#LA SCIENZA NUOVA
Explore tagged Tumblr posts
Text
LA SCIENZA NUOVA
di Marcello Veneziani Giambattista Vico (1668-1744) è stato uno dei più grandi filosofi italiani di tutti i tempi, eppure è ancora poco conosciuto e apprezzato dal grande pubblico. La sua opera più famosa, “La Scienza Nuova”, è un capolavoro di erudizione, fantasia e intuizione, in cui Vico propone una visione originale e rivoluzionaria della storia, della cultura e della conoscenza umana. Vico…

View On WordPress
0 notes
Text
Sei mesi..Sei mesi e' durato quel tam tam ossessivo del nuovo istituto luce made in Italy: "Giorgia Meloni la nuova Merkel europea". Piu' di Draghi, piu' di Churcill, piu' di Willy Brandt. L'incoronazione sarebbe dovuta esserci a Giugno, all'indomani delle elezioni Europee. Le dx a far bottino pieno fino a diventare un fiume in piena che travolgeva tutto il vecchio di prima. Poi sono arrivati i numeri, quelli che la matematica ne fa una scienza esatta e quei numeri raccontano un altro mondo. "E adesso? Aiuto! Aiuto! Come la raccontiamo? Ed ecco la nuova strategia: lo spauracchio dei franchi tiratori. "La Von Der Leyen in ginocchio da Giorgia a mendicare i suoi voti per essere rieletta". "Senza i voti della Meloni La Von Der Leyen non avra' il secondo mandato e Giorgia vuole una sostanziosa contropartita, un asso pigliatutto o muoia Sansone con tutti i filistei". Fitto e Giorgietti scaldano i motori e tutti a valutare quali portafogli avrebbe gestito l'Italia grazie alla scaltrezza della nostra Premier. Ieri si e' finalmente votato. Ursula ha strizzato l'occhio ai verdi, cosi Fd'I ha votato contro la rielezione della tedesca ma lei e' stata rieletta lo stesso. Per fare la Merkel, Giorgia dovra' aspettare almeno altri 5anni e di pesante, per ora, abbiamo portato a casa solo due enormi cojioni per tutti i fiumi di parole e inchiostro spesi dai nostri Istituto Luce. @ilpianistasultetto
76 notes
·
View notes
Text

La scienza non è indipendente. Scorrere, voce dopo voce, la lunga lista dei finanziamenti dell’industria farmaceutica a Uni Sacro Cuore e SanRaffaele piuttosto che a Humanitas, S. Martino Genova, Fimp pediatri ecc, aiuta a capire il “sistema”, che olia anche gli ingranaggi delle società che si occupano a vario titolo di tumori.
La nuova tabella di beneficiari su @LaVeritaWeb
34 notes
·
View notes
Text
CHE COSA CI RICORDA?
L'esperimento "Universo 25" è uno degli esperimenti più terrificanti della storia della scienza che, attraverso il comportamento di una colonia di topi, tenta di spiegare le società umane.
L'idea di "Universo 25" è venuta allo scienziato americano John Calhoun che ha creato un "mondo ideale" in cui centinaia di topi avrebbero vissuto e si sarebbero riprodotti.
Più specificamente, Calhoun, costruì il cosiddetto "Paradiso dei topi";
uno spazio appositamente progettato dove i roditori avevano abbondanza di cibo e acqua, nonché un ampio spazio vitale.
All'inizio collocò quattro coppie di topi che, in breve tempo, iniziarono a riprodursi facendo crescere rapidamente la loro popolazione.
Tuttavia, dopo 315 giorni dall’inizio dell’esperimento, la loro riproduzione iniziò a diminuire significativamente.
Quando il numero di roditori raggiunse i 600 si formò una gerarchia tra di loro e, poi, apparvero i cosiddetti "disgraziati".
I roditori più grandi iniziarono ad attaccare gli appartenenti a questo sottogruppo, con il risultato che molti maschi che ne facevano parte presero a "crollare" psicologicamente.
Di conseguenza, le femmine, non sentendosi più protette, a loro volta, diventarono aggressive nei confronti dei loro piccoli.
E, con passare del tempo, le stesse femmine, mostrarono comportamenti sempre più aggressivi, elementi di isolamento e mancanza di umore riproduttivo.
C'era un basso tasso di natalità ed, al contempo, un aumento della mortalità nei roditori più giovani.
Poi è apparsa una nuova classe di roditori maschi, i cosiddetti "bei topi".
Si rifiutavano di accoppiarsi con le femmine e/o di "combattere" per il loro spazio vitale.
A loro importava solo il cibo ed il sonno.
Ad un certo punto, i "bei maschi" e le “femmine isolate", costituivano la maggioranza della popolazione.
