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Cinzia Lumiera Eletta nel Consiglio Nazionale dell’Anci: Un Riconoscimento al Servizio del Territorio. Un doppio incarico di prestigio per il consigliere comunale alessandrino della Lega
Alessandria, 20 novembre 2024 – Un nuovo e importante riconoscimento per Cinzia Lumiera, consigliere comunale della Lega ad Alessandria, che è stata eletta nel Consiglio Nazionale dell’Anci
Alessandria, 20 novembre 2024 – Un nuovo e importante riconoscimento per Cinzia Lumiera, consigliere comunale della Lega ad Alessandria, che è stata eletta nel Consiglio Nazionale dell’Anci (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani). Questo incarico di rilievo si aggiunge a quello ottenuto alcune settimane fa nel Direttivo Regionale di Anci Piemonte, confermando il ruolo centrale di Lumiera…
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Il cimitero monumentale di Alessandria grazie alle diverse iniziative di valorizzazione culturale, viene inserito nell’“atlante dei cimiteri italiani”.
Il cimitero monumentale di Alessandria grazie alle diverse iniziative di valorizzazione culturale, viene inserito nell’“atlante dei cimiteri italiani”. Nell’attuale edizione dell’“Atlante dei cimiteri Italiani” presentato alla fiera di settore “TANEXPO” che si è svolta a Bologna dal 4 al 6 aprile, è stato inserito il cimitero monumentale di Alessandria; la pubblicazione è uno degli obiettivi stabiliti nel Protocollo d'Intesa siglato nel 2016 tra Utilitalia-SEFIT (Servizi Funerari pubblici Italiani) e Ministero della Cultura (al tempo era denominato Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo), finalizzato all'individuazione di azioni condivise di promozione turistica e valorizzazione culturale dei cimiteri monumentali e dei luoghi della memoria. Per ogni cimitero è presente una scheda in cui sono comprese informazioni su orari, posizione geografica, curiosità, indirizzi utili, una breve descrizione del sito, una selezione di monumenti e tombe di particolare rilevanza storico-artistica, indicate anche in mappa, e una selezione di monumenti e luoghi della città che presentano legami con quelli individuati all'interno del cimitero. Questo inserimento è un buon risultato corsi conseguito grazie alle iniziative di valorizzazione culturale condotte sul sito cimiteriale cittadino secondo il Patto di Collaborazione sottoscritto tra il Comune di Alessandria e la Sezione di Alessandria di Italia Nostra APS, a cui aderisce la società “Gestioni Cimiteriali s.r.l.” che gestisce i servizi cimiteriali comunali. Sono otto i luoghi del Cimitero Monumentale di Alessandria pubblicati e si riferiscono alle tombe di note famiglie e personaggi cittadini: il compositore e musicista Pietro Abbà Cornaglia in connessione a Palazzo Cuttica di Cassine, sede del Conservatorio “Antonio Vivaldi”; la famiglia Borsalino in relazione al “Borsalino Museum”; l’artista Rodolfo Gambini, la cui tomba era ornata da una statua dello scultore Attilio Strada autore del monumento eretto in memoria del pilota automobilista svizzero Carlo Pedrazzini ubicato in via Pistoia; l’industriale Angelo Verzetti il cui ritratto si trova presso la Pinacoteca dell’Azienda Ospedaliera Universitaria “SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo”, struttura di cui è stato benefattore; il patriota risorgimentale Andrea Vochieri in connessione alla Cittadella dove si trova la cella della sua detenzione; la famiglia Guerci in relazione all’omonima galleria situata tra via San Giacomo della Vittoria e via San Lorenzo; la famiglia Civaglieri Inviziati Sappa, in ricordo di Carlo Inviziati primo mecenate del noto scultore alessandrino Carlo Caniggia, autore del bassorilievo raffigurante “Alessandria che premia le Belle Arti” ubicato nella Sala Giunta del Palazzo Comunale; infine la famiglia Valizone in relazione al Duomo cittadino. Sull’argomento è degna di segnalazione l’intervento svolto in occasione della conferenza d’apertura dott.ssa Renata Santoro, coordinatrice TTL Nazionale di Valorizzazione cimiteri italiani Utilitalia-Sefit e Responsabile Promozione e Valorizzazione cimiteri Torino che proprio per la presentazione della pubblicazione ha trattato il tema: “L'arte e la storia dei cimiteri quale potenziale utile per tutte le realtà”; in quest’ambito sviluppato l’argomento “patrimonio cimiteriale italiano portato alla luce” toccando aspetti sociologici, antropologici, artistici, economici e normativi con l’intento di porre nuove prospettive in merito alle relazioni fra comunità e cimiteri, essendo questi ultimi un vero e proprio “patrimonio” di riferimento; una tematica che coincide con gli obiettivi promossi per la citata opera di valorizzazione del cimitero monumentale di Alessandria.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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"Tornerà", prodotta da Stefano Pain & Friends, vede protagonista Alessandria ed un invito a rialzarsi dopo l'emergenza
Per uscire dall'emergenza Covid-19, commercianti, artigiani, professionisti e amministratori si uniscono in un brano composto da Stefano Pain & Friends
Tante sono le strategie messe in atto per fronteggiare l'emergenza Covid-19 e per sollecitare la comunità a resistere con "pazienza", ma anche a unirsi in un'ideale "coalizione" per risollevarsi, tutti insieme, e iniziare quel percorso di "ritorno alla normalità" che tutto il Paese attende.
Alessandria, in questo, non è da meno e, tra le tante iniziative realizzate, va segnalata una canzone nata da un'idea dei due noti dj's alessandrini Stefano Pain e Francesco Pittaluga, protagonisti, tra l'altro, dell'ultima edizione del Capodanno di Alessandria.
"Tornerà" è il titolo del brano composto da Stefano Pain & Friends, accompagnato da un video che sarà pubblicato sui canali social dell'Amministrazione Comunale e che rientra a pieno titolo nel progetto #alessandriasocial (lanciato proprio in occasione del Capodanno, mediante il quale il Comune promuove eventi e iniziative che valorizzano il protagonismo degli artisti alessandrini).
L'opera è stata completamente realizzata "da casa", con gli interpreti che hanno prestato gratuitamente il proprio contributo in smart working come omaggio alla Città, alla sua resilienza e alla sua capacità di far fronte alle avversità e risollevarsi.
Le parole del testo – che si riportano in calce al comunicato – sono particolarmente significative in tal senso e richiamano, oltre alle difficoltà del momento che tutti stanno vivendo, la voglia di tornare quanto prima alla normalità della vita.
Il testo è stato scritto a sei mani da Stefano Pain, Alessandro Marella e Davide Boveri, mentre l'arrangiamento musicale è stato curato da Matteo Mussoni.
Molte sono le persone coinvolte nella realizzazione del brano che vede tra gli interpreti Stefano Pain, Raimondo Russo, Federico Aime, Mike Patitucci, Cherima Fteita, Francesco Pittaluga, Davide Boveri, Davide Buzzi Langhi, Alessandro Marella, Nicola Imbres e Raul Donovan.
Il "Coro" è composto dalle voci di Martha Miller, Sara Caldarella e Matteo Festa.
Per il Mix&Master Samuele Bernardi & Matteo Mussoni, mentre la comunicazione e video-editing è stata curata da FP Consulting from DDSTAFF.it.
Il video musicale che accompagna il brano è caratterizzato da una serie di immagini mixate della Città di Alessandria con i diversi video-messaggi raccolti di amici, commercianti, artigiani, professionisti… che hanno colto l'importanza di sostenere fattivamente questa proposta.
Il brano – nel veicolare complessivamente un intenso messaggio di speranza e di "ripartenza" per Alessandria – intende inoltre valorizzare l'azione svolta dalla Fondazione Solidal Onlus e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria che, nell'emergenza Covid-19, hanno promosso la raccolta fondi a sostegno degli Ospedali della provincia di Alessandria.
