#Henri Mondor
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retrogeographie · 11 months ago
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Créteil, l’hôpital Mondor.
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101flavoursofweird · 4 months ago
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Preview for a Rhythm Thief AU:
“Mum!” Charlie rushes across Place Henri-Mondor— towards a woman with long brown hair and a green dress. Inspector Vergier chases after Charlie, shouting about minding the road. He’s laughing, though.
(To Raphael, who has only witnessed the inspector smile once or twice, it’s slightly jarring.)
The woman is juggling a pink box, a Polaroid camera and a purple cane. Was she in some kind of accident…? Never mind— at least she’s alive! 
Raphael has never seen Charlie so happy. Smug and content, yes— but never as overjoyed as Charlie is now.
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trocbuy · 10 months ago
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Trocbuy: Appartement LE CABINET GHT IMMO VOUS PROPOSE : À 10 MN À PIED DU MÉTRO CRÉTEIL UNIVERSITÉ, À 10 MN À PIED DU MÉTRO CRÉTEIL L'ECHAT, COMMERCES, HENRI MONDOR, ET MÉTRO LIGNE 15 DU GRAND PARIS AU 1ER ÉTAGE, UN APPAR...
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entomoblog · 10 months ago
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Inondations, phénomènes météo, variation des températures... Êtes-vous inquiets face au réchauffement climatique ? Posez toutes vos questions
See on Scoop.it - Variétés entomologiques
Posez toutes vos questions à propos de l'éco-anxiété. C'est le sujet de "L'empreinte Carbon(n)e", jeudi sur l'antenne radio de franceinfo.
  #onvousrépond
France Info
Radio France
  Publié le 10/01/2024 15:13
  "Pour y répondre, Frédéric Carbonne est accompagné d'Antoine Pelissolo, psychiatre, chef de service au CHU Henri-Mondor à Créteil et co-auteur de Les émotions du dérèglement climatique (Flammarion), Eric Menassi, maire de Trèbes dans l'Aude, qui a connu d'importantes inondations en 2018 notamment et Sébastien Léas, prévisionniste à Météo France.
  Ils répondront à vos questions de 13h30 à 14h, en direct sur franceinfo."
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stpauldevarces2026 · 1 year ago
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Philippe Langenieux-Villard et André Malraux : début des années 80, Bd Gambetta à Grenoble, salle des assemblées générales de la Chambre de Commerce et d'Industrie de Grenoble, un jeune collaborateur de Michel Bongrand fait le point sur les élections à venir et les nouvelles tendances. Michel Bongrand est alors le cabinet de marketing public le plus réputé en France. Ce jeune collaborateur est manifestement très talentueux : il s'appelle Philippe Langenieux-Villard (PLV). 
Il aime manifestement la communication mais bien davantage la politique. Il a travaillé auprès de
Aymeric Simon-Lorière, alors très prometteur dans la vie publique française. PLV est imaginatif, créatif. Il adore écrire et il écrit remarquablement bien. A cette époque, il a un stylo plume Parker laqué rouge entièrement patiné tellement il s'en sert.
Quelques années plus tard, PLV devient le directeur de la communication de la ville de Grenoble dont il révolutionne les méthodes mises en place avant lui par David Populus. Puis il fera une très belle carrière politique.
Tout au long de ces années, des traits constants. Un intérêt particulier pour André Malraux dont il était capable de mémoire de citer le discours lors de l'entée au Panthéon de Jean Moulin. Beaucoup d'humour. Des relations amicales durables (PLV est le parrain de l'un de nos fils). Et un angle d'approche toujours original pour ses ouvrages. Son récent livre sur André Malraux n'y échappe pas. Tous mes voeux les plus chaleureux de succès.
DB
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villings · 2 years ago
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Hasta que no hayas sido olvidado del todo, no habrás terminado con la tierra. ¡Morir no basta!
