#La via della meditazione
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Un libro per Natale - "L'incertezza è Zen" un libro per imparare ad abbassare il volume della mente ed accettare con il cuore.
Una strenna natalizia che cura l’anima, un libro dalle piccole dimensioni e dai grandi contenuti, raccontati, come solo lui sa fare, dal Maestro Zen Tetsugen Serra che trasmette l’essenza dei suoi insegnamenti con semplicità e pacatezza, una sorta di invito gentile a seguirli e a metterli in pratica.L’incertezza è Zen, a parer mio, è terapeutico, aiuta ad affrontare e superare con positività…
#i shin den shin#Il mio vivere Zen#Jacopo Daie Milani#koan#L&039;incertezza è Zen#La via della meditazione#lettura#libri#libri belli#libri che passione#libri da leggere#libri su libri#libro#Lo Zen in Italia#monaco zen#resilienza#Tetsugen Serra#Toshoji
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| Eravamo a casa. Lo avevo portato via dall’ospedale qualche giorno prima. E anche se era molto debole, ha insistito per uscire fuori nella luce accecante del mattino. Come persone use alla meditazione, eravamo preparati per questo: come muovere l’energia dalla pancia fino al cuore e poi spingerla fuori dalla testa. Non ho mai visto un’espressione così piena di meraviglia come quella di Lou quando è morto. Le sue mani stavano facendo la forma 21 del Tai Chi, quella dell’acqua che scorre. I suoi occhi erano spalancati. Stavo tenendo tra le braccia la persona che amavo più di ogni altra cosa al mondo e le parlavo mentre moriva. Il suo cuore ha smesso di battere. Non aveva paura. Ero riuscita a camminare con lui fino alla fine del mondo. La vita – così bella, dolorosa e spettacolare – non può dare qualcosa più di questo. E la morte? Penso che lo scopo della morte sia la realizzazione l’amore. Al momento, non posso che essere piena di gioia e sono così orgogliosa del modo in cui ha vissuto e in cui è morto, della sua incredibile potenza e grazia. Sono sicura che verrà a trovarmi in sogno e sembrerà ancora vivo. E all’improvviso sono qui in piedi da sola incantata e piena di gratitudine. Com’è strano, eccitante e miracoloso che possiamo cambiarci l’un l’altro in modo così profondo, amarci l’un l’altro così tanto attraverso le nostre parole e la musica e le nostre vite reali |
Laurie Anderson |
Lewis Allan Reed, detto Lou
cantautore, chitarrista, poeta
2 marzo 1942 | 27 ottobre 2013
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Durante i ritiri di meditazione siamo per lo più in silenzio.
Il silenzio è una pratica preziosa, che va ben oltre il non parlare.
Il silenzio è lavorare con l'attività della mente, tutti i pensieri su questo e quello, il desiderio costante della mente di fuggire da ciò che è.
Nel silenzio, spesso abbiamo maggiori possibilità di vedere come operano la nostra mente e le nostre emozioni e di scoprire la saggezza che collega tutte le cose.
Spesso le persone non amano il silenzio perché nel silenzio siamo lasciati con noi stessi.
Non c'è via di fuga dai nostri pensieri, sentimenti e percezioni.
Se siamo nuovi alla pratica della meditazione e non abbiamo trascorso molto tempo con noi stessi, a volte il silenzio può sembrare quasi insopportabile.
Ricordo ancora i primi giorni e le settimane trascorse nel primo monastero buddista in cui mi sono formato. Camminando per il terreno, mi capitava di passare accanto a uno dei monaci.
Per un senso di educazione, per il desiderio di entrare in contatto (e per il disagio), dicevo: "Buongiorno".
I monaci passavano oltre, senza dire nulla e comportandosi, dal mio punto di vista, come se non esistessero.
La mia reazione immediata fu quella di sentirmi offeso e di pensare che non gli piacessi.
Man mano che il mio addestramento proseguiva, la mia mente ha attraversato molti cambiamenti, finché alla fine sono arrivato al punto in cui il silenzio dei monaci ai miei saluti non sembrava più personale
o non mi sembrava più un rifiuto.
Anzi, cominciai a vivere il silenzio come un grande sollievo.
Mi ero liberato dalle convenzioni sociali che spesso mi facevano sentire vuoto e comunque non visto o ascoltato.
Nel silenzio c'era un certo comfort nel relazionarsi con gli altri che non avevo mai sperimentato prima.
Praticare in silenzio in un gruppo ci invita a sperimentare un altro tipo di coscienza, un altro tipo di consapevolezza e nuovi modi di connettersi con gli altri.
C'è un approfondimento della consapevolezza e una grande opportunità di chiarire la mente.
