#Nicola Alberto Orofino
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Ecco "Mi presento così", la nuova stagione del Teatro dei 3 Mestieri di Messina.
Ecco "Mi presento così", la nuova stagione del Teatro dei 3 Mestieri di Messina. Il Teatro dei 3 Mestieri di Messina annuncia "Mi presento così", la nuova stagione 2023/24. Il direttore artistico, Stefano Cutrupi, e il direttore amministrativo, Angelo Di Mattia, dichiarano: "Il Teatro dei 3 Mestieri lavora come sempre mettendo in risalto la drammaturgia contemporanea, con spettacoli intensi e graditi ritorni, come Rosario Palazzolo e Andrea Lupo. Avremo una prima di Tino Caspanello e quella di un artista messinese, Alessio Bonaffini, che chiuderà la nostra stagione. Proponiamo spettacoli diversi, dove si ride e ci si emoziona. Con 'Mi presento così' ci apriamo alla città, augurandoci di coinvolgere tanti messinesi". Il cartellone, che si compone di otto spettacoli, sarà inaugurato sabato 18 novembre alle ore 21.00(replica domenica 19 alle 19.00) con Dancing Paradiso di Stefano Benni (Produzione Mezzaria) e la regia di Giovanni Arezzo. Protagonisti in scena Francesco Bernava, Nicola Alberto Orofino e Alice Sgroi. Il secondo appuntamento in programma (dall'1 al 3 dicembre) è con Non siamo qui (Produzione Compagnia L'Arpa, Statale 114, Teatro Pubblico Incanto), il nuovo spettacolo del regista e drammaturgo Tino Caspanello, con in scena Cinzia Muscolino e Tino Calabrò. Il 20 e 21 gennaio andrà in scena Aramen & Stanum (o del saggio degli dei) di Domenico Loddo e la regia di Christian Maria Parisi (Produzione Teatro Primo), con Silvana Luppino e Domenico Canale. Il 17 e 18 febbraio è in programma Il Circo Capovolto (Produzione Teatro delle Temperie in collaborazione con Teatro dell'Argine), spettacolo di e con Andrea Lupo diretto da Andrea Paolucci, liberamente tratto dal romanzo di Milena Magnani. Il 9 e 10 marzo è in programma Stéfano di Armando Discepolo e la regia di Stefano Angelucci Marino, con Vito Signorile, Tina Tempesta, Rossella Gesini, Paolo Del Peschio e Stefano Angelucci Marino (Maschere BRAT Teatro - Produzione Teatro Stabile d'Abruzzo in collaborazione con Teatro del Sangro e Teatro Abeliano di Bari). Bukowski a night with hank (Produzione Teatro dei Limoni) andrà in scena il 6 e 7 aprile. Lo spettacolo di D. Francesco Nikzad è diretto e interpretato da Roberto Galano con le musiche originali di Antonio Catapano. Il drammaturgo e regista Rosario Palazzolo sarà protagonista il 4 e 5 maggio con il suo spettacolo 'A Cirimonia (Produzione Teatro Ditirammu Palermo). In scena lo stesso Palazzolo insieme a Anton Giulio Pandolfo. La rassegna sarà conclusa da Il Bandito Di Montelepre (Produzione Ass. Cult. I Martogliati), in scena dal 17 al 19 maggio. Lo spettacolo diretto e interpretato da Alessio Bonaffini è liberamente tratto dall'opera in versi "La Vera storia di Salvatore Giuliano" di Ignazio Buttitta. MI PRESENTO COSI: Stagione Teatrale 2023/24 18 e 19 Novembre DANCING PARADISO Di Stefano Benni Con Francesco Bernava, Nicola Alberto Orofino e Alice Sgroi Regia Giovanni Arezzo Produzione Mezzaria 1, 2 e 3 Dicembre NON SIAMO QUI Testo e Regia Tino Caspanello Con Cinzia Muscolino e Tino Calabrò Produzione Compagnia L'Arpa, Statale 114, Teatro Pubblico Incanto 20 e 21 Gennaio ARAMEN & STANUM (o del saggio degli dei) Di Domenico Loddo Con Silvana Luppino e Domenico Canale Regia Christian Maria Parisi Produzione Teatro Primo 17 e 18 Febbraio IL CIRCO CAPOVOLTO Liberamente tratto dal romanzo di Milena Magnani Di e con Andrea Lupo Diretto da Andrea Paolucci Produzione Teatro delle Temperie in collaborazione con Teatro dell'Argine 9 e 10 Marzo STÉFANO Di Armando Discepolo Regia Stefano Angelucci Marino Con Vito Signorile, Tina Tempesta, Rossella Gesini, Paolo Del Peschio e Stefano Angelucci Marino