#Irene Serini
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Abracadabra Incantesimi di Mario Mieli
Abracadabra Incantesimi di Mario Mieli
Il 10 gennaio è ripresa la Stagione di Fuori Luogo, a La Spezia, con uno spettacolo assurdo e potente, vuoto e denso, concentrato di opposti, come Abracadabra – Incantesimi di Mario Mieli di Irene Serini. (more…)
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Abracadabra – Incantesimi di Mario Mieli, al Teatro della Tosse di Genova, recensione di Daniela Domenici
Abracadabra – Incantesimi di Mario Mieli, al Teatro della Tosse di Genova, recensione di Daniela Domenici
Ieri era la giornata internazionale contro l’omo, bi e transfobia e al Teatro della Tosse di Genova è iniziato il Life Festival, rassegna di cultura LGBTQI, con “Abracadabra” di e con Irene Serini. Prima dello spettacolo Flavia Monceri, docente di filosofia politica, ha parlato di identità e di identificazione, una perfetta introduzione alle tematiche trattate nello spettacolo che Irene Serini…
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[Abracadabra][Irene Serini]
Abracadabra. Incantesimi di Mario Mieli raccoglie i testi degli studi teatrali proposti in questi anni da Irene Serini. Gli studi sono tra loro indipendenti e indagano il pensiero di Mario Mieli non tanto in chiave biografica, quanto piuttosto come lente
Gli studi sono tra loro indipendenti e indagano il pensiero di Mario Mieli non tanto in chiave biografica, quanto piuttosto come lente per fare luce sul nostro tempo. Nei primi tre studi ci si propone di mettere in discussione il concetto di identità: chi la determina? A chi serve? Che cos’è? Nel quarto studio si affronta il legame tra economia e sessualità provando a scoprire quanto, citando…
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#2022#Abracadabra#Abracadabra. Incantesimi di Mario Mieli#Asterisco#Asterisco Edizioni#Italia#LGBTQ#Mario Mieli#Raffaella Colombo#teatro
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I ME CIAMAVA PER NOME: 44.787. Risiera di San Sabba
I ME CIAMAVA PER NOME: 44.787. Risiera di San Sabba
Foto di scena: I me ciamava per nome:44.787 – Renato Sarti © Wanda Perrone Capano
Teatro della Cooperativa 28 gennaio | 2 febbraio
I ME CIAMAVA PER NOME: 44.787 Risiera di San Sabba testo e regia Renato Sarti da testimonianze di ex deportati raccolte da Marco Coslovich e Silva Bon per l’Irsrec FVG con Nicoletta Ramorino, Ernesto Rossi, Renato Sarti e Irene Serini brani musicali Alfredo Lacosegliaz, Mo…
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Teatro della Tosse
Genova – Domenica 31 marzo ore 20:30
MUSICISTI IN SCENA – lezione aperta
Restituzione aperta del corso di formazione artistica per musicisti under 35, sostenuto dal Bando Residenze Artistiche S’illumina – SIAE condotta da Amedeo Romeo e Matteo Manzitti con Pietro Ariotti, Elisa Azzarà, Luana Bucchieri, Cecilia De Lazzaro, Nicolò Di Maio, Dina Eldemardash, Luna Fecchio, Zeffira Garrè, Andrea Nasso, Silvia Tassino e Luca Terzolo.
Il Teatro della Tosse di Genova e Aria Teatro di Pergine presentano in sala Dino Campana domenica 31 marzo alle ore 20:30 una lezione aperta a conclusione del laboratorio Musicisti in scena rivolto a musicisti under 35.
Il laboratorio si proponeva di fornire a musicisti e cantanti gli strumenti necessari per gestire in maniera efficace la loro presenza scenica.
Convinti che per un musicista o un cantante che deve salire su un palco non possa essere sufficiente la tecnica nel proprio strumento, la finalità del laboratorio è stata appunto di curare l’ampliamento delle capacità espressive del musicista con particolare attenzione al modo di relazionarsi con lo spazio scenico e con il pubblico.