di Claude Anshin Thomas
(monaco zen statunitense)
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Un Operatore di Luce è un’anima che ha avuto origine dall’alto della dimensione 3D, le energie interdimensionali del nostro pianeta. Quando vengono a incarnarsi sulla Terra da questo spazio, sono in qualche modo legati al nostro pianeta, ma il loro scopo principale qui è quello di diffondere luce e guarigione, e supportare le anime nella loro missione e percorso spirituale. Puoi riconoscere un operatore di luce dalla sua energia, che è un’energia leggera , incorporata nell’amore. Gli Operatori di Luce saranno attratti da attività o anche professioni legate alla spiritualità e alla guarigione, ma non hanno bisogno di avere un lavoro che coinvolga queste caratteristiche. Qualcuno potrebbe essere un insegnante, per esempio, e compiere la sua missione di Operatore di Luce attraverso il fatto che protegge e guarisce i bambini piccoli a livello dell’anima. Molto spesso, però, sono psicologi, guaritori, praticanti di Reiki, insegnanti di meditazione e così via. Il nostro pianeta è al momento pieno di Operatori di Luce e Semi Stellari, il cui scopo principale è facilitare un enorme cambiamento di coscienza. Alcune persone sono Semi Stellari, altri sono Operatori di Luce o altri potrebbero essere entrambi. Elena Amato ************************** A Lightworker is a soul that originated from above the 3D dimension, the interdimensional energies of our planet. When they come to incarnate on Earth from this space, they are somehow linked to our planet, but their main purpose here is to spread light and healing, and support souls in their mission and spiritual path. You can recognize a lightworker by their energy, which is a light energy, embodied in love. Lightworkers will be attracted to activities or even professions related to spirituality and healing, but they do not need to have a job that involves these characteristics. Someone might be a teacher, for example, and fulfill their mission as a Lightworker through protecting and healing young children on a soul level. Most often, however, they are psychologists, healers, Reiki practitioners, meditation teachers and so on. Our planet is currently filled with Lightworkers and Starseeds, whose primary purpose is to facilitate a massive shift in consciousness. Some people are Starseeds, some are Lightworkers or some may be both. Elena Amato
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Détraquée
Détraquée https://ift.tt/y5qmvro by Lunaa_slytherin Questa è una storia di crescita, una meditazione sul crepuscolo della fanciullezza e sulla violenza dell'atterraggio nella femminilità. Seguite Hermione mentre naviga nel ginepraio: Salvare il mondo, ottenere il massimo dei voti, innamorarsi, desiderare e combinare un sacco di guai, e uscirne con la speranza di essere (almeno) parzialmente sana di mente. NOTE: Questa storia non mi appartiene, è una traduzione ufficiale e autorizzata dall'autrice Hystaracal. Words: 1965, Chapters: 1/108, Language: Italiano Fandoms: Harry Potter - J. K. Rowling Rating: Mature Warnings: No Archive Warnings Apply Categories: F/M, Gen Characters: Hermione Granger, Harry Potter, Ron Weasley, Draco Malfoy, Theodore Nott, Dean Thomas, Luna Lovegood, Arthur Weasley, George Weasley, Neville Paciock, Padma Patil Relationships: Hermione Granger/Draco Malfoy Additional Tags: Character Study, Character Growth, Half-Blood Prince - Distilled, Hermione Granger & Theodore Nott Friendship, Loneliness, Drama, Post-War, Healing, Hogwarts Eighth Year, Post-Hogwarts, Eventual Romance, POV Hermione Granger via AO3 works tagged 'Hermione Granger/Draco Malfoy' https://ift.tt/EOk4wX8 December 11, 2024 at 12:02PM
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"Ma tu, amico, ogni giorno,
fai qualcosa che non possa entrare nei loro calcoli.
Ama la Vita. Ama la Terra."
Manifesto del contadino impazzito
Wendell Berry
Se amate il guadagno facile,
l’aumento annuale di stipendio,
le ferie pagate.
Se desiderate sempre più cose prefabbricate,
se avete paura di conoscere i vostri vicini di casa,
se avete paura di morire
allora nemmeno il vostro futuro
sarà più un mistero per il potere,
la vostra mente sarà perforata in una scheda
e messa via in un cassettino.
Quando vi vorranno far comprare qualcosa
vi chiameranno,
quando vi vorranno far morire per il profitto
ve lo faranno sapere.
Ma tu, amico, ogni giorno,
fai qualcosa che non possa entrare nei loro calcoli.
Ama la Vita. Ama la Terra.
Ama qualcuno che non se lo merita.
Conta su quello che sei e riduci i tuoi bisogni.
Fai qualche piccolo lavoro gratuitamente.
Non ti fidare del governo, di nessun governo,
e abbraccia gli esseri umani,
nel tuo rapporto con ciascuno di loro
riponi la tua speranza politica.
Approva nella natura quello che non capisci
e loda questa ignoranza,
perché ciò che l’uomo non ha razionalizzato
non ha distrutto.
Fai le domande che non hanno risposta.
Investi nel millennio.
Pianta sequoie.
Sostieni che il tuo raccolto principale
è la foresta che non hai piantato
e che non vivrai per sfruttare.
Afferma che le foglie quando si decompongono
diventano fertilità:
Chiama questo “profitto”.
Una profezia così si avvera sempre.
Poni la tua fiducia
nei cinque centimetri di humus
che si formeranno sotto gli alberi
ogni mille anni.
Metti l’orecchio vicino e ascolta
i bisbigli delle canzoni a venire.
Sii pieno di gioia,
nonostante tutto,
e sorridi,
il sorriso è incalcolabile.
Finché la donna non si svilisce nella corsa al potere,
ascolta la donna più dell’uomo.
Domandati:
questo potrà dar gioia alla donna
che è contenta di aspettare un bambino?
Quest’altro disturberà il sonno della donna
vicina a partorire?
Vai col tuo amore nei campi.
Stendetevi tranquilli all’ombra.
Posa il capo sul suo grembo
e vota fedeltà alle cose più vicine al tuo cuore.
Appena vedi che i generali e i politicanti
riescono a prevedere i movimenti del tuo pensiero,
abbandonalo.
Lascialo come un segnale per indicare
la falsa traccia,
la via che non hai preso.
Sii come la volpe che lascia molte più tracce del necessario,
alcune nella direzione sbagliata.
Pratica la meditazione.
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Dai ricordi dell'anno scorso.
22 settembre, mattina.
Lui entra nel parcheggio con il suo SUV, molto SUV. È sicuro di sé. Giovane, alto, belloccio, abbronzato, capelli dal taglio che porta la firma di un appassionato di Renzo Piano, guarda con l'occhio vigile, il posto che si è appena liberato.
Dietro il SUV, una piccola, datata, utilitaria Fiat con alla guida una suorina, datata anche lei.
La suorina suona il clacson della piccola Fiat, il belloccio, forse per l'altezza, non sente.
