#9 maggio 1945
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Il 9 maggio 1945 dovrebbe essere considerata come una delle più importanti e cruciali date di tutto il Novecento e anche dell’intera storia umana. Quel giorno memorabile le forze dell’Armata Rossa e delle brigate partigiane sovietiche sconfissero definitivamente i criminali eserciti nazifascisti sul vasto fronte orientale. Senza la straordinaria resistenza sovietica, l’esercito tedesco avrebbe potuto dilagare a Est, impadronirsi delle più preziose materie prime e sconfiggere gli alleati anglo-franco-americani. La Germania nazista era vicina alla realizzazione della bomba atomica e disponeva di una scienza missilistica di almeno 15 anni più avanzata di quella dei suoi nemici. Verosimilmente l’Europa sarebbe diventata un campo di morte, una terra disseminata di campi di sterminio, di camere a gas e forni crematori, non un solo ebreo sarebbe sopravvissuto, i popoli slavi avrebbero conosciuto una nuova schiavitù. Per contrastare questo incubo, i popoli sovietici hanno sacrificato 27 milioni di vite, di cui 12 milioni russe, hanno patito distruzioni e sofferenze inenarrabili e hanno affrontato una guerra il cui scopo era lo sterminio totale, questo era l’intento dichiarato di Adolf Hitler, soggiogare i popoli slavi, sterminare il popolo russo. L’eroismo dei combattenti dell’Armata Rossa e dei cittadini sovietici sfida le più iperboliche narrazioni di epopee eroiche. Si pensi a Stalingrado e se è possibile ancora di più a Leningrado, assediata per tre anni. Nella Venezia del Nord la resistenza dei cittadini oltre che dei combattenti fu sovrumana. In questa grandiosa città gli abitanti e chi li guidava riuscirono a concepire l’inaudito, edificarono una strada, la famosa “Via della Vita”, sul lago ghiacciato Ladoga per portare rifornimenti alla città martoriata. In seguito, a guerra non ancora terminata, appena morto Roosevelt, Henry Truman, nuovo presidente Usa individuò nell’Unione Sovietica il nemico ideale del dopoguerra. Gli apparati di propaganda del governo, del Pentagono e dei servizi segreti statunitensi approntarono un infernale campagna di propaganda basata su una miscela tossica di russofobia e anticomunismo isterico per rappresentare l’Urss come il regno del male. Alcune istituzioni, create espressamente, seminavano le menzogne più infami. L’Europa comunitaria progressivamente sintonizzandosi sulla temperie stelle e strisce ha finito con l’allinearsi alla stessa propaganda, sulla spinta di governi fascistoidi di alcuni paesi dell’Europa dell’Est, fino alla perversione di apparentare comunismo e nazismo con l’intenzione di criminalizzare la Federazione Russa. Tutto ciò ha portato a ignorare artatamente la ricorrenza del 9 di maggio, a gettare l’oblio sul sacrificio di 27 milioni di cittadini russi e sovietici. È nostra intenzione riparare a questa vergogna per restituire onore e giustizia a quegli straordinari esseri umani a cui ogni cittadino europeo e non solo deve imperitura gratitudine.
Moni Ovadia in un brano dell'intervento per la celebrezione della vittoria dell’Armata Rossa sui nazifascisti tenuto nella sede dell'Ambasciata Russa a Roma.
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Pillole di Seconda Guerra Mondiale: 9 maggio
1940 – Paesi Bassi. L’U-Boot U-9 affonda il sommergibile francese Doris al largo di Den Helder. 1940 – Gran Bretagna. La coscrizione viene estesa agli uomini di 36 anni. 1940 – Fronte occidentale. L’OKW il Comando Supremo germanico emana le direttive per l’attacco sull’intero fronte, previsto per la mattina del giorno dopo. 1940 – Belgio. Dalle 23,15, in previsione dell’attacco tedesco viene…
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#19 maggio 1941#9 maggio 1940#9 maggio 1941#9 maggio 1942#9 maggio 1943#9 maggio 1944#9 maggio 1945#Africa Orientale Italiana#Amba Alagi#Bombardamento di Brema#Campagna di Francia#second world war#Seconda guerra mondiale#Wordl War Two
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25 Aprile - Eroi sconosciuti
25 APRILE - FESTA DELLA LIBERAZIONEPROGRAMMA Ore 9—Santa Messa in ricordo di tutti i CadutiOre 10:00—Deposizione Corona al Monumento alla ResistenzaOre 10:15—Cerimonia al Centro Socio Culturale con - Letture tratte dal libro "Quindici mesi di vita in Germania 21 Maggio 1944 - 21 agosto 1945” del nostro concittadino Don Angelo Canavesi "Bugialen" - Testimonianze da parte dei figli di militari italiani deportati nei campi di lavoro tedeschi - Proiezione del film "Operazione TOMBOLA" una delle azioni partigiane più importani compiuta durante le fasi finali della seconda guerra mondiale con lo Special Air Service inglese nelle retrovie tedesche situate nelle province di Reggio Emilia e Modena, oltre la Linea Gotica.
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La lezione di Hiroshima e Nagasaki
Il 6 agosto del 1945 alle 8:15 della mattina, un bombardiere statunitense lanciò la prima bomba nucleare della storia sulla città giapponese di Hiroshima, uccidendo in un sol colpo oltre 100.000 persone e provocando sofferenze indicibili ai sopravvissuti. Il 9 agosto, un secondo attacco analogo contro Nagasaki.
Incredibilmente oggi, nel 2024, una guerra nucleare è ritornata possibile.
Per la prima volta, dopo decenni, è ripartita la corsa agli armamenti rendendo probabile l’aumento dell’arsenale nucleare nei prossimi anni.
Negli ultimi anni tutti i trattati che limitavano l'uso delle bombe nucleari in guerra sono stati stracciati:
Trattato ABM anti missili balistici firmato da USA ed URSS nel 1972. Prevedeva una parità strategica basata sulla dottrina della mutua distruzione assicurata. Nel 2002 ritiro degli USA.
Trattato sui cieli aperti (Open Skies). A maggio 2020 il presidente Trump ne ha ufficializzato l’uscita.