Col passare del tempo la mortalità giovanile raggiunse il 100% e la riproduzione il tasso zero.
Tra i topi in via di estinzione fu osservata l'omosessualità ed, allo stesso tempo, aumentò il cannibalismo, nonostante ci fosse abbondanza di cibo.
Due anni dopo, l'inizio dell'esperimento, nacque l'ultimo cucciolo della colonia.
Nel 1973 morì l'ultimo topo, nell'Universo 25.
John Calhoun ripeté lo stesso esperimento altre 25 volte ed, per ognuna di queste, il risultato fu lo stesso.
Il lavoro scientifico di Calhoun è stato utilizzato come modello per interpretare il collasso sociale e, la sua ricerca, funge da punto focale per lo studio della sociologia urbana.
da pag fb Giancarlo Canepa

9 notes
·
View notes
Text
𝐆𝐢𝐨𝐫𝐝𝐚𝐧𝐨 𝐁𝐫𝐮𝐧𝐨 - all'alba di giovedì 17 febbraio dell'anno 1600 fu condotto a Campo di Fiori, dove, "spogliato nudo e legato a un palo, fu bruciato vivo".
"Non so quando, ma so che in tanti siamo venuti in questo secolo per sviluppare arti e scienze, porre i semi della nuova cultura che fiorirà, inattesa, improvvisa, proprio quando il potere si illuderà di avere vinto".
📚 Giuliana Conforto, La futura scienza di Giordano Bruno e la nascita dell’uomo nuovo
✨ Art by Dae-K su DeviantArt, Giordano Bruno

16 notes
·
View notes
Text
[...]
Finora il codice della strada prevedeva la sospensione della patente per chi viene trovato alla guida «in stato di alterazione psico-fisica». Quando le forze dell’ordine sospettavano che una persona avesse fatto uso di sostanze stupefacenti dovevano fare un test preliminare per confermare l’assunzione. Nel caso in cui il test fosse positivo, la persona doveva essere accompagnata in ospedale o in un ambulatorio per accertare lo stato di alterazione psico-fisica. Questo accertamento poteva essere fatto soltanto da un medico. In questo modo veniva preservato il principio per cui in Italia usare sostanze non è reato e veniva punita soltanto la guida in stato di alterazione, esattamente come accade per il consumo di alcol.
La riforma del codice della strada ha eliminato le parole “stato di alterazione psico-fisica” dalle regole e dalle sanzioni relative alla guida dopo aver assunto sostanze stupefacenti. Di fatto, basterà un test positivo per la sospensione della patente.
Già nei mesi scorsi la nuova norma era stata contestata perché in molti casi le tracce di sostanze stupefacenti rimangono nell’organismo giorni o settimane dopo l’assunzione. Il THC, il componente psicoattivo comunemente associato all’effetto stupefacente della marijuana, può rimanere nell’organismo in concentrazioni molto basse e comunque rilevabili per diverso tempo: dipende dalla dose assunta, dalla frequenza d’uso e dal metabolismo individuale. Nella saliva può essere rilevato fino a tre giorni dopo l’ultima assunzione, nel sangue fino a tre settimane, nell’urina fino a un mese, nel capello fino a tre mesi. Le forze dell’ordine usano prevalentemente test salivari, mentre gli altri tipi di test vengono eseguiti nella maggior parte dei casi in ospedali o ambulatori.
[...]
Federica Valcauda, esponente del movimento politico Europa Radicale, sostiene che ci sia stata poca attenzione in merito a questa specifica norma, secondo lei approvata dai partiti senza avere consapevolezza delle conseguenze. «È una follia politica e una follia scientifica: se i politici leggessero di più cosa dice la scienza si accorgerebbero che l’effetto della cannabis svanisce poche ore dopo l’assunzione. Le nuove sanzioni non hanno senso». Secondo Valcauda è molto probabile che alle prime sanzioni seguano ricorsi perché la legge non rispetta la costituzione.
Molte associazioni che negli ultimi mesi si sono opposte alla nuova regola hanno sottolineato la differenza con il consumo di alcol, le cui tracce svaniscono poche ore dopo aver bevuto: è come se venisse sospesa la patente a una persona che ha bevuto mezza bottiglia di vino una settimana prima, è l’efficace paragone usato da alcune associazioni per dimostrare l’intento repressivo della norma.
Antonella Soldo, coordinatrice dell’associazione antiproibizionista Meglio Legale, spiega che le nuove norme non contengono nemmeno deroghe per le persone che assumono cannabis a usi terapeutici, con regolare prescrizione dei medici: «Queste persone affrontano già molti problemi quando devono rinnovare la patente, in questo caso rischiano la sospensione per un uso autorizzato dal medico. Si vuole punire esclusivamente il consumo di sostanze stupefacenti, che in Italia non è un reato».