La suorina insiste come l'Alleluia della Notte Santa. Il Suvvista guarda dallo specchietto retrovisore e, probabilmente, non vede nulla. La piccola suorina è nella piccola macchina dietro al grande, alto, Suv. Il giovane, alto, belloccio, abbronzato, parcheggia con una disinvoltura che ha un retrogusto di arroganza.
La suorina passa di lato e fa un gesto con la mano aperta da accompagno, probabilmente lo voleva mandare, magari insieme a qualche santo, verso un luogo di calma e meditazione.
Il giovane, dal taglio di capelli perfettamente simmetrico come un'aiuola della Reggia di Caserta, non si accorge del gesto augurale della suorina, apre lo sportello della sua vettura e scende.
Peccato, la suorina sia già andata via con i suoi santi e le sue alleluia. Il giovane, belloccio, abbronzato, una volta sceso, una volta calatosi dal predellino del suo Suv, rivela la sua diversamente altezza, la suorina avrebbe potuto guardarlo negli occhi e raccomandargli un sereno viaggio.
A volte, un SUV è come un tacco 12, slancia, ma poi si deve scendere.
Spesso, l'eleganza, l'intelligenza, l'ironia fanno diventare altissimi, a prescindere dai centimetri.
Appunti di cronaca da attesa in un parcheggio.
#ilcaffèdimarek
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Sul perdono
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“Molti parlano di perdono senza capire l’impercettibile ma grave pericolo che si nasconde dietro alcune situazioni, come ci si deve comportare? Il perdono è trascendenza o è un particolare comportamento?”
Sicuramente il vero significato è il medesimo, purtroppo però il termine ‘perdono’, col tempo, si è caricato di condizionamenti culturali e spirituali che sembrano dover implicare specifici comportamenti. Il perdono è stato troppo concettualizzato ed è collegato, almeno nell’immaginario comune, ad una serie di ‘istruzioni’ su cosa fare. Della serie: ‘se sei buono, ci si aspetta che tu faccia così’. Questo può creare ulteriori dissonanze cognitive in chi già viene confuso e manipolato da persone cattive, il che indebolisce ancor di più. Il perdono è quindi più fraintendibile e, sono d’accordo, può diventare anche pericoloso. Non a caso negli insegnamenti religiosi una delle virtù da coltivare è anche la prudenza, proprio per controbilanciare tutti questi concetti che possono essere fraintesi.
La nuda trascendenza non ha queste accezioni solitamente. È già spiritualità e, come tale, non è fatta di concetti, è la soluzione più pratica e semplice che ci sia. Se non provo rabbia o dolore, perché li ho trascesi davvero, non sento di aver nulla da perdonare, mantenendo, allo stesso tempo, un contatto con la realtà impeccabile e non manipolabile. La lucidità è priva della scia psichica e valuta molto meglio l’accaduto. Le azioni che ne conseguono sono solo frutto di intelligenza. Il perdono, ad esempio, non implica affatto continuare a frequentare una persona distruttiva e subdola, soprattutto se si deve difendere, non solo se stessi, ma anche qualche persona di cui si è responsabili. Lo ripeto, soprattutto se si è responsabili di qualcuno che deve essere difeso.
Non serve odiare il lupo per non farlo entrare in casa, serve solo il buon senso. Lo si può addirittura reputare bello e augurargli ogni bene. Con la trascendenza è impossibile nutrire avversione e relativi pensieri vendicativi e cattivi e questo basta di per sé. La pratica spirituale, nell’atto pratico, è sempre un processo di sottrazione, non è mai fatto di concetti o di consigli su cosa fare. Dobbiamo sempre e solo togliere contenuti mentali o emozionali, tutto qua.
La situazione più difficile che può capitarci è proprio quella in cui effettivamente non c’è via d’uscita. Potremmo vivere una situazione tossica da cui è davvero impossibile sottrarsi o una crisi generale in cui non appena trascendiamo una reazione, ne viene stimolata un’altra troppo presto. In questi casi dovrete avere compassione soprattutto per voi stessi e non condannarvi se, a volte, le vostre reazioni risultano un po’ nevrotiche. Continuate a praticare intensamente e imparate a farlo sempre. Queste crisi sono da prendersi come un corso full immersion di meditazione. Finita la crisi diverrete forti come leoni e avrete un distacco ben maggiore del precedente. Vedrete che la base della vostra pratica subirà una sorta di upgrade. Prendete tutto, ma proprio tutto, come uno stimolo alla pratica e purificate il più possibile. Le azioni che seguono la purificazione, così ottenuta, sono spontaneamente le più intelligenti, che siano severe e restrittive o accoglienti e accomodanti. Questa spontaneità vi renderà più leggeri e agili.
La differenza tra concetti e trascendenza separa la sfera umana dalla sfera spirituale. Tutti i dubbi sulla spiritualità sono solo concettuali, perché, se praticassimo davvero, sapremmo che dobbiamo solo ed esclusivamente trascendere le reazioni interiori e i relativi pensieri che si presentano. In passato ho spesso definito i condizionamenti come ‘lato psichico della realtà’. È come un’appendice che può essere tolta da tutto, grazie al distacco. Una volta tolta, resta solo la realtà. Così sviluppiamo la capacità di riconoscere il vero dal falso e, inoltre, alleniamo la forza di accettare la realtà per ciò che è, e questo è l’antidoto migliore contro qualsiasi tipo di dissonanza.