Il laboratorio si è svolto da dicembre a marzo e gli allievi hanno incontrato vari artisti e docenti che hanno curato per loro un percorso formativo in tre tappe:
1) Il musicista consapevole
2) Mimesi del gesto iconico
3) Il musicista attore
L’ultimo modulo si conclude con la lezione aperta del 31 marzo dove gli allievi si esibiranno nella messa in scena in forma di studio di Pas de cinq di Maurizio Kagel, di alcune esercitazioni sceniche ispirate al lavoro di Samuel Beckett e di due improvvisazioni fisico/vocali, con la direzione musicale di Matteo Manzitti e la regia di Amedeo Romeo.
Gli allievi, oltre ad Amedeo Romeo e Matteo Manzitti, hanno incontrato i docenti Jörg Hassmann, Michela Lucenti e il Balletto Civile, Yuri D’Agostino, Aida Talliente, Irene Serini, Enrico Campanati, Alessandro Bianchi, Massimo Olcese, Susanna Gozzetti, Fabrizio Casalino, Alessandro Bergallo, Pietro Fabbri e Daniela De Blasio.
Davide Bressanin
Ufficio stampa
Fondazione Luzzati – Teatro della Tosse ONLUS
www.teatrodellatosse.it
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Musicisti in scena – Domenica 31 marzo ore 20:30 Teatro della Tosse Genova - Domenica 31 marzo ore 20:30 MUSICISTI IN SCENA – lezione aperta…
#Alessandro Bergallo#Andrea#Artisti#DICEMBRE#Domenica#Genova#Matteo Manzitti#TEATRO#Teatro della Tosse
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Testo di Rayhana(pseudonimo di un’attrice ed autrice costretta a lasciare l’Algeria dopo che due registi con cui aveva lavorato – Azzedine Medjoubi, direttore del Teatro Nazionale algerino e Ali Tenkhi – sono stati uccisi dagli islamisti); regia di Serena Sinigaglia; traduzione di Mariella Fenoglio; attrici: Matilde Facheris, Carla Manzon, Annagaia Marchioro, Giorgia Senesi, Irene Serini, Marcela Serli, Chiara Stoppa eSandra Zoccolan. Coproduzione ATIR Teatro Ringhiera – Theater tri-buhne Stuttgart.
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Giobbe Covatta ed Enzo Iacchetti in MATTI DA SLEGARE || fino al 5 marzo 2017 || Teatro Vittoria, Roma
Giobbe Covatta ed Enzo Iacchetti in MATTI DA SLEGARE || fino al 5 marzo 2017 || Teatro Vittoria, Roma
MATTI DA SLEGARE di Axel Hellstenius Versione italiana della commedia Elling & Kjell Bjarne Traduzione Giovanna Paterniti con Giobbe Covatta ed Enzo Iacchetti e con Irene Serini, Sara Damonte Scene e costumi Francesca Pedrotti Disegno luci Carlo Signorini Musiche Ugo Gangheri Adattamento e regia Gioele Dix Produzione Centro d’Arte Contemporanea Teatro Carcano e Mismaonda La vicenda dei “matti”…
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#artinconnessione#Commedia#Elling & Kjell Bjarne#Enzo Iacchetti#Giobbe Covatta#Gioele Dix#Matti da Slegare#Roma#Teatro Vittoria
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Italiani veri, al Teatro Bloser di Genova, recensione di Chiara Germak
Italiani veri, al Teatro Bloser di Genova, recensione di Chiara Germak
E’ l’8 febbraio. Non ve ne sarete accorti , ma è iniziato il Festival di Sanremo. Per eccellenza il festival della canzone italiana apprezzato da una buona fetta di spettatori , al di la’ delle differenze culturali, sociali, politiche.
Insomma, piaccia o non piaccia, il Festival è cosa nostra, da tradizione.