17 notes
·
View notes
Text
“ A volte penso di appartenere a un’altra specie; questo pensiero che avanza in me assurdo come una mostruosità, contraddetto dall’apparenza ordinaria dei miei tratti e dalla mappa fantastica dei cromosomi, ha il potere di rasserenarmi. Nelle rare lezioni che ascoltai quando vagabondavo per le università, le uniche che ebbero il potere di incatenare la mia attenzione, richiamandomi alla coscienza strane e diverse emozioni, mostravano il mirabile codice della specie. Di esso rimanevo stupita come se la spirale della vita fosse un’altra possibile versione della chiave musicale del violino; una sorta di vibrazione sfuggita alla deflagrazione originaria da cui ogni cosa prese forma. Non volli imparare la catena di formule che, intrecciandosi in una magica danza, non ripeteva mai se stessa e con certezza assoluta custodiva l’identità unica di ogni nuova vita. Mi sembrò sempre che la riduzione di un simile prodigio all’apprendimento sterile del nome scientifico, la sua evocazione dotta e assurda nelle luce morta dei laboratori, avrebbero aperto, attirandola su noi, la catena infinita e ottusa del dolore. Bisogna essere molto ciechi per aggiungere nuove sofferenze all’eredità di dolore lasciata da chi è passato prima di noi!
Così, quando in un paese qualunque, forse nell’emisfero australe o nel silenzio dimenticato degli Incas, qualcuno ha trovato serbata la chiave della vita nel cuore indifferente di una pietra, come se questa fosse la cellula di un corpo o la memoria atomizzata dell’unica esplosione, io ho avuto la conferma di ciò che sempre pensai. Nello spartito della vita, risuoniamo tutti con un’unica nota le cui vibrazioni mutano impercettibilmente per la materia che ci accade di essere. Allo stesso modo, ho orrore dell’onnipotenza feroce, della dogmatica sordità, che traccia il confine fra ciò che è sano e il suo contrario. Tremo di fronte all’arroganza impietosa dei corpi sani, all’oscena prepotenza della loro forza; alla sicumera gloriosa con cui avanzano nell’universo pretendendo di esserne i padroni invulnerabili. Niente è più vano e folle di questa illusione: bisogna essere un po’ di pietra e d’albero; un po’ di mare e di tuono per ricordarsi la nota originaria; bisogna essere un po’ mostri per sentire risuonare la meraviglia e l’orrore di altri mondi lontani. In me vive il dubbio che l’errore genetico, da cui prendono vita creature mostruose e tenerissime; piccoli tartari con gli occhi all’insù, dalla memoria prodigiosa di Pico della Mirandola che suonano a volte come angeli, o vecchi-bambini destinati a vivere un quarto di secolo, nascosti come ragni nelle case per non offendere la proterva salute dei normali, incarni un’altra razza. O forse creature di altri spazi; abitanti di pianeti lontani, i cui frammenti vitali caddero errando, nel luogo sbagliato. Questo spiegherebbe la malinconia commovente di certi occhi fissati nel vuoto, che guardano mondi perduti e sorridono solo a essi, resistendo a tutte le seduzioni della nostra inutile umanità. La follia infine; non so se i suoi segni siano iscritti nell’abbraccio elicoidale della vita e neanche se appartenga al codice segreto di un’altra specie precipitata sulla terra. Credo piuttosto che essa sia un tramite; un sesto senso rimasto aperto per vocazione o per destino, dove le mostruosità svelano la propria origine autentica. In altri luoghi, lontani dagli orridi tavoli vivisettori che in nome della scienza profanano oscenamente i misteri della vita e della morte; in altri tempi da quelli in cui l’angoscia ci stringe a vivere, i folli furono celebrati come creature divine, nelle quali circolava libera la sapienza onnisciente. Erano tempi e luoghi dove la sadica struttura normativa che ci conculca non aveva ancora vinto, né aveva ancora sedotto l’intera umanità al peccato originario dell’invidia e alla pestilenza della sua vanità coattiva. Così essa non tollera che una creatura fugga al giogo delle rivalità fra uguali e, attraverso i mondi della follia, scelga l’identità eversiva a cui lo destinava l’unicità della sua nascita. Con un ukàse che non ammette eccezioni, l’alieno viene piegato all’annientamento dei suoi mondi e il veleno sottile dell’invidia raggiunge il suo centro creativo distruggendone le centraline. Ridotto a un’oscurità senza mostri e a un silenzio senza presagi, finalmente appartiene alla specie. “
Mariateresa Di Lascia, Passaggio in ombra, Feltrinelli (collana I Narratori), 1995¹; pp. 116-117.