«Il valore aggiunto di questa canzone – dichiara il Sindaco di Alessandria Gianfranco Cuttica di Revigliasco – sta innanzitutto nel profondo senso di coinvolgimento della nostra comunità alla realizzazione del progetto. Per questo ringrazio sentitamente Stefano Pain & Friends per l'idea e per la qualità con cui la hanno concretizzata. Un brano musicalmente eccellente e pieno di quell'ottimismo e quella fiducia che, mediante il riferimento al "tornerà" utilizzato come titolo della canzone, si esplicita nel video realizzato in cui compaiono i tanti amici di Stefano Pain e Francesco Pittaluga. Il ringraziamento quindi si estende a tutti loro, insieme ai commercianti, artigiani, professionisti alessandrini coinvolti: una squadra che, grazie al coinvolgimento della Protezione Civile e pure a due Assessori della nostra Giunta Comunale, testimonia come Alessandria abbia tutte le energie per riprendersi speditamente da questa drammatica emergenza e per guardare alle prossime settimane con rinnovato senso di ottimismo, con la tipica operosità degli alessandrini e con una sana dose di sincero orgoglio cittadino».
«Più volte, con i miei amici e collaboratori, ci siamo chiesti quale poteva essere il nostro contributo per la Città in questo lungo periodo di quarantena – ha spiegato il dj Stefano Pain –. Inizialmente avevamo pensato ad alcune opportunità rivolte più che altro al mondo dei giovani e della movida, ma non ci sembrava abbastanza. Nel corso di una di queste lunghe notti, mentre stavo lavorando su una base, l'ispirazione mi ha portato alla stesura di un primo testo in cui ho messo insieme pensieri e sensazionilegati a questo difficile periodo che certamente sono condivise da molti di noi: la malinconia, la mancanza di libertà, ma soprattutto la voglia di tornare, al più presto, alla nostra quotidianità, la voglia di riprenderci i nostri spazi, il nostro lavoro, i nostri momenti di libertà.
Con i miei collaboratori e amici, Francesco Pittaluga in particolare, abbiamo tentato di trasformare queste note e queste parole nella voce della Città, affiancando nella registrazione voci diverse, dalla lirica al rap per raggiungere un target di pubblico il più ampio possibile. Dove non è arrivata la voce, arrivano le immagini: il video che accompagna le note è la sintesi delle diverse realtà imprenditoriali del territorio che si sono schierate al nostro fianco, a titolo gratuito. Tutti i contributi che ci hanno inviato, ognuno da casa propria, lo ribadisco, sono stati montati insieme per restituire il quadro emozionante di una comunità che non si arrende e che è pronta a ripartire. Ringraziamo di cuore tutte le persone e le istituzioni che ci hanno aiutato e sostenuto in questo progetto: il Comune di Alessandria, La Stampa, Il Piccolo, Radio Gold, Radio Alex, Radio Vertigo One, Andrea Cherian di "Creative Academy", Danilo Rossini e tutti gli amici commercianti e artigiani e professionisti che hanno collaborato alla realizzazione del video ufficiale».
«Tra le diverse componenti della nostra comunità – sottolineano il Vicesindaco Davide Buzzi Langhi e l'Assessore alle Manifestazioni ed eventi Cherima Fteita (a cui Stefano Pain & Friends hanno chiesto di prestare, insieme ad altri, la propria voce nella canzone) – quella degli artisti è, senza dubbio, una realtà importante che, con il proprio operato e le proprie performances, promuove Alessandria in molteplici contesti, anche nazionali e internazionali.
Questa realtà, al pari di molte altre, è stata profondamente colpita dall'emergenza Covid-19 e dall'impossibilità momentanea di svolgere la propria attività artistica. Sotto questo aspetto, il brano che Stefano Pain & Friends hanno composto e realizzato non solo va apprezzato per la qualità musicale e l'alta ispirazione che sapientemente unisce il messaggio veicolato dalle parole con la scelta delle linee melodiche, della componente ritmica e strumentale impiegata e della struttura complessiva della canzone, ma al contempo mette in luce la grande vitalità del mondo artistico alessandrino. Una vitalità che non si ferma di fronte a questa emergenza pandemica e allo sconforto verso l'incertezza del "domani", ma anzi in qualche modo si rafforza e, con il sostegno di tanti amici, esprime il desiderio – o meglio, la convinzione che il linguaggio artistico riesce meglio di altri a trasmettere – che la quarantenadel momento finirà, che Alessandria "dal Covid uscirà", che Alessandria… "tornerà". Come Amministrazione Comunale ci sentiamo al fianco di Stefano Pain & Friends e, nel ringraziarli per quanto hanno prodotto, intendiamo insieme al Sindaco e alla Giunta sostenere le diverse realtà artistiche, creative e culturali della Città che, al pari di quelle produttive, commerciali e artigianali hanno sofferto in queste settimane e meritano ogni attenzione per una celere ripresa della normalità che valorizzi l'intera nostra comunità alessandrina».
Di seguito il testo della canzone "Tornerà"
TORNERÀ (di Stefano Pain & Friends)
Un'altra notte insonne passata in quarantena tanta gente dorme mentre altra trema il suono delle sirene che ti fan pensare a quanti oggi soffrono in un ospedale. Questo virus ci ha voluto allontanare rimane solo uno sguardo per poter parlare. I nostri amici sono diventati nemici ci dicono state distanti se non avete mascherina e guanti. Alessandria è ferma negozi chiusi, piazze vuote e la strada deserta. Tutti uniti per la nostra città aspettando che apra le proprie attività. Dico che la noia è diventata libertà qui il tempo non passa l'hanno messo in pausa lontano dai guai, lontano dai bar. Un sei famoso in una stanza dimmi chi è la star. Io non credo ma ci vedo soltanto una soluzione fermarsi e programmare il futuro della nazione. Mi vedi nei colori perché io vesto di nero io rimango a casa per vedere ancora il cielo. Alessandria città di Gagliaudo, di Umberto Eco dalle grandi industrie, ospedali e università dal Covid 19 uscirà. Tornerà musica e movida la gente per le strade. Abbracciami non è finita. Tornerai. Cullami tra i fiumi riprendi la tua vita. Alessandria tornerà. Musica e movida senza doverci odiare. Abbracciami non aspettare. Tornerà la gente per le strade l'amore respirare. Alessandria Alessandria tornerà Alessandria tornerà. COMUNICATO REDATTO DA [email protected] E DIFFUSO GRATUITAMENTE DA LTC
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ALESSANDRIA. LA GIUNTA CUTTICA E LA DESTRA VOGLIONO USARE I FONDI DEL PNRR PER FARE PROPAGANDA ELETTORALE.
ALESSANDRIA. LA GIUNTA CUTTICA E LA DESTRA VOGLIONO USARE I FONDI DEL PNRR PER FARE PROPAGANDA ELETTORALE.
La “Lupa di Alessandria”, simbolo del monumento agli sprechi alessandrini. Foto Giuseppe Amato/Quotidiano on line Tira una gran brutta aria ad Alessandria, dopo anni di sprechi di cui la famosa statua della “Lupa di di Roma ad Alessandria” rappresenta la punta di un iceberg molto più ampio e profondo, dopo, i milioni promessi dal capogruppo della Lega alla camera, Riccardo Molinari, ed ex…
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Nel 1622 Paul Guldin, un astronomo svizzero di origini ebree convertitosi al cristianesimo, famoso per il Teorema di Pappo-Guldin che permette di determinare la superficie ed il volume dei solidi di rotazione, scrisse un piccolo trattato, Problema arithmeticum de rerum combinationibus. Con molta pazienza aveva calcolato tutte le dizioni generabili con 23 lettere dell’alfabeto latino (dato che u e v venivano usate senza nessuna distinzione) senza considerare il loro senso, la pronunciabilità, ma senza calcolare le ripetizioni. Il caro Guldin aveva calcolato che le parole di lunghezza variabile da 2 a 23 lettere erano più di settantamila miliardi di miliardi, per scrivere le quali sarebbero occorsi oltre un milione di miliardi di miliardi di lettere. Non contento, Guldin calcolò che se si volesse scrivere questo numero su registri di 1000 pagine, a 100 linee per pagina e 60 caratteri per linea, occorrerebbero 257 milioni di miliardi di registri fatti così; se si dovesse collocarli in una biblioteca, di cui l’autore traccia anche la disposizione, l’ampiezza e le condizioni di circolabilità, occorrerebbero delle costruzioni cubiche di 432 piedi di lato (pari a circa 131 metri), ognuna ospiterebbe 32 milioni di volumi, il tutto moltiplicato per 8052122350 biblioteche, che semmai fossero possibili costruire, occuperebbero una superficie più grande dell’intero pianeta Terra, che Guldin calcola possa ospitare “solo” 757213799 biblioteche.