Il perdono e la benevolenza sono sottolineate in ogni religione perché il bivio tra creatività e distruttività (o tra bene e male, se volete) parte proprio dal dolore . Il dolore mal gestito degenera fino a causare risposte distruttive: rabbia, avversione, odio, vendetta. Chi è maturo e cerca perlomeno l’elaborazione del dolore a livello psicologico non diviene distruttivo e ha più energie per essere creativo. Può, però, ancora sbagliare parecchio nell’atto pratico, perché il suo perdono, come detto, può essere ancora condizionato da quella serie di aspettative che sembra comportare. Ancor più se chi ha intorno preme per un comportamento ‘da manuale’. L’influenza degli altri può far perdere la lucidità che serve in situazioni potenzialmente pericolose.
Il contemplativo difficilmente farà questi errori perché trascende gli elementi psichici lasciando l’azione totalmente libera. Non si fa influenzare da consigli, frecciatine o paternali varie, non ha a cuore quello che gli altri pensano di lui ed ha la forza di stare solo contro il mondo. Non c’è manipolazione che tenga. È dunque integro in un modo inaccessibile agli altri proprio in quanto più distaccato dal mondo e disinteressato a ciò che il mondo pensa di lui. Il contemplativo sa che Dio lo guarda e lo giudica da dentro, resta quindi a pulire dove davvero conta.
Invece di decidere le azioni col pensiero, come gli altri, chi trascende segue un flusso naturale dettato dalla sensibilità. Quando si può sperare di salvare il salvabile, egli darà naturalmente delle seconde possibilità senza neanche pensarci. Se e quando arriva a chiudere del tutto con una persona, non sta chiudendo il suo cuore e la sua compassione, sta solo chiudendo la manifestazione esterna del suo amore, perché risulta controproducente. Tutto questo avviene intuitivamente e senza scelta. Avviene inoltre senza dubbi o pentimenti perché, in quel caso, è evidente che la persona in questione ha più possibilità di imparare col dolore della perdita che con la manifestazione aperta del suo amore. Il perdono non deve mai abbandonare i nostri cuori ma può manifestarsi o non manifestarsi esternamente.
Nella trascendenza, oltre alle risposte intelligenti e libere da condizionamenti, si verifica una vera e propria trasmutazione energetica. Ciò che interviene, in questo caso, non è più solo creativo, è creazione stessa. Si comincia, allora, ad essere testimoni di piccoli e grandi miracoli quotidiani. E vi assicuro che, se avete qualche hater incallito, comincerà a chiedersi come fate ad evitare gli ostacoli e a tramutare le loro vendette in benedizioni. Loro ancora non sanno che essere buoni conviene e questa lezione gliela può impartire solo un buono forte ed integro, saldo nella consapevolezza e dedito alla trascendenza.
La spiritualità dona una forza divina e non una bontà debole.
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Un sentiero antico quanto il mondo - Jack Kornfield
La via della meditazione è un percorso equilibrato che predilige sempre il giusto mezzo, inteso come una sorta di tracciato intermedio che si sviluppa gradualmente. Il fine è cogliere l’insieme quanto l’essenza di ogni manifestazione. La via mediana ti consente dunque di partecipare, ma senza identificarti. La realtà non è bianco o nero, ma un succedersi continuo di entrambi. Cos’è davvero il…
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#Ajahn Sumedho#buddha#buddhismo#essere#fiducia#Jack Kornfield#meditare#meditazione#pace#presente#risorse#Shantideva#via di mezzo
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6/11 Bagno di Suoni con Raffaello Cavaggioni a Gardacqua - Garda (VR)
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Mercoledì 6 novembre '24, dalle 20 alle 22,Gardacqua, centro benessere d'eccellenza a Garda (VR), prende vita un evento davvero particolare. E' un Bagno di Suoni a cura di Raffaello Cavaggioni, professionista della musica (ha suonato come batterista in diverse band di riferimento nel panorama italiano) che dal 2005 ha intrapreso un percorso di crescita e consapevolezza, dedicandosi ad approfondire tematiche a metà tra musica e meditazione. Sarà lui a guidare chi ha voglia di vivere un'esperienza unica, un viaggio tra musica e suoni che per chi lo desidera può essere preceduto da tre ore in SPA, dalle 17. Per un connubio perfetto di armonia e rigenerazione.
Ma cos'è un Bagno di Suoni?
E' un'esperienza di armonia e rinnovamento, in cui immergersi in un mondo di suoni avvolgenti e vibranti. E' un'esperienza semplice e accessibile a tutti, che trasforma il concetto di intrattenimento musicale in qualcosa di magico e rigenerante. In questa esperienza il potere dei suoni armonici può aiutare a liberarsi dello stress e delle tensioni quotidiane. Oltre a godersi suoni e melodie avvolgenti, chi partecipa viene avvolto dalle vibrazioni profonde di campane e gong, che risuonano in ogni cellula del corpo, donando un autentico "massaggio" sonoro. Questa sinfonia di suoni crea un'armonia naturale e un senso di unità interiore, permettendo di ristabilire equilibrio e ritrovare pace e vitalità. Le persone che hanno vissuto questa esperienza parlano di una pausa magica, un momento in cui i pensieri e le preoccupazioni si dissolvono, lasciando spazio a un rinnovato benessere.
Studi infatti dimostrano che questo tipo di suoni e vibrazioni aiutano a stimolare il flusso vitale dell'organismo, donando una sensazione di energia e vitalità. Riequilibrano i chakra e l'intero campo energetico, favorendo un senso di armonia e benessere. Silenziano la mente, permettendo di accedere a chi partecipa all'intuito e alla saggezza interiore…
Per vivere questa esperienza è necessaria soltanto una coperta, a tutto il resto pensano Gardacqua e Raffaello Cavaggioni. Il Bagno di Suoni a cura di Raffaello Cavaggioni a Gardacqua, sulla sponda veronese del lago, a Garda, in programma il 6 novembre '24, ha prezzi davvero accessibili. Chi vuol vivere soltanto il Bagno di Suoni dalle 20 alle 22 spende 20 euro. Chi vuol rilassarsi prima anche in SPA per ben 3 ore, dalle 17, spende 42 euro. Info e prenotazioni allo 045-6270563 ed al 3496741909.