#letture#leggere#citazioni letterarie#romanzi#saghe familiari#Mariateresa Di Lascia#narrativa#Italia meridionale#Feltrinelli#Passaggio in ombra#femminilità#Partito Radicale#passato#racconto di formazione#donne#Puglia#Daunia#meditazioni#scrittrici italiane del '900#XX secolo#familismo#Meridione#famiglie non convenzionali#ricordi d'infanzia#pregiudizi#libri#intellettuali italiani del XX secolo#famiglia#crescere#Sud
16 notes
·
View notes
Text
Rivoluzionare l’AI? Fatto. Ecco Vitruvian-1, l’intelligenza artificiale di nuova generazione tutta italiana!
Dimenticate tutto ciò che pensavate di sapere sull’intelligenza artificiale. Oggi vi presentiamo qualcosa di diverso, qualcosa che va oltre le semplici chatbot o i modelli giganteschi: #Vitruvian-1 è finalmente operativo!
Non si tratta solo di un nuovo modello AI, ma di un vero e proprio cambio di paradigma per l’Europa. Sviluppato da ASC27 s.r.l., Vitruvian-1 è un concentrato di innovazione con capacità di reasoning avanzato, progettato e allenato interamente in Italia. Un modello da 14 miliardi di parametri che non teme di affrontare le sfide più complesse in ambiti come matematica, fisica, medicina, diritto e molto altro.
Perché Vitruvian-1?
Il nome non è casuale. Vitruvian-1 prende ispirazione dall'Uomo Vitruviano di Leonardo da Vinci, simbolo del genio italiano e della perfetta armonia tra arte e scienza. Oggi, circa 500 anni dopo, quella stessa ambizione si traduce in un modello AI capace di portare l'Italia e l'Europa al centro della rivoluzione tecnologica globale.
Non è solo una questione di potenza bruta. In un mondo dominato da modelli giganteschi come ChatGPT, Claude o LLaMA, Vitruvian-1 dimostra che l'efficienza e la capacità di ragionamento contano più delle dimensioni. Abbiamo scelto la via dell’agilità e dell’efficienza, creando un modello che sa pensare in modo strutturato, offrendo soluzioni concrete a problemi complessi.

Cosa rende unico Vitruvian-1?
Non è un semplice chatbot: Vitruvian-1 non è progettato per chiacchierare o intrattenere. È un motore di ragionamento avanzato pensato per risolvere problemi reali.
Competenze multidisciplinari: Dalla matematica alla medicina, dalla fisica al diritto, Vitruvian-1 affronta sfide complesse con una precisione sorprendente.
Multilingua e orgogliosamente italiano: Parla le principali lingue europee, con una connessione profonda alla lingua italiana per supportare aziende e istituzioni nazionali.
Efficienza senza precedenti: Pur essendo più "snello" rispetto ai giganti dell’AI, Vitruvian-1 riesce a superare modelli ben più grandi grazie alla sua capacità di reasoning avanzato.
Un modello europeo per un futuro europeo Vitruvian-1 non è solo un traguardo tecnologico: è un manifesto. Un AI sviluppato in Europa, che rispetta i valori e le normative europee, promuovendo un ecosistema tecnologico capace di attrarre talenti e investimenti internazionali.
In un Paese che ha dato i natali al telefono, alla radio, al personal computer, oggi celebriamo un nuovo passo avanti. Con Vitruvian-1, l'Italia reclama il suo posto nel mondo dell’AI globale.
Questo traguardo non sarebbe stato possibile senza il supporto di chi ha camminato al nostro fianco fin dall'inizio. Un ringraziamento speciale va agli amici, ai sostenitori e agli alpha tester che hanno creduto in noi, sfidato i limiti con feedback preziosi e contribuito a rendere Vitruvian-1 quello che è oggi.
Ogni riga di codice, ogni test superato, ogni sfida affrontata è anche merito vostro. Questo è il risultato di una comunità che crede nel potere dell'innovazione.
Come accedere a Vitruvian-1?
Link al modello
Sei interessato a leggere il Technical Paper? Puoi farlo cliccando sul seguente link: LINK
E non è finita qui...
Vitruvian-1 è solo l'inizio. ASC27 sta già lavorando a nuovi modelli, con funzionalità ancora più avanzate. Nell’AI, un mese equivale a un lustro in qualsiasi altro settore: restate sintonizzati, il meglio deve ancora venire!