La divertente e memorabile vicenda di Guldin l’ho letta nella mia ultima lettura, un saggio dal titolo La Ricerca della Lingua Perfetta nella cultura europea, di Umberto Eco. Il grande professore, scomparso nel febbraio 2016, è divenuto suo malgrado protagonista di una delle tante vicende particolari che accadono ogni giorno nel nostro Paese. Ad un anno dalla scomparsa infatti, il preside del Liceo Classico Plana di Alessandria, dove Eco ha studiato, insieme ad un gruppo di famiglie e di ex studenti, con il placet di vedova e figli, manda al Comune di Alessandria la richiesta di rintitolazione del liceo al suo illustre studente. Il comune di Alessandria ha una giunta leghista guidata da Gianfranco Cuttica di Revigliasco, storico dell’arte, che rigetta la richiesta di nuova intitolazione, scrivendo in una nota:” Bisogna coniugare lo slancio sotteso alla proposta di reintitolazione dell'istituto con la conservazione della memoria del passato, poiché è non dimenticando che si costruisce il futuro (...) Molti studenti e soprattutto ex erano contrari e quindi abbiamo ritenuto sensato ascoltare la posizione di tanti alessandrini. Non c'è nessuna opposizione a Eco che è un autore che ho letto e amato e con cui ho anche fatto un convegno qualche anno fa (..) La decisione della mia giunta non è stata tirata dalla giacchetta di chi era pro o contro, né da posizioni politiche, semplicemente ci sembra illogico cambiare il nome a un liceo storico che ha più di cent'anni di vita ed è un'istituzione che fa parte della tradizione alessandrina. So che si dirà che è la scelta del sindaco leghista ignorante ma non è questo il caso, ci abbiamo riflettuto e abbiamo cercato di ragionarci nel modo più asettico e obiettivo possibile”.
Detto che per per intitolare un istituto scolastico servono, nell’ordine, votazione del Consiglio d’Istituto e 3 votazioni del Consiglio Comunale, sono andato a vedere chi fosse questo Giovanni Plana. Astronomo, geodeta e matematico, visse tra la fine del 1700 fino al 1864. Nato a Voghera, in provincia di Pavia, studiò a Parigi, fu professore universitario a Torino, e ad Alessandria insegnò artiglieria per qualche anno, prima della chiamata a Torino. Inventò il Calendario Meccanico Universale che, grazie ad un ingegnoso sistema di ruote dentate, catene e viti, è in grado di identificare un giorno qualunque dall'anno 1 fino al 4000: il calendario fornisce anche informazioni riguardanti lunazioni e maree, che per precisione e meccanismi viene considerato il primo computer arcaico del mondo. Fu anche senatore del Regno per una legislatura. Il Liceo Classico Plana tra l’altro adesso accorpa un istituto magistrale, il Saluzzo. La storia ovviamente è arrivata fino alla Commissione Cultura del Senato, che si è detta indignata della decisione del sindaco. Che però promette: "Valuteremo se onorare la memoria di Umberto Eco mediante l’intitolazione di un museo oppure di una nuova istituzione scolastica o culturale che meglio possa valorizzare la persona e le opere dell’illustre concittadino, nel rispetto delle tradizioni e della storia locale (...) Un progetto perché Alessandria ricordi Eco c'è, il mio sogno è riunire in una chiesa del Duecento le tre sedi del museo civico e intitolare questa struttura di grande valore artistico e culturale al professore”
Laconica la risposta del preside dell’Istituto Plana-Saluzzo, che è stato il primo firmatario della proposta: "Come tutti sanno, Alessandria vuole aprire un museo degli scrittori e filosofi Ma soprattutto ogni tre giorni crescono nuove scuole nei prati, come fossero funghi".
Una delle prime e più nobili funzioni delle cose poco serie è quella di gettare un’ombra di diffidenza sulle cose troppo serie. (Umberto Eco, Diario Minimo)
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Alessandria, da "città della paglia" a "città della monnezza?"
In tempi lontani la nostra città era nota come "Alessandria della paglia", per via del fatto che i tetti erano per lo più costituiti da paglia, ma attualmente, se prosegue l'andazzo dei rifiuti abbandonati agli angoli delle strade di periferia, temiamo che possa essere additata come la città della "monnezza". Nella nostra città infatti, il problema dei rifiuti abbandonati fuori dai cassonetti sta dilagando sempre più per cui, se non verranno presi rapidamente dei provvedimenti, fra non molto potrà vantare quel poco entusiasmante primato. La nuova giunta si è insediata da oltre tre mesi ormai, e il timore che si allarghi sempre più l'andazzo dei rifiuti gettati dove capita non è cosa di poco conto, e di pazienza gli alessandrini mostrano di averne sempre meno. E' vero che ci sarebbero gli Ispettori Ambientali ma da anni ormai, da due soggetti ancora sopravvissuti al progetto iniziale, nel 2015, probabilmente a causa del dissesto, vennero completamente azzerati. Il Corpo fu ripristinato all'inizio del 2017dalla giunta Rossa, ma con un solo agente tuttofare, il che significa prosciugare il mare con un bicchiere! Ora, pur considerando la scarsa dotazione di agenti di Polizia Urbana, immaginare che un solo Ispettore Ambientale possa far fronte ad un problema così rilevante come quello sotto gli occhi di tutti è demagogia pura. Certo, l'attuale amministrazione dovrà fare i conti con una miriade di problemi, e tutti indiscutibilmente importanti ma, considerando che l'igiene ambientale è qualcosa che coinvolge tutti, a tutti i livelli, non possiamo aspettare che anche la nostra città anzi, il nostro Comune sia ridotto alla stregua della, cosiddetta, "terra dei fuochi" campana. Più di un esempio indica come la periferia sia di fatto trascurata. Basterebbe citare, oltre al già citato bivacco sotto il ponte Tiziano, lo stato di degrado cui sembrerebbe condannata la piscina comunale, dalla quale provengono i miasmi provocati dall'impudridimento dell'acqua stagnante nelle piscine, per non parlare del laghetto Fotovoltaico, al Cristo, con l'acqua color marrone. Insomma, tutti segnali di abbandono, e questo Alessandria non se lo merita. Uno dei punti cardine del programma del sindaco Cuttica, olte al progetto riguardante l'ampliamento del Tribunale e il recupero della Chiesa di San Francesco presso l'ex Ospedale militare di via Cavour angolo via XXIV Maggio, sarebbe proprio il decoro urbano, per cui l'obiettivo futuro del sindaco attuale sarebbe quello di riorganizzare la raccolta rifiuti puntando sulla tariffa puntuale. Ebbene, con l'amministrazione Fabbio vennero realizzati, con un dispendio di denaro non indifferente, un paio di postazioni con cassonetti a scomparsa, in Piazza della Libertà e in Piazza Madre Teresa di Calcutta. Lì per lì parve la soluzione ottimale, ma nel volgere di pochi mesi, vuoi per guasti meccanici, vuoi perché i vandali (parrebbe quasi che Alessandria ne partorisca in notevole quantità, e tutti quanti noi sappiamo quanto la madre degli imbecilli sia sempre gravida!) si accanirono su quelle due postazioni, resta il fatto che da anni ormai, giacciono abbandonate, muti monumenti al vandalismo imperante. Per quanto riguarda la tariffa puntuale cui aspirerebbe il sindaco Cuttica, con ogni probabilità, piuttosto che sottostare ad un ulteriore salasso causa le inevitabili ulteriori spese riorganizzative, una buona parte di quei rifiuti finirà esattamente come nella su citata terra dei fuochi, ossia, abbandonati dalle auto in corsa, nei sottopassi o nei campi circostanti. In breve, i tentativi di convincere gli utenti che i rifiuti devono essere depositati nei luoghi deputati sono stati, salvo qualche raro esempio, miseramente falliti. L'unico risultato positivo, ma attivo soltanto all'interno del centro storico, si è verificato con la raccolta porta a porta. Troppo caro? E allora si prenda in considerazione la concessione ai privati perché non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca...di parole. Molti, forse troppi i problemi che Cuttica dovrà affontare per cui, auguri Sindaco, ne avrà bisogno! http://dlvr.it/Ppg6WT
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Cuttica su stipendio di sindaco e giunta: "nessun aumento, le retribuzioni le decide la legge"
Cuttica su stipendio di sindaco e giunta: “nessun aumento, le retribuzioni le decide la legge”
Alessandria News Il primo cittadino risponde alla polemica nata sul web in seguito a un articolo comparso su un giornale cittadino: “gli adeguamenti delle indennità dopo la riduzione dovuta al dissesto furono già attuate dal sindaco Rossa nell’ultima fase del suo mandato. Peraltro sindaco e giunta ‘costano’ in tutto come due dirigenti”
AlessandriaNews.it http://ift.tt/2wH6hIN
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ALESSANDRIA.SACRIFICI PER I PROSSIMI 20 ANNI, NON CHIAMATELO DISSESTO, MA RIEQUILIBRIO DEI BILANCI.SUI TRASPORTI GRAVI OMISSIONI DA PARTE DELLA GIUNTA.