Gardacqua
Via Cirillo Salaorni, 10
37016 – Garda (VR), Italia
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6/11 Bagno di Suoni con Raffaello Cavaggioni a Gardacqua - Garda (VR)
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Mercoledì 6 novembre '24, dalle 20 alle 22,Gardacqua, centro benessere d'eccellenza a Garda (VR), prende vita un evento davvero particolare. E' un Bagno di Suoni a cura di Raffaello Cavaggioni, professionista della musica (ha suonato come batterista in diverse band di riferimento nel panorama italiano) che dal 2005 ha intrapreso un percorso di crescita e consapevolezza, dedicandosi ad approfondire tematiche a metà tra musica e meditazione. Sarà lui a guidare chi ha voglia di vivere un'esperienza unica, un viaggio tra musica e suoni che per chi lo desidera può essere preceduto da tre ore in SPA, dalle 17. Per un connubio perfetto di armonia e rigenerazione.
Ma cos'è un Bagno di Suoni?
E' un'esperienza di armonia e rinnovamento, in cui immergersi in un mondo di suoni avvolgenti e vibranti. E' un'esperienza semplice e accessibile a tutti, che trasforma il concetto di intrattenimento musicale in qualcosa di magico e rigenerante. In questa esperienza il potere dei suoni armonici può aiutare a liberarsi dello stress e delle tensioni quotidiane. Oltre a godersi suoni e melodie avvolgenti, chi partecipa viene avvolto dalle vibrazioni profonde di campane e gong, che risuonano in ogni cellula del corpo, donando un autentico "massaggio" sonoro. Questa sinfonia di suoni crea un'armonia naturale e un senso di unità interiore, permettendo di ristabilire equilibrio e ritrovare pace e vitalità. Le persone che hanno vissuto questa esperienza parlano di una pausa magica, un momento in cui i pensieri e le preoccupazioni si dissolvono, lasciando spazio a un rinnovato benessere.
Studi infatti dimostrano che questo tipo di suoni e vibrazioni aiutano a stimolare il flusso vitale dell'organismo, donando una sensazione di energia e vitalità. Riequilibrano i chakra e l'intero campo energetico, favorendo un senso di armonia e benessere. Silenziano la mente, permettendo di accedere a chi partecipa all'intuito e alla saggezza interiore…
Per vivere questa esperienza è necessaria soltanto una coperta, a tutto il resto pensano Gardacqua e Raffaello Cavaggioni. Il Bagno di Suoni a cura di Raffaello Cavaggioni a Gardacqua, sulla sponda veronese del lago, a Garda, in programma il 6 novembre '24, ha prezzi davvero accessibili. Chi vuol vivere soltanto il Bagno di Suoni dalle 20 alle 22 spende 20 euro. Chi vuol rilassarsi prima anche in SPA per ben 3 ore, dalle 17, spende 42 euro. Info e prenotazioni allo 045-6270563 ed al 3496741909.
Gardacqua
Via Cirillo Salaorni, 10
37016 – Garda (VR), Italia
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Un giovane praticante di arti marziali attraversò il mondo intero per raggiungere la palestra di un famoso maestro.
«Dimmi, cosa desideri da me?» Disse il maestro.
«Ti supplico con tutto il cuore di accettarmi come tuo allievo. Voglio diventare il più abile praticante di arti marziali di sempre. Mi addestrerò senza sosta. Quanto tempo impiegherò per imparare tutto?»
«Almeno dieci anni».
«Ma dieci anni è un bel po’ di tempo!», protestò il giovane. «Se lavorerò il doppio di tutti gli altri tuoi discepoli, quanto tempo mi ci vorrà?»
«In tal caso ci vorranno vent’anni!»
«Ma cosa significa? Io mi addestrerò giorno e notte con tutte le mie forze per divenire un esperto il più velocemente possibile.»
«Ah! Sì, certo. Allora in questo caso ci vorranno trent’anni!»
«Ma insomma, com’è possibile che, se dico che ci metterò più impegno, mi rispondi che ci vorrà più tempo?»
«È semplice: una persona con tanta fretta è uno studente pieno di brame ed identificazioni proiettive esterne. Non c'è ricerca di eccellenza ma solo smania di andare in ombra. Se usi tutta questa energia frettolosa, rigida e grezza per essere il primo ad ogni costo, non ce ne sarà a sufficienza per maturare e sedimentare le energie sottili della meditazione, fluidità e cedevolezza insite nella VIA INIZIATICA. Non puoi essere mio allievo», rispose il maestro.