Henri Mondor
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gregor-samsung · 3 years ago
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“ Bisogna leggere, bisogna leggere... E se invece di esigere la lettura il professore decidesse improvvisamente di condividere il suo personale piacere di leggere? Il piacere di leggere? Che roba è questa, il piacere di leggere? Domande che infatti presuppongono un gran bell'esame di coscienza! E per cominciare l'ammissione di una verità che si oppone radicalmente al dogma: la maggior parte delle letture che ci hanno modellati non le abbiamo fatte per, ma contro. Abbiamo letto (e leggiamo) per proteggerci, per rifiutare o per opporci. Se questo ci dà un'aria da fuggiaschi, se la realtà dispera di raggiungerci oltre l' "incantesimo" della nostra lettura, siamo però dei fuggiaschi impegnati a costruirci, degli evasi intenti a nascere. Ogni lettura è un atto di resistenza. Di resistenza a cosa? A tutte le contingenze. Tutte: "Sociali." "Professionali." "Psicologiche." "Affettive." "Climatiche." "Familiari." "Domestiche." "Gregarie." "Patologiche." "Pecuniarie." "Ideologiche." "Culturali." "O narcisistiche." Una lettura ben fatta salva da tutto, compreso da se stessi. E, soprattutto, leggiamo contro la morte. E Kafka che legge contro i progetti mercantili del padre, Flannery O'Connor che legge Dostoevskij contro l'ironia della madre ("L'idiota? Solo tu potevi chiedere un libro con un titolo del genere!"), Thibaudet che legge Montaigne nelle trincee di Verdun, Henri Mondor immerso nel suo Mallarmé nella Francia dell'Occupazione e del mercato nero, è il giornalista Kauffmann che rilegge all'infinito lo stesso volume di Guerra e pace nelle prigioni di Beirut, il malato, operato senza anestesia, di cui Valéry ci dice che "trovò qualche sollievo, o piuttosto qualche ripresa delle forze e della pazienza recitandosi, fra due estremi di dolore, una poesia che amava". Ed è, naturalmente, la confessione di Montesquieu, il cui sviamento pedagogico fece coprire di inchiostro pagine e pagine di temi: "Lo studio è stato per me il rimedio sovrano contro l'insofferenza e la noia non avendo io mai avuto pene che un'ora di lettura non abbia dissipato". Ma è, più quotidianamente, il rifugio del libro contro il crepitio della pioggia, il silenzioso bagliore delle pagine nel frastuono cadenzato del metro, il romanzo nascosto nel cassetto della segretaria, la breve lettura del professore quando gli allievi sono interrogati alla lavagna e l'allieva in fondo alla classe che legge di nascosto, in attesa di consegnare il compito in bianco... “
Daniel Pennac, Come un romanzo, traduzione di Yasmina Mélaouah, Feltrinelli (collana Idee), 1998²⁶; pp. 66-67. (Corsivi dell’autore)
[1ª edizione originale: éditions Gallimard, 1992]
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focusonthegoodnews · 4 years ago
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Swedish designer’s new suit aims to improve mobility in Parkinson’s, stroke and celebral palsy patients
Swedish designer’s new suit aims to improve mobility in Parkinson’s, stroke and celebral palsy patients
Good News Notes: “In a renewed hope for patients with Parkinson’s, who often experience tremors through their body, a Swedish engineer has created a suit that can help them significantly reduce such tremors using electronic stimulation. According to makerfairerome.eu, the Exopulse Mollii Suit can improve mobility for people affected by a stroke, Cerebral Palsy, or Parkinson’s disease. How? The…
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zurich-snows · 4 years ago
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Un coup de dés jamais n'abolira le hasard (A Throw of the Dice will Never Abolish Chance) par Stéphane Mallarmé 
Maquette autographe. Selon Henri Mondor, Mallarmé "a écrit lui-même en très hautes lettres, lorsqu'il tenait à ses grandes capitales romaines ou à de grandes italiques, et une petite écriture, lorsqu'il ne voulait, de l'imprimeur, que des petites capitales ou des italiques de format habituel".
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merrilyenspensieve · 4 years ago
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Faut-il s'inquiéter du variant "Henri Mondor", découvert à Créteil et placé sous surveillance ? | LCI https://www.lci.fr/sante/faut-il-s-inquieter-du-variant-henri-mondor-decouvert-a-creteil-et-place-sous-surveillance-2182185.html
C'est l'hôpital où je devais me faire opérer.
