#Giornata del Sorriso 2024
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Oggi è la Giornata Mondiale del Sorriso: Celebrando la Positività e il Benessere
Un giorno dedicato al potere del sorriso: scopri come piccoli gesti di felicità possono migliorare il mondo
Un giorno dedicato al potere del sorriso: scopri come piccoli gesti di felicità possono migliorare il mondo La Giornata Mondiale del Sorriso si celebra ogni anno il primo venerdì di ottobre ed è un’occasione speciale per ricordare l’importanza di un gesto semplice ma potente: sorridere. Questo evento internazionale è stato istituito per promuovere la positività, il benessere e l’empatia,…
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23/12/2024
Oggi non ho fatto altro che riascoltare i tuoi messaggi vocali. Apro continuamente Instagram e mi immergo letteralmente nella conversazione di ieri sera, nella tua risata calda e avvolgente, nella tua voce sicura e ferma, nella tua cadenza così diversa dalla mia.
Ogni volta che la sensazione di vuoto mi ha assalito durante la giornata io ero lì, con il mio telefono e le mie cuffiette pronto ad ascoltarti.
Ho iniziato ad immaginarti accanto a me, noi due in macchina mentre sfrecciamo sulla strada desolata, le luci di un paesino lontano che si intravedono in lontananza.
Immagino ancora te che cammini accanto a me, mentre fai sfrusciare la tua mano accanto alla mia.
Immagino l'atmosfera del natale che ci circonda, delle lucine e delle musiche ci avvolgono.
Immagino i nostri amici che ci guardano felici.
Avevo promesso a me stesso di non pensarti, di non scrivere più nulla su di te, ma come potrei?
Come potrei pensare di smettere da un giorno all'altro di pensarti?! Come potrei pensare di allontanarmi da te? Non ci riuscirei, e forse, non ci riusciresti nemmeno tu.
Sto male perchè penso al fatto che non ti rivedrò per un bel po' e perchè dopo tutte queste settimane il nostro rapporto possa cambiare.
Non voglio rinunciare alle tue pacche che mi infuocano ogni volta, al tuo sguardo sempre attento su di me, alla tua risata contagiosa, alla tua voce, a tutto. Anche se questo significherebbe continuare a star male, a sperare invano.
Voglio cogliere questo rischio, correre il rischio di bruciarmi, di piangermi addosso, di passare pomeriggi interi a fissare il vuoto, nel mio grigio più totale, pur di continuare a vederti parlare con me, pur di strapparti una risata o un misero sorriso. Pur di lasciare un flebile ricordo di me nella tua mente.
Continuo a sperare di ritrovarti durante questi giorni, mentre all'improvviso ti fai trovare nel mio paese. Continuo a sperare nel trovare sullo schermo del mio cellulare il tuo buongiorno, i tuoi auguri di buon Natale o di anno nuovo. Il mio regalo perfetto per Natale è questo.
Io sono qui ad aspettarti.
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Gioca con Nesquik e Vinci Ogni Giorno un Set Letto Caleffi! 🎉
Hai mai sognato di aggiungere un tocco di magia alla tua routine quotidiana con un premio esclusivo? Dal 14 ottobre 2024 al 30 dicembre 2024, Nesquik ti invita a partecipare a un'incredibile iniziativa: ogni giorno puoi vincere un set letto Caleffi e concorrere all’estrazione finale di una favolosa trapunta Caleffi.
Come Partecipare?
Partecipare è semplicissimo e alla portata di tutti! Ecco i passi da seguire:
Acquista uno dei prodotti Nesquik aderenti all’iniziativa, come:Nota: Sono esclusi cereali, barrette, merende fresche e yogurt.
Nesquik cacao solubile (formati da 250g, 500g, 800g, 1kg e altro)
Nesquik pronto da bere (3x180ml, 1 Litro e versione senza lattosio)
Nesquik Biscotti (300g e 600g)
Conserva lo scontrino come prova d'acquisto.
Chiama il numero dedicato: 02.49962634 e segui le istruzioni della voce guida.
Scopri subito se hai vinto uno dei premi giornalieri e accedi automaticamente all'estrazione finale!