Gabriel Darn 🔥
#crescitapersonale #alchimia #psicologia #esoterismo #ermetismo #artimarziali #maestro
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«Il viaggio è eterno; non pensare mai che il pellegrinaggio termini da qualche parte. Ti liberi da una cosa e subito vedi qualcos’altro che ti sta aspettando. Sei di nuovo prigioniero e, quando torni libero, trovi qualcosa di ancora più sottile, che non avevi mai visto prima. La mente è come una cipolla: contiene strati su strati. Perché sprecare tempo? Limitati a trascenderla. Anni e anni di psicanalisi e l’uomo è sempre lo stesso: non è cambiato nulla. Viceversa, basta un piccolo sforzo verso la meditazione… e la meditazione non è altro che un passo per uscire dalla mente. Lasciati la mente alle spalle: non c’è bisogno di sbucciarne tutti i livelli. Tu non sei la mente, così come non sei il corpo. Tu sei parte di una vita immortale. Il tuo corpo e la tua mente sono centrati su un falso io. Man mano che trascendi l’io, scopri improvvisamente un cielo senza limiti. Qualcuno lo ha chiamato Dio, qualcun altro Brahma, ma il termine migliore l’hanno usato Mahavira e Gautama il Buddha: moksha. Moksha vuol dire “libertà totale”: libertà da ciò che ti rende cieco, libertà da ciò che è falso, libertà da ciò che morirà. E quando ti liberi da tutto ciò che è falso e mortale, immediatamente si apriranno per te le porte dell’immortalità. I Veda vi hanno dichiarato amritasya putrah: figli e figlie dell’immortalità. E, fatta eccezione per la meditazione, non è mai esistita e non esisterà mai altra via. Coloro che si lasciano sfuggire la meditazione mancano l’intera danza della vita. Io spero che nessuno si lasci sfuggire quella danza, quel canto, quella musica dell’eternità». Osho art by_fan1ks_ ******************** «The journey is eternal; never think that the pilgrimage ends somewhere. You free yourself from one thing and immediately you see something else waiting for you. You're a prisoner again, and when you're free, you find something even more subtle than you've ever seen before. The mind is like an onion: it contains layers upon layers. Why waste time? Just transcend it. Years and years of psychoanalysis and the man is still the same: nothing has changed. Conversely, a little effort towards meditation is enough… and meditation is nothing but a step out of the mind. Leave your mind behind – no need to peel all layers of it. You are not the mind, just as you are not the body. You are part of an immortal life. Your body and mind are centered on a false self. As you transcend the self, you suddenly discover a limitless sky. Someone called him God, someone else Brahma, but the best term was used by Mahavira and Gautama the Buddha: moksha. Moksha means "total freedom": freedom from what blinds you, freedom from what is false, freedom from what will die. And when you free yourself from all that is false and mortal, the gates of immortality will immediately open for you. The Vedas have declared you amritasya putrah: sons and daughters of immortality. And, except for meditation, there has never been and never will be any other way. Those who miss meditation miss the entire dance of life. I hope no one misses out on that dance, that song, that music of eternity." Osho art by_fan1ks_
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L'Importanza della Via Sacra di Fatima
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La Via Sacra di Fatima non è solo un percorso fisico, ma un viaggio interiore che invita i fedeli a meditare sulla Passione di Cristo. Ogni stazione rappresenta un momento cruciale della Via Crucis, offrendo ai pellegrini l'opportunità di ponderare sulle sofferenze di Gesù e sul significato della redenzione. Inoltre, questa via è un'occasione per riscoprire se stessi attraverso la preghiera e la contemplazione. Ogni passo lungo questo cammino è un momento per ritrovare la pace interiore e avvicinarsi alla spiritualità in modo più profondo.
La storia dietro la Via Sacra di Fatima
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L'importanza di Fatima come luogo di pellegrinaggio è legata alle apparizioni della Vergine Maria ai tre pastorelli: Lucia, Francesco e Giacinta. Tra maggio e ottobre del 1917, la Madonna apparve in sei occasioni, trasmettendo messaggi di pace e preghiera. Queste apparizioni hanno portato alla costruzione del Santuario di Fatima e alla creazione della Via Sacra. La Via Sacra fu inaugurata ufficialmente nel 1951, grazie agli sforzi del clero locale e dei fedeli, desiderosi di creare un percorso spirituale che simboleggiasse le sofferenze di Cristo. Da allora, la Via Sacra di Fatima è diventata una destinazione imprescindibile per coloro che visitano il santuario. Il percorso della Via Sacra La Via Sacra di Fatima si estende per circa due chilometri, iniziando dalla Rotonda di Santa Teresa e terminando presso il Calvario Húngaro, una collina sormontata da una grande croce di legno. Ogni stazione è ornata con cappelle e sculture che rappresentano i vari momenti della Passione di Cristo, rendendo il percorso un'esperienza visiva e spirituale unica.
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Lungo il cammino, i pellegrini possono apprezzare anche la bellezza naturale che circonda Fatima, con viste panoramiche e un'atmosfera di pace e tranquillità, perfetta per la riflessione e la preghiera. Le stazioni sono costruite in modo da consentire ai visitatori di soffermarsi e meditare su ogni momento della Via Crucis.