Trattato INF [Intermediate-Range Nuclear Forces Treaty, NdR] sui missili nucleari a raggio intermedio del 1987. Gli Stati Uniti con Donald Trump annunciano il ritiro unilaterale nel 2019. Fino ad allora vietava alle due superpotenze il dispiegamento a terra di armi nucleari a medio raggio, ossia con una gittata tra i 500 e 5500 chilometri e il loro uso.
Al contempo le grandi potenze miniaturizzano le testate, chiamandole "tattiche", in modo da renderne l'utilizzo sempre meno "inaccettabile".
Anche il sistema mediatico parla di "guerra atomica" con sempre maggiore disinvoltura. Escono film di Hollywood ambigui sull'uso del nucleare in guerra. Sui giornali fioriscono termini ed espressioni militari anche su argomenti che nulla hanno a che vedere con il settore bellico. Spuntano applicazioni sui telefoni che diramano messaggi utili in caso di gravi emergenze o catastrofi imminenti. La televisione trasmette solo violenza, sia nell'intrattenimento che nel clima dei dibattiti. Le oligarchie che ci governano stanno militarizzando le democrazie in un clima di sempre maggiore intolleranza nei confronti di chi dissente dal pensiero dominante.
Le oligarchie propongono un modello che è bellico in ogni suo aspetto: sia sul piano sociale, che economico e culturale.
Beninteso è un modello capitalista morente che si allontana sempre di più dalla vita umana e che sta attraversando una crisi terminale. Ma intanto ci mette tutti a rischio.
Intanto gli Stati Uniti sono già entrati in Svezia. Un accordo concede loro accesso illimitato a 17 basi militari svedesi. Qui gli Stati Uniti potranno schierare anche armi nucleari.
Un accordo analogo è stato stipulato dagli USA con la Finlandia, entrata nella NATO sotto comando USA lo scorso aprile. La Finlandia concede agli Stati Uniti l’accesso illimitato a 15 basi militari, compreso il pre-posizionamento di armamenti e l’ingresso di aerei, navi e veicoli militari statunitensi. Cinque delle 15 basi si trovano in Lapponia al confine con la Russia.
Quest'anno è molto importante partecipare alle commemorazioni, che avvengono in ogni angolo del mondo, delle esplosioni atomiche di Hiroshima e Nagasaki.
Si tratta di una ricorrenza tanto più importante nel nostro presente, perché la lezione di Hiroshima e Nagasaki è una lezione che l'umanità sta dimenticando.
Dobbiamo essere saldi anche nel nostro quotidiano nello scegliere una direzione vitale, diversa da quella bellica proposta ogni giorno dalle oligarchie che ci governano.
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I COMUNISTI DELL'ARMATA ROSSA, IL 9 MAGGIO 1945, ENTRANO A BERLINO SCONFIGGENDO I NAZISTI E I LORO ALLEATI PALESI E OCCULTI
di Redazione Le forze sovietiche dopo l’entrata a Berlino proclamano il 9 maggio 1945 giorno ufficiale della fine della guerra. Le truppe sovietiche entrano nel campo-ghetto di Theresienstadt. Soldati dell’Armata Rossa liberano il campo di concentramento di Stutthof, vicino a Danzica. Nell’aprile del 1945, l’Armata Rossa controllava completamente i territori di Polonia, Ungheria, Romania,…
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#Armata Rossa#Germania nazista#Giuseppe Stalin#Russia bolscevica#seconda guerra mondiale#Winson Churchill
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Eccoci pronti a svelare le voci della challenge 2024 della nostra Biblioteca San Valentino
Le regole le abbiamo pubblicate qualche giorno fa, se qualcuno volesse recuperarle le trova fissate nella parte alta della nostra bacheca Facebook, oppure può contattarci e richiederle espressamente.
Detto questo... Ecco le voci...
1) Mese di Gennaio: Un libro che abbia in copertina uno strumento musicale
2) Un libro proposto nella nostra bibliografia sulla primavera https://www.bibliotecasanvalentino.it/primavera/
3) Un libro ambientato o in Biblioteca o in Libreria
4) Un libro pubblicato nell'anno in cui è nata tua madre
5) Mese di Febbraio: Un libro che abbia in copertina una maschera
6) Un libro con più di 550 pagine
7) Un libro che abbia a che fare con il mondo degli scacchi
8 ) Un libro fantasy
9) Mese di Marzo: Un libro che abbia in copertina una chiave
10) Un libro vincitore del premio Pulitzer per la narrativa
11) Un libro edito dalla casa editrice Sellerio
12) Un libro ambientato a Roma
13) Un libro che abbia tra i suoi protagonisti un medico
14) Mese di Aprile: Un libro che abbia in copertina un paio di scarpe
15) Un libro pubblicato per la prima volta tra il 1945 e il 1990
16) Un libro di un/una autore/autrice portoghese
17) Mese di Maggio: Un libro che abbia in copertina un utensile da cucina
18) Un libro ambientato in un paese che hai visitato e che ti ha affascinato (o che ti sia comunque rimasto nel cuore)
19) Mese di Giugno: Un libro che abbia in copertina un simbolo religioso
20) Un libro la cui ultima pagina numerata sia 9
21) Un libro proposto dal nostro GdL "Chiave di Lettura" https://www.bibliotecasanvalentino.it/chiave-di-lettura/
22) Un libro comprato nel 2023 ma che non hai ancora avuto modo di leggere
23) Mese di Luglio: Un libro che abbia in copertina una farfalla
24) Un libro scritto da Agatha Christie
25) Un libro che non avresti voluto finire di leggere
26) Un libro che è diventato o diventerà un film
27) Mese di Agosto: Un libro che abbia in copertina uno o più segni zodiacali
28) Un libro proposto nella nostra bibliografia sulla festa della donna https://www.bibliotecasanvalentino.it/8-marzo/
29) Un libro che abbia più di un/una protagonista
30) Un libro ambientato nella brughiera
31) Mese di Settembre: Un libro che abbia in copertina un dolce
32) Un libro del genere chick-lit