I Premi in Palio
Ogni giorno c'è la possibilità di portare a casa un premio esclusivo firmato Caleffi, sinonimo di qualità e stile italiano:
1 Set Letto Caleffi al giorno, del valore di € 74,50 IVA inclusa.
Composto da:
1 federa
1 lenzuolo inferiore
1 copripiumino per letto singolo (Il colore e le caratteristiche del set saranno assegnati dalla società promotrice in base alla disponibilità).
10 Trapunte Caleffi nell'estrazione finale, del valore di € 99,00 IVA inclusa.
Prodotti Aderenti
Ecco l’elenco completo dei prodotti Nesquik con cui puoi partecipare:
Nesquik Polvere (250g, 500g, 800g, 1kg, Plasticbox)
Nesquik Extra-Choco
Nesquik Ready to Drink (standard, senza lattosio, 3x180ml, 1 Litro)
Nesquik Biscotti (300g e 600g)
Nesquik -30% Zuccheri
Ogni prodotto Nesquik che acquisti ti avvicina a vincere uno dei fantastici premi!
Perché Partecipare?
Oltre alla possibilità di vincere premi unici e di qualità:
Con Nesquik ogni giornata inizia con il sorriso. I suoi prodotti sono perfetti per colazioni, merende e momenti di dolcezza in famiglia.
Il set letto e la trapunta Caleffi non sono solo belli, ma anche ideali per rendere la tua camera ancora più accogliente e confortevole.
Non perdere l’occasione! Acquista Nesquik, conserva lo scontrino e gioca con noi. Ogni giorno potrebbe essere il tuo giorno fortunato!
Hai domande?
Consulta il regolamento completo sul sito ufficiale Nesquik o contatta l’assistenza clienti al numero indicato.
Corri a partecipare e buona fortuna! 🍀
🔗 LINK CONCORSO
📓 LINK REGOLAMENTO
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Infiorata di Noto 2024: celebrazione della primavera e omaggio a Giacomo Puccini nel suo Centenario
La 45ª edizione dell'Infiorata di Noto è finalmente giunta, portando con sé un'atmosfera di festa e arte che attira visitatori da ogni angolo della Sicilia. L'evento, iniziato in realtà il 4 maggio, è caratterizzato da una serie di eventi artistici e culturali che culmineranno con la tradizionale infiorata una delle attrazioni più suggestive. Ecco un breve resoconto del programma completo dell'Infiorata di Noto 2024: **Venerdì 10 maggio:** - "I Giorni del Sorriso", organizzato dall'Associazione "I Delfini di Lucia", offrirà una giornata di gioia e divertimento presso il Palchetto della Musica. - "DOMINICI's - Le Fontane Danzanti" intratterrà il pubblico con spettacoli di danza e musica in piazza XVI Maggio. **Sabato 11 maggio:** - L'Associazione Giovanile Musicale presenterà il concerto "Viaje por America Latina" nella suggestiva cornice della Loggia del Mercato. - L'Associazione Festival della Musica proporrà il concerto "ZERO ASSOLUTO" in piazza Municipio. **Domenica 12 maggio:** - Il gruppo musicale "New Neaton" si esibirà presso il Palchetto della Musica, regalando al pubblico una serata all'insegna della musica e del divertimento. **Martedì 14 maggio:** - La Fanfara dell'Aeronautica Militare Comando Scuole si esibirà al Teatro Tina Di Lorenzo, offrendo uno spettacolo emozionante e coinvolgente. **Mercoledì 15 maggio:** - Il concerto "PETALI DI NOTE", a cura dell'Associazione Corale "P. Altieri" di Noto e del Coro Scolastico Giovanile "GIOIRCANTANDO", si terrà presso il Convitto delle Arti. Nel frattempo, artisti locali daranno vita a splendidi disegni floreali sul selciato di via Nicolaci e presso l'ex Scuola Littara via Cavour. **Giovedì 16 maggio:** - Le donne della città omaggeranno Giacomo Puccini con uno spettacolo unico di moda, musica, poesia e danza in piazza Municipio, curato da "Agorà stupor mundi - Vita sociale e solidale". **Venerdì 17 maggio:** - La serata musicale a cura dei Magic Sound, con la straordinaria partecipazione di SISSI di "Amici", intratterrà il pubblico con performance coinvolgenti e emozionanti. - Durante questa giornata sarà allestita anche l'Infiorata, che potrà essere visitata dal 18 al 21 maggio. Per accedere all'Infiorata, è previsto un costo di 3,50 euro, ridotto a 2,50 euro per le scuole di ogni ordine e grado. Read the full article
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Italia rugbistica: un Sei Nazioni da sogno