Le stazioni della Via Sacra
Prima Stazione: Gesù condannato a Morte La prima stazione della Via Sacra di Fatima segna l'inizio del doloroso cammino di Cristo verso il Calvario. Qui, i pellegrini riflettono sul momento in cui Gesù viene condannato a morte da Ponzio Pilato. Questa stazione rappresenta un invito a meditare sull'ingiustizia e sul sacrificio di Cristo per l'umanità. Seconda Stazione: Gesù prende la Croce Alla seconda stazione, Gesù accetta la croce, un simbolo del peso dei peccati del mondo. Questo momento è cruciale per i fedeli, in quanto rappresenta l'accettazione della sofferenza come parte integrale della redenzione. La meditazione su questa stazione aiuta a comprendere il significato profondo del sacrificio e dell'amore divino. Terza Stazione: Gesù cade per la prima volta
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Alla terza stazione, i pellegrini contemplano la prima caduta di Gesù sotto il peso della croce. Questa caduta simboleggia la fragilità umana e la forza necessaria per rialzarsi davanti alle difficoltà. La preghiera a questa stazione incoraggia a trovare forza nella fede per superare le avversità della vita. Quarta Stazione: Gesù incontra sua Madre Nel cuore del percorso, la quarta stazione rappresenta l'incontro tra Gesù e Maria. Questo momento di intensa emotività offre l'occasione per meditare sul dolore condiviso tra madre e figlio e sull'amore incondizionato di Maria. I pellegrini, riflettendo su questa stazione, possono trovare consolazione nei momenti di sofferenza personale. Quinta Stazione: Simone di Cirene aiuta Gesù
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La quinta stazione racconta di Simone di Cirene che viene obbligato a portare la croce di Gesù. Questo atto di supporto sottolinea l'importanza dell'aiuto reciproco e della solidarietà. Meditando su questa stazione, i pellegrini sono invitati a riflettere sull'importanza del sostegno comunitario nella loro vita spirituale. Sesta Stazione: Veronica asciuga il volto di Gesù Alla sesta stazione, una donna, conosciuta come Veronica, si fa avanti per asciugare il volto di Gesù. Questo gesto di compassione e coraggio è un promemoria per i fedeli dell'importanza della gentilezza e dell'empatia. La meditazione su questa stazione aiuta i pellegrini a comprendere l'impatto dei piccoli atti di misericordia nella vita quotidiana. Settima Stazione: Gesù cade una seconda volta La settima stazione rappresenta la seconda caduta di Gesù. Questo momento invita a riflettere sulla persistenza e sulla determinazione necessarie per continuare il cammino nonostante le cadute e le difficoltà. La preghiera a questa stazione incoraggia i pellegrini a trovare la forza di rialzarsi e continuare il loro percorso spirituale. Ottava Stazione: Gesù consola le donne di Gerusalemme Alla ottava stazione, Gesù incontra le donne di Gerusalemme e le consola. Questo atto di compassione, nonostante la sofferenza personale, è un esempio di amore e cura per gli altri. I pellegrini, meditando su questa stazione, possono imparare a mostrare compassione e sostegno agli altri, anche nei momenti di difficoltà. Nona Stazione: Gesù cade per la terza volta
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La nona stazione segna la terza e ultima caduta di Gesù. Questo momento rappresenta il culmine delle sofferenze di Cristo, un punto in cui la sua umanità è più evidente. La meditazione su questa stazione invita i pellegrini a riflettere sulla loro perseveranza e sulla capacità di affrontare e superare le prove più difficili della vita. Decima Stazione: Gesù spogliato delle sue vesti Alla decima stazione, Gesù viene spogliato delle sue vesti, un atto di umiliazione e di sofferenza ulteriore. Questa stazione rappresenta la spoliazione delle cose materiali e la vulnerabilità umana. La preghiera e la riflessione su questo momento aiutano i pellegrini a comprendere l'importanza della umiltà e della semplicità nella loro vita spirituale. Undicesima Stazione: Gesù inchiodato alla Croce La undicesima stazione rappresenta il momento in cui Gesù viene inchiodato alla croce. Questo atto, che segna l'inizio delle ultime ore di Cristo, è un simbolo potente del sacrificio supremo per l'umanità. I pellegrini, meditando su questa stazione, sono invitati a comprendere il profondo significato del dolore e della redenzione. Dodicesima Stazione: Gesù Muore sulla Croce Alla dodicesima stazione, i fedeli contemplano la morte di Gesù sulla croce. Questo momento di dolore e di perdita invita alla riflessione sulla natura del sacrificio e dell'amore divino. La preghiera in questa stazione permette ai pellegrini di connettersi profondamente con il mistero della morte e della resurrezione di Cristo. Tredicesima Stazione: Gesù deposto dalla Croce La tredicesima stazione rappresenta il momento in cui il corpo di Gesù viene deposto dalla croce e consegnato a sua madre. Questo atto di pietà e amore materno offre un'occasione di riflessione sulla perdita e il dolore. La meditazione su questa stazione aiuta i pellegrini a trovare conforto e speranza nei momenti di lutto. Quattordicesima Stazione: Gesù deposto nel Sepolcro La quattordicesima e ultima stazione della Via Sacra di Fatima rappresenta la sepoltura di Gesù. Questo momento di quiete e attesa è un invito alla riflessione sul significato della morte e della resurrezione. I pellegrini, pregando a questa stazione, sono incoraggiati a meditare sulla speranza della vita eterna e sulla promessa della resurrezione.
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Un Percorso di rinnovamento spirituale
Percorrere la Via Sacra di Fatima è un'esperienza unica che lascia un'impronta indelebile nella vita di ogni pellegrino. Questo itinerario di fede e riflessione offre un'opportunità preziosa per meditare sui misteri della Passione di Cristo e per trovare un rinnovamento spirituale. La Via Sacra come Parte Integrante del Pellegrinaggio a Fatima
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La Via Sacra è una parte indispensabile del pellegrinaggio a Fatima. I fedeli che percorrono questo cammino trovano conforto e forza nella preghiera e nella contemplazione. Questo percorso, immerso nella tranquillità e nella bellezza naturale, offre un ambiente ideale per la riflessione e la crescita spirituale. Non potete però mancare di vedere i santuari di Fatima (leggi l'articolo qui) Read the full article
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MEDICABILIS HERBIS | Cura e Benessere dell'Esistere from Accademia della Pietra on Vimeo.