33) Un libro che nel titolo abbia un numero in cifre arabe
34) Un libro il cui protagonista ha una disabilità
35) Mese di Ottobre: Un libro che abbia in copertina un ombrello
36) Un libro che ti ha fatto piangere
37) Un libro il cui titolo abbia almeno tre parole (compresi gli articoli)
38) Un libro non-fiction (saggio, teatro, manuale, poesia)
39) Un libro che contenga al suo interno una mappa
40) Un romanzo di formazione
41) Mese di Novembre: Un libro che abbia in copertina una fotografia
42) Un libro appena acquistato
43) Un libro appartenente alla lista "100 classici di nuova generazione"
44) Un libro dalla copertina marrone o beige
45) Un libro ambientato al mare
46) Un libro scritto da un autore/un'autrice che abbia il doppio cognome
47) Mese di Dicembre: Un libro che abbia in copertina un simbolo del Natale
48) Un libro di un autore che già conosci
49) Un libro scelto solo per la sua copertina
50) Un libro a tua scelta
#bibliotecasanvalentino#bibliosanvalechallengebook2024.#challenge#challengebook#bookchallenge#challenge2024#bibliosanvalechallengebook2024#prontiaripartire#eccoilregolamento#nuovoregolamento#challengenellachallenge#50letture#50lettureinunanno#challengemensile#buoneletture#tanteletture#limportanzadellalettura#limportanteèleggere#leggere#libri#50libriinunanno#bookreader#bibliotecacomunale#bibliosanvalentino#bibliosanvale#biblioteca
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Presentata la mostra "Trieste, il tempo della storia. Fotografie e filmati di Francesco Penco 1918-1950"
Presentata la mostra "Trieste, il tempo della storia. Fotografie e filmati di Francesco Penco 1918-1950". Trieste, venerdì 29 settembre alle ore 11 nella sala Bazlen di palazzo Gopcevich in via Rossini 4 alla presenza dell’assessore alle Politiche della Cultura e del Turismo del Comune di Trieste Giorgio Rossi, della presidente della Casa del Cinema Mariella Magistri e del curatore Claudio Ernè, verrà inaugurata la mostra “Trieste, il tempo della storia. Fotografie e filmati di Francesco Penco 1918 -1950”. La mostra è realizzata, in coorganizzazione con il Comune di Trieste - Assessorato alle Politiche della Cultura e del Turismo, dalla Casa del Cinema, con il contributo della Regione FVG e della Fondazione Casali. Martedì 26 settembre a palazzo Gopcevich si è tenuta la conferenza stampa di presentazione, alla quale sono intervenuti la presidente della Commissione comunale Cultura Manuela Declich, che ha ha evidenziato “il fantastico lavoro di sinergia, fatto con passione cuore e professionalità”, il responsabile dei Musei Storici e Artistici Stefano Bianchi, la presidente della Casa del Cinema Mariella Magistri, il curatore della mostra Claudio Ernè, il regista del documentario e restauratore dei filmati Paolo Venier e la responsabile del progetto Sabrina Morena. L’intero progetto, a cura di Claudio Erné, racconta attraverso le immagini fotografiche e i filmati realizzati da Francesco Penco gli anni difficili e drammatici di Trieste dal 1918 al 1950 segnati da violenze politiche, azzeramento delle libertà, discriminazioni razziali, uccisioni e deportazioni nei lager congiunte a interventi militari e occupazioni straniere: prima quella nazista dal settembre 1943 ai primi di maggio del 1945, poi i 40 giorni dell’esercito jugoslavo, infine i nove anni del Governo Militare Alleato con la presenza costante e massiccia in città dei soldati americani e britanni, conclusasi nel 1954. Una mostra fotografica allestita nella sala Selva di palazzo Gopcevich, un catalogo cartaceo di 200 pagine, un documentario con interviste e immagini d’epoca, affiancate da una serie di conferenze, racconteranno quegli anni, usando esclusivamente il materiale iconografico realizzato da Francesco Penco, tra cui spiccano una settantina di documentari inediti realizzati in pellicola professionale a 35 millimetri. Nella mostra, con 100 fotografie e tre schermi per i filmati, si potranno vedere tra l’altro l'affollata cerimonia dell’Annessione di Trieste al Regno d’'Italia, il Re Vittorio Emanuele in visita ufficiale al Porto vecchio (1922), il varo del motoveliero "Sofija" costruito sullo scalo del cantiere Doria posto sulle Rive, la Festa della Marcia su Roma (1925), la Fiera campionaria del 1922, la traslazione delle salme dei volontari giuliani della Grande guerra, la visita della Regina al Ricreatorio Pitteri. E poi squadristi, ministri del Governo Mussolini, transatlantici costruiti al Cantiere San Marco, stabilimenti industriali tra cui spicca l’ inaugurazione della Raffineria Aquila. Non mancano le riprese in cui compaiono migliaia di triestini che affollano strade, piazze, rive, impegnati in manifestazioni politiche, in processioni e commemorazioni ma anche nei combattimenti per liberare la città dalle truppe di Hitler. Il progetto nasce grazie al salvataggio di migliaia di fotografie e di 70 filmati realizzati da Francesco Penco, filmati che Paolo Venier ha “tradotto” per dalla pellicola tradizionale in linguaggio digitale. L’allestimento della mostra è firmato da Federica Luser, con i video di Paolo Venier e il coordinamento generale della regista Sabrina Morena, mentre la grafica del catalogo è stata realizzata da Cristina Vendramin. La mostra sarà visitabile fino al 10 dicembre 2023 con orario 10-17 da martedì a domenica ad ingresso libero. Nelle giornate di domenica 15 ottobre, 5 e 9 novembre e 10 dicembre 2023 alle ore 11, sarà possibile visitare la mostra in presenza del curatore Claudio Ernè. Affiancheranno la mostra una serie di conferenze a carattere storico sugli argomenti toccati dalle immagini d’archivio, momenti di approfondimento organizzati