6 notes
·
View notes
Text
Giorgio Gaber - La libertà
youtube
Voglio essere libero, libero come un uomo
Vorrei essere libero come un uomo
Come un uomo appena nato
Che ha di fronte solamente la natura
Che cammina dentro un bosco
Con la gioia di inseguire un'avventura
Sempre libero e vitale
Fa l'amore come fosse un animale
Incosciente come un uomo
Compiaciuto della propria libertà
La libertà non è star sopra un albero
Non è neanche il volo di un moscone
La libertà non è uno spazio libero
Libertà è partecipazione
Vorrei essere libero come un uomo
Come un uomo che ha bisogno di spaziare con la propria fantasia
E che trova questo spazio
Solamente nella sua democrazia
Che ha il diritto di votare
E che passa la sua vita a delegare
E nel farsi comandare
Ha trovato la sua nuova libertà
La libertà non è star sopra un albero
Non è neanche avere un'opinione
La libertà non è uno spazio libero
Libertà è partecipazione
Vorrei essere libero come un uomo
Come l'uomo più evoluto
Che si innalza con la propria intelligenza
E che sfida la natura
Con la forza incontrastata della scienza
Con addosso l'entusiasmo
Di spaziare senza limiti nel cosmo
E convinto che la forza del pensiero
Sia la sola libertà
La libertà non è star sopra un albero
Non è neanche un gesto o un'invenzione
La libertà non è uno spazio libero
Libertà è partecipazione
La libertà non è star sopra un albero
Non è neanche il volo di un moscone
La libertà non è uno spazio libero
Libertà è partecipazione
La libertà non è star sopra un albero
Non è neanche il volo di un moscone
La libertà non è uno spazio libero
Libertà è partecipazione
Il Signor G.
34 notes
·
View notes
Text
SCOPERTA IN CALABRIA UNA NUOVA SPECIE DI FARFALLA: DEDICATA A GIULIO REGENI

Un gruppo di ricercatori ha scoperto, nei boschi della provincia di Cosenza, in Calabria, una nuova specie di farfalla ancora mai identificata dalla scienza. La scoperta è stata dedicata a Giulio Regeni, il giovane ricercatore italiano ucciso in Egitto.
La nuova specie appartenente alla famiglia degli Psychidae, è stata chiamata Diplodoma giulioregenii. La sua biologia è ancora sconosciuta ma si suppone che la larva si nutra di muschi, licheni e foglie appassite. La farfalla è ricoperta di peli corti e lucidi di colore marrone chiaro e ha un’apertura alare 12 mm con ali anteriori allungate e scure e macchie chiare lucide visibili sul margine costiero.
La certezza che si trattasse di un lepidottero mai intercettato prima dalla scienza si è avuta integrando dati molecolari e morfologici che hanno permesso di distinguerlo dalle altre specie dello stesso genere per le differenze sostanziali nelle strutture genitali e le differenze nel DNA mitocondriale. “La scoperta di Diplodoma giulioregenii in un’area ecologicamente ricca e diversificata come il Sud Italia, evidenzia da un lato la presenza di un’immensa varietà di specie animali e vegetali, che testimonia un patrimonio biologico ancora inesplorato, dall’altra, invece, la necessità di proseguire gli studi e il monitoraggio degli habitat forestali proprio per salvaguardarli – spiega Stefano Scalercio, il ricercatore del CREA che ha coordinato il progetto e guidato il team con Sara La Cava, anch’essa ricercatrice CREA, che aggiunge – L’identificazione di nuove specie contribuisce a migliorare la comprensione delle reti ecologiche e delle interazioni tra specie in habitat forestali”.
___________________
Fonte: Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria
VERIFICATO ALLA FONTE Guarda il protocollo di Fact checking delle notizie di Mezzopieno
BUONE NOTIZIE CAMBIANO IL MONDO Firma la petizione per avere più informazione positiva in giornali e telegiornali
Se trovi utile il nostro lavoro e credi nel principio del giornalismo costruttivo non-profit | sostieni Mezzopieno
13 notes
·
View notes
Text
La stella che brillava più luminosa
C'era una volta, in un piccolo schermo, una stella che brillava più luminosa di tutte le altre. Non era una stella vera, ma un uomo: Piero Angela. Con la sua voce calda e rassicurante, ci portava in un viaggio attraverso l'universo, spiegandoci i misteri della scienza con una semplicità disarmante.
Era come se, con un semplice gesto, aprisse le porte di un mondo sconosciuto e ci invitasse a entrare. Ci mostrava galassie lontane, atomi minuscoli, dinosauri che un tempo dominavano la Terra. E lo faceva con una passione contagiosa, facendoci sentire parte di qualcosa di più grande.
Ricordo ancora quando, da bambino, rimanevo incantato davanti alla televisione, ascoltando le sue parole. Mi sentivo piccolo e allo stesso tempo immenso, come un granello di sabbia in una spiaggia infinita. Ma Piero Angela mi faceva capire che anche quel granello di sabbia aveva un suo posto nell'universo.