Ente Morale Zion Co.res. - Medicabilis Herbis ti invita a scoprire un luogo incantato, dove edificazione e meditazione si intrecciano con la natura, offrendoti un rifugio di pace e introspezione. Qui, immerso nella bellezza dell'Appennino, potrai vivere lo Zion Project , un percorso di Rivoluzione della coscienza che risveglia le qualità latenti dell’essere umano. È il monastero 4.0 che da tempo aspettavi. Lasciati avvolgere dalla serenità del nostro ostello o camp, immergendoti nelle nostre pratiche quotidiane che celebrano la semplicità e la profondità di una vita in armonia con la natura. Partecipa agli studi di nuova antropologia socio comportamentale del L'Accademia della Pietra e condividi momenti significativi durante eventi come Il tè delle 5LB e IMPROOVE . Rimani aggiornato iscrivendoti alla nostra newsletter sul sito accademiadellapietra.org Ogni mattina, inizia la giornata con Passi nel benessere di Alessia : risveglia il tuo corpo e la tua mente con pratiche che rispettano i ritmi naturali di ciascuno. La natura che ci circonda è un rifugio di pace e bellezza, con una fauna e una flora tipiche dell'Appennino. Tra prati fioriti e boschi rigogliosi, potrai osservare lupi, volpi, gufi e falchi, e respirare il profumo delle piante selvatiche. Incontra i nostri cavalli, bufale e la vivace capra Vittorio, insieme ai nostri affettuosi cani Pamela, Ulisse e il loro cucciolo Filippo. A pochi chilometri la Val Trebbia , il fiume Trebbia ti invita a immergerti nelle sue acque cristalline o a rilassarti ascoltando il suo dolce scorrere, un'esperienza rinfrescante e rigenerante. Siamo facilmente raggiungibili grazie alla vicinanza con l’Appennino Bike Way e la GreenWay Voghera/Varzi - Pista Ciclabile & Pedonale . Puoi arrivare da noi in bicicletta o a piedi, anche seguendo la via Francigena che passa poco distante da Bobbio. Se senti il richiamo di questo luogo, non aspettare oltre. Vieni a vivere un'esperienza che risveglierà la tua anima e ti farà riscoprire la bellezza della connessione con la natura e con gli altri. Ti aspettiamo!
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Maria Monti
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Ho iniziato dal cabaret, poi il teatro-canzone è arrivato pian piano, strada facendo. E per farlo ho iniziato dall’autocritica, partendo da Zitella cha cha cha dove elencavo gli uomini che non mi erano piaciuti abbastanza per averci una vera storia.
Maria Monti è stata la prima cantautrice italiana, termine che ella stessa ha coniato.
Prima a salire sul palco come autrice di canzoni politiche, ha messo in musica la donna moderna, riscoperto e inciso canti popolari oltre a sperimentare sonorità alternative.
Ha collaborato con grandi artisti del calibro di Sergio Leone, Bernardo Bertolucci, Paolo Poli, Carmelo Bene e Giorgio Gaber, con cui ha scritto la celebre Non arrossire.
Nel 1960 ha inciso Recital, il primo disco femminista.
Quattro anni dopo, l’album Le canzoni del no venne sequestrato perché conteneva la canzone La marcia della pace considerata un invito all’obiezione di coscienza, antimilitarista e sovversiva.
Le radio si rifiutavano di passare i suoi pezzi, considerati scomode. Ironia, intelligenza e irriverenza hanno sempre accompagnato il suo percorso artistico.
Nata col nome di Maria Monticelli a Milano, il 26 giugno 1935, ha perso suo padre quando aveva sei anni, mancanza che ha sentito per tutta la vita. Ha iniziato a esibirsi, meno che ventenne, con le sue canzoni, nei primi cabaret milanesi negli anni cinquanta.
La prima apparizione televisiva è stata nel 1955 nello spettacolo Primo applauso.
Col suo compagno di allora, Giorgio Gaber, ha partecipato al Festival di Sanremo 1961 con la canzone Benzina e cerini (scritta da Enzo Jannacci di cui ha interpretato altri brani), hanno messo in scena lo spettacolo Il Giorgio e la Maria e pubblicato il 45 giri con Un delitto perfetto d’amor arrangiata e diretta da Ennio Morricone.
Al cinema ha recitato in Giù la testa di Sergio Leone, in Novecento di Bernardo Bertolucci, ha interpretato se stessa nel film Imputazione di omicidio per uno studente di Mauro Bolognini e avuto un ruolo nel film che fece scandalo La ragazza di via Millelire di Gianni Serra, in concorso al Festival di Venezia 1980 e vincitore del Gran Premio del Pubblico e del Gran Premio della Giuria al Festival International du Jeune Cinéma di Hyères, l’anno seguente.
Del 1973 è l’album Maria Monti e i contrautori, con la copertina di Mario Convertino, mentre l’anno successivo ha visto la luce Il Bestiario, realizzato con basi musicali tra il jazz cabaret e il minimalismo elettronico, avvalendosi della collaborazione di musicisti di fama internazionale.
Nel 1975 ha pubblicato il disco live Bologna 2 settembre 1974 (dal vivo), con Francesco De Gregori, Lucio Dalla e Antonello Venditti.
Nel 1977 la RAI le ha dedicato il programma Non è solo un caso uno special delle sue canzoni più significative eseguite dal vivo e in video di repertorio.
Ospite di diverse trasmissioni televisive, ha partecipato anche al Festival dei Due Mondi di Spoleto.
Ha collaborato col gruppo Prima Materia con cui ha pubblicato l’album The Tail of The Tiger, che contiene due lunghi brani eseguiti alla voce tramite tecniche di canto armonico e partecipato all’incisione dell’opera rock Alice dei Perigeo, in cui ha cantato le canzoni Al bar dello sport (ovvero sogghigni e sesso) e Confusione, gran confusione ovvero il processo, in coppia con Rino Gaetano.
Pratica la meditazione trascendentale dal 1968 e i suoi impegni, negli anni, sono stati intervallati da numerosi e lunghi viaggi in India, nella città sperimentale di Auroville basata sulla visione di Sri Aurobindo.
Nel 1993 ha pubblicato Oltre…oltre…, un album sperimentale con sonorità vicine all’elettronica che si distaccano dal consueto stile cantautoriale.
Ha scritto e interpretato diversi spettacoli teatrali che hanno partecipato a importanti festival in giro per l’Italia.
Il suo ultimo disco è stato Sprazzi di pace, pubblicato in digitale nel 2021.
Dopo una vita intensa, piena di impegni, di lotta, prestigiose collaborazioni, cinema, televisione, glorie e censure, sola e praticamente dimenticata, risiede nella Casa di riposo per musicisti Giuseppe Verdi di Milano.
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