con DISU – Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Trieste e la sezione storica e etnografica della Biblioteca Slovena Nazionale e degli Studi, l’Ordine dei giornalisti FVG, il Circolo della Stampa e Assostampa FVG. Partecipano alle conferenze storici e storiche come: Tullia Catalan, Štefan Čok, Diana De Rosa, Lucio Fabi, Lorenzo Ielen, Vanessa Maggi, Roberto Spazzali, Marta Verginella. Gli incontri sono moderati dai giornalisti e giornaliste: Eva Ciuk, Cristiano Degano, Pierluigi Sabatti. La prima conferenza in programma è invece dedicata alla storia della fotografia e del cinema con la partecipazione di Claudia Colecchia - responsabile della Fototeca del Comune di Trieste - e Sergio M. Grmek Germani storico del cinema. Le conferenze (vedi programma dettagliato in allegato) si svolgeranno presso la Sala Bazlen di palazzo Gopcevich nelle giornate 4 -25 ottobre, 22-29 novembre e 6 dicembre 2023 alle ore 17. Per questo progetto è stato anche realizzato un documentario dal titolo “Sulle orme di Francesco Penco” di Paolo Venier e Sabrina Morena, con la fotografia di Massimiliano Muner. Il video racconta la storia del ritrovamento e il restauro del materiale e il valore storico con varie interviste, fra le quali una allo storico Roberto Spazzali. Il documentario sarà proiettato presso la Sala Luttazzi del Magazzino 26 in Porto Vecchio, nella giornata del 8 novembre 2023 alle ore 11 e alle ore 18. L’intera manifestazione gode del contributo della Regione Friuli Venezia Giulia per la valorizzazione degli archivi storici “Terre di Passaggio” , del Comune di Trieste e della Fondazione Benefica Kathleen Foreman Casali. Partners di progetto sono : DISU – Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Trieste e la sezione storica e etnografica della Biblioteca Slovena Nazionale e degli Studi, Trart – Cooperativa di Servizi culturali, Associazione Anno Uno, Associazione La Cappella Underground, Bonawentura/Teatro Miela, Ordine dei giornalisti FVG, Circolo della Stampa di Trieste, Assostampa.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Juin MMXXIII
Films
Indiana Jones et le Royaume du crâne de cristal (Indiana Jones and the Kingdom of the Crystal Skull) (2008) de Steven Spielberg avec Harrison Ford, Shia LaBeouf, Karen Allen, Cate Blanchett, John Hurt, Ray Winstone et Jim Broadbent
La vie est belge (Brabançonne) (2014) de Vincent Bal avec Arthur Dupont, Amaryllis Uitterlinden, Jos Verbist, David Cantens, Koen Van Impe, Tom Audenaert, Ivan Pecnik et Veerle Eyckermans
La Nuit américaine (1973) de François Truffaut avec Jacqueline Bisset, Valentina Cortese, Dani, Alexandra Stewart, Jean-Pierre Aumont, Jean Champion, Jean-Pierre Léaud et François Truffaut
Le Trésor de la Sierra Madre (The Treasure of the Sierra Madre) (1948) de John Huston avec Humphrey Bogart, Tim Holt, Walter Huston, Alfonso Bedoya, Barton MacLane et Bruce Bennett
Adieu Gary (2008) de Nassim Amaouche avec Jean-Pierre Bacri, Dominique Reymond, Yasmine Belmadi, Mhamed Arezki, Sabrina Ouazani, Hab-Eddine Sebiane et Abdelhafid Metalsi
La ciociara (1960) de Vittorio De Sica avec Sophia Loren, Jean-Paul Belmondo, Carlo Ninchi, Andrea Checchi, Pupella Maggio, Renato Salvatori et Raf Vallone
La mort n'était pas au rendez-vous (Conflict) (1945) de Curtis Bernhardt avec Humphrey Bogart, Alexis Smith, Sydney Greenstreet, Rose Hobart, Charles Drake et Grant Mitchell
The Flash (2023) d'Andrés Muschietti avec Ezra Miller, Michael Keaton, Sasha Calle, Michael Shannon, Maribel Verdu, Ben Affleck, Ron Livingston, Jeremy Irons et Gal Gadot
En cas de malheur (1958) de Claude Autant-Lara avec Jean Gabin, Brigitte Bardot, Edwige Feuillère, Franco Interlenghi, Nicole Berger, Madeleine Barbulée, Annick Allières et Jacques Clancy
Fahrenheit 451 (1966) de François Truffaut avec Oskar Werner, Julie Christie, Cyril Cusack, Anton Diffring, Jeremy Spenser, Bee Duffell et Noel Davis
Dieu seul le sait (Heaven Knows, Mr. Allison) (1957) de John Huston avec Deborah Kerr et Robert Mitchum
Séries
James May : Notre Homme en Italie
Dieu se fait pardonner - Funeste asile - Matière noire - Du très très bon fromage - Du pesto ! - Adieu, Bim
Friends Saison 8, 9
Celui qui se faisait interviewer - Celui qui animait un jeu stupide - Celui qui passait un entretien d'embauche - Celui qui assistait à la première - Celui qui avait un bébé : 1re partie - Celui qui avait un bébé : 2e partie - Celui qui n'avait demandé personne en mariage - Celui qui acceptait sa mutation - Celui qui allait chez le pédiatre - Celui qui regardait des requins - Celui qui avait fumé - Celui qui était le plus drôle - Celui qui faisait rire sa fille - Celui qui était vexé - Celui qui n'osait pas dire la vérité - Celui qui passait Noël à Tulsa - Celui qui ne voulait plus de bébé - Celui qui défendait sa nounou - Celui qui se faisait épiler - Celui qui se faisait poser un lapin - Celui qui se faisait agresser - Celui qui prêtait de l'argent - Celui qui envoyait des e-mails - Celui qui voulait gagner à la loterie - Celui qui piquait dans les hôtels - Celui qui allait à une soirée privée - Celui qui faisait un test de fécondité - Celui qui avait besoin d'un donneur - Celui qui allait à la Barbade
Inspecteur Barnaby Saison 9
La Maison hantée - Lettres mortelles - La Course à l'héritage - L'Assassin de l'ombre - Quatre enterrements et un mariage - Ces dames de la campagne - Complément d'enquête
Coffre à Catch
#118 : Cody Rhodes : le futur American Nightmare à la ECW ! - #119 : En route vers Cyber Sunday 2008 ! - #120 : Evan Bourne brille presque autant que SilentStorm ! - #121 : D-Generation X invitée au Dirt Sheet !
