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GASTSPIELER: EA hat gewonnen und ein ganzes Genre hat verloren
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“Abbiamo i mezzi per spaziare, ma ci siamo chiusi in noi stessi.
La macchina dell'abbondanza ci ha dato povertà, la scienza ci ha trasformati in cinici, l'abilità ci ha resi duri e cattivi.
Pensiamo troppo e sentiamo poco.
Più che macchinari, ci serve umanità, più che abilità ci serve bontà e gentilezza; senza queste qualità la vita è violenza e tutto è perduto.”
Mai parole più serie vennero pronunciate da chi faceva ridere, perché sapeva far ridere. Ma la cosa che mi stupisce è la grande attualità in esse.
Charlie Chaplin - Discorso all'Umanità dal film Il Grande Dittatore (1940)
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PRIMA PAGINA Libero di Oggi mercoledì, 11 dicembre 2024
#PrimaPagina#libero quotidiano#giornale#primepagine#frontpage#nazionali#internazionali#news#inedicola#oggi spada#editoriale#enzo#tortora#ancora#mario#grande#frontiera#diritto#della#associazione#nazionale#giornata#memoria#potrebbe#esistere#volonta#parlamentare#giorno#scelto#sarebbe
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MUSEI / Oltre 500 reperti, percorsi multimediali e una forte sinergia con il territorio: l'Archeologico di Stabia si amplia e racconta (ancora meglio) la storia della città [FOTO / VIDEO]
#ARCHEOLOGIA #MUSEI / Oltre 500 reperti, percorsi multimediali e una forte sinergia con il territorio: l'Archeologico di Stabia si amplia e racconta (ancora meglio) la storia della città [FOTO / VIDEO]
Redazione Il Museo Archeologico di Stabia Libero d’Orsi riapre al pubblico il 6 marzo nel suo rinnovato allestimento, con un percorso ampliato, depositi visitabili e scuola di formazione e digitalizzazione. Sale duplicate, arricchita la collezione di opere provenienti dalle ville del territorio stabiese per un totale di ben 507 reperti ora esposti, tra dipinti murali, arredi marmorei,…
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#archeologia#Carabinieri#Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio culturale#Carlo Rescigno#Castellammare di Stabia#eruzione Vesuvio#Gabriel Zuchtriegel#Gennaro Sangiuliano#Grande Pompei#In evidenza#Libero D’Orsi#Maria Rispoli#Massimiliano Croce#Massimo Osanna#musei#Museo Archeologico di Stabia#notizie#Parco Archeologico di Pompei#pompei#Raffaele Cannizzaro#Reggia di Quisisana#Stabia#TPC#Villa Arianna
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L'altro giorno vado a riscuotere i soldi delle olive che ho venduto, e mi pagano con degli assegni, li per li ho cercato di oppormi a questa cosa, ma purtroppo per la tracciabilità la procedura è questa. Mi sono quindi fatto coraggio e sono andato in banca. Già appena entrato il disagio di temperatura si è fatto sentire, 40 gradi Celsius in questo open space e musica discutibile a palla (da quando la musica in banca?) comunque, sempre per incrementare il mio disagio, nella sala, risiede gente vestita come in uomini e donne, ragazze con minigonne vertiginose, tacchi a spillo, scollature, unghie lunghe laccate da attrice porno anni 90 e maschi con completi blu, capelli appena rasati camice bianche stiratissime, barbe curate nei minimi dettagli e io li, con la giacca di velluto che mi ha fatto zia Giovannina, pantaloni di Amazon finto escursionista, barba e capelli non tagliati dal 2022. Bene, a parte tutto questo disagio prendo il biglietto, e la signora mi chiama subito, "venga venga lo sportello è libero", (lo sportello in realtà è un ufficio) io ero abituato a quelle cose con il vetro dove stai in piedi e non senti un cazzo di quello che ti dice quello dentro, in questo, non senti un cazzo uguale perché c'è la Pausini a palla ma almeno stai seduto. La bancaria mi dice, cosa deve fare? E io gli dico, cambiare questi assegni, e lei, ha un conto? E io si, nome cognome, documento, codice fiscale, digita sulla tastiera con quelle unghie atroci tictictic, e alla fine mi dice, ritira? O deposita? E io gli dico, ritiro, e lei ehhhmmm la cifra è troppo grande mi dispiace ma non può ritirarla tutta.