Con il passare degli anni, ho continuato a seguire le sue trasmissioni. E ogni volta era come ritrovare un vecchio amico che mi raccontava una nuova storia affascinante. Mi ha insegnato a guardare il mondo con occhi diversi, a porre domande e a cercare sempre nuove risposte.
Piero Angela non era solo un divulgatore scientifico, ma un vero e proprio maestro di vita. Ci ha insegnato l'importanza della conoscenza, della curiosità e dello spirito critico. Ci ha mostrato che la scienza non è un insieme di formule astratte, ma uno strumento per comprendere meglio noi stessi e il mondo che ci circonda.
Anche se oggi non è più con noi, la sua stella continua a brillare nel cielo della nostra memoria. E ogni volta che guardo le stelle, penso a lui e a tutto quello che ci ha insegnato.
#libero de mente#frase#racconto#vita#morte#Piero Angela#ricordo#anniversario#pensieri#cultura#divulgazione
9 notes
·
View notes
Text
(I)l cosiddetto Modello standard della fisica delle particelle, un impianto teorico che descrive la natura e il comportamento della materia ordinaria (cioè non oscura), (...) è il più solido e verificato sperimentalmente per (...) fare previsioni accurate sui fenomeni naturali. Ma non è ancora perfetto: nel corso del secolo scorso, infatti, astronomi e cosmologi hanno cominciato ad accumulare osservazioni sperimentali, legate soprattutto a fenomeni che hanno a che fare con la gravità, che non potevano essere spiegati né previsti dal Modello standard. (...)
Per questo motivo, già nel 1932, l’astronomo olandese Jan Oort propose la presenza di un altro tipo di materia – la materia oscura, per l’appunto – con la quale riconciliare osservazioni sperimentali e modelli teorici. (Sinora) questo tipo di materia non è mai stata osservata direttamente e non abbiamo ancora un’idea precisa di quali dovrebbero essere le sue caratteristiche.
(S)tando alle stime attuali, questa elusiva entità rappresenterebbe addirittura la maggior parte dell’Universo – l’85% circa di tutta la materia esistente e il 27% circa della massa totale.
via https://www.wired.it/article/materia-oscura-gravita-massa-universo-studio/
Il caso della materia oscura lo uso da tempo ad esempio di come ragioni la scienza, dei limiti che ha e di quel che invece ne ricavano i sarchiaponi col diploma o i laureati con lode e phd in fisica ma recenti, con docenti sessantottini e il pubblico sciolto dal profondo bisogno di FEDE.
Fuorviati da divulgatori cani, esemplificati in quel "ma (il modello) non è ancora perfetto" degno di espulsione da tutte le scuole del regno con calcio in chiulo. Al contrario, gli scienziati ben sanno che non esistono "modelli perfetti" ma solo modelli che approssimano la realtà; di più, quelli che sembrano "perfetti" lo sono solo temporaneamente, come il modello standard fino al 1932.
Torniamo all'esempio Materia Oscura - btw, l'articolo accenna - male - a tentativi di superare il concetto. In sintesi: l'esistenza della materia oscura viene postulata da Oort nel 1932 per "far tornare" le equazioni del modello standard, a fronte di osservazioni che mostravano come in certi casi non fosse affatto preciso, anzi proprio sbagliato.
Lo scienziato "postula" perché vorrebbe salvare il modello standard che al 95% funziona ("é elegante") e inoltre, non esistendo ancora una nuova teoria che lo superi, meglio la toppa dello strappo destabilizzante, del salto nel buio, nell'ammissione "non abbiamo capito bene come funzioni".
Lo scienziato vero però sa bene che trattasi di ipotesi, di roba che esiste nelle equazioni non nella realtà, fin che non si osserva sperimentalmente. Siamo nelle condizioni di fine Ottocento, quando gli scienziati postulavano l'esistenza di una sostanza pervasiva detta "Etere Luminifero" che esisteva all'unico scopo di propagare le onde elettromagnetiche, ad es. la luce delle Galassie, non potendo farlo il vuoto. Poi arrivò Einstein e il suo fotone a dargli il Nobel - non la Relatività - e tanti saluti all'Etere. Oggi il nuovo Etere Oscuro siamo ancora costretti a tenercelo stretto, fino a quando non si sa.
Ripeto, lo scienziato vero sa che il teorico naviga a vista tra teorie (modelli) e ipotesi di lavoro ("postulati") in attesa della spada di Damocle di nuove misure che spacchino regolarmente tutto, tipo quelle sull'accelerazione dell'espansione dell'Universo. En attendant il nuovo Einstein di turno che sistemi la cucina.