ALESSANDRIA.SACRIFICI PER I PROSSIMI 20 ANNI, NON CHIAMATELO DISSESTO, MA RIEQUILIBRIO DEI BILANCI.SUI TRASPORTI GRAVI OMISSIONI DA PARTE DELLA GIUNTA.
La giunta Cuttica non ha nascosto la soddisafazione per l’approvazione del riequilibrio dei bilanci,ma ha dimenticato di avvisare i cittadini che il debito spalmato su 20 anni costerà agli alessandrini lacrime e sangue, qualunque possano essere le giunte che si succederanno a quella attuale di Cdx.
Una recente immagine del sindaco di Alessandria Gianfranco Cuttica di Revigliasco.
Non è…
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ALESSANDRIA. BILANCI: TUTTO DA RIFARE, I CONTI NON TORNANO.
ALESSANDRIA. BILANCI: TUTTO DA RIFARE, I CONTI NON TORNANO.
I conti non tornano, ma a essere coinvolti non sono solo quelli della giunta di centro sinistra, Rita Rossa, ma anche quelli dell’attuale giunta presieduta da Gianfranco Cuttica di Revigliasco. I conti della città di Alessandria sono tutti da rifare almeno così ha deciso la Corte dei Conti dopo l’esame dei bilanci dell’ente.
Il documento di 45 pagine in cui i giudici contabili concludono:…
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Alessandria, 12 novembre 2018 COMUNICATO STAMPA
Restauro degli affreschi di Pietro Sassi a palazzo comunale
Sono in corso i lavori di restauro delle opere pittoriche murarie di Pietro Sassi ubicate negli uffici del gabinetto del Sindaco a palazzo comunale. Le opere, databili alla seconda metà dell’Ottocento rappresentano vedute paesaggistiche dell’Italia (scorci di Alessandria, delle Alpi, della baia di Napoli e del Colosseo). I lavori di restauro stanno attualmente interessando una delle stanze della segreteria del Sindaco dove i restauratori stanno lavorando sul recupero della volta in cui è rappresentata una inedita veduta ottocentesca di Alessandria dalla zona di oltre Tanaro, all’interno di un paesaggio continuo che arriva sino a Genova (ben individuabile la famosa Lanterna). Dalle pitture è stato rimosso l’annerimento diffuso dovuto alla vecchia illuminazione a gas e ai fumi del riscaldamento. A seguito dei sondaggi preliminari è stato asportato il ‘particellato’ e sono stati svolti lavori di consolidamento delle varie parti in pericolo di caduta. Sono state chiuse le crepe e si è proceduto con il ritocco per schiarire ulteriormente le zone annerite e danneggiate da vecchie vernici. In questa sala i lavori, iniziati ai primi di ottobre, si concluderanno tra dieci giorni circa. Si procederà poi ad una verifica delle decorazioni a stucco e dipinte della Sala Giunta e successivamente ad un intervento di ripulitura delle pitture presenti nell’ufficio del Sindaco, già oggetto di un intervento di restauro durante il mandato del sindaco Mirabelli. “Si tratta di un intervento a cui tenevo molto e che nasce dalla volontà di recuperare, nell’anno in cui Alessandria celebra gli 850 anni della sua fondazione, la figura di Piero Sassi, un artista alessandrino di merito, con una produzione estremamente interessante, ancora poco noto al grande pubblico, ma da annoverare fra i più attivi e appassionati paesaggisti piemontesi della seconda metà dell’Ottocento – ha spiegato il sindaco, Gianfranco Cuttica di Revigliasco -. Sassi, nativo di Alessandria, per migliorare la propria situazione professionale lasciò Alessandria per Roma, ma non interruppe mai i rapporti con la sua città d’origine e nel 1886 ottenne l’incarico di decorare con un ciclo di dipinti a tempera la volta e le pareti degli uffici che attualmente ospitano la Segreteria del Sindaco. Sono opere di particolare interesse storico-artistico, non abbastanza valorizzate, che abbiamo voluto restaurare per consentirne la fruizione, concordando nei prossimi mesi con il completamento dei lavori orari e modalità di visita. Questi restauri, inoltre, fanno parte di un progetto più ampio di recupero del palazzo comunale che vedrà a breve anche la partenza dei lavori per il rifacimento del tetto e, spero in un futuro prossimo, di quelli necessari per il ripristino della facciata. In conclusione, per comprendere meglio nel suo complesso l’opera dell’artista, nella primavera del 2019, dedicheremo una grande mostra di approfondimento alla sua figura a Palazzo Monferrato, in collaborazione con la Camera di Commercio di Alessandria. Il recupero del nostro patrimonio artistico rientra nel novero dei ‘doveri’ di un’Amministrazione nei confronti della propria comunità e delle generazioni future per valorizzare spazi e luoghi già significativi di per sé nei quali, fra l’altro, si prendono decisioni importanti per l’amministrazione quotidiana della città”. ALESSANDRIA. RESTAURO AFFRESCHI DI PIETRO SASSI A PALAZZO COMUNALE. Alessandria, 12 novembre 2018 COMUNICATO STAMPA Restauro degli affreschi di Pietro Sassi a palazzo comunale Sono in corso i lavori di restauro delle opere pittoriche murarie di Pietro Sassi ubicate negli uffici del gabinetto del Sindaco a palazzo comunale.
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ALESSANDRIA. SCONTRO SULLA GESTIONE ARAL TRA IL P.D. E L'ASSESSORE BORASIO
ALESSANDRIA. SCONTRO SULLA GESTIONE ARAL TRA IL P.D. E L’ASSESSORE BORASIO
ALESSANDRIA. Il Partito Democratico di Alessandria ha espresso un duro giudizio sulla gestione di Aral della Giunta Cuttica, criticando le le scelte compiute ha attaccato alcune scelte decise dalla maggioranza. Tra i motivi dello scontro la nomina dell’amministratore unico Alessandro Giacchetti.
Il comunicato del Partito Democratico: “Doveva essere il risolutore, mandato dalla provvidenza…
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Alessandria, 16 aprile 2018 Comunicato stampa
I restauri di quattro dipinti della Cappella del SS. Crocifisso nella Cattedrale di Alessandria
La conferenza stampa di oggi, nella Sala Giunta del Palazzo Comunale di Alessandria, è stata finalizzata a presentare un’importante progetto che — nell’anno speciale in cui la Città di Alessandria vive il proprio 850° anniversario fondativo — per un verso, intende valorizzare il patrimonio artistico cittadino e, per altro verso, riguarda uno dei luoghi-simbolo della Città stessa, ossia la Cattedrale e, nello specifico, la Cappella del SS. Crocifisso in cui sono presenti quattri dipinti che saranno oggetto di una significativa azione di restauro. Presenti alla conferenza stampa per illustrare le peculiarità di questi restauri erano il Sindaco della Città, prof. Gianfranco Cuttica di Revigliasco, la Soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo, dott.ssa Egle Micheletto, il Presidente della Consulta per la valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali dell’Alessandrino, ing. Piergiacomo Guala, e il Delegato Vescovile per i Beni Culturali della Diocesi di Alessandria, prof. diac. Luciano Orsini.