Il Sei Nazioni 2024 è stato un torneo da sogno per l'Italia. La squadra guidata da Gonzalo Quesada si è classificata quarta con 12 punti, frutto di due vittorie vittorie, un pareggio e due sconfitte. Un risultato storico, che non ha uguali nella storia dell'Italia rugbistica e conferma la crescita del movimento italiano. Inizio sfortunato L'Italia arrivava al Sei Nazioni con le solite "malelingue" che accompagnano gli azzurri in questa storica competizione rugbistica. Tutti preannunciavano l'ennesimo "cucchiaio di legno" e le prime sfide non avevano sorriso agli azzurri. La prima gara fu contro l'Inghilterra. I British Lions riuscirono ad avere la meglio sull'Italia col punteggio di 24 a 27 ma gli azzurri avevano comunque lottato a testa molto alta. La settimana dopo si vola in Irlando dove non c'è stata partita. Gli azzurri soccombono per 36 a 0 contro i futuri campioni del Sei Nazioni 2024. Due sconfitte che potevano portare all'ennesimo "whitewash" per l'Italia ma così non fu. Si arriva alla terza giornata dove l'Italia vola in Francia per affrontare i galletti. La sfida termina, inaspettatamente, in pareggio col punteggio di 13 a 13. Il rammarico, incredibilmente, è tutto azzurro perché l'Italia a tempo scaduto trova la meta del pareggio ma la trasformazione affidata al calcio di Paolo Garbisi si stampa sul palo negando una storica vittoria agli azzurro. Stadio Olimpico, 11 anni dopo Il pareggio contro la Francia ha svoltato il Sei Nazioni 2024 per gli azzurri. L'Italia aveva pregustato la vittoria ferma poi al palo di Garbisi. Si torna in Italia, allo Stadio Olimpico di Roma, e contro la Scozia arriva un successo tanto aspettato quanto meritato. La vittoia azzurra sugli scozzesi (22-21) è la prima a Roma dopo 11 anni di sofferenza. La conferma contro il Galles L'ultima giornata ha visto l'Italia affrontare il Galles a Cardiff. Una sfida difficile ma gli azzurri hanno saputo imporsi con autorità, vincendo 24-21. Un successo che ha certificato la forza della squadra e la sua capacità di competere con le migliori d'Europa. Un futuro radioso per l'Italia rugbistica Il Sei Nazioni 2024 ha dimostrato che l'Italia è una realtà consolidata del rugby internazionale. La squadra ha acquisito solidità e fiducia, e il gruppo è giovane e in costante crescita. Il futuro del rugby italiano è radioso, e la partecipazione alla Coppa del Mondo 2023 in Francia rappresenta un'occasione imperdibile per continuare a crescere e a stupire. Un'Italia solida in tutte le fasi di gioco Il successo dell'Italia nel Sei Nazioni 2024 è frutto di un gioco solido in tutte le fasi di gioco. La mischia ha dominato in touche e in ordinata, mentre la difesa è stata arcigna e organizzata. In attacco, la squadra ha dimostrato grande varietà e imprevedibilità, con giocatori come Paolo Garbisi, Ange Capuozzo e Monty Ioane capaci di accendere la fantasia del pubblico. Un entusiasmo contagioso Il Sei Nazioni 2024 ha acceso un grande entusiasmo nel pubblico italiano. Le tribune degli stadi sono state gremite di tifosi festanti, e l'audience televisiva è stata record. Un segnale importante per la crescita del movimento rugbistico italiano, che si appresta a vivere un futuro pieno di successi. L'Italia si conferma una grande potenza del rugby Il Sei Nazioni 2024 ha confermato l'Italia come una grande potenza del rugby internazionale. La squadra azzurra ha dimostrato di poter competere ad armi pari con le migliori d'Europa, e il quarto posto finale è un risultato storico che rimarrà negli annali. Un traguardo che premia il lavoro di anni e che alimenta la speranza di un futuro ancora più radioso per il rugby italiano. Foto di Vlad Vasnetsov da Pixabay Read the full article
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⌠ 23 marzo 2024 ;; Casa di Rose ;; Dominique e Rose ;; #SalvationStart ⌡
[ Dominique ]
« Rosie, ho passato l'esame! » Esclamò, entusiasta, dopo essersi smaterializzata a casa della cugina e aver spalancato la porta senza attendere il permesso, per comunicarle la nuova, ottima notizia. « Alla faccia di coloro che dicevano che sarebbe stato difficile per una / fille / come me di superarlo al primo tentativo. Impareranno, ora, a non sottovalutare il genere femminile! » Continuò, poi, trionfante di aver deluso le aspettative di alcuni ragazzi che, studiando insieme a lei per conseguire lo stesso obbiettivo, avevano fatto congetture e sperato nel suo fallimento.