Castle Saison 2
Tuez le messager - Les Dessous de la loi - Doubles vies - La cinquième balle
Affaires sensibles
Silvio Berlusconi et le scandale du Rubygate - Kadhafi à Paris, la folle visite d'un dictateur - Suzy et mon gros loup : le mystère AZF - Le cimentier Lafarge en Syrie - Waco : une secte dans l'enfer des flammes - Incendie du tunnel du Mont-Blanc : autopsie d’une catastrophe annoncée - Dropped : tournage mortel sur une téléréalité
Maîtres et valets Saison 1, 2
Nouveau départ - Ils ne passeront pas - Bouleversements - Un pays lointain dont on ne sait rien - Le Prix de l'amour - L'Idéal féminin - Indépendance et soumission - Dernière valse - Jours sombres
The Grand Tour Saison 5, 4, 3, 2, 1
Eurocrash - The Grand Tour présente… Lochdown - The Grand Tour présente… Carnage à Trois - Scotch Single Malt - Les garçons du Niagara - La Loi du plus fort - Opéra, art et donuts
Visitors Saison 1
Episode 1 - Episode 2 - Episode 3 - Episode 4 - Episode 5 - Episode 6 - Episode 7 - Episode 8
Spectacles
Lalo Schifrin, Mission : Impossible (2023) par l'Orchestre Philharmonique de Radio France
Ce que femme veut (1981) de Etienne Ray et Alfred Savoir avec Catherine Allary, Georges Beller, Yolande Folliot, Patrick Burget, Raoul Delfosse et Sonia Sariel
Un couple magique (2023) de Laurent Ruquier avec Stéphane Plaza, Valérie Mairesse et Jeanfi Janssens
Dire Straits Live at Wembley Arena, London (1985)
Deep Purple au Hellfest (2017)
Drôle De Genre (2022) de Jade-Rose Parker avec Victoria Abril, Lionnel Astier, Axel Huet et Jade-Rose Parker
Livres
Le Géant Ferré : La huitième merveille du monde de Bertrand Hébert et Pat Laprade
Détective Conan : Tome 10 de Gôshô Aoyama
Détective Conan : Tome 11 de Gôshô Aoyama
Spirou et Fantasio, Tome 33 : Virus de Tome et Janry
Il était une fois.. l'Homme, Tome 4 : Rome de Jean-Charles Gaudin, Jean Barbaud, Minte et Afroula Hadjiyannakis
Hero Corp, Tome 1 : Les origines de Simon Astier et Marco Failla
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第二次世界大战结束时,东西方之间第一次真正裂痕发生在德国签署投降之际。背景是 1945 年 5 月头几天。柏林被苏联军队占领,美国和盟国正准备占领汉堡,德国领土剩余部分仍正式掌握在纳粹手中。全世界当时都知道了阿道夫·希特勒的死讯9 maggio
Source: 9 maggio, la storia della parata della vittoria in Russia La prima vera spaccatura tra est e ovest alla fine della Seconda guerra mondiale, si è avuta con la firma stessa della resa della Germania. Il contesto è quello dei primi giorni di maggio del 1945. Berlino è occupata dalle truppe sovietiche, Usa e alleati si apprestano ad occupare Amburgo e la restante parte del territorio tedesco…
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Zelensky: 'La Russia sarà sconfitta come lo fu il nazismo'
La Russia sarà sconfitta “nello stesso modo” in cui lo fu il nazismo nel 1945: parola del presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, che ha rilasciato una dichiarazione alla vigilia del 9 maggio, data nella quale in Russia e nei Paesi dell’ex Urss si celebra la Giornata della Vittoria nella Grande Guerra Patriottica, come viene chiamata la seconda Guerra Mondiale. “Tutto il male che la Russia…
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"l nostro dovere è preservare la memoria del coraggio dei soldati che hanno combattuto contro il nazismo. Oggi si tenta di cancellare l'impresa del popolo che ha salvato l'Europa e il mondo dalla schiavitù, dallo sterminio, dagli orrori della Shoah, e si mistificano gli avvenimenti della guerra, consegnando all'oblio l'autenticità degli eroi. Non permetteremo mai che questo accada.
Vladimir Putin
#giorno della vittoria#9 maggio#9 maggio 1945#russia#putin#unione sovietica#vittoria#seconda guerra mondiale#nazismo#storia#memoria
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... forse non tutti sanno che ...
Le forze armate tedesche nel corso della seconda guerra mondiale incorporarono alcune decine di migliaia di volontari cosacchi [cioè per la maggior parte UCRAINI del sud e centro, ndr] nella Wehrmacht, nelle Waffen-SS e anche nel Regio Esercito.
Il 10 novembre 1943, un proclama del Ministro dei territori occupati Alfred Rosenberg e del comandante della Wehrmacht Wilhelm Keitel assicurò ai soldati cosacchi che, sconfitta l'Urss, essi avrebbero goduto di ampie autonomie nei territori di provenienza, e provvisoriamente anche in altre parti d'Europa, qualora gli eventi bellici avessero reso "temporaneamente" impossibile il rientro sulle loro terre.
Nel luglio del '44 il Comandante superiore delle SS e della polizia di Trieste, Odilo Globočnik, concordò l'insediamento delle truppe cosacche nella zona della Carnia, Friuli: fu l'inizio dell'Operazione Ataman, che nel giro di qualche settimana trasferì circa 22.000 cosacchi (9.000 soldati, 6.000 "vecchi", 4.000 familiari e 3.000 bambini), oltre a 4.000 "caucasici" (2.000 soldati ed altrettanti familiari) a bordo di 50 treni merci militari.
I cosacchi iniziarono la costituzione della "Kosakenland in Norditalien" promessa dai tedeschi, replicando nei villaggi la loro organizzazione sociale, stili di vita e cerimonie religiose. Il comune di Verzegnis divenne la sede del capo supremo delle forze cosacche, l'atamano Pëtr Nikolaevič Krasnov, mentre alcuni paesi vennero ribattezzati con i nomi delle città russe (Alesso fu ribattezzata Novočerkassk, Trasaghis Novorossijsk, Cavazzo Krasnodar). Tolmezzo fu la sede del Consiglio cosacco.