Di seguito si riportano le dichiarazioni in merito rilasciate dal Sindaco Gianfranco Cuttica di Revigliasco. «L’iniziativa — nata attraverso una unitarietà di intenti e conseguente collaborazione tra Direzione Beni Culturali della Diocesi di Alessandria, Consulta per la valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali dell’Alessandrino, Amministrazione Comunale e Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo — si evidenzia non solo come meritorio recupero dell’apparato decorativo su tela che interessa la cappella del Crocefisso in Duomo, ma si configura anche come un’ottima opportunità per focalizzare meglio l’operatività di una fiorente bottega artistica alessandrina di fine ‘500 quale quella dei Soleri. Infatti, l’improvvisa rivelazione soleriana — che ha suscitato in me una particolare emozione — si è manifestata lo scorso anno, nei mesi precedenti la mia elezione a Sindaco della Città, proprio durante una funzione religiosa in Duomo allorquando il mio sguardo si incentrò su una della quattro tele della cappella del Crocefisso, ovvero quella raffigurante l’Adorazione dei Magi, riconoscendo in essa qualche cosa che mi era familiare. Dopo poco, quella che era una semplice sensazione si è trasformata in una rivelazione, in quanto quel dipinto denotava puntuali riscontri stilistici e formali con il tema analogo raffigurato in un dipinto custodito nella Chiesa di San Francesco ad Acqui Terme: opera documentata di Raffaele Angelo Soleri, fratello del più famoso Giorgio. Da tale episodio deriva tutto il seguito: il confronto con il dr. Roberto Livraghi, l’interessamento della Consulta per la valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali dell’Alessandrino, così come quello della Diocesi (Direzione Beni Culturali) e il diretto coinvolgimento del Reverendo Parroco del Duomo mons. Gianni Toriggia e l’intendimento di inserire l’ iniziativa nei programmi degli 850 anni di Alessandria. Ritengo infatti che le celebrazioni di questo importante compleanno possano — anzi, debbano — costituire l’occasione per riscoprire la Città e la sua storia e se, in tale circostanza, si delinei la possibilità di far emergere degli inediti o di chiarire meglio determinate situazioni storico artistiche, tanto meglio. Le quattro tele una volta restaurate potrebbero aiutarci a comprendere meglio le dinamiche organizzative e i diversi componenti presenti all’interno della “Bottega Soleriana”. Pur appartenendo tutte ad un ciclo omogeneo e quindi connesso una medesima e coerente commissione — così come paiono suggerirci le analoghe dimensioni, la coerenza iconografica (storie dell’Infanzia di Cristo) e le identiche cornici d’epoca — tuttavia, ad una prima e rapida occhiata, le quattro tele dipinte non sembrerebbero dimostrare una perfetta coincidenza di mano, ma parrebbero interessate da differenti livelli qualitativi e da elementi di riferimento abbastanza eterogenei. Se dunque vi è oggi la soddisfazione per condividere un intervento di restauro che ci aiuterà ancora meglio a focalizzare le peculiarità dei quattro dipinti della Cappella del SS. Crocifisso in Cattedrale, non posso non sottolineare come, a fianco dell’azione di restauro, sia intendimento dell’Amministrazione Comunale — in occasione delle celebrazioni dell’850° anniversario della fondazione della Città —promuovere prossimamente una specifica mostra su Soleri. Una proposta di alto rilievo culturale che rappresenti, per un verso, la correlazione con i restauri dei quattro dipinti nel Duomo e, per altro verso, una ulteriore opportunità di scoperta e apprezzamento del patrimonio di Alessandria per la stessa cittadinanza e per i tanti turisti appassionati di arte e cultura che desideriamo attirare sempre di più in Città e sul nostro territorio». prof. Gianfranco Cuttica di Revigliasco, Sindaco della Città
Con interesse e con piacere, prendo atto e plaudo alla lodevole iniziativa della Consulta per i Beni Culturali di Alessandria, intesa al recupero, restauro e promozione, dei quattro dipinti a olio su tela, raffiguranti soggetti sacri, conservati nella Cappella del Crocefisso della cattedrale di Alessandria. La Consulta, nelle dirette persone del Suo Presidente ing. Piergiacomo Guala e del segretario dr. Roberto Livraghi, si è già per altro, più volte, fatta interprete d’iniziative intese al recupero e alla concreta visibilità del patrimonio sacro, custodito nelle chiese alessandrine di questa diocesi. Ora, ancora una volta con attenta sensibilità e gradita generosità, si presta a ridonare alla collettività non solo locale, ma all’intero mondo degli innamorati del bello, quattro opere pittoriche ben degne di arricchire, dopo il provvidenziale recupero, il tesoro d’arte di cui Alessandria gelosamente custodisce, nel contesto dei numerosi edifici sacri. Auguro alla Consulta e a tutti quelli che amano questa nostra città, di vivere questo particolare momento, come un gesto da imitare, perché diretto non solo alla nostra generazione ma soprattutto a quelle che verranno nel tempo e nei confronti delle quali, noi abbiamo il dovere di conservare ciò che a sua volta abbiamo ricevuto. Diac. prof. Luciano Orsini Delegato vescovile per i Beni Culturali ecclesiastici.
Roberto Livraghi I DIPINTI DELLA CAPPELLA DEL CROCIFISSO NELLA CATTEDRALE DI ALESSANDRIA: UN PROBLEMA ANCORA APERTO. La prima cappella della navata di destra della Cattedrale di Alessandria, dedicata al SS.mo Crocifisso, rappresenta con il suo corredo pittorico uno degli àmbiti meno studiati di una chiesa che in realtà, nei decenni finali del secolo scorso, è stata oggetto di una campagna di indagini storico-artistiche di primaria importanza che, sotto la guida di Carlenrica Spantigati e Giulio Ieni, hanno notevolmente accresciuto le nostre conoscenze sull’edificio e sul patrimonio artistico in esso custodito. La cappella sembra infatti rappresentare in qualche modo un’eccezione in questo panorama di studi: la campagna di restauri che la Consulta ha deciso di finanziare potrebbe dunque apportare qualche ulteriore elemento di conoscenza sull’apparato decorativo dello spazio sacro in questione. Il pittore e scultore Giovanni Battista Rossi, autore di uno studio sulla Cattedrale di Alessandria in occasione dell’inaugurazione dell’edificio attuale [Rossi 1877], ci fornisce una descrizione della cappella del Crocifisso secondo la concezione architettonica e decorativa voluta dall’architetto Leopoldo Valizone nel 1810. Questa organizzazione degli spazi interni alla cappella non sembra essere mutata con il restauro del 187479: quindi è plausibile affermare che l’aspetto attuale della cappella del Crocifisso e il suo apparato decorativo risalgano alla data del 1810 (e quindi alla seconda Cattedrale, che, come noto si colloca cronologicamente tra quella medievale e quella attuale, frutto dei lavori del 1874-79). Quali le principali indicazioni fornite da Rossi? La cappella era di patronato della famiglia Valsecchi: vi erano conservate alcune opere d’arte provenienti dall’antica cattedrale medievale, come le due statue di san Pio V e san Baudolino [Spantigati 1988, p. 112], opera forse della scultore genovese Giacomo Filippo Parodi, 1695. Il crocifisso in legno (fine XV secolo), che dà il nome alla cappella, secondo fonti antiche proviene dalla chiesa di Santa Maria di Castello: è ricoperto da una lamina di rame dalla vita ai piedi, a seguito dei danni prodotti alla superficie lignea originale