[ Rose ]
Le porte del piccolo appartamento di Rose erano sempre aperte per la sua famiglia che spesso andava a trovarla interrompendo le sue sessioni di studio intensive. La cosa la irritava? Certo che si, ma non avrebbe mai potuto rinunciare a loro. L'irruento arrivo di Nique la mise comunque un po' in imbarazzo, stava riordinando il salotto che era stato del tutto invaso dai suoi vestiti e dalle sue scartoffie. < M-ma chère! > Guardò sua cugina corricchiare in sua direzione così mollò la pila di camicette sul primo puff a portata di mano e le andò in contro per abbracciarla. < Ingenui, Nique, sono solo dei poveri ingenui! > Quindi fece per offrirle un posto a sedere sulla parte di divano sgombera e si avviò verso la cucina per andare a preparare qualcosa da offrire alla sua ospite. < Devi raccontarmi tutto! > Le gridò dalla stanza accanto.
[ Dominique ]
L'abbraccio veloce che scambiò con la cugina non fece altro che aumentare il sorriso smagliate che già era stampato sul suo volto; non era facile vedere quell'espressione entusiasta sul volto della bionda Weasley, ma, in quel momento, sembrava che nulla avrebbe potuto scalfirlo. « Oh, sì, lo sono! » Esclamò, soddisfatta, lasciandosi cadere sul divano, come indicato da Rose e osservandola recarsi in cucina, probabilmente per prepararle qualcosa. « Avresti dovuto vedere l'espressione sul loro volto quando hanno comunicato i risultati: trop amusante! » Continuò, a voce un po' più alta, in modo che l'altra, dalla stanza accanto, fosse in grado di sentirla.
[ Rose ]
I biscotti erano ancora caldi quando li tirò fuori da forno, erano stai un po' troppo tempo a cuocere poichè l'arrivo della cugina aveva distratto Rose da uno dei suoi primi esperimenti di pasticceria made in nonna Molly. Tra una piccola scottatura (e conseguente squittìo) e l'altra nel sistemare i piccoli fiori di pasta frolla su un vassoio la rossa gridò verso il salotto < MA, PRECISAMENTE, COSA TI HANNO CHIESTO GLI ESAMINATORI? > Guardò come aveva disposto i biscotti e ne spostò alcuni, ritenendo che in qualla nuova posizione il piatto sarebbe stato più carino. Poi mentre preparava il bollitore con l'acqua calda fece levitare un vasetto di miele sul vassoio e innaffiò i biscotti con il liquido dorato. Quando si sentì soddisfatta del tutto portò tutto in salotto stando attenta a tenere ben ferma la bacchetta. < Tea? > Offrì una tazza vuota a Nique mentre poggiava le restanti portate su uno dei pochi tavolini liberi che venne attratto velocemente vicino al divano da un altro incantesimo.
[ Dominique ]
« Hanno iniziato con le domande standard, ma poi, quando hanno realizzato che sapevo rispondere a tutto, hanno cominciato a parlare di actualité: li ho stupiti, dimostrando di essere informata anche su quello. » Disse con convinzione, sollevando un po' il mento in un gesto orgoglioso e fiero. Diversi rumori ed esclamazioni provenivano dalla cucina dalla cucina della ragazza, portando Dominique a chiedersi se, magari, la cugina non avesse bisogno d'aiuto con qualsiasi cosa stesse preparando. « Rosie, tutto bene? Ti serve una mano? » Chiese subito, con una nota di preoccupazione nella voce. Stava proprio per alzarsi dal divano per andare a controllare la situazione, quando la rossa fece di nuovo capolino nella stanza, portando con sé una ricca merenda. « Mamie Molly sarebbe sicuramente fiera di te, in questo momento. » Esclamò, aprendosi in un sorriso, mentre la osservava appoggiare il tutto con grazia su un tavolino lì accanto. « Certo, merci. » Accettò, con un gesto di assenso della testa, afferrando la tazza che Rose le stava porgendo; non poté fare a meno di notare la sua premura e la sua gentilezza, in quel momento, e quei pensieri la portarono a ridacchiare tra sé e sé. Era stupendo avere un'amica come lei e, in quegli strani momenti di tenerezza che la prendevano quando aveva una giornata ― come quella ― estremamente positiva, non poteva fare a meno di essere grata di avere accanto persone come lei.