Con la vittoria alleata, i Cosacchi della Carnia intrapresero una drammatica ritirata attraverso il Passo di Monte Croce Carnico verso l'Austria, dove il 9 maggio 1945 si arresero alle truppe inglesi presso la città di Lienz e in grande maggioranza furono consegnati ai sovietici, che li deportarono nei gulag dove, secondo stime, sopravvisse solo una metà di loro; pochissimi sopravvissero dispersi nel resto d'Europa.
(asettico preso com’è da wikipedia, “Operazione Ataman”, via https://it.wikipedia.org/wiki/Operazione_Ataman)
Gli ucraini non sono nuovi ad esser illusi e poi abbandonati ai russi dai teteschi ed Alleati in genere. Per fortuna nostra si direbbe, anche quella volta (ciò che va bene a teteschi e franzosi NON E’ MAI un bene per noi (e nemmeno per ucraini polacchi lettoni etc.etc.) - certificato dalla storia).
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Pillole di Seconda Guerra Mondiale: 30 giugno
1940 – Gran Bretagna. Truppe tedesche occupano le isole del Canale, due dipendenze della corona britannica nel Canale della Manica al largo della Normandia. Il Baliato di Jersey e il Baliato di Guernsey furono l’unica zona delle isole britanniche occupata dalla Wehrmacht durante la seconda guerra mondiale e rimarranno in mano tedesca fino alla resa del 9 maggio 1945. 1941 – La Francia di Vichy…
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#30 giugno 1941#30 giugno 1942#30 giugno 1943#30 giugno 1944#30 giugno1940#Battaglia d’Inghilterra#cronologia della seconda guerra mondiale#Forza del Delta#Isole del Canale#linea Stalin#Operazione Barbarossa#Resa della Francia#second world war#Seconda guerra mondiale#ww2
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Quando e perché Mussolini abolì la Festa del 1° maggio La Festa del Lavoro, intesa come momento di lotta internazionale di tutti i lavoratori, senza barriere geografiche né sociali, per affermare i propri diritti e migliorare la propria condizione, ha origine lontane. Dopo migliaia di anni di osceno sfruttamento, con turni di lavoro che arrivavano alle sedici ore al giorno (uomini, donne, persino bambini), a metà dell’Ottocento cominciò a svilupparsi una coscienza civile ed umana, onda lunga della rivoluzione illuminista del secolo precedente. Nella lontana Australia, luogo d’emigrazione e di lavoro, nel 1855 si coniò una parola d’ordine su cui si fonderanno le politiche dei movimenti sindacali organizzati di fine secolo e del Novecento: “Otto ore di lavoro, otto di svago, otto per dormire”. Era un concetto rivoluzionario, che andava al di là della dimensione lavorativa, e che mirava ad allargare la sfera dei diritti di ogni cittadino. Nell’ottobre del 1884 le organizzazioni sindacali indicarono nel 1° Maggio 1886 la data limite, a partire dalla quale gli operai americani si sarebbero rifiutati di lavorare più di otto ore al giorno. Fu indetto uno sciopero generale a cui parteciparono quattrocentomila lavoratori; a Chicago ne sfilarono ottantamila, e la manifestazione venne repressa nel sangue. Ad essa seguirono giorni di violenti scontri in tutte le grandi metropoli americane, culminati il 4 maggio col massacro di Haymarket, dove 11 persone persero la vita. Ma la lotta contro il capitalismo selvaggio e senza regole continuava. Adesso toccava all’Europa. Il 20 luglio 1889 a Parigi si tenne il congresso della Seconda Internazionale, che decise di organizzare una grande manifestazione in una data stabilita. La scelta cadde sul 1° maggio, per commemorare la carneficina di Haymarket: il ricordo dei “martiri di Chicago” divenne simbolo di lotta dei lavoratori di tutto il mondo. (...) Il 1° maggio 1898 coincise con la fase più acuta dei “moti per il pane”, con il tragico epilogo di Milano, nei giorni dal 6 al 9 maggio, quando l’esercito di Bava Beccaris cannoneggiò la popolazione inerme, lasciando sul selciato 81 morti e 450 feriti. (...) Finalmente, il 1° maggio 1919 i metallurgici e altre categorie di lavoratori poterono festeggiare il conseguimento dell’obiettivo originario della ricorrenza: le otto ore di lavoro. Ma un formidabile nemico del popolo e dei lavoratori tesseva la sua tela omicida. Nell’ottobre del 1922 Benito Mussolini diventò Presidente del Consiglio, e uno dei primi atti del suo governo cancellò con un colpo di spugna il 1° maggio e il suo significato, maturato in anni di sanguinosissime conquiste dei lavoratori: il 19 aprile del 1923, con un decreto-legge da lui proposto ed approvato dal Consiglio dei ministri, la festività venne abolita ed accorpata alla festa ufficiale del fascismo, che coincideva con il “Natale di Roma”, il 21 aprile, dallo stesso tiranno proclamata. Soltanto l’anno prima, il presidente del Consiglio Facta aveva riconosciuto il 1° maggio come giornata festiva. La scellerata decisione di Mussolini era la logica conseguenza della lotta fascista contro le corporazioni dei lavoratori e dei loro sacrosanti diritti, che già prima della presa del potere si era concretizzata durante il cosiddetto biennio rosso, quando le squadracce in camicia nera si macchiarono di violenze inaudite contro le organizzazioni operaie socialiste e comuniste, con vergognose caccie all’uomo, omicidi e distruzioni, violenze tollerate e persino sostenute dagli organi dello stato liberale: una macchia indelebile nella storia di questo Paese. All’atto formale il tiranno fece seguire atti sostanziali, con operazioni a tenaglia: la milizia fascista venne sguinzagliata per intimidire e aggredire operai e contadini, soffocare ogni manifestazione di protesta nelle fabbriche e nei campi, mentre le autorità di pubblica sicurezza si occuparono di stroncare ogni movimento teso a difendere i diritti dei lavoratori e a prevenire azioni collettive e individuali operanti in tal senso: retate, arresti preventivi, sequestri di materiale e chiusura di fogli e giornali divennero la tetra normalità. Festeggiare il 1° maggio divenne un reato duramente punito. Ma il pugno di ferro del regime non conosceva limiti: nel biennio 1925-26 furono proclamate le cosiddette “leggi fascistissime”, che dichiararono fuorilegge le associazioni sindacali non irreggimentate, vietarono il diritto di sciopero e la serrata. L’anno seguente entrò in opera il famigerato Tribunale Speciale