dalla devozione dei fedeli. Quanto ai dipinti, Rossi riferisce che: “le pareti sono adorne da quattro dipinti ad olio di buon pennello rappresentanti la Nascita, la Presentazione al tempio, la Fuga in Egitto e l’Adorazione dei Magi. Questi dipinti costarono al generoso donatore, padre degli attuali fratelli Valsecchi (Santo Valsecchi), la egregia somma di lire italiane 2000” [Rossi, p. 74]. Da questo passo si dovrebbe desumere che l’apparato decorativo della cappella non fosse preesistente ai lavori del 1810, ma venisse acquistato nella circostanza, per poi costituire una donazione della famiglia al patrimonio della chiesa cattedrale. Purtroppo, il Rossi riferisce il prezzo pagato per i quadri, ma non cita la provenienza degli stessi, né il luogo in cui il Valsecchi li avesse ricuperati. Occorre segnalare, comunque, che la comparsa di queste tele negli anni delle soppressioni napoleoniche, unitamente alla poco probabile derivazione dal patrimonio della cattedrale antica, apre la strada a una pluralità di ipotesi, e dunque a una grande incertezza circa la provenienza delle opere. La testimonianza del Rossi è confermata da un’altra fonte, i Diari del conte Pietro Civalieri di Masio, recentemente pubblicati, ma riferiti a una testimonianza diretta da parte dell’autore, che all’epoca dei fatti era già impegnato nella vita politica e amministrativa cittadina. Riferisce infatti il Civalieri che sul finire del primo decennio dell’Ottocento l’entusiasmo degli alessandrini per il nuovo duomo avesse raggiunto livelli “indescrivibili” e che molti cittadini sull’esempio di Angelo Massola, membro della Commissione Officiosa stabilita per il governo dei lavori di restauro e massimo finanziatore dell’opera, avessero dato vita a una sorta di gara per sostenere gli oneri della ricostruzione. In particolare – affermano i Diari – “un negoziante di questa città chiamato Sante Valsecchi fa edificare e guarnire la capella del Cristo coll’intenzione di spendere sino a 7 mille lire” [Civalieri di Masio, pp. 98-99]. Un secondo riferimento alle tele – sostanzialmente coincidente con le notizie fornite da G.B. Rossi, ma con un tentativo di attribuzione – è contenuto nel lavoro che mons. Giuseppe Amato, canonico del Capitolo, dedicò alla Cattedrale alessandrina nel 1986. L’autore di quello studio così riferisce circa l’arredo della cappella del Crocifisso: “Nella Cappella, dono ancora della Famiglia Valsecchi, vi sono 4 artistiche tele di ignoto, attribuite dai competenti alla Scuola del Bassano (Jacopo da Ponte – fine 1500). Rappresentano: Il Presepio; l’Adorazione dei Magi; La Purificazione; La Fuga in Egitto” [Amato, p. 18]. Non è dato conoscere da quale fonte il canonico avesse tratto l’attribuzione alla “scuola del Bassano”. Importante invece il fatto che mons. Amato riportasse anche il testo di un’iscrizione marmorea in latino, oggi scomparsa, che ricordava l’intervento della famiglia Valsecchi nella decorazione della cappella del Crocifisso. Questa la traduzione: “Nell’anno della redenzione 1810 Santo Valsecchi con volontà pia assunse la spesa della costruzione e decorazione di questa cappella dedicata al Signor Nostro Gesù Cristo crocifisso. I suoi figli, Santo, Antonio e Giacomo, a proprie spese, la restaurarono nell’anno 1879” [Amato, p. 60]. Come già ricordato, non risultano riferimenti alle quattro opere nel più recente lavoro scientifico dedicato alla Cattedrale alessandrina [Spantigati, Ieni, a cura di, 1988], mentre un’interessante fonte può essere rappresentata dalla tesi di laurea di Mario Annone (di cui fu relatore Giovanni Romano), la cui stesura risale ai primi anni Ottanta e si basa sullo spoglio delle Visite pastorali. Nel lavoro di Annone, l’analisi delle due Visite più accurate, quella del 1730 di mons. Giovanni Mercurino Arborio Gattinara e quella del 1760 di mons. Giuseppe Tomaso De Rossi, sembra confermare il fatto che le quattro tele non facessero parte del patrimonio della Cattedrale antica, anche se quest’affermazione non può assumere caratteri di assoluta certezza in quanto in taluni casi i Vescovi fanno riferimento a gruppi di dipinti senza identificarli ad uno ad uno (come invece avviene per quelli giudicati di maggiore importanza). È questo il caso, ad esempio, dei “quattro quadri esistenti nella sacrestia dei Reverendi Canonici”, rilevati da De Rossi, oppure degli “insigni dipinti da un lato e dall’altro della cappella dei Santi Carlo e Ambrogio”. L’assenza dei quattro dipinti nelle principali relazioni episcopali del Settecento viene confermata anche da un inventario redatto il 12 febbraio 1803 dal maire adjoint Domenico Cerruti in occasione della demolizione della Cattedrale [ASAL, ASCAl, Serie III, fald. 1804, Antica Cattedrale. Demolizione. Il maire Cerruti ai consiglieri Sali e Canefri, Alessandria, 12 febbraio 1803]. Il documento, trascritto da Annone e fondamentale per ricostruire la dotazione degli arredi sacri al momento dell’abbattimento della chiesa antica, non riporta alcuna indicazione puntuale a supporto dell’ipotesi di una presenza delle opere prima del 1810, fornendo quindi una conferma indiretta della tesi sostenuta da De Rossi circa l’approdo dei dipinti in Cattedrale solo a seguito della donazione Valsecchi. Bibliografia Giovanni Battista ROSSI, Cenni storici-critici-illustrativi sulle varie vicende della Cattedrale di Alessandria dalla sua fondazione sino ai presenti restauri, Alessandria, 1877 Mario ANNONE, Lo stato degli arredi sacri nell’antica Cattedrale di Alessandria, tesi di laurea, Università degli studi di Torino, Facoltà di Magistero, anno acc. 1980-81, relatore Giovanni ROMANO Giuseppe AMATO, La Cattedrale di Alessandria. Storia e descrizione, Alessandria 1986 La Cattedrale di Alessandria (a cura di C. SPANTIGATI, G. IENI), Alessandria 1988 Pietro CIVALIERI di MASIO, Memorie storiche di Alessandria, parte I, 1759-1821, a cura di Roberto LIVRAGHI, Gianluca IVALDI, Gian Maria PANIZZA, Alessandria 2006
I quattro dipinti della Cappella del SS. Crocifisso in Cattedrale ad Alessandria rappresentano una realtà fino ad oggi poco approfondita che recentemente è divenuta oggetto di attenzione e di studio, anche grazie alla sensibilità e agli interessi storico-artistici del Sindaco di Alessandria, prof. Gianfranco Cuttica di Revigliasco. La Consulta alessandrina, in coerenza con i suoi scopi sociali e soprattutto con un’azione ventennale per la valorizzazione dei beni culturali alessandrini, aderisce in modo convinto a questo nuovo progetto di restauro con l’obiettivo di contribuire ad accrescere le conoscenze su un ambito artistico e pittorico che potrebbe rivelarsi di grande interesse. In questo nuovo impegno considero fondamentale avere accanto i nostri tradizionali compagni di viaggio istituzionali, e cioè la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio, che da pochi mesi ha attivato una propria sede ad Alessandria, l’Ufficio Beni culturali della Diocesi di Alessandria, nonché la Parrocchia della Cattedrale, responsabili del bene oggetto di questo intervento. Desidero infine esprimere l’auspicio che questo nuovo restauro sostenuto dalla nostra Consulta possa essere inserito nelle iniziative di natura culturale che accompagnano la celebrazione degli 850 anni di fondazione della città di Alessandria, un evento di grande rilievo che tutti insieme abbiamo il dovere di riempire di contenuti, non solo di occasione ma destinati a durare e produrre frutti nel tempo.