Il Fedele, fomentato dal Divulgatore cane, invece tutto questo non lo sa: è convinto che la Scienza rimpiazzi le Scritture, occupandosi di Fatti e Certezze e stabilendo le Verità incontrovertibili. Estendendole stiracchiate sino ai modelli del clima futuro!!! Poveretti, le delusioni che li aspettano.
11 notes
·
View notes
Text
Pagine Golose
In polipo: pipere, liquamine, lasere inferes - Apicio, De Re Coquinaria, 9.5.1
Traduzione: Per il polpo: pepe, liquamen, laser e servi
De Re Coquinaria di Apicio è il primo grande libro sul cibo della nostra cultura occidentale: è solo in parte riassumibile in un ricettario perchè assomiglia più ad un indiretto atlante del gusto dell'Impero Romano (il libro, su cui ci sono le consuete dispute filologiche, risale al I secolo D.C., al culmine della potenza Imperiale romana). Nella ricetta del polpo, Apicio consiglia quindi di condirlo con il pepe (spezia le cui quantità di commerci nel corso della Storia fanno venire le vertigini), il liquamen, che è una variante del famoso garum, e il laser: non era una diavoleria di una primitiva cucina molecolare, ma un ingrediente ottenuto dalla resina estratta dalla radice del silfio, una pianta che cresceva esclusivamente sulle coste prossime alla città di Cirene in Libia. In età romana, tanto era richiesto il laser che la continua e non regolata raccolta del silfio ne provocò l’estinzione. Plinio ci dice che l’ultima pianta venne regalata all’imperatore Nerone e si dovette ripiegare su una sostanza analoga, anche se non identica all’originale, ricavabile da una pianta simile al silfio: l’asafoetida o assa fetida. Il nome, diremmo, non promette nulla di buono e infatti la presenza di zolfo rende il prodotto particolarmente maleodorante, almeno prima della cottura. Il laser originario, come il succedaneo da assa fetida, avevano notevoli proprietà medicinali riconosciute da sempre.
Piccola curiosità leggendaria: i semi hanno una forma particolare, che assomiglia al geroglifico egizio utilizzato per indicare il concetto del cuore (ỉb):
da cui alcuni speculano si sia arrivato all'immagine del cuoricino.
Questa storia l'ho ritrovata in un foglietto in un altro libro stupendo che parla di cibo, Buono da Mangiare di Marvin Harris, dove il famoso antropologo si chiede e cerca di spiegare, per esempio, perchè in certe zone si mangia la carne di maiale e in altre no. E c'è una lista di libri legati al cibo (alcuni non li posseggo nemmeno, probabilmente era anche una lista di desideri) che lascio qui, divisi nelle sue sezioni con annessa piccola spiegazione:
Claude Levi-Strauss, Il Crudo e il Cotto; Marvin Harris Buono Da Mangiare e Cannibali e Re; Massimo Montanari, Il Cibo come Cultura
Il cibo dei giallisti: Manuel Vázquez Montalbán, Ricette Immorali. Camilleri scelse Montalbano come cognome del suo indimenticabile commissario proprio in onore del suo amico scrittore catalano, ed entrambi condividono la passione, critica e viscerale, per il cibo, tra le ricette della tradizione siciliana o quella catalana di Pepe Carvalho. Ma la passione del cibo è presenta in tutta la giallistica europea, dalle colazioni che la signora Hudson fa a Sherlock Holmes e al Dottor Watson, oppure ai pranzetti dei bistrot del Commissario Maigret annaffiati di Calvados. Al contrario, raramente i personaggi degli hard boiled americani hanno un buon rapporto con il cibo, se non con l'alcool con cui si accompagnano, spesso, sin dalle prime ore del mattino.
Antony Bourdain, Kitchen Confidential
José Manuel Fajardo, Il Sapore Perfetto
Redcliffe N. Salaman, Storia Sociale Della Patata
Nel 1903 Salaman fu nominato direttore dell'Istituto patologico del London Hospital, ma nel 1904 si ammalò di tubercolosi e dovette smettere di esercitare la professione medica e trascorrere sei mesi in un sanatorio svizzero. Gli ci vollero più di due anni per riprendersi completamente dalla malattia. Acquistò una casa a Barley, nell'Hertfordshire e, poiché non poteva tornare a praticare la medicina, iniziò a sperimentare una nuova scienza emergente, la genetica sotto la guida del suo amico William Bateson. Dopo diversi esperimenti falliti con una serie di animali e dopo aver chiesto consiglio al suo giardiniere, Salaman iniziò a sperimentare con le patate. Iniziando per caso, notò dapprima le caratteristiche recessive e dominanti delle varietà che incrociava (come aveva notato Mendel con i piselli), poi attraverso vari incroci fu il primo a creare ibridi di patate, che notò essere resistenti a numerose malattie, tra cui la peronospora della patata, che fu la causa principale della grande carestia che colpì l'Irlanda tra il 1845 e il 1849, decimandone la popolazione. Lo studio di Salaman, che spazia dall’antropologia all’archeologia alla storia agraria, incrocia molteplici campi dell’esperienza storica: ricostruisce i caratteri originari dei sistemi agrari dei vari paesi, riporta in luce la profonda commistione degli interessi agrari con quelli politici, restituisce scorci della vita materiale dei ceti più poveri; riconduce infine l’analisi dei comportamenti alimentari alle forme dell’immaginario collettivo."Un monumento insuperato di erudizione e di simpatia umana” (Eric Hobsbawm).