[ Role abbandonata ]
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Domani
“Domani” lo ha scritto sulla lavagna di Iris.
Lo ha scritto perchè c’è qualcosa che vuole essere certo di ricordarsi di fare, domani.
Delle fin troppe cose che c’erano a casa di Maximilian Lee e Arthur Blake se ne sono salvate davvero poche. Una di queste, è un ormai vecchio album di fotografie, il tratto di Blake Diderot-Levy in prima pagina ad augurare alla coppia di aspettarsi sempre, e tante fotografie scattate a due uomini innamorati, giovani e felici.
Lamarac è un nuovo livello di assurdità ancora, e per un momento quasi ci si ritroverebbe a ridere per quanto essere rapito dagli alieni pure entri a fare parte delle sue esperienze e non sembri nemmeno troppo implausibile. I due soli che splendono nel cielo sul ponte (non invisibile e nemmeno del Caucaso) sospeso nel vuoto non gli bruciano la pelle, lui cammina in un ennesimo disastro a mento alto e aria fiera, Irene e Galen e Climber e Hakan assieme a lui fino alle porte intarsiate. Mr Hawk all’inizio lo prende solo per un galoppino, gli ci vuole un attimo per capire che il vero galoppino è il Faraone-Cesare-Wannabe-Tutancazzo, sul suo trono celestiale della minchia.
Ha passato la giornata a spostare il resto delle cose che appartengono a lui ed ai suoi figli nell’alloggio che condivide con Iris e gli altri bambini, ha pranzato e cenato con loro, fino a quando è rimasta solo una parete di fotografie nella sua vecchia stanza che si siede a guardare con il vecchio album sulle ginocchia e le dita che rigirano l’anello con la piuma all’anulare sinistro. Volta le pagine, fino a trovarne una vuota, da cui toglie la pellicola trasparente, la superficie adesiva pronta. La prima foto che stacca dalla parete è quella di un ragazzo coi capelli lunghi e un cane. Chissà se se avesse dato retta a zia Beth avrebbe salvato non una ma due vite quando lei diceva che Sydney Katz era più alla sua portata e al suo livello di Arthur. Sydney se lo ricorda come il ragazzo della pizza, con Belle di fianco e avvolto in ali color nocciola che non voleva saperne di nascondere sul serio; ricorda la sensazione delle piume sulla pelle nuda e il sapore del sesso occasionale nel letto in cui è cresciuto facendo l’amore con Jade- non vuole ricordare le lacrime o le sofferenze, solo lo scatto di quella foto, in una casa di Bella Vista, con l’odore penetrante di cane bagnato ancora nelle narici.
In poco tempo diventa chiaro che Mr Hawk è il vero problema, quando da sfoggio dei suoi poteri e mostra eventualità nemmeno remote. Assieme, arriva la consapevolezza che una popolazione così potente da tenere in scacco qualunque persona sulla Terra con laser misteriosi, è una popolazione nemica e che non può essere ignorata. Parte della frustrazione cresce al pensiero che quando (se) tornerà a casa non potrà semplicemente andare a Washington a sbattere in faccia al congresso la minaccia di Lamarac, prepararsi col resto del mondo ad un’altra guerra, che può farsi chiamare Vice Comandante ma non ha più insegne e mostrine da sfoggiare e un’autorità che gli States non possono ignorare. L’impotenza fa il resto, la promessa di guerra e morte se la stampa a fuoco nella mente e nel cuore, in attesa di essere trasformata in fatti, mentre i denti schioccano a vuoto e i corridoi del palazzo si affacciano sullo stadio inondato dalla luce dei due soli alieni.