Maschere BRAT Teatro Produzione Teatro Stabile d'Abruzzo in collaborazione con Teatro del Sangro e Teatro Abeliano di Bari 6 e 7 Aprile BUKOWSKI a night with hank Di D. francesco Nikzad Diretto e interpretato da Roberto Galano Musiche originali Antonio Catapano Produzione Teatro dei Limoni 4 e 5 Maggio 'A CIRIMONIA Scritto e diretto da Rosario Palazzolo Con Rosario Palazzolo e Anton Giulio Pandolfo Musiche di Gianluca Misiti Produzione Teatro Ditirammu Palermo 17, 18 e 19 Maggio IL BANDITO DI MONTELEPRE Liberamente tratto dall'opera in versi "La Vera storia di Salvatore Giuliano" di Ignazio Buttitta Diretto e interpretato da Alessio Bonaffini Produzione Ass. Cult. I Martogliati Orari: Venerdì e Sabato ore 21:00 Domenica ore 19:00... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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The Show has (yet) to come / Fringe Festival Roma
The Show has (yet) to come / Fringe Festival Roma
La prima settimana del Fringe Festival di Roma è terminata, con i consueti appuntamenti che mettono in primo piano compagnie emergenti, o più in generale, che hanno voglia di esporsi e presentare i loro spettacoli in un festival, che oltre a rappresentare una vetrina è stato in passato un luogo di incontro e di scambio culturale, teatrale e artistico. Quest’anno il Fringe, in una versione…
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#Alessio Esposito#Diana Ripani#Dino Lombardo#Domenico Loddo#Elena Oliva#Elisa Massari#Fringe Festival#Giorgia Boscarino#Luana Toscano#Madè#Nicola Alberto Orofino#Recensione Attesa#Recensione Casella 17#Recensione Il signor dopodomani#Recensione La felicità#Roberta Amato#Roberto Zorn Bonaventura#Stefano Cutrupi
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Italiani veri, al Teatro Bloser di Genova, recensione di Chiara Germak
Italiani veri, al Teatro Bloser di Genova, recensione di Chiara Germak
E’ l’8 febbraio. Non ve ne sarete accorti , ma è iniziato il Festival di Sanremo. Per eccellenza il festival della canzone italiana apprezzato da una buona fetta di spettatori , al di la’ delle differenze culturali, sociali, politiche.
Insomma, piaccia o non piaccia, il Festival è cosa nostra, da tradizione.
Irene Serini e Nicola Alberto Orofino, festeggiano con il pubblico l’evento,…
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«Non possiamo permettere che ritornino quelle parole (e quegli atti) della vergogna»: una lettera ai direttori
«Non possiamo permettere che ritornino quelle parole (e quegli atti) della vergogna»: una lettera ai direttori (la pubblica Nazione Indiana qui) Siamo studiosi e studiose, scrittori e scrittrici, preoccupati dal dilagare dell’odio nei media italiani. Odio verso le donne, i migranti, i figli di migranti, la comunità Lgbtq. Un odio che è ormai il piatto principale di moltissimi talk show televisivi nei quali vige da tempo la politica dei microfoni aperti, senza nessuna direzione o controllo. E spesso le parole che escono fuori da alcuni dibattimenti televisivi sono parole che mettono fortemente in crisi o addirittura contraddicono l’essenza stessa della nostra Costituzione, il richiamarsi a un patto antifascista e democratico. L’attentato di Macerata, dove un simpatizzante neonazista ha cercato la strage di uomini e donne africani, è qualcosa che ci interroga nel profondo. Le vittime sono diventate il bersaglio di un uomo la cui azione terroristica si è nutrita della narrazione tossica veicolata non solo da internet ma anche dal mainstream mediatico. Dopo quello che è successo non possiamo restare in silenzio. Serve una maggiore assunzione di responsabilità, serve un nuovo patto fra chi fa comunicazione e i cittadini. Le parole di odio, lo abbiamo visto chiaramente, possono tradursi in atti di violenza omicida. Azioni che, acclamate e