Praticamente uno si spacca la schiena 2 mesi e manco la soddisfazione di vederli sti soldi, toccarli, dargli fuoco.
#non sono adatto a questo pianeta#sopportatemi#ve vojo bene#è il freddo che mi stringe le vene nel cervello
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Libero grandes cantidades de serotonina cuando te miro.
- Mar
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Il giorno dell’Angelo
Dunque, vediamo un po’ a che punto siamo con te. Sono decenni che ti seguo e ti guido paziente. Ti ho avuto in affidamento una trentina d’anni fa, secondo la vostra concezione limitata del tempo. Mi sei stato passato da un caro collega quando lui è stato premiato e promosso ad altro incarico di superiore responsabilità. Io ero e resto ancora solo un angelo alle prime armi. E con te ho di fatto imparato il mestiere: neppure noi “nasciamo imparati”, come dite voi, sai?
Forse è anche per questo mio goffo apprendistato sul campo, che te ne sono capitate parecchie. Ma in fondo te la sei cavata bene. Pochi punti sulla pelle. Tanti nell’anima. No, non ringraziarmi ancora, ché non è finita: vedrai che roba! Hai capito in qualche modo che ci sono, che cerco di tenerti a freno quando ti arrabbi. E di confortarti quando hai gli inevitabili momenti di scoraggiamento. Però sei testardo; hai quasi portato a compimento il tuo percorso.
Certo: nessuno sa qual è il chilometraggio che gli è stato assegnato, né quale sia la sua missione sulla Terra, il suo scopo primario nell’esistenza presente che gli è toccata. Hai capito sbattendo la testa più volte che c’è solo da usare il benedetto “libero arbitrio”, che altro non è se non scegliere la via più difficile e impegnativa. Sempre. Che poi è anche quella che ti farà tagliare le curve per accorciare il cammino dell’elevazione della tua anima - il tuo vero “io” - verso i piani superiori della scala evolutiva spirituale.
Certo: noi custodi vi guardiamo, da lassù e sorridiamo. O magari ci dispiacciamo degli sforzi che fate, delle lacrime di rabbia e delle fatiche fatte per conquistare traguardi in fondo futili, tutte cose caduche, che alla luce del tempo che passa valgono poco più di zero. Poi vi tradite, vi ingannate, vi odiate. Ma più spesso per fortuna ci stupite e ci commuovete con atti d’amore puro e disinteressato, con dolcezze inaspettate e infinite. Che spesso sono il frutto di scelte anche molto difficili, per voi. Vi ammiriamo, per queste cose.
Libero arbitrio. Un po’ vi invidiamo, perché a noi, senza un corpo che soffre, fragile, preda di influenze e bisognoso di continue cure, non è di conseguenza concesso provare emozioni forti, essere schiavi delle grandissime passioni che sono vostra croce e vostro privilegio. Per noi è tutto molto più diluito. Soffuso in una luce bianca benefica e morbida. Una sala d’attesa perenne, in pratica. Che poi il nostro grande desiderio di salire di grado è ciò che ci spinge infine a scendere sulla Terra, a incarnarci indossando a nostra volta dei corpi.
Opportuni mezzi per misurarci con cose vere e difficili, come la gestione dei rapporti tra esseri umani. Sappiamo bene che vivere è difficile. Per tutti. No, fidati: ognuno porta la croce che gli spetta, a seconda della propria posizione nel piano evolutivo concordato lassù prima di scendere. E per ciascuno c’è una fila di esistenze: lunga o breve. Alcune saranno necessariamente molto impegnative, altre cosiddette “di riposo” e altre ancora magari di utilità per altri esseri umani.
Perché soprattutto aiutare gli altri è ciò che fa bene all’anima. No, le esistenze terrene non avvengono in ordine “cronologico” come potreste immaginare: il tempo non si dispiega “in sequenza” come ve lo immaginate. Ma lasciamo perdere questo argomento, perché il tempo è impossibile da comprendere, per la natura umana. Oggi è per tutti un giorno uguale a ieri e sarà uguale anche domani. C’è molta sofferenza comune, in questo periodo sul pianeta blu.
