparenza e disponibilità a parlare in qualsiasi momento, come quando il 23 gennaio il ministro Piantedosi ha riferito al question time. E - ha continuato - come hanno dimostrato i ministri Nordio e Piantedosi dando disponibilità immediata a riferire in Parlamento il 29 gennaio. Grazie anche per averlo fatto oggi e non il 29 gennaio. La scelta della Proc della Repubblica di Roma di notificare l’atto il 28, il giorno prima che il governo riferisse alla Camera, non so se è stata causata da grave disattenzione istituzionale o altre strategie, ma avrebbe condizionando e sta condizionando in modo inaccettabile il dialogo fra Parlamento e il governo di questa nazione. Non è mai successo nella storia della nostra democrazia che fossero contemporaneamente indagati il presidente del Consiglio, i ministri di Interno e Giustizia e l’Autorità delegata ai Servizi per lo svolgimento delle proprie funzioni. Aver atteso questi 7 giorni non è un tentativo di fuga ma attenzione verso quest’Aula di cui ringrazio il governo che dimostra una sensibilità istituzionale che altre istituzioni non hanno avuto in questa occsasione». Read the full article
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