dello Stato, che comminò migliaia di pesantissime condanne: nel solo 1928, per aver celebrato il 1° maggio, sette operai di Trieste, cinque di Verona, tre di Torino e uno di Milano vennero condannati ad oltre 102 anni di carcere. Di fronte a tale spietata durezza, persino il ricordo del 1° maggio del 1921, definito dall’Avanti! “il più tragico, il più tempestoso, il più significativo tra quanti ne ha solennizzati la classe lavoratrice d’Italia”, impallidiva. La volontà del regime di estirpare alla radice il significato più autentico del 1° maggio fu così tenace da sfociare nella psicosi e nella pura idiozia: negli anni Trenta in Romagna gli squadristi irrompevano nelle case in cerca di tortelli, serviti nei giorni di festa. Bisognerà aspettare il crollo del regime e il 1945 perché gli effetti del decreto del 1923 cadessero, e quella ricorrenza tornasse a rappresentare la data simbolo della Festa del Lavoro, liberamente celebrata da milioni di lavoratori. In occasione di questa gloriosa ricorrenza, non sarà quindi inutile ricordare che quella di un Mussolini schierato a fianco del popolo e dei lavoratori è una delle maggiori balle che ancora circolano su quel triste figuro. Giuseppe Costigliola
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“A wave of popular unrest washed over Sicily at the close of the nineteenth century. In town after town, peasants mobilized labor strikes, occupied fields and piazzas, and looted government offices. While the island had a long history of revolt, this marked a new era of social protest. For the first time, women led the social movement and infused the struggle with their own mixture of socialism and spiritualism. The activity began in the autumn of 1892, in the towns surrounding Palermo, in the northwestern part of the island. In Monreale, women and children filled the central piazza shouting “Down with the municipal government! Long live the union!” After attacking and looting the offices of the city council, they marched toward Palermo crying “We are hungry!” waving banners with slogans connecting socialism to scripture. In Villafrati, Caterina Costanzo led a group of women wielding clubs to the fields where they threatened workers who had not joined the community in a general strike against the repressive local government. In Balestrate, thousands of women dressed in traditional clothes and also armed with clubs marched through the streets, demanding an end to government corruption. In Belmonte, Felicia Pizzo Di Lorenzo led fifty peasant women through the town and then gathered in the palazzo comunale, demanding the abolition of taxes, the removal of the mayor, and the termination of the city council. Three days later, when the crowd had grown to six hundred women and men, the mayor and his police broke up the demonstration and arrested the most vocal protestors. In Piana dei Greci, thirty- six women were arrested after they occupied and then destroyed the municipal offices, throwing the furniture into the streets. Soon after the uprising, close to one thousand women there formed a fascio delle lavoratrici (union of workers). The word fascio, “meaning bundle, or sheaf (as in sheaf of wheat),” in this case referred to “a sodality of peasants, miners, or artisans.” They celebrated the founding of the group as they would a religious festival, with music and food, and wove their political and spiritual ideologies together in their speeches. In the words of one woman, “We want everybody to work as we work. There should no longer be either rich or poor. All should have bread for themselves and their children. We should all be equal. . . . Jesus was a true socialist and he wanted precisely what we ask for, but the priests don’t discuss this.” News of the uprisings traveled quickly. Within days, government officials and newspaper reporters arrived from the mainland to witness the disturbances. Adolfo Rossi, a government official who would become the Italian commissioner of emigration, was one of the first to appear on the scene, and his observations circulated in the Roman newspaper La Tribuna in the fall of 1893. From Piana dei Greci, an epicenter of activity, he wrote: “The most serious sign is that the women are the most enthusiastic. . . . Peasant women’s fasci are no less fierce than those of the men.” In some areas, “women who were once very religious now believe only in their fasci,” and “in those areas where men are timid against authority, their wives soon convince them to join the movement of workers.” When the government accused the newly formed Italian Socialist Party of orchestrating the rebellion, party leader Filippo Turati argued that the movement was indigenous and rooted in popular solidarity: “The women, whose role in igniting the insurrection is well known, have abandoned the church for the fasci and it is they who incite their husbands and children to action.” The Italian government responded swiftly. On 3 January 1894, Prime Minister Francesco Crispi (a Sicilian himself) called for a state of siege and sent forty thousand military troops to the island to “contain the socialist threat.” Movement leaders and participants were arrested, beaten, and gunned down in the streets or executed in prison. Yet agitation continued to spread across the island and to the mainland. As popular unrest moved from the South to the North, women continued to play a critical role, leading street demonstrations and riots in small villages and towns throughout Calabria, Basiciliata (sic!), and Puglia and in the cities of Rome, Bologna, Imola, Ancona, Naples, Bari, Florence, Milan, and Genoa. Across Italy, workers in the emerging industrial cities joined with peasants to demand a complete restructuring of society based on socialist principles and filled streets chanting “Long Live Anarchy! Long Live Social Revolution!” In October, Crispi ordered the suppression of all socialist and anarchist groups. A four- year repressive campaign culminated in the fatti di maggio of 1898—the massacre of eighty demonstrators in Milan. By 1900 most of Italy’s peasantry and workers had experienced or heard of this kind of revolutionary struggle. It was inthis climate that mass emigration from Italy took place.”