Ciascuno rielabori intimamente e senza pregiudizi il messaggio portato dalle malatie e dalle soffrenze fisiche. Risulta evidente che qualcuno vi sta avvertendo: a livello individuale non è più possibile per nessuno pensare di essere “migliore” del suo vicino. Che si possa avere diritto a dei privilegi rispetto a un qualsiasi altro essere umano. O addirittura che l'uomo abbia su questo pianeta più diritti di esistenza di altre specie, che si possano sfruttare le risorse in modo scellerato, come avete fatto negli ultimi sessanta o settanta anni.
Nessun’anima è migliore o più degna di quella di un altro: ci sono solo miliardi di anime in marcia parallela verso la Luce. Ognuna soffre e fa esperienza secondo il proprio livello di spiritualità, evoluzione e comprensione delle leggi cosmiche. E le religioni dovrebbero servire poi a farvi amare, rispettare, aiutare; non a essere pretesto per le guerre e per l’accumulo di beni, alla fine tutti deperibili e totalmente inutili. “Le guerre non nascono perché la gente è religiosa, ma perché non lo è abbastanza.” (Enzo Biagi)
Comunque, tu: niente paura. Sono qui, ti sorveglio e ti sarò vicino. Sino al momento della tua prossima transizione. Perché, grazie a Dio, almeno tu sai con fiducia che non sei la carne che pure curi, bensì lo spirito che la abita. E poi continuerai il tuo viaggio in altra maniera. Avrò cura di te, perché dopotutto anche a me servono i… “contributi” per salire di grado! E tra l’altro anche se al momento indosso le ali, non mi è dato sapere se ho finito il mio ciclo di studi, di reincarnazioni sulla Terra. Per un po’ ancora, probabilmente anche per me quassù vale il “carpe diem”.
Sei tu il mio lavoro di oggi. Ma in passato, sai, ho avuto di peggio: cose che non posso dirti, per la legge sulla Privacy Eterna. Oggi che col freddo invernale non si può andare a fare un picnic o una gita al mare, guarda i link qui sotto e rifletti. Roba vecchia? Ti ricordo che il tempo non esiste, che il male è connaturato alla natura umana. E che tutti noi svolgiamo un’enorme, lunga e molto complessa recita. Senza il male, non riconoscereste quanto può essere importante una carezza o un segno d’approvazione, un aiuto. O un bacio appassionato. Buona riflessione.
youtube
RDA
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IO STAVO BENE...
Io stavo bene quando non esisteva questa Unione Europea;
Io stavo bene quando non c'era l'euro, ma una moneta chiamata "Lira" e con un milione al mese vivevo alla grande;
Io stavo bene quando esistevano frontiere tra gli stati e chi entrava o usciva era controllato;
Io stavo bene quando l’Islam lo studiavo sui libri di storia;
Io stavo bene quando l’Europa era abitata da Europei e lo straniero che varcava i nostri confini era solo un turista;
Io stavo bene quando il morbillo non era l'Ebola, e non si era talmente filantropi da obbligare una creatura di pochi chilogrammi a ricevere 10 vaccinazioni;
Io stavo bene quando non sapevo cosa fosse lo spread;
Io stavo bene quando i cannibali li vedevo solo nei film e non in cronaca nera;
Io stavo bene quando andando in un quartiere non dovevo sentirmi straniero;
Io stavo bene quando i sindacati manifestavano per i diritti dei lavoratori, anziché per i clandestini e i loro privilegi;
Io stavo bene quando c'era un Falcone o un Borsellino che mi facevano pensare che non tutti i magistrati sono corrotti;
Io stavo bene quando vedevo il Made in Italy trionfare;
Io stavo bene senza che il gay pride mi mostrasse uomini nudi in strada a mimare scene di sesso;
Io stavo bene senza che qualcuno definisse mamma e papà genitore 1 e genitore 2;
Io stavo bene senza vedere il delinquente sbeffeggiare un agente di polizia, venire arrestato ed uscire il giorno dopo;
Io stavo bene senza che 4 balordi di Bruxelles dessero ordine di tagliare lo stato sociale e di attenersi a tassi di disoccupazione stabiliti;
Io stavo bene prima di vedere latte, agrumi ed ortaggi venire gettati via per attenersi ai diktat dei suddetti balordi;
Io stavo bene quando un politico non definiva il 2 Giugno festa dei Rom;
Io stavo bene senza le teorie Gender , la rana di Chomsky e la finestra di Overton;
Io stavo bene senza il libero mercato e la globalizzazione;
Io stavo bene quando la bandiera italiana era un sacro vessillo e non veniva usata come straccio per pulire una targa;
Io stavo bene senza sentir dire ad un Presidente della Repubblica che è necessario cedere sovranità e che gli immigrati sono i veri patrioti;
Io stavo bene quando il mio voto lo davo perchè ci credevo;
Non posso dire che non ci fossero tanti problemi quando stavo bene, non posso non dire che tante cose non erano visibili perché solo abilmente celate, ma che stavo meglio lo confermo e sottoscrivo.