imitate, rischiano seriamente di innescare una spirale di violenza. Per noi è evidente che il nodo mediatico ha contribuito a produrre e legittimare lo scatenarsi delle pulsioni peggiori. Per questo chiediamo ai media di non prestare più il fianco alla propaganda d’odio, ma di compiere anzi uno sforzo nel contrastarla. Intere fette di società (per esempio i migranti e i figli di migranti) nella rappresentazione mediatica esistono pressoché solo come stereotipo o nei peggiori dei casi come bersaglio dell’odio, contraltare utile a chi fa di una propaganda scellerata il suo lavoro principale. Sappiamo che nei media lavorano seri professionisti che come noi sono molto preoccupati per la piega degli eventi. Servono contenuti nuovi, modalità diverse, linguaggi aperti e trasparenti. Non possiamo permettere che nel 2018, ad 80 anni dalle leggi razziali, ritornino quelle parole (e quegli atti) della vergogna. Dobbiamo cambiare ora e dobbiamo farlo tutti insieme. Ne va della nostra convivenza e della nostra tenuta democratica. Quello che chiediamo non è un superficiale politically correct. Chiediamo invece una presa in carico di un mondo nuovo, il nostro, che ha bisogno di conoscersi e non odiarsi. Antonio Gramsci scriveva: Il vecchio mondo sta morendo. Quello nuovo tarda a comparire. E in questo chiaroscuro nascono i mostri. Dipende da noi non lasciar nascere questi mostri. Dipende da noi evitare che torni lo spettro del fascismo nelle nostre vite. Per farlo però dobbiamo lavorare in sinergia e cambiare i mezzi di comunicazione. E dobbiamo farlo ora, prima che sia troppo tardi. Giulio Cavalli Vanessa Roghi Helena Janeczek Igiaba Scego Sabrina Varani Christian Raimo Paolo di Paolo Michela Monferrini Frederika Randall Graziano Graziani Francesca Capelli Shaul Bassi Loredana Lipperini Shulim Vogelmann Amin Nour Reda Zine Sabrina Marchetti Amir Issa Alessandro Triulzi Francesco Forlani Fiorella Leone Francesca Melandri Ilda Curti Marco Balzano Alessandro Portelli Attilio Scarpellini Filippo Tuena Francesco M.Cataluccio Laura Bosio Gianfranco Pannone Antonio Damasco Franco Buffoni Evelina Santangelo Caterina Bonvicini Lisa Ginzburg Camilla Miglio Emanuele Zinato Andrea Inglese Andrea Raos Maria Grazia Meriggi Alessandra Di Maio Roberto Carvelli Francesco Fiorentino Grazia Verasani Caterina Venturini Alessandra Carnaroli Lorenzo Declich Gennaro Carotenuto Silvia Ballestra Chiara Valerio Marco Belpoliti Paola Caridi Marco Missiroli Alessandro Robecchi Valeria Parrella Nicola Lagioia Enrico Manera Jamila Mascat Maria Luisa Venuta Rossella Milone Giacomo Sartori Antonella Lattanzi Barbara del Mercato Amara Lakhous Rino Bianchi Carola Susani Roberto Carvelli Isabella Perretti Rosa Jijon Davide Orecchio Antonella Lattanzi Simone Giusti Simone Siliani Alberto Prunetti Chiara Mezzalama Elisabetta Mastrocola Teresa Ciabatti Andrea Tarabbia Antonella Anedda Elisabetta Bucciarelli Francesco Fiorentino Paola Capriolo Paolo Morelli Simona Vinci Giorgio Vasta Orsola Puecher Antonio Scurati Vins Gallico Daniele Petruccioli Enrico Macioci Maria Grazia Calandrone Eraldo Affinati Elena Pirazzoli Leonardo Palmisano Emiliano Sbaraglia Maura Gancitano Marco Mancassola Rosella Postorino Alessandra Sarchi Carlo Lucarelli Giorgio Pecorin Gianni Biondillo Ornella Tajani Mariasole Ariot Giorgio Fontana Girolamo Grammatico Francesca Ceci Brunella Toscani Tommaso Giartosio Attilio Scarpellini Simone Pieranni Elisabetta Liguori Giuliano Santoro Orofino di Giacomelli Maria Grazia Porcelli Giovanni Contini Federico Faloppa Federico Bertoni Flaminia Bartolini Dario Miccoli Emanuela Trevisan Semi Alessandro Mari Tommaso Pincio Laura Silvia Battaglia Anna Maria Crispino Andrea Bajani Renata Morresi Francesca Fiorletta Federica Manzon Angiola Codacci Pisanelli Alessandro Chiappanuvoli Società italiana delle