Irene Serini e Nicola Alberto Orofino, festeggiano con il pubblico l’evento,…
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Andy Warhol Superstar
Al Teatro comunale di Pietrasanta va in scena Andy Warhol Superstar, regia di Laura Sicignano con Irene Serini. (more…)
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#Andy Warhol#Edie Sedgwick#Factory#Gerard Malanga#Irene Serini#Laura Sicignano#Nico#Pop Art#Velvet Underground
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Andy Warhol Superstar al Teatro Cargo di Voltri, recensione di Daniela Domenici
Dopo il grande successo ottenuto un mese fa al teatro della Tosse è tornato per una sera a Genova, al Teatro Cargo di Voltri, “Andy Warhol Superstar”, lo spettacolo dedicato al grande artista, icona della pop art, a trent’anni dalla morte di Andy e a novanta dalla sua nascita, che Laura Sicignano ha scritto insieme ad Alessandra Vannucchi e di cui è la regista.
Traggo dalla brochure di sala “…ch…
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#alessandra vannucchi#andy warhol superstar#emanuele conte#irene serini#laura sicignano#teatro cargo#voltri
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Theatre in Action
Partiamo da Mogliano Veneto. Questa, la proposta teatrale di Tema Cultura e IF Prana per un Festival che spazierà dal tema delle migrazioni all’immaginario dell’erranza – come fattore culturale di scambio e conoscenza. (more…)
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#If Prana#Irene Serini#La Stanza#Nicola Alberto Orofino#Oscar De Summa#Samuele Boncompagni#Teatro Bresci#Tema Cultura#Theatre in Action
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GENOVA – Teatro della Tosse – Dal 24 al 27 gennaio, ore 20.30 (domenica ore 18.30)
MILANO – Teatro Litta – Dal 5 al 10 febbraio, ore 20.30 (domenica 16.30)
ANDY WARHOL SUPERSTAR
Testo e regia Laura Sicignano
scene e luci Emanuele Conte Con Irene Serini
Produzione Fondazione Luzzati – Teatro della Tosse / Teatro cargo
Dal 24 al 27 gennaio, ore 20.30 (domenica ore 18.30) al Teatro della Tosse lo spettacolo Andy Warhol Superstar testo e regia Laura Sicignano con IRENE SERINI prodotto da Teatro della Tosse / Teatro Cargo.
Lo spettacolo sarà poi in scena a Milano al Teatro Litta dal 5 al 10 febbraio, ore 20.30 (domenica 16.30)
A trent’anni esatti dalla scomparsa del grande artista americano, il Teatro della Tosse dedica uno spettacolo ad Andy Warhol (Pittsurgh, 1928 – New York, 1987).
Con lui si apre l’epoca dell’arte contemporanea, così come la intendiamo oggi. Se nel calendario della musica pop c’è un ante e un post Beatles, l’unico fenomeno culturale e mediatico degli anni Sessanta in grado di rivaleggiare con Warhol, allo stesso modo in quello dell’arte dobbiamo parlare di un “Before Andy” e di un “After Andy”. Soprattutto, Andy Warhol è stato capace di intuire e anticipare i profondi cambiamenti che la società contemporanea avrebbe attraversato a partire dall’era pop, da quando cioè l’opera d’arte comincia a relazionarsi quotidianamente con la società dei massmedia, delle merci e del consumo. Nella Factory, a New York, non solo si producevano dipinti e serigrafie: si cambiava la storia del costume, si faceva cinema, musica rock, editoria, si attraversavano nuovi linguaggi in una costante ricerca d’avanguardia.
Lo spettacolo indaga la biografia intima di Andy a confronto con quella pubblica: la sua curiosità per tutto ciò che era trasgressivo ed estremo e la sua fede cattolica, il rapporto con la madre, con gli USA, con i soldi e il potere, con il sesso e la castità. La sua vita è una fiaba sinistra in cui un bambino povero è trasformato in un principe delle tenebre che soccombe alla solitudine e alla tristezza, in mezzo ad una folla stravagante di cortigiani pazzi. Oppure Andy fu uno straordinario self made man capace di costruirsi un’immagine pubblica in grado di vendere milioni di dollari? Alcuni critici hanno detto che sono il nulla in persona e questo non ha aiutato per niente il mio senso dell’esistenza. Poi mi sono reso conto che la stessa esistenza non è nulla, e mi sono sentito meglio. Being good in business in the most fascinating kind of art.