(Dal web)
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Ya no quiero saber que existes.
Me lastimaste mucho y jamás te diste cuenta; yo no soy nadie para señalar los errores de nadie, pero si puedo decir las cosas que hacías y me hacían daño, pero jamás quisiste escuchar. Debí darme cuenta antes que yo solo te servía cuando tenías que llorar, pero cuando la que lloraba era yo, preferías no voltear. Debí darme cuenta que la única que se esforzaba era yo, fui la empatica, la que siempre estaba disponible, para ti nunca estaba ocupada y cuánto más disponible estaba, más invisible me hacía. Debí darme cuenta antes que tú detonabas mi más grande herida de la infancia, hice todo por complacerte, por impedir que te fueras, me dolía que no me eligieras, me rompió que siempre era alguien más y yo no, pensé mucho tiempo que no era suficiente, pero debí darme cuenta que lo que tú ofrecías era lo que nunca fue suficientemente para mi. Debí darme cuenta que solo me quedaba por mi herida de abandono, hice todo por hacerte feliz y me hice sufrir mucho a mi; quise decirte todo lo que hiciste mal, pero eso también hiciste mal, nunca querer escucharme, me hiciste sentir como que yo esperaba mucho de ti, me hiciste creer que yo estaba exagerando, me diste a entender que yo presionaba por algo y eso nunca fue así. Yo siempre reconocí mis errores y ofrecí siempre disculpas, pero eso es algo que tú nunca aprendiste. Espero nunca vuelvas a hacer sentir a alguien como me hiciste sentir a mi. Me destruí por salvarte y al final ni lo valoraste. Hoy sano mi herida de abandono, alejándome de ti, yo decidió sacarte de mi vida para siempre. Durante muchos años estuve enamorada de ti, pero debí darme cuenta que solo era mi trauma. Hoy me libero, suelto todo lo que guarde y durante años escribí sobre el amor que creía tenerte, ahora y por los próximos meses, voy a escribir sobre todo lo que tenia por decirte y nunca me dejaste expresar.
#notas#frases#citas#ella#escritos#amor#pensamientos#vida#textos#eme#mamarillo#notas de dolor#notas tristes#necesito desahogarme
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Quella che era apparsa una rivoluzione culturale epocale..il 68.. si è rivelata essere la più grande truffa culturale ai danni degli studenti e dei giovani. Un tempo nelle Università e nei licei si contestava il potere.. oggi il potere sta dominando le menti di universitari, ormai talmente manipolati da credere che il pensiero unico sia il pensiero libero. Boni Castellane fotografa il fallimento educativo e culturale
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PRIMA PAGINA Libero di Oggi giovedì, 10 ottobre 2024
#PrimaPagina#libero quotidiano#giornale#primepagine#frontpage#nazionali#internazionali#news#inedicola#oggi direttore#responsabile#mario#verita#sulla#grande#della#tassa#casa#frase#partire#coro#bonus#solo#nessuna#imposta#edito#fisco#equo#sfida#questo
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Leggi con il tuo cuore, non con la tua mente.
La tua mente e il tuo corpo, sono gli opposti al tuo cuore e il tuo spirito.
Spogliati del tuo orgoglio e rivestiti col mantello dell'umiltà. Lo stai facendo a Dio e non all'uomo.
È l'atto più importante che puoi fare nella vita.