Bon finalement, je suis bien contente que ça ai été annulée.
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pangeanews · 5 years ago
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La poetessa amata da Cristina Campo. Chi è Alexia Mitchell? Storia di un enigma letterario
Dietro i gusti di un grande scrittore si rintraccia il profilo di uno stile, perfino di una statura esistenziale. Cristina Campo – e le miriadi di identità dietro a cui si celava – era dedita, per lo più, ai morti. Sono straordinari i suoi esercizi – vera palestra del verbo – dentro l’opera di John Donne, di Efrem Siro, di Emily Dickinson e di Giovanni della Croce, ad esempio. Cercò la parola fiammata, però, con famelica ostinazione, tra i viventi. I dialoghi con María Zambrano, Alessandro Spina, Alejandra Pizarnik, così come le traduzioni di William Carlos Williams, Simone Weil, Katherine Mansfield, questo testimoniano: l’esigenza di una parola viva, incardinata nel sangue dell’oggi.
*
In ogni caso, la lettura è una scelta a cui aderire in virtù di conversione. Un rischio. Se alcune presenze sono miliari – Virginia Woolf, Jorge Luis Borges –, la Campo scova gli isolati, lì si incava. In particolare, mi sorprendono due indicazioni, date nell’ambito dell’attività pubblicistica della Campo, entrambe firmate con il nome autentico, Vittoria Guerrini, trentenne. Il primo, consegnato a un articolo edito su “Il Mattino dell’Italia centrale” il 26 settembre 1952 (entrambi i testi sono raccolti in Sotto falso nome, Adelphi, 1998), s’intitola Poesia e verità ed è dedicato a Henri Mondor (1885-1962), eminente chirurgo e letterato per diletto, accademico di Francia dal 1946, sotto la presidenza di Paul Valéry, autore di studi particolarmente felici tra cui spiccano, tutti in catalogo Gallimard, Rimbaud ou le génie impatient (dida: “ci è voluta la pazienza di un grande conoscitore del cuore e del corpo umani per rivelarci il mistero di un ‘genio impaziente’”), Alain, Précocité de Valéry, Claudel plus intime (quest’ultimo con una nota introduttiva di Saint-John Perse, datata 4 marzo 1955, “dal Mar dei Caraibi, al largo di Saba”, dove il poeta si lancia in un elogio dell’“estrema giovinezza dei grandi poeti, prima dei venticinque anni, dove ci sono i primi incantesimi del lettore”). Per lo più, Mondor è noto per gli scritti intorno a Mallarmé, di cui cura, nel 1945, una prima edizione, edita nella mitica ‘Pléiade’, delle Oeuvres complètes. “Ammiravo in lui l’omaggio che la scienza dà alla poesia”, scrisse – un po’ sbrigativamente – François Mauriac. In Italia di suo c’è nulla, ma la Campo ne è affascinata – forse proprio da una certa virtù nella ‘chirurgia letteraria’ – “uomo competente: che, tornando ogni volta alla poesia dai posti avanzati della verità – la costante presenza della morte, il riaffermarsi invincibile della vita –, è in grado di pronunciare la parola esatta, quella di cui in nessun tempo e luogo si sorride”. Ecco la feritoia in cui s’inabissa CC: la ricerca costante, conturbante, della “parola esatta”, che esattamente dica la vita, certo, ma sorprenda la morte, ne corroda i bordi, risorta. Di questa parola non si sorride – ci risucchia.
*
La seconda annotazione è un rigoglio nel mistero. L’articolo è edito da “Il Corriere dell’Adda” il 20 marzo 1954 ed è una recensione entusiasta a Banchetto nel deserto, opera di una enigmatica Alexia Mitchell. La Campo sceglie come confidente questa poetessa per una riflessione, suprema, sulla morte. “In simile poesia di pietra e luce… ci si ripropone l’inestricabile enigma dell’oggi e del sempre, del labile e del permanente. Così io penso, vedremo dopo la morte: per sempre fusi e per sempre isolati, nella totalità della loro purezza, i fuochi accesi e le pietraie, i giardini lunari e i deserti, e tutte le care figure che presenti e assenti vivificarono o distrussero il nostro tempo umano”. Questa poesia interessa CC perché – così la frase che chiude la recensione – “ci insegna ancora una volta quali colme presenze possa donarci un coraggioso distacco”.