Jennifer Guglielmo, Living the Revolution. Italian Women’s Resistance and Radicalism in New York City, 1880-1945, p. 9-11
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IN CULO ALL’INCUBO DELL’INCUBAZIONE
Nella foga di trasformarmi nello splendido ed eroico condottiero di popoli stremati che vi guida fuori dall’orrore biologico di questi tempi contaminati verso una terra sterile e priva di qualsiasi parassita infettato da un micete infettato da un batterio infettato da un virus infettato da un prione che al mercato nero del dark web mio padre comprò, dicevo, nella foga di divulgare duro sono stato impreciso nel trasmettervi il concetto di
PERIODO DI INCUBAZIONE DEL CORONAVIRUS
Dunque, per farvi capire cosa sia il periodo di incubazione (dal latino in+cubo, essere disteso dentro) di un determinato patogeno - parassita, fungo, batterio o virus - vi faccio un esempio della conosciuta quotidiana vita di ogni essere vivente.
Gianfoibo esce di casa in una fredda mattina d’inverno e nella fretta di salire sulla sua macchina e non fare tardi a lavoro pesta un enorme stronzo di cane mezzo congelato dalle rigide temperature notturne, appartenente a un alano a cui il padrone ha dato il nome di Enola Gay, in onore del cacciabombardiere B-29 Superfortress che il 6 Agosto del 1945 sganciò la bomba atomica su Hiroshima. Gianfoibo non si è accorto che il carraramato della suola dei suoi scarponi ha sguisciato un mazzo di guizzanti tagliolini marroni sul risvolto dei suoi pantaloni bianchi e quindi sale in macchina, infreddolito nel corpo e nell’anima. La prima cosa che fa dopo aver avviato il motore è sparare dell’aria calda sul parabrezza per disappannarlo e subito dopo immettersi nel traffico cittadino. Qualche neurone in fondo all’area piriforme della corteccia olfattiva vorrebbe avvertire ippocampo e amigdala che forse qualcosa non sta andando per il verso giusto ma Gianfoibo sta pensando alle tette di Scoliandra, la tizia che lavora in amministrazione, e quindi con un sorrisetto tra l’ebete e il salivoso devia il flusso dell’aria calda dal parabrezza ai piedi mezzi congelati. Gianfoibo si trova così a 10 secondi circa dallo scordarsi delle tette di Scoliandra e dal passare tre ore a bestemmiare in un autolavaggio per cercare di togliere la merda di cane spalmata su pedali e tappetini.
Avrete capito che la merda di cane è il patogeno infettivo e il periodo di incubazione è il tempo che intercorre tra il momento in cui esso vi si infila dentro ai calzini penetra nel vostro organismo e quello in cui si manifesta con un tanfo annichilente sintomi patologici.
ORA STATE MOLTO BENE ATTENTI
perché a fronte di un vostro giusto desiderio smodato di informazioni precise, sicure e scientifiche che ognuno di voi esige dagli addetti ai lavori, questi ultimi per essere puntigliosi ed esaustivi devono aspettare di avere
TEMPO CONGRUO DI OSSERVAZIONE
NUMERI GRANDI DA ANALIZZARE
Le giuste critiche che sono state mosse a Burioni sono che lui, tecnicamente, ha fornito dati e previsioni esatti ma estrapolati da un contesto temporale troppo breve e limitato.
Se 10 ballerini novantenni di liscio vanno a mangiare il pesce in una trattoria romagnola, si beccano l’epatite A e muoiono in 9, tecnicamente è corretto dire che c’è stata una mortalità del 90% ma non è corretto dire che l’Epatite A ha una mortalità del 90% perché per potere estrapolare il dato avremmo dovuto far mangiare il pesce guasto a migliaia di uomini e donne, con età e patologie differenti e poi fare un confronto con il numero di morti di persone simili ma che non avevano mangiato il pesce guasto.
Questo è il motivo per cui non ha senso chiedere il tasso di mortalità, anzi, di letalità del Covid-19 a soli due mesi dall’inizio dell’epidemia, come non ha senso fare il paragone col tasso di letalità dell’influenza comune stagionale, poiché i dati precisi su quest’ultima li avremo, forse, a Maggio/Giugno.
Ritornando al PERIODO DI INCUBAZIONE DEL CORONAVIRUS - importantissimo per capire quando una persona comincia a diventare contagiosa - anche qua dovete tenere conto che dobbiamo fare una media tra
Le narrazioni sui presunti primi contatti cioè quando una persona crede di aver preso il virus da qualcun’altro. Mica facile.
Le rilevazioni della concentrazione di virus nel rino-oro-faringe tramite tampone sulla persona infettata (10% di falso positivo, 20-30% falso negativo)
Differenziazione tra sindrome prodromica (sintomi e segni leggeri) e sintomatologia schietta (febbre e tosse)
Siccome i pazienti sono stati solo 80.000, di cui pochissimi esaminati accuratamente e secondo tutti i crismi, in linea di massima la persona può essere infetta dopo
dal primo contatto, con un periodo medio di incubazione di 5,2 giorni (intervallo di confidenza al 95% da 4,1 a 7,0) con il 95° percentile della distribuzione a 12,5 giorni.
Anche se poi, leggendo i dati, vi renderete conto che sono numeri di massima che devono essere confermati con più precisione a livello statistico, discernendo i pazienti per inoculo di agente infettivo, via di inoculazione, tasso di replicazione dell'agente, suscettibilità dell'ospite, età, patologie pregresse o attive e risposta immunitaria. E per questo ci vuole tempo... mesi... ANNI, se si vuole essere seri.
Il PERIODO FINESTRA non è ancora chiaro, quindi non si sa dopo quanti giorni dal contagio il tampone faringeo può rilevare le concentrazioni di virus ma è ovvio che l’augurio migliore che ci possiamo fare è che quella forbice 2-14 possa diventare più precisa e fornire quindi una strategia di contenimento epidemico più efficace... visto che tanto gli italiani nessuno riesce a tenerli in casa per più di due giorni senza che debbano per forza uscire di nascosto a giocare la schedina.
Ora tornate pure a cancellare i messaggi che vi hanno inoltrato su whatsapp in cui vi spiegano come fare prove di respirazione per testare l’elasticità dei vostri polmoni e sapere se siete viruscoronati, il metodo per costruire mascherine di emergenza con carta igienica usata e come non prendere il virus dall’alluminio cancerogeno del deodorante ascellare che vi lascia in eredità il principe Nigeriano amico di donna russa calda vogliosa vicino a voi.
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