È la porta del tuo cuore ed ha una sola maniglia, si trova all'interno e solo tu puoi aprirla. Dio ci ha donato il libero arbitrio e, non lo rinnegherà mai, ci lascia liberi di scegliere. Se, aprirai la porta del tuo cuore, lui vi entrerà per non uscirne mai più.
È un passo di fede verso colui che ti ha creato.
Un atto di amore per colui che ti ha salvato.
Per chi ha donato la sua vita per salvare la tua.
Per colui che ha versato il suo sangue, per dare a noi il perdono di tutti i peccati e la vita eterna.
Per chi stai per festeggiare, affannandoti per i regali materiali che il giorno dopo sono già nel dimenticatoio. Fatti tu un regalo spirituale che resterà per sempre nel tuo cuore come il dono più grande della tua vita, la perla di gran valore un tesoro inestimabile che durerà in eterno. 🤍
#natale24nelsuoverosignificato
lan ✍️
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Gli animali sono una grande benedizione della natura, esseri viventi che ci circondano con la loro presenza, il loro spirito libero, il loro amore.
La loro esistenza ci ricorda che siamo parte di un mondo più grande, dove tutti siamo connessi e dipendenti gli uni dagli altri.
Tutti possiamo gioire e soffrire. Ecco perché dobbiamo proteggere e preservare gli animali, primati come noi e nostri fratelli più piccoli.
Sono una parte irrinunciabile della bellezza e della ricchezza del nostro mondo.
Margherita Hack
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Sono vecchio abbastanza per ricordare quando la Corte Penale Internazionale è stata istituita. Non mille anni fa, nel 2002.
Era finita la guerra dei Balcani. C'era da mettere al gabbio Karadzic e Milosevic e un po' di altri che se lo erano ampiamente meritato. Io ero allora radicale e ricordo il nostro entusiasmo, e l'impegno che, nel suo piccolo, il Partito Radicale aveva messo per arrivare a questo risultato. Sembrava l'alba di una nuova era, una in cui i conflitti si sarebbero decisi con delle sentenze e non delle guerre. Oggettivamente, con minima sensatezza, dovevamo già sapere che era un'idea fessa.
I processi si fanno dopo le guerre, a quelli che le hanno perse (specialmente se sono dei criminali). Ad ogni modo, era tutta una festa questa creazione liberal utopica, che fu rovinata soltanto da un dettaglio. Gli Stati Uniti non aderirono, non ci pensavano nemmeno. Ma come, caspio, pensavamo noi. Il grande paese-guida del mondo libero, la più grande democrazia del mondo, si mette contro un processo liberale e democratico così cristallino e limpido. Pannella era indignato. Io che sono sempre stato pannelliano, ma un filo più realista, avevo un 1% di sospetto che gli americani e Israele non fossero del tutto scemi. Forse i coglioni eravamo noi.
Una corte penale si regge sulla forza di far rispettare le sue sentenza. E ha un senso solo in uno stato democratico. Una corte iraniana, o comunista non fa nessuna giustizia. Oggi che la Corte Penale Internazionale è diventata come l'ONU, la sua casa madre. Oggi che il suo procuratore e il suo presidente sono due arnesi iraniani, oggi che ci stiamo arrovellando da un intero su un caso intero montato dall'Iran per interposto Sudafrica.
Oggi che chiamiamo processo una controffensiva ibrida-giudiziaria che ha il solo scopo di rispondere alla disfatta di Hamas, è evidente che gli Stati Uniti e Israele ci avevano visto più lontano. Pannella si era innamorato di una coglionata pericolosa. Proprio come l'adesione della Turchia e di Israele all'UE (due catastrofi assicurate, per ragioni differenti, che avevo capito persino io).
Sulla Bonino, che ancora oggi è amica di Karim Khan e lo difende, stendiamo un velo pietoso. È la manifestazione corporea di decenni di battaglie buttate e di piccole porcheriole che non erano quello che sembravano, camuffate sempre peggio.
La Corte Penale Internazionale, ormai strumentalizzata e diventata uno strumento di guerra con altri mezzi, ha ucciso il nostro sogno ma soprattutto ha ucciso se stessa. Che forse è l'unica buona notizia.