NOTE DI REGIA
Di Laura Sicignano
ANDY WARHOL SUPERSTAR
vita, opere e immortalità di un mostro americano
Iniziamo dalla morte. AW, dopo una vita eccezionale, morì per una banale malattia a 58 anni. Alla sua morte lasciò 612 time capsules, ovvero 612 scatole di cartone sigillate con la disposizione che fossero aperte 30 anni dopo. Aveva iniziato a confezionare queste scatole poco dopo aver subito un attentato quasi mortale da parte della femminista lesbica Valerie Solanas, che gli sparò al petto in nome del proprio manifesto per l’eliminazione del maschio. Andy sopravvisse all’attentato. Le scatole contenevano oggetti della sua quotidianità, un percorso misterioso della memoria, un diario di cose inutili, in un ossessivo accumulo di oggetti senza graduatoria. Come lo erano gli oggetti da lui ritratti, appartenenti per lo più alla sua infanzia piccolo borghese, di bambino malaticcio e iperprotetto da una madre stravagante, arrivata dal paesino di Mikova, dal secolo precedente, dalla Storia, per rincorrere il sogno americano. Il legame con le sue radici slave viene reciso drasticamente da AW che aderì in pieno al costume USA, diventandone un esponente emblematico.
Consumo, denaro, trasgressione, moda, morte sono le linee che attraversano il nostro spettacolo.
“Tutto ciò che faccio ha a che vedere con la morte”.
Dopo un esordio come grafico pubblicitario, la sua opera diviene ben presto popolare. Ma ciò che fa di Andrew Warola Andy Warhol è la costruzione della sua personale icona: se stesso come opera d’arte. A partire dalla trasformazione del suo aspetto di ragazzo brufoloso e calvo in una maschera iconica inconfondibile.
“Quella stravagante checca proletaria tutta pelle ed ossa con la sua parrucca d’argento”.
Facevano parte di lui ed erano al tempo stesso sue opere le “Superstar”, ovvero i personaggi spesso votati all’autodistruzione, che popolavano le pazze feste alla Factory: Edie, la fragile ereditiera anoressica, morta suicida nell’indifferenza dell’adorato Andy. Freddi Herdko, gettatosi dalla finestra durante una sua performance. Brigid, l’amica di sempre, che lo perseguitava con ossessive telefonate di inutili ciance, per entrambi un modo per riempire il vuoto dell’affollata solitudine delle loro vite. Gerard Malanga, il fedele amante e assistente, che gli regalò idee e aiuto, senza chiedere nulla. Nico, la teutonica venere, glaciale icona dei Velvet Underground, da lui scoperti e prodotti, in un intreccio tra droga, glamour, sadomasochismo, sperimentazione artistica.
Queste e altre comparse popolano lo spettacolo, come palloncini d’argento destinati all’effimero.
“In futuro ciascuno sarà famoso per quindici minuti”.
Nessuno interpreta nessuno. L’attrice si immerge in un ludico anti-racconto, dove la musica elettronica, creata a partire dalla sua stessa voce, dai rumori di scena e da un’unica canzone (Sunday Morning dei Velvet Underground) dialoga con la recitazione; lo spazio scenico viene smontato in forme e colori come un’opera d’arte contemporanea e infine distrutto; il video e le luci citano, senza riprodurlo, il mondo di AW, creando fluttuanti, lisergiche atmosfere. Tutto si impasta, rimanda, gioca, crea cortocircuiti di senso, non rappresenta mai. Al tempo stesso, nulla di quel che viene detto è falso o inventato: davvero una signora sparò ai quadri di AW e lui li ribattezzò, per rivenderli a prezzo maggiorato. Davvero Valerie Solanas sparò a AW. Davvero sua madre disse. “Io sono Andy Warhol”. Eccetera. E’ tutto vero. Ma cosa è vero?
“E senza dubbio il nostro tempo preferisce l’immagine alla cosa, la copia all’originale, la rappresentazione alla realtà, l’apparenza all’essere”.