Storiche Benedetta Tobagi Giuseppe Genna Fabio Geda Daniele Giglioli Angelo Ferracuti Alessandro Bertante Riccardo Chiaberge Giorgio Mascitelli Gherardo Bortolotti Annamaria Ferramosca Anita Benedetti Letizia Perri Luisella Aprà Masturah Atalas Rosalia Gambatesa Barbara Summa Lorenzo D’Agostino Anna Toscano Fabrizio Botti Chiara Veltri Sergio Bellino Barbara Benini Valentina Mangiaforte Maria Motta Emanuele Plasmati Giuseppe Maimone Paolo Soraci Pina Piccolo Graziella Priulla Leonardo Banchi Valentina Daniele Massimiliano Macculi Susanna Marchesi Corrado Aiello Giovanni Scotto Liliana Omegna Domenico Conoscenti Francesco Falciani Mario Di Vito Ileana Zagaglia Maria Elena Paniconi Antonio Corsi Stefano Luzi Nicola Marino Barbara Lazzarini Antonella Bottero Camilla Mauro Pietro Saitta Gianni Montieri Francesca Del Moro Adam Atik Maurella Carbone Sabrina Fusari Francesa Perlini Antonella Bastari Donatella Libani Alessandra Pillosu Lidia Massari Gianni Girola Andrea Fasulo Lidia Borghi Roberta Chimera Gaetano Vergara Camilla Seibezzi Lisa Dal Lago Nicoletta Mazzi Annamaria Laneri Sandra Paoli Cristina Nicoletta Leonardo De Franceschi Olga Consoli Chiara Barbieri Valentina De Cillis Letizia Perri Angelo Sopelsa Alessandra Greco Simone Buratti Giacomo Di Girolamo MariaGiovanna Luini Costanza Matafù Lorenza Caravelli Elena Maitrel Cavasin Leopoldina Bernardi Donatella Favaretto Simona Brighetti Margherita D’Onofrio Ivana Buono Manuela Olivieri Maria Cristina Mannozzi Helleana Grussi Elisabetta Galeotti Antonio Sparzani (si può firmare qui)
(la pubblica Nazione Indiana qui) Siamo studiosi e studiose, scrittori e scrittrici, preoccupati dal dilagare dell’odio nei media italiani. Odio verso le donne, i migranti, i figli di migranti, la comunità Lgbtq. Un odio che è ormai il piatto principale di moltissimi talk show televisivi nei quali vige da tempo la politica dei microfoni aperti, senza nessuna direzione o controllo. E spesso le…
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Siamo studiosi e studiose, scrittori e scrittrici, preoccupati dal dilagare dell’odio nei media italiani. Odio verso le donne, i migranti, i figli di migranti, la comunità Lgbtq. Un odio che è ormai il piatto principale di moltissimi talk show televisivi nei quali vige da tempo la politica dei microfoni aperti, senza nessuna direzione o controllo. E spesso le parole che escono fuori da alcuni dibattimenti televisivi sono parole che mettono fortemente in crisi o addirittura contraddicono l’essenza stessa della nostra Costituzione, il richiamarsi a un patto antifascista e democratico. L’attentato di Macerata, dove un simpatizzante neonazista ha cercato la strage di uomini e donne africani, è qualcosa che ci interroga nel profondo. Le vittime sono diventate il bersaglio di un uomo la cui azione terroristica si è nutrita della narrazione tossica veicolata non solo da internet ma anche dal mainstream mediatico. Dopo quello che è successo non possiamo restare in silenzio. Serve una maggiore assunzione di responsabilità, serve un nuovo patto fra chi fa comunicazione e i cittadini.
Le parole di odio, lo abbiamo visto chiaramente, possono tradursi in atti di violenza omicida. Azioni che, acclamate e imitate, rischiano seriamente di innescare una spirale di violenza. Per noi è evidente che il nodo mediatico ha contribuito a produrre e legittimare lo scatenarsi delle pulsioni peggiori. Per questo chiediamo ai media di non prestare più il fianco alla propaganda d’odio, ma di compiere anzi uno sforzo nel contrastarla. Intere fette di società (per esempio i migranti e i figli di migranti) nella rappresentazione mediatica esistono pressoché solo come stereotipo o nei peggiori dei casi come bersaglio dell’odio, contraltare utile a chi fa di una propaganda scellerata il suo lavoro principale.