La corte penale internazionale, infettata e piegata, non è più una corte di giustizia. Nessuno ha più nulla da aspettarsi, se non qualche sgambetto politico. Qualche piccola offensiva non convenzionale dell' asse che la domina. Giustizia, no di sicuro. La ICC è finita, il cielo su di lei è molto nuvoloso.
Tra otto settimane è garantito che i suoi membri avranno modo di scoprire che, azzerato il bel sogno della giustizia mondiale, quello che resta è la forza. E loro, fuori da quel teatrino triste, non sono i più forti. Good luck with that. Era un sogno che poteva esistere perché tutti ci credevano. Non ci crede più nessuno. Meno di tutti quelli che l'hanno uccisa. È durata vent'anni. Un soffio, nemmeno troppo bello.
Toni Baruch, https://x.com/Tonibaruch/status/1859638225427628448
Applausi scroscianti, sipario.
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Questi giorni non si parla d'altro che di blocchi stradali degli agricoltori, bloccano strade perche' i guadagni sono ridotti al lumicino viste alcune normative europee, aumenti di carburante, di mangimi e anche la fine di esenzione IRPEF. Sono imbufaliti perche' i loro prodotti gli vengono pagati pochissimo e rivenduti a tantissimo. Eh, gli agricoltori.. Mi riviene in mente mia Zia Maria, sposata con quello che poi divenne mio zio Mario. Furono gli unici della parentela fino al terzo grado a rimanere su quelle colline ascolane a fare gli agricoltori. Trent'anni di agricoltura campando con i loro pochi prodotti, con qualche contributo annuale dello Stato, zero tasse e contributi previdenziali figurativi ovvero, non si pagavano contributi ma risultavano come pagati ai fini pensionistici, questo prevedevano ( e prevedono ancora) certe leggi proprio a tutela di chi rimaneva o entrava nel mondo dell'agricoltura. Poi, e' arrivato il momento della pensione ( a 60anni). Sui 900 euro lui e 900 lei. Poi e' arrivato il momento dell'invalidita' civile per mio zio Mario e dopo qualche anno anche per mia zia Maria, 400 euro cadauno. Perche' racconto tutto questo? Semplice! Due persone che per una vita intera non hanno mai versato una lira di tasse ma che hanno usufruito di sanita' per loro, scuole per i figli, di pensioni e da qualche anno di casa di cura. Insomma, sembra brutto quantificare ma direi una cifra importante. Sapete, di agricoltori come i miei zii ce ne sono migliaia di migliaia nel nostro Paese e tutti nelle loro stesse condizioni. Sono quelli che adesso bloccano le strade per lanciare il loro grido di dolore, pronti a marciare su Roma. Manifestano contro chi, nel bene e nel male li sostiene da 70anni e non un fiato contro chi gli impone i prezzi, contro i grossisti e la grande distribuzione, quelli che gli tengono il cappio intorno al collo. Gente che applaude e vota convintamente chi stravede per il libero mercato ma..non per loro, non per loro. Loro vogliono le massime tutele possibili, il libero mercato va bene per tutti gli altri. Inutile dire che sto dalla parte degli agricoltori ma solo di quelli consapevoli, non dei furbetti o degli sciocchi, quelli che protestano sbagliando bersaglio. Non si puo' battere le mani a chi racconta le bellezze del capitalismo e poi lagnarsi quando si viene chiamati a pagare il conto. Non ci si puo' spellare le mani a favore di chi butta miliardi e miliardi di euro per sostenere le guerre dei potenti prepotenti e poi, un domani, lagnarsi perche' si e' invasi dal grano ucraino. Non si puo' votare chi promette "mai patrimoniali' per i grandi capitali e poi lagnarsi che mancano gli aiuti all'agricoltura. Quella parte, per me, puo' andare tranquillamente a fanculo e mi resta difficile dare loro solidarieta'.
@ilpianistasultetto
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"La canzone è il mezzo espressivo più libero e autentico del mondo. Posso ispirarmi a un quadro, a una donna, a un colore, a un fatto di cronaca. Siamo soli: io e la mia fantasia. Nessun capufficio, nessun orario, nessuna burocrazia.
Credo sia il privilegio più grande".
- David Gilmour -❤
6 Marzo 1946( Cambridge)
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