*
La Campo allora Vittoria Guerrini cita di Alexia Mitchell le poesie in inglese, eccone una, tradita:
Oh! Essere un’immagine Un’immagine che si disfa al vento Un’immagine presa e strappata Dalle mani di un bambino…
Dardeggiano i bambini Nel giardino inquieto Tentano l’ultima audacia Prima della notte.
*
Già… ma chi è Alexia Mitchell? Qui viene il bello. Alexia Mitchell non esiste. O meglio. Esiste quel libro, Banquet in the desert, pubblicato da G. Casini in Roma nella collana “Poeti d’oggi”, che contempla anche un testo di Corrado Govoni, edito nello stesso anno, è il 1953, e uno di Giuseppe Valentini. Non esiste altra traccia che questo libro – per altro conservato in pochissime biblioteche italiane – di Alexia Mitchell. Da fonti indirette, scopriamo che Alexia Mitchell è lo pseudonimo di Luisina Milani, “scozzese d’origine”. Di Luisina Milani non esistono tracce bibliografiche.
*
Le uniche notizie della fatidica Mitchell ci giungono da alcune lettere recapitate ai traduttori, Riccardo e Cesarina Gualino, coniugi. Riccardo Gualino, piemontese, fu imprenditore di genio, dalla vita prodigiosa – finì a capo della Lux Film, amico di Visconti e Monicelli, produttore di una sfilza di pellicole leggendarie con Totò, Mastroianni, Gassman, la Magnani, i titani, insomma. Fu mecenate per diletto e poeta al tempo perso. Dalle lettere di Felice Casorati, Libero De Libero, Massimo Bontempelli, Ettore Serra (spiate in case d’asta), che ringraziano Gualino per aver donato loro Banchetto nel deserto, ricavo le rare informazioni su Luisina Milani/Alexia Mitchell.
*
Di fatto, Luisina Milani, detta ‘Lu’, era amica di famiglia. “I Gualino conobbero Lu a Torino negli anni Venti e Cesarina dipinse il suo viso nei primi cartoncini torinesi. Poi l’amicizia continuò a Roma dove anche la Milani si trasferì nel 1931. Al contrario di Mars, Bella, Raja, Vitia e Jessie, Lu Milani non ha mai danzato, composto musica o dipinto, ma è stata sempre vicina a Cesarina fino alla morte. Le sue numerose lettere compongono il ritratto di una donna intelligente, ironica, autonoma e deliziosamente egoista. L’esercizio della traduzione delle opere di Lu spinge Cesarina a esprimersi anche in versi” (in Cesarina Gualino e i suoi amici, Marsilio 1997, a cura di Maurizio Fagiolo dell’Arco e Beatrice Marconi). Trattengo il “deliziosamente egoista”.  
*
I casi sono due. Primo (arcano): Alexia Mitchell è l’ennesimo schermo dietro cui si cela Vittoria Guerrini/Cristina Campo – sarebbe troppo bello, basta compiere piccole cuciture cronologiche (d’altronde, nel 1956, CC pubblica Passo d’addio con Scheiwiller, di fatto la sola raccolta di poesie). Secondo: alla Campo, come sempre, piace spingere nelle piaghe della letteratura, nelle plaghe dell’anonimato, quelle dove si cela l’autentico, l’indicibile. In questa latitanza di identità, in ciò che sfugge, infine, è la poesia. (d.b.)
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williamgunst · 2 years ago
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Araignées, morsures, foules… Pourquoi avons-nous des phobies ?
Araignées, morsures, foules… Pourquoi avons-nous des phobies ?