La seconda foto se la rigira tra le dita un po’ di più e gli fa prendere in mano il telefono, valutare l’ipotesi di inoltrare una chiamata, una possibilità che alla fine rimanda. Hilde Jenkins sorride in quella Polaroid e anche Max sorride, entrambi troppo vicini all’obiettivo per essere inquadrati del tutto. Cerca di ricordarsi quando quella foto è stata scattata, ma non ci sono dettagli che aiutano, se le cicatrici ci sono non si vedono, il bianco e nero rende difficile immaginare i colori. Hilde, Hilde che non è li, ma sua sorella lo è. Hilde che su Helen si sbagliava, perché l’espressione della nuova cameriera di Bella Vista alla menzione di lei è stata inconfondibile: Helen non la odia. Hilde a cui potrebbe mandare almeno un messaggio e tenere fede alla promessa fatta, ma... Non oggi. Poggia la foto sulla superficie adesiva, copre con la pellicola. Volta la pagina.
Ha visto Brendan e Iphigenia nella cella di fronte, li ha visti per un istante, e ha riconosciuto senza difficoltà le voci. E ciò nonostante, ha scelto di dare loro le spalle. Ha parlato poco con Iphigenia, ha parlato nulla con Brendan, in quella prigionia ha in effetti parlato poco con tutti, limitando le comunicazioni allo stretto indispensabile, l’istinto di recuperare la routine di quindici anni di Sandman Machine. Viso al muro, ha il cervello altrove, ha il cervello verso casa e verso Iris che lo cerca, verso i suoi bambini spaventati- e il cervello s’incastra in loop a ripensare a quelle poche parole che hanno aggiunto un peso nel cuore, perchè quel “Cinque... No, quattro.” è rimasto dentro l’anima, ha lacerato uno squarcio già aperto. Senza poter fare nulla più che attendere, formulare piani che chissà se mai saranno anche solo praticabili.
Il viso di Arthur gli sorride dalla fotografia che adagia sull’album, luminoso e caldo come quello del ragazzo che gli sta accanto, un ragazzo che sembra provenire da così tanto tempo fa che lui non riesce davvero a ricordarselo. Ma la sera, quella se la ricorda. Ricorda la pista di pattinaggio che si vede dietro i volti sorridenti, ricorda le risate, ricorda un bacio sfacciato in mezzo alla pista e l’imbarazzo di Arthur, e la foto scattata, il selfie di un primo appuntamento che diventa presto la foto di un matrimonio. Stavolta si riconosce, la benta su un occhio, le fedi scintillanti al dito, nuove di zecca, in una mattina di maggio di cui si sente ancora il tepore addosso. Sfiora con la punta delle dita il volto dell’ex marito, e sceglie di ricordare il buono di quella favola vissuta assieme, lo tiene stretto e lo assapora, e sa di dolce e di innocente e puro mentre se lo rigira in bocca. Rigirando quello, gira anche la pagina, chiude ancora un capitolo.
Non ha avuto scelta quando lo hanno tirato fuori dalla cella. Quando lo hanno privato dei suoi vestiti. Quando hanno tagliato i capeli, rasato la barba, quando gli hanno dipinto il corpo con terracotta profumata che qui e li ha nacosto sfregi e tatuaggi, non è stato possibile scegliere. Ma quando infine lo mettono davanti alla rastrelliera delle armi, le dita si chiudono di sua volontà attorno all’elsa di una xiphos. La lama laser ronza azzurrina nell’aria, e di li è un passo verso l’armatura, vestendo le insegne di suo padre, schineri e gambali e bracciali, la corazza, lo scudo -il proposito di tornare con esso o su di esso- e l’elmo scintillante, il pennacchio olografico. Indossa quasi con fierezza quell’armatura, e quando lo fa è l’adrenalina a scoppiare nelle vene, a ruggire più forte della folla dell’arena. Accanto a Brendan sente il sangue ribollire, pronto a combattere, e quei momenti sono momenti in cui quasi la condizione di schiavo non pesa, come fosse nato per quello, per la battaglia che si prepara, appena oltre la soglia.