Sappiamo che nei media lavorano seri professionisti che come noi sono molto preoccupati per la piega degli eventi. Servono contenuti nuovi, modalità diverse, linguaggi aperti e trasparenti. Non possiamo permettere che nel 2018, ad 80 anni dalle leggi razziali, ritornino quelle parole (e quegli atti) della vergogna. Dobbiamo cambiare ora e dobbiamo farlo tutti insieme. Ne va della nostra convivenza e della nostra tenuta democratica.
Quello che chiediamo non è un superficiale politically correct. Chiediamo invece una presa in carico di un mondo nuovo, il nostro, che ha bisogno di conoscersi e non odiarsi. Antonio Gramsci scriveva: Il vecchio mondo sta morendo. Quello nuovo tarda a comparire. E in questo chiaroscuro nascono i mostri. Dipende da noi non lasciar nascere questi mostri. Dipende da noi evitare che torni lo spettro del fascismo nelle nostre vite. Per farlo però dobbiamo lavorare in sinergia e cambiare i mezzi di comunicazione. E dobbiamo farlo ora, prima che sia troppo tardi.
Vanessa Roghi Helena Janeczek Igiaba Scego Sabrina Varani Christian Raimo Paolo di Paolo Michela Monferrini Frederika Randall Graziano Graziani Francesca Capelli Shaul Bassi Loredana Lipperini Shulim Vogelmann Amin Nour Reda Zine Sabrina Marchetti Amir Issa Alessandro Triulzi Francesco Forlani Fiorella Leone Francesca Melandri Ilda Curti Marco Balzano Alessandro Portelli Attilio Scarpellini Filippo Tuena Francesco M.Cataluccio Laura Bosio Gianfranco Pannone Antonio Damasco Franco Buffoni Evelina Santangelo Caterina Bonvicini Lisa Ginzburg Camilla Miglio Emanuele Zinato Andrea Inglese Andrea Raos Maria Grazia Meriggi Alessandra Di Maio Roberto Carvelli Francesco Fiorentino Grazia Verasani Caterina Venturini Alessandra Carnaroli Lorenzo Declich Gennaro Carotenuto Silvia Ballestra Chiara Valerio Marco Belpoliti Paola Caridi Marco Missiroli Alessandro Robecchi Valeria Parrella Nicola Lagioia Enrico Manera Jamila Mascat Maria Luisa Venuta Rossella Milone Giacomo Sartori Antonella Lattanzi Barbara del Mercato Amara Lakhous Rino Bianchi Carola Susani Roberto Carvelli Isabella Perretti Rosa Jijon Davide Orecchio Antonella Lattanzi Simone Giusti Simone Siliani Alberto Prunetti Chiara Mezzalama Elisabetta Mastrocola Teresa Ciabatti Andrea Tarabbia Antonella Anedda Elisabetta Bucciarelli Francesco Fiorentino Paola Capriolo Paolo Morelli Simona Vinci Giorgio Vasta Orsola Puecher Antonio Scurati Vins Gallico Daniele Petruccioli Enrico Macioci Maria Grazia Calandrone Eraldo Affinati Elena Pirazzoli Leonardo Palmisano Emiliano Sbaraglia Maura Gancitano Marco Mancassola Rosella Postorino Alessandra Sarchi Carlo Lucarelli Giorgio Pecorin Gianni Biondillo Ornella Tajani Mariasole Ariot Giorgio Fontana Girolamo Grammatico Francesca Ceci Brunella Toscani Tommaso Giartosio Attilio Scarpellini Simone Pieranni Elisabetta Liguori Giuliano Santoro Orofino di Giacomelli Maria Grazia Porcelli Giovanni Contini Federico Faloppa Federico Bertoni Flaminia Bartolini Dario Miccoli Emanuela Trevisan Semi Alessandro Mari Tommaso Pincio Laura Silvia Battaglia Anna Maria Crispino Andrea Bajani Renata Morresi Francesca Fiorletta Federica Manzon Angiola Codacci Pisanelli Alessandro Chiappanuvoli Società italiana delle Storiche Benedetta Tobagi Giuseppe Genna Fabio Geda Daniele Giglioli Angelo Ferracuti Alessandro Bertante Riccardo Chiaberge
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Teatro della Tosse dal 17 al 20 maggio
Life Festival – persone oltre il genere
vieni con chi vuoi, vieni come vuoi
TERZA EDIZIONE
PRIMI GIORNI DI PROGRAMMAZIONE
Giovedì 17 maggio ore 21, Sala Trionfo : Abracadabra – incantesimi di Mario Mieli
Venerdì 18 maggio ore 21.00, sabato 19 ore 22, La Claque – PRIMA NAZIONALE : Le donne baciano meglio
Venerdì 18 maggio, ore 20.30, sala Dino Campana: Glam city
LIFE, terza edizione: a partire da giovedì 17 maggio, giornata internazionale contro l’omofobia, fino a domenica 20 maggio un cartellone ricco di spettacoli, incontri, performance, musica, cene colorate, tornei di calciobalilla e laboratori dedicati alla cultura LGBTQI.