Negli Anni Sessanta AW, con ironico nichilismo, tratta del rapporto tra arte e mercato, della società dello spettacolo, precorre il protagonismo a tutti i costi, la supremazia dell’immagine, la colonizzazione culturale dell’Impero Americano e la sua decadenza.
“Fare tanti soldi è la miglior forma d’arte”.
Gioca con leggerezza e intelligenza con l’arte come prodotto commerciale e ripetibile in serie e con l’idea che la rappresentazione del reale si confonda con la realtà.
AW fa esplodere l’Io, il Senso, il Senso dell’Arte in milioni di frammenti, display luminosi, schermi televisivi, Polaroid e lustrini.
Questo spettacolo non vuole, non può, rappresentare AW o la sua opera, ma si ispira liberamente ad entrambi in forma non narrativa, ma libera, non logica, ma analogica, come una serie di quadri di un’esposizione POP. Le scene sono titolate come alcune sue opere. Si procede in disordine poetico. Dalla morte alla madre, anch’essa chiusa in una scatola time capsule.
AW nello spettacolo è infantile e violento, amorale più che immorale, un buffone e un genio. Per noi non muore, ma si rende immortale e iconico, self made man, prototipo americano riproducibile all’infinito, che ascende in apoteosi, ma senza Grazia. Superstar, ma come Jesus Christ, quello del musical, avendo gettato via il Sacro e la profondità.
“Non c’è niente da dire su di me. Non sto dicendo niente in questo momento. Se volete sapere tutto su Andy Warhol, vi basta guardare la superficie: dei miei quadri, dei miei film e della mia persona. Dietro non c’è niente”.
Davide Bressanin
Ufficio stampa
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ANDY WARHOL SUPERSTAR a Genova e Milano GENOVA – Teatro della Tosse - Dal 24 al 27 gennaio, ore 20.30 (domenica ore 18.30) …
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Teatro della Tosse dal 17 al 20 maggio
Life Festival – persone oltre il genere
vieni con chi vuoi, vieni come vuoi
TERZA EDIZIONE
PRIMI GIORNI DI PROGRAMMAZIONE
Giovedì 17 maggio ore 21, Sala Trionfo : Abracadabra – incantesimi di Mario Mieli
Venerdì 18 maggio ore 21.00, sabato 19 ore 22, La Claque – PRIMA NAZIONALE : Le donne baciano meglio
Venerdì 18 maggio, ore 20.30, sala Dino Campana: Glam city
LIFE, terza edizione: a partire da giovedì 17 maggio, giornata internazionale contro l’omofobia, fino a domenica 20 maggio un cartellone ricco di spettacoli, incontri, performance, musica, cene colorate, tornei di calciobalilla e laboratori dedicati alla cultura LGBTQI.
In collaborazione con Arci Gay L’Approdo e Coordinamento Liguria Rainbow.
Giovedì 17 maggio ore 21, Sala Trionfo
Abracadabra – incantesimi di Mario Mieli
di e con Irene Serini
organizzazione e produzione Maurizio Guagnetti
luci e suono Caterina Simonelli
in collaborazione con Teatro Out Off
“Tutti gli uomini sono donne e tutte le donne sono uomini”
Sembra un incantesimo. È invece una delle tante frasi magiche racchiuse in Elementi di critica
omosessuale, il testo di Mario Mieli che costituisce il primo mattone su cui si fondano i gender studies.
Mario Mieli fu intellettuale italiano tanto anomalo da venir ricordato principalmente all’estero: uomo, donna, poeta, filosofo, attore, militante, visionario, drogato, frocio, poliglotta,ricchissimo, raffinatissimo, narcisista, alchimista e ladro improvvisato. Fu insomma colui (e colei) che riuscì a racchiudere in sé il senso bruciante dei contrari che si uniscono…
Irene Serini fa rivivere il suo pensiero in scena tramite una bizzarra gestione dello spazio: il pubblico si siede in cerchio e partecipa a un rito magico. L’attrice, vestita da uomo, va delineando la propria identità seguendo un percorso geometrico, metaforico, storico. Svela misteri legati all’identità personale e collettiva; si chiede con dolcezza cosa sia l’identità, chi sia a determinarla, a chi serva… e cosa ci sia oltre.