Le foto poggiate nell’album si susseguono fino a quando non è il volto di Iris a fissarlo oltre la patina lucida della carta. Ma non è Iris che lo chiama amore, quella. Non è Iris che gli obbedisce, non è Iris con l’abito d’oro ed i sandali da schiava, non è Iris che lo vuole padre dei suoi figli, non è Iris che lo ama dell’amore di cui una donna ama un uomo: è Iris che lo ama dell’amore di cui le madri amano i figli, e che lo sopporta e lo tollera quando va da lei, le dice che vuole scattare una foto assieme, che la vuole con gli occhiali da sole. Poco ne sa Max, nel 2024, che per molti anni non avrebbe più scattato una foto ad Iris Carter, poco ne sa che la prossima sarebbe stata quella di un sorriso mattutino tra le lenzuola del suo letto. La guarda, e l’immagine di lei oggi, di lei con quel test negativo in mano, si sovrappone come nei fotogrammi di una pellicola arrotolata su se stessa- e lo stomaco si chiude, e la foto finisce sotto la pellicola trasparente, con le altre.
Le porte si aprono e il potere degli Dei gli si rovescia addosso. E’ un potere che ha l’effetto e la potenza di un’orgasmo, che lo fa tremare, che gli fa rintoccare il sangue, un potere tale che se ne lascia pervadere completamente e vi si abbandona. Si abbandona allo scorrere del richiamo della Guerra e della Morte dentro di lui, scatta- e la velocità è al di sopra del concepibile, salta, colpisce, lotta, l’odore ed il sapore del sangue che si mischiano al sudore ed alla polvere. E ne vuole ancora, ne vuole di più, e forse potrebbe vivere così, con la violenza del combattimento addosso, per dieci, venti, cinquanta o cent’anni. Potrebbe farlo, vivere per quello, per scendere nell’arena, per affondare la xiphos bruciante nelle carni del Campione, nel ritrovarsi a terra a fronteggiare Genosha che lo ostacola- volere il suo sangue. Volerlo davvero. E cercare di prenderselo sottoforma di decapitazione.
E’ rimasta solo una foto, ormai, che tiene tra le dita e non riesce a poggiare sulla superficie adesiva, accanto alla pagina dove spicca un bacio morbido e divertito- se stesso che sorride, come se quel bacio fosse il regalo più bello che avesse potutto ricevere, su una guancia, quasi senza pretendere di più. Ma gli occhi non indugiano su esso, scivolano invece tra le pieghe di una stoffa blu che contrasta con le scale del XIX, accarezzano un viso incorniciato dai boccoli, le Edelweiss tra i riflessi scuri, intrecciate come il fermaglio di Principesse d’altri tempi. Quella foto che ricorda quella sera in cui lui è un po’ Edward Lewis sul balcone di un attico, per fortuna senza una Vivian che siede e si sporge, “Senza mani! Senza mani!”, a picco sulla città. Sorride, che oggi quella paura ormai è andata, perduta durante la guerra, con troppe missioi sul Wing, per aria, col rischio di sfracellarsi al suolo e con Felipe sospesi a tirare giù dal cielo le astronavi di Magnus a colpi di palle di fuoco. Ma le dita non riescono a riporre la fotografia, come dotate di vita propria, la tengono stretta.
Ha visto l’universo, ha attraversato il cosmo, lo spazio, il tempo e le dimensioni, spogliato del potere degli Dei, strappato a quella gloria, per venire vomitato di nuovo sulla Terra- con lo spirito che stenta a tornare quello di un umano, le parole che lo tradiscono, i silenzi che si dilatano, e quell’ossessione, il desiderio di quei cinque figli, frantumato in poche ore. Quel desiderio di cui con quella foto tra le dita, e il ricordo intenso e ancora pungente dopo tutto questo tempo ed è impossibile non domandarsi quale sia l’origine, di quel desiderio. La risposta fa contrarre lo stomaco, porta un senso di nausea violento a scuotere il petto e rendere doloroso il respiro. La foto viene infiata nell’album, una patina di plastica a proteggerla e preservarla dal tempo, le pagine chiuse come lo spirito e il cuore quando realizza qualcosa.
Per la prima volta in quarantacinque anni, Maximilian Lee inizia a preoccuparsi della possibilità di concepire un figlio.
“Domani” è arrivato, ed è trascorso, come i giorni, le settimane.