In collaborazione con Arci Gay L’Approdo e Coordinamento Liguria Rainbow.
Giovedì 17 maggio ore 21, Sala Trionfo
Abracadabra – incantesimi di Mario Mieli
di e con Irene Serini
organizzazione e produzione Maurizio Guagnetti
luci e suono Caterina Simonelli
in collaborazione con Teatro Out Off
“Tutti gli uomini sono donne e tutte le donne sono uomini”
Sembra un incantesimo. È invece una delle tante frasi magiche racchiuse in Elementi di critica
omosessuale, il testo di Mario Mieli che costituisce il primo mattone su cui si fondano i gender studies.
Mario Mieli fu intellettuale italiano tanto anomalo da venir ricordato principalmente all’estero: uomo, donna, poeta, filosofo, attore, militante, visionario, drogato, frocio, poliglotta,ricchissimo, raffinatissimo, narcisista, alchimista e ladro improvvisato. Fu insomma colui (e colei) che riuscì a racchiudere in sé il senso bruciante dei contrari che si uniscono…
Irene Serini fa rivivere il suo pensiero in scena tramite una bizzarra gestione dello spazio: il pubblico si siede in cerchio e partecipa a un rito magico. L’attrice, vestita da uomo, va delineando la propria identità seguendo un percorso geometrico, metaforico, storico. Svela misteri legati all’identità personale e collettiva; si chiede con dolcezza cosa sia l’identità, chi sia a determinarla, a chi serva… e cosa ci sia oltre.
Venerdì 18 maggio ore 21.00, sabato 19 ore 22, La Claque
PRIMA NAZIONALE
Le donne baciano meglio
di e con Barbara Moselli
regia Marco Taddei
costumi Daniela de Blasio
disegno luci Massimo Calcagno
produzione Fondazione Luzzati Teatro della Tosse
Barbara ha 33 anni quando scopre di essere lesbica. Dopo anni di relazioni con uomini e una vita
dichiaratamente etero, si trova ad aver a che fare con la sua vera natura. Da qui un percorso in compagnia
di diversi personaggi, che la condurranno alla totale accettazione di sé. Il monologo comico, scritto ed interpretato da Barbara Moselli, parte da una doppia esigenza dell’autrice: da una parte il bisogno di raccontarsi, dall’altra quello di affrontare la tematica dell’omosessualità femminile, da sempre poco discussa. Ironico e stravagante, lo spettacolo tocca il tema dell’innamoramento, della metamorfosi personale, utilizzando il palcoscenico come grande camerino all’aperto, in cui il cambiamento d’abito diventa simbolo del cambio di personalità.
Venerdì 18 maggio, ore 20.30, sala Dino Campana
Glam city
dal romanzo di Domenico Trischitta
con Silvio Laviano
scene e costumi Vincenzo La Mendola
regia di Nicola Alberto Orofino
produzione Senzamisura Teatro – Progetto S.E.T.A.
Gerry Garozzo è una ragazzo che sogna di entrare nel mondo dello spettacolo, di fare il trasformista. Ma la Catania degli anni ‘70 gli sta stretta: eleganti negozi di abbigliamento, serate danzanti, concorsi di bellezza e interminabili tornei di tamburello. Per il suo ventunesimo compleanno vola così a Londra dove incrocerà l’astro nascente del Glam Rock, Marc Bolan. Nella torrida Catania, la sua glam city, assieme ad altri variopinti amici tenterà una rivoluzione di costume, fatta di travestitismo e trasgressione.
Biglietti:
spettacoli euro 14, under 28 euro 10; concerto Marti euro 10; Love what u love euro 7 (inclusa una consumazione). PROMO: CON IL BIGLIETTO DI UNO SPETTACOLO DI LIFE IL SECONDO è A PREZZO RIDOTTO.