Piergiacomo Guala Presidente della Consulta per la valorizzazione dei beni culturali dell’Alessandrino
Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di Alessandria Asti e Cuneo
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SEDE OPERATIVA: Piazza San Giovanni, 2 – 10122 Torino – SEDE LEGALE: Cittadella – Via Pavia, 2 – 15121 Alessandria http://www.sabap-al.beniculturali.it Email: [email protected] Pec: [email protected] Tel. +39.011.195244 – Fax +39.011.5213145 – CF: 80090770019 – CODICE IPA: RBGM6N I restauri dei quattro dipinti della Cappella del SS. Crocifisso nella Cattedrale di Alessandria
Le principali notizie riguardanti la Cappella del Santissimo Crocifisso, eretta tra 1808 e 1810 nel contesto di riedificazione del duomo cittadino ad opera di Cristoforo Valizzone, sono contenute nei Cenni storici, critici, illustrativi sulle varie vicende della Cattedrale di Alessandria dalla sua fondazione sino ai presenti ristauri di Giovanni Battista Rossi, del 1877: e proprio ai “presenti ristauri” – quelli attuati tra 1874 e 1877 circa – si deve la conformazione attuale della cappella. Già di patronato della famiglia Valsecchi nel 1810, a quella data essa era dotata di un ricco cancello d’accesso in ferro, oltre il quale due piccole scale laterali di “bella e agiata forma” conducevano a un “pianerottolo” sul quale s’innalzava il Crocifisso: oltre alla venerata scultura lignea, opera del XV secolo che la tradizione alessandrina dice proveniente da Santa Maria di Castello, costituivano il maggior pregio artistico dell’ambiente due seicentesche sculture in marmo raffiguranti il Pontefice San Pio V e San Baudolino inginocchiati in adorazione del Cristo, poi rimosse e trasferite nell’ambulacro della cattedrale. Nel 1810, annota sempre il Rossi, le pareti della cappella già accoglievano le quattro tele raffiguranti “la Nascita [ossia l’Adorazione dei Pastori], la Presentazione di Gesù al Tempio, la Fuga in Egitto e l’Adorazione dei Magi”: dipinti, oggi riferiti all’ultimo quarto del Cinquecento e attribuiti ad ambito veneto – alla scuola di Jacopo da Ponte detto il Bassano – , “che costarono al generoso donatore” Santo Valsecchi “la egregia somma di lire italiane 2000”, in aggiunta a quanto elargito per il restante abbellimento dell’ambiente. Il Rossi non manca di sottolineare, in merito, lo “spirito di grande patriottismo santificato dall’amore di religione” comunicato dalla cappella, scrigno di “personaggi e oggetti nostrani”: il venerato Crocifisso, innanzitutto, e le citate statue dell’alessandrino Pio V e del protettore San Baudolino, provenienti dall’altare maggiore della cattedrale demolita nel 1803. Istituita con decreto vescovile nel 1874 la “Commissione per i restauri della chiesa cattedrale”, ha inizio per il duomo cittadino una nuova, cruciale fase: quella del restauro o, piuttosto, della ricostruzione della chiesa ad opera di Edoardo Arborio Mella nelle forme a noi note. In questo contesto, pressoché terminati i lavori murari, hanno inizio nel 1877 i restauri dei dipinti mobili: tra le note del Rossi, non mancano accenti di vivo rammarico per quanto allora eseguito sul dipinto di maggior pregio della cattedrale, il San Pietro in cattedra di Callisto Piazza, affidato a un “avventuriere, che arrivò in questa città col grido di pittore”, ai quali fanno da contrappunto le lodi riservate ai restauratori di altre opere, tra cui proprio le tele della Cappella del Crocifisso. I quattro dipinti, affidati a un ignoto artista alessandrino, furono “ridotti quasi alla natia freschezza […], non già con rinnovamento di tinte e di colorito, sibbene con quegli agenti chimici che l’arte del buon ristauro soltanto può somministrare”: cenni a una nascente disciplina, negli anni di formazione di una coscienza del restauro in senso moderno. Gli eredi di Santo Valsecchi, ancora titolari del patronato della cappella, “emulando onorevolmente la Commissione dei Restauri” vi accrebbero “lustro e decoro” sostituendo i mattoni con marmi bianchi di Carrara alle due scalette che conducono al Crocifisso e riprendendo le varie dorature dell’ambiente. Un secolo più tardi, negli anni Settanta, come ricordato dalla targa in marmo affissa alla parete sinistra della cappella, i coniugi Paola e Ferdinando Corradi ne sostennero il restauro completo: il pittore Piero Vignoli fu allora incaricato del restauro della decorazione pittorica e del Crocifisso, mentre a Luigi Frascaroli spettò il recupero della gradinata e delle altre modanature plastiche dell’ambiente. Se l’importante Crocifisso ligneo è stato oggetto di un ulteriore, recente intervento ad opera di Eugenio Gritti di Bergamo nel più ampio contesto di recupero della cattedrale sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, il prossimo restauro delle quattro tele dedicate all’Infanzia di Cristo, che sarà effettuato grazie al sostegno della Consulta per la valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali dell’Alessandrino, non solo sarà occasione di completamento dell’azione di tutela sull’apparato mobile della cappella, che vede ancora una volta operare in sinergia la Soprintendenza, la Diocesi e la Città, ma anche di conoscenza, forse anche di aggiornamento critico, con un possibile dibattito attorno all’attuale attribuzione alla scuola di Bassano.
ALESSANDRIA. RESTAURO DI QUATTRO DIPINTI DELLA CAPPELLA DEL SS. CROCEFISSO NELLA CATTEDRALE DI ALESSANDRIA. Alessandria, 16 aprile 2018 Comunicato stampa I restauri di quattro dipinti della Cappella del SS. Crocifisso…
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ALL’INIZIO FU LA POLITICA A DIVIDERE LE PERSONE, I FORNI VENNERO DOPO NELL’INDIFFERENZA GENERALE.
PRIMA DI TUTTO VENNERO A PRENDERE GLI ZINGARI.
E FUI CONTENTO PERCHE’ RUBACCHIAVANO.
POI VENNERO A PRENDERE GLI EBREI,
E STETTI ZITTO PERCHE’ MI STAVANO ANTIPATICI.
POI VENNERO A PRENDERE GLI OMOSESSUALI,
FUI SOLLEVATO PERCHE’ ERANO FASTIDIOSI.
POI VENNERO A PRENDERE I COMUNISTI,
NON DISSI NIENTE,PERCHE’ NON ERO COMUNISTA.
UN GIORNO VENNERO A PRENDERE ME,
NON C’ERA RIMASTO NESSUNO A PROTESTARE.
CI SEDEMMO DALLA PARTE DEL TORTO VISTO CHE TUTTI GLI ALTRI POSTI ERANO OCCUPATI.
Il Consiglio Comunale ha convertito l’ordinanza anti anti accattonaggio di luglio inserendola nel regolamento di Polizia Urbana ed esteso le aree contro l’elemosina che converte l’ordinanza presentata a luglio, estende le aree in cui non è possibile chiedere una multe e la confisca di quanto posseduto dal questuante.
Il segretario della Lega Matteo Salvini in visita alla spiaggia ‘fascista’ Punta Canna di Chioggia.
ALESSANDRIA. Attenzione gente di Alessandria, il solo tendere il braccio per dare la mano ad un amico o a un conoscente potrebbe costarvi caro, infatti l’introduzione nel regolamento contro l’accattonaggio prevede che il solo gesto di stendere il braccio con la mano aperta potrà essere considerato come una illecita richiesta di elemosina.
Il Consiglio Comunale ha provveduto a inserire la norma anti accattonaggio all’interno del Regolamento di Polizia Urbana, rendendone quindi l’effetto permanente fino a una nuova modifica.
Un provvedimento invocato a gran voce dalla quella parte di cittadini, che identificano nella questua uno degli elementi che rendono la città meno sicura.
Il provvedimento è stato approvato dalla maggioranza con urgenza in previsione delle elezioni politiche del 4 marzo,che porterebbero nelle aspettative della giunta acqua al mulino della lega.
Due emendamenti,accolti dalla maggioranza e presentati dal presidente del Consiglio Comunale e di Alessandria Migliore, Emanuele Locci, inaspriscono la lotta ai questuanti: “l’accattonaggio sarà ora vietato oltre che negli spazi già individuati dalla precedente ordinanza (piazza Libertà, Garibaldi, Gobetti, piazzale Berlinguer, piazza Madre Teresa di Calcutta), anche presso le intersezioni stradali, nelle aree adibite a parcheggio, all’interno o in prossimità delle aree mercatali, nelle aree prospicienti la stazione ferroviaria, nelle aree prospicienti gli ospedali e le case di cura, davanti o in prossimità dei cimiteri e all’accertamento della violazione consegue l’applicazione della sanzione amministrativa accessoria della confisca amministrativa del denaro che costituisce il prodotto o il profitto della violazione, come disposto dall’art. 20 della Legge 689/81, previo sequestro cautelare ai sensi dell’art. 13 della stessa Legge invece che fare solo una semplice multa”.
Con l’ordinanza di luglio sono state accertate 46 violazioni : 10 per accattonaggio molesto e 9 per l’attività di parcheggiatore abusivo elevando contravvenzioni per importo di circa 10 mila euro “virtuali”, perché in realtà nessuna di queste somme sono state incassate”.
Le critiche sono giunte dal mondo del sociale, dalle opposizioni e da cittadini indignati per quella che è considerata una guerra ai poveri e non alle cause che provocano la povertà, uniti nel considerare il nuovo regolamento vessatorio nei confronti di chi fa la questua non molesta,che si limita a stendere una mano per chiedere un aiuto, in maniera non molesta o pericolosa, problematico perché lederebbe il diritto di chi desidera fare la carità per strada, inutile da un punto di vista della deterrenza e incapace di toccare nel profondo il tema della sicurezza, concentrando l’attenzione su di un provvedimento che finirebbe per colpire le vittime di eventuali racket legati alla raccolta dell’elemosina e non gli sfruttatori.
A margine: La guerra del Conte:
Il sindaco,”Conte” Gianfranco Cuttica di Revigliasco, alla testa dell’esercito reale,contro l’elemosina e gli elemosinanti, �� partito per la nuova crociata contro i poveri,ma non contro le povertà, gli straccioni fastidiosi,i questuanti palestrati e neri, gli accattoni che occupano il centro cittadino.