Publié le 06/02/2022 à 13h02 Modifié le 6 février 2022Par Lucile AndréQu’est-ce qu’une phobie ? D’où viens-tu? Pouvons-nous les surmonter? On fait le point avec le professeur Pelissolo, spécialiste des phobies et chef du service de psychiatrie à l’hôpital Henri Mondor de Créteil près de Paris.La liste des phobies existantes est interminable. Certaines récidivent : agoraphobie (peur des lieux…
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basilepesso · 6 years ago
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Vous remarquerez le choix du "il" en titre pour ne pas donner l'info principale : migrant afghan, ce qui porte dans les derniers mois les meurtres dont deux attentats (Paris 19e / Amsterdam) et crimes divers afghans en Europe à un chiffre impressionnant que je ne reprécise pas ici (juste deux exemples “pour la bonne bouche”, Alençon, France, août dernier ; Rennes, France, 2 jours après) La précision est cela dit, au moins, placée en chapeau. Quel talent.
Basile Pesso, FreeLand, 21 octobre 2 018, 1e diffusion ce jour-là (Fb)
>>>>
"Ce samedi à 6 h 20 du matin, dans un appartement appartenant à une association qui loge des migrants, au 7, rue du Maréchal-Joffre à Nogent, un jeune homme a poignardé ses copains. Ils étaient six personnes à dormir lorsque brutalement un homme se lève, s’arme d’un couteau de cuisine et poignarde « sans motif apparent », selon les témoignages des victimes, quatre de ses amis qu’il avait invités à passer la nuit.
Deux des quatre victimes, poignardées plusieurs fois, ont été transférées dans un état grave à l’hôpital Sainte-Camille à Bry-sur-Marne. Leurs pronostics vitaux ne sont plus engagés. Les deux autres, blessés légèrement, sont sortis des hôpitaux Bichat à Paris et Henri-Mondor à Créteil. L’agresseur aurait été pris « de démence »." Article du Parisien : “Nogent : il poignarde ses quatre copains pendant leur sommeil“
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memoire2cite · 6 years ago
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Créteil la construction de l'Hopital Henri Mondor. construit en 1969 sur des terrains appartenant à un autre hôpital de l’AP-HP: l’Hôtel Dieu de Paris. L'un des 43 hôpitaux de l’AP-HP qui totalise 28 134 lits et 88 125 agents.
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already-14 · 3 years ago
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L'exemplaire offert par Mallarmé à Verlaine
[Stéphane MALLARMÉ, trad. -- Édouard MANET, ill.] -- Edgar POE. Les Poèmes. Bruxelles: Edmond Deman, 1888. Grand in-8 (275 x 190 mm).
Portrait-frontispice et fleuron d'Édouard Manet. Maroquin bleu nuit janséniste signé Huser, dos à nerfs, doublure bord à bord de même maroquin, tranches dorées sur témoins, couverture, étui.
Provenances: de la bibliothèque Paul Verlaine (envoi) -- Pour la lettre, probablement professeur Henri Mondor. ÉDITION ORIGINALE de la traduction de Stéphane Mallarmé, dédiée "À la mémoire d'Édouard Manet". UN DES 800 EXEMPLAIRES SUR VERGÉ DE HOLLANDE, celui-ci le n° 844, portant la mention imprimée au-dessous du numéro: "tiré pour M. S. Mallarmé". TRÈS PRÉCIEUX EXEMPLAIRE OFFERT PAR MALLARMÉ À VERLAINE AVEC UN ENVOI AUTOGRAPHE SIGNÉ sur le faux-titre: "Au très cher Paul Verlaine".
christies.com.cn
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isfeed · 3 years ago
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How AI is helping to make breast cancer history
How AI is helping to make breast cancer history
Thomas Clozel Contributor Share on Twitter Thomas Clozel, M.D., is co-founder and CEO of Owkin, former assistant professor of clinical onco-hematology at Hôpital Henri-Mondor in Paris, and former member of the Melnick Lab at Weill Cornell Medicine in New York. Every October for the last four decades, Breast Cancer Awareness Month has helped to raise visibility of the most prevalent cancer on…
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