Davide Bressanin
Ufficio stampa
Fondazione Luzzati – Teatro della Tosse ONLUS
www.teatrodellatosse.it
Cooperativa Battelieri del Porto di Genova
NetParade.it
Quezzi.it
AlfaRecovery.com
Comuni-italiani.it
Il Secolo XIX
CentroRicambiCucine.it
Contatti
Stefano Brizzante
Impianti Elettrici
Informatica Servizi
Edilizia
Il Secolo XIX
MusicforPeace Che Festival
MusicforPeace Programma 29 maggio
Programma eventi Genova Celebra Colombo
Genova Celebra Colombo
Parte il Life Festival 2018 – persone oltre il genere Teatro della Tosse dal 17 al 20 maggio Life Festival – persone oltre il genere vieni con chi vuoi, vieni come vuoi…
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"Troiane, canto di femmine migranti": esempio di teatro civile
Dedicato alle tragedia delle popolazioni sradicate dalle proprie terre, ed in particolare al calvario delle donne, spazzate via dai venti di guerra. Di donne deportate, offese nel corpo e nell’anima, parla “Troiane, canto di femmine migranti”, elaborazione drammaturgica di Nicola Alberto Orofino.
La riflessione di Orofino guarda al presente, ma parte dai grandi testi classici. Nelle Troiane di Euripide, donne, vittime di guerra, attendono con dolore straziante la loro infima assegnazione come schiave ai vincitori. Quel dolore di ieri rivive oggi e sempre. È il dolore di chi non ha più niente, di chi ha perso la dignità, gli affetti, la propria terra. Quella terra che non esiste più, il cui nome è stato rimosso. Troiane, come donne e uomini di oggi, che devono ricostruire tutto, con quella debole forza di chi è stato cancellato.
Lo spettacolo è dunque un forte esempio di teatro civile.
“Attraverso una storia “antica” che è patrimonio della cultura universale – spiega Orofino – l’opera teatrale prova a parlare agli uomini e alle donne di oggi e del nostro territorio, porta meridionale di quel faticoso progetto politico che si chiama Europa, territorio di scambi e ponti, di scontri e divisioni, ma anche di integrazione fra culture spesso in antitesi. L’arte del teatro mi sembra la più legittimata a riflettere su tutto ciò, perché è arte della contemporaneità fra chi produce relazioni e chi usufruisce di quel rapporto.
“Non intendiamo – conclude il regista- in alcun modo fornire risposte o soluzioni, ma accendere la miccia della consapevolezza, della critica, del ragionamento attorno ad un tema che ci tocca tutti nella nostra dignità di esseri umani. Un intento ambizioso, ma che riteniamo essere un urgente contributo nell’ottica della ricostruzione di nuove fondamenta civiche”.
Il cast annovera Egle Doria, Silvio Laviano, Luana Toscano, Alessandra Barbagallo, Lucia Portale, Marta Cirello.
Costumi e scene di Vincenzo La Mendola, assistente alla regia Gabriella Caltabiano, produzione del Teatro Stabile di Catania in collaborazione con Senzamisura Teatro, Progetto S.E.T.A., La Bottega del Pane.
“Troiane, canto di femmine migranti”: esempio di teatro civile was originally published on Fancity Acireale
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Theatre in Action
Partiamo da Mogliano Veneto. Questa, la proposta teatrale di Tema Cultura e IF Prana per un Festival che spazierà dal tema delle migrazioni all’immaginario dell’erranza – come fattore culturale di scambio e conoscenza. (more…)
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#If Prana#Irene Serini#La Stanza#Nicola Alberto Orofino#Oscar De Summa#Samuele Boncompagni#Teatro Bresci#Tema Cultura#Theatre in Action
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Glam City, al Teatro della Tosse di Genova, recensione di Daniela Domenici
Glam City, al Teatro della Tosse di Genova, recensione di Daniela Domenici
Ieri per la seconda serata del Life Festival, rassegna di cultura LGBTQI, la sala Dino Campana del Teatro della Tosse si è trasformata nella città di Catania grazie a “Glam City”, monologo tratto dal romanzo di Domenico Trischitta, portato perfettamente in scena dal regista Nicola Alberto Orofino con le magiche scene e gli originalissimi costumi di Vincenzo La Mendola a cui vanno i miei primi…
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