Nessun luogo,nessuna persona è terza in questa guerra dichiarata dal clan moralizzatore che vede il “Conte” in prima linea nella battaglia per la sicurezza, il decoro urbano e la grande bellezza senza poveracci vestititi di stracci, tutti sono coinvolti: belli e brutti,colpevoli e innocenti, guardie e ladri,poeti e Santi.
L’imminente campagna elettorale esige che il dramma personale sia accompagnato da vittime sacrificali sull’altare del decoro,sangue sulla punta della lancia dei condottieri in divisa verde, strade lastricate dalla vergogna di essere poveri,perché essere poveri non è solo una vergogna,ma un reato e come tale va punito e esposto alla pubblica gogna.
Povero,povero povero sono povero e devo nascondermi,la vergogna rincorre i miei pensieri” Conte”, se mi prendono sono guai,sono la feccia,la faccia sporca della città, il pericolo per la faccia buona della borghesia che ruba e accusa, sono povero “Conte” e povero è un reato più grave del furto e dell’inganno,quello che conosci bene e fai finta di dimenticare: Io,”Conte” chiedo una monetina e mi accontento; chi mi combatte ha rubato 50 milioni di euro di fondi pubblici allo stato e va in giro a raccontare che il “pericoloso” sono io,”Conte”, ma se la monetina che io chiedo da così fastidio allora perché anche a me non fai rubare 50 milioni di euro in modo che io non debba più chiedere l’elemosina e infastidire i tuoi concittadini.
ALESSANDRIA. LA CITTA’ PER SOLI RICCHI: “GLI AMICI RUBANO 50 MILIONI DI EURO, MA LA GUERRA LA FANNO AI PERICOLOSI POVERI”. ALL'INIZIO FU LA POLITICA A DIVIDERE LE PERSONE, I FORNI VENNERO DOPO NELL'INDIFFERENZA GENERALE. PRIMA DI TUTTO VENNERO A PRENDERE GLI ZINGARI.
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ALESSANDRIA. PIER VITTORIO CICCAGLIONI E' IL NUOVO ASSESSORE ALLE POLITICHE SOCIALI, ABITATIVE, AL DECORO URBANO E DISABILITY MANAGER.
ALESSANDRIA. PIER VITTORIO CICCAGLIONI E’ IL NUOVO ASSESSORE ALLE POLITICHE SOCIALI, ABITATIVE, AL DECORO URBANO E DISABILITY MANAGER.
ALESSANDRIA.Con la nomina di Pier Vittorio Ciccaglioni,ufficializzata oggi, la giunta Cuttica ha un nuovo assessore in sostituzione di Alessandro Rolando dimissionario per motivi di salute.
A Pier Vittorio Ciccaglioni sono state assegnate le deleghe ai Servizi alla persona, alle politiche sociali e abitative, al decoro urbano e Disability Manager. Ciccaglioni gestirà anche i rapporti con…
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ALESSANDRIA. PRESENTAZIONE A PALAZZO ROSSO:"PEDALANDO TRA LANGHE E MONFERRATO. UN VIAGGIO IN BICI TRA I PAESAGGI VITIVINICOLI DEL PIEMONTE".
ALESSANDRIA. PRESENTAZIONE A PALAZZO ROSSO:”PEDALANDO TRA LANGHE E MONFERRATO. UN VIAGGIO IN BICI TRA I PAESAGGI VITIVINICOLI DEL PIEMONTE”.
CITTA’ DI ALESSANDRIA
UFFICIO STAMPA
Alessandria, 7 novembre 2017
Domani, mercoledì 8 novembre 2017, alle ore 12.30 in Sala Giunta sarà presentato l’evento: ‘Pedalando tra Langhe e Monferrato. Un viaggio in bici tra i paesaggi vitivinicoli del Piemonte’.
Saranno presenti: ⦁ Gianfranco Cuttica di Revigliasco, sindaco della Città di Alessandria ⦁ Riccardo Molinari, assessore allo Sport e Turismo…
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LICEO INTITOLATO A UMBERTO ECO:SI DELLA FAMIGLIA,NON DEL SINDACO GIANFRANCO CUTTICA E DELLA GIUNTA DI CENTRO DESTRA A GUIDA LEGHISTA. BLOCCATA LA PRATICA IN PROVVEDITORATO E SI DOVRANNO ATTENDERE ALTRI 5 ANNI.
Autore,semiologo e studente alessandrino,Umberto Eco subisce lo “schiaffo” della giunta di centro destra a guida leghista del sindaco Gianfranco Cuttica di Revigliasco che ha dato parere contrario all’intitolazione del liceo classico all’autore alessandrino.
La giunta infastidita da Umberto Eco scrittore,uomo,intellettuale con una statura morale e politica lontanissima da questi amministratori,che mai si potranno affacciare o paragonare alla figura di Eco, ha votato all’unanimità contro l’ipotesi di intitolargli l’istituto dove aveva mosso i primi passi da studente,ma la domanda è che cosa non infastidisce ,in generale,le giunte di centro destra a guida leghista?
Il dirigente scolastico,Roberto Grenna,amareggiato e deluso al quotidiano La Stampa ha dichiarato di aver ottenuto il si dl consiglio di istituto,l’approvazione della vedova Renate Ramge e dei figli dello scrittore,ma il comune ha messo una pietra tombale sull’iniziativa con il suo No: “Pare che la Giunta abbia votato all’unanimità contro questa intitolazione e quindi abbiamo dovuto bloccare tutto. La trovo una decisione incomprensibile che non vorrei fosse dettata anche da tutto il bailamme che c’è stato intorno a questa cosa”.
L’iniziativa non era piaciuta agli studenti del Plana che si erano schierati contro,ma aveva trovato il gradimento dei professori e molti cittadini tra cui l’amico Gianni Coscia.
Prosegue Grenna:”Umberto Eco è l’unico personaggio alessandrino famoso a livello internazionale. in città abbiamo la scuola dove è andato e non gliela intitoliamo? Vorrei capire perché. Vorrei sapere le motivazioni del no della Giunta comunale, a me sembrava un gesto di buon senso”.
Umberto Eco morto il 19 febbraio 2016,all’età di 84 anni, scrittore, filosofo e semiologo, a Monte Cerignone nell’Urbinate, dove aveva ristrutturato un ex convento dei gesuiti ed aveva trascorso gli ultimi giorni della sua vita festeggiando l’addio al 2016 in compagnia della moglie e degli amci tra cui Gianni Coscia,avvocato,e fisarmonicista.
La vicenda di Umberto Eco aldilà della decisione,molto discutibile, della giunta comunale di Alessandria pone molti interrogativi sulle amministrazioni di centro destra a guida leghista nel nostro paese,che se da una parte incita all’odio contro i migranti,gli zingari e più in generale verso gli accattoni con provvedimenti e ordinanze che vietano l’accattonaggio e invitano i cittadini a non concedere elemosine dall’altra,come a “Seregno”,dalla cronaca di questi giorni, e in Lombardia,mostrano l’altra faccia della medaglia: “asserviti alle logiche spartitorie e agli interessi delle” ‘ndrine” e delle “cosche”. Succede che il giorno dopo essere stato eletto sindaco di Seregno,oggi agli arresti domiciliari,ovviamente con una campagna elettorale, fotocopia di quella alessandrina, tutta improntata sulla sicurezza,la lotta alla criminalità extracomunitaria,all’immigrazione clandestina e all’accattonaggio,il sindaco riceve una telefonata,intercettata dai Carabinieri,in cui l’interlocutore lo tratta,letteralmente,come una pezza da piedi e gli intima di mettere al primo posto dell’agenda della nuova amministrazione i suoi interessi personali e gli interessi delle cosche.Insomma per farla breve potremmo dire:”Prepotenti con i deboli e zerbini coi potenti”.Ma ad Alessandria,siamo sicuri che questo non succederà mai e mai il sindaco,Gianfranco Cuttica di Revigliasco,si piegherà agli interessi personalissimi di qualche potente.
ALESSANDRIA.LA FIGURA,LA STATURA MORALE E POLITICA DI UMBERTO ECO INCUTE “TIMORE” E “PAURA”. NO DEL SINDACO E DELLA GIUNTA AL LICEO ECO. LICEO INTITOLATO A UMBERTO ECO:SI DELLA FAMIGLIA,NON DEL SINDACO GIANFRANCO CUTTICA E DELLA GIUNTA DI CENTRO DESTRA A GUIDA LEGHISTA.
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