Se vi va, si potrebbe allungare la lista con tutti i contributi sul rapporto cibo\libri che vi vengono in mente, così da creare una piccola biblioteca al riguardo! Aspetto le segnalazioni!
13 notes
·
View notes
Text
-----
La costituzionalista Loiodice: “siamo in una transizione costituzionale: la nuova unità di misura non è più la dignità della persona ma l’interesse della collettività."
Dalle sentenze della Consulta su obbligo vaccinale trapela “un inquietante cambio di paradigma valoriale” per cui perfino l’evento fatale è “superabile” se è previsto un indennizzo.
Sono i frutti di quel “capitalismo senz’anima” che Giovanni PaoloII (e prima di lui Erza Pound) aveva indicato come ultimo nemico da combattere.
46 notes
·
View notes
Text
Il 9 maggio 1945 dovrebbe essere considerata come una delle più importanti e cruciali date di tutto il Novecento e anche dell’intera storia umana. Quel giorno memorabile le forze dell’Armata Rossa e delle brigate partigiane sovietiche sconfissero definitivamente i criminali eserciti nazifascisti sul vasto fronte orientale. Senza la straordinaria resistenza sovietica, l’esercito tedesco avrebbe potuto dilagare a Est, impadronirsi delle più preziose materie prime e sconfiggere gli alleati anglo-franco-americani. La Germania nazista era vicina alla realizzazione della bomba atomica e disponeva di una scienza missilistica di almeno 15 anni più avanzata di quella dei suoi nemici. Verosimilmente l’Europa sarebbe diventata un campo di morte, una terra disseminata di campi di sterminio, di camere a gas e forni crematori, non un solo ebreo sarebbe sopravvissuto, i popoli slavi avrebbero conosciuto una nuova schiavitù. Per contrastare questo incubo, i popoli sovietici hanno sacrificato 27 milioni di vite, di cui 12 milioni russe, hanno patito distruzioni e sofferenze inenarrabili e hanno affrontato una guerra il cui scopo era lo sterminio totale, questo era l’intento dichiarato di Adolf Hitler, soggiogare i popoli slavi, sterminare il popolo russo. L’eroismo dei combattenti dell’Armata Rossa e dei cittadini sovietici sfida le più iperboliche narrazioni di epopee eroiche. Si pensi a Stalingrado e se è possibile ancora di più a Leningrado, assediata per tre anni. Nella Venezia del Nord la resistenza dei cittadini oltre che dei combattenti fu sovrumana. In questa grandiosa città gli abitanti e chi li guidava riuscirono a concepire l’inaudito, edificarono una strada, la famosa “Via della Vita”, sul lago ghiacciato Ladoga per portare rifornimenti alla città martoriata. In seguito, a guerra non ancora terminata, appena morto Roosevelt, Henry Truman, nuovo presidente Usa individuò nell’Unione Sovietica il nemico ideale del dopoguerra. Gli apparati di propaganda del governo, del Pentagono e dei servizi segreti statunitensi approntarono un infernale campagna di propaganda basata su una miscela tossica di russofobia e anticomunismo isterico per rappresentare l’Urss come il regno del male. Alcune istituzioni, create espressamente, seminavano le menzogne più infami. L’Europa comunitaria progressivamente sintonizzandosi sulla temperie stelle e strisce ha finito con l’allinearsi alla stessa propaganda, sulla spinta di governi fascistoidi di alcuni paesi dell’Europa dell’Est, fino alla perversione di apparentare comunismo e nazismo con l’intenzione di criminalizzare la Federazione Russa. Tutto ciò ha portato a ignorare artatamente la ricorrenza del 9 di maggio, a gettare l’oblio sul sacrificio di 27 milioni di cittadini russi e sovietici. È nostra intenzione riparare a questa vergogna per restituire onore e giustizia a quegli straordinari esseri umani a cui ogni cittadino europeo e non solo deve imperitura gratitudine.
Moni Ovadia in un brano dell'intervento per la celebrezione della vittoria dell’Armata Rossa sui nazifascisti tenuto nella sede dell'Ambasciata Russa a Roma.
17 notes
·
View notes