Venerdì 18 maggio ore 21.00, sabato 19 ore 22, La Claque
PRIMA NAZIONALE
Le donne baciano meglio
di e con Barbara Moselli
regia Marco Taddei
costumi Daniela de Blasio
disegno luci Massimo Calcagno
produzione Fondazione Luzzati Teatro della Tosse
Barbara ha 33 anni quando scopre di essere lesbica. Dopo anni di relazioni con uomini e una vita
dichiaratamente etero, si trova ad aver a che fare con la sua vera natura. Da qui un percorso in compagnia
di diversi personaggi, che la condurranno alla totale accettazione di sé. Il monologo comico, scritto ed interpretato da Barbara Moselli, parte da una doppia esigenza dell’autrice: da una parte il bisogno di raccontarsi, dall’altra quello di affrontare la tematica dell’omosessualità femminile, da sempre poco discussa. Ironico e stravagante, lo spettacolo tocca il tema dell’innamoramento, della metamorfosi personale, utilizzando il palcoscenico come grande camerino all’aperto, in cui il cambiamento d’abito diventa simbolo del cambio di personalità.
Venerdì 18 maggio, ore 20.30, sala Dino Campana
Glam city
dal romanzo di Domenico Trischitta
con Silvio Laviano
scene e costumi Vincenzo La Mendola
regia di Nicola Alberto Orofino
produzione Senzamisura Teatro – Progetto S.E.T.A.
Gerry Garozzo è una ragazzo che sogna di entrare nel mondo dello spettacolo, di fare il trasformista. Ma la Catania degli anni ‘70 gli sta stretta: eleganti negozi di abbigliamento, serate danzanti, concorsi di bellezza e interminabili tornei di tamburello. Per il suo ventunesimo compleanno vola così a Londra dove incrocerà l’astro nascente del Glam Rock, Marc Bolan. Nella torrida Catania, la sua glam city, assieme ad altri variopinti amici tenterà una rivoluzione di costume, fatta di travestitismo e trasgressione.
Biglietti:
spettacoli euro 14, under 28 euro 10; concerto Marti euro 10; Love what u love euro 7 (inclusa una consumazione). PROMO: CON IL BIGLIETTO DI UNO SPETTACOLO DI LIFE IL SECONDO è A PREZZO RIDOTTO.
Davide Bressanin
Ufficio stampa
Fondazione Luzzati – Teatro della Tosse ONLUS
www.teatrodellatosse.it
Cooperativa Battelieri del Porto di Genova
NetParade.it
Quezzi.it
AlfaRecovery.com
Comuni-italiani.it
Il Secolo XIX
CentroRicambiCucine.it
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Stefano Brizzante
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MusicforPeace Che Festival
MusicforPeace Programma 29 maggio
Programma eventi Genova Celebra Colombo
Genova Celebra Colombo
Parte il Life Festival 2018 – persone oltre il genere Teatro della Tosse dal 17 al 20 maggio Life Festival – persone oltre il genere vieni con chi vuoi, vieni come vuoi…
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Tre donne per Atir
Tre donne per Atir
L’11, 12 e 13 dicembre presso Atir Teatro Ringhiera si terrà – Tre donne per Atir – tre serate a sostegno del Teatro Ringhiera, tre diversi sguardi sul mondo femminile con attrici storiche dell’Atir accompagnate da madrine d’eccezione. (more…)
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#Chiara Stoppa#Franca Valeri#Irene Serini#Isabella Santacroce#Lella Costa#Teatro Atir#Tre donne per Atir#Valentina Picello
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Notturno. La ragione al sonno
Notturno. La ragione al sonno
Fino al 18 gennaio al Teatro dei Filodrammatici va in scena Notturno. La ragione al sonno: spettacolo ispirato non senza vigore al best seller di Jonathan Coe, seppur quasi mai all’altezza. (more…)
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#Alice Redini#Filippo Renda#Irene Serini#Jonathan Coe#Luis Buñuel#Recensione Notturno. La ragione al sonno#Simone Weil
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