#Lago d’Orta misteri
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Il Convento sull'Isola di Marco Polillo. Un caso avvincente tra le placide acque del Lago d’Orta. Recensione di Alessandria today
Un caso avvincente tra le placide acque del Lago d’Orta
Marco Polillo ci regala un nuovo caso del commissario Zottia con Il Convento sull’Isola, un romanzo che unisce il fascino della provincia italiana a un giallo avvincente, ambientato nelle misteriose e suggestive atmosfere del Lago d’Orta. La tramaIl commissario Enea Zottia si trova ad affrontare un caso intricato e pieno di colpi di scena. Quando il corpo di un uomo viene ritrovato sulle sponde…
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24 mag 2023 08:44
“BAIARDO MI HA MOSTRATO LA FOTO PERCHÉ HO SEMPRE MESSO IN DUBBIO LE SUE DICHIARAZIONI” – MASSIMO GILETTI HA RACCONTATO AI MAGISTRATI DI AVER VISTO UNA DELLE FAMOSE TRE FOTO CHE RITRARREBBERO SILVIO BERLUSCONI, GIUSEPPE GRAVIANO E FRANCESCO DELFINO: “ME L’HA FATTA VEDERE, TENENDOLA LONTANA DA ME. MI È PARSA UNA FOTO DEL TIPO DI QUELLE DA MACCHINETTA USA E GETTA, HO VISTO TRE PERSONE SEDUTE A UN TAVOLINO. BERLUSCONI L’HO RICONOSCIUTO, ERA GIOVANE, CREDO FOSSE UNA FOTO DEGLI ANNI ’90 E…” -
Estratto dell’articolo di Luca Serranò per “la Repubblica”
Torna a parlare Salvatore Baiardo, il fiancheggiatore del boss di Brancaccio Giuseppe Graviano che più volte nell’ultimo anno è stato sentito dai pm fiorentini che indagano sui mandanti occulti delle stragi del ‘93. Raggiunto da Report , Baiardo ha risposto alle domande sulla foto dei misteri, lo scatto — di cui aveva parlato anche con Massimo Giletti, come confermato da alcune conversazioni intercettate, salvo poi smentire la circostanza ai magistrati — che ritrarrebbe insieme Silvio Berlusconi, il boss Giuseppe Graviano e il generale dei carabinieri Francesco Delfino. […]
Le immagini sarebbero tre, tutte scattate nella primavera del 1992 in un bar sul lago d’Orta […] di quello scatto sarebbe a conoscenza anche Paolo Berlusconi. Le parole registrate da Report con una telecamera nascosta sono finite subito sul tavolo dei magistrati fiorentini, perché incrociano le dichiarazioni intercettate dagli investigatori e la testimonianza di Giletti, al quale l’editore diLa7 , Urbano Cairo, ha chiuso (i motivi non sono mai stati chiariti) la trasmissione televisiva mentre aveva in scaletta la preparazione di servizi giornalistici proprio su questi fatti.
Lo scorso luglio Giletti aveva intervistato per la prima volta Baiardo per una puntata speciale sulla mafia della sua trasmissione Non è l’Arena su La7 ,dopo averlo visto parlare a Reportai microfoni di Paolo Mondani. In quell’occasione, per accreditare la propria attendibilità con Giletti, il fiancheggiatore dei Graviano aveva mostrato un’immagine con tre persone. «Me l’ha fatta vedere, senza consegnarmela, tenendola lontana da me — la testimonianza del giornalista — eravamo in un bar a Castano, vicino a Milano.
Mi è parsa una foto del tipo di quelle da macchinetta usa e getta, ho visto tre persone sedute a un tavolino. Berlusconi l’ho riconosciuto, era giovane, credo fosse una foto degli anni ‘90, sono certo fosse lui anche perché in quel periodo lo seguivo giornalisticamente». Ai magistrati Luca Tescaroli e Luca Turco, Giletti ha spiegato perché Baiardo gli ha mostrato il documento: «Perché ho sempre messo in dubbio le sue dichiarazioni». Il giornalista ha aggiunto anche altri dettagli delle confidenze raccolte dal fiancheggiatore dei Graviano, come le telefonate che lo stesso avrebbe ricevuto sul suo telefono — ma destinate al boss — da Marcello Dell’Utri. Lo stesso Dell’Utri che, intercettato, si lamentava delle trasmissioni televisive che Giletti aveva messo in onda sulla mafia.
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Inchiostro 2023 a Crema
Il festival letterario Inchiostro festeggia la quinta edizione e venerdì 16, sabato 17 e domenica 18 giugno, trasforma Crema nella capitale del libro dove i chiostri del Sant’Agostino, la Sala Da Cemmo e CremArena ospiteranno più di 50 scrittori in arrivo da tutta Italia e dall’estero, 35 eventi, e 20 editori indipendenti. Tutto questo in una kermesse dedicata ai lettori, capace di raccontare storie in maniera informale e per dare uno sguardo alla nuova narrativa italiana contemporanea. Ideato e diretto da Lorenzo Sartori, voluto e sostenuto dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Crema il festival è realizzato in collaborazione con il Museo Civico Cremasco e la Biblioteca Civica Clara Gallini. Vite diverse è il sottotitolo di questa edizione in cui molte delle storie presentate suggeriscono la possibilità di vivere vite diverse da quelle che sono capitate. Molte le voci che si intrecciano nel corso del festival, a partire da quella di un maestro assoluto del noir, Sandrone Dazieri, che inaugura Inchiostro presentando il suo libro Il male che gli uomini fanno un thriller straordinario, dal ritmo incalzante, capace di entrare nella mente degli esseri umani, che siano vittime o mostri, e dando un’anticipazione del romanzo di prossima uscita Il figlio del mago. Sabato 17 giugno tra le voci di Inchiostro ci saranno quelle di Sandro Frizziero che offre un ritratto sulle inquietudini esistenziali nella provincia veneta, quelle di Paola Varalli, Rosa Teruzzi e Matteo Severgnini che nell’appuntamento Giallo a Mezzogiorno conducono con le loro indagini fra lago d’Orta, Maggiore e di Como. In sala Pietro da Cemmo c’è Davide Zilli professore di Italiano al mattino, cantautore-pianista di sera, che ci fa esplorare le connessioni tra i grandi poeti del passato e la musica di oggi, Luca Ammirati sui sentimenti di un’intera generazione e di Mattia Insolia ( con un romanzo potente, in cui i figli guardano ai genitori scoprendoli inadeguati. Domenica 18 giugno ad aprire l’ultima giornata di festival è un appuntamento realizzato in collaborazione con la sezione cremasca dell’Anpi con Lorenzo Gambetta e Pedalando per la libertà, un omaggio a quelle donne che si sono distinte come staffette partigiane. Invece Paolo Roversi presenta in anteprima Alla vecchia maniera, un mistery tra Simenon e Chandler, mentre Beatrice Salvioni a soli 28 anni arriva al festival con La Malnata, un romanzo di formazione tradotto in 32 Paesi, storia di amicizia tra due ragazzine nella Monza ai tempi del Fascismo. A chiudere Inchiostro tocca a Fabio Geda che presenta il suo ultimo romanzo La scomparsa delle farfalle, ritratto di una generazione che nessuno ha ancora raccontato, quella di chi è stato adolescente nella seconda metà degli anni Novanta. Molti degli appuntamenti del festival Inchiostro sono in un percorso di formazione per docenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado che potranno ricevere un attestato per il riconoscimento dei crediti formativi, grazie alla collaborazione con gli Istituti Sraffa-Marazzi e Galileo Galilei. Read the full article
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