L’album ha sostato in un cassetto del comodino che gli compete nella “loro” camera fino a stasera. Stacca una foto dalla memory board di Iris, e assieme a quella è l’unico oggetto che preleva quando va a recuperare i suoi figli. Disobbedisce, fregandosene delle conseguenze, e bacia James e Zoe sulla testa, dice loro che li ama tremendamente, gli da la buona notte. Poi, Iris Jr in spalla, John per una mano, semplicemente va via. Johnny non piange più, ha pianto ieri, ha pianto stamattina, ma stasera no. Stasera si rannicchia contro la pancia di papà, nel letto della “sua” camera, dove sono tornati. Nessuno fa domande. Nessuno da spiegazioni, mentre Maximilian Lee incolla ancora una foto nell’album.
La fotografia ritrae Mr e Mrs Ryder, in una sera alla vigilia del Carnevale di New Orleans.
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29/11/2024
Un'altra giornata, l'ennesima a fumare la mia perpetua sigaretta vicino casa. Ammiro le nuvole violacee e le luci dei lampioni che illuminano il mio volto e le mie mani infreddolite. Osservo come la notte arriva dolce nel mio quartiere e riporta tutto nell'apparente calma. La musica è sempre nelle mie orecchie e ogni canzone che ascolto mi ricorda te. Inizio a pensare che poche ore ci dividono e che tra poco ci incontreremo, dopo una lunga settimana fatta di ansia e di attesa.
Vago come sempre senza una meta, nel mio paesino morto, sperando prima o poi di trovarti, di vederti sbucare da qualche stradina buia mentre mi sorridi. Immagino come improvvisamente il tuo volto illumina tutto ciò che ci circonda, emanando un calore piacevole, un'aura di tranquillità e di felicità.
Chiudo ancora una volta gli occhi e immagino il nero colore dei tuoi occhi che mi scrutano alla fermata e si socchiudono leggermente accompagnate dal tuo sorriso sghembo, le tue mani ruvide che sfiorano le mie e la tua voce roca che mi augura il buongiorno.
Immagino l'alba che sorge sempre più su, mentre partiamo. Immagino te che mi guardi di nascosto attraverso il riflesso del finestrino, a te che mi sorridi anche quando sono assorto nei miei pensieri.
Immagino le tue mani frenetiche che mentre guidano aggiustano il ciuffo ribelle.
Immagino la radio accesa a basso volume e tu che canti sottovoce per non svegliare gli altri passeggeri.
Ti immagno accanto a me a pausa pranzo, all'aria aperta, seduti su una panchina e il tempo che improvvisamente si blocca, congelato nello stesso attimo in cui ti abbraccio.
Vorrei tanto spiegarti quanto mi piaci ma per me non è così facile dirlo. Non credo nemmeno di esser mai riuscito fino ad ora a farti un complimento, ricordo che qualche settimana l'unico complimento che sono riuscito a farti è stato: “i tuoi capelli sono bellissimi”.
Ma quello che in realtà penso è che hai degli occhi belli, furbi, enigmatici e che quando siamo insieme mi fanno sentire al sicuro. È il tuo essere te, emani una tranquillità che mi fa sentire al sicuro, come se ci conoscessimo da anni. Mi fido di te e questo penso tu lo abbia già capito. Ed è proprio questo senso di sicurezza che mi spaventa...
Mi piace stare con te, mi sento bene, è come se colorassi la mia vita, da tempo ormai ridotta ad un solo colore, grigio e tetro. Con te esistite una parte di me che non sapevo nemmeno di avere e in un certo senso mi fai sentire vivo.
Ho sempre più voglia di vederti e di sentirti, ti penso quando non ci sei e quando siamo insieme non ho mai voglia di tornare a casa. Vorrei avere sempre più tempo ma questo cazzo di tempo non è mai abbastanza.
Ogni volta è sempre un fottuto loop, ogni settimana aspetto di ritrovarti alla fermata, ogni settimana aspetto di ascoltare la tua voce e ogni settimana aspetto un tuo gesto carino.
Penso se tutto ciò un giorno cambierà. Mi chiedo se un giorno verrai mai qui a trovarmi. Penso alla tua risata mentre mi copri gli occhi perchè hai deciso di farmi una sorpresa. Penso al rumore dei nostri passi nel centro storico, alla tua voce sguaiata intento a rincorrermi.
Poi riapro gli occhi e ritorno nel vuoto e nel silenzio più totale. L'unico rumore è quello del vento che riga il mio volto assieme alle mie lacrime. La sigaretta ormai spenta e quell'alone di fumo che ancora mi circonda. Mi avvolgo nelle coperte e sussurrando ti auguro la buonanotte.
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